FIAT - Hub Comunicazione

Transcript

FIAT - Hub Comunicazione
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI
Autorama e
il Mondo dei Trasporti
presentano
YELLOW
settimanale televisivo
su Odeon TV
Direttore responsabile: Paolo Altieri
Peugeot/Un nuovo numero sacro: 8
Nuovi clienti
per il Leone
(a pag. 6)
VEGA EDITRICE - ANNO
N. 482 - SETTEMBRE 2007 - Euro 3,00
䡵 FIAT / La nuova 500 è un fenomeno fin dal debutto
Piccola e già grande
䡵 NISSAN / Si rinnova il crossover X-Trail
POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO
Missione confermata
Squadra che vince non si cambia.
È il caso del modello X-Trail,
sport utility vehicle compatto di
successo che nella nuova
generazione ripropone gli
elementi vincenti della vettura
originale, aggiungendo preziose
novità stilistiche e di contenuto.
(a pag. 26)
Introdotta sul mercato come una vera star hollywoodiana, la nuova piccola
torinese batte subito tutti i record in fatto di prenotazioni e si avvia a dare un
contributo fondamentale al definitivo rilancio della Casa torinese.
(Basilico da pag. 2)
Renault/La New Laguna torna protagonista
Ecco in quale
maniera
(a pag. 24)
Takeo Fukui: “È questa la nostra
sfida per l’immediato futuro”
(a pag. 20)
Volvo alla riconquista della leadership con le grandi wagon
Il punto di riferimento è la V70
(a pag. 16)
Un samurai vestito
da Suv
(a pag. 12)
䡵 HONDA / Il punto sullo stato dell’arte dell’azienda nipponica
Il nuovo modello dimostra che le station
wagon di segmento superiore stanno diventando, al pari delle berline, prodotti
sempre più specializzati. Massima priorità
ad aspetti come piacere di guida, versatilità
funzionale e maggior comfort possibile.
Mazda/Il CX-7 pronto alla sfida in Italia
䡵 CITROËN / Il nuovo modello prodotto nella fabbrica argentina di Palomar
In autunno anche la berlina
tre volumi nella gamma C4
Stile elegante, grande abitabilità e prestazioni
MILANO - Arriverà sul mercato in autunno, è la classica versione 4 porte a 3
volumi della Citroën C4, finora disponibile nelle configurazioni di carrozzeria 5 porte e coupé, che sin dal lancio
ha venduto oltre 547 000 esemplari. La
nuova berlina, prodotta nella fabbrica
argentina di Palomar, vicino Buenos
Aires, e quindi destinata a rifornire soprattutto i mercati dell’America Latina, beneficia di un passo allungato,
che favorisce la spaziosità per i posti
posteriori, e di un bagagliaio di grandi
dimensioni.
(Cristina Altieri a pag. 11)
2
AUTORAMA
FOCUS FIAT
Settembre 2007
La nuova 500 irrompe sul mercato come una grande star
Piccola e già grande
Alcuni degli oggetti scaturiti dalla creatività dell’industria italiana del dopoguerra, come la 500 o la Vespa,
non rappresentano solamente un buon esercizio ingegneristico in cui la forma serve la funzione. Sono invece delle potenti alchimie, rivoluzionarie nel design e nel concetto che ridefiniscono i comuni punti di riferimento e di paragone. Quando ciò avviene nascono dei capolavori essenziali nella storia dell’industria. La
Fiat 500 è uno di questi. Ora il mito ritorna in veste nuova, per raccogliere ancora entusiasmanti consensi
TORINO - “Inusitata e tanto più encomiabile iniziativa di
dare un nuovo soffio di vita e prestigio alla Fiat 500”. Così Dante Giocosa, il papà della 500 storica, si complimentava per l’organizzazione del primo raduno delle 500 a
opera del Fiat 500 Club Italia. Era il 15 luglio del 1984 e
da nove anni, la 500 aveva cessato la produzione entrando definitivamente nel novero dei miti inossidabili del
’900. Dimostrando ancora una volta lungimiranza e intelligenza, l’ingegner Giacosa sembra in quelle parole anticipare un destino di “vitalità eterna” per la creatura.
Vita e prestigio non sono mai mancati alla 500 che adesso rinasce a cinquant’anni esatti dalla presentazione del
primo modello. Per Fiat è riduttivo “imprigionare” il fenomeno della nuova 500 nei confini di un semplice, nostalgico esercizio di re-interpretazione.
L’obiettivo della Casa torinese non è stato quello di
progettare un’automobile che “sembrasse” una 500, ma
che “fosse” di nuovo la 500. La nuova generazione, infatti, suggerisce e dà il via a un processo d’innovazione in
alcuni ambiti, molto rilevanti per i clienti di oggi, esplicitando chiaramente le ambizioni relative al futuro posizionamento del marchio Fiat. Fiat 500 rispetta il concetto originario nella forma e nella funzione per evocare
tutte quelle emozioni, quei ricordi, quei valori che rendono tutti gli oggetti “icona” eterni, elevandoli oltre la
dimensione limitante della categoria. L’accento deve
marcare soprattutto le innovazioni che il nuovo modello
sarà capace di portare per la prima volta a questo livello
di prodotto.
Come l’approccio partecipativo allo sviluppo del modello e del piano di marketing con il coinvolgimento di
a cura di FABIO BASILICO
oltre 3 milioni di appassionati che hanno contribuito al
progetto con le loro idee nell’ambito della piattaforma
www.500wantsyou.com. Poi, è la prima volta che un’automobile si propone con tutta la gamma di motorizzazioni -
In alto, la nuova 500. Qui sopra, dettaglio del moderno
volante multifunzione: tecnologia e gusto retrò.
1.2 69 cavalli, 1.3 Multijet 75 cavalli con DPF e 1.4 16V
100 cavalli - pronta a rispettare i limiti di emissioni
Euro 5. È la prima volta che una vettura compatta (3,55
m) è stata costruita per raggiungere le 5 stelle nelle
prove d’urto Eu roNCAP ed è addirittura pronta alla
sfida delle 6 stelle quando il nuovo rating dovesse divenire operativo. Sette airbag di serie - compreso il kneebag, unico caso tra le compatte - e disponibilità di serie
o in optional dell’Esp su tutte le motorizzazioni sono una
première assoluta nel segmento.
È anche la prima volta che una “piccola” è così ricca
di contenuti, con i suoi 4 livelli di allestimento (3 in Italia), 3 motorizzazioni, 12 colori, 15 tipi di interni, 9 tipi di
cerchi, 19 tipi di stickers, per un totale di oltre 500.000
varianti. Senza contare i 100 accessori originali disegnati appositamente. Fiat 500 supera tutte le concorrenti
nel processo d’integrazione delle tecnologie e lettroniche nell’abitacolo (Plug In).
E per quanto riguarda il pagamento della nuova vettura, Fiat Group Automobiles Financial Services ha predisposto le formule “500 Cents” e “50to50”, con le quali
il cliente ha la possibilità di acquistare qualunque versione di 500 incluse le personalizzazioni rispettivamente
con 5 euro al giorno e anticipo 0 oppure pagando il 50
per cento dell’importo e il restante 50 per cento dopo 2
anni.
Il cliente che decise di acquistare uno dei suddetti finanziamenti, può be neficiare di una garanzia 5 an ni/500.000 km del costruttore, e alcuni servizi, anche questi per la prima volta in Fiat, che prevedono un’assistenza stradale 24/24 completa.
Settembre 2007
AUTORAMA
FOCUS FIAT
3
Cinquant’anni dopo la storia si ripete
Tre porte dal fascino leggendario
◆
Esattamente mezzo secolo
dopo il lancio della prima edizione
del modello, icona della
motorizzazione italiana
e di un intero periodo storico,
Fiat propone sul mercato la nuova
Fiat 500, non un’automobile
che “sembra” una 500
ma che “è” di nuovo la 500
◆
TORINO - Diciotto anni per entrare nella leggenda. Tanto
è durata la carriera della 500 storica, prodotta dal 1957
al 1975 in 3.893.294 unità. Ora la palla passa alla nuova
500, che pur potendosi qualificare come una sorta di moderna e tecnologica re-interpretazione del mito, afferma
con forza la sua identità di vettura originale, in perfetta
sintonia con i nostri tempi.
Linea seducente
e interni di nuova concezione
Realizzata dal Centro Stile Fiat e prodotta nello stabilimento polacco di Tichy, la nuova 500 è una tre porte
dalle dimensioni contenute: è lunga 355 cm, larga 163
cm, alta 149 cm e con un passo di 230 cm. Automobile
compatta che suscita subito simpatia per la sua linea
morbida e arrotondata. La vettura propone una spiccata
luminosità nella vista laterale, sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo e un cofano molto corto. Il frontale coniuga l’attuale family feeling degli ultimi modelli Fiat
con gli elementi distintivi della prima Fiat 500. La parte
posteriore si contraddistingue per un maniglione sagomato e cromato che riprende il tema del porta luci targa,
a forma di “sella da bici”, della prima 500.
Gli interni di nuova concezione rendono “autentica”
l’impressione di grande qualità che il modello trasmette
a un primo sguardo. Infatti, grazie all’ampio anello che
delimita l’intero spazio interno, l’abitacolo è avvolgente
e protettivo, oltre che curato nei più piccoli dettagli,
ricco di richiami al passato ma riletti in chiave moderna
e impreziosito da materiali esclusivi, come dimostra la
raffinata selleria in Pelle Frau proposta per la prima
volta nel segmento. Elementi cromati, sedili bicolore,
plancia abbinata sempre alla tinta di carrozzeria e numerosi vani porta oggetti completano un abitacolo elegante e funzionale capace di accogliere comodamente
quattro persone.
La nuova 500 adotta tre motori brillanti nelle prestazioni, ma decisamente parchi nei consumi e rispettosi
dell’ambiente, abbinati a cambi meccanici a 5 o 6 marce.
Successivamente, per i motori a benzina sarà disponibile un cambio sequenziale robotizzato Dualogic a 5 marce. Due propulsori sono a benzina, il 1.2 da 69 cv e il 1.4
da 100 cv, appartenenti alla famiglia Fire che vanta oltre
dieci milioni di unità prodotte fino a oggi. Il terzo è il 1.3
16v Multijet da 75 cv con DPF (trappola per il particolato), quanto di meglio possa offrire l’ingegneria motoristica nel campo dei piccoli turbodiesel e fino a oggi prodotto in oltre due milioni di unità.
Tutti i motori soddisfano la normativa Euro 4 e sono
già predisposti ad adempiere alle più severe restrizioni
delle futura normativa Euro 5, di cui già rispettano i limiti di emissioni.
Un’auto sicura
con sette airbag a disposizione
Fiat 500 è una delle vetture più sicure del suo segmento. Può adottare fino a 7 airbag di serie (due anteriori, due window-bag, due airbag laterali e uno per la protezione delle ginocchia): è un primato in questa categoria di vetture. Il nuovo modello, inoltre, propone soluzioni tecniche sofisticate per garantire un perfetto controllo della vettura da parte del guidatore: dall’Abs completo di sistema Ebd (Electronic Brake Distribution) al sofisticato Esp, dal sistema antislittamento Asr (Anti Slip
Regulation) ai dispositivi Hill Holder, che assiste il guidatore nelle partenze in salita, e HBA (Hydraulic Brake
Assistance) che aiuta nelle frenate d’emergenza. Questo
lo schema delle sospensioni: quella anteriore è a ruote
indipendenti del tipo McPherson, mentre quella posteriore è “a ruote interconnesse” (semindipendenti) con
Nell’immagie qui sopra e in alto, altri particolari degli interni della nuova Fiat 500: l’abitacolo è curato nei più piccoli
dettagli con richiami al passato ma riletti in chiave moderna. Impreziosiscono il tutto materiali e contenuti esclusivi.
assale torcente.
In Italia, Fiat 500 è proposta in tre allestimenti (Pop,
Sport e Lounge) mentre in altri mercati europei la
gamma propone in aggiunta anche l’allestimento Naked.
Dodici sono i colori di carrozzeria, 9 i tipi di cerchi, dei
quali 7 in lega da 15” e da 16”. Se poi si sommano gli
altri numerosi accessori e dispositivi disponibili, Fiat
500 raggiunge un livello di personalizzazione assolutamente unico nel panorama automobilistico: sono ben
500.000 gli abbinamenti possibili.
Contenuti
da prima della classe
Il cliente, ad esempio, può decidere di rendere ancora più unica la propria vettura con alcuni originali sticker sulle fiancate, sul tetto o sul cofano scegliendo tra
diverse grafiche: dalla bandiera a scacchi a quella italiana, dal “codice a barre” alla striscia sportiva. In più,
sono disponibili alcuni elementi cromati come le calotte
degli specchi retrovisori, le modanature sul cofano o l’Abar sul paraurti anteriore. Sul nostro mercato i prezzi di
listino della nuova 500 sono compresi tra 10.500 e 14.500
euro.
Fiat 500 introduce numerose novità nel segmento con
il preciso obiettivo di rendere accessibile a tutti quei
contenuti esclusivi finora riservati ai clienti di vetture
di fascia superiore. Il cliente può scegliere sia il primo
livello del Blue&Me (che include vivavoce con interfaccia Bluetooth e con riconoscimento vocale evoluto, porta
USB, lettore MP3 e SMS interpreter) sia l’ultima evoluzione del dispositivo (disponibile successivamente al
lancio): il Blue&Me Nav che, rispetto alla precedente soluzione, aggiunge la funzionalità della navigazione a un
prezzo davvero competitivo.
Inoltre, il Blue&Me Nav è già predisposto per poter abilitare in futuro una serie di servizi telematici come
SOS Emergency, Info Service e servizi assicurativi. Sempre all’insegna della tecnologia più sofisticata resa accessibile a tutti, debutta su 500 il Blue&Me MAP 500, un
navigatore portatile multifunzionale sviluppato da Magneti Marelli che apre una nuova frontiera nel mercato
dei sistemi portatili di navigazione (sarà disponibile
successivamente al lancio).
Inoltre, Fiat 500 introduce, per la prima volta nel segmento, un sofisticato sistema Hi-Fi denominato “Interscope Sound Sistem”. Disponibile a richiesta, il sistema
è stato studiato e realizzato appositamente per Fiat 500
ed è abbinato a una radio completa di lettore CD e file
MP3. La peculiarità dell’Interscope Sound Sistem è data
dall’impiego simultaneo di tre diversi metodi di processamento del segnale capaci di rendere davvero unica la
fruibilità del suono a bordo della vettura.
Oltre al tradizionale riscaldatore e al climatizzatore
manuale, per Fiat 500 è stato scelto un climatizzatore sofisticato, che controlla automaticamente, attraverso una
centralina elettronica, la temperatura, la portata dell’aria, la sua distribuzione, l’inserimento del compressore e il ricircolo.
Concludono il ricco equipaggiamento della nuova vettura i proiettori anteriori con funzione luce diurna DRL
(Day Running Light), il tettuccio in vetro di grandi dimensioni (disponibile sia nella versione fissa sia quella
apribile tramite comando elettrico) che accentua la luminosità interna e rende omaggio alla famosa capote in
tela della 500 degli anni 60, e, infine, lo specchio elettrocromico che evita il fastidioso effetto “abbagliamento”
causato dalle vetture che seguono.
4
AUTORAMA
Settembre 2007
FOCUS FIAT
Completa radiografia della nuova city-car torinese
500 dalla A alla Zeta
◆
Tutti i segreti e le caratteristiche
fondamentali del modello sul quale
la Fiat ha puntato carte importanti
perché possa riconquistare il
primato assoluto nel segmento
delle vetture da città. Il terremoto
di prenotazioni già prima del suo
debutto conferma che Sergio
Marchionne e il suo team hanno
realizzato un vero miracolo.
◆
A COME ABITACOLO - Su una lunghezza totale di soli 3,5
metri, i designer hanno allungato l’abitacolo, ottenendo
una forma piacevole caratterizzata da una spiccata luminosità nella vista laterale, da un cofano molto corto e da
sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo.
B COME BLUE&ME - Il sistema Blue&Me è richiesto dal
20 per cento degli acquirenti dei modelli di Fiat Group
Automobiles. Su Fiat 500 sono disponibile sia il primo livello Blue&Me, che include Vivavoce con interfaccia
Bluetooth e con riconoscimento vocale evoluto, porta usb,
lettore Mp3 e Sms interpreter, sia l’ultima evoluzione del
dispositivo, Blue&Me Nav che aggiunge la funzionalità
della navigazione a un prezzo davvero competitivo. Disponibile successivamente al lancio, Blue&Me Nav è già predisposto per poter abilitare una serie di servizi telematici come Sos Emergency, Info Service e servizi assicurativi. È anche disponibile un’ulteriore evoluzione della piattaforma Blue&Me, che Fiat ha progettato in collaborazione con Microsoft: si tratta di Map 500, un navigatore portatile multifunzionale dal design originale sviluppato per
Fiat 500 con un’innovativa tecnologia di integrazione vettura. Map 500 è stato sviluppato con Magneti Marelli, che
ha già supportato il progetto Blue&Me.
C COME CLIMATIZZAZIONE - Oltre al tradizionale riscaldatore e al climatizzatore manuale, per Fiat 500 è stato
scelto un climatizzatore sofisticato, che controlla automaticamente, attraverso una centralina elettronica, la temperatura, la portata dell’aria, la sua distribuzione, l’inserimento del compressore e il ricircolo. L’impianto attua
una strategia di controllo del clima “a temperatura equivalente”. Attraverso alcuni sensori, registra la temperatura interna ed esterna e valuta la sensazione di benessere
termico provata dal passeggero, cioè lo scambio energetico tra il corpo umano e l’abitacolo, sul quale influiscono
l’umidità, la temperatura e la portata dell’aria trattata.
19.000 dipendenti, 17 stabilimenti e 10 centri di ricerca in
otto diverse nazioni, il settore è una delle realtà più significative nell’ambito dei motopropulsori a livello mondiale. In FPT circa 3.000 tecnici altamente specializzati si
dedicano allo sviluppo e all’ingegnerizzazione di tecnologie innovative. Più di 40 brevetti depositati ogni anno
confermano la qualità e la serietà di questo impegno, facendo di FPT un grande polo di eccellenza tecnologica e
continua innovazione.
G COME GUIDOSIMPLEX - Fiat 500 può essere allestita
con alcuni dispositivi speciali secondo i principi del Programma Autonomy, l’iniziativa con la quale Fiat opera da
oltre undici anni per realizzare servizi e mezzi di trasporto individuali e collettivi destinati a chi ha ridotte capacità motorie. Allestita dalla società Guidosimplex di Roma,
la nuova vettura adotta un nuovo acceleratore elettronico
a cerchietto sotto il volante con la leva del freno di servizio verticale. Inoltre, per agevolare il posizionamento
della carrozzina sul sedile posteriore e rendere completamente autonomo il conducente, è stato reso girevole di
90° il sedile del guidatore.
H COME HILL HOLDER - È un sistema che assiste il guidatore nelle partenze in salita. Funziona quando la centralina Esp percepisce la variazione d’inclinazione della
vettura attraverso un sensore di accelerazione longitudinale posto sul pavimento sotto il sedile del passeggero. In
fase di spunto in salita, dunque, la centralina si predispone all’intervento in presenza della prima marcia inserita
e dei pedali del freno e della frizione premuti. Così la
pressione alle pinze anteriori viene mantenuta per circa 2
secondi dopo aver lasciato il pedale del freno consentendo al guidatore di partire con facilità. In caso di partenze
in discesa con la prima marcia inserita la funzione Hill
Holder non si attiva. Lo stesso comportamento si ha con la
retromarcia inserita: nelle partenze in discesa il sistema è
attivo, mentre nelle partenze in salita è disattivato.
I COME INTERSCOPE SOUND SISTEM - Uno dei due sistemi audio disponibili è denominato Interscope Sound
Sistem. Una novità assoluta nel segmento che si contraddistingue per una tecnica raffinata, l’ideale per chi vuole
un sofisticato sistema ad alta fedeltà, in quanto è stato
studiato e tarato sull’abitacolo della 500. È composto da
sei altoparlanti, da un sub-woofer da 100 W e da un amplificatore da 30 W. Inoltre, è costituito dall’impiego simultaneo di tre diversi metodi di processamento del segnale e
dei relativi effetti acustici.
J COME JIVE BLUE - Blu m’ama non m’ama o Jive Blue.
Un tocco di poesia e di romanticismo per denominare
uno dei tanti colori a disposizione della Fiat 500.
K COME KIT - Kit Cromo e kit Sport. Il primo caratterizza
la versione Lounge e include eleganti inserti cromati
sulla guarnizione dei vetri laterali, sul terminale dello
scarico, sulla mostrina della maniglia di apertura porte
interna, sulla leva del cambio e sui paraurti anteriore e
posteriore. Il kit Sport com prende sedili sportivi con
schiuma specifica, spoiler posteriore, interni con colori e
tessuti esclusivi, terminale di scarico cromato e inserto
cromato sul brancardo porta.
L COME LINEA - Nel rispetto della tradizione, Fiat 500
propone una linea “simpatica” che comunica subito l’idea di compattezza per merito della sezione laterale a
più strati sovrapposti e per il suo padiglione “a guscio”
dalla dimensione, in pianta, decisamente inferiore a
quella della fiancata.
M
COME MOTORIZZAZIONI - È la prima volta che un’au-
D COME DUALOGIC - Vero e proprio gioiello della meccanica, il sistema è la migliore soluzione per coloro che
prediligono la guida con cambio automatico ma non rinunciano al piacere e al divertimento della trasmissione
manuale. Disponibile dopo il lancio, Dualogic è abbinato
al cambio meccanico che equipaggia le versioni 1.2 8V e
1.4 16V ed è caratterizzato da un innovativo sistema di
trasmissione. Attraverso un asservimento di tipo elettroidraulico, quest’ultimo automatizza i comandi della frizione (ma non c’è nessun pedale) e della leva delle marce,
mantenendo tutti i pregi della frizione a secco e del cambio meccanico. Due le modalità di funzionamento: semiautomatica e automatica.
E COME ESP - Allo scopo di garantire una maggiore padronanza della vettura, la nuova 500 offre, di serie sulla
motorizzazione 1.4 e a richiesta per le altre due, il sofisticato Electronic Stability Program che interviene nelle
condizioni prossime al limite, quando è a rischio la stabilità della vettura, e aiuta il guidatore a controllare l’auto.
F COME FPT - Tutti i propulsori di Fiat 500 sono prodotti
da Fiat Powertrain Technologies, nuovo settore del gruppo dove sono presenti tutte le attività di innovazione, ricerca, progettazione e produzione dei motori e cambi per
ogni tipo di applicazione: dalle automobili ai veicoli industriali, dalle imbarcazioni ai mezzi agricoli. Con circa
In alto, a sinistra, la consolle centrale della nuova 500 con pratici portaoggetti e scomparti. A destra, una funzionale
soluzione per il comfort dei viaggiatori. Qui sopra, un’altra bella immagine della city-car torinese.
Settembre 2007
FOCUS FIAT
AUTORAMA
5
L’intervento di Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat Group Automobiles
“Abbiamo un sogno: far crescere la Fiat in tutto il mondo”
TORINO - “Le persone che guidano oggi la Fiat hanno conservato un entusiasmo puro, hanno
grandi progetti e sono capaci di
sognare. Il sogno al quale stiamo lavorando adesso è quello di
far crescere la Fiat e portarla
sempre più nel mondo”. Così si
è espresso Sergio Marchionne,
Amministratore Delegato Fiat
alla conferenza stampa internazionale di presentazione
della Fiat 500, il primo tassello
del sogno. “Dentro questa macchina - ha detto Sergio Marchionne - abbiamo messo il meglio delle competenze industriali presenti nel gruppo torinese e
abbiamo raggiunto livelli di
qualità superiori a quelli giapponesi, che oggi sono il punto di
riferimento mondiale per
chiunque faccia automobili.
Era una cosa che avevamo promesso e che abbiamo fatto. Ma
ci abbiamo messo anche i nostri
progetti, le nostre ambizioni e
la nostra voglia di futuro. In
questo senso, la 500 è la nuova
Fiat”.
Un impegno serio e ambizioso quello di Fiat, che richiede,
secondo il suo Amministratore
delegato, tre elementi fondamentali: la solidità della struttura finanziaria, delle performance economiche e del posizionamento sul mercato; la capacità di proiettarsi nel futuro;
i valori aziendali.
“Fiat - ha continuato l’Ad di
Fiat - ha fatto molto in questi
tre anni per dotarsi di radici
forti. A cominciare dalla drastica riduzione del livello di indebitamento industriale, che è
stato abbattuto da circa 10 miliardi di euro a poco più di un
miliardo alla fine del primo trimestre di quest’anno. Abbiamo
lavorato per riportare questo
gruppo in utile, per tornare a
distribuire dividendi ai nostri
azionisti, per riconquistare le
quote di mercato perse in tutti i
settori durante gli ultimi dieci
tomobile si propone sul mercato con tutta la gamma di
motorizzazioni - 1.2 69 cv, 1.3 Multijet 75 cv con DPF e 1.4
16V 100 cv - pronta a rispettare i limiti di emissioni fissati
dallo standard Euro 5. Fiat vuole così riaffermare il suo
ruolo nell’ambito della tutela ambientale.
N
COME
NAKED - In Italia, la 500 viene proposta in tre
allestimenti - Pop, Sport e Lounge - mentre in altri mercati europei gli allestimenti sono quattro, contando anche
quello denominato Naked. Comunque, già dalla versione
Pop, Fiat 500 prevede una dotazione di serie di assoluto
interesse: due airbag anteriori, due window-bag, due airbag laterali e uno per la protezione delle ginocchia, Abs
completo di Ebd, proiettori anteriori con funzione Drl
(luci diurne), interni specifici con la possibilità di scegliere elementi di colore avorio o nero, servosterzo elettrico Dualdrive, specchi retrovisori esterni elettrici di colore nero, volante regolabile in altezza, chiusura centralizzata e alzacristalli elettrici, ruote in lamiera 175/65 R14
con coppe integrate.
O
COME OPTIONAL - Di serie o in optional, Fiat 500 è
un’auto ricca di contenuti. Tra l’altro, il programma di
personalizzazione offre a tutti i clienti, anche ai più esigenti, l’opportunità di scegliere tra oltre 100 oggetti capaci di adattarsi perfettamente alle caratteristiche dell’auto, sottolineandone i pregi e l’impressione di simpatia
che suscita a prima vista. Si tratta di accessori destinati
ad aumentare il comfort di bordo, a godere con serenità
del tempo libero, a migliorare la qualità della vita.
P
COME PARTECIPATIVO - Per realizzare una vettura
così speciale, Fiat ha deciso di ricorrere a un approccio
rivoluzionario che ha posto al centro del processo di sviluppo il concetto di “partecipazione”. Per la prima volta
in campo automobilistico, sono stati coinvolti direttamente i tantissimi appassionati sparsi nel mondo che, attraverso la piattaforma “500 wants you”, hanno espresso i
loro desideri sulla futura vettura. Successivamente questi
suggerimenti sono stati accolti dai designer e dagli ingegneri di Fiat trasformandoli in obiettivi da raggiungere
con soluzioni e dotazioni il più possibile vicine alla
aspettative dei potenziali clienti.
Sergio Marchionne,
Amministratore Delegato
Fiat Group Automobiles.
anni. E abbiamo più che quadruplicato la capitalizzazione
in Borsa dal 2004”. Di recente,
un’agenzia di rating ha deciso
di alzare di due gradini il giudizio su Fiat e riportarlo al livello
“investment grade”: un giudizio
che riconosce questo profondo
cambiamento e la velocità con
cui è stato realizzato.
Per quanto riguarda il futu-
ro, Marchionne ha spiegato che
Fiat ha disegnato un piano
molto dettagliato, che abbraccia un arco di quattro anni, da
qui al 2010, e che trasformerà
l’azienda in un grande gruppo
industriale internazionale:
“Stiamo rafforzando la nostra
capacità competitiva per raggiungere, nel 2010, un fatturato
di circa 70 miliardi di euro e un
risultato della gestione ordinaria di 5 miliardi, pari a 100
volte quello ottenuto nel 2004”.
Grazie a un processo di sviluppo e di espansione internazionale, il settore Auto potrà beneficiare di un aumento progressivo dei volumi di vendita
che porterà Fiat a guadagnare
almeno due posizioni nella
classifica dei costruttori europei e altrettante in quella dei
costruttori mondiali. Dal punto
di vista tecnologico, la facoltà
di guardare avanti si misura
sulla capacità di innovazione
dell’azienda. Non solo innova-
gnati appositamente per 500.
S COME SKY DOME - Fiat 500 ha a disposizione due tipi
di tetto; quello in vetro è offerto sia nella versione fissa
sia in quella apribile con comando elettrico. Il tetto apribile è di tipo Sky Dome, costituito da un pannello in vetro
mobile e da un pannello anteriore, di tipo fisso, realizzato in lamiera nero lucido per garantire la continuità estetica con il parabrezza.
T
COME TORQUE BASE - Sulle motorizzazioni 1.2 8V da
69 cv e 1.4 16V Fire da 100 cv viene adottato un sistema di
controllo della valvola farfalla di tipo elettronico denominato “drive by wire”, ovvero senza collegamento meccanico tra acceleratore e corpo farfallato, che demanda
alla centralina elettronica il compito di erogare la coppia
in base alle richieste del guidatore (torque based).
U COME UNCINO - I pannelli porta propongono il contrasto tra la parte rivestita in abbinamento ai sedili e la
struttura in plastica che integra un’ampia tasca portaoggetti e gli altoparlanti. Invece, la maniglia apri-porta è
realizzata con una forma “a uncino” cromata che richiama
l’elemento più ricordato della portiera della 500 storica.
V COME VARIATORE DI FASE CONTINUO - L’ottimizzazione della
termofluidodinamica del motore 1.2 8V da 69 cv è stata ottenuta con l’impiego di una nuova camera di combustione
a elevata turbolenza associata a un “variatore di fase continuo” (Continuos Variable Cam Phaser), che, comandato
dalla centralina elettronica, consente il ricircolo di parte
dei gas di scarico (25 per cento) in camera di combustione
e favorisce in modo sensibile la riduzione dei consumi e
delle emissioni allo scarico nella guida a carico parziale.
W
COME WINDOW BAG - Fiat 500 è la prima vettura di
zione di prodotti ma anche di
sistemi di produzione. “In quest’ottica - ha ribadito il dottor
Marchionne - va letta l’iniziativa di World Class Manufacturing avviata in tutti i nostri impianti, che ci permetterà di
avere un sistema produttivo
all’avanguardia nel mondo,
con standard di eccellenza
lungo l’intero processo per arrivare a eliminare gli scarti, le
rotture, gli inventari e per produrre automobili e tutti gli altri
prodotti di questo gruppo, dai
camion ai trattori, con zero difetti”. Fiat si impegna a raggiungere, entro il 2012, il più
basso livello medio ponderato
di emissioni di anidride carbonica per le auto che produce rispetto ai concorrenti. E ancora
in termini di sviluppo, dopo lo
scioglimento dell’alleanza con
General Motors, Fiat ha concluso 22 accordi, di cui oltre la
metà raggiunti nel 2006 e 3 in
questo ultimo periodo. Riguar-
dano tutte le aree di attività e
ogni parte del mondo, dalla
Russia alla Cina, dalla Turchia
all’India.
Il discorso sulla cultura
aziendale e sui valori aziendali,
sia quelli che la governano
dall’interno sia quelli che trasmette all’esterno, è stato da
Marchionne incentrato sul fatto
che Fiat intende ottenere i propri risultati in maniera trasparente e onesta, con senso di responsabilità e rispetto. “Dobbiamo essere consapevoli - ha detto
- che non bastano gli investimenti in macchinari e impianti
a spiegare i risultati di un’a zienda. Le performance economiche dipendono in gran parte
dalla qualità delle persone e
dalla qualità della loro vita lavorativa. Intendiamo avere nei
confronti della società gli stessi
valori di responsabilità e rispetto. Lo sviluppo della Fiat seguirà principi morali e sociali ben
definiti”.
questa categoria a offrire fino a 7 airbag, tra cui due window bag. Della dotazione fanno parte anche due airbag
anteriori, due airbag laterali e uno per la protezione
delle ginocchia.
X COME XVIII - Sono diciotto gli anni di carriera della
500 storica, dal 1957 al 1975, anno in cui alla SicilFiat di
Termini Imerese (Pa) viene prodotto l’ultimo dei 3.893.294
esemplari totali. Grandissimo è invece il numero di proprietari, appassionati ed entusiasti che hanno promesso
l’immagine della 500 come automobile affidabile ed economica e che l’hanno elevata a espressione di una parte
importante della loro vita, che evoca allegria e spensieratezza. La nuova 500 nasce con una “pesante” eredità sulle
spalle, ma ha tutte le carte in regola per regalare a tutti i
suoi potenziali estimatori la sensazione concreta di un
nuovo modo di “essere 500”.
Y COME YOUNG - Un mito non invecchia. La nuova 500 è
un’auto particolarmente adatta a soddisfare le esigenze
di mobilità e d’immagine della clientela giovanile, che
nell’ultima nata di Casa Fiat potrà trovare un’auto non
solo dall’estetica accattivante, capace, come la sua illustre sorella maggiore, di creare tendenza, ma anche ricca
di moderni contenuti tecnologici per quanto riguarda
l’intrattenimento e la comunicazione.
Z COME ZIGZAGARE - Non è difficile immaginare la nuova
500 che, brillante e sbarazzina, si infila nel caotico traffico
cittadino, zigzagando tra vie strette e piene di macchine.
La vocazione da city-car è comunque per la 500 uno dei
tanti modi di esprimere le sue qualità. A suo agio anche
nei lunghi tragitti, la “piccola” tre porte è una valida alternativa per chi “vive” l’automobile in completa libertà, ne
apprezza l’impiego di tutti i giorni e, al tempo stesso, desidera guidare una vettura divertente e funzionale.
Q COME QUADRO STRUMENTI - Il quadro strumenti rappresenta un connubio ideale tra estetica retrò e modernità tecnologica, che ben si concilia con l’abitacolo della
vettura. Un quadrante singolo racchiude tachimetro, contagiri e trip computer, tutti concentrici e percepibili immediatamente e in simultanea. Il quadro strumenti è realizzato da Magneti Marelli e viene proposto in due versioni: Comfort e Matrix, quest’ultimo rispetto al primo aggiunge un display a matrice di punti posto al centro del
quadro che fornisce i pittogrammi relativi alla navigazione satellitare realizzata mediante il Blue&Me Nav.
R COME RICCHEZZA - È la prima volta che una “piccola”
è così ricca di contenuti: 4 livelli di allestimento, 3 motorizzazioni al lancio, 12 colori, tra cui i 6 vintage che riportano la memoria agli anni ’50 e ’60, e il bianco tri-strato
frutto di un processo di lavorazione solitamente adottato
solo sulle supercar, 15 tipi di interni compresi i pregiati
Cordura e la Pelle Frau, 9 tipi di cerchi, 19 tipi di stickers, per un totale di più di 500mila varianti (549.936 per
l’esattezza). Senza contare i 100 accessori originali dise-
L’obiettivo di Fiat non è stato quello di progettare un’automobile che “sembrasse” una 500, ma che “fosse” di nuovo la 500.
La nuova vettura è stata realizzata dal Centro Stile Fiat e viene prodotta nello stabilimento polacco di Tichy.
6
AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 PEUGEOT / L’offerta del marchio del Leone si arricchisce di un nuovo modello
La magia del numero 8 “
Nuova proposta
nel segmento
delle vetture
medie, la 308
riprende la
piattaforma
tecnica della
307 e la
migliora per
soddisfare in
modo efficace
le elevate
ambizioni
del progetto:
stile deciso,
maggiori
prestazioni,
qualità di alto
livello
“
M ULHOUSE (Francia) - È il
primo modello di serie di
Peugeot a inaugurare la denominazione con la cifra “8”
finale. Nasce con una carta
d’identità ben definita la
308, sul mercato da questo
mese. Vettura della nuova
generazione, capitalizza i
punti forti di colei che l’ha
preceduta, la 307, venduta in
oltre tre milioni di unità in
sei anni, grazie al suo concetto basato su un’architettura semi-alta, a un’estetica,
un’abitabilità, una luminosità e un comportamento ampiamente riconosciuti.
Per conoscerla più da vicino, in una presentazione
statica internazionale, sia mo andati nella suggestiva
Abbaye de Guebwiller, a
nord di Mulhouse, in Alsazia. Peugeot, che nella prima parte del 2007 ha regi-
strato una quota di mercato
del 7,5 per cento in Europa
Occidentale, ha preventivato
di vendere almeno 350.000
unità della 308 il primo anno
di commercializzazione. La
nuova berlina media del
Leone sarà lanciata in Italia
in versione cinque porte il
penultimo week-end di settembre. Per la 3 porte bisognerà attendere la fine dell’anno.
Dna
felino
La 308 riprende la piattaforma tecnica della 307 e la
migliora per soddisfare in
modo efficace le elevate ambizioni del progetto: stile deciso, maggiori prestazioni,
qualità di alto livello. A partire dal blasone del marchio, si crea un susseguirsi
di linee stilistiche che risalgono sul cofano e poi sui
montanti anteriori. Questo
tracciato a “V”, dotato di
grande fluidità, scolpisce
tutto il veicolo e dà un’impressione di movimento, anche quando la vettura è ferma. Impressione che viene
accentuata se il veicolo dispone del tetto panoramico
in vetro, che assicura una
perfetta continuità visiva
con il grande parabrezza. I
gruppi ottici anteriori, dalla
forma decisamente felina, si
allungano in modo armonioso lungo la linea del cofano.
I fendinebbia sono posizionati alle estremità del paraurti anteriore: la loro forma ricorda quelli della 907,
la concept-car svelata al Salone dell’Auto di Parigi del
2004. Nel posteriore, le linee
orizzontali “allungano” visi-
vamente il veicolo; quest’effetto stilistico è stato voluto
per dare l’impressione che
la 308 affronti con disinvoltura la strada, anzi faccia
corpo con essa. I gruppi ottici hanno un aspetto interno
ricco e tecnologico con riflessi diamantati che formano strisce in diagonale. Questi, soprattutto quando sono
illuminati, ricordano i fari
della 307CC e, dunque, an che quelli delle 504 coupé e
cabriolet del 1969.
Per gli interni, i progettisti Peugeot hanno voluto innanzitutto evidenziare e
sfruttare al massimo lo spazio disponibile con l’architettura semi-alta. Uno degli
obiettivi era conferire a
questi interni, attraverso il
disegno e i materiali utilizzati, un aspetto davvero alto
di gamma. La plancia si pre-
Grande luminosità per l’abitacolo della nuova 308, caratterizzato da una plancia elegante e funzionale e da dettagli raffinati.
senta come un elemento puro, elegante e fluido, con
una visione particolarmente
ampia verso l’esterno, grazie
alla sua inclinazione pronunciata, quasi simmetrica
ai montanti anteriori.
La lunghezza della 308 è
di 4,276 m, cioè 74 mm in più
rispetto alla 307, la larghezza
di 1,815 m, aumentata di 85
mm rispetto a quella della
307, il passo di 2,61 m, identico a quello della 307, e l’altezza di 1,498 m, 12 mm in
meno della 307. L’architettura semi-alta della 308 consente di avere un’organizzazione dell’abitacolo orientata ai passeggeri. Se la plancia aperta a corolla propone
tutto il necessario per una
guida disinvolta, i sedili anteriori dalla foggia moderna
esprimono un’idea di comfort e contenimento sen za
monopolizzare lo spazio interno; la loro armatura specifica lascia un ampio spazio
libero per le gambe e i piedi
dei passeggeri posteriori. I
sedili posteriori in posizione
alta ben si associano alla
compattezza dei sedili anteriori, per presentare un effetto “ad anfiteatro” che favorisce il comfort visivo anteriore e migliora lo spazio
disponibile per le ginocchia.
Il volume del bagagliaio è di
348 decimetri cubi sotto il ripiano posteriore, oppure di
368 decimetri cubi sopra gli
schienali. I vani portaoggetti
sono numerosi e pra tici e
raggiungono un volume complessivo di quasi 42 litri.
La climatizzazione, particolarmente curata, contribuisce al comfort a bordo
grazie a un’efficace diffusione dell’aria, attraverso i cinque aeratori frontali, i condotti del riscaldamento sotto
la plancia rivolti verso i piedi e due bocchette ad alette
orientabili per i passeggeri
posteriori. Un nuovo gruppo
di climatizzazione an cora
più potente è proposto in
due versioni: una climatizzazione manuale e una climatizzazione automatica dualzone; quest’ultima può an che funzionare in modo
mono-zona, con un unico comando, se il guidatore è solo
a bordo.
L’offerta di autoradio e
telematica è di qualità, con
la proposta, per esempio,
del kit mani libere Bluetooth e del sistema di navigazione GPS con la cartografia
di tutta l’Europa. La tecnologia al servizio di chi guida
prevede, tra l’altro, il limitatore di velocità variabile abbinato al regolatore di velocità, un sensore di perdita di
pressione dei pneumatici
con individuazione diretta
della ruota coinvolta tramite
due livelli di allarme (uno
per il pneumatico sgonfio e
l’altro per la foratura), un sistema di allarme di superamento involontario della
carreggiata, proiettori a superficie complessa bi-Xeno
direzionali, parcheggio assistito posteriore o anteriore/posteriore.
Avanguardia
motoristica
La 308 è disponibile sul
mercato italiano in 4 allestimenti - Comfort, Premium,
Tecno e Feline - proposti
progressivamente da qui a
dicembre combinati con carrozzeria a tre e cinque porte
e una carrellata di motori
che saranno in grado di soddisfare tutti i gusti: tre unità
a benzina - 1.4 VTi benzina
AUTORAMA
Settembre 2007
da 70 kW/95 cv, 1.6 VTi da 88
kW/120 cv e 1.6 THP da 110
kW/150 cv - e tre Diesel - 1.6
HDi 66 kW/90 cv, 1.6 HDi 80
kW/110 cv FAP, 2.0 HDi 100
kW/136 cv FAP. Ultimo nato
della recente famiglia di
motori “EP”, il 1.4 benzina
riprende tutti gli elementi
tecnologici adottati sul 1.6
VTi, come i due VVT (Variable Valve Timing, ovvero sistema di distribuzione a fasatura variabile continua) su
ciascun albero a camme, e il
sistema di alzata variabile
delle valvole di aspirazione,
derivata dal concetto Valvetronic di BMW Group.
Il 1.6 litri VTi (Variable
Valve Lift and Timing injection) da 120 cv è un motore
aspirato a iniezione diretta.
Questo motore conferisce alla 308 un apprezzabile dinamismo, con consumi di soli
6,7 litri per 100 km nel ciclo
misto (pari a una riduzione
dei consumi di oltre il 10 per
cento rispetto alla 307 dotata del vecchio 1.6 litri 110
cv). Va ricordato che il gruppo PSA Peugeot Citroën è il
leader europeo dei veicoli a
bassi consumi con una penetrazione, nel 2006, del 38 per
cento del mercato dei veicoli con emissioni inferiori a
120 g di CO2 al km.
Il motore 1.6 litri THP
(Turbo High Pressure) si accoppia perfettamente al telaio della 308 e le conferisce
una grande versatilità di utilizzo. La soddisfacente sintesi tra prestazioni e consumi
è testimoniata dalle ci fre:
bastano solo 8,8 secondi per
passare da 0 a 100 km/h con
il solo guidatore a bordo. La
STOCCARDA - In occasione del
Salone di Francoforte, Porsche presenta, non senza
una punta d’orgoglio, la più
potente 911 da strada costruita finora. Il design strabiliante, le due grandi prese
d’aria frontali e il caratteristico spoiler di questa versione speciale, rendono la
nuova 911 GT2, anche da
ferma, la massima espressione di potenza e prestazioni
di guida della più potente
911 mai prodotta da Porsche.
Disponibile esclusivamente
a trazione posteriore e con
cambio manuale a sei
marce, questa purosangue
accelera da 0-100 km/h in appena 3,7 secondi e raggiunge
una velocità massima di 329
km/h, con un consumo medio
di soli 12.5 litri/100 km secondo il New European Driving Cycle (NEDC), offrendo
una riduzione dei consumi
fino a pochi anni fa pressoché impossibile nelle vetture di questo segmento.
passeggeri anteriori e posteriori, due laterali per il torace dei passeggeri posteriori
(per la cinque porte).
Peugeot ha previsto un
ricco programma nel nome
della 308. Numerosi sono i
progetti in cantiere. Innanzitutto, diverse varianti saranno presentate nei prossimi
mesi e nei prossimi anni.
Per quanto riguarda i motori
e le trasmissioni, il 2008 sarà
un anno ricco di eventi, soprattutto grazie al lancio di
un’offerta benzina “BioFlex”.
Un ricco
programma
Tratti sapienti che confluiscono in un posteriore aerodinamico, disegnano la silhouette della nuova berlina media del Leone.
velocità massima è di 213
km/h e i consumi di 7,1 li tri/100 km nel ciclo misto.
Passando ai propulsori
Diesel, il 1.6 HDi da 90 cv è
derivato dal monoblocco 1.6
litri da 110 cv ed è dotato di
un turbocompressore a geometria fissa e sfrutta la stessa tecnologia di iniezione diretta. Questa versione di ingresso della gamma a gasolio assicura un buon comfort
di utilizzo nel quotidiano,
con vantaggi in termini di
consumi estremamente contenuti in questo segmento:
4,5 litri/100 km nel ciclo
misto. Il 1.6 HDi da 110 cv
con filtro attivo antiparticolato FAP è caratterizzato da
notevole brio e versatilità.
La coppia massima di 240
Nm a 1.750 giri/min può es-
sere aumentata temporaneamente fino a 260 Nm grazie
alla funzione “overboost”.
Questo propulsore, che costituisce il “cuore” della
gamma diesel della 308, offre un valido compromesso
tra prestazioni e costi di utilizzo (4,7 litri consumati per
100 km nel ciclo misto, pari
a 0,2 litri in meno di una 307
con motore equivalente).
Infine, il 2.0 HDi da 136
cv: anche in questo caso, la
generosa coppia massima di
320 Nm a 2.000 giri/min può
raggiungere i 340 Nm grazie
all’overboost. Questa unità
conferisce alla 308 un dinamismo che esalta il suo comportamento su strada. Con il
solo guidatore a bordo, copre i 0-100 km/h in 10,1 secondi. I consumi sono conte-
nuti in 5,5 litri/100 km nel ciclo misto.
Variegata è anche la proposta riguardante le trasmissioni: c’è un cambio manuale
a cinque marce (sei per la
motorizzazione 2 litri HDi),
un cambio automatico a comando sequenziale “Tip tronic system Porsche” a
quattro rapporti oppure a
sei e il cambio manuale robotizzato a sei marce. La 308
riprende le sospensioni che
hanno contribuito alle note
qualità della 307. Ha un avantreno di tipo pseudo McPherson invertito con barra
antirollio disaccoppiata, la
cui tecnologia assicura un rigido mantenimento del controllo e un buon livello di filtraggio. Il retrotreno, composto da una traversa deforma-
bile, da due bracci e da una
barra antirollio integrata, ha
un ingombro ridotto e
un’elevata rigidità, garanzia
di un buon assorbimento
delle vibrazioni e di una
buona stabilizzazione della
carrozzeria. L’impianto frenante comprende dischi ventilati. La 308 è dotata di
serie di Abs, ripartitore elettronico di frenata (Ref), assistenza alla frenata di emergenza (Afu). L’Esp, di serie o
in opzione, aggiunge l’antipattinamento (Asr) e il controllo di stabilità Cds. Ben
nove gli airbag a disposizione degli acquirenti del la
308: due frontali adattativi,
uno del piantone dello sterzo, due laterali per il torace
dei passeggeri anteriori, due
a tendina per la testa dei
䡵 PORSCHE / Nuova 911 GT2 con 530 cavalli sotto il cofano
Ed è subito record
nuova 911 GT2 è stata dotata
di turbine a flusso ottimizzato e giranti maggiorate in
entrambi i turbocompressori, con un decisivo aumento
della pressione di alimenta-
zione. Per la prima volta, gli
ingegneri Porsche hanno
combinato il motore turbo
con un impianto di aspirazione a espansione, sviluppato completamente ex no-
vo, che rappresenta un’autentica rivoluzione dei principi finora adottati per i motori turbo. Questo impianto
di aspirazione a espansione
utilizza il principio delle vi-
brazioni dell’aria nell’impianto di aspirazione durante la fase di espansione,
mantenendo la temperatura
della miscela aria-carburante inferiore rispetto a quella
Strabiliante
motorizzazione
Il propulsore della nuova
911 GT2 riprende il motore
boxer a sei cilindri della 911
Turbo, sovralimentato con
compressore biturbo e turbine a geometria variabile
(VTG). Il motore boxer da 3,6
litri eroga una potenza massima di 530 cv (390 kW) a
6.500 giri/min e una coppia
massima di 680 Nm (501 lbft) disponibile fra 2.200 e
4.500 giri/min. Il peso a vuoto è di 1.440 kg, con un rapporto peso-potenza di appena 2,72 kg per cv. Per incrementare la potenza del motore di circa 50 cv rispetto al
propulsore “regular”, la
7
Disponibile esclusivamente a trazione posteriore e con cambio manuale a sei marce,
questa purosangue accelera da 0-100 km/h in appena 3,7 secondi e raggiunge
una velocità massima di 329 km/h, con un consumo medio di soli 12,5 litri/100 km
secondo il New European Driving Cycle. Ciò significa una riduzione dei consumi
fino a pochi anni fa impossibile nelle vetture di questo segmento.
Peugeot desidera in tal
modo accompagnare lo sviluppo del mercato dei biocarburanti. Questa proposta
permetterà di utilizzare un
carburante composto fi no
all’85 per cento da etanolo.
Tra l’altro, tutti i motori Diesel HDi della gamma Peugeot possono sin d’ora funzionare, senza nessun a dattamento, con il 30 per cento
di biodiesel. Nell’ambito dei
lavori di ricerca e sviluppo
sulla tecnologia Ibrida HDi,
la 308 è il primo veicolo che
un giorno potrebbe beneficiare di questa tecnologia se
il suo bilancio costo/economia di utilizzo si rivelasse
favorevole per la clientela.
Questa tecnologia, che
somma i vantaggi termodinamici dei motori diesel HDi a
quelli di un motore elettrico
aggiuntivo che subentra alle
basse velocità, consentirebbe un risparmio di consumi
dell’ordine del 30 per cento.
della 911 Turbo. Ciò comporta, a sua volta, un incremento sensibile dell’efficienza
generale a fronte di consumi
ridotti fino al 15 per cento
con carichi elevati e ai regimi più alti.
Da 190mila
euro
La 911 GT2 offre prestazioni elevate anche in termini di gestione e controllo
delle emissioni: si tratta, infatti, della prima Porsche da
strada dotata, di serie, di silenziatore e terminali di
scarico in titanio leggero.
L’utilizzo di questo materiale pregiato riduce il peso di
circa il 50 per cento rispetto
agli stessi componenti in acciaio legato fino a 9 kg. Nella nuova 911 GT2 è impiegato, di serie, l’impianto frenante in ceramica PCCB,
con dischi dei freni in ceramica realizzati in fibre di
carbonio, che garantisce la
massima performance frenante in ogni situazione. Un
altro vantaggio decisivo di
questo impianto frenante è
la riduzione di circa 20 kg
delle masse rotanti non sospese rispetto ai dischi di
dimensioni simili in fusioni
di ghisa grigia. Un’altra dotazione di serie è il sistema
di regolazione elettronica
applicato agli ammortizzatori Porsche Active Suspension Management. (PASM).
La GT2 monta cerchi in lega
leggera da 19 pollici con
pneumatici sportivi anteriori 235/35 ZR 19 e posteriori
325/30 ZR 19. La nuova 911
GT2 sarà disponibile presso
i concessionari a Novembre
2007. In Italia il prezzo base
è di 191.815,00 euro.
10 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 ALFA ROMEO / Profuma di mare e di regate la nuova 147 firmata Murphy&Nye
Trionfo della sportività e dell’hi-tech
dell’Alfa 147 Murphy&Nye i
fendinebbia, il climatizzatore automatico bi-zona, il
cruise control, il trip computer, il Vdc, l’Asr, i 6 airbag e
l’autoradio completo di lettore CD e 6 altoparlanti.
Comunanza
di valori
Disponibile nella versione a 5 porte e con un prezzo
di listino di 24.690 euro
(chiavi in mano), l’Alfa 147
Murphy&Nye è la sintesi
perfetta dei valori condivisi
dalle due aziende: la passione per la competizione sportiva, la sfida e la libertà. Infatti, da sempre i modelli Alfa Romeo coniugano uno stile unico e spiccatamente italiano con un elevato contenuto tecnologico, al top per
prestazioni e capaci di ga-
TORINO - Un numero, “147”, e
una firma, “Murphy&Nye”,
insieme per definire la nuova versione del modello più
popolare dell’Alfa Romeo,
nata dalla collaborazione
tra l’antica Casa del Portello
e l’azienda che produce e
realizza abbigliamento per
la nautica e per lo sports-
degli interni, i sedili sportivi in pelle con fasciame blu
e seduta tinta panna e il
logo Alfa ricamato in rosso
sul poggiatesta. La coulisse
rossa che chiude le cuffie
del cambio e del fre no a
mano e la tasca portadocumenti dei sedili impreziosiscono l’abitacolo. I battical-
cagni con logo M&N e i sovratappeti con cordino e alamaro sottolineano il legame
tra questa 147 e il mon do
della vela. Ricco il kit di accessori M&N, che include
anche il borsone, il portachiavi e il portadocumenti
con il logo dell’azienda.
Completano la dotazione
rantire grandi emozioni, piacere di guida e sicurezza totale. Allo stesso modo Murphy&Nye vanta una lun ga
tradizione nel settore velico,
con un’esperienza che parte
dalla produzione di vele per
essere poi applicata nella
realizzazione di abbigliamento tecnico pensato e
ideato per il mondo della
competizione con una continua sperimentazione di nuovi tessuti hi-tech.
Elegante e sofisticata,
metropolitana e sportiva,
l’Alfa 147 Murphy&Nye è
dunque dedicata a chi ama
vivere in movimento, a chi
ricerca la bellezza unita alla
funzionalità e alla praticità.
Insomma il mondo dell’auto
e quello della vela si incontrano a bordo di Alfa 147 per
esprimere un fascino senza
precedenti.
Disponibile nella versione a 5 porte
e con un prezzo di listino di 24.690 euro
(chiavi in mano), l’Alfa 147 Murphy&Nye
è la sintesi perfetta dei valori condivisi
dalle due aziende: la passione per la
competizione sportiva, la sfida e la libertà.
LO STILE MADE IN ITALY DI MURPHY&NYE
Dagli Usa al Belpaese
TORINO - Murphy&Nye, azienda di punta dello
sportswear made in Italy e protagonista indiscussa della scena internazionale, è oggi italiana al 100 per cento, anche se la sua storia
ha avuto origine nel 1933 negli Stati Uniti. Ne
sono stati fondatori Jim Murphy ed Harry
Nye, che diedero il loro nome alla veleria di
Chicago dove realizzavano vele per grandi
scows. In breve tempo divennero leader del
settore e la loro attività crebbe velocemente.
Dalle vele all’abbigliamento il passo non sembra facile, ma in realtà già nel corso degli
anni 30 si iniziò a realizzare le divise degli
equipaggi con lo stesso tessuto con cui si faceAlcune immagini della
nuova 147 Murphy&Nye.
wear, ideato per il mondo
della competizione. Equipaggiata con il brillante 1.9
JTDM da 120 cavalli, la vettura si contraddistingue all’esterno per l’esclusiva vernice Azzurro Cristallo, i cerchi in lega da 17” e il terminale di scarico cromato. L’effetto satinato domina calandra, baffi e specchietti, mentre il logo Murphy&Nye, inconfondibile firma del mondo dello yachting, impreziosisce montante e posteriore.
Con la classe
degli yacht
Dentro la sportività si fa
ancora più ricercata, disegnata da un originale fil rouge che unisce il mondo delle
automobili a quello delle regate. Ecco allora l’accostamento dei colori blu e crema
che aumenta la luminosità
vano le vele e se ne faceva omaggio agli armatori. A metà degli anni 70 venne istituita la
sede europea della veleria Murphy&Nye in
Italia (a La Spezia), la cui attività fu talmente proficua che nel 1980 il loft italiano acquistò quello americano. Da allora la svolta: nel
1985 fu realizzata la prima linea di abbigliamento, Murphy&Nye Sailwear, che ben presto
varcò i confini del piccolo store annesso alla
veleria. I capi si fecero subito notare per essere robusti e funzionali, comodi e pratici. Il
boom coincise con l’avventura del Moro di Venezia in Coppa America, la barca che fece sognare tutti gli italiani (e non solo) nel 1993.
Di lì a poco Murphy&Nye fu attratta dall’orbita del Gruppo Sixty, che in breve tempo
si sarebbe affermato come uno dei colossi
dell’abbigliamento sportswear a livello mondiale. In quegli anni prese forma la struttura
attuale dell’azienda: il quartier generale ha
sede a Chieti, in un distretto produttivo molto
attivo del Centro Italia, ma l’Ufficio Stile e il
Centro Ricerche si trovano a Padova, nel
Nord-Est cuore pulsante dell’Italia in cui proliferano anche altri brand di riferimento del
settore. Oggi M&N produce collezioni total
look per uomo, donna e bambino; nel settore
della nautica è leader internazionale incontrastato, posizione che ha recentemente rafforzato grazie all’acquisizione della licenza in
esclusiva mondiale per realizzare le Collezioni
ufficiali della 32ma America’s Cup, uno degli
eventi sportivi più importanti al mondo. La
crescita dell’azienda in questi anni è stata costante e progressiva, mirata all’espansione internazionale sui mercati di riferimento del fashion system: le insegne di boutiques monomarca si accendono nelle vie più importanti
del mondo in rapida successione, da Roma a
Madrid, da Parigi ad Amburgo, da Mosca a
Dubai, da Venezia a Copenhagen, da Santo
Domingo a Capri. Attualmente il business è
focalizzato sulla Cina, dove sono in previsione
varie aperture a partire dalla fine del 2007.
AUTORAMA 11
Settembre 2007
bilizzatrice. Il retrotreno dispone di traversa deformabile, abbinata a una barra stabilizzatrice. Il livello di assistenza del servosterzo cosiddetto variabile è legato alla
velocità e all’angolo volante,
per prestazioni adattate a
tutte le condizioni. Più rigido ad alta velocità, per potenziare la sicurezza, più
leggero a bassa velocità per
facilitare le manovre. L’impianto frenante prevede dischi davanti e dietro, abbinati a un sistema Abs con ripartitore elettronico di frenata (Ref). Per migliorare ulteriormente la sicurezza di
frenata, è previsto anche
l’aiuto alla frenata d’emergenza (Afu) , l’accensione
automatica del segnale
d’emergenza e il controllo
dinamico della stabilità
(Esp).
Imprescindibile
la sicurezza
Tra gli equipaggiamenti
più esclusivi di serie, il limitatore e il regolatore di velocità, i fari bi-Xeno a orientamento intelligente, l’assistenza anteriore e posterio-
䡵 CITROËN / In autunno si arricchisce la gamma C4 con la berlina tre volumi e quattro porte
MILANO - Arriverà sul mercato in autunno, è la classica
versione 4 porte a 3 volumi
della Citroën C4, finora disponibile nelle configurazioni di carrozzeria 5 porte e
coupé, che sin dal lancio ha
venduto oltre 547 000 esemplari. La nuova berlina, prodotta nella fabbrica argentina di Palomar, vicino Buenos Aires, e quindi destinata
a rifornire soprattutto i mercati dell’America Latina, beneficia di un passo allungato, che favorisce la spaziosità per i posti posteriori, e di
un bagagliaio di grandi dimensioni. È pur vero che le
berline 3 volumi e 4 porte da
tempo non hanno più un
grande appeal tra la clientela, ma questa C4 sembra
avere contenuti formali e
funzionali tali da suscitare
l’apprezzamento di quella
che possiamo considerare la
classica clientela tradizionale.
Berlina
dentro
Il suo stile, infatti, la colloca innegabilmente nella
categoria delle berline di
status, con un frontale che
enfatizza la sua appartenenza alla marca Citroën, gli
chevron di grandi dimensioni che si prolungano con
profili cromati dal centro
della calandra fino ai fari a
forma di “boomerang”, una
silhouette slanciata che lascia immaginare subito il
comfort dello spazio e della
luminosità all’interno, una
parte posteriore che valorizza l’assetto su strada e rafforza la sensazione di stabilità. Grazie alle sue dimensioni (4,77 m di lunghezza,
1,77 m di larghezza e 1,51 m
d’altezza) C4 Sedan dispone
di un’abitabilità di riferimento nella sua categoria, e
riprende una delle caratteristiche che hanno decretato
il successo delle grandi berline Citroën: il passo esemplare di 2,71 metri, vera e
propria garanzia per gli occupanti di viaggiare nelle
Tango argentino
Il nuovo modello con il marchio del Double Chevron nasce nella fabbrica
Citroën di Palomar, vicino Buenos Aires e si aggiungerà alle C4
con carrozzeria 5 porte e coupé, finora vendute in oltre 547mila unità.
Eleganza nello stile, grande abitabilità e due valide motorizzazioni.
migliori condizioni. Che potranno apprezzare anche
l’efficacia di un diffusore integrato di fragranze, in perfetta armonia con lo stile del
cruscotto. Posto sull’aeratore centrale, assicura, grazie
al sistema di climatizzazione, una diffusione omogenea
di una piacevole profumazione nell’abitacolo. Si regola con un comando a rullo,
per chiudere o dosare la
quantità di aria profumata.
Le varie profumazioni (Lavande dolce, Fleur de Lotus,
Agrume Passion, Men the
Musc, Jasmin Mimosa, Nénuphar, Fleur de vanille,
Ambre Santal) sono presentate sotto forma di cartucce
singole, assolutamente ermetiche, per variare profumazione in qualunque momento.
Il comportamento su strada ineccepibile e le motorizzazioni mirate offrono un
apprezzabile comfort di guida. Sin dal lancio C4 Sedan
propone una motorizzazione
benzina e una motorizzazione Diesel HDi, dotata di filtro antiparticolato (FAP).
Ambedue rispondono alla
norma Euro 4 e sono equipaggiate di cambio manuale
cinque rapporti. Il motore
benzina 1.6i 16V da 110 cv
DIN sviluppa una potenza di
80 kW e una coppia di 147
Nm a 4.000 giri/min. Mostra
grande disponibilità sin dai
regimi più bassi e dispone
di 132 Nm, pari al 90 per
cento della coppia massima
sin da 2000 giri/min. Il moto-
re HDi 110 è equipaggiato di
serie di filtro antiparticolato (FAP). Con 1.560 cm3 di cilindrata, è dotato di testata
a 16 valvole, sviluppa an ch’esso 80 kW (110 cv DIN) e
raggiunge una coppia di 240
Nm sin dai 1.750 giri/min.
Con i tre rapporti superiori,
quest’ultima può arrivare a
260 Nm a 1750 giri/min grazie alla funzione “overboost”. La reattività del motore è infatti amplificata in
caso di forti accelerazioni,
durante le quali la funzione
“overboost” fornisce fino a
20 Nm di coppia supplementare, aumentando il flusso
d’iniezione del carburante.
La grande abitabilità non
penalizza il volume del bagagliaio, anch’esso punto di
riferimento nella categoria
con ben 513 litri di capacità.
Al volante
comfort assoluto
Il piacere di guida è direttamente correlato alla
sensazione di serenità al vo-
lante; il conducente della C4
Sedan può contare su un
comportamento su strada
ineccepibile, portato ai massimi livelli grazie in particolare ad un efficace collegamento al suolo e a un sistema di frenata performante.
Il collegamento al suolo di
C4 Sedan assicura un comportamento su strada preciso e contribuisce il modo efficace alla sicurezza attiva.
L’avantreno è di tipo pseudo
McPherson, con bracci inferiori a triangoli e barra sta-
re al parcheggio, l’accensione automatica dei tergicristalli e degli anabbaglianti.
Quanto infine alla sicurezza
passiva, sulla C4 Sedan sono
presenti airbag frontali e laterali per il conducente e il
passeggero anteriore, airbag
“a tendina” per i passeggeri
anteriori e posteriori, cinture a tre punti d’aggancio, fissaggi Isofix nei posti laterali
posteriori, una struttura rinforzata per una protezione
ottimizzata.
Eccellente anche la protezione contro il furto e l’effrazione mediante antiavviamento elettronico con
transponder, allarme volumetrico e perimetrale, serratura elettrica del bagagliaio non forzabile, chiusura centralizzata automatica
del veicolo nei 30 secondi
che seguono un’apertura
centralizzata, se non è stata
aperta nessuna delle porte,
chiusura centralizzata automatica delle porte e del bagagliaio quando il veicolo
raggiunge la velocità di 10
km orari.
Cristina Altieri
Una tre volumi come si deve, caratterizzata da dimensioni importanti e soprattutto da un ampio passo, sempre garanzia di
un’accoglienza a bordo di alta qualità per il conducente e tutti gli occupanti. Un vero salotto in movimento.
12 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 RENAULT / Debutto questo mese al Salone di Francoforte
New Laguna, eccomi!
PARIGI - Al Salone di Francoforte sarà cer tamente una
delle vedette. Lei, la New
Laguna progettata con l’o biettivo di inserirsi nel top 3
del segmento per la qualità
del prodotto e del servizio.
Per ottenere questo risultato New Laguna è stata oggetto di una particolare cura
durante le quattro fasi del
suo sviluppo. Intanto la progettazione. I test funzionali,
che avevano già dimostrato
la loro efficacia su Modus e
Clio, sono stati moltiplicati
per New Laguna.
Un grande lavoro
alle spalle
Tre piattaforme d’in tegrazione elettronica, che riproducono l’architettura
elettrica ed elettronica
dell’auto, hanno permesso
di simulare l’insieme delle
possibili combinazioni e di
garantire un funzionamento
ineccepibile. È stata anche
capitalizzata l’esperienza in
tema di risoluzione dei problemi riscontrati sui modelli
precedenti e, in particolare,
su Laguna, nel periodo di
garanzia o in occasione dei
controlli tecnici. New Lagu-
Con un design dettato dalla ricerca
di una linea dinamica, fluida
ed elegante, la nuova generazione
della Laguna si colloca ancora
meglio del modello precedente
nell’universo delle grandi stradiste.
CON LA NEW LAGUNA
Massimo comfort e grande facilità di utilizzo
L’eleganza delle grandi stradiste
PARIGI - Il design della New Laguna evoca dinamismo e piacere
di guida. Il frontale, con i gruppi ottici profilati, il lungo cofano
spiovente e l’ampia presa d’aria, suggerisce la presenza di motorizzazioni potenti. Con una lunghezza di 4,69 metri, eredita proporzioni equilibrate per un’espressione dinamica. Lungo le fiancate, la linea di spalla spiovente contribuisce alla personalità e
all’eleganza. I profili cromati dei vetri laterali rafforzano la dimensione statutaria dell’auto. La parte inferiore, con le marcate carenature, consolida l’assetto dell’auto sui cerchi da 16 a 18
pollici. Sulla berlina, la linea di spalla si prolunga fin sul cofano bagagli e si conclude sotto le luci posteriori a diodi elettroluminescenti che garantiscono all’auto un’identificazione luminosa notturna. Associati alle motorizzazioni superiori, due terminali di scarico cromati offrono al modello un aspetto ricercato.
Dinamica e moderna, la station wagon si distingue per la
forte inclinazione del lunotto. Con una superficie vetrata allungata, la forma del terzo finestrino laterale accentua la linea dinamica di New Laguna. Il modello privilegia gli aspetti pratici
e funzionali proponendo numerose innovazioni in tema di vani
portaoggetti e dispositivi che rafforzano una qualità di vita a
bordo ed un comfort già fuori dall’ordinario, quali la leva che
consente, all’apertura del portellone, di accedere a tutto lo spazio di carico disponibile con un pianale perfettamente piatto.
In linea con l’esterno, il design dell’abitacolo di New Laguna
riconosce un ruolo predominante alle finiture, all’aspetto dei
materiali e alla qualità percepita, per favorire un’armonia che
procuri un reale senso di benessere a tutti i passeggeri. La plancia, che occupa tutta la larghezza dell’auto, partecipa all’atmosfera alto di gamma, con comandi e display progettati e posizionati per ottimizzare l’ergonomia per il conducente. In funzione
del livello di equipaggiamento, la console centrale raggruppa il
comando del freno di stazionamento assistito, quello del regolatore/ limitatore di velocità e i comandi del navigatore e del telefono di Carminat Navigazione e Comunicazione. Legno e pelle
sono presenti, come sempre, sul livello di equipaggiamento Initiale, con armonia chiara o grigio scuro, per coincidere con le
esigenze di una clientela più ampia.
New Laguna dispone di un’ampia gamma di motorizzazioni,
tutte associate a trasmissioni a 6 rapporti, ciascuna ai massimi
livelli della rispettiva categoria, per assicurare un eccellente
All’interno le finiture in alcantara sono associate all’ambiente metallizzato specifico della versione Dynamique.
piacere di guida e livelli di consumo ridotti. La gamma benzina
sarà commercializzata in modo progressivo, a cominciare dal
propulsore 2 litri 16 valvole benzina da 140 cv (103 kW), dinamico e silenzioso (M4R). Brio e coppia fin dai bassi regimi, grinta
agli alti regimi, acustica ovattata a tutti i regimi di utilizzo:
questa motorizzazione, frutto di uno sviluppo congiunto Renault-Nissan, offre un piacere di guida e prestazioni acustiche
rilevanti. La proposta benzina è completata dal propulsore 2
litri turbo 16 valvole da 170 cv (125 KW), associato alla tramissione automatica Proactive a 6 rapporti.
La gamma diesel mette in campo due motori di riferimento
sul mercato: il 1.5 dCi, che disporrà di 110 cv (81 kW) e del miglior compromesso performance/ consumi del segmento, con un
posizionamento di leader ecologico (136g CO2/ km), e il propulsore 2.0 dCi, declinato in due diverse potenze (150 e 175 cv/ 110 e
127 kW), associato fin dalla commercializzazione alla trasmissione automatica Proactive a 6 rapporti nella versione 150 cv
(110 kW). Grazie a un turbo a geometria variabile a inerzia ridotta e a valvole di preriscaldamento a effetto rapido, questo
propulsore si esprime al meglio su New Laguna.
Anche il telaio è al miglior livello del segmento. Sviluppato
per superare le qualità dinamiche unanimemente riconosciute
di Laguna, il telaio sarà apprezzato per la precisione dello sterzo
e la sua capacità di sterzata in piano. Gli ingegneri di Renault
hanno particolarmente curato la precisione della traiettoria e la
qualità della stabilità della scocca. Anche in materia di sicurezza nessuno sconto. New Laguna dispone di prestazioni di frenata al miglior livello della categoria, in particolare per quanto riguarda il test di resistenza nella frenata a caldo (distanza finale
misurata dopo 10 frenate consecutive da 100 a 0 km/h). Una
nuova generazione di Abs con Esp e Afe elettronica è associata
ad un nuovo gruppo centralina/blocco idraulico. Per la sicurezza passiva, Renault ha sviluppato soluzioni che prendono in
considerazione l’incidentologia e i comportamenti reali, in un
approccio più globale e più efficace per la sicurezza dei passeggeri. In questa prospettiva, il capitolato d’oneri di New Laguna
è stato reso più severo con la presenza, in particolare, di dispositivi di sicurezza di ultima generazione, con airbag a doppia camera d’aria e doppia pressione, associati a cinture di sicurezza
a doppio pretensionatore. Il passo avanti più spettacolare è
stato realizzato, tuttavia, sulla protezione contro gli urti laterali, causa importante di mortalità.
AUTORAMA 13
Settembre 2007
䡵 Debutto della Jaguar XK in edizione 2008
C’è anche una
nuova convertibile
La cellula di New Laguna è un trionfo di dettagli alto di gamma predisposti allo scopo di
regalare un’atmosfera di benessere a tutti gli occupanti, i veri protagonisti del viaggio.
na è la prima auto ad aver
beneficiato, in occasione del
suo sviluppo, del polo CEM
(Compatibilità Elettromagnetica), inaugurato all’inizio del 2006 presso il Centro
Tecnico di Aubevoye. Questa
progettazione robusta prende in considerazione le esigenze di manutenzione e riparazione.
Inoltre, per verificare
che la qualità della vettura
fosse al top fin dal suo debutto, oltre 120 New Laguna,
con i test effettuati ai banchi
di prova, su pista o su strada, hanno percorso complessivamente l’equivalente di 6
milioni di chilometri di convalida. Come a dire che New
Laguna ha già solcato le
strade del mondo intero, in
assoluta discrezione, per valutare il proprio comportamento in condizioni estreme: Argentina, Russia, Malesia e Australia. In occasione
di questo specifico programma di convalida, l’auto ha affrontato condizioni climatiche e di utilizzo particolarmente esigenti: caldo torrido, umidità, polvere, fango,
freddo intenso, altissima velocità, altitudine, strade particolarmente dissestate. O gni chilometro percorso corrisponde al triplo, rispetto
alle condizioni abituali di
funzionamento.
Sul piano della fabbricazione, poi, a monte dell’industrializzazione sono stati
effettuati scambi delle migliori prassi, tra gli stabilimenti Renault e Nissan, che
hanno permesso di introdurre controlli più accurati
e una maggiore efficacia
nelle operazioni di assem-
blaggio durante tutto il processo di fabbricazione nello
stabilimento di Sandouville
(Francia): ottimizzazione
delle postazioni operative e
riconfigurazione dei flussi,
controlli più severi, migliore protezione delle auto e,
per ogni unità prodotta, test
individuali statici, dinamici
e di diagnostica elettronica
all’uscita dello stabilimento.
L’importanza
del service
Infine, grande attenzione
al servizio. L’impegno profuso per New Laguna non si
interrompe all’uscita dallo
stabilimento. Fin dai primi
modelli digitali, sono state
prese in considerazione la
manutenzione e la riparabilità dell’auto, con la definizione e la verifica di officine
prototipo, volte a testare gli
strumenti di diagnostica e le
metodologie di intervento e
con la predisposizione di diversi programmi di formazione del personale, attualmente già in corso, tra cui
un training relativo all’utilizzo della valigia Clip Alliance che sarà estesa a tutta la Rete mondo, o ancora
una formazione commerciale specifica, più tecnica, assicurata con metodologia “elearning”.
La qualità del servizio è
già migliorata nel 2006, passando dal 71 al 75 per cento
di clienti che si dichiarano
soddisfatti o molto soddisfatti. New Laguna beneficierà dell’attuazione del
piano Eccellenza Qualità
Renault PER4, teso a garan-
tire la soddisfazione del
cliente per vendita e postvendita.
E non è tutto. C’era anche
la promessa di costi di esercizio ridotti da rispettare. E
infatti i progettisti e gli ingegneri Renault hanno dovuto
tener conto del vincolo imposto, volto a ottenere costi
di acquisto, di utilizzo e di
manutenzione attraenti per
tutti i tipi di clientela. La
nozione adottata è quella di
Costo Totale per il Cliente
(Total Cost of Ownership),
considerata pertinente perché prende in considerazione gli aspetti finanziari inerenti al possesso dell’auto
(deprezzamento o valore residuo), al suo utilizzo (ad esempio, tasse sul consumo di
benzina,) e infine alla manutenzione programmata (usura dei pneumatici, revisioni).
In materia di valore residuo, correlato alla qualità
del prodotto e alla sua immagine, New Laguna dispone di validi argomenti, in
termini di qualità intrinseca
e percepita, e di prestazioni
dinamiche. Per quanto concerne i costi di utilizzo, è
stato annunciato che la nuova generazione della Laguna
sarà molto competitiva: oltre
al 2.0 dCi 150 cv (110 kW), la
versione diesel 110 cv si rivelerà particolarmente attraente per la clientela, per
un uso privato o professionale. Anche la manutenzione e i costi di riparazione
sono stati particolarmente
curati, a livello sia della periodicità che della durata
d’intervento.
m.s.a.
Il design di Renault New Laguna evoca dinamismo e piacere di guida. Sulla berlina, la linea
di spalla si prolunga fin sul cofano bagagli e si conclude sotto le luci posteriori.
ROMA - Con l’estate i fedelissimi del marchio
del Giaguaro trovano importanti novità nelle
vetrine delle eleganti concessionarie Jaguar.
Si tratta dei modelli 2008 dell’aggressiva XK
che per l’occasione si arricchisce di una versione con motore V8 3,5 litri nella sola proposta di carrozzeria Convertibile. “La decisione di introdurre una XK 3.5 V8 Convertibile - sottolineano in Jaguar Italia - è stata
determinata dalle richieste di una parte del
pubblico europeo. Oltre al mercato italiano,
infatti, la XK 3.5 V8 Convertibile sarà commercializzata in Germania, Belgio, Svizzera,
Austria e Portogallo. Alla fine dell’anno si
aggiungerà anche la versione Coupè”.
Esteriormente la nuova versione 3.5 V8
non presenta alcuna differenza rispetto alla
XK 4.2 V8. Il motore 3.5 litri è lo stesso che equipaggia l’ammiraglia XJ, a cui, però, sono
state apportate modifiche ai sistemi di aspirazione dell'aria e dello scarico, per ottenere una perfetta combinazione dell'erogazio-
ne della coppia, simile al carattere della XK
4.2, ma differente dalla XJ. Le prestazioni
sono a dir poco entusiasmanti: 7”6 per accelerare da 0 a 100 km/h, 258 cv (188 kW) la potenza massima, 334 Nm a 4.200 giri/minuto la
coppia massima, 238 km orari la velocità
massima, con un consumo nel ciclo combinato di 11.3 litri/100 km e emissioni di CO2 contenute in 269 g/km.Rispetto alla XK 4.2, la
versione 3.5 non include nella sua dotazione
di serie il navigatore satellitare, le sospensioni Cats e il sistema telefonico Bluetooth.
È stata posta in vendita al prezzo di 83.800
euro “chiavi in mano”, Iva e messa su strada
incluse (IPT esclusa).
Ma entriamo più nel merito dell’edizione
2008 della Jaguar XK e quindi anche della
3.5 V8 Convertibile. Su tutti i modelli è stata
montata una nuova antenna radio integrata
nello spoiler posteriore, al posto dell'attuale
antenna telescopica alloggiata nel parafango
posteriore destro. Inoltre sono presenti nuovi cerchi in lega da 20” Cremona, con finiture in vernice lucida, per la XKR, nuovo
colore della capote Dark
Grey (in sostituzione del
Dark Beige). nuovi colori
verde metallizzato “Green
Botanical” (che sostituisce il
British Racing Green) e
“Pearl Grey” metallizzato
che sostituisce lo Slate. I
prezzi van no dagli 83.800
euro della XK convertibile
ai 108.150 della XKR convertibile con motore V8 di 4,2
litri.
䡵 5 anni di Sorento e un motore da 247 cv Euro 4
Carta vincente per Kia
MILANO - Kia Sorento doppia il giro di boa
gio posteriori, l’accensione automatica dei
fari, il climatizzatore bizona a controllo audei primi cinque anni di commercializzaziotomatico con filtro dell’aria immessa nelne - era stato introdotto in Italia alla vigilia
l’abitacolo, i poggiatesta anteriori attivi e redell’estate 2002 - con una serie di invidiabili
golabili in inclinazione, la sospensione porisultati postivi, a cominciare dalle oltre
steriore autolivellante, il navigatore carto25.300 unità immatricolate (in larghissima
grafico full screen con Dvd, i cerchi in lega
parte con motorizzazione turbodiesel), ma
da 18” e uno specifico kit protettivo anterioanche con la conquista di un prestigio e un
re e posteriore, ancorato alla base dei paapprezzamento da parte del grande pubblico
raurti, disponibile tanto in grigio chiaro che
che ne hanno fatto, a livello mondiale, uno
scuro, in base alle colorazioni esterne.
dei modelli di riferimento nel panorama dei
Due le tinte di carrozzeria entrambe moSuv di dimensioni medio/grandi.
nocolore: Clear Silver ed Ebony Black dispoPer celebrare degnamente questo tranibili con un sovrapprezzo di 600 euro. La
guardo, la versione di prestigio della gamnuova Sorento, che viene proposta a 39.500
ma, che adotta un nuovo propulsore V6 a
euro con dotazioni di serie supercomplete e
benzina, è stata profondamente rivisitata.
contenuti di assoluta eccellenza, si affianca
Cominciando con l’adozione della generosa
alle due proposte turbodiesel - 2,5 litri, 125
unità Euro 4: in sostituzione del V6 di 3,5 likW/170 cv, Euro 4 - commercializzate a 30.500
tri da 143 kW/195 cv a 5.500 giri, viene introeuro in configurazione “Active” e 33.300 in
dotto un nuovo motore - solo 3,3 litri, esattaversione “Active Class”.
mente 3.342 cc., sempre V6 - più potente e generoso: 182 kW/247 cv, 52 cv
in più rispetto alla versione
precedente (+26 per cento!),
con 304 Nm di coppia massima a 3.550 giri. Brillanti prestazioni e consumi interessanti (mediamente 9,3 km
con un litro di benzina, grazie anche a una trasmissione
automatica-sequenziale a
cinque rapporti, che ottimizza la gestione del motore, a
vantaggio di performance e
rendimento) - fanno del Sorento 3,3 uno dei Suv a benzina più omogenei e redditizi in termini di controvalore
e costi di gestione.
Particolarmente ricchi
gli equipaggiamenti di serie
che prevedono, tra l’altro,
La versione di punta della Kia Sorento è stata profondamente
l’ESP, il traction control
(TCS), i sensori di parchegrivisitata e propone un nuovo motore 3.3 litri V6 da 247 cv.
14 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 SAAB / Con la 9-3 SportHatch attacco alle station wagon di categoria medio-superiore
ROMA - Desideri da soddisfare ed esigenze alle quali rispondere? Saab è convinta
di avere la giusta soluzione.
La proposta si chiama 9-3
SportHatch, un modello che
nasce già ambizioso, dal momento che si tratta dell’apripista della Casa svedese nel
segmento delle station wagon di categoria medio-superiore. La 9-3 Sport-Hatch è
una vettura caratterizzata
da un’estetica personale e
da un comportamento su
strada decisamente sportivo
che rappresenta un’alternativa alle station wagon convenzionali.
Automobile dalle dimensioni compatte - lunghezza
di 4.654 mm, larghezza di
2.038 mm e altezza di 1.507
mm - la 9-3 Sport Hatch ha
una linea che richiama quella di una berlina 5 porte e
un aspetto imponente che le
conferisce un’i dentità distinta all’interno della
gamma 9-3 dalle ver sioni
Sport Sedan e Cabriolet. Al
vertice di una com pleta
gamma di versioni, c’è la 9-3
SportHatch Aero, l’unica
vettura del segmento ottenibile con un 6 cilindri turbo
benzina, il 2.8 V6 interamente in alluminio che sviluppa
184 kW/250 cv.
Versatilità
in veste sportiva
La nuova 9-3 SportHatch
si rivolge in modo particolare a quelle persone che cercano la versatilità di una
station wagon, ma non vogliono rinunciare al piacere
di guida. La carrozzeria è
completamente inedita, dal
secondo montante del tetto
all’indietro, ma conserva il
frontale e l’allestimento interno della versione Sport
Sedan, così come il passo e
l’ottimo comportamento su
strada della berlina. Le dimensioni raccolte, il lunotto
inclinato, i ridotti sbalzi posteriori e il piccolo finestrino dietro al terzo montante
del tetto la differenziano
dalle tradizionali station
wagon. Il profilo cuneiforme
è caratterizzato dalla linea
di cintura che sale all’indietro, dal quarto montante del
tetto a forma di “bastone da
hockey”, dall’andamento del
finestrino laterale con il secondo e il quarto montante
del tetto “nascosti” e dalla
I sogni sono desideri
sore VNT e filtro del particolato privo di manutenzione. L’elenco prosegue con il
1.8 benzina ad aspirazione
atmosferica da 90 kW/122 cv,
con collettore d’aspirazione
di lunghezza variabile. Il
cambio manuale a 6 marce è
di serie abbinato ai motori
2.8-V6, 2.0 turbo da 210 cv e
175 cv e con i 1.9 turbodiesel. La trasmissione automatica con azionamento manuale sequenziale Saab Sentronic (comandi al volante a
richiesta) e offerta in versione 6 marce per le vetture equipaggiate con i motori 2.8V6 e 1.9 TiD da 150 cv, in versione 5+2 con due marce intermedie sul kickdown per il
motore 2.0 benzina da 210 cv.
Meccanica
di forte impatto
Vettura caratterizzata da un’estetica personale e da un comportamento
su strada decisamente sportivo, 9-3 SportHatch è una valida
alternativa alle station wagon convenzionali. Cinque le motorizzazioni
a benzina disponibili, a cui si aggiungono due potenti turbodiesel.
forma ovale delle maniglie
esterne delle porte. Sopra al
portellone è integrato uno
spoiler che prolunga e abbassa otticamente il profilo
del tetto fin sopra i gruppi
ottici posteriori. La leggera
curvatura del frontale, che
comprende la tipica mascherina Saab e il gruppo fari/indicatori di direzione, s’armonizza perfettamente con
la classica forma arrotondata del parabrezza.
Per quanto riguarda gli
interni, la 9-3 SportHatch riprende soluzioni viste la prima volta su 9-3 Sport Sedan
e altre destinate ad accrescere la versatilità d’uso
come il bagagliaio spazioso
che favorisce il trasporto di
attrezzature per lo sport e il
tempo libero. Il vano di cari-
co è flessibile, grazie all’ampio portellone posteriore, al
piano di carico basso, ai sedili posteriori ripiegabili rapidamente in due sezioni di
diversa lunghezza (60/40) e
all’apertura nello schienale
per il trasporto di oggetti
lunghi all’interno dell’abitacolo, al sedile passeggero
anteriore con schienale ripiegabile (in optional). Con i
sedili posteriori occupati, la
Saab 9-3 Sporthatch ha una
capacità di 419 litri, che diventano 1.273 con i sedili posteriori abbassati. La sezione centrale del pavimento si
solleva di traverso e scompare dopo aver tirato la maniglia di forma tipicamente
aeronautica (un richiamo alla tradizione Saab). È l’innovativo scomparto TwinFloor,
utile per sistemare in modo
pratico borse della spesa e
altro.
Saab 9-3 SportHatch propone una gamma di motoriz-
Assolutamente inedita la linea della carrozzeria della nuova Saab 9-3 Sporthatch, che confluisce in un posteriore dal lunotto
inclinato e impreziosito da uno spoiler che prolunga il profilo del tetto. Il tutto per un sicuro effetto dinamico.
zazioni e trasmissioni di elevato livello: cinque motori a
benzina (tra cui il nuovo 2.8
V6 Turbo), due turbodiesel,
cambi manuali e automatici
a 5 e 6 marce. L’elevata coppia motrice ai bassi e medi
regimi è una caratteristica
di tutti i propulsori turbo.
All’allestimento Aero è riservato il 2.8 V6 Turbo benzina interamente in alluminio di 184 kW/250 cv. Si tratta
di un 24 valvole con fasatura
variabile delle valvole, turbocompressore a doppia girante. Con il cambio automatico a sei marce la Saab 9-3
Sporthatch 2.8 V6 Turbo raggiunge una velocità massima
di 240 km/h, mentre si spinge
un poco più in là (245 km/h)
con il cambio manuale a sei
marce. Il 2.0 turbo benzina
in alluminio a quattro cilindri in linea è disponibile
nelle tre versioni di 110
kW/150 cv, 129 kW/175 cv e
155 kW/210 cv. C’è poi il 1.9
turbodiesel common rail in
versione a 8 valvole da 88
kW/120 cv e 16 valvole da 110
kW/150 cv. Questo propulsore è dotato di turbocompres-
Saab 9-3 SportHatch è dotata di efficaci sistemi d’assistenza elettronica al guidatore che comprendono
l’ESP Plus (di serie con il
motore 2.8-V6 Turbo benzina) con assistenza per la
partenze in salita prevista
per le vetture con cambio
manuale. Ci sono anche
l’ABS a quattro canali, il
controllo di trazione (TCS),
l’assistenza meccanica alla
frenata (MBA), il controllo
della frenata in curva (CBC)
e la ripartizione elettronica
della pressione frenante
(EBD). Ancora in tema di sicurezza, la Saab 9-3 SportHatch è dotata di poggiatesta anteriori attivi (SAHR)
che aiutano a prevenire le-
sioni al collo derivanti da
tamponamenti. Airbag a tendina a protezione della testa
degli occupanti sono attivi
per l’intera sequenza del l’impatto, potenziali ribaltamenti inclusi. Inoltre, sono
presenti airbag laterali a
protezione del torace. Il sofisticato sistema di sensori
per l’attivazione di airbag e
cinture di sicurezza comprende airbag frontali adattabili bifase, pretensionatori delle cinture di sicurezza
e sistema che ricorda agli
occupanti di allacciare le
cinture.
Le sospensioni posteriori
indipendenti a quattro punti
di attacco garantiscono
un’alta resistenza alle forze
laterali che migliora la tenuta di strada e l’aderenza senza ridurre il comfort di marcia. Inoltre, le dimensioni
contenute lasciano ampio
spazio all’interno del bagagliaio. Le sospensioni anteriori sono a puntoni Mac Pherson con braccio inferiore a forma di A fissato a un
semitelaio idroformato.
Fabio Basilico
AUTORAMA 15
Settembre 2007
䡵 RENAULT / Dopo 14 anni debutta la seconda generazione della Twingo
“
Non più costruita
in Francia,
ma in Slovenia
nell’impianto
di Novo Mesto,
dove nasce anche
la Clio II,
la citycar con la
Losanga ha
acquistato piena
maturità
distinguendosi
per una maggiore
abitabilità, più
contenuti tecnici
e soprattutto
per un
comportamento
stradale
assolutamente
piacevole.
“
LUBIANA - Era il 1992 quando
nella storia di Renault si aprì il capitolo firmato
“Twingo”, vera e propria antesignana delle city car, che
nei 14 anni successivi sarebbe diventata la fedele compagna di ben 2,4 milioni di
automobilisti dei quali un
milione in Francia, 500mila
in Germania e 300mila in
Italia. In questi lunghi anni
il mercato delle “piccole” si
è arricchito progressivamente di una tante protagoniste,
alcune firmate anche dai cosiddetti costruttori specialistici, e per la “francesina” la
vita si era fatta quanto mai
difficile, tanto da richiedere
una radicale svolta se voleva
affrontare la sfida degli anni
2000 con una rinnovata competitività. A partire dalle
prossime settimane i saloni
di Renault, in Italia come in
Europa, presenteranno alla
propria clientela la New
Twingo, completamente ripensata e rimodellata dai
progettisti transalpini, utilizzando il pianale della sorellina Clio, e dunque con le
carte in regola per giocarsela con concorrenti di nome
Panda, C1, Aygo, 107 e modelli similari.
L’abbiamo provata sulle
strade nei dintorni di Lubia-
La francesina con
passaporto europeo
na, la capitale della Slovenia, vera e propria “svizzera
dei balcani” per la bellezza
della natura e per la cura di
ogni dettaglio urbanistico,
laddove la vettura viene costruita insieme alla Clio. Sì,
perché la New Twingo nasce
nell’antico stabilimento Renault di Novo Mesto, completamente rinnovato con un
investimento di 400 milioni
di euro, comprensivi anche
dei costi di sviluppo del la
vettura, lo stesso impianto
dal quale nel passato sono
usciti modelli come la R4, la
R21, la R5 e appunto la Clio.
Cofano allungato, larghi parafanghi posteriori, fiancate
snelle, disponibile solo con
carrozzeria 3 porte, New
Twingo fa un passo decisamente avanti rispetto al vecchio modello, esprimendo
molto più dinamismo già al
primo colpo d’occhio e garantendo all’interno più spazio, più comfort, una migliore abitabilità e soprattutto
un ambiente molto più vivibile per la qualità dei materiali, le eccellenti rifiniture.
Un ambiente
tutto da vivere
La New Twingo si fa apprezzare anche per quanto
riguarda il ricco equipaggiamento finalizzato anche al
divertimento, grazie alla disponibilità di tutti i più recenti ritrovati multimediali
come l’audio connection
box, utilizzabile tramite i comandi al volante, che consente di portare a bordo la
propria audioteca personale
in formato MP3, su chiave
Ubs, walkman o iPod. Presente anche un comando “vivavoce” per il telefono Bluetooth, con funzione di “messa in attesa” dell’interlocutore per motivi di sicurezza.
Inoltre, nello spirito “my
Twingo” è disponibile anche
un’ampia offerta di personalizzazione, sotto forma di rivestimenti decorativi esterni
o di accessori interni, come
l’“organizer-box”, il “lightbox” o il “make-up box”.
Quanto alle motorizzazioni, ampia scelta tra i benzina 1.2 8 valvole da 60 cv, 1.2
16 valvole da 75 cv e il nuovissimo 1.2 Tce da 100 cv e il
Diesel 1.5 dCi da 65 cv, motorizzazioni non solo parecchio attente ai consumi (il
Diesel non va oltre i 4,3 litri
di gasolio per 100 km) ma anche dai costi di esercizio
contenuti e soprattutto rispettose dell’ambiente, con
valori addirittura inferiori a
quelli previsti dalla normativa Euro 4. Sì, perchè fin
dalla progettazione, New
Twingo porta nel DNA il rispetto dell’ambiente, in particolare per le emissioni di
CO2 (tutti i motori sono al di
sotto della soglia di 140 g/km
e beneficiano, pertanto, degli incentivi fiscali alla rottamazione), la progettazione
ecologica, con il 9 per cento
di materiali plastici riciclati, e la produzione nello stabilimento di Novo Mesto che
ha ricevuto la certificazione
ISO 14001. Come a dire che
tutte le versioni di New
Twingo, senza distinzioni di
motorizzazione, hanno ottenuto la nuova classificazione “Renault eco2”. Non solo,
ma grazie alla progettazione
curata fin nei minimi dettagli, che le assicura co sti
d’esercizio contenuti ed elevata durabilità, la nuova citycar della Renault si rivela
molto accessibile all’acquisto ed economica nel l’utilizzo.
Su strada la New Twingo
conferma le superiori qualità dinamiche e di comfort rispetto al modello precedente. Il comportamento, sano e
brillante in città, si rivela
rassicurante su strade statali e autostrade grazie all’ef-
ficacia dei collegamenti al
suolo. Le specifiche regolazioni del telaio e il nuo vo
propulsore benzina TCE 100
cv esprimono il carattere dinamico di New Twingo GT
che fruisce del miglior compromesso performance/consumi della categoria. Insomma, ora è una vera auto, senza compromessi in materia
di sicurezza, capace di garantire una protezione ottimale a tutti i passeggeri grazie a moderni dispositivi di
assistenza alla guida, quali
il regolatore/limitatore di
velocità o l’accensione automatica dei fari, non disponibili sulla precedente Twingo
e caratteristici, per la maggior parte, dei modelli del
segmento superiore. Comodi
e ergonomica i sedili, design
ricco di personalità per la
plancia e il cruscotto, grande visibilità favorita dalle
ampie superfici vetrate,
buona silenziosità anche
quando il motore sale di
giri, la New Twingo sa essere davvero sorprendente sia
con il motore benzina che
con quello Diesel.
Una vera
automobile
Sì, la “francesina” è diventata un’automobile vera,
capace di stuzzicare sempre
l’interesse del pubblico femminile, che con il vecchio
modello rappresentava la
quasi totalità dei clienti, ma
di attrarre ora anche le simpatie di quello maschile, soprattutto giovani.
Sei gli allestimenti previsti per l’Italia: Twingo, Confort, Dynamique, Privilegi,
GT e Iniziale, ognuno capace
di privilegiare una particolare domanda della clientela. I
prezzi: si va dagli 8.500 euro
della versione base Twingo,
che però non dispone nemmeno del servosterzo, ai
15.100 della Twingo Iniziale
1.5 dCi.
“Insieme alla Clio Storia,
alla Modus e alla New Clio,
la New Twingo - ha dichiarato Philippe Dauger, direttore
generale di Renault Italia viene a formare un quartetto
di citycar con il quale Renault punta a incrementare
sensibilmente le proprie
vendite nei segmenti A e B.
Quest’anno dovremmo raggiungere con queste vetture
un volume com plessivo di
vendite di 75mila unità delle
quali 10mila rappresentate
dalla New Twingo. Dalla
quale ci attendiamo una performance di 18mila unità
vendute il prossimo anno,
quando oltretutto si aggiungerà anche una intrigante
New Twingo Renault Sport
con una bella dose di cavalli
sotto il cofano”.
Paolo Altieri
I TRE CRITERI ALLA BASE DEL PROGRAMMA “RENAULT ECO2”
La sfida ambientale
PARIGI - Nell’ambito del piano Renault Contrat 2009, Renault si è pubblicamente prefissa, fin dal 2006, ambiziosi obiettivi in tema ambientale, in
linea con la politica applicata da oltre un decennio, volta a ridurre l’impatto ambientale della sua attività in tutte le fasi del ciclo di vita delle
vetture (fabbricazione, utilizzo e fine vita). Tali obiettivi rispondono, inoltre, alla volontà dell’azienda di far fronte alle grandi sfide ambientali,
proponendo fin d’ora ai suoi clienti tecnologie economicamente accessibili ed applicabili al numero più elevato possibile di modelli. Dal punto di
vista di Renault, è proprio rendendo accessibili le auto ecologiche che si
otterranno i maggiori vantaggi per l’ambiente.
Di qui la label “Renault eco2” che illustra l’impostazione ambientale
seguita da Renault con la certificazione delle vetture che rispettano alcuni criteri ecologici, in quanto tali auto minimizzano l’impatto sull’ambiente durante le fasi di progettazione, di produzione in fabbrica, di utilizzo da parte del cliente e di fine ciclo, ed economici poiché esse si rivelano
finanziariamente accessibili e consumano poco carburante. Questa label
esprime, di conseguenza, l’impegno di Renault nel proporre una gamma
di vetture rispettose dell’ambiente ed economicamente abbordabili per i
clienti. Per Renault, la label “Renault eco2” fa riferimento a tre criteri,
che corrispondono a determinate certificazioni (ISO 14001), oppure a caratteristiche oggettivamente misurabili (emissioni di CO2 o quantità di
materie plastiche riciclate). In questa fase, in mancanza di una normativa mondiale, non è stato selezionato come criterio discriminante la rumorosità, che pure può essere assimilata a sua volta a un inquinamento sonoro. Renault dispone, tuttavia, di una reale leadership in materia, con
numerosi modelli le cui emissioni si rivelano inferiori di 3 decibel alla
norma europea (che prevede 74 dB), pari a un dimezzamento dell’inquinamento sonoro.
Una vettura è contrassegnata “Renault eco2” quando rispetta conte-
stualmente tre precisi criteri. Il primo prevede che la produzione è realizzata in uno stabilimento certificato ISO 14001. Tale certificato, attribuito
da un organismo di certificazione indipendente (Organizzazione internazionale di normalizzazione), attesta l’impegno dispiegato nel ridurre l’impatto dell’attività produttiva sull’ambiente naturale. Esso concerne, ad
esempio, la riduzione del consumo di risorse idriche o energetiche, ma
anche dell’inquinamento visivo e sonoro, delle emissioni nell’atmosfera e
delle acque reflue. In 7 anni, Renault ha diviso per 3, ad esempio, il consumo idrico dello stabilimento di Sandouville (Francia). Nel 2006, 39 siti
industriali, che rappresentano oltre 90 per cento dell’attività di Renault
nel mondo, erano certificati ISO 14001. Le pratiche di certificazione sono
in corso per gli altri siti del Gruppo (Russia e Marocco).
Il secondo prevede che le sue emissioni di CO2 siano inferiori a 140
g/km, oppure l’auto può funzionare con bioetanolo E85 o biodiesel B30.
Le vetture “Renault eco2” sono modelli che emettono una quantità limitata di CO2, principale gas responsabile del riscaldamento climatico. La
soglia dei 140 g/km di CO2 (equivalente a un consumo di 5,3 l/100 km per
le motorizzazioni diesel e di 5,9 l/100 km per quelle benzina) può essere
raggiunta mediante il ricorso a tecnologie specifiche (come il downsizing), oppure attraverso l’uso dei biocarburanti. Le piante utilizzate per
la fabbricazione dei biocarburanti assorbono il CO2 presente nell’atmosfera durante la fase di crescita (fotosintesi). Nella valutazione del ciclo denominato “dal pozzo alla ruota”, il guadagno in termini di CO2 può toccare il 70 per cento per il bioetanolo E85 rispetto allo stesso modello benzina, e il 20 per cento circa per il biodiesel B30 rispetto allo stesso modello
diesel.
Infine, il terzo criterio prevede che almeno il 5 per cento delle materie
plastiche contenute nella vettura derivi dal riciclaggio. Oltre ad essere
progettata in modo da consentire la valorizzazione del 95 per cento della
sua massa a fine ciclo (riciclaggio e valorizzazione energetica), la vettura
“Renault eco2” deve integrare oltre il 5 per cento di materie plastiche riciclate. New Clio ne contiene già circa 10 per cento (20 kg) e New Twingo 9
per cento (15 kg). Questa quantità continuerà ad aumentare nei futuri
modelli della gamma.
16 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 VOLVO / Più lusso e più dinamicità per la nuova V70
“
Categoria superiore
Con la rinnovata
V70, la Casa
svedese intende
ribadire con più
forza la sua
leadership
nel segmento
premium.
V70 dimostra che
le station wagon
di segmento
superiore stanno
diventando, al
pari delle berline,
prodotti sempre
più specializzati.
Massima priorità
ad aspetti come
piacere di guida,
versatilità
funzionale e
maggior comfort
possibile.
“
BOLOGNA - Nell’ideare e sviluppare l’erede della V70, la
sfida di Volvo Cars era quella di dare più enfasi al lusso
e alla dinamicità e nel contempo rendere il modello
ancora più versatile e funzionale. La nuova V70 ha richiesto tutto questo e il risultato è sotto gli occhi di
tutti: raffinato design scandinavo per una qualità ancora
più elevata. Le station wa gon Volvo sono strettamente
legate allo sviluppo del marchio svedese. Fin dal 1953,
anno in cui Volvo lanciò la
PV 445, sono stati apportati
continui miglioramenti.
Quella che all’inizio era meramente un’auto spaziosa e
pratica è stata continuamente sviluppata e ora vanta un
comfort esclusivo e proprietà di guida dinamiche tali da
collocarla sullo stesso piano
delle grandi berline di lusso.
Inoltre, la nuova Volvo V70
fa un notevole passo avanti
in materia di funzionalità intelligente. Se la precedente
V70 aveva dimensioni ben
bilanciate e una doppia personalità particolarmente accattivante - dato che vantava
una spaziosa versatilità abbinata a un dinamismo sportivo - Volvo ha enfatizzato
entrambi questi elementi e
allo stesso tempo ha dotato
la nuova V70 di una generosa dose di lusso, per renderla ancora di più un’auto di
livello premium.
Il segmento delle station
wagon sta crescendo, dato
che sempre più proprietari
di berline necessitano della
versatilità aggiunta che questo tipo di auto, ben più spaziosa, è in grado di offrire;
senza dovere per forza rinunciare al design, al comfort o alla dinamica di gui-
da. La nuova V70 è contemporaneamente lussuosa e
funzionale, non solo per famiglie con bambini piccoli
ma anche per persone attive
che pretendono molto dalle
proprie auto. Infatti, Volvo
si aspetta che la metà degli
acquirenti della V70 non saranno famiglie con figli. L’obiettivo di produzione della
Casa svedese per la nuova
V70 è una media di 75.000
auto all’anno. Il 75 per cento
delle vetture sarà destinato
all’Europa: il mercato nazionale svedese sarà senza dubbio quello principale, con
un terzo del volume totale,
insieme a Germania, Giap pone e Gran Bretagna.
Fare le cose
in grande
“In Italia- dice Michele
Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo
Auto Italia - il nostro obiettivo è consuntivare 1.200 unità
V70 nel 2007 e 4.000 unità nel
2008. Dal lancio avvenuto nel
2000 allo scorso a prile, in
Italia Volvo V70 ha venduto
28.000 unità. Il mix delle motorizzazioni ha visto un incidenza delle motorizzazioni
diesel pari all’85 per cento.
Complessivamente, Vol vo
Auto Italia stima di immatricolare in tutto il 2007 un totale di 24.000 vetture, il 35
per cento in più rispetto al
2006”. Il listino prevede per
la versione entry level (2.5 T
benzina Kinetic) un prezzo
di 37.600 euro. La versione
top di gamma (3.0 T6 benzina
aut. AWD Summum) viene offerta a 53.850 euro.
La parte anteriore della
nuova V70 è caratterizzata
da un innovativo muso “morbido”, con una griglia nera
egg-crate con barre verticali
cromate. Questo dona alla
lussuosa familiare un frontale diverso, più sportivo. La
linea slanciata delle fiancate contribuisce anch’essa a
dare all’auto un andamento
dinamico, ulteriormente sottolineato grazie ai montanti
neri tra i finestrini laterali.
Vista di lato, la parte superiore del portellone ha un aspetto più sportivo e inclinato in avanti. Ma non è stato
compromesso nulla della
funzionalità che caratterizza
le station wagon Volvo.
Quando il nuovo portellone
sovrapposto si apre, la parte
superiore dei fanalini di coda lo seguono, rendendo l’apertura del vano ancora più
ampia. In questo modo lo
spazio dietro il portellone è
maggiore rispetto a prima,
ed è più facile caricare. Il
volume del bagagliaio è aumentato di 60 litri in confronto all’attuale V70. Visto
da dietro, il portellone ricorda molto quello della nuova
C30. Tutte le luci di stop
nella parte alta, sia quelle
laterali che quella centrale,
sono LED. Le luci di posizione fisse sui lati della carrozzeria svolgono un ulteriore
ruolo di luci di stop supplementari nel caso in cui si
debba trasportare un carico
particolarmente grande che
costringa a tenere parzialmente aperto il portellone
posteriore. Un altro dettaglio innovativo è il vetro del
portellone stesso, che si al-
Dall’alto: il dinamico frontale della nuova Volvo V70, un’immagine di Michele Crisci, presidente e amministratore delegato
di Volvo Auto Italia, e qui sopra, il profilo della station wagon, ancora una volta espressione del raffinato design svedese.
AUTORAMA 17
Settembre 2007
lunga lateralmente per offrire al conducente una maggiore visibilità posteriore.
Gli interni della nuova
V70 sono un esempio azzeccato di design scandinavo.
Ogni piccolo dettaglio è stato progettato con un’attenzione totale sia alla pulizia
delle forme, sia alla funzionalità intelligente. Il sedile
posteriore, diviso in 40/20/40,
ha cinture di sicurezza integrate.
Gamma motori
per tutti i gusti
“Per garantire ai passeggeri più sensibili un migliore ambiente all’interno dell’abitacolo - aggiunge Michele Crisci - la nuova V70 può
essere dotata di Clean Zone
Interior Package, un sistema
che combina il funzionamento dell’ECC (Electronic
Climate Control) e dell’IAQS
(Interior Air Quality System). Quando si apre l’auto
usando il telecomando, l’abitacolo viene aerato per
circa un minuto se la temperatura esterna supera i 10
gradi. Va anche detto che
chi guida una V70 ha la possibilità di scegliere fra una
vasta gamma di opzioni per
regolare le funzioni di comfort a seconda delle proprie
esigenze e preferenze. Queste impostazioni possono essere modificate attraverso il
sistema informativo dell’automobile. Il menu include
sedili, specchietti retrovisori, climatizzatore, stereo, sistema di navigazione e, in
una certa misura, le proprietà di guida dell’auto”.
È particolarmente ampia l’apertura del portellone, con la parte superiore dei gruppi ottici che lo segue: in questo modo le
operazioni di carico sono facilitate al massimo. Sotto, due immagini della nuova XC70, il crossover di casa Volvo.
Ovviamente la V70 è un
concentrato di sistemi all’avanguardia per la sicurezza
attiva e passiva: dalla novità
mondiale del cuscino integrato rialzato per bambini
che viaggiano sui sedili posteriori al sistema Volvo per
evitare le lesioni al collo
(WHIPS di seconda generazione) e al sistema di allarme di collisione con supporto alla frenata e luci di fre-
nata d’emergenza. Particolarmente interessante è il
PCC (Personal Car Communicator), un centro di controllo tascabile che fornisce
informazioni che possono
essere di cruciale importanza per la sicurezza e l’incolumità del proprietario dell’auto. Il PCC è simile a un
telecomando ma è in grado
di fare ben più che attivare
la serratura e l’allarme. Pre-
mendo un pulsante, in pochi
minuti il proprietario del l’auto può sapere se l’auto è
aperta o chiusa, se è scattato
l’allarme, se è scattato l’allarme è c’è una persona nascosta all’interno dell’auto,
la cui presenza può essere
rilavata grazie a un sensibilissimo sensore del battito
cardiaco e a un procedimento di calcolo avanzato.
La gamma motori della
LA NUOVA E PIÙ ELEGANTE XC70 NON RINUNCIA ALLO SPIRITO AVVENTURIERO
BOLOGNA - Elegante si, e molto raffinata... Ma senza rinunciare alla sana
voglia di avventura che la contraddistingue da sempre. La XC70 si è rifatta il look mantenendo intatto il suo appeal. Quando il primo modello XC
di Volvo Cars solcò le strade nel 1996, non fu soltanto un successo immediato; fu anche la nascita di un segmento di fuoristrada completamente
nuovo. Ora scende in pista la terza generazione di Volvo XC70. Al debutto
della XC proprio dieci anni fa, Volvo Cars prevedeva una vendita di
15.000 vetture. Si arrivò a 17.500 quando gli acquirenti, soprattutto americani, scoprirono che potevano ottenere tutti i vantaggi di un SUV con
un’auto premium dalle inconfondibili caratteristiche Volvo. Era nato il
termine “crossover”. Da allora, la Volvo XC70 ha mantenuto il proprio
potere di attrazione e l’attuale generazione ha raggiunto picchi annuali
di 40.000 esemplari venduti.
La XC70 continuerà a fare innamorare soprattutto il Nord America.
Quasi la metà del volume totale di vendita verrà destinato al Nord America, dove gli Stati Uniti sono naturalmente il mercato maggiore. Tuttavia, il modello crossover sta prendendo piede in Europa, dove le vendite
rappresenteranno il 40 per cento del totale. La Svezia sarà il mercato nazionale principale, seguito da Regno Unito e Germania. Volvo sta anche
progettando di lanciare la nuova XC70 in Cina, che secondo le statistiche
raggiungerà il terzo posto nella classifica delle vendite di questo modello
di auto. La gamma XC presto sarà ampliata grazie all’arrivo della nuova
XC60.
I grandi pannelli di plastica scura del precedente modello XC70 sono
stati sostituiti in gran parte da superfici in tinta. Questo, in abbinamento
con linee e contorni raffinati, e ad una sezione posteriore più dinamica,
donano alla nuova XC70 un nuovo aspetto, più elegante e più lussuoso.
Davanti è stato abbandonato il caratteristico anteriore scuro dell’attuale
XC70, sostituito da un nuovo, esclusivo anteriore “morbido”. I proiettori e
la griglia sono più grandi e ora hanno la stessa forma trapezoidale che è
stato possibile ammirare per la prima volta sulla XC60 Concept a Detroit,
all’inizio del 2007.
Il posteriore della nuova XC70 ha un aspetto più dinamico e scolpito,
con il design esagonale ereditato dal portellone in vetro della nuova
Volvo C30. Anche il lunotto posteriore si allunga oltre i finestrini laterali
per fornire una migliore visuale. Come sulla nuova V70, anche il nuovo
modello XC70 rappresenta al meglio il design scandinavo: ogni più piccolo dettaglio è stato studiato concentrandosi al cento per cento sulle linee
pulite e la funzionalità intelligente. E anche la XC70, al pari della V70, è
equipaggiata con l’utile Clean Zone Interior Package, così come di altri
importantissimi sistemi, compresi quelli di sicurezza attiva e passiva. Persino per quanto riguarda la gamma motorizzazioni, la nuova XC70 ha
importanti elementi in comune con la station wagon di casa Volvo.
Anche in questo caso per la prima volta c’è il motore aspirato sei cilindri
3.2 litri da 238 cavalli. In alternativa, troviamo il Diesel D5 cinque cilindri di seconda generazione, di 185 cavalli. I due motori sono abbinati a
un cambio a se rapporti, manuale o automatico con Geartronic. XC70 è
dotata del sistema All Wheel Drive di Volvo provvisto di Instant Traction.
Alcune fuoristrada hanno una marcia ridotta per viaggiare a velocità
Raffinatezza off-road
molto basse; Volvo ha adottato una soluzione più sofisticata che meglio si
adatta al suo concetto di XC. Si chiama Hill Descendent Control (HDC) e
rende più semplice percorrere le discese particolarmente ripide utilizzando il rapporto più basso.
“In Italia - spiega Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Auto Italia - dal lancio avvenuto nel 2002 ad aprile 2007, sono
state commercializzate 6.000 XC70, di cui ben il 90% con motorizzazione
Diesel. A regime, la produzione annuale di questo modello si aggirerà
sulle 38.000 unità, di cui il 50 per cento sarà riservato al mercato statunitense. Altri mercati importanti saranno Svezia, Gran Bretagna, Germania e Cina. L’obiettivo di vendita nel nostro Paese per il 2007 è di 500
unità, che saliranno di colpo a 2.000 nel 2008”. Il listino della gamma
XC70 prevede come entry level la versione D5 Kinetic da 185 cv, proposta
a 43.250 euro. Al top della gamma la 3.2 aut. Summum da 238 cavalli, offerta a 52.000 euro.
nuova V70 comprende tre unità a benzina e due Diesel.
I benzina sono il 2.5 T cinque cilindri da 147 kW/200
cv, il 3.2 sei cilindri da 175
kW/238 cv e il 3.0 T6 sei cilindri da 210 kW/285 cv. I propulsori a gasolio sono il 2.4D
cinque cilindri da 120
kW/163 cv e il D5 cinque cilindri seconda generazione
da 136 kW/185 cv. Per la prima volta la V70 è disponibi-
le anche con un motore a sei
cilindri, basato sul compattissimo motore in linea in alluminio da 3.2 litri lanciato
per la prima volta con la
nuova S80 nella primavera
del 2006. Installato ora sulla
V70, è disponibile non solo
nella normale versione aspirata da 3.2 litri ma anche in
un’inedita versione turbo
con una cilindrata da 3.0 litri e 285 cv di potenza. I motori cinque e sei cilindri
possono essere abbinati al
cambio automatico Geartronic a sei rapporti. Per il motore T6 il Geartronic a sei
rapporti è fornito di una modalità Sport, che offre un
passaggio da una marcia all’altra leggermente più rapido e la scelta di un rapporto
più basso rispetto alla modalità Drive. Inoltre, il modello T6 è dotato di All
Wheel Drive Volvo: grazie
all’utilizzo della frizione
controllata idraulicamente,
il sistema AWD distribuisce
la trazione tra le ruote anteriori e quelle posteriori per
garantire la migliore tenuta
di strada in tutte le situazioni. Il sistema è provvisto di
funzione Instant Traction,
che distribuisce la trazione
dalle ruote anteriori a quelle posteriori in caso di partenza in salita o su superfici
sdrucciolevoli.
A fine 2007 la gamma V70
verrà ampliata con la versione D5 AWD con cambio manuale sei rapporti e automatico Geartronic e con la versione 3.2 AWD da 238 cavalli
con cambio automatico Geartronic.
Lino Sinari
18 AUTORAMA
Settembre 2007
Il nuovo modello di classe media
è la prima tappa di un grande rinnovamento della Casa coreana
“
Una lettera, “i”, e
un numero, “30”
per identificare
la nuova vettura
di classe media
che Hyundai
ha lanciato sul
mercato con
ambizioni
di successo
ampiamente
giustificate.
La “i30”, cugina
stretta della Kia
cee’d, si fa
apprezzare per
i brillanti
ed economici
propulsori ma
anche per
l’eleganza della
carrozzeria
e la ricchezza
dell’abitacolo.
Con la i30 Hyundai dà
SANTA MARGHERITA LIGURE - Si
chiama “i30” - e in altra
parte del servizio ne spieghiamo il significato - la nuova vettura con la quale Hyundai ritiene di poter dire la
“sua” nel mercato europeo
delle “medie” che costituiscono un bacino di 3,3 milioni di immatricolazioni (nel
2006) pari a oltre il 21 per
cento del totale, un segmento
che in Italia con il 15 per
cento del totale delle immatricolazioni, e che quest’anno dovrebbe raggiungere le
367mila unità, è il terzo per
importanza dopo i segmento
B e A. È questo dunque il
“teatro” sul quale la Hyundai i30 si accinge a recitare
la sua parte, inizialmente
nella sola configurazione
“cinque porte” e dalla fine
dell’anno anche con il modello wagon, vetture che
sembrano rispondere molto
bene alle motivazioni di acquisto dei clienti delle “medie” che sono principalmente il rapporto qualità/prezzo
e l’economia di utilizzo della
vettura, la linea esterna accattivante, lo spazio interno,
la manutenzione economica,
l’affidabilità del marchio.
Abbiamo avuto modo di guidare per un buon numero di
chilometri la “i30” sulle strade disegnate nei dintorni di
Santa Margherita Ligure, ricavandone immediatamente
sensazioni estremamente po-
sitive. La i30 è una vettura
dalle linee esterne moderne,
sportive ma equilibrate, con
una forte caratterizzazione
della fiancata che dona importanza e classe a tutto l’in-
categoria come prestazioni
ma in grado di primeggiare
anche per quanto riguarda il
contenimento dei consumi e
delle emissioni nocive. Lo
spazio interno, oltre a distinguersi per dimensioni, comfort e design, è impreziosito
dall’utilizzo del colore blu
per l’illuminazione del la
strumentazione e dalla scelta di offrire materiali di alta
qualità, molto piacevoli al
tatto (soft touch), assemblati
con particolare cura per assicurare così anche il miglior
comfort acustico. Il volante
dispone, su tutte le versioni,
dei comandi “remoti” per
controllare in tutta sicurezza
l’impianto audio.
Le dimensioni fondamentali di i30, 4.245 mm di lunghezza, 1.775 di larghezza,
1.480 di altezza e 2.650 di passo, sono perfettamente in
linea con quelle delle vetture di segmento C, ma spicca
immediatamente il valore
del passo, superiore alla media dei concorrenti, con evidenti vantaggi in termini di
comfort per tutti i passeggeri. La Hyundai i30 si distingue subito anche per l’elevato valore offerto, grazie anche a importanti e qualificanti dotazioni quali, ABS +
EBD + TCS + ESP, come a dire che tutte le funzioni dinamiche possono essere controllate elettronicamente, al
fine di garantire la massima
sicurezza attiva in ogni condizione di guida (il sistema
ESP + TCS è offerto con tecnologia Bosch di ultima generazione) Non vanno dimenticati poi gli airbags
(frontali, laterali e a tendina
sia anteriori sia posteriori),
il servosterzo (di tipo elettrico, con controllo elettronico
comandato da un’apposita
centralina che permette di
ottimizzare la sensibilità dello sterzo), il climatizzatore
Sergio Mantica,
amministratore delegato di
Hyundai Automobili Italia.
sieme. Spicca anche il posteriore, con i fari trapezioidali
che si integrano perfettamente con il paraurti posteriore ed il portellone che è
dotato di un piccolo ed elegante spoiler. Il frontale è un
esempio di modernità e pulizia delle linee, con quel
tocco di sportività in più offerto dalla presa d’aria inferiore con di segno a nido
d’ape. Sotto questo bel vestito, assai affascinante, si cela
una vettura dai contenuti
tecnologici importanti, come
la possibilità di scegliere fra
ben 4 propulsori, 2 a benzina
e 2 a gasolio, ai vertici della
Su strada, la nuova e brillante Hyundai i30 vanta un comportamento piacevole e sicuro.
“
AUTORAMA 19
Settembre 2007
A partire dal 2009 la i30 sarà prodotta nella nuova fabbrica Hyundai in Cechia
Dinamismo sempre più accentato per il gruppo coreano
SANTA MARGHERITA LIGURE - La cornice delle grandi occasioni, l’Hotel
Imperiale di Santa Margherita Ligure, per il debutto del modello che
segna una svolta importante nella storia della Hyundai Motor Company e di conseguenza anche per la società che, nell’ambito del Gruppo
Koelliker, ne cura in Italia la commercializzazione e l’assistenza. Il
nuovo modello si chiama “i30” e quella “i” seguita da un numero d’ora
in avanti sarà il nuovo modo di chiamare le automobili Hyundai conservando il nome di città americane per i modelli a trazione integrale.
La presentazione alla stampa della “i30” è stata anche la prima “uscita” ufficiale del neo amministratore delegato di Hyundai Automobili
Italia, Sergio Mantica, milanese di 51 anni, due figli, che dagli inizi di
luglio ha sostituito Giulio Del Pietro che ha lasciato il Gruppo di Luigi
Koelliker. Mantica, che nell’occasione si è limitato alla parte di osservatore, ha vissuto la sua crescita professionale all’interno della struttura
guidata da Luigi Koelliker fin dal 1977, quando ha iniziato operando
nell’ufficio logistica, facendo poi importanti esperienze nello sviluppo
rete di Seat, Mitsubishi e Hyundai. Con questo ultimo marchio ha affrontato un percorso professionale che lo ha portato dal 2002 alla carica
di vice direttore generale di Hyundai.
Ma torniamo alla i30 “raccontata” sotto il profilo strategico da Gianni Cocchi, direttore della comunicazione, non nuovo a un compito così
delicato. “Inserita perfettamente - ha esordito - nel segmento C europeo.
i30 è l’ideale per i clienti alla ricerca di qualcosa di diverso, ma con qualità e affidabilità provate ed indiscusse. Il significato della lettera “i” è
“ispirazione”, che è una delle tre parole chiave, qualità, affidabilità, ispirazione, su cui si basa ciò che promette il marchio Hyundai in Europa.
Ma “i” significa anche intelligenza e integrità, ovvero ciò che i clienti si
aspettano da Hyundai. Ma “i” sta anche per innovazione, che è appunto
il principale parametro di riferimento per la debuttante i30. E, come naturale conseguenza di ciò, la “i” sarà il prefisso di ogni sigla che contraddistinguerà le nuove vetture Hyundai”.
“Il nome alfanumerico i30, non è quindi solo una primizia per la
nuova strategia dei nomi, lo è essenzialmente - ha aggiunto - perché con
l’adozione di questo modo di battezzare le nuove vetture Hyundai, la
Casa coreana ha voluto richiamare l’attenzione sulla strategia mondiale, imprimendo velocità alla diffusione dei suoi nuovi prodotti, che oggi
sono all’altezza della migliore concorrenza come qualità, motorizzazioni,
comportamento su strada, con un piano produttivo destinato a collocare la Hyundai Motor Company entro il decennio in una posizione più
elevata rispetto alla già ottima collocazione nella graduatoria mondiale
dei grandi produttori, dove, occupa la sesta posizione, con 3.763.332
unità vendute”.
Bisogna convenire che Hyundai non da oggi occupa un ruolo
di primo piano nello scenario automotive mondiale. Produce infatti in molti Paesi, secondo una
filosofia che la vuole presente sui
mercati in espansione anche con
un proprio centro produttivo. In
Cina, per esempio, si producono
già oggi, 300mila Hyundai l’anno
fra Sonica, Elantra e Tucson con
la prospettiva di raddoppiare la
produzione grazie all’apertura di
Gianni Cocchi, direttore
un nuovo sito. Anche in India la
della comunicazione
produzione attuale viaggia sulle
Hyundai Automobili Italia.
300mila unità all’anno fra
Atos/Santro, Accent e Getz, ma
anche per questo sito sono iniziati i lavori per raddoppiare la capacità
produttiva, mentre negli Stati Uniti le vendite di Sonata, Azera/ Grandeur, Santa Fe e Tucson hanno superato le 300mila unità l’anno. E non
va dimenticata la Turchia dove vengono costruite 70mila Hyundai fra
Matrix, Accent e H1, che dal prossimo marzo passeranno a 100mila. Al
momento la i30 viene prodotta solo in Corea del Sud (Ulsan factory),
ma già fervono i lavori per la realizzazione del primo e nuovo impianto produttivo europeo, dislocato a Nosovice nella Repubblica
Ceca, dove a partire dal 2009
verrà prodotta la i30 al ritmo di
200mila unità l’anno, con la prospettiva di salire a 300mila unità
nel 2011, quando si aggiungerà la
i30 Wagon e un ulteriore nuovo
modello, sempre all’interno della
gamma i30.
“Hyundai - ha aggiunto Gianni Cocchi - ha tutte le carte in regola per muoversi in un ruolo di
primo piano nello scacchiere
mondiale dell’auto, dove nel 2006
ha rappresentato una produzione di 2.663.000 unità, che sommate a
quelle della Kia portano il totale del Gruppo, sempre per il 2006, a
3.763.332 unità, risultando così il sesto gruppo mondiale. E forse è opportuno ricordarvi che Hyundai dispone da vari anni dell’insediamento
costruttivo più grande al mondo. È quello di Ulsan, che ha una capacità
produttiva di oltre 1.700.000 veicoli l’anno. Tutto questo, senza dimenticare che in tempi recenti le classifiche internazionali della qualità
hanno premiato Hyundai, confermando quanto la Casa coreana sta facendo sul fronte della qualità e dell’ambiente”.
“Voglio anche ricordare - ha concluso il direttore della Comunicazione di Hyundai Automobili Italia - che il segmento del mercato, in cui si
va a inserire la i30, è il più frequentato ed è quello che esprime il maggior numero di vendite in Europa: oltre 950.000 nei primi 4 mesi dell’anno, di cui oltre 135.000 in Italia, dove il segmento C è terzo dopo i primi
due segmenti A e B, che però sono sostenuti quest’anno dagli incentivi
alla rottamazione. Un altro dato importante è rappresentato dalle oltre
500mila Hyundai vendute a tutt’oggi in Italia, delle quali oltre 160mila
Atos, circa 78mila Accent, oltre 57mila Getz, 32mila Santa Fe, 21mila
Tucson, circa 44mila Coupe. A conferma della vivacità del Gruppo coreano, dopo i30 in versione 5 porte arriveranno sul nostro mercato, fra
la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, i30 in versione Wagon e una
nuova edizione del commerciale H1, mentre nella parte iniziale del 2008
vedremo anche la nuova piccola Hyundai, i10, che si andrà ad affiancare alla Atos Prime”.
il via a una grande svolta
L’elegante e ricca plancia della i30, nuova media del costruttore coreano Hyundai.
(manuale o automatico, a seconda delle versioni). Il sistema audio integrato con
lettore CD/MP3 e prese AUX
e USB/I-Pod (con la possibilità di gestione da remoto tramite gli utili e pratici comandi al volante), antifurto con
chiusura porte a distanza (e
chiave di tipo retrattile),
computer di bordo, vano portaoggetti refrigerato, specchi
retrovisori elettrici e riscaldabili.
Per quanto riguarda la
parte dinamica e meccanica
i motori disponibili sono
quattro, due a benzina, 1.4 e
1.6 litri e due diesel CRDi
VGT 1,6 litri. I propulsori a
benzina appartengono alla
nuova famiglia “gamma”, sono dei 4 cilindri in linea
completamente in alluminio,
con sistema di fasatura variabile e 4 valvole per cilindro. Si tratta del 1.396 cc da
109 cv, 137 Nm per 187 kmh
(6,1 litri per 100 km il consumo medio) e del 1.591 cc da
122 cv, 153 Nm per una velocità massima di 192 kmh e un
consumo medio di 6,2 li tri
per 100 km, unità assai performanti ma, grazie alla moderna tecnologia applicata,
assai parche nei consumi e
nelle emissioni. I propulsori
a gasolio appartengono alla
famiglia di motori “U”, sono
dei 4 cilindri in linea con
blocco in ghisa e testata in
alluminio, sono dotati si sistema di alimentazione common rail di ultima generazione con turbina a geometria
variabile VGT e 4 valvole per
cilindro. Le prestazioni sono
assai interessanti. Entrambi
con cilindrata di 1.582 cc
sono declinati con le potenze
di 90 cv (235 Nm la coppia,
172 kmh la velocità massima,
4,7 litri il consumo medio) e
di 115 cv (255 Nm di coppia,
188 kmh, 4,7 il consumo
medio) con le emissioni contenute in appena 125 g/km.
Anche in questo caso le elevate prestazioni offerte sono
raggiungibili con una bassissima richiesta di carburante,
infatti consumi ed emissioni
sono a livelli da record (125
g/km di CO2 permettono di
rientrare senza alcun problema nella soglia limite dei
140g/km. Su strada, tutte le
motorizzazioni consentono
alla “i30” di denunciare un
comportamento piacevolmente sorprendente. All’eleganza della linea esterna e
alla ricchezza dell’ambiente
interno si associa infatti una
guida assolutamente piacevole, morbida, silenziosa con
un cambio dagli inserimenti
precisi, un volante leggero
eppur diretto, una tenuta di
strada in tutta sicurezza
anche sui percorsi stradali
più impegnativi. Addirittura
stupefacente la brillantezza
dei motori, sia benzina, sia
diesel, sia il 1.400 sia il 1.600
cc. Ricordiamo che il motore
CRDi VGT da 115 CV è dota-
to di serie anche del filtro
antiparticolato, del tipo autorigenerante, che non necessita di quindi di onerose
sostituzioni programmate.
Oltre al lato ecologico, un
altro aspetto è stato particolarmente curato nel corso
dello sviluppo di i30: la sicurezza. Infatti i30 ha raggiunto, nel corso di simulazioni
effettuate nei centri R&D, le
5 stelle nelle prove di crashtest su base Euro-Ncap. Al
raggiungimento di questo ottimo risultato hanno contribuito una serie di dotazioni
di altissimo livello: struttura
rinforzata con cellula abita-
tiva, airbag frontali - laterali
- a tendina anteriori e posteriori, poggiatesta attivi, segnalatori cinture slacciate,
attacchi isofix per i seggiolini bambini.
Sarà pur vero che la “i30”
è cugina diretta della Kia
cee’d, ma questo è solo un titolo di merito perché le due
vetture, in mano alle due distinte organizzazioni di
Hyundai Italia e Kia Italia
sembra proprio che si strizzino l’occhio per far a gara a
chi conquista più clienti. Ed
è certo che ne conquisteranno molti, senza problemi di
gelosia.
Sia nella parte posteriore che in quella anteriore la “i30” denuncia una forte personalità.
20 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 HONDA MOTOR COMPANY / Il punto sullo stato dell’arte dell’azienda nipponica
Takeo Fukui:
“È questa
la nostra sfida”
TOKYO - Nel corso del terzo
mid-term plan, iniziato nella
primavera del 2005, Honda
ha implementato diversi
progetti e iniziative per favorire un rafforzamento e
crescita dell’azienda su
scala globale e lo sviluppo
di prodotti e tecnologie a vanzate in grado di creare
valore aggiunto per contribuire alla soddisfazione dei
clienti. Honda continuerà ad
accelerare il proprio impegno per rafforzare le caratteristiche principali che la
rendono unica in ogni area
di business e progredire
nelle seguenti aree che costituiscono i punti principali per proseguire con successo nel futuro: rafforzare le
basi per la crescita a livello
globale; accelerare lo sforzo
in Giappone per rafforzare
le caratteristiche che rendono Honda unica; intensificare l’impegno per ridurre
l’impatto ambientale dell’azienda.
Crescita
a livello globale
Nel giugno 2007, Civic è
stata classificata come vettura compatta best seller negli
Stati Uniti. I volumi di vendita negli Stati Uniti stanno
costantemente crescendo,
grazie al successo di modelli
come CR-V e Jazz (Fit per
Takeo Fukui, Presidente di Honda Motor Company.
di automobili Honda in Turchia aumenterà la propria
capacità annua dalle attuali
30.000 unità a 50.000 unità all’anno dall’inizio del 2008,
aumentando così la produzione annua di veicoli in Europa a 300.000 unità.
Espansione
nel settore dell’auto
questo mercato). Nell’autunno del 2008 è pianificata la
produzione di un nuovo stabilimento di auto in Indiana
e di una nuova fabbrica di
motori in Canada. Nell’autunno del 2007, la fabbrica
di auto in Messico inizierà
la produzione di CR-V. La
capacità produttiva annuale
sarà aumentata dalle attuali
30.000 unità a 50.000 unità.
In conseguenza di queste
espansioni produttive nell’autunno del 2008 la capaci-
tà produttiva annua di automobili in Nord America raggiungerà 1,62 milioni di
unità. Nel settore R&D, un
centro Acura Design Studio
è stato inaugurato in California nel maggio 2007. Nel novembre 2007, Honda celebrerà il 25mo anniversario
di produzione di auto negli
Stati Uniti. Honda è stato il
primo costruttore giapponese a produrre localmente le
vetture in America nel 1982.
Al giorno d’oggi, la produ-
zione Honda del Nord America rappresenta quasi l’80
per cento delle vendite Honda negli Stati Uniti. Honda
continuerà su questa strada
per aprire una struttura in
grado di rispondere pienamente alle aspettative dei
clienti.
L’aumento dei volumi di
vendita di Honda in Europa
nei primi sei mesi dell’anno
(gennaio-giugno 2007) ha sorpassato i maggiori costruttori grazie soprattutto alla po-
polarità di Civic e CR-V.
Grazie all’aumento della domanda di questi modelli di
costruzione britannica la
fabbrica di Honda Swindon
in Gran Bretagna ha raggiunto il livello massimo di
produzione fino a 250.000 unità annue all’inizio di febbraio 2007. Per soddisfare
l’aumentata richiesta di motori diesel, la fabbrica inglese di motori ha aumentato le
operazioni di assemblaggio
di motori diesel. La fabbrica
La capacità produttiva
annuale dello stabilimento
Honda in India aumenterà
dalle attuali 50.000 unità a
100.000 unità entro la fine
del 2007. Alla fine del 2009 è
pianificata l’apertura di un
secondo stabilimento di auto in India con una capacità
produttiva annua pari a circa 60.000 unità (l’investimento sarà circa di 230 milioni
di dollari). Di conseguenza
la capacità produttiva annua
di Honda in India raggiungerà le 150.000 unità en tro il
2010. Inoltre, nell’aprile
2007, è stata inaugurata una
fabbrica di parti di ricambio
di motori in Thailandia.
Oltre al mercato domestico
tailandese queste componenti prodotte in Thailandia
saranno fornite anche ad
altri Paesi, come Asia/Oceania, per rafforzare il business Honda nell’area della
qualità e logistica. Guardando all’espansione delle vendite domestiche e all’espor-
AUTORAMA
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
fondato nel 1958
Direttore Responsabile: Paolo Altieri
Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto
Art Director: Renato Montino
Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI)
Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02
Presidente: Luisella Crobu
Direttore Editoriale: Cristina Altieri
Amministrazione:
Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy,
tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02.
PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza
tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102
DIFFUSIONE ABBONAMENTI: Cellofanedit, Cologno Monzese (MI)
COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc,
Busto Garolfo (Milano)
STAMPA E LEGATORIA: Ottavio Capriolo spa, Milano
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969.
Una copia Euro 3,00; arretrati il doppio.
ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c postale n.
40699209 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.
Due modelli Honda di grande popolarità presso gli automobilisti europei: CR-V (in alto) e Civic (qui sopra e nella pagina a fianco).
AUTORAMA 21
Settembre 2007
Due milioni di Jazz
Già vendute nel mondo
VERONA - Honda ha annunciato di aver raggiunto a livello mondiale 2 milioni di Jazz vendute alla fine di giugno 2007. Fin dal suo lancio nel giugno 2001 in Giappone, Jazz (o Fit per il mercato giapponese, Nord e Sud
America e Cina) ha conquistato i clienti per le sue doti di
flessibilità interna, efficienza nei consumi e stile distintivo.
Nel 2002 è stata l’auto più venduta in Giappone e sebbene sia al suo settimo anno mantiene alta la sua posizione tra le auto più vendute in Giappone. Lanciata in
Europa nel dicembre del 2001, Jazz/Fit è attualmente
venduta in 115 Paesi, viene fabbricata in 6 stabilimenti
di 5 diverse nazioni e raggiunge i 400.000 clienti annuali.
“
Honda ha
implementato
diversi progetti e
iniziative per
favorire un
rafforzamento e
una crescita
dell’azienda su
scala globale
nonché lo
sviluppo di
prodotti e
tecnologie
avanzate in
grado di creare
valore aggiunto
per contribuire
alla sempre
migliore
soddisfazione dei
clienti. Ecco le
future
prospettive.
tazione, Honda ha iniziato la
costruzione di un secondo
stabilimento di auto in Tailandia. Con un investimento
di circa 6,2 miliardi di bath
(circa 23 miliardi di yen), il
nuovo stabilimento diventerà operativo nella seconda
metà del 2008 con una capacità produttiva annua di
120.000 unità (a pieno regime). Di conseguenza, la capacità produttiva annuale di
automobili Honda in Tailandia raddoppierà dalle attuali 120.000 a 240.000 unità.
Quanto al Sud America,
la capacità produttiva annua
della fabbrica di auto Honda in Brasile aumenterà a
100.000 unità entro la fine di
luglio 2007. Inoltre, Honda
investirà circa 100 milioni di
dollari per costruire un
nuovo stabilimento produttivo di auto in Argentina con
una capacità annuale di
30.000 unità, che dovrà essere operative nella seconda
metà del 2009.
La nuova fabbrica inizierà anche l’esportazione di
prodotti in altri Paesi in Sud
America e avrà un ruolo importante nella rete produttiva di Honda in Sud America,
unitamente allo stabilimento del Brasile. E veniamo
alla Cina. Nell’aprile 2007,
Honda Automobile (China),
la fabbrica che produce prodotti di esportazione per i
mercati europei ha iniziato
la piena capacità produttiva
annuale di 50.000 unità.
Quando anche la seconda
fabbrica di auto Guangzhou
Honda è diventata operativa
nel settembre 2006 la capacità produttiva di auto Honda in Cina ha rag giunto le
530.000 unità. Inoltre, una
nuova azienda che produce
trasmissioni e altre componenti del motore, è diventata operativa nel marzo 2007
contribuendo all’impegno di
Honda di promuovere la localizzazione e il miglioramento nella competitività
dei costi.
E ancora: le vendite di
Acura MDX e del nuovo CRV, che è stato introdotto in
aprile 2007 ed è prodotto da
Dongfeng Hon da, sono aumentate
notevolmente.
Honda sta e spandendo costantemente il proprio business e sta raf forzando la
propria presenza in Cina.
Guangzhou Honda Automobile Co., Ltd., una joint venture Honda in Cina, aprirà
una propria filiale di Ricerca e Sviluppo nel settore automobilistico, Guang zhou
Honda Automobile Research & Development Co.,
Ltd. Con un investimento di
circa 30 miliardi di yen, la
nuova azienda avrà anche
un centro test e svilupperà
un prodotto che sarà commercializzato con un marchio originale di Guangzhou
Honda con l’obiettivo di iniziare le vendite nel 2010. Infine, Guangzhou Honda ha
ricevuto l’approvazione del
Governo per iniziare la produzione di motori.
L’impegno
in Giappone
Oltre alla riorganizzazione della struttura R&D (ricerca e sviluppo) di Honda
effettuata nell’aprile 2006,
Honda realizzerà un nuovo
centro R&D giapponese a
Sakura, Tochigi, il cui inizio
delle attività è previsto per
il 2009. Honda ritiene che il
ruolo del Giappone, in grado
di sostenere lo sviluppo delle attività locali, diventerà
sempre più importante. Il
nuovo stabilimento automobilistico di Yorii (il cui inizio delle attività è previsto
per il 2010) vanterà un sistema di produzione di qualità
ed efficienza elevate mediante l’applicazione di tecnologie avanzatissime e innescherà l’evoluzione di tali
sistemi di produzione a livello paritario rispetto alle
altre attività Honda di tutto
il mondo. La nuova fabbrica
di motori di Ogawa (il cui
inizio delle attività è previsto per l’estate 2009) produrrà motori avanzati con cui
Honda potrà rispondere alla
crescente domanda di veicoli a basso consumo di carburante e svilupperà ulteriormente le proprie tecnologie
di produzione. La fabbrica
di Kumamoto verrà ottimizzata e diventerà la massima
fonte di competenza su cui
si baseranno le attività
Honda di produzione di motocicli a livello mondiale
per realizzare prodotti di
alta qualità e gestire tecnologie avanzate. La produzione di trasmissioni automatiche della fabbrica di Hamamatsu verrà incrementata,
mentre la fabbrica verrà sviluppata in modo da conquistare la leadership globale
nel settore della tecnologia
per la produzione di trasmissioni automatiche.
Yachiyo Industry Co.,
Ltd., una consociata consolidata di Honda, ha deciso di
rilevare il terreno adiacente
alla fabbrica di Yokkaichi al
fine di realizzare un sistema
di produzione ottimale di
motori e componenti per minivetture e migliorare ulte-
riormente la competitività
nella produzione di minivetture. Sebbene i dettagli del
progetto siano ancora da definire, la società intende iniziare con la creazione di uno
stabilimento di assemblaggio dei motori con cui potrà
realizzare la produzione sincrona di automobili, dal motore al veicolo completo, e
di conseguenza migliorare
l’efficienza della produzione
e della logistica. Sulla base
della convinzione secondo
cui occorre prestare attenzione al punto di vi sta del
cliente, i canali di vendita
nazionale di Honda so no
stati integrati in un u nico
canale Honda Cars a partire
dal marzo 2006. In fa se di
consolidamento i canali di
vendita attraverso numerose
iniziative quali l’ulteriore
sviluppo di una rete di vendita ottimale idonea a un approccio a canale unico, in
modo da estendere la collocazione dei punti di rivendita nelle aree metropolitane
e da aprire nuovi punti di rivendita che integrano la
nuova concezione di Honda
Cars, ecc..
Quanto ai prodotti, il modello Fit (Jazz per l’Europa)
ampiamente apprezzato, che
è stato il veicolo più venduto
tra le nuove immatricolazioni del 2002 e ha raggiunto
una quota di vendite cumulativa mondiale di 2 milioni
di unità (a fine giugno 2007),
verrà sottoposto a una riprogettazione completa a partire dal prossimo autunno.
Contemporaneamente all’introduzione del rinnovato
modello Fit, Honda si accingerà a completare il passag-
gio di consegne dalla rete
integrata di rivenditori alla
nuova identità di Honda
Cars e la ricollocazione della rete di vendita nelle aree
metropolitane entro il prossimo autunno.
Rafforzare
il marchio
Honda si impegnerà a rafforzare il marchio Honda e
dedicherà enormi energie
all’espansione delle vendite.
Al termine di una valutazione completa delle condizioni
attuali del mercato, Honda
intende rivedere il proprio
progetto iniziale e posticipare di due anni l’introduzione
del marchio Acura in Giappone rispetto alla scadenza
dell’autunno 2008 inizialmente prevista. Honda offrirà anche un nuo vo veicolo
ibrido nel 2009 a un prezzo
inferiore a quello di Civic
Hybrid. Infine, Honda ha aggiunto una variazione FFV
alla linea di prodotti di Civic
e Fit fabbricata e venduta in
Brasile e ha iniziato la vendita di questi modelli alla
fine dello scorso anno.
Le vendite cumulative di
Civic FFV e Fit FFV hanno
già superato le 10.000 unità,
mentre il rapporto tra la versione FFV e le vendite globali di Civic in Brasile ha superato il 50 per cento a giugno di quest’anno. In conclusione l’impegno per la crescita della Casa giapponese
nel mondo risponde a una
strategia ben studiata che testimonia alto grado di efficienza raggiunto dall’azienda così come la competenza
del suo management.
䡵 Arriverà il prossimo anno
Debutta Ford Kuga
COLONIA - Nel 2008, un nuovo veicolo entrerà a far parte della
gamma di modelli proposti da Ford Europa, la Ford Kuga. Un’anteprima del nuovo prodotto sarà presentata alla stampa e al pubblico al prossimo Salone di Francoforte che apre i battenti il 13 settembre 2007. “Con il lancio della Ford Kuga, manterremo la promessa fatta in occasione del Salone dell’Auto di Parigi del 2006:
costruire in meno di due anni un veicolo innovativo e alla moda
sulla base della meravigliosa concept car Ford Iosis X”, ha dichiarato John Fleming, Presidente e Amministratore Delegato di Ford
Europa. Il gruppo europeo di Design Ford ha applicato l’emozionante linguaggio stilistico del “Kinetic design” con l’obiettivo di
arricchire la gamma Ford con un nuovo crossover 4X4 compatto e
unico. “Abbiamo preso coscienza del fatto che i clienti attenti all’immagine desiderano un’auto che riesca a distinguersi e in cui
una notevole capacità di tenuta di strada e una sostanziale abilità
fuori strada riescano a fondersi con armonia”. È quanto ha detto
Martin Smith, Responsabile Executive Design in Ford Europa.
“Il tratto distintivo della Kuga sarà l'entusiasmo visivo dato
dal “Kinetic design” e la qualità di guida su strada che i nostri
clienti di Ford Focus, di S-MAX e di nuova Mondeo si aspettano da
noi”, ha aggiunto Smith. Il team design di Ford si appresta anche
a render noto il primo disegno ufficiale del nuovo modello.
“La Kuga è unica e avventurosa e volevamo porre l’accento su
questi tratti distintivi” ha commentato Stefan Lamm, Responsabile del design esterno dei veicoli Ford. “Crediamo che ci sia posto
per un veicolo sportivo e carismatico che rappresenti un distacco
dalle regole, allo stesso modo in cui la pluri premiata S-Max ha
aperto una nuova strada per l’MPV”.
La nuova Ford Kuga sarà in produzione a partire dall’inizio del
2008 presso lo stabilimento Ford di Saarlouis, in Germania. Il lancio in Europa è previsto a partire dalla primavera del 2008. “Sono
veramente entusiasta del fatto che la Ford Kuga vada ad arricchire la crescente gamma di veicoli Ford in Europa”, ha detto John
Fleming. “Tutto ciò testimonia la continua attenzione al design
allo scopo di aggiungere alle nostre auto tratti emozionali e renderle maggiormente desiderabili. Ci aspettiamo
che ciò conduca all’acquisizione di nuovi
clienti in concomitanza con una continua
trasformazione del prodotto”.
“
22 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 SEAT / Arriva anche il crossover spagnolo, il Freetrack
Nel mirino la famiglia
SANTIAGO DE COMPOSTELA - Sorella praticamente gemella
di Altea XL, Freetrack è il
primo modello crossover di
Seat. In Italia debutta a settembre dopo aver già esordito in altri mercati del vecchio continente: due delle
tre motorizzazioni sono disponibili sin dal lancio mentre la terza (il 2.0 benzina da
140 cavalli a trazione anteriore) arriverà un paio di
settimane più tardi. Seat aggiunge una marcia in più alla propria gamma già sbilanciata sul versante sportivo.
Ma, appunto perché è parente stretta della familiare XL,
Freetrack non dimentica un
target a lei caro: quello dei
giovani nuclei familiari, con
figli e possibilità economiche interessanti.
Non potrebbe essere diversamente considerato il
prezzo di questo nuovo modello: 29.850 per la versione
a benzina con la trazione integrale elettronica. Una
somma non indifferente che
Seat auspica di guadagnarsi
anche attraverso dotazioni
di serie piuttosto generose
e, per certi versi, decisamente accattivanti. Una di
queste è lo schermo TFT da
7 pollici inserito nel cassetto posteriore del tunnel al
tetto (che è disponibile come optional a 410 euro sulla
versione da 140 cavalli).
Ad arricchire e completare l’offerta ci sono anche
cerchi in lega da 17”, gli
pneumatici allargati da
225/50 R17, i vetri posteriori
oscurati, i lavafari, i sensori
pioggia, 6 airbag (quelli laterali per i sedili posteriori
costano 255 euro in più),
Abs, Tcs ed Esp, regolatore
di velocità, sensori di parcheggio posteriori e altro
ancora. I numeri prospettati
dai vertici di Seat sono tutt’altro che esagerati, ma il
presidio di questa nicchia di
mercato è importante, anche
per l’immagine. In Europa
Altea XL vale 40mila vetture
l’anno e Freetrack dovrebbe
rappresentare il 10 per cento di questo volume. La stima per l’Italia (per niente
ufficiale: Autogerma non si
sbilancia mai volentieri) è
di 4/500 vetture l’anno.
Il rischio di confondere
questa potenziale off-road
con la XL è difficile da correre. Perché l’estetica è caratterizzata dalle classiche
protezioni nere in materiale
plastico tipiche del segmento. Ma, precisano nella capitale della Galizia, a Santiago
de Compostela, i manager di
Seat, “le funzioni non sono
esclusivamente decorative”.
E spiegano: “Evitano il contatto tra la carrozzeria e le
asperità dei fondi stradali
sconnessi”. Ha personalità
questa vettura che segna il
debutto di Seat nel crossover. Perché abbina le linee
disinvolte di Altea alla consistenza che deve avere una
vettura che aspira a muoversi senza incertezze (quasi) su
ogni fondo.
Solida e aggressiva, Free-
track non passa inosservata,
anche perché nella gamma
dei colori spicca un appariscente “giallo taxi” che è
difficile non notare. La vera
novità di questa vettura è la
trazione integrale con frizione Haldex di seconda generazione (Total Traction 4) disponibile sui due motori 2.0
più potenti: il diesel Tdi da
170 cavalli e il benzina Fsi
da 200. La frizione - per far
posto alla quale è stata adattata la struttura dell’automobile - trasmette la coppia
motrice alle ruote posteriori
(fino al 50 per cento) quando
le condizioni d’impiego ne
consigliano l’uso sulla base
dei parametri dinamici rilevati da vari sensori (differenza di regimi, segnali dai
sensori Abs/Esp, coppia e
altro). Insomma, se il guidatore cerca un qualsiasi pulsante per modificare il tipo
di trazione, lo fa inutilmente: non c’è. La gestione è elettronica.
Freetrack non si distin-
gue da XL solo per i suoi paracolpi neri, ma anche per il
pianale posteriore (più piatto per alloggiare nella parte
inferiore la frizione Haldex)
e per il diverso “disegno”
dei paraurti: in quello anteriore è stata ricavata una
presa d’aria maggiorata, ricoperta da una mascherina
con trama a nido d’ape mentre per i fendinebbia sono
stati recuperati alloggiamenti più grandi mentre in
quello posteriore spicca un
doppio terminale di scarico,
rigorosamente cromato.
Per effetto della struttura
maggiorata dei paraurti,
Freetrack è più lunga di 2,6
centimetri rispetto ad XL e
raggiunge i 4,493 metri. Non
è, questa, l’unica misura che
la differenzia dalla sorella
familiare perché è inevitabilmente più alta da terra
(16 centimetri): di 4 centimetri per la precinse (1,622 metri complessivamente). Le
revisioni “ingegneristiche”
(tra l’altro anche l’incremen-
to della lunghezza delle
molle delle sospensioni e
dei tamponi di gomma) operate da Seat consentono a
questa crossover di superare serenamente ostacoli fino
a 22,5 centimetri sull’assale
anteriore e di 23,3 su quello
posteriore. E l’angolo di ingresso è di 17,6 gradi mentre
quello di uscita arriva quasi
a 23.
In realtà, le modifiche
hanno comportato anche un
aumento della capacità del
serbatoio, salito a 60 litri (5
in più rispetto ad XL). La capienza dal bagagliaio oscilla
fra i 490 ed i 1.562 litri, a seconda della disposizione dei
sedili. Gli interni sono lineari con un inedito abbinamento dei colori marrone e
nero.
Dei tre motori destinati
ad approdare in Italia, solo
due hanno la trazione integrale. Il diesel 2.0 da 140 cavalli, infatti, ha solo quella
anteriore e per questo Freetrack è offerta in questa ver-
sione (che non dovrebbe valere più del 5 per cento delle vendite) a 25.390 euro, garantendo tuttavia costi di gestione assai contenuti (si
parla di 6,1 litri per 100 chilometri nel combinato). L’attenzione si concentra sui
due “esclusivi” 2.0 da 170
(gasolio) e 200 (benzina) cavalli. Il primo - già montato
sotto i cofani di vetture come Leon, Toledo e la stessa
Altea - raggiunge i 204 all’ora con un’accelerazione di
8,7 secondi (da 0 a 100) e una
percorrenza media di 14,7
chilometri per litro di gasolio. Meno “ecologico” ma più
scattante il propulsore benzina: 214 di velocità massima, 7,5 secondi di accelerazione e 10,6 chilometri per
litro di verde. I due motori
diesel dispongono del filtroantiparticolato mentre tutti
e tre i propulsori sono abbinati al cambio manuale a sei
marce.
Al volante di Freetrack è
facile restare impressionati
dalla silenziosità del motore
diesel. Quello benzina è
brillante ma entrambi sono
validi e sufficientemente elastici. La visibilità è penalizzata dalla scelta aerodinamica del parabrezza così
inclinato che, inevitabilmente, aumentano l’ingombro dei montanti che si nota
soprattutto nelle curve a sinistra.
Freetrack è prima di tutto e soprattutto una vettura
da strada che, per esigenze
di mercato, Seat ha adattato
anche al fuori strada: “È il
miglior compromesso possibile”, rispondono i tecnici a
chi “contesta” loro la vocazione all’asfalto più che allo
sterrato. In sintesi: nel fuori
strada è bene usare comunque qualche attenzione in
più. Perché Freetrack non è
un Suv anche se costa praticamente come un Suv. Però
è maledettamente divertente da guidare e, almeno su
strada, decisamente equilibrata e sicura.
Per l’avventura smodata
è forse ancora troppo “leggera”: 1.571 kg di peso massimo in ordine di marcia. Seat
Altea Freetrack deve piacere, perché il listino non è
esattamente “po polare”:
25.390 per la 140 cavalli,
29.850 per la 200 cavalli benzina e 30.350 per la 170 cavalli a gasolio.
Fabio Basilico
IL PIANO DECENNALE DI SEAT
In crescita esplosiva
come la Spagna
Proprio perché è parente stretta della familiare
Altea XL, Freetrack non dimentica un target a lei
caro, quello dei giovani nuclei familiari,
con figli e possibilità economiche interessanti.
SANTIAGO DE COMPOSTELA - Seat ha già varato un piano di mediolungo termine con scadenza nel 2018. Sono previsti investimenti colossali pari a 4,5 miliardi di euro: praticamente una manovra finanziaria. Ne parla il vicepresidente Frank Bekemeier che annuncia l’intenzione del marchio spagnolo di andare a occupare anche nuovi segmenti. E pure nuovi mercati. Solo nel 2007 i concessionari del vecchio continente dovrebbero lievitare di 120 unità, con una grande attenzione ai paesi dell’est Europa. Ma l’ambizioso programma di tre
punti anticipato da Bekemeier punta ad altro, non certo “dettagli”
come la rete di vendita: “Vogliamo diventare il datore di lavoro più
allettante di tutta la Spagna”, assicura sornione. Perché la Spagna
cresce ancora molto. E in fretta. Diventare un punto di riferimento
nella penisola iberica significa parecchio e non soltanto dal punto di
vista della credibilità e dell’immagine che Seat insegue anche con
importanti operazioni di solidarietà: verso i Paesi africani e non solo.
Gli altri obiettivi sono le 800mila unità di produzione annua e una
redditività sostenuta. Come perseguire questi traguardi, naturalmente, lo stratega di Seat si è ben guardato dal dirlo.
AUTORAMA 23
Settembre 2007
䡵 OPEL / La nuova Agila dopo il debutto a Francoforte, attesa per la primavera prossima
Simpatia e dinamismo
le carte vincenti
Già vettura di
grande successo,
la “piccola” di
casa Opel sta
scaldando i
muscoli per
ripresentarsi sul
mercato con
ulteriori
ambizioni. Più
lunga, larga e
bassa della
precedente,
migliora la
praticità che l’ha
resa popolare
“
RÜSSELSHEIM - La nuova Opel
Agila non ha solo la praticità del modello precedente,
ma anche un aspetto molto
più dinamico. Questa piccola e versatile automobile a 5
porte/5 posti debutta in settembre al Salone dell’Automobile di Francoforte, per
essere poi disponibile al
pubblico nella primavera
del prossimo anno. Esternamente si impone all’attenzione per l’equilibrio delle
proporzioni, la fluidità della
linea e l’originalità del profilo. Al suo interno guidatore e passeggeri siedono in
alto con la schiena diritta,
mentre il tetto, scendendo
verso la parte posteriore,
rende la linea particolarmente slanciata e ne caratterizza il profilo con una
specie di arco. Ciò contribuisce a conferire alla vettura un ottimo coefficiente di
penetrazione aerodinamica
(Cx 0,35), decisamente basso
per un’automobile di questo
tipo. Rispetto alla serie precedente (di cui Opel ha venduto oltre 440.000 esemplari), la nuova Agila è 20 cm
più lunga, 6 cm più larga, ma
7 cm più bassa.
Il frontale riprende la tipica immagine degli attuali
modelli Opel. Come nel
caso della nuova Corsa, ad
esempio, i grandi fari circolari sono inseriti in elementi che sembrano grandi
occhi a mandorla con i
quali Agila guarda il mondo
circostante. I paraurti anteriori e posteriori, che si assottigliano progressivamente, e il rialzo al centro del
cofano motore sono altri tipici elementi stilistici Opel.
Nella parte posteriore della
carrozzeria ci sono parecchi
elementi di forma circolare.
I sottili gruppi ottici verticali con luci di forma sferica sono disposti in modo da
consentire la realizzazione
di un ampio portellone che
“
facilita l’accesso al vano di
carico.
Lo stesso discorso vale
per gli interni: un’ampia
gamma di colori vivaci e di
moderne stilizzazioni crea
un’atmosfera speciale che è
ulteriormente valorizzata
dalla maggiore spaziosità
dell’abitacolo. La posizione
elevata dei sedili assicura
una buona visibilità dell’esterno. Il selettore del cambio sistemato in alto, il volante regolabile in altezza e
i comandi sul volante per la
regolazione dell’impianto
audio sono tutti facilmente
raggiungibili. Il contagiri è
separato dagli altri strumenti e tutte le altre informazioni sono rappresentate su
grande strumenti.
Come si richiede a un’automobile destinata a un uso
prevalentemente urbano, la
nuova Agila ha molti vani e
scomparti dove i suoi occupanti possono riporre i loro
oggetti. La nuova Opel non si
limita però a trasportare fa-
cilmente lo stretto indispensabile: nonostante le sue
contenute dimensioni esterne, ha un vano di carico incredibilmente spazioso. Nella sua configurazione minima, ha una capacità di 225
litri (quanto basta, ad esempio, per ospitare un passeggino); abbassando però lo
schienale dei sedili posteriori si arriva a 1.050 litri,
che rappresentano il massimo per un’automobile di
questo segmento. Il fatto che
il piano e lo schienale dei
sedili posteriori siano divisi
asimmetricamente (60:40)
aumenta la flessibilità.
La nuova Agila si presenta con un’ampia dotazione di
serie che comprende ABS,
doppi airbag frontali e laterali, disattivazione degli airbag lato passeggero e attacchi ISOFIX per seggiolini (le
cinque porte permettono di
assicurare rapidamente i
bambini ai loro seggiolini di
sicurezza). La dotazione di
serie comprende anche ser-
vosterzo a effetto proporzionale alla velocità della vettura, sedili anteriori regolabili in altezza, lava-tergilunotto con intermittenza regolabile e chiusura elettrica
del portellone a “sfioramento”. Ancora più ampia è poi
La nuova Opel Agila si impone per l’equilibrio delle proporzioni e l’originalità del profilo. All’interno il cambio sistemato
in alto e il volante regolabile in altezza con comandi per l’impianto audio sono tutti facilmente raggiungibili.
la dotazione di serie della
versione Enjoy.
Sulla nuova Opel Agila
debuttano due motori a benzina, con testata e monoblocco in alluminio e distribuzione a due assi a camme in
testa, frutto della collabora-
Astra. La versione montata
sulla nuova Agila sviluppa
75 cv (55 kW) e permette alla
vettura di raggiungere una
velocità di 162 km/h e di
raggiungere i 100 km/h con
partenza da fermo in appena 13.5 secondi. La coppia
zione con Suzuki. Il primo è
un 3 cilindri di quasi un litro di cilindrata a 4 valvole
per cilindro che sviluppa 65
cv (48 kW) e consente alla
vettura di raggiungere una
velocità di 160 km/h. Il secondo è un 4 cilindri di 1.200
cc da 86 cv (63 kW) con il
quale la nuova Agila raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in meno di 12
secondi e una velocità di 174
km/h. Queste prestazioni sono ottenibili dalla versione
con cambio manuale a 5
marce. A richiesta, la nuova
Opel Agila 1.2 sarà infatti disponibile anche con una trasmissione automatica a 4
marce, particolarmente a datta all’uso urbano.
Il 1.300 turbodiesel common-rail montato su Opel
Agila si segnala per il suo
ridottissimo consumi di gasolio. Sviluppato da GM Powertrain, è stato già utilizzato con successo sulle più
recenti edizioni di Corsa e
motrice ha un valore massimo di 19,3 kgm (190 Nm) e
contribuisce a una gestione
molto economica della vettura che percorre 100 chilometri con meno di 5 litri di
gasolio, cosa che si traduce
in un’emissione di 130
grammi di CO2 al chilometro (da to ancora provvisorio).
Una maneggevolezza superiore perfino a quella della serie precedente è stato
uno dei principali obiettivi
di sviluppo della nuova Agila, il cui aspetto dinamico riflette il comportamento su
strada della vettura. Le sospensioni anteriori utilizzano bracci oscillanti a forma
di “A” e puntoni McPherson,
mentre quelle posteriori sono del tipo ad assale torcente. A seconda del mercato e
della versione, la nuova
Opel Agila può essere dotata
di controllo elettronico della tenuta di strada (ESP).
Viola Frescobaldi
24 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 MAZDA / Il crossover compatto CX-7 pronto alla sfida in Italia
Un samurai nell’arena dei Suv
R OMA - Anche Mazda entra
nel segmento europeo dei
SUV e lo fa con la CX-7; un
crossover che abbina, in
un’unica vettura divertente
da guidare, potenza a prestazioni elevate, design sportivo, funzionalità e comfort
da Suv. Sviluppato dalla
concept-car MX-Crossport,
presentata al Salone del l’Automobile di Detroit del
2005, CX-7 è stato lanciato lo
scorso anno, in primavera,
negli Stati Uniti e lo scorso
dicembre in Giappone. A desso arriva anche in Europa e si inserisce nel segmento in grande crescita dei
SUV compatti, che ha riscontrato un incremento
nelle vendite del 108 per
cento dal 2001. Mazda CX-7
ha un temperamento sportivo con una grande griglia
anteriore a 5 punte incorniciata da linee muscolose che
risalgono verso l’alto per
conferirgli un aspetto atletico ed elegante. Il profilo è
caratterizzato da un’aggressiva angolazione del montante anteriore che con 66° è
più inclinato di quello di
molte vetture sportive. In
questo modo è stata creata
una linea del tetto fluida, seguita da una linea di cintura
che risale verso l’alto con
passaruota allargati, che
ospitano cerchi in lega da
Gli avversari sono tanti e agguerriti, ma il nuovo CX-7 firmato da Mazda
ha tutte le migliori carte per confrontarsi senza tanti timori,
con l’obiettivo di conquistarsi un suo spazio su un mercato oltretutto
in sensibile crescita già da numerosi anni.
Qui sopra, e in alto, due immagini del crossover compatto Mazda CX-7, sviluppato a partire
dalla concept-car MX-Crossport presentata al Salone di Detroit nel gennaio del 2005.
18” per un’aggressiva presenza su strada. La parte posteriore, in cui si riconosce
il tipico DNA Mazda, presenta un paraurti pronunciato con due grandi terminali di scarico, gruppi ottici
rotondi e uno spoiler.
Fra gli elementi specifici
del design esterno introdotti
nella versione europea si
annoverano il paraurti anteriore, il lavafari anteriore,
le luci fendinebbia e retronebbia e i paraspruzzi posteriori. Un design esterno
sportivo e atletico offre anche eccezionali prestazioni
aerodinamiche, che contribuiscono a garantire stabilità e a limitare la rumorosità
dovuta al vento. Il paraurti
anteriore e posteriore, il
montante anteriore, gli specchietti retrovisori laterali e
lo spoiler, sono stati sagoma-
ti per ridurre il coefficiente
di resistenza del vento e per
controllare i flus si d’aria
lungo le fiancate e nella
parte posteriore del veicolo.
È stato ottimizzato anche il
flusso dell’aria nel sottoscocca, con uno spoiler sul
bordo anteriore, deflettori
sui pneumatici anteriori e
posteriori, un’ampia calotta
sotto il pianale del motore,
un raccordo laterale sul battitacco e un posizionamento
ottimizzato del terminale di
scarico posteriore.
All’interno, Mazda CX-7 è
una miscela di sportività e
spaziosità, comfort e praticità da SUV. I sedili ampi di
nuova concezione e la
configurazione flessibile
della fi la posteriore e del
bagagliaio conferiscono al
SUV com fort e praticità
unici. La posizione di guida
elevata e la leva del cambio
a sei rapporti montata sulla
consolle centrale rendono la
guida facile e divertente, capace di sfruttare le potenzialità del motore DISI
turbo a benzina. La sportività viene trasmessa da vari
elementi di design tra cui:
una linea fluente degli esterni ripresa visivamente
anche negli interni, un design del quadro strumenti a
doppia cupola, un tachimetro con fondo sca la a 240
km/h, volante di guida e leva
del cambio in pelle. Mazda
CX-7 presenta il comfort e la
funzionalità tipici di un
SUV, con una po sizione di
seduta elevata per tutti i
passeggeri. Il bagagliaio ha
un volume di 455 litri e i sedili posteriori a ripartizione
60:40 possono essere ripiegati utilizzando l’esclusivo si-
stema Karakuri di Mazda
semplicemente spin gendo
una levetta di sgancio ubicata nel rivestimento posteriore. Con la seconda fila di sedili abbattuta il piano di carico arriva a 774 litri di spazio fino alla linea di cintura,
e 1348 litri fino al tetto. È addirittura presente un rivestimento del bagagliaio reversibile, u tile quando si trasportano oggetti sporchi, in
abbinamento a una grande
quantità di vani portaoggetti
interni posizionati in tutto
l’abitacolo.
Entrambe le versioni presentano un lungo elenco di
dotazioni di serie. Per i veicoli di gamma media sono inclusi gli alzacristalli elettrici
“one touch”, la chiusura centralizzata con telecomando,
il cruise control, l’autoradio
con lettore CD MP3 e i co-
mandi audio al volante. Per i
veicoli top di gamma sono inclusi anche il rivestimento
delle porte e i sedili in pelle,
con sedili anteriori riscaldati. Inoltre, sono disponibili a
seconda dei mercati: l’impianto stereo Bose di alta
qualità, dotato di nove altoparlanti, un lettore a sei CD
e un impianto surround Centerpoint, i fa ri allo Xenon
con sensore luce e pioggia e
il Sistema Avanzato di Accesso e di Avviamento Senza
Chiavi “Smart Card”.
Sotto il cofano di Mazda
CX-7 è presente il motore
benzina ad alte prestazioni
MZR turbo da 2,3 litri a iniezione diretta con intercooler, lo stesso utilizzato dai
modelli sportivi Mazda6
MPS e Mazda3 MPS. Eroga
260 cv di potenza massima a
5.500 giri/min e 380 Nm di
coppia massima a soli 3.000
giri/min, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,0 secondi, e una velocità massima di 210 km/h. Grazie alla
struttura della carrozzeria
leggera e rigida al tempo
stesso, al sistema Mazda di
trazione integrale a ripartizione attiva della coppia e al
cambio manuale a sei rapporti adattato specificamente per l’Europa, Mazda CX-7
offre un grande divertimento alla guida. Mazda CX-7 è
basato su un nuovo pianale,
lungo 4.675 mm e con un
passo di 2.750 mm. La carrozzeria, resa più rigida e robusta soprattutto nelle zone
chiave, contribuisce a offrire caratteristiche fondamentali come la precisione dello
sterzo, la stabilità e il controllo. La versione europea
è ancora più rigida del le
altre vendute nel mon do
grazie a un intenso lavoro di
sviluppo da parte del gruppo di Ricerca e Sviluppo di
Mazda Motor Europe (centro
situato nelle vicinanze di
Francoforte). Maz da CX-7
utilizza sospensioni anteriori a schema McPherson e sospensioni posteriori multilink messe a punto al fine di
offrire una rigidità elevata,
per una maneggevolezza
sportiva e agile, una rumorosità minima e un alto comfort di guida.
L’esclusivo sistema Mazda di trazione integrale a ripartizione attiva della coppia garantisce che la coppia
massima di 380 Nm di CX-7
venga applicata in modo sapiente e controllato. Il sistema ripartisce automaticamente la coppia, in un range
che va da 100:0 a 50:50. In
questo modo Mazda CX-7 è
perfettamente guidabile, in
ogni condizione atmosferica
e di fondo stradale. Alcuni
sistemi di sicurezza attiva e
passiva all’avanguardia vanno ad arricchire l’eccezionale pacchetto di dotazioni del
nuovo Mazda CX-7: grandi
freni a disco anteriori e posteriori ventilati da 320 mm
e 302 mm permettono una
decelerazione affidabile,
con ABS, EBD, servofreno,
DSC e TCS di serie su entrambe le versioni.
All’interno della Mazda CX-7 la posizione di guida elevata e la leva del cambio a sei rapporti rendono
la guida facile e divertente, capace di sfruttare le potezialità del motore DISI turbo a benzina.
AUTORAMA 25
Settembre 2007
䡵 PEUGEOT / È arrivata anche sulle strade italiane la 207 SW
Al Leone dona l’abito lungo
1.433 litri.
Eccezion fatta per la entry level, la 1.4 da 75 cv, le
altre motorizzazioni benzina
sono frutto della cooperazione con Bmw: non a caso il sistema di gestione delle valvole è ispirato al famoso
Valvetronic della Casa bavarese, con il conseguente risparmio di carburante che
comporta. Si tratta del 1.4 16
V VTi da 95 cv e del 1.6 16V
VTi da 120 cv, quest’ultimo
associabile, oltre che al
cambio manuale a cinque
marce di serie, anche a un
automatico con comando
“Tiptronic System Porsche”.
Quanto ai propulsori diesel,
il millesei da 16 valvole con
iniezione diretta common
rail e iniettori dell’ultima
generazione è proposto in
due versioni, una da 90 cv e
una da 110, dotata di FAP.
PARIGI - Peugeot cala sul tavolo l’ultima carta e si mette
al sicuro con un poker di tutto riguardo. Dopo la berlina
207, presentata un anno fa e
da subito protagonista di un
forte riscontro emotivo da
parte del pubblico, la 207
CC, variante coupé-cabriolet
della medesima, anch’essa
accolta con calore dal mercato europeo, e la 207 Gti, la
versione sprintosa per gli
amanti delle prestazioni, ecco in arrivo 207 SW, la seria
di casa, la familiare. Si tratta di un petalo, come piace
chiamarlo ai francesi, che va
ad aggiungersi ad un fiore di
indiscusso gradimento.
“In poco più di un anno racconta Patrizia Sala, direttore relazioni esterne di
Peugeot Italia - sono state
ben 567.900 le 207 prodotte,
con circa 2.420 unità sfornate al giorno. In Italia in dodici mesi di commercializzazione sono state vendute
60.000 207. Cifre che hanno
spedito la nostra piccola
berlina in vetta alla top ten
del segmento di riferimento,
con una quota dell’11,4 per
cento nei primi cinque mesi
del 2007”. D’altra parte il
nostro paese ha un debole
per le piccole francesi, infatti siamo il terzo mercato
mondiale per questa famiglia con la erre arrotata, subito dopo Francia e Regno
Unito.
E il capitolo della versione essevù parte sotto i migliori auspici. Anche se i fan
delle familiari non sono più
così numerosi come una volta, che il pubblico gradisca
l’abito allungato sulle compatte d’Oltralpe è argomento
noto. Il suo predecessore, la
206 SW, in quattro anni è
stato clonato più di 370.000
volte, quando l’intera gamma di riferimento ha sparpagliato per il mondo una cifra
che supera i sei milioni di unità. E comunque, sia pur ultimamente non a ritmi vertiginosi, il mercato dello spazio è sempre in ascesa: il
segmento monovolume e station è cresciuto dal 4,7 per
cento dei volumi totali del
2002 al ben 17 per cento del
2007. Ma chi comprerà la 207
SW secondo le previsioni
del management Peugeot? A
entrare in concessionaria
sarà prevalentemente un
cliente uomo, sui 50 anni,
padre di famiglia, e naturalmente, visti i prezzi non proprio inaccessibili, probabilmente con un contratto da
impiegato nel cassetto. A
proposito di listini, per calcolare il prezzo della SW occorre aggiungere 600 euro al
costo della berlina a 5 porte,
che diventano 1.100 nel caso
in cui non si sappia rinunciare al panoramico tetto
Ciel. In altre parole, si parte
dai 12.900 euro richiesti per
la One Line 1.4 benzina.
Ricca
personalità
Se il frontale della 207
SW è difficilmente distinguibile da quello della berlina,
tutta la forza caratterizzante
della versione in abito lungo
sta nell’ultima parte della
vista laterale e nel posteriore, dove il Centro Stile Peugeot ha optato per un lunotto spazioso ed enormi grup-
pi ottici rossi che avvolgono
in un premuroso abbraccio
la coda, andando a chiudere
il loro gioco dinamico sulla
fiancata. Da ciò nasce una
energica movimentazione
della silhouette, che parte
con un muso affusolato e
sfuggente, e va a confluire in
una rassicurante ma non per
questo monotona chiusura
delle linee nell’estremità
posteriore.
Le misure di 207 SW parlano di 4,15 m di lunghezza,
1,748 m di larghezza e 1,510
m di altezza: la “giardinetta”
è di 119 mm più lunga e 38
mm più alta rispetto alla sorellina senza sigla. L’aumento delle dimensioni va naturalmente a tutto vantaggio
dell’abitabilità interna, con
un piacevole effetto “anfiteatro” per i passeggeri posteriori che godono di una
posizione rialzata rispetto a
coloro che siedono in prima
fila.
A incrementare la sensazione di benessere, che su
un’auto, si sa, è data principalmente da spazio e visibilità, il tetto panoramico
“Ciel” in cristallo oscurato
garantisce un’efficace luminosità dell’abitacolo, atte-
renziate, il sistema permette
di frenare con più incisività
nella zona a maggiore aderenza, applicando la coppia
ottimale sullo sterzo per
un’angolazione ottimale del
volante. Ma anche senza
considerare l’orpello tecnologico, la protezione degli
occupanti è priorità assoluta
su 207 SW: doppia linea di
ripartizione degli urti sul
frontale, stabilizzatori a contenere l’arretramento dei
longheroni, impattatore che
limita lo spostamento del
gruppo motopropulsore,
piantone dello sterzo retrattile, inserimento di elementi
di assorbimento. E poi l’usuale schieramento di airbag, cinture di sicurezza con
limitatori di sforzo, attacchi
Isofix e appoggiatesta intelligenti.
Che l’esperienza di guida
Cinque motorizzazioni, di cui due scattanti
benzina realizzati in collaborazione
con il Bmw Group, e tre ricchi allestimenti.
Per un modo di vivere l'auto all'insegna
dello spazio, del comfort e della tecnologia.
I prezzi a partire da 12.900 euro.
nuabile o escludibile secondo i desideri grazie a una
tendina elettrica a sipario.
Altra particolarità di 207
SW, di serie sui modelli destinati all’Italia, le barre al
tetto longitudinali in alluminio ricurvo, studiate per
sopportare un carico di 75
kg. Il portellone, a seconda
delle versioni, offre l’apertura indipendente del lunotto
e una volta schiuso, permette l’accesso all’ampio vano
di carico, della capienza di
428 litri. I sedili posteriori,
frazionabili 2/3 e 1/3, permettono di ribaltare con una sola mano lo schienale sulla
seduta, andando a configurare il cosiddetto “plan facile”, ovverosia una superficie
d’appoggio piatta, al filo con
il pavimento del vano bagagli, per caricare di tutto e di
più in un volume utile di
Messa alla prova lungo le
strade della campagna parigina, la 207 SW si è dimostrata all’altezza del suo
ruolo in ogni occasione, il
comfort interno è di ottimo
livello, e le forze dinamiche
su 207 SW sia estremamente
piacevole, è una sicurezza
confermata da altri importanti dettagli: circolazione
dell’aria di elevata qualità
grazie alla climatizzazione
dual-zone, cassetto portaog-
che agiscono sull’abitacolo
durante la guida, le curve, le
frenate, sono ben ripartite.
D’altronde si parla di un modello dalla carreggiate larghe, la cui struttura originaria, derivata dalla berlina, è
stata magistralmente adattata al generoso sbalzo posteriore, armonizzando il comportamento di avantreno e
retrotreno, ammortizzatore
e servosterzo elettrico.
getti con bocchetta dell’aria
per mantenere fresco qualunque oggetto, cibo o bevanda si voglia riporre al
suo interno, profumatore di
ambiente con diffusore innovativo e brevettato, comfort acustico al top.
A completare la dotazione di un modello al quale
manca davvero poco, sistema di navigazione GPS, autoradio tri-tuner con inedita
funzione Juke-box, caricatore cd, sistema Hi-Fi JBL con
otto altoparlanti e sub-woofer, telefono GSM, accesso ai
servizi telematici tramite il
tasto “Leone”. Gli allestimenti proposti dalla gamma
italiana sono tre: One Line,
X Line e XS, quest’ultima
caratterizzata da un frontale
tipo “sport”, volante in pelle
e sedili sportivi.
Cristina Altieri
Dotazioni
da grande star
Un lunotto posteriore spazioso e grandi gruppi ottici qualificano la versione SW della
Peugeot 207. All’interno dominano lo spazio e la visibilità, grazie anche al tetto panoramico.
Tra i vari dispositivi elettronici di assistenza alla
guida, il top della gamma
Diesel offre l’SSP, una funzione innovativa che mette
in comunicazione ESP e servosterzo elettrico: in caso di
frenata su rettilineo su superfici ad aderenze diffe-
26 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 NISSAN / Il nuovo X-Trail non tradisce la sua impostazione di successo
Trazione integrale, una vera missione!
P RAGELATO (To) - Entusiasmante durante i mesi invernali, non meno affascinante
d’estate, il territorio alpino
intorno a Pragelato e Sestriere ha ospitato l’edizione
2007 del Nissan 4x4 Day,
ricco di novità e di interessanti proposte per il mercato
italiano. A cominciare dal
nuovo X-Trail e quindi i model year 08 di Pathfinder e
Navara. Abbiamo potuto
provare i modelli sia in un
avvincente fuoristrada a ridosso delle vette assolate sia
in un percorso predisposto
ad hoc dagli organzzatori.
“Il primo X-Trail - ha detto in conferenza stampa Giuseppe George Alesci, Direttore comunicazione di Nissan Italia - è stato un successo straordinario per Nissan.
Il veicolo è stato venduto in
170 Paesi e 5 continenti. Dal
lancio mondiale, avvenuto
nel 2000, sono state vendute
oltre 800.000 unità, con elevate cifre di vendita registrate in Paesi molto diversi
tra loro come Taiwan, Messico, Australia e, ovviamente,
Giappone ed Europa. Nel
Vec chio Continente, oltre
300.000 veicoli sono stati
venduti dal 2001, anno della
commercializzazione, rendendo la regione la principale area di vendita a livello
internazionale con volumi
annui medi attorno alle
55.000 unità. X-Trail è stato
venduto in Italia in circa
30.000 esemplari e ha conquistato mediamente una
quota di 7,5 per cento all’internmo del sub-segmento
Suv compatti”.
Del resto, il futuro dei
4x4 sul mercato europeo è
positivo, dal momento che
rappresenteranno la maggior parte della crescita totale nei prossimi cinque anni, soprattutto grazie ai Suv
compatti. La previsione ve-
Squadra che vince non si cambia. È il caso dell’X-Trail, Suv compatto
di successo che nella nuova generazione ripropone gli elementi vincenti della
vettura originale, aggiungendo preziose novità stilistiche e di contenuto.
de i 4x4 raggiungere 1,8 milioni di unità (10 per cento
del totale), con gli sport utility vehicle a costituire il 90
per cento della crescita del
segmento. “Anche in Italia ha aggiunto il dottor Alesci il settore 4x4 continua a crescere e nel 2007 rappresenterà, con un volume annuo
di 170.000 unità vendute, il
7,8 per cento del totale mercato. Nel 1996, questo segmento contava meno di
36.000 vendite annue, con un
market share di appena il 2
per cento”.
Nissan Italia prevede di
vendere entro la fine del
2007 un totale di 3.000 unità
del nuovo X-Trail. La gamma
prevede due allestimenti,
SE e LE. I prezzi per la
gamma diesel partono dai
30.300 euro della versione
2.0 dCi SE da 150 cv fino ai
34.500 euro della 2.0 dCi LE
da 173 cv; per la gamma benzina, il prezzo della 2.0 SE
da 141 cv è di euro 28.100,
mentre la 2.5 LE con cambio
CVT di serie costa 37.050 euro.
Gli elementi
vincenti
Il comportamento su strada di X-Trail è migliorato
grazie all’adozione della
piattaforma C realizzata dall’Alleanza Nissan-Renault e
adottata di recente su Qashqai. Sono migliorate
anche le prestazioni nell’off-
road grazie al sistema di trazione integrale intelligente
All Mo de 4x4-i a controllo
elettronico, che ora opera in
parallelo con i dispositivi di
assistenza per le partenze in
salita e le discese (due importanti novità per X-Trail).
Il nuovo modello ripropone il look, la versatilità e le
prestazioni della vettura originale, ma si presenta con
diverse novità che riguardano carrozzeria, telaio, motorizzazioni, dotazioni ancora
più ricche e livelli superiori
di comfort e abitabilità. Le
dimensioni rimangono quelle di un SUV compatto, benché lievemente incrementate rispetto al passato: se la
lunghezza è aumentata di
175 mm, arrivando a 4.630
mm, il passo ha raggiunto i
2.630 mm, con un aumento di
5 mm. Rispetto a prima XTrail è anche un po’ più alto
(10 mm in più, per un totale
di 1.685 mm) e 20 mm più
largo (1.785 mm). Nonostante
l’aumento generale delle dimensioni, X-Trail rimane a
tutti gli effetti un fuoristrada, dotato di una generosa
altezza da terra, pari a 200
mm, e di corti sbalzi anteriori e posteriori.
Un elemento estetico
centrale, comune alla prima
e alla nuova generazione di
X-Trail, è la linea del tetto.
Quest’ultimo, rinforzato da
nervature, ora integra le
barre longitudinali, disponibili su richiesta anche in
versione Hyper con luci anteriori integrate per un tocco di praticità e presenza
scenica. Le luci di coda sono
tuttora disposte intorno al
lunotto, ma sono state sottoposte a un radicale restyling
che ha eliminato la luce di
retromarcia, ora spostata
più in basso, nel gruppo paraurti, insieme al retronebbia ad alta intensità. Anche
il terzo stop è stato spostato
e la nuova collocazione, alla
sommità del portellone, sopra il lunotto, consente ora
di installare un vetro posteriore oscurato, possibilità
preclusa in passato poiché
avrebbe reso poco visibile la
luce di stop montata dietro
il lunotto stesso. I fari anteriori sono stati completamente rivisitati e per un
look più tecnico è possibile
richiedere lampade allo xeno. I paraurti, anteriore e
SU X-TRAIL LA TRAZIONE INTEGRALE È ANCORA PIÙ INTELLIGENTE
Il segreto dell’All Mode 4x4-i
PRAGELATO (To) - X-Trail ha fama di essere un vero fuoristrada,
con capacità e qualità off road ben affermate. Lo step successivo è stato quello di renderlo ancora più efficiente e prestazionale, segnando un nuovo punto di differenziazione rispetto alla
concorrenza. Il cuore del nuovo X-Trail è l’intelligente sistema
di trazione integrale a controllo elettronico denominato All
Mode 4x4-i.
Si tratta dell’ultima versione del sistema All Mode sviluppato da Nissan. Il principale miglioramento è l’integrazione di
sensori preposti al monitoraggio delle forze G laterali, anteriori
e posteriori, dei valori di imbardata e degli angoli di sterzata.
Oltre a migliorare la stabilità, questi sensori garantiscono un
migliore comportamento del veicolo nelle situazioni difficili inviando la forza motrice alla ruota che ha più aderenza, e non
soltanto in fuoristrada, ma anche in condizioni stradali normali per ridurre sottosterzo e sovrasterzo. Il sistema All Mode 4x4-i
di X-Trail opera in sinergia con gli altri avanzati sistemi di
bordo, quali il programma di stabilità elettronico (Esp), ormai
giunto all’ottava generazione, il sistema di controllo trazione
(Tcs), l’Abs e il ripartitore elettronico della forza frenante
(Ebd). Ma il dispositivo funziona in parallelo anche con due
altri sistemi elettronici, studiati per garantire maggiore controllo nelle discese ripide (Downhill Drive Support o Dds) o
nelle partenze in salita (Uphill Start Support, Uss).
All Mode 4x4-i si gestisce con un’ampia manopola rotante a
tre modalità e due posizioni situata dietro la leva del cambio,
sulla console centrale, e consente di selezionare le due ruote
motrici (anteriori) o la trazione integrale totalmente automati-
ca. Grazie ai miglioramenti tecnologici apportati, la modalità
“Auto” è l’impostazione modalità predefinita. La modalità di
blocco (“Lock”) serve invece per la guida in fuoristrada. In modalità automatica, il sistema si occupa di monitorare costantemente tutti i sensori e utilizza i valori d’imbardata rilevati per
garantire la distribuzione ideale della coppia motore tra gli assali anteriore e posteriore, con la capacità di trasferire, all’occorrenza, fino al 50 per cento della coppia disponibile alle ruote
posteriori. C’è poi una modalità predittiva, che prevede il rischio di slittamento delle ruote in base alla posizione dell’acceleratore e alla coppia motore e che trasferisce la coppia al retrotreno prima che le ruote anteriori comincino a perdere aderenza. X-Trail è uno dei pochissimi SUV compatti a poter contare
sui vantaggi di questa funzionalità predittiva. In condizioni di
guida normali in modalità “Auto”, la coppia motore è trasferita alla trasmissione e al ripartitore anteriore.
Il dispositivo Dds si inserisce manualmente con il sistema in
modalità di blocco “Lock” e utilizza l’Abs per mantenere una
velocità in discesa di 7 km/h, consentendo così al guidatore di
concentrarsi sullo sterzo. Il dispositivo Dds funziona nelle manovre in discesa non soltanto in prima ma anche in retromarcia. L’Uss, invece, è un sistema automatico che interviene, sia
su strada che in fuoristrada, quando X-Trail parte da fermo in
qualsiasi marcia su pendenze superiori al 10 per cento, impedendo al veicolo di retrocedere in quel paio di secondi che occorrono al conducente per spostare il piede dal freno all’acceleratore. Il sistema funziona anche nelle manovre in retromarcia
in salita.
Eleganza e funzionalità per il nuovo Nissan X-Trail, Suv
compatto capace di regalare autentiche emozioni off-road.
AUTORAMA 27
Settembre 2007
posteriore, hanno assunto
contorni più marcati, a beneficio dell’impatto estetico.
All’interno, X-Trail propone materiali di qualità superiore e un abitacolo dalla
configurazione più sofisticata. Il nuovo modello possiede un bagagliaio molto più
ampio e più versatile di
prima, completato da un intelligente scomparto portaoggetti, il sistema fleXiload,
che scorre al di sotto del
falso pavimento del bagagliaio. Rimuovendo il doppio pianale, X-Trail offre
ora una capacità di 603 litri,
un incremento di quasi il 50
per cento. Il volume di carico supera quello del predecessore persino con il doppio pianale in posizione.
Con i sedili posteriori abbattuti e il falso pavimento rimosso, la capacità di carico
è da primato nella categoria:
1.773 litri.
Grazie all’ampia vetratura e al grande tettuccio apribile (di serie sulla versione
di punta LE), l’atmosfera è
luminosa e spaziosa. Con
una superficie di 0,59 metri
quadrati, il tettuccio apribile elettrico è lungo circa 80
cm e si estende al di sopra
dell’abitacolo posteriore.
Nuova è la posizione del
quadro strumenti, che non si
trova più nella consolle centrale, ma dietro il volante
multifunzione. Riposizionando i quadranti di fronte
al conducente, è possibile
installare il display del navigatore o della videocamera per la retromarcia, nonché l’autoradio, a favore di
una più facile lettura dei
dati forniti.
Diesel con
cambio automatico
Con due unità diesel e
due benzina, il nuovo XTrail offre una gamma di
motorizzazioni più ampia rispetto al modello precedente. Di questi quattro motori,
tre sono completamente
nuovi, mentre il quarto è
stato rivisitato e ottimizzato
per il nuovo modello.
Le vendite europee evidenziano non solo che i motori diesel rappresentano la
tipologia di alimentazione
preferita in questo segmento
di mercato, ma anche che la
loro diffusione è in continua
crescita. Nel 1999, il Diesel
rappresentava circa il 28 per
cento delle vendite dei SUV
compatti, percentuale raddoppiata nel giro di cinque
anni. A fine 2006, i motori
diesel costituivano più del
60 per cento del mercato, ma
la proporzione Diesel/benzina per il modello X-Trail si
aggirava più attorno a un
rapporto di 80 a 20.
La base di entrambe le
motorizzazioni diesel è un
turbocompresso common
rail a iniezione diretta da
2.0 litri, 16 valvole e quattro
cilindri. L’unità è stata sviluppata in collaborazione
con l’alleata Renault (che
nell’ambito dell’Alleanza è
specializzata nello sviluppo
dei propulsori a gasolio
mentre Nissan provvede a
quelli a benzina) e su XTrail è disponibile in due livelli di potenza: la versione
110 kW/150 cv a 4.000 gi ri/min e la versione con intercooler da 127 kW/173 cv a
3.750 giri/min. I dati sulla
coppia sono altrettanto prodigiosi: rispettivamente 320
Qui sopra, altre immagini del nuovo X-Trail, che ripropone il look, la versatilità e le
prestazioni della vettura originale, ma si presenta con diverse novità su carrozzeria, telaio,
motori, dotazioni e abitabilità. In basso, il Suv Pathfinder (a sinistra) e il pick up Navara.
e 360 Nm erogati a un regime di soli 2.000 giri/min, con
il 90 per cento disponibile
già a partire da 1.750 gi ri/min. Entrambe le versioni
del motore dCi 2.0 montano
di serie un filtro DPF autorigenerante. Le velocità massime raggiungono i 188 km/h
e i 200 km/h, con un’accelerazione 0-100 km/h effettuata, rispettivamente, in 11,2 e
10 secondi. I consumi su
ciclo combinato sono pari a
7,1 litri/100 km per la versione da 150 cv e a 7,4 litri/100
km per quella da 173 cv.
I due propulsori a gasolio
montano di serie una trasmissione manuale a sei
marce, ma il modello da 150
cv è disponibile su richiesta
anche con un nuovo cambio
automatico a sei rapporti,
una novità assoluta per un
X-Trail Diesel.
L’unità benzina 2.0 di base è un nuovo motore compatto e leggero sviluppato
da Nissan. Ha recentemente
debuttato in Europa sul modello Qashqai. Con una configurazione bialbero a camme 16 valvole interamente
in alluminio, eroga 104
kW/141 cv a 6.000 giri/min e
196 Nm di coppia a 4.400 giri/min. Circa il 90 per cento
della coppia erogata è disponibile già a partire dai
2.000 giri, fornendo quella
“spinta” accelerativa caratteristica dei motori di maggiore cilindrata. La velocità
massima è di 184 km/h, con
un’accelerazione 0-100 km/h
raggiungibile in 11,1 secondi. Il consumo di carburante
su ciclo combinato si attesta
sugli 8,7 litri/100 km.
L’ultima motorizzazione è
un propulsore Nissan ben
noto, già montato sul primo
X-Trail e ora ulteriormente
perfezionato per il nuovo
modello. Questo quattro cilindri da 2.488 cc di cilindrata sviluppa attualmente 124
kW/169 cv a 6.000 giri/min e
233 Nm di coppia a 4.400 giri/min, con un aumento di 3
kW e 3 Nm, rispettivamente.
Con doppio albero a camme
in testa, 16 valvole e CVTC
(variatore continuo di fase),
vanta i valori di coppia ai
regimi medio-bassi migliori
della categoria, rivelandosi
estremamente indicato per
il traino.
La velocità massima è ora
aumentata a 194 km/h, mentre l’accelerazione 0-100
km/h è scesa a 9,8 secondi. Il
consumo di carburante su
ciclo combinato è di 9,6 litri/100km. La versione 2.0
benzina monta un cambio
manuale a sei marce, mentre l’unità da 2.5 litri è equipaggiata di serie con trasmissione automatica a sei
marce a variazione continua
(CVT), con la possibilità di
selezionare il funzionamento manuale.
Le sospensioni sono completamente indipendenti, di
tipo MacPherson nell’avantreno e multi-link nel retrotreno. I freni a disco sulle
quattro ruote con ABS di serie si avvalgono dei dispositivi Brake Assist ed EBD (ripartitore elettronico della
forza frenante). Sei gli airbag di serie su tutte le versioni (anteriori a doppio stadio lato conducente e passeggero, laterali per torace e
a tendina).
Fabio Basilico
Nuove dotazioni e miglioramenti di qualità per Pathfinder e Navara
Voglia di nuove sfide
PRAGELATO (To) - In tutta Europa, il SUV Pathfinder e il pickup Navara sono
tra i veicoli più venduti nei rispettivi segmenti, ed è proprio per continuare a
garantire tale leadership che Nissan ha deciso di introdurre alcune significative migliorie. Tra le novità degli esterni, spiccano il nuovo design dei cerchi in
lega da 17” a sei razze e gli specchietti retrovisori in tinta su Pathfinder SE e
LE e in versione cromata sulla versione LE di Navara. Nei retrovisori sono,
inoltre, stati integrati degli indicatori di direzione e una luce diretta verso il
basso per illuminare il terreno attorno alla portiera (versioni SE e LE di entrambi i modelli).
Migliora anche la vita a bordo, con novità che interessano l’abitacolo, la dotazione e il vano di carico. Innanzitutto, all’apertura delle porte anteriori e del
portellone, non si potrà non notare l’adozione di battitacco in alluminio sulle
varianti LE sia di Pathfinder che di Navara e sull’allestimento SE di Pathfinder, a valorizzare la percezione di elevata qualità. Su questi stessi allestimenti
fanno la loro comparsa anche le luci a pavimento, altra caratteristica tipica
dei veicoli di fascia alta. Integrato nell’impianto audio, il sistema di connettività Bluetooth più avanzato rende ancora più pratico l’uso in vivavoce del telefono cellulare e riduce al minimo le distrazioni alla guida. Da oggi Pathfinder
offre in opzione un impianto audio Bose appositamente sviluppato.
Pathfinder viene migliorato con l’introduzione del sistema di assistenza alla
discesa e il sistema anti-arretramento in salita, disponibili il primo su tutti gli
allestimenti, il secondo sulle versioni SE ed LE con cambio automatico. I prez-
zi della gamma Pathfinder partono da 37.750 euro fino a un massimo di 45.100
euro; per la gamma Navara la variazione è tra 26.950 e 34.500 euro.
Sette posti, allestimenti generosi e un motore Nissan turbodiesel da 2,5 litri
(che equipaggia anche Navara) altamente efficiente, ma che non scende a compromessi sui livelli di potenza (126 kW/171 cv): Pathfinder ha tutta la versatilità di un MPV, unita a buone prestazioni su strada e grandi capacità nell’impiego off-road. Il sistema di trazione All-Mode 4X4 di Pathfinder prevede anche
una modalità a bassi rapporti per le condizioni più dure dell’off-road. Il sistema permette al guidatore di selezionare uno dei quattro modi di funzionamento agendo su un semplice comando a cruscotto.
Navara è stato progettato in coppia con il Pathfinder. È logico, quindi, ritrovare in esso gli stessi livelli di comfort che è possibile apprezzare sull’altro
modello. È il pick-up che ha registrato il maggior numero di vendite in Europa nel 2006, con una quota del 25 per cento dell’intero segmento di questa tipologia di veicoli. Sempre nel 2006, sommando alle vendite di Navara le
13.000 immatricolazioni di Nissan Pickup, la quota di mercato di Nissan è
stata del 32 per cento. Dal lancio del prodotto, avvenuto nel Giugno 2005, Navara ha conquistato oltre 60.000 clienti in Europa. Navara è disponibile in
due versioni: King Cab e Double Cab. Il modello impiega la trazione integrale
part-time di Nissan: in condizioni normali, la coppia motrice è assegnata alle
ruote posteriori; inserendo la modalità 4WD la ripartizione è del 50/50 tra i
due assali.
28 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 SSANGYONG / Un’inedita formula di veicolo polifunzionale
“
Oltre la logica
dei SUV e dei
fuoristrada
tradizionali,
Actyon propone
un concetto di
flessibilità d’uso
a tutto campo
che prevale sulle
categorie
tradizionali.
La gamma
comprende
modelli a due e a
quattro ruote
motrici, con
motori 2.0
Diesel da 141 cv
e 2.3 benzina da
150 cavalli.
Crossover in Actyon
dili posteriori.
Actyon è dotata dei più
moderni e sofisticati dispositivi di sicurezza attiva, come l’impianto frenante con
ABS e BAS, i controlli elettronici di trazione, di stabilità e di prevenzione del ribaltamento. Nell’equipaggiamento standard si trovano poi una serie di accorgimenti dedicati a incrementare ulteriormente i livelli
di sicurezza, ridurre la possibilità di incidenti e limitare le eventuali conseguenze
sotto tutti i punti di vista, fra
cui i poggiatesta regolabili e
orientabili, il controllo automatico della velocità nelle
discese ripide (HDC), il dispositivo di sghiacciamento
delle spazzole tergicristallo
(che evita il bloccaggio anche alle basse temperature).
Garanzie
di affidabilità
“
MILANO - Proporre nuove formule, concretizzare idee
frutto di creatività, fa parte
del dna dell’industria automobilistica, da sempre alla
ricerca di nuove soluzioni in
grado di aggredire e condizionare il mercato. La categoria delle automobili crossover ben rappresentano
questa innata tendenza alla
“sperimentazione”.
Lo sa be ne SsangYong
che presentando la sua Actyon, “crossover senza compromessi”, ha ben chiarito il
suo punto di vista: oltre la
logica dei SUV e dei fuoristrada tradizionali, proporre
un’inedita formula di veicolo polifunzionale che integra e amplia in modo significativo l’offerta di prodotti
firmati dal costruttore coreano. Nelle intenzioni dei
progettisti e dei creativi di
SsangYong, Actyon è un’originale estensione della cul-
tura e dei contenuti tecnici
di marca applicati alle
nuove frontiere dell’automobile, dove il concetto di flessibilità d’uso a tutto campo
prevale sulle categorie tradizionali, conservando un livello di qualità e un rapporto prezzo/contenuti estremamente competitivi (sul mercato italiano, Actyon ha un
listino prezzi che oscilla tra
circa 22.000 e cir ca 28.000
euro).
Originale fin
dal primo sguardo
Actyon si fa notare immediatamente. Lo stile e l’architettura della carrozzeria
sono gli elementi che caratterizzano da subito il suo aspetto. Questa autentica
crossover esprime un’inedita estensione del concetto di
sportività a 360 gradi, adeguata a tutte le circostanze:
dalla città al viaggio, fino alle escursioni fuoristrada. La
lunghezza è contenuta sotto
i 4 metri e mezzo (4.455 mm)
e gli sbalzi anteriore e posteriore sono estremamente
ridotti per offrire il massimo
di manovrabilità e di agilità.
Actyon è larga 1.880 mm e
alta 1.735 mm. Il passo è di
2.740 mm. Cinque le porte e
grande la flessibilità interna
per adattarsi a qualsiasi esigenza di carico.
Per un crossover non convenzionale come Actyon, il
Centro Stile SsangYong ha
elaborato una linea originale che fonde il colpo d’occhio di un SUV compatto e
lo slancio di una coupè; questo obiettivo ha comportato
una sostanziale evoluzione
del tradizionale design di
marca che contribuisce a dare a questo modello una sua
identità distintiva.
L’elemento di partenza è
l’architettura a passo lungo
dove le grandi ruote, con
cerchi in lega da 16 pollici,
sono disposte molto vicine
alle estremità del veicolo,
mantenendo sbalzi anteriore e posteriore eccezionalmente ridotti; in questo modo si sono potuti conciliare i
vantaggi in fatto di spazio interno sfruttabile con ingombri esterni proporzionalmente compatti. Il profilo
arcuato del padiglione e
l’ampio portellone vetrato
configurano una originale
impostazione “hatchback”,
che richiama sia le classiche
coupé a due volumi sia le
moderne station wagon di
impronta sportiva, impressione ulteriormente accentuata dall’andamento a cuneo della linea di cintura
che parte dal muso basso e
spiovente per terminare alla
base del lunotto, formando
due robuste “spalle” esalta-
SangYong Actyon si fa notare immediatamente: stile e architettura della carrozzeria caratterizzano il suo aspetto. La
crossover coreana esprime sportività a tutto tondo, dimostrandosi adeguata a tutte le circostanze, dalla città dl fuoristrada.
te dai gruppi ottici posteriori.
Il design del frontale è fedele al family feeling SsangYong che è immediatamente
riconoscibile dalla mascherina a V percorsa delle tre
barre cromate e dai proiettori compositi sapientemente inseriti fra il cofano e
l’ampio scudo paraurti. Nella parte posteriore la linea
alta del paraurti, nel quale è
inserita la sede della targa,
esprime contemporaneamente una sensazione di robustezza e di protezione,
mentre la coda bassa e tronca, con in evidenza il bordo
lucido del portellone e la
larga scritta di identificazione, accentuano la sensazione di larghezza e fanno apparire la vettura sportivamente “ben piazzata” a terra.
Il posto guida di Actyon
ha le caratteristiche tipiche
di un’auto sportiva, a partire
dalla parte centrale della
plancia rivolta verso il pilota. I sedili anteriori sono adeguatamente avvolgenti e
con ampie possibilità di regolazione (in 8 direzioni nel
caso del posto guida); quelli
posteriori sono strutturati in
modo da accogliere comodamente tre persone, oppure
due con posti nettamente separati da un ampio bracciolo centrale retraibile. Il volume del bagagliaio parte da
un minimo disponibile (in
configurazione 5 posti e con
copertura superiore chiusa)
di 321 litri, che sono facilmente e integralmente sfruttabili grazie alla forma regolare dello spazio e all’altezza del vano di 47 cm. Sfruttando interamente lo spazio
fino al tetto del padiglione
la capacità di carico sale a
661 litri e arriva a oltre 1.600
litri quando sono abbattute
entrambe le sezioni dei se-
Il punto di partenza per
lo sviluppo del progetto Actyon sono state le tradizioni
di robustezza e affidabilità
di tutte le SsangYong. La
gamma Actyon comprende
modelli a due e a quattro
ruote motrici (nel primo caso la trazione è posteriore,
nel secondo si ha la possibilità di avere la trazione sulle sole ruote posteriori o integrale, a seconda delle necessità), con motori quattro
cilindri 2.0 Diesel sovralimentato con turbina a geometria varibiale e sistema
d’iniezione common rail di
terza generazione, con potenza di 104 kW/141 cv a
4.000 giri/min e coppia massima di ben 310 Nm disponibili già a 1800 giri/min., e
quattro cilindri 2.3 benzina
da 110 kW/150 cv a 5.500 giri/min con coppia massima
di 214 Nm a 3.500 giri/min. Il
2.0 diesel è lo stesso che equipaggia la Kyron e il 2.3
benzina è diffuso su modelli
finora non importati in Italia.
Le sospensioni hanno
schema a quadrilatero (con
doppio triangolo sovrapposto) sulle ruote anteriori,
mentre quelle posteriori
sfruttano un assale rigido
con ancoraggio multilink (a
cinque bracci). Sia l’avantreno che il retrotreno utilizzano molle elicoidali e ammortizzatori telescopici con tarature specifiche che tengono conto della possibilità di
affrontare condizioni di
marcia molto differenti. Tutte le versioni sono omologate per trainare rimorchi fino
a 2.100 kg per le versioni con
cambio manuale e fi no a
2.300 Kg per le versioni con
cambio automatico. Il cambio manuale a cinque rapporti è di serie mentre a richiesta è disponibile la trasmissione automatica a 4
rapporti a controllo elettronico con tre modalità di funzionamento: normale, sportiva (Power) e per fondi particolarmente sdrucciolevoli
(Winter).
Pietro Vinci
AUTORAMA 29
Settembre 2007
MISANO ADRIATICO - Il vento
nei capelli a oltre un quarto
di Mach 1, la velocità del
suono. È l’esclusiva esperienza (che più esclusiva
non si può) che si vive a bordo della Mercedes SLR
McLaren, lanciata anche
nella sua versione roadster:
un missile scoperto. Una variante di questo bolide è la
722 Edition, un allestimento
squisitamente da pista che
nel 2007 verrà consegnato in
Italia in appena 2 esemplari.
Roba da collezionisti, insomma. Nella sua anteprima
mondiale - sul circuito di
Santa Monica a Misano A driatico sulla riviera romagnola - che precede la vernice ufficiale del salone internazionale dell’auto di Francoforte, in settembre, ha attirato anche uno dei pochissimi prossimi proprietari:
un giovane e misterioso imprenditore che si è presentato in pista per “prendere
contatto” con la nuova perla
della sua raccolta di gioielli
a quattro ruote.
Niente nomi, però. E
nemmeno rami di attività.
Solo una possibile stima sul
volume d’affari rispetto alla
quale è possibile sbizzarrirsi con la fantasia. Perché la
722 Edition è una versione
intermedia (si fa per dire)
fra la roadster da 513mila
euro e la coupé che ne costa
circa sessantamila in meno.
Una informazione, questa,
di interesse solo per pochi
fortunati.
Questo limitatissimo modello è studiato espressamente per la pista (l’assetto
è più rigido ed è ribassato di
1 centimetro rispetto a quello della SLR “convenzionale”) e si differenzia per dettagli non solo estetici dal
resto di questa famiglia di
“gran lusso”. Il nome è un omaggio alla leggendaria vittoria di Moss e Jenkinson
nella Mille Miglia del 1955:
la partenza venne data alle
sette e ventidue del mattino.
Il motore è un MercedesAmg da 5,5 litri che sviluppa
650 cavalli di potenza capace di spingere i 1.700 chili
della vettura a 337 all’ora (3
in più rispetto alla SLR) con
un’accelerazione che la porta ai cento orari in 3,6 secondi e ai duecento in 10,2. Nelle linee, oltre ai cerchi in lega da 19 pollici, vanta anche
uno spoiler frontale integrato da un airsplitter e un diffusore posteriore ottimizzato. All’interno si prende posto su uno dei due sedili avvolgenti rivestiti in pelle/Alcantara.
La nuova versione SLR
roadster non è meno esclusiva, non fosse altro che per il
prezzo. I dettagli sul marketing che riguardano questa
gran turismo filtrano con il
contagocce, ma è certa una
produzione inferiore al mezzo migliaio di esemplari. La
quota italiana è di una mezza dozzina di unità che, tuttavia, potrebbe non bastare
per soddisfare l’intera richiesta. Perché i collezionisti amanti del genere dal
conto in banca con molti zeri evidentemente non mancano. E perché, evidentemente, a differenza di chi
acquista una “normale” coupé che il giorno dopo averla
immatricolata sa di perdere
una buona parte del suo valore, chi si assicura un modello esclusivo come questo
è conscio del suo quasi certo
䡵 MERCEDES-BENZ / Al volante della SLR McLaren
Il cuore in gola
apprezzamento.
Digressioni economiche a
parte, Roadster è solo un
pizzico meno potente della
722 Edition anche se probabilmente più suggestiva grazie al... vento nei capelli.
Sfrecciare - dove è consenti-
fanno sentire e incidono sulle prestazioni. Il comfort, invece, è interamente Mercedes. E anche quello si sente.
Un esempio? A fianco del l’ex pilota di Formula Uno
Gianni Morbidelli (che guida) si può serenamente di-
tecnologico, per contenuti e
materiali, preparato non solo insieme alla scuderia delle frecce d’argento ma anche
all’Amg, la ormai ex azienda
artigianale (fondata da alcuni ingegneri del grup po e
dal 2005 passata interamen-
Al box di Santa Monica pronti a partire per l’emozionante esperienza con la SLR McLaren.
to farlo o sfidando i sistemi
di controllo (sarebbe meglio
evitare...) - con il tetto scoperto a oltre 330 all’ora è
un’emozione rara. E soprattutto godibile a bordo di un
bolide come questo che resta incollato all’asfalto. Tecnologia e materiali mutuati
dalla scuderia McLaren si
scorrere del più e del meno
(o quasi) senza avvertire
troppo fruscii e turbolenze e
senza dimenticare che si
viaggia anche a 250 all’ora.
In effetti, raggiungere la soglia dei 300 è decisamente
impegnativo sui non troppo
lunghi rettilinei di Misano.
Roadster è un gioiello
te sotto il controllo della
casa con la Stella) specializzata negli allestimenti sportivi. SLR Roadster è un missile alimentato da un pro pulsore da 5,5 litri, il V8
Kompressor targato da Amg
che eroga 626 cavalli di potenza. Vale a dire che, sempre dove è consentito (prati-
Sul circuito romagnolo di Santa Monica un’esperienza
indimenticabile prima sulla SLR Mclaren 722 Edition
e poi sulla appena più “umana” SLR roadster. Abbiamo
toccato con mano quella che è una vera e propria
esaltazione del concetto di automobile.
Il prezzo? Nemmeno il caso di sottolinearlo.
camente solo in pista), arriva fino ai 332 chilometri all’ora con uno scatto da 0 a
100 in 3,8 secondi.
Dei consumi è meglio non
parlare ma, del resto, uno
che si può permettere di
staccare praticamente senza
battere ciglio un assegno da
513mila (cinquecentotredici)
euro non può mica mettersi
a fare lo schizzinoso alla stazione di servizio: un normale operaio dovrebbe lavorare per una quarantina di anni senza mai spendere un
centesimo per mettere assieme questa cifra. Per un pieno (il serbatoio ha una capacità di 97 litri) serve un sesto
dello stipendio di un apprendista. Con un litro di
verde non si percorrono 7
chilometri nel ciclo combinato: figuriamoci quando si
vuole provare l’ebbrezza
dell’altissima velocità. Praticamente consuma con un
trattore! Ma vuoi mettere la
differenza?
Inconfessabile passione
di molti, questa SLR Roadster è un sogno a quattro
ruote. Parafrasando una celebre frase del senatore a vita Giulio Andreotti, questa
Mercedes “logora chi non ce
l’ha”! È una “freccia d’argento” scoperta la cui leggera capote sparisce completamente e si armonizza nelle
linee filanti. Il materiale in
cui è realizzata è di nuova
concezione e disponibile in
tre diversi colori.
La capote si chiude con
un meccanismo semiautomatico in meno di dieci secondi. Per aprirla, è sufficiente
sbloccarla dal telaio del parabrezza e sollevarla leggermente, dopo di che si ripiega autonomamente ed elettricamente. Nella sezione
frontale è integrata una copertura di alluminio che
cela elegantemente la capote una volta abbassata.
La due posti tedesca è equipaggiata con sospensioni
messe a punto in pista e con
un sistema frenante efficientissimo. Il meccanismo d’ar-
resto è elettroidraulico con
freni a disco in carbonio-ceramica, resistenti alle più
severe sollecitazioni, anche
termiche e di lunga durata
(300mila chilometri) ai quali
si somma l’Airbrake, ovvero
un meccanismo fondato
sull’alettone mobile posteriore che si alza di 65 gradi
(opponendo quindi maggiore
resistenza) in caso di forte
pressione sul pedale del
freno.
Come la coupè, anche
questa versione vanta una
scocca ad altissime prestazioni realizzata, al pari di altre componenti (frontale e
coda, cellula dell’abitacolo,
porte e cofano), in materiale
sintetico in fibra di carbonio. Una soluzione “leggera”
ed efficace che ha già trovato felici applicazioni non solo nell’industria aeronautica
ma anche sulle monoposto
da Gran Premio. Rispetto all’acciaio, il materiale hightech consente un risparmio
di peso di circa il 50 per
cento. L’apertura delle porte
è ad ali di gabbiano: spettacolare l’effetto con un angolo a 107 gradi che si aggiunge ai terminali di scarico laterali che ricordano i modelli degli anni ‘50.
Il cambio è l’efficiente
Speedshift Mercedes-Amg
automatico a 5 rapporti con
programma d’innesto manuale, in tre modalità: manuale (tasti al volante), comfort e sport (questi ultimi automatici, distribuiti su 3 livelli di reazione che accorciano progressivamente i
tempi d’innesto). Roadster
pesa oltre 1.700 chilogrammi
e misura 4,656 metri lunghezza, 1,908 di larghezza e
appena 1,251 di altezza: entrare e uscire richiede qualche acrobazia. È il pegno da
pagare al volutamente esasperato coefficiente di penetrazione. C’è di peggio, naturalmente!
Al volante e anche solo
vicino al volante, non serve
essere degli sfegatati fans di
Michael Schumacher o Fernando Alonso (o Lewis Hamilton, se preferite) per innamorarsene. Perché è “docile” da ammaestrare grazie
alle impressionanti dotazioni di sicurezza e all’elettronica che ne facilita l’utilizzo.
Ovviamente impressionano
(e non poco) la terrificante
accelerazione che fa capire
perché tutti i piloti hanno un
collo grande come una co scia (Coultahard un po’ di
più...) e la mostruosa frenata.
Su entrambi i pedali basta agire anche senza troppo
impegno per ritrovarsi spianati sul sedile oppure proiettati verso il parabrezza.
La vera difficoltà è nell’imparare a dosare l’energia all’altezza della caviglia. Il volante trasferisce l’insano
piacere di una guida, per
una volta, davvero oltre ogni
limite.
Purtroppo, questo gustoso (e costoso) capriccio è per
palati fini e portafogli gonfi.
Anche il cronista deve cedere - a malincuore - il proprio
posto su questi modelli e sclusivi dopo pochi (troppo
pochi) minuti. Solo un avviso: casomai capitasse di vedere una SLR Roadster in
circolazione, beh, segnatevi
la data sul calendario. Gli
orsi in Trentino o i leoni
nella savana sono più facile
da avvistare.
Mattia Eccheli
30 AUTORAMA
Settembre 2007
䡵 SAAB / Festeggiato a Trollhättan il 60esimo della Casa svedese
“Queste le sei automobili
più significative”
La scelta di Carlsson:
Saab 92 (1950)
Saab 96 (1960)
Saab 99 Turbo (1977)
Saab 900 Turbo Cabriolet
(1986)
Saab 9000CS Aero (1993)
Saab Aero X Concept
(2006)
nali al volante della sua
Saab 92 impressionarono favorevolmente la Casa svedese che lo assunse a tempo
pieno come collaudatore e
pilota ufficiale della squadra rally. La sua “Saab degli
Anni Sessanta” è la famosa
“96” con cui ottenne una serie di affermazioni a livello
internazionale. Venduta in
oltre 500.000 esemplari, restò in produzione per quasi
20 anni. “Oltre a disporre di
un motore più potente, la 96
- ricorda - poteva contare su
buone sospensioni, freni a
disco e su ottima tenuta di
strada. Non avevamo una
gabbia interna di sicurezza
che ci proteggeva in caso di
ribaltamento, ma con questa
vettura non ne avevamo bisogno, come ebbi modo di
apprezzare in alcune circostanze. Anche se mi guadagnai il soprannome di
“Carlsson a gambe all’aria”,
non credo di essermi poi ribaltato tante volte. Nondimeno ricordo quando finii
dentro a un fosso e l’acqua
cominciò a entrare all’interno dell’abitacolo. Era come
stare seduti dentro alla vasca dei pesci. I montanti del
tetto erano però molto robusti: per questo motivo non
annegai né mi feci male”.
Automobili
robuste e leggere
Le conoscenze aeronautiche dei progettisti Saab permettevano loro di realizzare
automobili che erano al tempo stesso robuste e leggere.
Ciò contribuì a rendere famosa la Saab 96 e permise a
Carlsson di essere protago-
“Mr. Saab”, il famoso rallyman Eric Carlsson, è stato
invitato a indicare le sei Saab da lui preferite, una per ogni
decennio. Ecco come le ricorda e le racconta.
TROLLHÄTTAN - La carriera di
Eric Carlsson, rallyman di
fama internazionale noto come “Mr. Saab”, copre sei decenni: dalle prime esperienze come collaudatore a Trollhättan al trionfo nel Rallye
di Monte Carlo, fino all’attività di ambasciatore del
marchio Saab in tutte le parti del mondo. Erik ha scelto
sei modelli Saab, uno per
ciascun decennio. I suoi ricordi e le automobili stesse
raccontano come gli interessi automobilistici di un costruttore di aeroplani hanno
preso il volo.
Al volante delle
“piccole rosse svedesi”
Da giovane Erik Carlsson
era solito soffermarsi lungo
il perimetro dell’aeroporto
di Trollhättan a seguire le
acrobazie degli aerei Saab
sopra la sua testa. Mai
avrebbe immaginato che un
giorno Saab avrebbe iniziato
a costruire automobili e che
lui stesso avrebbe avuto un
ruolo chiave nella sua crescita in questo settore. I successi di Erik al volante delle
“piccole rosse svedesi” com-
In alto, l’avveniristico prototipo Saab Aero X, presentato lo scorso anno al Salone di Ginevra.
In centro, la 9000CS Aero che per Erik Carlsson è la “Saab degli anni ’90”. Qui sopra,
un’immagine della 900 Cabriolet, un’auto bella da vedere sia con la capote chiusa che abbassata.
prendono due vittorie consecutive al Rallye di Monte
Carlo e tre nel RAC Rally.
Le sue vittorie all’inizio
degli Anni Sessanta fecero
conoscere Saab in tutto il
mondo. Ancora oggi, all’età
di 78 anni, Erik Carlsson ha
un ruolo attivo nell’attività
della marca svedese del
gruppo General Motors. In
occasione del 60esimo anniversario della Casa svedese
in campo automobilistico,
festeggiato il mese scorso a
Trollhättan, Carlsson è stato
invitato a indicare sei modelli Saab da lui preferiti,
uno per ogni decennio.
Si parte con gli anni ’50.
“Penso - dice - che tutti abbiamo un posto speciale nel
cuore per la nostra prima
automobile. Nel mio caso si
tratta di una Saab 92 di colore verde che acquistai di seconda mano da un agricoltore di Trollhättan. Era il 1952,
avevo 23 anni e avevo cominciato a lavorare in un garage
cittadino. Saab era la gran-
de azienda locale e a veva
appena cominciato a costruire automobili. Era un
momento di grande entusiasmo. Il modello 92 era molto
differente dalle altre automobili dell’epoca: aveva una
carrozzeria slanciata ed era
costruito con tecniche aeronautiche. All’epoca la maggior parte delle automobili
aveva ancora la carrozzeria
separata dal telaio al quale
era imbullonata. Al contrario, Saab 92 aveva già una
carrozzeria a scocca portante, proprio come la maggior
parte delle automobili di oggigiorno. Era leggera, ma anche molto robusta, come ho
avuto modo di scoprire nei
rally. La trazione anteriore
la rendeva inoltre molto maneggevole. Pur avendo un
motore di piccola cilindrata,
ciò mi consentiva di andare
più forte di automobili più
grandi e potenti”.
Si prosegue con gli anni
’60. Le prime vittorie di Carlsson in alcuni rally nazio-
nista di ottime prestazioni
su fondo innevato e ghiacciato, sfruttando la tenuta di
strada della vettura. Una
bella pubblicità, anche per
la versione station wagon, il
modello 95 che da essa derivava. “La gente spalancò gli
occhi quando, nel 1961, mi
presentai al via del Rally di
Monte Carlo al volante di
una Saab 95. Era insolito vedere una station wagon impegnata in una competizione, ma il modello 95 si comportava bene quanto la 96. E
infatti quell’anno si classificò al quarto posto. Utilizzammo questo modello, caratterizzato dall’appendice
aerodinamica sul tetto, perché montava un cambio a 4
marce che ci aiutava ad affrontare i passi alpini”.
Ed eccoci agli anni ’70.
“L’i cona Saab degli Anni
Settanta - sottolinea - è una
Saab 99 Turbo di colore nero. A quell’epoca molte persone dicevano che il turbocompressore non era adatto
AUTORAMA 31
Settembre 2007
ai modelli di serie. La storia
ha dimostrato che avevano
torto”. All’epoca la parola
“turbocompressore” e la parola “Saab” erano strettamente collegate come “pesche” e “crema” oppure
“uova” e “pancetta”. Quando
nel 1977, ovvero esattamente
trent’anni fa, Saab presentò
la 99 Turbo, la Casa svedese
stupì il mondo dell’automobile affermando che aveva
“addomesticato il turbo”.
“L’ottimo assetto di Saab 99 commenta Eric - permise al
turbocompressore di esprimere appieno tutto il suo potenziale. Abbiamo lavorato
sodo per controllare la pressione di sovralimentazione,
per contenere l’esplosiva
potenza del propulsore e
metterla a terra. Alla fine
però abbiamo dimostrato
che la cosa era realizzabile
e oggi quasi tutti utilizzano
senza problemi il turbocompressore”.
Ai giorni nostri l’idea di
ricavare un’“elevata potenza
da un motore di piccola cilindrata” o di “contenere la
cilindrata”, come dice Saab,
è ancora più interessante in
quanto oggi sentiamo l’esigenza di contenere il peso
dei motori, ridurne l’ingombro e migliorare i loro consumi. “Il nostro ingegnerecapo Pelle Gillbrand - prosegue - era solito spiegare la
cosa in modo molto semplice. Avrebbe detto, ad esempio, che tutti i motori hanno
una pompa per la benzina,
una per l’acqua e una per il
lubrificante - perché allora
non dovrebbero averne
anche una per l’aria? Questo
è in pratica un turbocompressore. Gillbrand trovava
strano che tutti i motori non
ne avessero uno”. Il parabrezza avvolgente, il cofano
bombato e i paraurti ad assorbimento d’urto conferivano a Saab 99 quell’aspetto
forte e personale che fece
entrare Saab nella fascia superiore del mercato, un processo proseguito con la sua
evoluzione, la famosa Saab
900, venduta oltre 900.000 esemplari.
Il successo
della 900 Cabriolet
“I primi esemplari prodotti in serie - aggiunge - avevano ruote in lega Inca di
colore Jet Black e Cardinal
mosa come Carlsson Edition
(Erik aveva già legato il suo
nome a una speciale versione del modello 900). Queste
versioni ad alte prestazioni
trovarono nel 1993 la loro
espressione fi nale nel modello Saab 9000CS Aero che
per Erik è la “Saab degli
Anni ’90”. Questa vettura è
anche la prima Saab Aero,
denominazione che ancora
oggi indica i modelli al vertice della produzione Saab.
Le esigenze
del nuovo secolo
Red che con il loro disegno
ricordavano le alette della
turbina del turbocompressore. Era - ed è ancora oggi un’automobile piena di personalità. Il fatto che il dispositivo di avviamento fosse
inserito sul pavimento tra i
sedili anteriori stupì sempre
il pubblico. Eppure la scelta
aveva valide ragioni che
avevano a che fare con l’ergonomia e la sicurezza in
caso di collisione. È come la
“cloche” degli aeroplani,
posta tra i sedili e la plancia. Ancora oggi è lì ed è
un’altra soluzione che penso
abbia convinto anche gli
scettici che avevano torto!”.
E veniamo agli anni ’80.
Come automobile Saab degli
Anni Ottanta, Carlsson indica la Saab 900 Cabriolet, un
modello che stupì il mondo
dell’automobile quando venne presentata in anteprima
al Salone di Francoforte,
nell’autunno del 1983. “Non
penso che qualcuno si aspettasse che Saab - ricorda - potesse tirare fuori una cabriolet. Dopo tutto non è certo il
genere di automobile che ci
si può aspettare realizzi una
Casa scandinava. Eppure ha
avuto uno straordinario successo”. Ne gli Anni Ottanta
le cabriolet non erano diffuse come lo sono oggi. Saab
precorse i tempi riproponendo le automobili scoperte come funzionali mezzi di
trasporto utilizzabili in tutti
i mesi dell’anno. “Abbiamo
sempre avuto vetture dotate
di robuste capote, completamente automatiche, rapide e
facili da usare. Questo era
un requisito essenziale. In
questo modo abbiamo potuto mostrare al pubblico
quanto fosse bello possedere e guidare la nostra automobile d’estate come d’inverno”.
1986, la famosa prova di velocità e durata sul circuito
americano di Talledega ci
volevano però automobili
con il tetto di metallo. In
“Saab 9000 - ricorda il
campione dei rally - era
un’ottima automobile, molto
spaziosa e confortevole, dotata di un grande portellone
posteriore che le conferiva
la versatilità di una station
wagon. Una volta ripiegati
in avanti i sedili posteriori,
poteva trasportare una gran
Saab” per il primo decennio
del nuovo millennio. Ad entrambe ha preferito il prototipo Saab Aero X, presentato lo scorso anno al Salone
dell’Automobile di Ginevra.
Dotato di un tetto che si solleva come quello della cabina di un aereo da caccia e di
un motore V6 BioPower turbo, che può funzionare a
bioetanolo puro (e quindi
senza alcuna emissione di
CO2 di origine fossile), Aero
X è studiata per rispondere
alle esigenze del nuovo secolo. “In Svezia - sottolinea c’è una grande tradizione in
tema di protezione ambientale. Saab è stata la prima
Casa automobilistica ad a dottare pastiglie dei freni
senza amianto e condizionatori senza gas CFC. Questo
prototipo porta avanti questa tradizione senza condizionare le prestazioni del
motore turbo. Se osserviamo
Record di velocità
e percorrenza
Riservata inizialmente al
mercato statunitense, la prima 900 Cabriolet fu presto
disponibile a livello mondiale. “Era un’automobile
bella da vedere, sia con la
capote chiusa che abbassata, ma soprattutto appariva
come un modello del tutto a
sé stante e non come una
semplice versione scoperta
della 900 berlina a 3 porte.
“Ancora oggi guido una
Saab Cabriolet in vari periodi dell’anno. D’inverno,
quando fa freddo potete, abbassare la capote e guidarla
in modo molto confortevole
con il riscaldamento acceso”. Nel corso degli anni
Saab ha organizzato una serie di importanti eventi che
hanno avuto come protagoniste le sue cabriolet. È questo il caso, ad esempio, di un
viaggio nella Terra del Sole
a Mezzanotte, un’escursione
di 1.500 chilometri attraverso la Svezia fino a Capo
Nord, il “tetto d’Europa”,
nel Circolo Polare Artico.
Saab ha venduto più di
250.000 Cabriolet di tre generazioni differenti. In molti
Paesi europei sono risultate
spesso le automobili scoperte più vendute della loro categoria.
Si arriva così agli anni
anni ’90. Per effettuare, nel
quell’occasione Erik fu a
capo del gruppo di collaudatori che guidarono le tre
Saab 9000 Turbo protagoniste della prova. Correndo
senza interruzione per quasi
20 giorni (fermandosi solo
per rifornirsi di carburante,
cambiare le gomme ed effettuare la normale manutenzione), stabilirono una serie
di nuovi record di velocità e
di percorrenza per le automobili prodotte in serie. Una
di queste Saab 9000 percorse
100.000 chilometri al la
media 213,299 km/h. Per celebrare questo risultato venne
realizzata una serie speciale
chiamata 9000 Talladega che
in Gran Bretagna divenne fa-
In alto, la Saab 99 Turbo con la quale la Casa svedese stupì il mondo dell’automobile affermando che aveva “addomesticato
il turbo”. In centro, la famosa 96 con la quale Erik Carlsson ottenne una serie di importanti affermazioni nei rallies
internazionali. Qui sopra, l’elegante Saab 92, automobile dalla carrozzeria slanciata costruita con tecniche aeronautiche.
quantità di cose; con i sedili
posteriori in posizione era
come una berlina”. Saab
presentò anche il nuovo sistema di gestione elettronica del motore Saab Trionic,
che aveva una capacità di elaborazione superiore a
quella dei computer che
portarono l’Uomo sulla Luna. Saab Trionic era la piattaforma ideale per la più potente versione Aero. “Il nuovo turbo benzina di 2.300 cc prosegue - aveva una coppia
fantastica. La versione Aero
era la più veloce automobile
che avevamo prodotto fino a
quel momento. Il motore, dotato di contralberi di equilibratura, aveva un funzionamento molto fluido ed
erogava molta potenza an che a bassissimi regimi di
rotazione. Qualunque fosse
la marcia inserita, bastava
premere l’acceleratore per
avere una risposta pressoché immediata. Pur essendo
un’automobile di grandi dimensioni, era molto maneggevole. Di essa tutti apprezzarono anche il comfort dei
sedili. Questa però era una
cosa per cui le automobili
Saab sono state sempre famose; anche i sedili della
mia prima Saab 92 erano
molto comodi”. Le due versioni a 4 e a 5 porte di Saab
9000 fecero entrare la marca
svedese nel segmento delle
automobili di classe premium. Ne furono venduti oltre 500.000 fino a quando nel
1998 la produzione non venne interrotta.
All’alba del XXI Secolo.
Quando non guida una Saab
Cabriolet, Erik è al volante
di una Saab 9-5 Wagon Aero.
Nessuna di queste due automobili è però la sua “scelta
Saab Aero X, vediamo subito come siano cambiate le
nostre automobili nel corso
di questi 60 anni. Penso però
che questo sia un buon momento per guardare al futuro e apprezzare al tempo
stesso le automobili del passato. Saab Aero X è un’automobile modernissima che
indica che nel prossimo futuro Saab saprà realizzare
automobili molto affascinanti. Era dal 1985 che non presentavamo un prototipo.
Negli ultimi tempi ne abbiamo realizzati parecchi: questo vuol dire che lo spirito
Saab è ancora forte”.
Vetture
in oltre 60 Paesi
“Il parabrezza avvolgente
- aggiunge - è una tipica espressione del design Saab.
Si tratta evidentemente di
una proposta stilistica, ma
non sono certo che lo sia anche il tetto che si solleva e
l’assenza delle porte; d’altra
parte, la prima Saab era priva del cofano del bagagliaio
e aveva porte che si aprivano da davanti!”. Parlando
più seriamente, Erik concorda sul fatto che, quando iniziò la sua carriera in Saab,
le automobili della Casa svedese erano praticamente
sconosciute al di fuori della
Scandinavia. Ed è anche
troppo modesto per sottolineare che le sue vittorie nei
rally ebbero un ruolo molto
importante nel far conoscere il nome Saab al di fuori
del Paese. Oggi la marca,
che fa parte del Gruppo General Motors, è conosciuta a
livello mondiale e vende automobili di classe premium
in oltre 60 Paesi del mondo.