Relazione - Comune di Pontedera

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Relazione - Comune di Pontedera
DOTT. GEOL. PAOLO GIANI – O.G.T. n. 1562
PIAZZA L. MONACO 16, 56020 CASTEL DEL BOSCO - MONTOPOLI IN VAL D’ARNO (PI)
TEL. 328 7239715 – E-MAIL: [email protected] – P. IVA: 01613600509
COMUNE DI PONTEDERA
(Pisa)
PIANO ATTUATIVO DI LOTTIZZAZIONE
CON CONTESTUALE VARIANTE AL R.U. E
SUDDIVISIONE IN N. 3 STRALCI FUNZIONALI
COMPARTO N. 1 – U.T.O.E. IL ROMITO
_______________________________________________________
Relazione di fattibilità geologica
(D.C.R. 72/07 – N.T.A. Del. C.I. 185/04 - D.P.G.R. 26/R)
PROPRIETA’
Pettinari Anna Maria, Pettinari Federico, Pettinari Franco,
Pettinari Benito, Cerrini Gioia,
Macchi Francesca, Macchi Lorenzo,
Macchi Giovanna, Macchi Nadia, "DIRA srl",
Cicchini Olindo, Cicchini Esterina, Cicchini Massimo,
Capecchi Aladina, Starnini Filippo, Starnini Indra
.
PROGETTISTI
Arch. SIMONETTA BOLDRINI
Arch. CHIARA CECCARELLI
Arch. LUCA PAPARONI
Arch. GRAZIELLA G. ISKANDAR
GEOLOGO
Dott. PAOLO GIANI
GENNAIO 2011
Relazione di fattibilità geologica
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INDICE
1.
PREMESSA ............................................................................................................................................. 3
2.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ............................................................................................... 3
3.
INQUADRAMENTO URBANISTICO: NORMATIVE SOVRAORDINATE AL P.R.G. .............. 4
3.1
PIANO DI BACINO DEL FIUME ARNO: AMMISSIBILITÀ DELLA RICHIESTA AI SENSI DELLE N.T.A. DEL.
C.I. N° 185/2004 ............................................................................................................................................. 4
4.
REGOLAMENTO URBANISTICO : CLASSI DI PERICOLOSITA’ ............................................... 5
5.
GEOMORFOLOGIA ASSETTO IDRAULICO E GEOLOGIA DEL SITO.................................... 6
6.
IDROGEOLOGIA .................................................................................................................................. 8
7.
MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO .................................................................................... 9
8.
CLASSI DI PERICOLOSITA’ AI SENSI DEL D.P.G.R. N. 26/R ................................................... 11
9.
FATTIBILITA’ DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE ...................................................................... 12
____________________
APPENDICI
Perimetrazione delle aree con pericolosità geomorfologica (tratta da PAI - Bacino
del fiume Arno) scala 1:25000
Carta Geologica e Geomorfologica scala 1:10.000
Stralcio Carta di Pericolosità Geomorfologica (tratta da P.S.) scala 1:5.000
Stralcio Carta di Pericolosità Idraulica (tratta da P.S.) scala 1:5.000
Carta litotecnica scala 1:5.000
Carta idrogeologica e del reticolo minore scala 1:10.000
Carta della pericolosità geomorfologica (ai sensi del D.P.G.R. 26/R) scala 1:2.000
Carta della pericolosità idraulica (ai sensi del D.P.G.R. 26/R) scala 1:2.000
Carta della pericolosità sismica locale (ai sensi del D.P.G.R. 26/R) scala 1:2.000
Sovrapposizione comparto 1 con mappa catastale scala 1:1500
Planimetria Generale scala 1:2000con ubicazione indagini
Schema smaltimento acque bianche scala 1:1500
Sezioni litostratigrafiche A-A, B-B, C-C, D-D e E-E scala 1:100
Elaborati prove penetrometriche Statiche Cpt1, Cpt2, Cpt3, Cpt4 e Cpt5
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1. PREMESSA
La presente relazione di fattibilità geologica supporta il Piano di Lottizzazione di iniziativa privata
con contestuale variante al R.U. posto in località Il Romito nel Comune di Pontedera.
In questa sede si valutano le condizioni di fattibilità dell’ intervento alla luce dei criteri di definizione
del grado di rischio geomorfologico, idraulico e sismico locale stimato sulla base di eventuali dati esistenti e/o
sull’ incrocio delle informazioni disponibili con i criteri definiti dalla nuova disciplina (D.P.G.R. n. 26/R del
27/04/2007), essendo le cartografie del Piano Strutturale comunale non più rispondenti ai criteri di zonazione
vigenti.
Per definire la fattibilità del Piano di Lottizzazione ne è stata inoltre verificata la compatibilità
rispetto alle salvaguardie ed ai vincoli sovraordinati alla disciplina del P.R.G., introdotti dalle normative
nazionali e regionali sul rischio idraulico (N.T.A. Del. 185/2004 dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno e
D.C.R.T. n° 72/2007).
Relativamente alla caratterizzazione geotecnica dei terreni si fa riferimento, nella attuale fase
progettuale di massima, a cinque prove penetrometriche statiche effettuate con penetrometro Pagani TG63-100
EML.C entro l’area soggetta a Piano Attuativo.
2. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Il comparto di intervento è situato a nord della Strada di GC FI-PI-LI , a sud della Via
delle Colline per Legoli, e risulta compreso tra l’argine del fiume Era realizzato in epoca
recente ed i quartieri residenziali della località Romito, posti al margine est dell’area soggetta a
piano attuativo.
L’estensione complessiva dell’intero comparto (ST) di mq. 42.861, è così
suddivisa : SF mq. 18.814 - Verde mq. 11.712 - Parcheggi mq. 3.183 - Strade mq. 9.152.
Il perimetro dell’area soggetta a piano di lottizzazione risulta leggermente modificato
dai progettisti in maniera tale da adattarlo ai limiti fisici reali corrispondenti ai limiti di proprietà
rilevati sul posto.
Fanno parte del Comparto due aree, di superficie complessiva pari a 1769mq (CF
foglio 23 e particelle 842, 843 e 844 - CT foglio 23 particella 849 e CF foglio 23 particella 66),
per le quali le rispettive proprietà hanno manifestato l’intenzione di essere scorporate dal
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Comparto stesso senza partecipare alla lottizzazione.La proposta di variante urbanistica del
comparto riguarda principalmente una riorganizzazione delle opere di urbanizzazione, con
particolare riferimento alla viabilità ed alle aree a verde pubblico
E’ prevista quindi la suddivisione del Comparto in tre stralci funzionali e la formazione
di tre sub Comparti, in cui sia la superficie fondiaria che le superfici destinate alle opere
pubbliche sono equamente distribuite e possono avere vita propria indipendente. Allo stesso
tempo le modalità di realizzazione delle opere pubbliche saranno comunque regolate da
caratteristiche tipologiche e costruttive unitarie.
La viabilità prevede un anello che da via Machiavelli prima a senso unico e dopo a
doppio senso di marcia riconduce alla stessa strada, oltre un tratto con carreggiata più
importante che si collega alla Via delle Colline. La strada centrale trasversale sarà realizzata su
un tracciato esistente che conduce all’argine e che garantisce l’ accesso ad alcune abitazioni
presenti ad ovest oltre l’argine.
Il verde pubblico è stato dislocato in parte nella porzione sud del comparto in modo da
creare una zona “cuscinetto” interposta tra l’edificato e la superstrada FI-PI-LI; una piccola
area a verde è prevista nella zona nord est del comparto in modo da separare gli edifici il più
possibile da un’area dove si esercita un’attività artigianale (carrozzeria); un’ampia fascia a verde
è prevista nella zona di rispetto dell’argine del fiume Era, che rappresenta il confine nord e
ovest del Comparto.
3. INQUADRAMENTO URBANISTICO: NORMATIVE SOVRAORDINATE AL P.R.G.
3.1 Piano di bacino del fiume Arno: ammissibilità della richiesta ai sensi delle N.T.A. Del. C.I.
n° 185/2004
Nella cartografia adottata con Del. C.I. n° 185/2004 dall’Autorità di Bacino del fiume
Arno (ed approvata con D.P.C.M. del 06/05/2005) risulta che il sito in oggetto è escluso dalle
zone P.F.3, P.F.4, P.I.3 e P.I.4 a rischio geomorfologico ed idraulico elevato e molto elevato.
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L’area soggetta a piano attuativo risulta infatti esclusa dalle zone a pericolosità geomorfologica
mentre risulta quasi per intero inclusa nelle aree a pericolosità moderata P.I.1 (solo una piccola
porzione al margine est della lottizzazione è esclusa dalle aree a pericolosità idraulica) nella
quale gli interventi consentiti dalle norme del P.R.G. vigente NON sono soggetti a vincoli o
salvaguardie.
3.2
Misure di salvaguardia del P.I.T. (D.C.R.T. n.72/2007)
In relazione alle misure di salvaguardia adottate dalla Regione Toscana con
l’approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale (Del. C.R.T. n.72/2007, vigente dal 17
Ottobre 2007) si rileva che i lotti edificabili sono esterni alle fasce della larghezza di 10 metri dai
cigli di sponda o dal piede esterno degli argini dei corsi d’acqua censiti nel comune di Pontedera,
per cui in aree non soggette al vincolo di inedificabilità di cui all’ art. 36 comma 3 della D.C.R.T.
n° 72/2007.
4. REGOLAMENTO URBANISTICO : CLASSI DI PERICOLOSITA’
L’area edificabile risulta classificata come segue nel P.R.G. del comune di Pontedera
(cfr. Stralci cartografie scala 1:5.000 all.):
Pericolosità geomorfologica
Classe 3 (media) - sottoclasse 3a (media)
Ricadono in questa classe ...“le aree acclivi con caratteristiche geomorfologiche stratigrafiche e litotecniche
favorevoli alla stabilità per cui i fenomeni franosi,pur possibili, coinvolgono porzioni di territorio di ampiezza
limitata e altresì le aree della pianura alluvionale con sottosuolo eterogeneo” omissis.
Classe 3 (media) - sottoclasse 3b (media)
Ricadono in questa classe ...“le aree della pianura alluvionale interessate in passato da episodi di
alluvionamento quelle con prevalenza di terreni compressibili a bassa resistenza penetrometrica statica e quelle in
cui sono presenti significativi riporti di terreno” omissis.
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Pericolosità idraulica
Classe 3 (sottoclasse 3a)
“Riguarda le aree per le quali non si ha disponibilità di precise testimonianze storiche di episodi di esondazione
o sommersione, comunque limitrofe ad aree in passato conosciute come alluvionate o sommerse; si individuano su
base geomorfologica o storica o con riferimento a modelli idrologico idraulici, verificando nel caso la ricorrenza
statistica di possibile esondazione o sommersione comunque superiore ai duecento anni; vi sono altresì comprese
le aree coinvolte da eventi storici ed attualmente protette da opere di difesa o bonifica idraulica rispetto ad eventi
di ricorrenza duecentennale….” omissis.
5. GEOMORFOLOGIA ASSETTO IDRAULICO E GEOLOGIA DEL SITO
Le caratteristiche plano-altimetriche ed idrauliche dell'area interessata dal piano
attuativo sono osservabili a piccola scala nelle cartografie di pericolosità in scala 1:2000 e nella
Carta Geologica in scala 1:5000 all. le quali evidenziano come il comparto in esame si ponga
nella fascia di passaggio dal dominio collinare su cui si attesta l’abitato di Romito a quello di
pianura alluvionale. L’area risulta, come già detto, “protetta” di fronte ad un evento esondativo
del fiume Era (corrente, nel punto più vicino, circa 150m a nord), da un argine artificiale di
recente realizzazione che lambisce i confini ovest e nord e si raccorda con un argine già
preesistente a sud, caratterizzato da quote di poco superiori ai 20m s.l.m..
Il rilievo plano-altimetrico di dettaglio fornito dai progettisti mostra come le quote
maggiori del piano campagna attuale si riscontrino in corrispondenza dei lotti dal n. 1 al n. 4
posti nella porzione nord del comparto, un tempo sede di un campo sportivo e mediamente
livellati a circa +1,00m rispetto allo 0,00 del rilievo (+18,70m s.l.m.) posto in corrispondenza
dell’innesto della viabilità di progetto (a senso unico) con la strada comunale al margine
nordest dell’area di intervento. Sebbene il piano campagna attuale di quest’area sembra non
essere stato oggetto di modifiche morfologiche recenti legate alla realizzazione del vicino
argine, si raccomanda in fase esecutiva di verificare attentamente l’omogeneità del terreno di
appoggio delle strutture, escludendo la presenza di terreno di riporto, con particolare
riferimento alla porzione sud del lotto n. 2 limitrofa ad una zona (dove è prevista la
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realizzazione del parcheggio) dove appare evidente la presenza in superficie di terreno
rimaneggiato.
Nella porzione sud della lottizzazione, a sud della strada esistente di accesso all’argine
ed ai fabbricati interposti tra il comparto edificabile e l’Era, le quote si mantengono
grossomodo tra i +0,40m ed i +0,20m e caratterizzate da deboli pendenze verso nord. In
quest’area, a seguito di eventi piovosi intensi e prolungati, come si è potuto osservare in varie
occasioni nel periodo Dicembre 2010-Gennaio 2011, si verificano locali ristagni di acqua nelle
zone più depresse per la bassa permeabilità dei terreni superficiali, e per il fatto che le fosse
campestri al contorno non risultano adeguatamente manutenute, impedendo un efficace
drenaggio delle acque piovane incanalate. Le quote minori si osservano tuttavia nella porzione
centrale (lotti dal n. 5 al n. 8) con il capofosso posto ai piedi dell’argine che infatti rappresenta
il recapito finale della quasi totalità delle acque piovane ricadenti nell’intero comparto. Un
traversante, all’altezza del lotto n. 5, munito di saracinesca (in grado di impedire l’inondazione
dell’area in esame a fronte di un’eventuale esondazione del fiume Era) dovrebbe provvedere a
smaltire le acque in una fossa a direzione sudest-nordovest posta nei campi ad ovest del
comparto; in realtà in occasione dei vari sopralluoghi si è potuto constatare un certo ristagno
d’acqua in corrispondenza del traversante, sui due lati dell’argine, per il fatto che la fossa
ricevente risulta per un tratto di circa due metri interrata (verosimilmente per consentire il
passaggio di mezzi agricoli tra i vari appezzamenti di terreno). Si raccomanda pertanto di
provvedere a riallacciarla al traversante qualora questa linea di deflusso delle acque basse
continuasse a svolgere, ad edificazione avvenuta, una funzione drenante per il comparto in
esame.
L’urbanizzazione comporterà la scomparsa delle fosse campestri esistenti internamente
al comparto, mentre verrà preservata la linea di scolo al piede dell’argine.
Le considerazioni che possono essere fatte riguardo la regimazione idraulica futura
riguardano essenzialmente le acque bianche, ovvero le acque dei pluviali dei fabbricati, quelle
ricadenti nelle varie aree a parcheggio e di manovra, nonché quelle ricadenti nella viabilità le
quali avranno come recapito finale la fognatura bianca (Φ=800) corrente lungo la strada
comunale ad est del comparto. Le acque ricadenti nelle aree a verde pubblico saranno invece
convogliate al sopracitato traversante, con un evidente minor aggravio per la fossa campestre
ricevente rispetto alla situazione attuale, sempreché, come sopra detto, venga ricollegata al
traversante. Le acque nere, infine, saranno allacciate al servizio di fognatura pubblica
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sfruttando in parte tubazioni esistenti inutilizzate.
Dal punto di vista geologico l’area soggetta a piano attuativo si pone al contatto tra la
formazione delle Sabbie e Limi di Vicarello ed i sedimenti alluvionali olocenici. I primi sono
sedimenti misti eolico palustri di duna, retroduna e di piana di esondazione fluviale datati al
Pleistocene Superiore, i quali affiorano estesamente al bordo meridionale della pianura di Pisa.
I depositi limo sabbiosi risultano incisi dai corsi d’acqua che scendono dalle colline pisane e
sovralluvionati durante la risalita olocenica del livello del mare.
Questa formazione sormonta i conglomerati dell’Arno e del Serchio alimentati dal
monte Pisano e dalla Garfagnana verso il bacino dell’Arno e la depressione di Bientina. Le
stratigrafie di numerosi pozzi realizzati nella zona confermano che il tetto dei conglomerati si
attesta pressochè stabilmente dai 40 ai 60 metri di profondità nel sottosuolo della porzione di
pianura alluvionale compresa tra Cascina e Pontedera. I sedimenti alluvionali olocenici sono
invece di prevalente composizione silico-clastica e caratterizzati dall'alternanza di limi sabbiosi
sciolti o poco addensati ed argille limose di media plasticità e consistenza.
In
generale
in
questi sedimenti prevalgono le sabbie nelle zone adiacenti ai corsi d’acqua attuale (e a quelli
antichi), sabbie accumulatesi durante le esondazioni del passato; nelle zone più lontane dai
fiumi, invece, che sono rimaste leggermente depresse e quindi soggette ad impaludamenti,
sono più diffuse le argille e le torbe dato che le esondazioni vi trasportavano solo i materiali più
fini. I suoli superficiali, nelle zone dove prevalgono sedimenti sabbioso-limosi e limo-sabbiosi
garantiscono un apprezzabile drenaggio verticale. Nei siti dove invece prevalgono sedimenti
fini limo-argillosi l’infiltrazione verticale risulta difficoltosa per cui la circolazione delle acque
piovane si concentra nel primo metro provocando nei periodi molto umidi saturazioni e
ristagni temporanei.
6. IDROGEOLOGIA
In data 21 Dicembre 2010 è stata eseguita una campagna di misurazione dei livelli
d’acqua nei piezometri che ha dato i seguenti risultati : 4,8mt dal p.c. locale nel piezometro
CPT1, 6,0mt nel piezometro Cpt2, 1,40mt nel piezometro CPT3, 1,10mt nel piezometro CPT4
ed infine 1,00mt nel piezometro CPT5. In data 12 Gennaio 2011 sono state effettuate nuove
misurazioni che hanno mostrato un leggero abbassamento dei livelli, eccezion fatta per il
piezometro CPT5 dove il livello si è mantenuto stabile ; nel dettaglio le misurazioni effettuate
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hanno dato i seguenti risultati : 5,0mt dal p.c. locale nel piezometro CPT1, 6,4mt nel
piezometro Cpt2, 1,50mt nel piezometro CPT3, 3,30mt nel piezometro CPT4 ed ancora
1,00mt nel piezometro CPT5.
Le isopieze riportate nella carta idrogeologica di P.S., indicano valori di soggiacenza
della falda, riferiti ad una campagna dell’Ottobre 2000, intorno ai sei sette metri di profondità
dal p.c. locale. I valori rilevati nei piezometri, pertanto, sono verosimilmente legati a saturazioni
locali frutto delle abbondanti piogge di autunno ed inverno 2010, e quindi a carenze di
drenaggio locali, piuttosto che indicativi del tetto di falda libera; i dati a disposizione indicano
tuttavia che nel caso in cui gli scavi preliminari alla realizzazione delle strutture di fondazione
degli edifici in progetto avvengano in periodo umido non si escludono venute d’acqua e quindi
ristagni entro gli sbancamenti.
7. MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
STRATIGRAFIA RICOSTRUITA
La stratigrafia del terreno è stata ricostruita dall'interpretazione delle prove penetrometriche
statiche CPT 1, CPT2, CPT3, CPT4 e CPT5 posizionate come riportato nella Planimetria
generale stato di progetto scala 1:2000 all. Facendo riferimento alle sezioni litostratigrafiche AA, B-B, C-C, D-D e E-E all., gli orizzonti litologici con differenti caratteristiche geotecniche
individuati al di sotto del suolo pedologico (di spessore 80cm) sono pertanto i seguenti:
LITOTIPO A
Limi argillosi di bassa consistenza
In relazione ai parametri meccanico-fisici di questo litotipo possono essere derivati i seguenti
valori medi:
- Resistenza statica alla punta
6<Qc<11Kg/cmq
- Coesione non drenata
Cu = 0.35 ÷ 0.5 kg / cmq
- Peso di volume
γ = 1.85 kg/dmc
- Angolo di attrito interno
φ = 0° (cautelativo)
- Modulo di deformazione edometrico
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10<Mo < 40 Kg/cmq
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LITOTIPO B
Limi argillosi di consistenza media
In relazione ai parametri meccanico-fisici di questo litotipo possono essere derivati i
seguenti valori medi:
- Resistenza statica alla punta
10<Qc<21Kg/cmq
- Coesione non drenata
Cu = 0.5 ÷ 0.8 kg / cmq
- Peso di volume
γ = 1.85 kg/dmc
- Angolo di attrito interno
φ = 0° (cautelativo)
- Modulo di deformazione edometrico
40<Mo < 60 Kg/cmq
LITOTIPO C
Limi sabbioso argillosi di buona consistenza
In relazione ai parametri meccanico-fisici di questo litotipo possono essere derivati i
seguenti valori medi:
- Resistenza statica alla punta
20<Qc<41Kg/cmq
- Coesione non drenata
Cu = 0.8 ÷ 1.3 kg / cmq
- Peso di volume
γ = 1.85 kg/dmc
- Angolo di attrito interno
φ = 0° (cautelativo)
- Modulo di deformazione edometrico
60<Mo < 120 Kg/cmq
LITOTIPO D
Sabbie limo-argillose compatte
In relazione ai parametri meccanico-fisici di questo litotipo possono essere derivati i
seguenti valori medi:
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- Resistenza statica alla punta
Qc>40Kg/cmq
- Coesione non drenata
(Cu = > 1.3 kg/cmq)
- Peso di volume
γ = 1.85 kg/dmc
- Angolo di attrito interno
φ = 30°
- Modulo di deformazione edometrico
Mo > 120 Kg/cmq
8. CLASSI DI PERICOLOSITA’ AI SENSI DEL D.P.G.R. N. 26/R
Seguendo i criteri del D.P.G.R. n. 26/R e considerando i risultati del rilevamento di
dettaglio e dell’ indagine geognostica condotta in situ, sono state elaborate nuove carte di
pericolosità geomorfologica, idraulica e sismica locale limitate alla zona di intervento. Esse
implementano e sostituiscono le cartografie del Piano Strutturale comunale, non più rispondenti
ai criteri di zonazione vigenti. L’area soggetta a Piano di Lottizzazione viene classificata come
segue ai sensi del D.P.G.R. n. 26/R (cfr. Stralci cartografie scala 1:2000 all.):
PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA (CLASSE G2 – PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA BASSA)
Ricadono in questa classe “…..aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione
risulta una bassa propensione al dissesto”
PERICOLOSITA’ IDRAULICA
(CLASSE I1 – PERICOLOSITA’ IDRAULICA BASSA)
Ricadono in questa classe “…..Le aree collinari o montane prossime ai corsi d’acqua per le quali ricorrono
le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazioni favorevoli di alto
morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza,
al ciglio di sponda.”
(CLASSE I2 – PERICOLOSITA’ IDRAULICA MEDIA)
Ricadono in questa classe “…..Le aree interessate da allagamenti per eventi con Tr compresi tra 200 e 500
anni”
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PERICOLOSITA’ SISMICA
(CLASSE S3 – PERICOLOSITA’ SISMICA ELEVATA)
L’area di intervento si colloca in un comune originariamente incluso in classe 2 con
O.P.C.M. n° 3274 del 20/03/2003
19/06/2006.
e declassato in zona 3s con Del. G.R. n. 431 del
Facendo riferimento alla legenda contenuta nell’ allegato 1 al D.P.G.R. n. 26/R
il comparto in oggetto può venir assimilato alle zone dove è possibile un’amplificazione diffusa
del moto del suolo dovuta alla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura dovuta a
fenomeni di amplificazione stratigrafica. Dalle valutazioni sopra espresse viene pertanto
attribuita all’ area in oggetto la classe di pericolosità sismica elevata S3 (cfr. Carta della
Pericolosità sismica locale scala 1:10.000 all.).
9. FATTIBILITA’ DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE
Di seguito si rivalutano pertanto le condizioni di fattibilità dell’ intervento alla luce dei
criteri di definizione del grado di rischio geomorfologico, idraulico e sismico locale stimato sulla
base dei criteri definiti dalla nuova disciplina (D.P.G.R. n. 26/R del 27/04/2007).
La zona soggetta a P.d.L. ha gradi di rischio rischio sismico elevato (S3), mentre dal
punto di vista geomorfologico ed idraulico il rischio è medio (G2). Si conferisce pertanto al
Piano Attuativo in oggetto una fattibilità condizionata “F3” relativamente agli aspetti sismici ed
una fattibilità con normali vincoli “F2” in merito agli aspetti geomorfologici ed idraulici.
Per quanto concerne il grado di pericolosità geomorfologica, nella fase di progettazione
esecutiva le problematiche geotecniche dovranno essere affinate sui vari lotti in relazione alle
classe di indagine dei vari interventi edilizi ai sensi del D.P.G.R. 36/R.
Per quanto riguarda le condizioni di fattibilità sismica, si rimanda alla fase esecutiva la
definizione della categoria di suolo di fondazione e delle geometrie sepolte sui vari lotti in
accordo con le recenti disposizioni contenute nel D.P.G.R. n. 36/R.
Nel rispetto delle indicazioni contenute nella presente relazione si conclude che la previsione in
oggetto è fattibile dal punto di vista geologico e geotecnico.
Castel del Bosco, 11/01/2011
Il Geologo
Relazione di fattibilità geologica
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