Lettore CD Vincent CD S-5
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Lettore CD Vincent CD S-5
GFDS 20 p.19-58:GFDS 10 p.20-42.qxd 01/07/2008 12.47 Pagina 38 Valutare di Andio Morotti Lettore CD VINCENT CD S-5 L’high end possibile La Vincent è una casa tedesca nata nel 1995. Uwe Bartel, il progettista delle elettroniche, è uno che ama le innovazioni, cioè quegli accorgimenti circuitali che consentono a un apparecchio di suonare il più possibile a livello hi end. Ma l’innovazione non è rivoluzione. Per innovare occorrono una ricerca continua e un costante lavoro. È attraverso questa filosofia che oggi la Vincent presenta un ricco catalogo di prodotti hi-fi, ben pensati e ben progettati oltre che ben costruiti. Questo CD S-5 ne un significativo esempio. un gran bell’apparecchio. Ed è importante che sia bello perché, inevitabilmente, il primo approccio tra l’audiofilo e l’oggetto hifi avviene attraverso gli occhi. È vero che il giudice supremo in alta fedeltà è l’orecchio, ma un apparecchio dalle linee estetiche accattivanti e dalla rassicurante costruzione è già in sé una implicita promessa di buon suono che non può non spingere l’audiofilo ad ascoltarlo. Poi ci sono i casi nei quali l’orecchio dice all’occhio che le promesse implicite sono rimaste molto promesse e molto implicite. Ma ci sono parecchi altri casi nei quali l’orecchio si trova d’accordo con l’occhio, per la gioia di noi audiofili. E il CD S-5 è indubbiamente uno di questi. Un robusto e massiccio cabinet in alluminio contiene al suo interno tre comparti, uno per l’elettronica, uno per la meccanica e uno per l’alimentazione, con due bei trasformatori toroidali dedicati uno alla sezione analogica e l’altro alla scheda digitale e all’unità di lettura. L’amplificazione di uscita lavora in pura classe A. I segnali simmetrici passano attraverso quattro distinti canali, in modo da evitare qualunque forma di interferenza. Il convertitore D/A è un 24 bit/192 KHz. Bastano questi pochi dati a far capire di trovarsi di fronte ad un CDP di quelli seri. Se poi aggiungiamo che il peso raggiunge i 10 Kg, abbiamo anche un’idea piuttosto precisa della qualità del cabinet. Il pannello frontale è diviso in tre parti, con quella centrale leggermente più arretrata rispetto alle due laterali. Nella sezione di sinistra troviamo il pulsante di accen- È 38 Le guide di FDS sione; in quello di destra la spia per il funzionamento corretto o per l’intervento delle protezioni. La parte centrale è idealmente divisibile in tre livelli: in quello superiore trova posto il display; al centro c’è il cassetto della meccanica e in basso sono collocati i pulsanti per i comandi tradizionali: back/next per andare alla traccia precedente o alla seguente, play/pause con segnalazione sul display, stop e open/close per aprire e chiudere il cassettino. Il display, non enorme, è ricco delle solite indicazioni: traccia, tempo, program, repeat, random, ecc. L’indicazione over si illumina quando il CD ha più di 16 tracce. Sul pannello posteriore trovano posto due uscite analogiche, una RCA e una XLR, due digitali (una coassiale e una ottica), due power control jack per l’accensione e lo spegnimento dell’apparecchio insieme ad un eventuale amplificatore Vincent e la classica vaschetta d’alimentazione IEC con fusibile. C’è poi, ovviamente, il telecomando, completo e funzionale, anche se di non intuitiva utilizzazione a causa GFDS 20 p.19-58:GFDS 10 p.20-42.qxd 01/07/2008 12.47 Pagina 39 Valutare Il CD S-5 si rivela subito come un apparecchio dotato di notevole personalità sonica. È autorevole non solo per l’estensione e l’articolazione della gamma bassa, ma anche per la tranquilla pacatezza con cui propone l’intero messaggio musicale. La gamma media ha eccellenti doti di musicalità, sottolineate da una grana molto fine e da una ariosità discreta e suggestiva. Si ASCOLTO dispiega senza incertezze, con grande fluidità e ottima Le prove d’ascolto si sono svolte nella mia solita saletnaturalezza. Le voci hanno corpo e respiro e presentano quel filo di calore che non è poi così frequente trovare in una sorgente digitale. La classe A, evidentemente, non è acqua. Particolarmente realistica è la resa del pianoforte, notoriamente uno degli strumenti più difficili da riprodurre. Qui c’è tutto, dalla percussione dei martelletti sulle corde alla risonanza della cassa armonica. E tutto è dettagliato, pulito e accurato. Anche le dimensioni dello strumento, se la registrazione è ben fatta, sono corrette. Questi apprezzamenti valgono non solo Sulla sinistra uscite RCA e XLR, un pò più al centro le sole uscite digitale RCA e per il pianoforte ma in genere ottica. per tutti gli strumenti dell’orchestra, che godono di un ottimo realismo timbrico ta: un centinaio di mc e un’acustica decisamente corretoltre che di un corretto dimensionamento. La gamma ta grazie ai numerosi DAAD e Tube Traps strategicaalta si presenta piuttosto morbida e carezzevole, senza mente disposti lungo le pareti. Vale sempre la pena che ciò vada a scapito dell’estensione e dell’ariosità. ricordare quanto sia importante l’acustica ambientale: C’è un cenno di analogicità che non mi dispiace affatin una sala eccessivamente assorbente o eccessivamento. Gli alti evidenziano un elevato grado di rifinitura e te riflettente, oppure, peggio ancora, con onde stazionadi respiro e contribuiscono non poco all’accuratezza rie negli angoli, qualunque impianto suona male. E così della resa dei particolari e delle microinformazioni si corre il rischio di attribuire agli apparecchi le negatiambientali. La scena acustica, se i diffusori e il loro vità soniche che invece sono proprie dell’ambiente. posizionamento in ambiente lo permettono, è di alta L’audiofilo esperto lo sa e sa anche che, come logica qualità. Il soundstage si estende notevolmente sia in conseguenza, le prove d’ascolto di un componente larghezza che in profondità, ma il suo pregio più evidevono sempre svolgersi con l’apparecchio inserito dente è costituito dall’accuratezza della collocazione nell’impianto e nell’ambiente in cui è destinato a suonello spazio degli strumenti e dei cantanti. È inoltre nare. Oggi la cosa diventa sempre più difficile a causa estremamente stabile e con i diversi piani sonori ben delle mutazioni del mercato, ma non per questo cessa di evidenziati. Insomma, un notevolissimo contributo al essere vera. Il nostro Vincent è stato provato in due fonrealismo dell’ascolto. Dal punto di vista della dinamidamentali configurazioni di impianto: integrato ibrido ca, il nostro Vincent non si presenta come un fulmine di Pathos TT (30 Watt in classe A solidi e musicali) e difguerra. Voglio dire che non mette in mostra una velocifusori Sonus Faber Minima (grande coerenza e velotà da primato, come amano fare altri CDP che sembracità); amplificazione North Star (pre Linestage e finano voler sottolineare le loro doti velocistiche. La resa le Monoblock da 100 dinamicissimi Watt l’uno) e difdella dinamica è piuttosto orientata verso la naturalezfusori Sigma Acoustics Image (due vie da pavimento za: la macrodinamica ha una evidente imponenza e la estremamente accurati e musicali). Come sorgente di microdinamica la sua bella accuratezza. Il CD S-5 non riferimento ho utilizzato il sistema 192 della North perde mai la testa, anche nei momenti di maggior Star. Cablaggio standard: White Gold Sublimis Pi parossismo musicale. Lui sa tenere perfettamente a greco, neutro e trasparente in modo da garantire la affiposto anche la più scatenata delle orchestre, permettendabilità del giudizio sonico. dei 27 tastini posizionati su 9 file da 3 perfettamente allineati e senza spazi vuoti che ne separino logicamente le funzioni. Comunque, per mezzo di questo telecomando, il CDP fa tutto: c’è perfino la regolazione del volume a 26 step. Le guide di FDS 39 GFDS 20 p.19-58:GFDS 10 p.20-42.qxd 01/07/2008 12.47 Pagina 40 Valutare Che dire di un circuito di questo livello su una macchina da meno di 2.000,00 euro? Che questa è la promessa (mantenuta) che il digitale di alto livello fece alcuni anni fa agli audiofili, rendersi man mano più accessibile e sempre meno costoso. do alla musica di dipanarsi in tutta sicurezza. Ecco, questo Vincent sembra preferire mettere in mostra l’equilibrio più che la velocità. Mi sembra una scelta perfettamente coerente con gli altri aspetti del suo carattere. CONCLUSIONI Se ci pensiamo un attimo, infatti, il CD S-5 fa di tutto per presentarsi come un apparecchio rassicurante: lo è nelle dotazioni, lo è nella robustezza della costruzione e lo è, infine, anche nel suono. Si rivolge all’audiofilo che vuole spendere bene il suo denaro e che considera gli oggetti hi- fi come dei semplici strumenti per la riproduzione della musica e quindi non vuole sorprese né sul funzionamento, che deve essere sicuro, né sul suono, che deve essere di buona qualità e non affaticante. La Vincent ha il merito di essere riuscita a offrire a 40 Le guide di FDS prezzi abbordabili apparecchi che di modesto hanno solo il costo. Il segreto, che tale non è perché la casa tedesca è la prima a divulgarlo, è la costruzione in Estremo Oriente. Il CD S-5, infatti, è stato pensato e progettato in Germania, ma viene interamente costruito in Oriente, credo in Cina. Penso che chiunque possa riconoscere che con 1980 euro – il prezzo di questo Vincent – sia piuttosto difficile trovare un lettore di CD interamente “ made in Europe” che offra un livello di costruzione come quello del CD S-5 e, aggiungo, anche una personalità sonica altrettanto spiccata. Credo che il tempo dell’equazione Cina = roba economica, ma di bassa qualità sia destinato a finire molto più presto di quanto si prevedesse qualche anno fa. La Vincent ha il merito di averlo capito tra i primi. Così il CD S5 non è un ripiego, un vorrei ma non posso: è un apparecchio estremamente serio e con una sua indubitabile ragione d’esistere. È un’alternativa sul mercato che a me piace molto anche dal punto di vista musicale: suono levigato, grana fine, corposità, ariosità e un filo di calore che non guasta assolutamente. In più presenta un ottimo equilibrio timbrico, una bassa fatica d’ascolto e una notevolissima capacità di rifinitura. Insomma, lo giudico un CDP estremamente interessante e con un rapporto qualità/prezzo davvero favorevole. E, come se non bastasse, ha anche il pregio di essere bello. Vogliamo parlare di hi-end a basso costo? Si può cominciare a ragionarci sopra... ALCUNE CARATTERISTICHE TECNICHE Conversione D/A: CD 24 Bit/192 kHz Tensione d’uscita: 2.5 V Risposta in frequenza: 10 Hz – 20 kHz ± 0.5 dB Range dinamico: >100 dB Rapporto suono/rumore: > 95 dB Distorsioni in frequenza: 0.003% Separazione fra i canali: > 90 dB Uscite analogiche: 1 RCA, 1 XLR Uscite digitali: 1 bilanciata e 1 coassiale Dimensioni: 430 x 132 x 362 mm Peso: 10.8 Kg Prezzo IVA inclusa: euro 1.980,00 Distributore: Music Tools Tel. 0721 41.56.70 - Fax 0721 45.90.83 E-mail: [email protected] - Web: www.musictools.it