16 rispetto e servizio sociale - Dipartimento di Scienze Politiche

Transcript

16 rispetto e servizio sociale - Dipartimento di Scienze Politiche
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
81
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
Il termine “rispetto” evoca quasi sempre un alone di attenzione, atteggiamenti di
silenzio, di invito a entrare in un “territorio” in punta di piedi, per non rompere né
disturbare: si porta dietro un sentimento freddo.
Invece la solidarietà dà al rispetto i connotati di relazione, di compagnia, di
allegria: lo connota di significati caldi.
Dunque: diciamo due no:
 no a un tipo di rispetto freddo, che evoca distacco; e no a una solidarietà
malfatta, fatta male nel senso di irrispettosa della dignità umana di chi si
pensa di aiutare. Occorre “fare bene il bene”.
 no al rispetto a somma zero, quello che risulta quando ognuno bada a sé e
non si preoccupa degli altri, delle ingiustizie, delle disuguaglianze, di coloro
che da soli non ce la fanno. Ognuno di noi vive tratti della propria vita in
cui da solo non ce la fa, e ha bisogno e diritto a rispetto e solidarietà.
Due storie
Turuzzo: barbone perché “capisce poco”
“scemo del villaggio” perché tanta gente lo tratta così
quando reagisce, lo picchiano o si autolesiona
azione:
andare alle “sue” panchine
parlare in semplice amicizia
fumare insieme, bere la birra, dividere il panino, ecc.
difenderlo
esito:
viene in comunità
mangiare
lavarsi
fare amicizia
affidarsi
Turuzzo capisce il disprezzo e il rispetto
Nunzia:
pluridisabilità fisiche
Cottolengo e regole da convento
azione:
comunità di vita
e-ducazione dalla sua autocomprensione di incapace
offerta servizi/mezzi
formazione all’utilizzo di strumenti di relazione
Nunzia capisce la solidarietà ricevuta e donata
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
82
Possiamo apprendere rispetto e solidarietà da queste due storie?
Rispetto è solidarietà – Solidarietà è rispetto:
si tocca con mano che sono due concetti e due pratiche relazionali e relazionate.
Turuzzo
Non forzare i passaggi di stile di vita
di amicizia
di territorio sicuro per sé
rispetto per la persona, per le sue capacità e i suoi limiti
fargli scegliere gli amici, i cibi, i vestiti, ecc.
Nunzia
Pericolo, o poverina, oppure risorsa?
non proteggerla da paure, innamoramenti, desideri, rischi, ecc.
sostenere il volo che si sente di spiccare
Per diffondere solidarietà e rispetto nel lavoro sociale occorre
attrezzarsi umanamente e professionalmente a:
 divenire capaci di aiutare e di emancipare;
 saper aiutare – essere solidali al fine di rispettare;
 saper rispettare nella relazione di aiuto solidale;
 saper trasmettere comportamenti di solidarietà e rispetto.
Rispetto e Solidarietà camminano insieme
Fare solidarietà, aiutare gli altri, non ripara dal ferire, dal generare umiliazioni,
dal sentirsi superiori, dal vedere gli altri come diversi e inferiori, dall’averne una
compassione degna o indegna degli esseri umani.
Purtroppo fare solidarietà può avvenire anche senza avere riserbo e rispetto di
coloro che hanno bisogno di aiuto.
Esempio macro di politica sociale: rispetto e solidarietà si incontrano e
scontrano a Serra d’Aiello, all’Istituto Papa Giovanni XXIII, dove per anni non c’è
stato né rispetto né solidarietà.
In sintesi è stata un’assistenza irrispettosa di solidarietà pubblica e privata.
Esempio micro di relazione interpersonale: mix rispetto e solidarietà
la paura di offendere, di essere indelicati verso chi ha bisogno e noi potremmo
offrire un aiuto, può portare il nostro “aver rispetto” ad astenersi dall’aiutare chi
ha bisogno di solidarietà.
Di certo:
le disuguaglianze di opportunità rendono difficile il riconoscersi e il rispettarsi a
vicenda. Facilmente si crea il muro, il “noi” diversi da “loro”.
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
83
Il rispetto
L’amore e la stima di sé, di persona, di “adulto”,
e le situazioni in cui dipendi da altri
ti portano a capire quando la tua dignità viene rispettata,
quando tu vieni rispettato o disprezzato.
(cfr. SENNETT R., Rispetto. La dignità umana in un mondo di disuguali, Il Mulino)
Il libro tratta di welfare, cioè di benessere e protezione sociale. Spesso gli utenti del welfare si lamentano di
essere trattati con poco rispetto. Ma la mancanza di rispetto che sperimentano non è dovuta semplicemente al
fatto che sono poveri, vecchi o malati. La società moderna manca di manifestazioni concrete ed efficaci di
rispetto e di riconoscimento per gli altri.
Certamente nella società esiste un ideale di rispetto: solo considerandoci come eguali noi affermiamo il rispetto
reciproco. Possiamo dunque rispettare solo chi è eguale a noi e quindi può contare sulla nostra stessa forza?
Certe diseguaglianza sono arbitrarie ma altre sono inevitabili: come le differenze di talento. Nella società
moderna le persone non sono generalmente in grado di concepire rispetto e riconoscimento al di là di questi
limiti.
L'esigenza di eguaglianza viene percepita in modo forte dagli utenti del welfare nel momento in cui capiscono
che la possibilità di attirare l'attenzione altrui è legata ai loro problemi, alla mera realtà della loro condizione:
per avere rispetto non dovrebbero essere deboli, non dovrebbero avere bisogno.
Quando gli utenti del welfare vengono spronati a "guadagnarsi" il rispetto di sé in genere si intende che devono
diventare autosufficienti materialmente. Tuttavia, in ambito sociale il rispetto di sé non dipende solo dalla
posizione economica, ma da quello che si fa e da come lo si riesce a conseguire. Il rispetto di sé non può essere
"guadagnato" nello stesso modo in cui la gente guadagna denaro.
Rispetto come status: rango occupato in una gerarchia sociale
( che va su e giù: es. preti prima e dopo le notizie sulla pedofilia;
es. un ministro prima e dopo le sue dimissioni per scandalo)
Rispetto come prestigio: le emozioni rispettose che si generano negli altri
Il prestigio può trasferirsi dalle persone alle cose
(es. una Ferrari è un oggetto prestigioso, chiunque ne sia il proprietario, sia
onesto lavoratore o mafioso o furbetto del quartiere
= beni posizionali è diverso da beni relazionali).
In definitiva: il rispetto implica
relazione
e reciprocità
ovvero riconoscimento
Vedi categorie di bisogno-diritto desiderio: da mantenere unite nella logica del
riconoscimento = da parte di qualcuno che ascolta.
Nella società il rispetto fa tre percorsi
►la crescita personale, realizzandosi sviluppando le proprie competenze
►la cura di sé in più modi, prendendosi cura del sé, della personalità
►l’essere generoso con gli altri nella logica dell’amorevolezza
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
84
Il rispetto sotto uno sguardo interpretativo politico etico, in tempo di
crisi
Oggi, in tempi di crisi anche le persone che in precedenza si auto
stimavano, possono scadere in disistima di sé, mancando di rispetto a
sé stesse
Esempio:
►i nuovi poveri
►coloro che si indebitano per bilancio economico deficitario
►coloro ai quali subentra una malattia considerata “vergognosa” da
parte della mentalità o cultura ecc.
Il bisogno viene associato a vergogna di sé, come ad es.:
 l’autolesionismo di chi perde il lavoro, dandosi la colpa, e non
sopportando il possibile disprezzo di componenti familiari;
 i suicidi di imprenditori che vedono fallire l’azienda;
 le card di beneficenza che ti lasciano perennemente nel bisogno
Il rispetto è un bene personale e sociale.
Non è una cosa, una merce. Non è “disponibile” né commerciabile.
Il non rispetto è un male sociale e personale.
Il contrario del rispetto (disprezzo, insulto, offesa, noncuranza,
irrilevanza, invisibilità, ecc.) ha aspetti differenti:
es. venire insultato
es. sentirsi “invisibile”
es. non contare nulla
Il non rispetto degli altri è anche non rispetto/stima di sé.
Domande:
►che uomo è colui che disprezza un altro uomo?
►che donna è colei che è sprezzante verso un’altra donna?
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
85
La Solidarietà
La solidarietà è un termine che traduce la fraternità del motto illuminista
liberté, egalité, fraternité.
Nella fraternità mettiamo:
►la famigliarità: relazioni di appartenenza
►la solidarietà: relazione d’aiuto asimmetrica
►la condivisione: relazione finalizzata a realizzare parità
►l’accoglienza: relazione interpersonale
►il dono: relazioni di legami di fiducia.
La solidarietà implica la responsabilità a divenire e/o essere
solidali e rispettosi.
Rispettosi e solidali si diventa, vi è una abilitazione alla solidarietà.
Non bastano sentimenti o principi o disponibilità o bontà solo “interiori”.
Es. volontariato con i tossicodipendenti, o con le persone con sindrome
Down, o coi carcerati di mafia, o cogli adolescenti, ecc.
L’esito di una solidarietà priva di abilità è un disastro irresponsabile e
irrispettoso.
La solidarietà implica maturità umana, ovvero la consapevolezza di:




chi sono
chi voglio diventare
con chi voglio vivere
chi voglio portare
Più si cresce in maturità umana e più si comprende l’importanza di dover
capacitare
 il proprio rispetto (es. verso i piccoli, i deboli, l’altro, il forestiero, il
nemico, ecc.)
 e la propria solidarietà (con abilità a fornire l’aiuto adeguato, o a
saper trovare chi lo potrebbe fare).
La solidarietà, per non offendere e umiliare, ovvero per rispettare, deve
assumere le forme dei molteplici volti dell’amore (eros, filìa, agape, ecc.),
capaci di relazione
 libera e generativa
 dentro i confini della giustizia
 e dell’uguaglianza.
Assume il volto di un dono libero e liberante e non difensivo o
manipolatorio.
Il servizio assume qui il suo volto sociale e etico nel senso di umano e di
polis.
Corso di Laurea in Servizio Sociale – Il lavoro sociale - DOCENTE Giacomo Panizza
Caso-Studio: Rispetto e servizio sociale
86
Finale
Il rispetto e la solidarietà non vanno offerti/ricevuti a senso unico.
Cioè: non portano a superare le disuguaglianze.
Nei contesti di disuguaglianze (non di differenze!) si producono caratteri di
persone che costruiscono il proprio rispetto a scapito del disprezzo degli altri
(come non raramente avviene nel servizio ai bisognosi, mantenendoli distanti e
inferiori).
Rispetto e solidarietà sono dimensioni primarie della persona, e non solo della
professione sociale:
 possono diventare politica e pedagogia?
 polis e educazione?
Sì. Vanno collocate tra le dimensioni umane e sociali da promuovere e “far
accadere” nella vita, a scuola, nel lavoro, nella società, nella politica, nella
cultura, nell’immaginario, ...
Un’altra storia
Massimo, bambino rom, ha stimolato e messo alla prova tanti: giudice del
tribunale dei minorenni, assistente sociale, medico, persone affidatarie, famiglia
adottiva, eccetera:
►è cresciuto
►ha fatto crescere.
Il rispetto per essere vero deve poter essere esercitato da tutti, così la
solidarietà.
Coloro che sono ritenuti oggetto di rispetto e di solidarietà
(da parte di chi si ritiene “al di sopra”)
devono divenire essi stessi soggetti di esercizio di rispetto e solidarietà.
Non hanno semplicemente il diritto di essere rispettati e di ricevere solidarietà:
ma hanno il diritto di acquisire il diritto-dovere di rispettare, di dare e di donarsi
a loro volta.
Immaginate Massimo in una cooperativa sociale e in una casetta tutta sua in
Trentino.
Immaginate Turuzzo che passa il tempo in un “Dopo di noi” a dare una mano
agli altri e a portare la sua allegria.
Immaginate Nunzia che aiuta altre persone disabili, e anche i loro familiari, a
vivere nella diversità e nella disabilità, a costruire soluzioni, relazioni, solidarietà.
Considerate la bellezza e la dignità di Turuzzo e Nunzia e Massimo, che diventano
felici di donare e di rispettare, di rispettare e di solidarizzare.
Considerate la bellezza e la dignità professionale di coloro, operatori e operatrici,
o volontari e volontarie, che li hanno aiutati a crescere così.