Allegato 2 - Comune di Rapallo
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Allegato 2 - Comune di Rapallo
Rosella Postorino “Il corpo docile”, Torino, Einaudi 2013 Già vincitrice nel 2007 del Premio Rapallo Carige Opera Prima, Rosella Postorino ribadisce con questo nuovo romanzo le migliori qualità di scrittura palesate allora, in un processo di crescita stilistica molto rilevante. Il complesso rapporto tra Milena ed Eugenio si sviluppa in uno scenario di costrizioni (anche materiali, come la prigione nella quale la protagonista ha vissuto da bambina) e di libertà di difficile conquista, in un intreccio drammatico di violenza e tenerezza, rischiarato da rari sentimenti di solidarietà che garantiscono le sole possibilità di dare un senso di umanità alla vita. La crudezza del tema affrontato è resa con efficacia da un linguaggio essenziale che nulla concede a inutili compiacimenti stilistici. PREMIO OPERA PRIMA Giuliana Altamura, “Corpi di gloria”, Venezia, Marsilio 2014. L'indolenza dell'estate del Sud abbaglia i corpi di un gruppo di giovani ventenni. Siamo in Puglia nel villaggio di Riva Marina e la scrittura asciutta e lineare di Giuliana Altamura segue le storie di due fratelli, Gloria e Andrea, i legami di famiglia e due geografie che collidono: l'Italia del Sud e l'America di Los Angeles. La scrittrice barese esordisce in letteratura con una storia stilisticamente matura, che entra con forza dentro le maglie di una “gioventù bruciata” e nelle dinamiche familiari, senza trascurare un finale a sorpresa. PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA Marta Morazzoni, "Il fuoco di Jeanne”, Parma, Guanda 2014 E' un'autentica “quest” il percorso narrativo che Marta Morazzoni compie con “Il fuoco di Jeanne”, inseguendo le orme di Giovanna d'Arco. Orme marcate, proprie della documentazione storica e processuale, che la portano al rogo di Rouen. Orme labili della leggenda che la vuole sfuggita al rogo, per invecchiare nel castello di Jaulny come moglie di Robert D'Armoise. In ogni caso, le orme di un mito capace ancora oggi di unire le opposte anime di una nazione, che Marta Morazzoni ricostruisce in un romanzo dal doppio binario, tipico della “quest”: quello di Jeanne e del suo mondo (la corte, la guerra); e quello della scrittrice stessa, che si muove tra castelli, paesi, persone, chiese, musei, raccontando e raccontandosi, così rendendo il lettore partecipe di questa ricerca, che ha la struttura di un puzzle, ma che, anche nell'interrogare se stessa, conserva un tono intrigante ed affascinante, e una scrittura di solida raffinatezza.