circolo diurno “la svolta” - Associazione San Marcellino

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circolo diurno “la svolta” - Associazione San Marcellino
CIRCOLO DIURNO “LA SVOLTA”
con sede in Via Gramsci 1 (29 r) per il giorno
SABATO 5 NOVEMBRE ALLE ORE 11.30
interamente ristrutturato ed
allestito grazie al contributo di
e
Una Nuova Svolta: storia e senso La Svolta rappresenta un tassello di estrema rilevanza nell’insieme delle strutture pensate da San Marcellino attorno alle persone che dalla strada sono accompagnate, in un percorso riabilitativo che mira all’autonomia, alla fruizione dei diritti ed a una vita più dignitosa e “giusta”. È uno spazio dedicato al tempo libero, occasione privilegiata perché possano essere ripresi in considerazione i diversi frammenti della storia di ciascuno, e rivisitate le attitudini, perché tutti siano considerati non per i bisogni che hanno, ma per le loro capacità e potenzialità. La Svolta è, infine, un grande luogo di relazioni dove persone diverse, ospiti, operatori e volontari, si incontrano, si riconoscono e intravedono un modo diverso di vivere insieme, incrociando le esperienze e valorizzandole. Il Circolo è attivo dall’aprile del 1990 quando era situato al secondo piano di un palazzo di piazza del Campo e gestito da un operatore e da diversi volontari. Nel 2005 si sposta nei locali di vico San Marcellino 1r, ad altezza strada dove le barriere ‘architettoniche’ crollano ed il numero delle persone che frequentano il circolo cresce sensibilmente. I nuovi locali che si inaugurano, fuori dalle angustie dei carruggi, con vista su Lanterna ed Acquario, rappresentano un ponte concreto affacciato sulla città e su prospettive di relazioni non facili che eppure si fanno legami di grande profilo. Di cosa si tratta Aperto tutti i pomeriggi feriali dalle 15.00 alle 18.00 è stato pensato ed organizzato come una sorta di circolo dove si può accedere su invio del Centro di Ascolto ‐ situato poco distante ‐ e da dove tutte le persone che giungono dalla strada (un migliaio circa all’anno) sono accompagnate nella rilettura della propria storia. Disponibili, oltre ad un piccolo bar, dove non si servono alcolici, giochi di società, un biliardo, un calcetto, un computer. Una volta al mese è previsto un pranzo per i soci, tenendo d’occhio le richieste ‘culinarie’ delle persone e l’abilità del laboratorio di cucina (uno dei cinque laboratori di educazione al lavoro), ed ogni sabato un cineforum con la proiezione di un film preceduta da una piccola introduzione ed uno spazio al termine per scambiare impressioni ed emozioni suscitate. Curato negli aspetti di accoglienza, organizzativi, educativi e di osservazione da due operatori, affiancati da giovani in Servizio Civile e supportati da una nutrita presenza di volontari, negli ultimi cinque anni ha visto crescere il numero degli “avventori”. Parimenti cresce anche il livello di partecipazione alimentato da un saldo senso di appartenenza alla struttura. Questi fattori, mescolati ad un forte entusiasmo da parte dell’equipe, sono stati spinta propulsiva e motore per l’attivazione di molte altre attività collegate: i laboratori creativi (musica, poesia, teatro, attività artistiche), l’organizzazione di feste musicali e danzanti, le visite guidate ai musei cittadini, le gare e i tornei di carte, calcetto e boccette, un gruppo di tifosi che alla domenica segue la squadra del cuore allo stadio, le gite domenicali, le vacanze estive. Prospettive divenute concrete A fronte di una così crescente partecipazione che si rivela essenziale per conoscere maggiormente una persona, stimolarne l’autonomia e la creatività, attivare processi di adesione a progetti comuni, consolidare l’appartenenza, costituire un punto di riferimento affettivo e relazionale, l’Associazione ha cominciato ad interrogarsi sulla possibilità di poter offrire locali più funzionali, più grandi e luminosi, strutturati in modo tale da permettere lo sviluppo di ulteriori attività. Accanto a quelle più ludiche ne prevediamo altre legate all’informazione attraverso l’utilizzo di internet e la visione collettiva di telegiornali. Altre ancora destinate all’apprendimento di abilità come l’utilizzo del pc, di internet, l’approfondimento della lingua italiana o di altre lingue, il sostegno nella stesura di curricula e lettere, la sollecitazione alla creazione di un gruppo di lavoro per lo scambio di competenze e conoscenze; ed infine attività culturali di diverso tipo, come l’organizzazione e fruizione di un servizio bibliotecario, l’organizzazione di dibattiti su temi d’attualità e d’interesse. Spazi più ampi e meglio organizzati permettono di pensare la Svolta come un luogo nel quale la permanenza parta da un livello minimo di adesione e cioè la capacità di stare in un luogo frequentato da altre persone, la sobrietà da alcool e sostanze, il rispetto delle persone e delle cose fino a raggiungere un massimo costituito dalla vera e propria partecipazione attiva che comprende l’assunzione di responsabilità da parte degli ospiti e dei volontari, l’assunzione progressiva di compiti organizzativi in gruppi misti, la capacità propositiva di attività e interessi. Ringraziamenti In questo tempo di crisi economica, in cui i tagli ai servizi sociali stanno producendo concrete diminuzioni dei diritti, soprattutto dei più deboli, non ci saremmo mai avventurati in questa nuova iniziativa se non avessimo ricevuto un appoggio importante per l’acquisto dalla Compagnia di Gesù, e per la ristrutturazione e l’allestimento dall’associazione Enelcuore e dalla società Marcevaggi spa che hanno contribuito nell’ordine circa il 70 ed il 30 per cento delle spese. Dal giornalino interno di un paio di anni fa: In quale direzione si svolta per la Svolta? Per chi inavvertitamente, distraendosi per un momento dagli itinerari dello shopping o dalle visite guidate alle bellezze cittadine in un pomeriggio qualsiasi, passasse da vico san Marcellino inciamperebbe nel vociare concitato dei giocatori di scopone che nel vicolo discutono delle ultime mosse, nello sguardo perplesso e riflessivo degli scacchisti, nei cerchi di fumo di una pausa sigaretta o, ancora, nelle parole sussurrate di un ricordo, nelle nuvole di racconti ora nebbiosi, ora consapevoli. E se il passo, mosso ora da curiosità, accennasse ad una piccola svolta, attratto forse dalla musica ad alto volume, varcherebbe il portone verde della Svolta. Di fronte avrebbe l’immagine di un quadro, dipinto a colori vivaci, articolato e confuso in certi tratti. Avrebbe di fronte persone, nella loro complessa unicità e alterità che insieme, dedicandosi ora ad attività ludiche ora a momenti di riflessione solitaria, sono il gruppo della Svolta. Questo avrebbe di fronte e questo è la Svolta. Un Luogo dove, per un cambio di direzione a volte fortuito, ci si può fermare ristorarsi, essere confortati, divertirsi, essere visti e ascoltati. Un luogo dove, giocando al Circolo Ricreativo, la proposta è di ri‐creare la possibilità di relazioni autentiche e legami e di riattivare risorse e potenzialità magari sopite e addormentate.” Genova, 5 novembre 2011