Italo Moretti - United Artists for Africa

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Italo Moretti - United Artists for Africa
Italo Moretti, Perugia 29.10.1933 Giornalista e scrittore
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Pinochet
Nel cimitero di Santiago del Cile si scopre che molte delle umili tombe contengono ognuna i resti di due, anche tre
vittime della repressione. “Avete visto come si economizzava!” commentò Augusto Pinochet Ugarte nel 1991. … E’ nella
notte del 5 ottobre 1988 che si consuma la sconfitta politica presidenziale di Pinochet che aveva chiesto con un
referendum di restare in carica fino al 1997. Vince il NO con il 54,7 per cento (fronte capitanato dal centro-destra della
Dc cilena, che candida Patricio Aylwin, e dal Partito socialista, che ha fra i suoi esponenti Ricardo Lagos), ma Pinochet
potrà restare alla guida dell’esercito: glielo garantisce una norma costituzionale fatta apportare da lui stesso nel 1980. Il
presidente è furibondo, disorientato, non si aspettava assolutamente di essere sconfitto.
Che cosa gli era sfuggito? Probabilmente non si era accorto che il Cile nei quindici anni della sua dittatura era cambiato,
…
Il 10 marzo del1990 Pinochet fa il suo ultimo pranzo da presidente alla Moneda. Al commiato sa solo dire: “Provo una
gran pena”. In tv si vede il passaggio dei poteri con l’ex dittatore che se ne va scortato da un plotone a cavallo. Pinochet
procede lentamente, benché si odano levarsi grida come “assassino” e si lancino monetine. Tutto il Cile è incollato al
televisore per piangere di gioia o di dolore. Dal giorno dopo, l’11 marzo 1990, alla tv nazionale cilena Canal 7 tornano a
lavorare registi e giornalisti che per 16 anni e sei mesi erano stati pesantemente discriminati o allontanati.
Il 5 dicembre 1991 l’ambasciatore americano in Cile rivela al presidente Aylwin che i militari cileni han venduto armi alla
Croazia, rompendo l’embargo fissato dall’Onu. Il mediatore dell’affare, per 3 milioni di dollari, è Augusto Pinochet Iriart, il
figlio primogenito dell’ex dittatore. “Dicono che abbiamo violato la Costituzione?”, risponde alle domande della stampa
Pinochet. “E va bene, l’abbiamo violata. E adesso basta”.
Il 16 ottobre del 1998, a Londra, gli agenti di Scotland Yard consegnano al generale Augusto Pinochet, ricoverato in una
clinica, il mandato di arresto emesso su richiesta del giudice spagnolo Baltazar Garzón per i crimini commessi in Cile e
anche fuori dal Cile.
Santiago, però – come sempre - si spacca in due. C’è chi si sdegna e protesta pubblicamente, c’è chi invece esulta e
invoca giustizia. I servizi televisivi suscitano sorpresa e interrogativi, soprattutto in Europa, anche perché da anni del Cile
non si parlava quasi più.
Pinochet rimane agli arresti domiciliari a Londra per 503 giorni (il governo Blair nega a Garzón l’estradizione in Spagna;
sulla stessa posizione, cioè dalla parte del Cile, si schiera anche l’Italia). Il 3 marzo del 2000 l’ex tiranno atterra a
Santiago in carrozzella, con uno stuolo di medici al seguito. Si diceva che non riconoscesse i familiari e che muovesse a
stento le gambe. Quando vede ad attenderlo all’aeroporto il comandante dell’esercito Ricardo Izurieta abbandona la
carrozzella e gli va incontro in modo impeccabile, senza nemmeno il sostegno di un bastone. Si abbracciano. Pinochet
ha 85 anni e, come si vede in televisione, non è né demente, né sordo, né afono, né semiparalizzato.
“In quel periodo venivo invitato a dibattiti pubblici e televisivi e notavo che le mie parole suscitavano autentico stupore.
Per esempio quando dicevo che per il governo cileno di centro-sinistra la richiesta d’arresto e d’estradizione di Pinochet
aveva causato un gran allarmismo. Il centro-sinistra cileno avrebbe piuttosto voluto un rientro in patria del vecchio
tiranno”.
Con un elicottero militare SuperPuma SA 300 l’ex dittatore viene trasportato dall’aeroporto di Santiago all’Ospedale
Militare di Providencia, in uno dei quartieri più chic della capitale. Alle 7 di sera la degenza è già finita e Pinochet
raggiunge casa sua, a La Dehesa.
Su La Tercera del 3 marzo del 2000, in un articolo di Ascanio Cavallo, si legge: “Pinochet torna sconfitto, sapendo che
non potrà più uscire dal Cile. Il suo potere si era estinto quando lasciò il comando dell’esercito. L’hanno arrestato solo
perché non vestiva più l’uniforme”.
Un caso, quello di Pinochet, che non si può certo chiudere con la sua morte, sebbene le conseguenze della verità,
quando venisse tutta a galla, sono pur sempre spaventose.
da Indymedia Pubblicato da Redazione a 4.9.09 Etichette: POLITICA INTERNAZIONALE