Quel grande fratello che spia i battiti del tram

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Quel grande fratello che spia i battiti del tram
Quel grande fratello che spia i battiti del tram
ILARIA CIUTI
I
L grande fratello della tramvia. A febbraio saranno sei
anni che la linea 1, Firenze-Scandicci, della tramviaviaggia per 7 chilometri in 22 minuti. Apprezzata per comodità, regolarità e sicurezza tanto da
quasi raddoppiare fino a 13 milioni le previsioni di 7 milioni
l'annodi viaggiatori. Ormai così
familiare che nessuno immagina che ci sia dietro il cervellone
del deposito di Scandicci di Gest, la società che gestisce la
tramvia, al 100% del colosso dei
trasporti francese Ratp, 10 milioni di fatturato Gest, 5 miliardi Ratp. Il cervellone elettronico
tiene d'occhio la velocità dei
tram, l'afflusso di passeggeri,
l'impianto elettrico, la sicurezza, gli eventuali guasti a tram o
binari, questi ultimi secondo 8
gradi di intervento. Si chiama
Pcc (Posto centrale di comando), è un sistema elettronico di
ultima generazione con due file
di monitor: in alto il sistema
Smartram e in basso quello 13S.
Funziona dalle 4 di mattina,
quando dà la corrente al primo
tram che sarà in servizio dalle 5,
fino alle 2 di notte.
Niente sfugge al grande occhio del Pcc. Dal colore dei capelli dei passeggeri alle fermate, al
ritmo di viaggio dei tram, gli imprevisti, gli assalti alla diligenza, ossia quando a una fermata
la folla è tale da dover mandare
lì più tram e diradare gli altri.
Un sistema flessibile, da aziona-
re in maniera soft per conservare regolarità. Bilanciando, raccontano gli addetti, accelerazioni e decelerazioni tra ambedue
le direzioni di marcia. La schiera dei monitor di Smartram sta
sospesa in aria contro la vetrata
che dà sulle colline verdi di Scandicci. Otto monitor per otto fermate, quante possono essere viste simultaneamente delle 28
totali (14 in andata e altrettanto al ritorno), ognuna con le sue
due telecamere che mandano le
immagini al Pcc. Così i monitor
si alternano mostrando alle fermate il signore con i baffi, la signora con il cappotto rosa, i ragazzini che si azzuffano per gioco.
Lo si vedeva sugli schermi ieri mattina, quando siamo entrati dentro la sala di comando che
controlla 15 tram nelle ore di
punta a 3,40 minuti uno dall'altro, 13 a 4 minuti di intervallo
nelle altre ore e 6 ogni 8 minuti
dalle 21 a mezzanotte e mezzo.
In tutto, i Sirio sono 17: 15 in servizio, 1 di riserva e 1 in manutenzione. Tutto a posto ieri mattina. Ma metti che all'improvviso arrivi alla fermata Arcipressi
un folto gruppo pronto a gettarsi in tram, o che dalla stazione
esca una tifoseria con albergo a
Scandicci, ecco che sui monitor
appesi contro le colline appariranno immagini di folla e di
tram presi d'assalto. In quel caso scatta subito il rimedio. Agli
autisti viene detto di accelerare
più tram verso la fermata in crisi e di diradare gli altri. Lo stesso accade se un tram è in anticipo o in ritardo: bisognerà rallentare il primo e accelerare il secondo, pur restando nel limite
dei 50 chilometri l'ora al massimo e i 5 che sono il minimo nella
curva di via Jacopo da Diacceto.
Le comunicazioni passano dal sistema Smartram agli 11 monitor di I3S che, oltre a occuparsi
di trasmettere i messaggi, controllano la posizione dei tram
sul loro tragitto, aggiornandola
ogni 4 secondi. Come comunica
I3S? Con gli autisti, via radio a
voce. Con i passeggeri, tramite
le paline a messaggio variabile
su cui il sistema annuncia il minuto esatto di arrivo di cinque
tram successivi o, in casi eccezionali, lancia messaggi prioritari che vanno in cima a tutti gli
altri. Oppure anche per messaggivocali.
Nel Pcc lavorano due dei tre
regolatori in servizio per ogni
Trasporti Regionali
turno. Il terzo sta sui binari e
controlla che il personale rispetti regole, sicurezza, comfort dei
passeggeri. Pare che il sistema
Pcc assicuri anche agli autisti
un buon rapporto con i passeggeri, contenti della regolarità
del servizio. Quanto ai Sirio, se
ne avessero bisogno per guasti
gravi o incidenti, hanno quattro
vie di ritorno al deposito anche
quelle sorvegliate dal cervellone: alle fermate di Leopolda, Batoni, Arcipressi e Moro. Tra gli
imprevisti, c'è anche il problema previsto, raccontano a Scandicci, tutti i giorni, quando tra
le 17 e le 20 il tram resta piantato al semaforo tra via Alamanni
e via da Diacceto per via delle
macchine che restano bloccate
sui binari anche quando finisce
il verde e scatta il rosso perché
bloccate dal traffico che non riesce a uscire dalla stazione. Così i
regolatori del Pcc sanno ormai
già in anticipo che in quelle ore
devono darsi da fare per rallentare i convogli in arrivo alla stazione, bilanciando anche quelli
in partenza per non creare squilibri, in modo da impedire ai
tram di assieparsi uno sull'altro
al semaforo. E perdendo così in
pochi metri il vantaggio di velocità conquistato nell'intero
viaggio.
Sotto al Pcc al piano terra, ci
sono il deposito dove i tram arrivano per riposare la notte dopo
la pulizia a fine servizio, alle
una di notte, e l'immensa officina riparazioni dove i tecnici, ex
AnsaldoBreda e ora con il marchio Hitachi sulla pettorina, fanno sia l'ordinaria che la straordinaria manutenzione guidati dal
responsabile, Antonello Sforzi.
Ogni 6.000 chilometri si fa la revisione, si riprofilano le ruote,
ma ora, dopo 400 mila chilometri fatti, le rote si iniziano a cambiare del tutto. Si riguardano i
tre sistema frenanti: uno elettrodinamico azionato dallo stesso motore, uno meccanico, e un
pattino elettromagnetico sotto
ai vagoni, come una grande calamita che in emergenza attacca il tram sul basso.
Rassegna Stampa CTT srl
I MONITOR
Nella sala comandi
di Gest a Scandicci
le tramvie sono
monitorate
costantemente: la
velocità adeguata
in base al momento
IL RICAMBIO
Anche le tramvie
invecchiano:
raggiunti i 400 mila
chilometri, scatta il
ricambio dei pezzi
A Scandicci si
comincia adesso
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ai francr:i di Rzl
Quel 4randc bare] lo chespfa
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"Dal prossimo gennaio
servizio definitivamente
prolungato alle 2 di notte"
Jean Luc Laugaa, ad della società che gestisce la tramvia
"Da cittadino dico no al sottoattraversamento del centro"
D
T ETR O le spalle di Jean Luc Laugaa,
ad di Gest (la società di Ratp che
gestisce la tramvia), c'è una mappa di Firenze con tutte e tre le linee della
tramvia disegnate, la 1 che da tempo funziona, la 2 e la 3 che, se va bene, viaggeranno tra fine 2017 e inizio 2018. Laugaa
la guarda con rimpianto: «Il piano industriale della tramvia era fatto sulla base
di una rete che avrebbe dovuto funzionare tutta entro il 2012, invece solo la linea
1 si è inaugurata il 14 febbraio 2010, per
il resto aspettiamo».
Preoccupato Laugaa? Perché?
«La nostra previsione di gestione economica si basava su quel progetto di rete.
Invece dobbiamo sostenere spese ingenti, per esempio le grosse spese per i ricambi di parti dei tram dopo 400 mila chilometri di percorrenza che iniziano adesso,
oppure quelle per il deposito e la manutenzione dimensionati su tre linee. Senza
però aver gli introiti della 2 e la 3».
Lei crede nel progetto di tramvia in sot-
Trasporto pubblico locale Firenze
"Presto un sistema di informazione sui cellulari dei passeggeri che avvisi dove è il
loro bus di scambio"
terranea in centro?
«Non do un giudizio da ad di Gest, non
mi compete. Ma come cittadino dico di
no. Per attraversare Firenze ci vogliono
20 minuti. Per farlo con un tram sotto terra ne sono necessari perlomeno gli stessi:
5 alla fermata per scendere in scala mobile o ascensore e 5 per risalire. Fa dieci minuti. Ne aggiunga altri dieci di viaggio e
siamo a venti, più qualche minuto di attesa. Non ne vale assolutamente la pena».
Senza più pensare a quello che manca,
è contento della tramvia che c'è?
«Moltissimo, e soprattutto sono contentissimo dei dipendenti che ringrazio
per la capacità e la dedizione, dai 12 regolatori che controllano la tramvia agli altri
circa cento lavoratori. Oggi le competenze sono alte».
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E i passeggeri?
«Se ne prevedevano 7 milioni l'anno e
sono invece 13. Significa che sono contenti anche loro. Tanto che stiamo lavorando
con le amministrazioni per prolungare
definitivamente dal prossimo gennaio l'orario del tram alle 2 di notte. D'altra parte le ultime indagini di gradimento rivelano che i passeggeri chiedono soprattutto
regolarità. Io credo che siamo riusciti tutti molto bene a fare del tram un sistema
integrato con la città, lo faremo diventare il primo mezzo di trasporto di Firenze».
Avete trasferito le vostre esperienze
alle linee ancora in costruzione?
«Certo. La Linea 1 era la prima esperienza di tramvia in città. Abbiamo comunicato gli errori perché non si ripetano.
Per esempio alcuni problemi di alimentazione elettrica o di tempi semaforici, ma
soprattutto la questione del rumore nelle
svolte. Noi abbiamo avuto il problema di
quella stretta in via Jacopo da Diacceto,
lo abbiamo mitigato con i lubrificanti ma
il vero motivo è l'accoppiamento ruote-rotaia. Nella linea 1 il raggio di curvatura
della rotaia non corrisponde a quello della ruote perché allora mancava esperienza e il progetto fu fatto sulla base dei treni. In questo modo si formano due punti
di usura e la manovra stride. Le nuove
tramvie nasceranno con i raggi che coincidono. Cambieremo insieme anche tutte le macchinette emettitrici di biglietti
che non hanno mai funzionato.Abbiamo
già indetto la gara per iniziare con il cambiare le nostre».
Ratp ha avuto l'assegnazione provvisoria della gara regionale per gestire tutti i bus della Toscana. Siete pronti?
«Stiamo già lavorando. La cosa principale, che peraltro avrebbe dovuto fare
chiunque vincesse, è mettere in sintonia
tram e bus, con punto di riferimento nella tramvia. Essendo noi dotati di moderni
sistemi di controllo elettronico e informatico, assicureremo un servizio bus flessibile come quello della tramvia che assicuri sempre la regolarità delle corse».
Ma come metterete d'accordo i tempi
del tram con quelli del bus?
«Adesso a ogni fermata del tram abbiamo un pannello con le indicazioni dei bus
che fermano nei dintorni, quali sono e dove vanno ma non può essere interattivo.
Dopo, avremo un sistema di informazione alle fermate ma anche in anticipo sui
cellulari dei passeggeri che avvisi del punto in cui è il loro bus di scambio, se ha ritardi o meno, se conviene loro scendere a
un'altra fermata perché c'è un bus che arriva prima, se devono considerare un intervallo e quanto lungo in cui andare a
prendere un caffè. Ci saranno sempre, alle fermate e via app, tutte le informazioni
del viaggio completo, quanti mezzi prendere, dove e quando cambiarli, il tempo
necessario per fare tutto il percorso. Per
cittadini e turisti».
(i. c.)
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Trasporto pubblico locale Firenze
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