Brama di vivere - Mediateca Toscana

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Brama di vivere
(USA, 1956) regia di Vincente Minnelli (122') C (DVD 5404)
Collaborazione alla regia: George Cukor - (non accreditato) Soggetto: Irving Stone (romanzo) Sceneggiatura: Norman Corwin Fotografia: Russell Harlan, F.A. Young
(Freddie Young) Musiche: Miklós Rózsa Montaggio: Adrienne Fazan Scenografia:
Preston Ames (E. Preston Ames), Cedric Gibbons, Hans Peters Arredamento: Edwin B.
Willis, Keogh Gleason (F. Keogh Gleason) Costumi: Walter Plunkett
CAST Kirk Douglas, Anthony Quinn, James Donald, Pamela Brown, Everett Sloane,
Niall MacGinnis, Noel Purcell, William Phipps, Jerry Bergen, David Leonard, Lionel
Jeffries, David Bond, David Horne, Noel Howlett, Ronald Adam, John Ruddock, David
Leonard, Julie Robinson
Animato da un irrefrenabile desiderio di aiutare il prossimo, di comunicare agli altri la
ricerca tormentosa di Dio, Vincent Van Gogh si reca, come Pastore della Chiesa dei
Messaggeri della Fede, tra i minatori del Borinage, nel Belgio; ma l'impossibilità, che gli
è propria, di esprimersi metodicamente, fa fallire la sua missione. Il fratello Theo lo
riporta a casa in Olanda, ma nell'ambiente familiare Vincent non si sente a suo agio. Egli
s'innamora di una cugina vedova, ma il suo sentimento non viene
ricambiato.Profondamente abbattuto, il giovane comincia a ritrarre i coloni e gli operai
del suo paese, dove le sue eccentricità gli creano un ambiente ostile. Egli allora se ne va
ad Anversa, e qui incontra Christine, una donna perduta, che prova pietà per l'artista, gli
fa da modella e va a vivere con lui. Egli le si affeziona, ma la donna non riesce a resistere
al carattere inquieto e al modo di vivere di Vincent, e la relazione finisce ben presto. Il
fratello viene ancora in suo aiuto e lo conduce a Parigi, dove conosce i pittori
impressionisti, la cui tecnica lo affascina. Recatosi ad Arles, in Provenza, la gran luce del
Mezzogiorno è per lui una rivelazione che lo esalta, spingendolo ad un'attività febbrile.
Egli invita il celebre pittore Paul Gauguin a raggiungerlo e a condividere la sua vita di
lavoro, ma Gauguin si rivela collerico e brutale, incapace di comprendere il travaglio
spirituale di Van Gogh, ch'egli ben presto abbandona. L'eccessivo lavoro ed il clima
infuocato di Arles hanno un'influenza deleteria sulla salute di Vincent, aggravando il suo
squilibrio mentale. Egli viene ricoverato in una casa di cura, dalla quale esce
parzialmente guarito per stabilirsi ad Auvers-sur-Oise, sotto la sorveglianza d'un
medico. E li', in un momento di disperazione, mette fine ai suoi giorni con un colpo di
pistola.(RdC)