LUCIFERO 2011
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LUCIFERO 2011
LUCIFERO 2011 1 LUCIFERO Ottobre 2011 Intervista a Gianni pg.3 INDICE Cosa pensano di noi le altre scuole? pg.4 Nonciclopedia vs. Vasco Rossi pg.5 Che cosa e chi ascoltiamo? pg.6 Angolo dei fumetti pg.7 Mr. Smellow pg.8 Intervista a Nevruz Joku pg.10 Psicopatia e successo pg.12 Killer Stars pg.13 Il giornalino pg.14 Ma non eri in America?? pg.15 Sulla voglia di studiare pg.17 Una Barca Nel Bosco pg.18 2 LUCIFERO Ottobre 2011 Intervista a Gianni Nome? Gianni Cognome Roselli Soprannome? Mi chiamano Mc Gianni Quando è nata la tua passione per i panini? Circa 23 anni fa Qual è stato il tuo primo panino venduto? I miei primi storici panini sono stati il "CFM" e la Carbonara Sei sempre stato fedele al Paleok? Ho sempre venduto i miei panini qui al Paleocapa in questo angolo. Una volta eravamo in due, uno in ogni blocco. Adesso c'è un banco anche vicino all'auditorium, in fondo i ragazzi qui a scuola sono più del doppio di qualche anno fa. Preferiresti vendere panino qui o a San Siro? Sicuramente qui, là c'è Gianni mentre sceglie con i nostri giornalisti cosa mangiare! troppo casino. Come andavi in matematica dato che sbagli sempre i resti? ah ah, abbastanza bene. Lo faccio perché mi siete simpatici. Che emozioni si provano a vendere panini? E' una cosa interessante e piacevole, anche se c'è parecchia ressa appena suona la campana. Che rapporto hai con la clientela? Ottimo, mi piace molto stare in mezzo ai ragazzi. Corri rischi nel tuo lavoro? Ci sono parecchi rischi, soprattutto legati all'igiene, ad esempio nella produzione dei panini. Con la crisi economica aumenterai il prezzo dei panini? No, ho sempre cercato di lasciare i prezzi vantaggiosi e continuerò a farlo. Quando c'erano ancora le lire i panini costavano ancora meno. Vorresti evolverti e aprire una paninoteca? Ho già avuto un ristorante self-service in centro e una pizzeria a Bosaro, per adesso mi occupo di catering. Cosa vorresti cambiare in questa scuola? Mi piacerebbe fare una cosa tipo piccolo luogo di ristoro, al posto delle macchinette, tipo bar con panini e caffè. Ovviamente tutto deve essere in regola e ci vuole sicurezza. Accetti mai suggerimenti per i tuoi panini? Basta che più di qualcuno me lo chieda, ma in ogni caso serve l'autorizzazione della preside. Insomma si cerca di mangiare cose sane, quindi no maionese e altro. Io porto anche della frutta ma nessuno la mangia. Lasciaci con la tua frase preferita! DA FARE.. POSSIAMO INVENTARE QUALCOSA NOI Matteo Barattin 2B LSA Nicola Greggio 2B LSA Federico Natali 2B LSA 3 LUCIFERO Ottobre 2011 Cosa Pensano di noi le altre scuole? Liceo scientifico, Molto probabilmente al solo nominare queste parole vi verrà in mente tutta la fatica che fate in questa scuola,al duro lavoro nello svolgere le versioni di latino e allo stress causato da ore e ore passate sui libri di algebra. Ma vi siete mai chiesti cosa pensano le persone delle altre scuole di noi che ci andiamo? Noi siamo andati a chiederglielo! Abbiamo intervistato alcuni studenti delle altre scuole superiori di Rovigo per chiedere loro cosa pensano della nostra scuola e soprattutto di noi che la frequentiamo. C.R.del liceo Classico ha risposto tenendosi sul vago dicendo:"lo Scientifico è una buona scuola,con delle interessanti attività;le persone che ci vanno forse si danno un pò troppe arie". F.B.e S.G. del liceo Linguistico ci hanno detto:"lo Scientifico per quanto riguarda la struttura è una buona scuola,però molte persone sottovalutano questa scuola e la scelgono solo perchè oggi andarci va di moda". Terminando con i licei, F.F e F.T.del liceo Artistico hanno risposto così:"lo Scientifico è un liceo dove non c'è libertà per quanto riguarda l'abbigliamento,inoltre molte delle persone che hanno scelto di andarci lo hanno fatto con troppa leggerezza,senza pensarci bene.Per questo il livello dell' istituto si è notevolmente abbassato". Passando agli istituti tecnici,lo studente T.M. dell'I.T.I.S.ha discusso più sugli studenti che frequentano lo Scientifico che della scuola in sè(visto che non hanno niente da invidiarci dal punto di vista tecnologico e strutturale della scuola) e ha risposto:"lo Scientifico è una scuola piena di secchioni che non hanno vita sociale,l'unica cosa positiva di quella scuola è che il numero di ragazze che ci vanno è nettamente superiore a quello della nostra scuola". Continuando con gli istituti tecnici,C.O.della Ragioneria risponde in modo analogo al liceo classico per quanto riguarda le persone che frequentano il Paleocapa,aggiungendo solo che molte di loro,per colpa della sezione in cui capitano,non riescono ad avere dei buoni voti. Infine abbiamo posto delle domande anche a F.P. dell'istituto tecnico geometri,che ai nostri quesiti ha risposto:"lo Scientifico è certamente molto accogliente come struttura perchè è nuova ed è costruita secondo i criteri richiesti da una scuola;però molte persone che ci vanno pensano di essere migliori degli altri che frequentano altri istituti". Bene,questo è come siamo agli occhi degli altri studenti di Rovigo,ma siamo realmente così? Federico Fama 2A LS Marianna Accorsi 2A LS 4 LUCIFERO Ottobre 2011 Nonciclopedia vs. Vasco Rossi Cosa è davvero successo? Nei giorni scorsi si era scatenato un dibattito tra lo staff di Vasco Rossi e il portale Nonciclopedia, una caricatura di Wikipedia che ironizza su alcuni fatti della realtà o personaggi famosi. Il principale proposito di Nonciclopedia infatti è fornire ai lettori momenti di spensieratezza ottenuta leggendo pagine di sana parodia, contrapponendosi quindi agli scopi di enciclopedie serie. Nel febbraio del 2010 però, attraverso i suoi legali, il cantante ha chiesto di cancellare la pagina a lui dedicata perché considerata gravemente diffamatoria. Dopo un anno e mezzo di richiami, lo staff del sito ha annunciato di sospendersi dal web a tempo indeterminato. Prima di autocensurarsi, lo staff ha pubblicato sulla home page un riassunto di quanto accaduto che ha suscitato un accanimento sul web di molti fan contro Vasco Rossi, difendendo Nonciclopedia. La portavoce ufficiale del rocker, dopo qualche giorno dallo scoppio della lite, aveva però confermato che nei prossimi giorni la querela sarebbe stata ritirata dopo un chiarimento tra lo staff di Vasco e i gestori del sito che avevano così riaperto l’enciclopedia satirica pubblicando una lettera nel quale spiegavano che si dissociavano dal movimento “violento di fan” che avevano attaccato Vasco Rossi. Dopo qualche giorno di pace però il rocker ha riaperto la sfida legale e Nonciclopedia ha pubblicato così sulla home page un comunicato in cui intende far chiarezza su come funzioni realmente il sito libero. Esso è modificabile da chiunque in quanto gli amministratori sono solo dei coordinatori che però, se ricevono delle segnalazioni su alcune pagine considerate troppo offensive (come ad esempio quelle su Anna Frank e Pietro Taricone), riescono a tenere sotto controllo il grado di ironia. Allo stesso modo Vasco si è sfogato su Facebook con un paio di commenti ricchi di rabbia scritti dal suo staff e ha comunicato che i danni a lui recati li farà pagare ed il ricavato verrà devoluto in beneficenza. Vicenda di questi giorni è stata anche la sospensione momentanea, come protesta alla "legge bavaglio", del sito da cui si era ispirata Nonciclopedia: Wikipedia. Coincidenze? Valentina Garbin 2A 5 LUCIFERO Ottobre 2011 Che cosa e Chi ascoltiamo? Sondaggio sulle preferenze musicali dei liceali Questo articolo del giornalino della nostra scuola è stato realizzato per capire quali siano i generi musicali e gli artisti più amati, per poi creare delle rubriche e delle recensioni in base alle vostre preferenze. L’ indagine è stata sviluppata in tutte le classi del nostro istituto, con un sondaggio sui generi musicali e i relativi artisti preferiti che ha interessato 92 alunni presi a campione casualmente. Da quanto emerso possiamo notare una sfida tra due titani dei generi musicali: rock e pop con il 17 % delle preferenze ognuno. Seguono poi rap, hip pop, metal, e punk con percentuali che variano dal 4% al 9 %. Con grande sorpresa possiamo notare che l’ house, genere che piace molto ai giovani, è uno degli ultimi in classifica con appena l’ 1%. Nel secondo grafico notiamo che gli artisti del mondo rock che vanno di più sono: i Queen, i Beatles, i Coldplay e i Muse. Nel pop abbiamo Jovanotti, Katy Perry e Modà tutti e tre a pari merito con il 13 % delle preferenze. Molti mi hanno detto che il loro genere preferito è il pop ma la maggior parte non sa con precisione che artista dire, forse perché è pensato come musica commerciale, quindi come tuta la musica proposta da emittenti radiofoniche, classifiche, internet … oppure non hanno le idee chiare neanche sul genere e per non entrare nel dettaglio dicono pop per indicare musica moderna in generale. 6 LUCIFERO Ottobre 2011 Segue poi il rap con la sfida che ci potevamo aspettare tra Fabri Fibre e d Eminem il quale la spunta con il 25& al confrontai del 19% dello sfidante. Il resto delle informazioni riguardanti gli artisti possiamo autonomamente dedurle nel resto del grafico. Grazie alla collaborazione di tutti i colleghi/e studenti/esse del liceo si è potuto realizzare questo articolo che ci permetterà di tenervi informati sul panorama musicale. Ciao a tutti Crepaldi Stefano IB-LSA Alcune delle vignette disegnate dal nostro bravissimo Luca Altieri 4A 7 LUCIFERO Ottobre 2011 Mr Smellow di Michele Prendini Molto, molto lontano, nella remota ed insignificante galassia radice di chiocciola c'è un piccolo pianeta, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono tanto primitive da credere ancora che gli orologi digitali siamo una “brillante” invenzione. Su questo pianeta c'è una piccola nazione, e in questa nazione una piccola città, famosa per poche, pochissime cose e forse, tra queste, mi posso annoverare io. Il mio nome è Mr. Smellow ed insegno Metafisica Empirica e Pensiero Libero Legalizzato al liceo. Ho scritto alcuni libri, forse alcuni di voi ricorderanno il celeberrimo “Strozza-preti, realtà di ieri, oggi e domani” o l'onirico e controverso “Dio è morto. Come occulto il cadavere?”. Ma prima di diventare l'uomo che ora sono, prima della mia laurea in Filosofia, prima che essa diventasse l'Alta Nomina a Cavaliere della Metafiscia Empirica e del Pensiero Libero Legalizzato perfino io, ebbi un'infanzia, un'adolescenza ed una storia. I miei primi ricordi sono al Fëdor Michajlovič, l'orfanotrofio dove, una fredda mattina di gennaio, i miei genitori mi lasciarono. Non li ho mai cercati, e loro hanno fatto lo stesso. Quando qualcuno ti abbandona, perché dovrebbe continuare a essere importante? Il Fëdor era gestito da un pastore ortodosso, padre Aleksej. Non riuscirono mai a farmi adottare. I loro tentativi finirono tutti in eclatanti disastri. La famiglia Chang mi voleva usare come condimento. Dai McDallas invece quasi finivo mangiato dal cane. E i Manzoni mi riportarono all'orfanotrofio la prima notte: piangevo troppo. Così divenni l'assistente di Aleksej. Lo aiutavo sia nelle funzioni liturgiche che nell'organizzazione del Fëdor. Ma non riuscì mai a fare di me un credente. A cinque anni lo misi per la prima volta in discussione. Ora ne rido, ma a lungo quelle idee furono per me un macigno. Dopo la messa della natività della Tuttasanta Deìpara del 98 chiesi a Alekesej perhè 8 LUCIFERO 2011 al mondo ci fossero così tante religioni e perchè il nostro Dio deve essere il Solo e Unico. Non mi rispose, semplicemente mi punì. Qualche sculacciata, nulla di più. Ma i miei dubbi non si esaurirono; anzi, grazie a libri presi alla biblioteca locale essi aumentarono di anno in anno. Ma mio malgrado era sua ferma intenzione fare di me il suo successore. Così, una mattina del giugno del 2010 scappai da lui e dal suo orfanotrofio. Non fu una scelta facile. Viaggiai molto, facevo l'autostop o entravo di nascosto nei vagoni merce dei treni. Cambiavo città molto spesso, riuscivo a vivere raccimolando qualche soldo con lavoretti a giornata e dormivo per strada. Verso novembre, lungo la linea ferroviaria Nuwanda-Katanzai incontrai una piccola comunità di agenti di borsa, brokers falliti dopo la crisi del 2008. Erano uno strano spettacolo, uomini in giacca e cravatta in mezzo a tende rattoppate e spazzatura. Vissi con loro per circa un mese. Mi accolsero come un loro tirocinante. Ogni giorno si svegliavano, indossavano con cura i loro completi firmati, ormai consunti dall'uso e dai mancati lavaggi, e passavano il tempo fingendo di investire in borsa, utilizzando un vecchio monopoli che avevano trovato nella spazzatura. Io stavo a guardarli mentre urlava “Hotel Paradiso guadagna +2 nella borsa di Tokio!!” “ Vendi, vendi, vendi!!”. Si divertivano ed erano felici. Riuscivano a vivere come me di lavoretti e stenti. Del 2012 e del 2013 non ricordo nulla. Assolutamente nulla. No, so cosa state pensando, ma no, non mi drogavo, non allora almeno, credo semplicemente di averli persi nel corso della mia vita quei due anni, forse “ho visto cose che voi umani non potreste immaginare, e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia”.. No questo era un film, non quei due anni. La mia salvezza fu il professor Petronio. Allora lavoravo per un'impresa di traslochi e la Sail University ci incaricò di trasportare l' aula di lettere alla sucursale esterna. Rubai alcuni libri. Non so se vergognarmene o esserne fiero. In fondo avrei potuto rubare dell'altro, no? Il busto di Shakespeare ad esempio, poteva avere un qualche valore. In ogni caso li lessi in una settimana, e, pur di averne altri, li riportai all'università. Fu così che lo conobbi. Continuò a prestarmi libri, a spiegarmeli, a farmene apprezzare il valore. E nell'estate del 2015 mi costrinse ad iscrivermi alla Sail University, mettendo una buona parola per una borsa di studio. Non so perché optai per filosofia, forse per non averlo come insegnante, o magari perché nei libri le parti che preferivo erano quelle riflessive. O forse non c'era un motivo. Poi tutto finì. Quando iniziai ad insegnare la rivoluzione dei Maggesi era appena stata sedata, e gli Incappucciati si insediarono al governo. Così, al posto di filosofia, mi ritrovai ad insegnare “Metafisica Empirica e Pensiero Libero Legalizzato” ed ora eccomi qui, a parlare a classi semivuote di cose che dopo la pesante censura e rielaborazione dei Tallonieri Incappucciati, sono solo discorsi privati dei loro fondamenti. Cosa significa parlare di Eraclito quando l'unico frammento che è possibile analizzare è “L'ignoranza è meglio nasconderla”? La maggior parte dei miei studenti preferisce materie come “Apparire per cinque minuti in TV in otto semplici mosse” oppure il più intellettuale “Costruire il proprio Reality fai da te” o l'odiosa “Come esportare grosse somme di denaro all'esero senza incappare in sanzioni penali”. E' scontato dire che i miei studenti sono solo maschi; gli incappucciati hanno creato scuole differenziate per le ragazze, come la High School Of Bunga-Bunga. Molti mi credono un burattino del potere, alcuni dicono che sono stato perfino uno dei fondatori della filosofia del regime, ma la verità, se almeno voi volete credermi, è che io tento ancora di insegnare qualcosa a quello sputo di studenti che mi ritrovo. E non parlo di Platone o Hegel, ma di pensare, capire e vedere ciò che li circonda. Forse in un mondo diverso l'uomo potrebbe possedere quella strana e abusata parola, la libertà... ma chi lo sa, magari neppure se ne accorgerebbe, sarebbe come l'aria, indispensabile ma ignorata costantemente, e perciò non farebbe alcunché per difenderla mentre, subdolamente, gli “Incappucciati” di quel mondo, gliela tolgono. Michele Prendini 3B 9 LUCIFERO Ottobre 2011 Intervista a Nevruz Joku La rivelazione della scorsa edizione di X Factor! Immagino che ora molti di voi, poco ferrati sul nuovo panorama musicale italiano, si stiano chiedendo chi diavolo sia Nevruz…beh, è il terzo classificato all’ edizione dell’anno scorso di X Factor, il programma di Rai2! Quest’estate ho avuto il piacere di assistere a uno dei suoi numerosi concerti, e di conoscere lui e Le Ossa, ovvero la band che suona insieme a Nevruz! Gentilissimo, ha accettato la mia amicizia su Facebook, e così mi sono detta :”perché non iniziare quest’anno col botto e intervistarlo per Lucifero?”…e così, ecco a voi NEVRUZ!!(*O*) A che età hai iniziato a suonare? Fin dalla tenera età giocavo immaginando di suonare in una band o di trasformarmi in supereroe..ho cominciato con cucchiai pentole e break dance..il mio idolo era Michael Jackson..il mio primo strumento è stato il tam tam rubato allo zio modificato successivamente da me con una bacchetta da batteria infilata a lato tra le corde con cembalino attaccato con lo scotch (simulavo cosi' un charly) alternavo l'utilizzo dello strumento dal suonarlo con le mani a suonarlo con 2 paia di bacchette cinesi legate con lo scotch in una mano ed un pennello nell'altra in mancanza di bacchette professionali da batterista.. Ho cominciato a scrivere canzoni a 12 anni e a suonare a 13 anni dai 12 ai 13 è cominciato il mio approccio alla Nevruz ed Io dopo il suo chitarra..durante le lezioni di musica alle medie mi facevo sbattere fuori dalla concerto a Reggiolo classe perchè in realta' volevo suonare la tastiera..strumento che mi riportava all'unico ricordo lontano che avevo di mio padre(batterista gitano)...l'immagine molto tenera di me sulle sue ginocchia e con la sua mano che guidava le mie dita sulla sua tastiera..la democrazia scelse la chitarra ma io me ne sono fottuto preferivo durante le lezioni farmi sbattere fuori a giocare tirando calci ad una palla di carta e scotch contro il muro e suonare di nascosto la chitarra a casa...poi a 14 anni arriva una chitarra elettrica sempre presa in prestito dallo zio ma ancora ad oggi non gli è mai tornata indietro. Alle scuole superiori avevi una band? Ho frequentato purtroppo solo un anno di istituto d'arte...poi ho dovuto cominciare a lavorare per potermi mantenere...dai 16 anni in poi ho vissuto sul binario.. di giorno il lavoro (carpentiere) di sera la musica con i primi compagni di avventura musicale..di notte mi esercitavo da solo..rincorrevo la musica che sentivo nella mia testa.. dormendo solo poche ore per poi ricominciare la giornata dal cantiere.. Quando sei andato ai provini di X Factor, Pensavi di avere questi risultati o era giusto per provare? Quando sono andato ai provini di x Factor ho pensato non ho un soldo suono diversi strumenti senza avere ricevuto lezioni di musica da nessuno ho calcato a 21 anni i piu' importanti palchi Rock d'Italia con i WATER IN FACE (Arezzo Wave - Heineken Jammin’ festival-Rolling Stone-Estragon) con gruppi come VERDENA MARLENE KUNTZ – BAUSTELLE - MODEY LEMON– THE DARKNES – AVENGED SEVENFOLD – METALLICA 10 LUCIFERO Ottobre 2011 tutto questo senza raccomandazioni..che in Italia è una rarità'..guardati anche forse con invidia dai gruppi dell'underground italiano che da molti anni tentavano il percorso ragguinto dai Water in Face in un solo anno...quindi so di essere nato per fare musica...la televisione non mi piace ma forse potevo fottere il sistema dall'interno...con la crisi che c'è...ed anche qui senza raccomandazioni solo con l'amore che mi scoppia dentro per la musica..pescato tra gli 80.000 iscritti ho superato tutti i provini fino ad entrare nel programma nella squadra di Elio..questa vetrina mi ha permesso di far conoscere all’Italia il mio progetto LE OSSA che quest'anno ha calcato palchi importanti come CARRARA e ROCK IN ROMA aprendo le danze ad ELIO E LE STORIE TESE Come la vivete tu e i tuoi parenti?(mi spiego meglio, sono felici che tu "ti guadagni da vivere" facendo l'artista? Perché magari a volte si è scettici) È tutta la vita che lotto e mi sacrifico per la musica..e di questo ne vado fiero...perché in famiglia i consensi sono arrivati solo quando sono apparso in televisione... ho ancora tanta strada da fare..in realta' non si smette mai di imparare..del panorama musicale italiano mi sento una giovane marmotta dalle grandi potenzialità si, ma pur sempre giovane marmotta.. quindi che dire? vivo il mio mestiere con dedizione e passione tutti i giorni...credo di essere un buon artigiano della musica...la mia musica le mie canzoni i ragazzi che dirigo nella mia piccola orchestra rock sono la mia vita. Cosa ne pensi del nostro giornale? Ti va di fare un saluto a tutti gli studenti del nostro liceo? Mah... guarda io non ho mai fatto esperienza di un giornale scolastico...ma se avessi saputo di un giornale dal nome Lucifero di sicuro ne avrei fatto parte...forse per superare la noia dei giornali di stato..colgo quindi l'occasione di salutare tutti i Ragazzi e le Ragazze del Liceo scientifico "Paleocapa" di Rovigo Perché gli studenti dovrebbero ascoltare Nevruz e le Ossa? Beh! questa è facile! perché spacchiamo di brutto e il Rock che propongo è diverso da tutti gli altri. Grazie mille per questa intervista, vuoi fare un saluto? "Ciao Lucifero!!! Ciao Ragazzi! un abbraccio tutto Rock dal vostro fottutissimo Nevruz Joku" Maria Alessandra Maffione 4D 11 LUCIFERO Ottobre 2011 Psicopatia e successoLa minaccia psicologica e morale degli anni 2000 Ormai, grazie agli emergenti scrittori scandinavi e ai già affermati film d’azione americani, siamo abituati a pensare la figura dello psicopatico come un serial killer deviato e senza scrupoli. Tuttavia, contrariamente a quanto pensiamo, solo pochi degli effettivi psicopatici passano alle vie di fatto in maniera così drastica, togliendo la vita a qualcun altro per un proprio fine illogico. Buona parte degli appartenenti a questa categoria, infatti, secondo le ricerche degli psicologi del XX e XXI secolo, sarebbero alle origini degli scandali (economici e politici) di personalità di spicco del mondo aziendale europeo e americano. Prima di addentrarci in questo particolare ambito, però, tento di riassumere in poche parole cos’è uno psicopatico, affinché possiate capire meglio i meccanismi mentali alla base di ciò. Si definisce psicopatico colui che è privo di coscienza e di senso di colpa, oltre che di empatia e lealtà verso chi gli sta attorno. Costui non crede a ciò che i propri sensi gli trasmettono, bensì crede soltanto nelle sue idee, in cui vero e falso sono la medesima cosa e non esiste dubbio verso sé stesso. Grazie a questa devianza comportamentale, uno psicopatico di solito è un abilissimo manipolatore: spesso riesce perfino a far credere agli altri vero ciò che non lo è, dato che lui stesso in prima persona crede a tutto ciò che dice ed è teso a far risaltare un’immagine di sé che ha nella propria testa. Lo psicopatico nega di avere paura o tristezza, perché l’assenza di sentimenti lo caratterizza pienamente e ciò che mostra a chi gli sta attorno è solo una parvenza di emozione. Detto ciò, cito una ricerca compiuta dalle dottoresse Blinda Board e Katarina Fritzon dell’Università del Surrey sulle condizioni psichiche di un gruppo composto da circa 40 manager (scelti tra aziende di una certa rilevanza) e circa altrettanti criminali dalla mente deviata in modo grave: il risultato è stata la suddivisione degli elementi presi in considerazione come “psicopatici di successo” e “psicopatici senza successo”. Lo stesso risultato è stato riscontrato in altri esperimenti condotti sia in Paesi europei che asiatici, come Inghilterra, Germania, Cina e Giappone. Gli psicologi, quindi, concordano nel dire che chi ha plasmato la propria personalità in base al proprio successo di manager ha davvero molti punti in comune con il modo di pensare di un deviato psicopatico. Da cosa si differenziano, dunque, le due categorie? Secondo la Psychopathy Checklist (un questionario atto 12 LUCIFERO Ottobre 2011 ad identificare i distrurbi di questo tipo) ideato dall’emerito professore e psicologo Robert Hare, si devono distinguere i sintomi del disagio in due aree: la prima, chiamata Fattore 1, comprende la mancanza di scrupoli, di sensi di colpa e la tendenza alla menzogna e alla manipolazione, mentre la seconda area, chiamata Fattore 2, include l’instabilità, i comportamenti apertamente devianti e l’aggressività non controllata. Mentre gli “psicopatici senza successo” (ovvero, i criminali) presentano entrambi i fattori, gli “psicopatici di successo” (ovvero i manager) non aggrediscono fisicamente, ma manipolano i sottoposti tramite il cinismo. La spettacolare accelerazione di questo processo (avviatosi già nel XX secolo) è dovuta alla competizione del mercato e ai grandi cambiamenti politici messi in atto nell’epoca moderna, che hanno avvantaggiato chi – con una buona dose di cinismo e opportunismo – sa cogliere vantaggi immediati per sé nelle situazioni che gli si presentano. Dunque, confermano gli psicologi (senza fare distinzioni di orientamento politico, religioso o quant’altro dei soggetti esaminati), è quasi inevitabile che il manager, figura aziendale a cui si richiedono doti di prontezza e decisione non comuni a tutti, si trasformi con il tempo in un cinico privo di onore e fedeltà, il simbolo di una modernità che ha traviato i valori fondamentali del lavoro e del successo. Per chi fosse interessato a libri ispirati al tema della psicopatia in generale: Death Note, Another Note – Il serial killer di Los Angeles, di Nisio Isin (giallo) La psicopatia e il mondo perverso dei Serial Killer, di Ruben De Luca (saggistica di criminologia) Il Mastermind, di James Patterson (thriller) Bioenergetica, di Alexander Lowen (saggistica di psicologia) Alessandra Zago 5F Killer Stars Sempre più spesso televisioni e giornali ci propongono notizie su omicidi e casi di cronaca nera, sicuramente nulla di nuovo. Negli ultimi anni però i mass media non si limitano ad elencare oggettivamente i fatti di cronaca, ma amano interessarsi ossessivamente alle vite degli assassini, intervistando amici, parenti, conoscenti, o magari il primo passante, per discutere di quanto sia brutto uccidere la gente. Questo fa sì che gli omicidi diventino eventi mediatici, ed i loro autori delle star della tv. Infatti accendere la televisione nel primo pomeriggio mette a dura prova la resistenza mentale dei più: non si può guardare in pace i cartoni, che arriva l'ultimo aggiornamento di un talk show riguardo la panettiera del carnefice che racconta di quanto quest'ultimo fosse una persona tranquilla e insospettabile. Da anni ormai l'argomento fisso dei programmi post-telegiornale è l'ultimo omicidio. E non sembrano aver intenzione di cambiare rotta. Tutto ciò perché spesso ottengono ascolti record, tra casalinghe che stirano mentre guardano la tv, pensionati che si penichellano, o, peggio, impudenti curiosi. Non importa che le famiglie vogliano riservatezza o meno: più sono ermetici i dettagli rilasciati, tanto più è malsana la voglia di sentirne altri. Si arriva al ridicolo ascoltando le interviste: i giornalisti inviati sembrano chiedere di proposito 13 LUCIFERO 2011 informazioni stupide. Una domanda fissa ai parenti delle vittime è "Come si sente?": ma secondo voi, come si può sentire uno a cui è stata uccisa la figlia con 30 coltellate il giorno prima? Memorabile è stata anche quella rivolta a Michele Misseri (tristemente noto per essere zio di Sarah Scazzi): "È stato lei ad uccidere Sarah? Chi pensa sia stato?". La domanda da porsi è questa: è malata la tv, o siamo malati noi telespettatori? Andrea Manfredini 3E Adolf Beshiri 2A Il giornalino:i primi incontri Con una prima riunione che ha raggiunto il record di presenze, la redazione del giornalino, che contava addirittura 30 membri, si è ritrovata al secondo incontro con metà delle persone; sarà stato il fatto che molti pensavano di venire solo a perdere tempo e si sono resi conto che avrebbero dovuto lavorare, o forse si saranno solo sentiti inutili visto la grande varietà di menti e di idee brillanti presenti in quella sola stanza; fatto sta che molti hanno abbandonato. Il giornalino della scuola secondo me viene sottovalutato: non è una semplice attività extrascolastica, ma è anche un modo in cui ragazzi che amano scrivere, disegnare o fotografare possono esprimersi e anche farsi conoscere. Non esiste solo lo sport! E questo non è che io lo dica perché non pratico nessuna attività sportiva, anzi… però spesso lo sport viene sostituito a molte altre attività che si potrebbero fare. Un altro fatto che fa molto riflettere è la mancanza di crediti attribuiti ai membri degli ultimi 3 anni di liceo:perché tutte le attività danno dei crediti e il giornalino no? (comunque a partire da quest’anno dovrebbero cambiare quindi è ancora tutto da vedere). Anche la sistemazione della nostra “sede” non è che sia delle migliori (anche perché per fare le nostre riunioni abbiamo un tempo limitato) però, nonostante tutto, da quando gli incontri iniziano a quando terminano, tutti i membri del giornalino tirano fuori delle belle idee ed è un continuo dialogo per scegliere come distribuire le mansioni e a chi. Emma Veronese 1B LSA 14 LUCIFERO Ottobre 2011 Mi trovate su twitter! Follow me! Ma non eri in America?? @Banfrid Rubrica dell’inviato speziale Federico Bergamo E poi boh… ti ritrovi alle 8 di sera (mie), finito allenamento di football, mangiato pane con zucchine e carne per cena, a scrivere un articolo per un giornalino che tanto non legge nessuno… ma chi me la fatto fare?? Ebbene si, sono in suolo americano da ormai 3 mesi, in astinenza totale da acqua frizzante (avranno anche 7 diversi tipi di Coca (ve ne parlo dopo) ma l’acqua gasata non la batte nessuno), pizza (quella ITALIANA!!) e dialetto veneto (ripensandoci quello non mi manca particolarmente…). Sono a Grand Island, ridente città (ma perché diavolo una città dovrebbe ridere??) del Nebraska, più o meno la Pianura Padana dell’America (fortunato eh?). Non chiedetemi il clima perché qui è in FARENIGHT e quindi non sto a dirvi che ci sono 70 gradi di solito, sennò sembro finito in Africa. Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla mia esperienza americana, ma credo che passerò per questa volta. Piuttosto, voglio parlarvi di qualcosa di più interessante, ovvero… (Pausa ricca di SOSPANSE proprio come piace a me…) Quanto bella è questa Tshirt?? LE 10 COSE CHE NON SAPEVI SULL’AMERICA, SULLA LORO CULTURA E SULLA LORO VITA! In questo speciale (che spero di continuare nei prossimi numeri, sperando che Cartabia e Fama non facciano chiudere il giornalino ;) vi parlo di differenze fra la nostra cultura di “mangia-spaghetti” e la cultura america. Certe saranno risapute, altre invece vi stupiranno non poco. Vai con la classifica! 1. Nei libri di geografia, ma anche nei ristoranti italo-americani, nella cartina dell’Italia non è presente non solo la Sardegna (vabbè, errorino) ma anche la Sicilia. Il nostro bello stivale a perso la suola insomma. 2. Per gli americani non è inusuale mettere ogni cosa sulle pizze, come l’ananas e le banane, ma nessuno (NESSUNO!) ha MAI sentito di parlare della pizza con le patatine fritte, un obbrobrio quando glielo proposta. Alla faccia della pizza “Americana” che ordiniamo al ristorante… 3. Qui si studia (incredibilmente!) la Divina Commedia. Che onore patriotico… già, peccato che ne studino il riassunto a grandi linee Tempo necessario? Una settimana al massimo… Alla faccia dei 3 anni più duri della nostra vita… 4. Le fontanelle in cui bere ci sono!!! Dappertutto! E funzionano! 5. La settimana con i giorni a tema è prassi qui. A voi la scaletta: lunedì, Supereroi; Martedì, Disney; Mercoledì, gemelli; Giovedì invece merita una nuova voce, leggi sotto pigro 15 LUCIFERO Ottobre 2011 6. Eccoti finalmente. Dicevamo, qui in America il football è idolatrato, e nelle scuole non fa eccezione. Noi del football team (si, noi! Ci sono anch’io!) il giovedì, giorno prima della partita, indossiamo la maglia del completo da football a scuola, rendendo facile riconoscere i membri della squadra nei corridoi. Ma nella settimana dell’homecoming, partitone che viene giocato in casa, i ragazzi devono consegnare la loro seconda maglia ad una ragazza, che non solo potrà indossare nella settimana a tema, mostrandosi come una delle fortunate “prescelte”, ma anche alla partita sopra citata. Alla faccia del “amore, vieni a vedermi giocare?” “ma che scherzi? C’è il grande fratello in tv non posso mica perdermelo. Ma tu gioca bene amorino!”… 7. Gli studenti, durante le ore libere, possono andare in biblioteca. “E allora? Anche io!”. Si, peccato che la loro biblioteca non ha solo i libri più nuovi e famosi, ma anche un vasto assortimento di manga e fumetti. Alla faccia della nostra bella biblioteca… Ah, ve l’ho detto dei computer? 8. Se bisogna usare un pc per una lezione, credete che si vada tutti a manina in “sala computer”? Ma va, ci pensano gli oltre 500 computer portatili Apple che la scuola possiede! Arrivano in classe con un carrello, un po’ come quando noi richiediamo il proiettore, solo carico di scintillanti gusci bianchi per ogni studente della classe. Alla faccia dei soldi che hanno le nostre scuole… 9. Qui hanno tipi di Coca-Cola mai arrivati da noi! Esempio? La Cherry cola, la coca con le ciliegie! (ovviamente anche in versione zero, non vogliamo mica ingrassare giusto?) 10. Un italiano ha segnato un touchdown l’ultima partita. Non riesco a ricordare chi fosse. Fatemi sapere se lo trovate nella foto qui di seguito… Con questo concludo l’articolo, ma non vi preoccupate che tornerò il prossimo numero con altre dieci curiosità per voi e non solo: quante volte avete sognato il ballo scolastico?? E diventare Re o Regina? Tutto nel prossimo articolo e molto altro (ci sta un grazie Federico no?). Io sono Federico Bergamo, buona notte Italia! Federico Bergamo (che se fosse in Italia sarebbe nell’attuale 4E) 16 LUCIFERO Ottobre 2011 Sulla voglia di studiare Un altro anno scolastico è iniziato e noi, giovani liceali disperati, ci stiamo già deprimendo al pensiero delle nostre future giornate. Ma ad infossare del tutto i nostri animi non è tanto il programma dei giorni a venire, i risvegli mattutini, i pomeriggi corti, le sere inesistenti, quanto l’idea stessa dello studio. Negli ultimi anni infatti si è diffusa una comune forma di disperazione autunnale costituita dalla “ricerca della perduta voglia di studiare”. Perché sembra che tutti, letteralmente tutti, gli studenti di oggi abbiano perso, in un qualche remoto luogo (la Luna?), in un oscuro modo, tutta la loro voglia, o anche solo tendenza, di studiare e di fare il proprio “dovere” pomeridiano. Manifestazioni di questo misterioso fenomeno si possono facilmente osservare sulla home page di qualunque social network, invasa da stati, link o frasi ricche di pathos che esprimono una depressione quasi commuovente. Per non parlare delle facce dei ragazzi, segnate dallo sconforto e dalla comprensione verso i propri simili, e dei loro tristi discorsi. Ma cosa alle radici di questa epidemia? Quale la causa di tutto questo grigiore? I più tendono ad attribuire tutto questo alla trascorsa estate “da sballo”, troppo corta e bella per permettere loro di preparasi psicologicamente per rientrare nella routine e per perdere la libertà. Altri manifestano serie difficoltà a trovare uno stato di concentrazione quando il tempo è “così” brutto, nebbioso e grigio (i più di questa specie infatti studiano nei mesi maggio, giugno, luglio e agosto). Altri ancora non cercano neanche una causa seria ma si limitano a pensare che la fonte del loro male è facebook, al quale però mai rinunceranno. Io vorrei portare la mia ricerca sociale ad un piano più profondo. Secondo me questo fenomeno collettivo ha radice nel modo in cui noi, studenti di oggi, viviamo e concepiamo la scuola. A dire il vero noi non la viviamo proprio ma tendiamo a tagliarla fori dalla nostra vera e propria “vita”, come se le ore scolastiche fossero un coma, ore perse, inesistenti, futili, un buco nero nella giornata. Da qui è facile capire come mai assistiamo a persone che dormono in classe, che si agganciano a ogni scusa buona per stare a casa o bruciare, che si catapultano fuori dall’aula come se sfuggissero alla morte e soprattutto che affermano di sentirsi in vita solo il sabato sera o durante i tre mesi estivi. E’ ,del resto, logico e umano che una persona sia riluttante nel compiere azioni relative ad una “cosa” che viene considerata una tortura, logico che non voglia allungare il buco nero alle ore pomeridiane o serali. A questo punto e con queste considerazioni, una soluzione potrebbe anche iniziare a farsi strada, una risposta alla nostra ricerca. Magari dobbiamo iniziare ad accettare la scuola come parte integrante delle 17 LUCIFERO Ottobre 2011 nostre giornate e della nostra vita… Smettere con i nostri pregiudizi, con l’apatia, con il rifiuto verso ciò che i professori cercano di trasmetterci, perché, lo sappiamo bene tutti, qualcosa che c’interessa c’è. Magari dovremmo smettere di fare i viziati, gli sbruffoni e iniziare ad accettare i nostri doveri e a farli con il sorriso, non come se fossero una tortura, perché la vita è fatta di doveri, alcuni piacevoli e altri un po’ meno, e forse dovremmo finalmente crescere. Dovremmo guardare il lato positivo e metterci di impegno a cambiare il lato negativo, metterci l’entusiasmo, la vita e un minimo di determinazione e grinta, perché se questa è tortura, direi che ci è capitata la migliore tortura possibile. Ma tutto questo è un cammino difficile, che ci va a colpire dentro e magari non tutti sono pronti ad accettarlo. Ma la voglia di fare non piove dal cielo, viene da dentro. Beatrice Aimée Timircan 3E Una barca nel bosco Questa frase , all’apparenza priva di un senso logico, da il titolo al libro scritto da Paola Mastrocola, vincitore del premio Campiello 2004. Converrete con me che una barca si può trovare in molti posti ma in un bosco è molto poco probabile. Per capire questa scelta è necessario, ovviamente, conoscere la trama del libro. Il protagonista, Gaspare Torrente, è un ragazzo originario di un’isola del sud Italia, con un’ardente passione per il latino. A tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine. Proprio per questa sua intelligenza e attitudine allo studio, ottiene dalla famiglia, su consiglio di una sua professoressa, il permesso di trasferirsi a Torino da sua zia Elsa per frequentare un prestigioso liceo scientifico. Gaspare incomincia così una nuova vita, occupata principalmente dal tentativo di integrarsi in una società così diversa da quella attesa, sognata, idealizzata. Infatti Gaspare scopre che il livello d’istruzione che si aspettava è, in realtà, ridicolmente basso. In uno scenario costellato da professori incompetenti, compagni ignoranti e altezzosi, dove nessuno ha la possibilità di sfogare e ammettere le proprie passioni, Gaspare, che ha un carattere molto sensibile, puro e ingenuo, inizia ad adattarsi alle tendenze di massa ma, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, non perde affatto la sua originalità. Anzi, in pagine ironiche, divertenti ma allo stesso tempo profonde e amare, la Mastrocola descrive la lotta interna tra la voglia di emergere nel gruppo e l’affetto, il desiderio di non deludere i familiari, sempre più provati 18 LUCIFERO Ottobre 2011 dall’avventura torinese, che Gaspare deve affrontare tutti i giorni. È proprio questa diversità di pensiero con cui il protagonista affronta la vita rispetto ai suoi coetanei il motivo che spinge zia Elsa a definirlo con la sopracitata frase “ sei proprio una barca nel bosco!” intendendo con ciò la sua unicità tra tuti. L’unico amico che il nostro riesce a trovare è Furio, un ragazzo definito da tutti “L’Avulso”. Un emarginato, eccentrico, solo. Come Gaspare insomma. L’unica differenza tra i due è che Furio non cerca in tutti i modi di entrare in un gruppo, come invece fa Gaspare, per il semplice motivo che lui ha un hobby, un’attività a cui dedicarsi. Quale? Semplice… trovare occhi per i suoi “pelucchi”(peluches). Comincia così un’amicizia strana, diversa, in una parola: vera. Grazie ad uno scambio culturale Gaspare scopre il giardinaggio, che da quel momento diventerà la sua ragione di vita. Prima con un semplice rampicante, fino ad arrivare ad un pioppo, la casa di zia Elsa si trasforma lentamente in un’oasi di verde nel grigio della città. La morte della madre e della zia arriva quando Gaspare ha già terminato il liceo, lasciando nell’animo del giovane uomo un vuoto incolmabile. Furio intanto si è trasferito all’estero per frequentare l’università lasciando l’amico perso in una selva di facoltà sconosciute. La scrittrice è un’insegnante e, in questo libro, cerca di descrivere una società, che presenta molte analogie con la nostra, nella quale la figura del ragazzo, del giovane, è bombardata da messaggi portatori di significati fuorvianti: il mondo è elitario, conformarsi alla massa, alle tendenze, è una necessità. Ma anche che le passioni, se non sono riconosciute utili o belle dagli altri, devono essere nascoste, trattenute, oppure che essere portati o “troppo” bravi in determinate attività (soprattutto se legate al sapere o allo studio) è quasi, paradossalmente, forma di maleducazione e di vergogna. Tutto ciò confluisce in un universo che non premia, assente di meritocrazia. Il finale lo lascio a voi, in particolare l’ultimo capitolo che personalmente considero un vero capolavoro , altrimenti…a che servirebbe questa recensione? Anticipo solo che la visione della società presentata dall’autrice, che io condivido e che costituisce la bellezza malinconica del romanzo, è ottimista e fiduciosa nella gioventù d’oggi, sempre capace di estrarre un asso dalla manica che le farà vincere in un’unica mano l’impossibile, e meravigliosa, partita della vita. Federico Oliva 3A 19 LUCIFERO Ottobre 2011 Salve a tutti, amici rockettari e non! Se non avete niente di meglio da fare e avete invece tanta voglia di pogare fino a sbriciolarvi le ossa delle spalle (o anche solo di ascoltare musica xD), allora fate un salto al Teatro di Boara Polesine, nei pressi della chiesa di Boara Polesine, per il Concerto “The Big 4 of Rovigo” :D Il Concerto inizierà all’incirca alle 21.30 per continuare fino a mezzanotte e oltre! Le Band partecipanti all’evento sono: Apertura del gruppo “Brutal Nightmare”: gruppo cover punk -“The Trash”: gruppo punk con pezzi propri -“BIT (Breakfast In Texas)”: gruppo pop-rock con pezzi di produzione propria e cover -“Insane Frequencies”: Cover Band (di cui faccio parte anch’io :D) -“Why Not?”: Cover Band Accorrete Numerosi! Ingresso Gratuito! VIETATO MANCARE! \,,/_ Pagine Facebook: “The Trash”: http://www.facebook.com/pages/The-Trash/123892964340323 “BIT”: http://www.facebook.com/pages/Breakfast-in-Texas-BIT/131006540305393 “Insane Frequencies”: http://www.facebook.com/pages/Insane-Frequencies-Offic-Page/170936852946363 “Why Not?”: http://www.facebook.com/pages/Why-Not/246624265380006 Ricordatevi di mettere “mi Piace” ;) Celio Paolo Sasso 5E 20 LUCIFERO Ottobre 2011 Bene cari Lettori, il primo numero di Lucifero termina qui!...ma non disperatevi : ci rivediamo il 21 novembre con il 2° numero fresco fresco di stampa! Speriamo di avervi divertiti e/o interessati! Ovviamente se volete venire alla prossima riunione non c’è problema: ci ritroveremo nell’aula L.I.M. (l’audiovisivi) alle 13:10 venerdì 21 e 28 ottobre. Se abbiamo offeso qualcuno inavvertitamente, ci scusiamo! Di certo non era nostra intenzione! …insomma, la redazione è sempre attiva e accoglie qualsiasi novità vogliate proporci! Inoltre abbiamo in programma una collaborazione con i Rappresentanti d’Istituto, che ci aggiorneranno mese per mese sulle novità e sulle assemblee in programma…intanto votate, e se ne parlerà nel prossimo numero. Buon proseguimento, La Redazione di Lucifero I Luciferi: Giulia Bonatti 1A Andrea Franchini 1B LSA Camilla Bianchini 1B LSA Stefano Crepaldi 1B LSA Emma Veronese 1B LSA Adolf Beshiri 2A Federico Fama 2A Valentina Garbin 2A Marianna Accorsi 2A Federico Natali 2B LSA Matteo Barattin 2B LSA Nicola Greggio 2B LSA Eleonora Penzo 2D Elettra Rizzato 2D Francesco Cartabia 3A Federico Oliva 3A Michele Prendini 3B Beatrice Aimèe Timircan 3E Andrea Manfredini 3E Luca Altieri 4A Maria Alessandra Maffione 4D Francesco Fama 4E Celio Paolo Sasso 5E Alessandra Zago 5F Anna Cusin 5F Impaginazione e grafiche a cura di Maria Alessandra Maffione Lucifero è il mensile del liceo scientifico P. Paleocapa di Rovigo scritto dagli Studenti e stampato e distribuito a scuola. Il professor Sturaro è il referente della Redazione e l’attività che proponiamo ci è accordata dalla Preside. 21