Declivi in fiore - Il Verde Editoriale

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Declivi in fiore - Il Verde Editoriale
ESTRATTO DA
ACER
GESTIONE SPERIMENTAZIONE PER RINVERDIRE LE SCARPATE
© IL VERDE EDITORIALE
MILANO
Declivi in fiore
Testo di Gabriele Amoroso, Piero
Frangi, Riccardo Piatti e Marco Faoro,
Fondazione Minoprio - Centro MiRT,
e Alessio Fini e Francesco Ferrini,
Università di Firenze - Dipartimento
di Scienze delle produzioni vegetali,
del suolo e dell’ambiente agroforestale.
Foto di Gabriele Amoroso
57 • ACER 2/2010
elle aree densamente antropizzate gli arbusti servono spesso
a rinverdire e consolidare i
terreni in pendenza. Generalmente, la
scelta si riduce a “generi classici”, quali
Cotoneaster e Lonicera, ideali per la
ridotta necessità di manodopera, ma che
possono conferire un aspetto monotono
alla città. Ampliare la gamma di arbusti
idonei alla costituzione di aree verdi in
terreni declivi e valutare l’effetto di
materiali tecnici di copertura sono stati
tra gli obiettivi principali della seguente sperimentazione.
Con i tecnici delle associazioni florovivaistiche facenti capo ad Assofloro
Lombardia sono state scelte 25 specie e
N
cultivar arbustive da includere nella sperimentazione, cercando di privilegiare quelle di cui sono note la buona capacità di
copertura del terreno, la discreta rusticità
e la tolleranza agli stress biotici e abiotici.
Materiali e metodi
Nel corso dell’autunno 2006 è iniziato
l’allestimento della sperimentazione in
una zona in pendenza di 1800 m2 presso
la Fondazione Minoprio. Rimossa con un
escavatore la vegetazione esistente, principalmente rovi e sterpaglie, sono state
livellate le rive ed effettuati trattamenti
con diserbanti sistemici per eliminare le
infestanti stolonifere. Nella primavera
2007 è seguita la concimazione di
▼
Svariati arbusti ornamentali,
diversi da Cotoneaster spp.
e Lonicera spp., possono
rinverdire i pendii urbani
con costi contenuti e risultati
gradevoli. La sperimentazione
condotta a Minoprio illustra
quali sono e come usarli
MARGHERITA MOLFINO
Le parcelle con
gli arbusti
ornamentali testati
nella sperimentazione
condotta a Minoprio
(CO) dal 2006 al 2009.
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ACER
GESTIONE
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MILANO
Sviluppo e costo d’impiego delle specie arbustive sperimentate
N
ella tabella viene riportato, in funzione della tipologia di gestione del suolo, il costo d’impiego e l’indice di sviluppo
delle 25 specie e varietà saggiate.
Il costo d’impiego delle specie in prova (Euro/m2) è comprensivo di materiale vegetale, fornitura e posa dei teli pacciamanti (dove previsti), messa a dimora delle piante, interventi di diserbo chimico (solo nel suolo nudo e solo nel primo
anno), scerbatura manuale delle infestanti.
L’indice di sviluppo è stato calcolato attribuendo punteggi ad alcune caratteristiche dell’arbusto (favorevoli all’utilizzo
dello stesso in ambiente cittadino): rapida copertura del suolo (da 0 punti per copertura quasi nulla a 3 per copertura
ottimale), altezza contenuta (da 0 punti per altezza superiore a 150 cm a 2 per altezza inferiore a 75 cm), “pienezza”
della chioma (all’interno della stessa specie, da 0 a 2 punti. 2 punti sono stati attribuiti al metodo di gestione del suolo
che ha garantito maggior sviluppo in biomassa della parte aerea, 1 punto al metodo che ha penalizzato più del 15% lo
sviluppo di biomassa rispetto al risultato migliore, 0 punti a quello che ha penalizzato lo sviluppo più del 30%). In base
al valore ricavato dalla somma dei punteggi è stato attribuito l’indice di sviluppo: ottimo (6-7 punti), buono (5-5,9 punti),
sufficiente (4-4,9 punti), scarso (3-3,9), insufficiente (0-2,9).
Telo polipropilene
LE ALTRE SPECIE SPERIMENTATE
I RISULTATI MIGLIORI
Genere, specie, cultivar
Abelia x grandiflora
Caryopteris x clandonensis
‘Heavenly Blue’
Corylopsis pauciflora ‘Red Robin’
Deutzia gracilis
Hibiscus syriacus
Hypericum ‘Hidcote’
Kerria japonica ‘Variegata’
Physocarpus opulifolius ‘Diabolo’
Potentilla fruticosa ‘Goldfinger’
Spiraea bumalda
‘Anthony Waterer’
Cornus stolonifera ‘Kelseyi’
Coronilla emerus
Deutzia hybrida
‘Strawberry Fields’
Deutzia scabra
‘Pride of Rochester’
Forsythia x intermedia
Genista lydia
Hippophae rhamnoides
Lonicera nitida
Lonicera pileata
Philadelphus x virginalis
‘Minnesota Snowflake’
Salix purpurea ‘Nana’
Spartium junceum
Costo d’impiego Sviluppo
Feltro biodegradabile
Costo d’impiego
Suolo nudo
Sviluppo
Costo d’impiego
Sviluppo
17,3
Ottimo
23,7
Ottimo
14,1
Ottimo
21,0
20,1
22,1
14,7
15,4
21,7
15,2
16,4
Ottimo
Buono
Buono
Buono
Ottimo
Ottimo
Mediocre
Buono
26,7
26,2
28,3
19,9
21,3
27,1
20,8
22,0
Ottimo
Sufficiente
Sufficiente
Buono
Ottimo
Sufficiente
Buono
Ottimo
18,5
17,0
19,7
12,9
12,5
20,1
12,5
14,3
Ottimo
Sufficiente
Insufficiente
Insufficiente
Buono
Mediocre
Buono
Mediocre
16,5
16,1
20,5
Sufficiente
Ottimo
Sufficiente
21,9
22,4
25,88
Buono
Ottimo
Buono
13,8
13,7
17,9
Mediocre
Scarso
Insufficiente
16,2
Scarso
21,9
Sufficiente
12,9
Insufficiente
20,0
14,1
24,3
17,4
18,5
18,8
Scarso
Sufficiente
Buono
Sufficiente
Buono
Insufficiente
25,4
20,1
30,4
22,6
24,2
25,8
Buono
Sufficiente
Sufficiente
Scarso
Buono
Sufficiente
16,5
12,2
23,2
17,4
17,2
17,5
Insufficiente
Insufficiente
Sufficiente
Insufficiente
Scarso
Insufficiente
13,6
17,6
18,8
Buono
Ottimo
Sufficiente
19,4
22,8
24,5
Sufficiente
Ottimo
Buono
11,7
13,8
15,4
Buono
Sufficiente
Buono
Note: Hedera helix ‘Goldheart’, Viburnum farreri e Viburnum plicatum ‘Shasta’, per lo sviluppo molto stentato, sono state eliminate dalla
sperimentazione al termine della seconda stagione vegetativa.
Il costo della manodopera, pari a 22,35 Euro/ora, è riferito a “Prezzi informativi per opere a verde di Assoverde - edizione 2008-2009”.
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ESTRATTO DA
GESTIONE
ACER
▼
fondo, il livellamento manuale delle
rive e la posa dei materiali pacciamanti
dove previsto. Sono stati saggiati Agritela, tessuto poroso in polipropilene, e
Isonatural, feltro coprente biodegradabile
composto da fibre vegetali intrecciate di
cocco, juta, lino e cotone, confrontandoli
con un testimone non pacciamato. A
maggio sono stati messi a dimora gli arbusti (4 piante/m2): nei materiali pacciamanti è stato praticato un taglio a croce in
corrispondenza del punto di trapianto, per
permettere l’inserimento della zolla.
Per valutare l’adattabilità delle specie o
cultivar all’ambiente urbano, non sono
stati effettuati potature o trattamenti
chimici, a eccezione del primo anno
quando le piante sono state bagnate nei
momenti più caldi e secchi del periodo
estivo. Prodotti erbicidi antigerminello in
formulazione granulare sono stati distribuiti in due interventi solo nel corso del
primo anno nelle parcelle non pacciamate. Sulle 25 specie sono stati effettuati
rilievi per valutare la presenza di malattie
o parassiti, la fenologia, la capacità di
copertura del suolo, lo sviluppo in altezza e di biomassa aerea. Le infestanti sono
state rimosse per due volte nel primo e nel
terzo anno, e per tre nell’anno intermedio,
e si è misurato il tempo necessario per
quest’operazione per ogni specie e per
ogni forma di gestione del suolo.
Le dieci più performanti
Si riportano di seguito le dieci specie
che hanno presentato le caratteristiche più
interessanti al termine dei tre anni di speri59 • ACER 2/2010
mentazione. La scelta si è basata sugli
aspetti più apprezzabili in ambiente cittadino: resistenza alle malattie, limitato
sviluppo verticale, rapida copertura del
suolo, fioritura (presenza, intensità e
persistenza), portamento e resistenza a
eventuali danni da neve. Per ogni specie
è stato stimato il costo di utilizzo a m2 e
le voci di costo prese in considerazione
sono state le seguenti: materiale vegetale, posa del telo e messa a dimora delle
piante, interventi di diserbo chimico,
scerbatura manuale delle infestanti. La
copertura e l’altezza delle piante al
termine della seconda stagione vegetativa e la biomassa al termine della sperimentazione hanno infine permesso il
calcolo di un indice di sviluppo degli
arbusti in prova.
ressante osservare come l’arbusto si sia
distinto per un limitato sviluppo verticale e per un’abbondante e prolungata fioritura, che interessa quasi per intero tutta la
stagione estiva. Unico aspetto che può
essere considerato negativo è il seccume
derivante dalla fioritura dell’anno precedente che persiste durante l’inverno e che
caratterizza la porzione apicale delle piante alla ripresa vegetativa.
Abelia x grandiflora
La specie si è distinta per l’elevata rusticità. L’assenza di pacciamatura è risultata
la migliore metodologia di gestione del
suolo, garantendo ridotti costi di gestione
e un ottimo sviluppo della pianta. L’arbusto, abbellito da un’abbondante fioritura che ha interessato buona parte del periodo estivo-autunnale, ha formato una
massa vegetativa relativamente compatta.
Corylopsis pauciflora
‘Red Robin’
L’impiego del telo in polipropilene ha
permesso di ottenere un maggior sviluppo dell’arbusto, mentre l’utilizzo del
feltro biodegradabile e del suolo nudo ne
hanno in parte penalizzato la crescita.
L’irrisoria differenza di costi tra suolo
nudo e telo pacciamante sintetico fanno
propendere per quest’ultimo. Coryolopsis pauciflora ‘Red Robin’ si è rivelata
interessante dal punto di vista ornamentale, soprattutto grazie a un’abbondante
fioritura di colore giallo che precede
l’emissione delle giovani foglioline. I
giovani getti, di colore rosso, che col
tempo virano al verde, forniscono piacevoli variazioni cromatiche durante l’arco della stagione vegetativa.
Caryopteris x clandonensis
‘Heavenly Blue’
Il suolo nudo ha coniugato costi di
gestione ridotti e uno sviluppo delle piante paragonabile a quanto osservato in
presenza di materiali pacciamanti. È inte-
Deutzia gracilis
La specie ha risentito in modo significativo della competizione delle infestanti, presentando uno sviluppo particolarmente stentato in assenza di pacciamatura. Lo scarso valore estetico derivan-
▼
Tessuto poroso
in polipropilene
e, sotto, feltro coprente
biodegradabile, testati
con le specie arbustive.
ARIANNA RAVAGLI
© IL VERDE EDITORIALE
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GESTIONE
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te dall’impiego del suolo nudo e
l’evidente forbice di costi tra pacciamatura con feltro biodegradabile e telo
sintetico fanno preferire l’uso di
quest’ultimo. Interessanti le caratteristiche ornamentali; in particolare, la fioritura bianca e abbondante.
▼
samente maggiore dell’arbusto. Tra le
due pacciamature il telo biodegradabile
si è però distinto per il maggior costo
d’impiego. La cultivar si è contraddistinta per l’abbondante fioritura di colore giallo, che si è prolungata da fine
aprile fino a metà ottobre circa.
Hibiscus syriacus
Specie dal comportamento simile a
quello di Deutzia gracilis. Anche H. syriacus ha sofferto in modo rilevante la
competizione delle infestanti sul suolo
nudo, dunque, il telo pacciamante sintetico ha fornito il miglior compromesso tra
crescita e costi. L’arbusto si è contraddistinto per una bella fioritura che, a partire
da metà luglio, si è protratta sino a metà
ottobre. Sono stati osservati ingiallimenti sulle giovani foglioline durante la
primavera e rilevanti attacchi di afidi subito dopo il germogliamento.
Hypericum ‘Hidcote’
La cultivar si è distinta per elevata
vigoria e rusticità, garantendo la formazione di un fitto e ordinato cuscinetto di
vegetazione a prescindere dalla tipologia di gestione del suolo. La fioritura,
caratterizzata da grandi fiori di colore
giallo, si è protratta per più di un mese a
partire da fine maggio. Sono state
riscontrate colonie di afidi sui giovani
getti e sui giovani boccioli.
Kerria japonica ‘Variegata’
L’impiego della pacciamatura, limitando in modo considerevole la presenza di infestanti, ha permesso un buon
accrescimento della pianta. In maniera
simile a quanto osservato per altre
specie, il telo in polipropilene ha
permesso di ottenere piante ben sviluppate con un costo di gestione di poco
maggiore rispetto al suolo nudo. La
pianta presenta una fioritura di colore
giallo che, a partire da fine aprile, si
protrae per circa una ventina di giorni.
Physocarpus opulifolius
‘Diabolo’
La fitta chioma di questo arbusto ha
garantito un discreto ombreggiamento
del terreno sottostante, limitando il
numero delle infestanti e rendendo inutile e oneroso l’impiego della pacciamatura. La cultivar si caratterizza per il
fogliame di colore rosso intenso, di indiscusso valore ornamentale, e per le particolari infiorescenze.
Spiraea bumalda
‘Anthony Waterer’
Il maggior sviluppo dell’arbusto si è
ottenuto impiegando il feltro biodegradabile, mentre l’assenza della pacciamatura ne ha fortemente penalizzato l’accrescimento. Dal punto di vista ornamentale la specie presenta un portamento piuttosto disordinato, anche se è da
sottolineare la prolungata fioritura di
colore viola da giugno fino a fine ottobre. Escludendo la sporadica presenza
di afidi sui giovani getti, non si sono
osservate rilevanti alterazioni fitopatologiche degne di nota.
■
Ringraziamenti
La sperimentazione è stata realizzata nell’ambito del progetto “Arboverde - Valutazione di specie arbustive ornamentali per il rinverdimento di scarpate” finanziato dalla
D.G. Agricoltura della Regione Lombardia
nell’ambito del Piano per la ricerca e lo sviluppo 2006. Si ringrazia inoltre Assofloro
Lombardia per la compartecipazione finanziaria alla sperimentazione.
Abstract
Potentilla fruticosa ‘Goldfinger’
La pacciamatura ha permesso di
ridurre in modo significativo il tempo
necessario alla rimozione manuale delle
malerbe e di ottenere uno sviluppo deci-
Slopes in blossom
Species of the genus Cotoneaster or
Lonicera are often overused on urban
banks due to their low maintenance, but
result in monotonous visual patterns.
An experiment carried out by the
Minoprio Foundation shows that
various other much more pleasant shrub
species can be used that similarly have
limited maintenance costs.
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