Calendario Esposizioni Agosto 2014
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Calendario Esposizioni Agosto 2014
BRESCIA ESPOSIZIONI AGOSTO 2014 Infopoint Turismo Bresciatourism MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MOSTRE NEI MUSEI CIVICI & NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DI BRESCIA MUSEO SANTA GIULIA L’ospite eccellente, le opere della Pinacoteca Tosio Martinengo in Santa Giulia L’esposizione “L’ospite eccellente” presenta una ricca selezione di dipinti appartenenti alle raccolte della Pinacoteca, temporaneamente ospitati presso il Museo della Città al fine di garantirne la visione ai bresciani e ai visitatori provenienti da altre città attraverso un criterio espositivo che valorizza le opere, ponendo in luce gli autori più significativi – tra i quali Raffaello, Moretto, Romanino, Savoldo e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto – e importanti artisti di interconnessione sulla via maestra dell’intenso realismo che ha caratterizzato la pittura bresciana ed il collezionismo locale. La mostra allestita a Santa Giulia consente di compiere un percorso virtuale attraverso la storia della pittura bresciana – o eseguita a Brescia e per Brescia da importanti artisti italiani – a cominciare dal Tardogotico e fino al pieno Settecento. Non mancano, naturalmente, i più noti capolavori ai quali è legata la fama della raccolta cittadina: dal Cristo Redentore e dall’Angelo di Raffaello allo Stendardo di Orzinuovi di Vincenzo Foppa, dal Cristo e l’Angelo di Moretto all’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto, dal Flautista del Savoldo allo straordinario nucleo dei dipinti di Giacomo Ceruti, tra i quali spiccano tre tele appartenenti al cosiddetto Ciclo di Padernello. Parallelamente, trovano posto nell’esposizione anche i Profeti del Moretto, il ciclo dipinto da Giulio e Antonio Campi per palazzo della Loggia, e notevoli opere di genere del Seicento e del Settecento (paesaggi, marine e nature morte). Accanto al taglio cronologico, particolare attenzione viene prestata all’approfondimento di alcuni temi specifici, quali il ritratto (sia di grande che di piccolo formato, con belle miniature di scuola nord-europea e italiana provenienti in gran parte dalla collezione di Paolo Tosio), la pittura devozionale e quella destinata a ornare gli edifici ecclesiastici, con le grandi pale d’altare provenienti dalle chiese di San Barnaba (il polittico di Vincenzo Civerchio e Francesco Napoletano) e di Sant’Eufemia (l’imponente Sacra conversazione dipinta da Moretto) e con le due Natività di Moretto e Romanino. Le cento opere esposte a Santa Giulia trovano posto accanto ad alcuni ambienti del complesso monastico che – sempre in connessione ai lavori di palazzo Martinengo – sono stati destinati a deposito. “D’importanza grande e d’eccezionale rarità…” Collezioni d’arte applicata dei Civici Musei di Brescia Il percorso espositivo consente di ammirare esemplari di rara bellezza provenienti dalla civiche raccolte di arti applicate, la cui formazione si deve ai generosi lasciti di illuminati collezionisti e mecenati come Gabriele Scovolo, Paolo Tosio, Camillo Brozzoni e Leopardo Martinengo da Barco. Avori medievali, oreficerie sacre del Quattrocento, bronzetti rinascimentali, cammei di età neoclassica, il prezioso medagliere sono espressione di creatività artistica e di sapienza tecnica, oltre che testimonianze di storia del gusto. Per rarità, qualità e quantità degli esemplari, meritano particolare attenzione la serie delle maioliche “istoriate”, in grado di documentare l’attività dei maggiori centri ceramici italiani del Cinquecento, e il gruppo dei vetri di produzione muranese, straordinaria esemplificazione delle tecniche e delle tipologie dal XV al XVIII secolo. Gli “oggetti d’arte” selezionati per questa occasione, insieme ai molti altri conservati da alcuni anni nei depositi, costituiscono un patrimonio di straordinaria importanza che trova pochi confronti nei musei italiani. Orari: da martedì a domenica: 10.30-19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00). Chiuso tutti i lunedì non festivi. Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 7,50 (gruppi da 10 a 30 persone e convenzioni) - Ridotto € 5,50 (da 14 a 18 anni e sopra i 65 anni) - Scuole € 3,00 - Scuole con didattica € 4,50 MUSEO SANTA GIULIA, Via Musei 81/B, tel. 030 2977833/834, [email protected], www.bresciamusei.com 2 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE CAPITOLIUM Il Capitolium riapre le porte del tempo Impossibile perdere una emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all’interno del loro Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove riapre il Capitolium, uno degli edifici di età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale. A rendere eccezionale questa riapertura è non solo la bellezza, l’imponenza e l’importanza intrinseca del monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso museale che Francesca Morandini, curatore per l’archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l’edilizia monumentale del Comune di Brescia, in team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato. Ad accompagnare il visitatore all’interno dell’antico Tempio, al cospetto di Giove, Giunone e Minerva saranno luci, suoni e atmosfere ricreate da Studio Azzurro. Varcati i nuovi portali in bronzo, il visitatore sarà accolto nella Cella Orientale del Tempio, da una installazione di profonda suggestione evocativa, un vero e proprio racconto, fatto di voci, suoni e immagini. L’installazione multimediale permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito così come doveva presentarsi in origine, valorizzando l’ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del tempio e rendendo la visita indimenticabile. Ma a stupire ancora di più saranno gli ambienti restaurati e soprattutto ciò che durante i restauri qui è emerso. Le novità sono infatti numerose e rilevanti; dai pavimenti originali in marmi colorati del I secolo d. C., agli arredi dell’antico tempio, alla dettagliata sequenza stratigrafica, alla cronologia del tempio stesso. Il Capitolium era il tempio principale di ogni città romana ed era il simbolo stesso della cultura di Roma; in esso era attribuito il culto alla “triade capitolina” e cioè le principali divinità del pantheon latino: i già citati Giove, Giunone e Minerva. Nello spazio antistante il tempio si radunavano i fedeli per le principali cerimonie e venivano compiuti i sacrifici. I pavimenti originali in pregiati marmi policromi, le statue e gli arredi di culto – che rientrano dopo un lungo periodo nella loro antica sede - godranno di nuove visuali e nello stesso tempo saranno protetti e conservati. Nuovi portali in bronzo infatti, altamente tecnologici, permetteranno di rivivere l’atmosfera sacrale e solenne delle antiche aule di culto, garantendo anche un’ottimale situazione microclimatica per la conservazione delle parti originarie del tempio. I resti archeologici di questo straordinario complesso vennero portati in luce tra il 1823 e il 1826 quando i membri dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti, grazie a una sottoscrizione pubblica, poterono affrontare scavi estensivi nell’area, partendo da un capitello che affiorava in un giardino privato. La campagna di indagini fu di tale successo da indurre l’amministrazione ad aprire all’interno del tempio, parzialmente ricostruito, il primo museo civico di Brescia, il Museo Patrio. Aveva, in particolare, creato un’immensa emozione la scopertura di un tesoro occultato da una parete del tempio. Un deposito di opere bronzee magnifiche qui nascoste forse per salvarle da scempi o per sottrarle alla fusione per battere moneta. Erano i cosiddetti “grandi bronzi” di Brescia, esposti oggi in Santa Giulia: un insieme unico di statue ed elementi di arredo in bronzo dell’edificio. Tra essi, oltre a ritratti di imperatori, cornici decorate, frammenti di statue, emerge per bellezza e rarità la statua della Vittoria alata, capolavoro della bronzistica del primo secolo dopo Cristo. Questa apertura costituisce la prima tappa di un intervento complessivo di recupero dell’area, che includerà anche con successive aperture i recenti scavi archeologici e il santuario di età repubblicana. L’intervento si pone in continuità con il recupero delle domus dell’Ortaglia e l’inserimento di questo contesto nei percorsi di visita del Museo della città del marzo 2003, nel solco della tradizione archeologica bresciana che, a partire dai provvedimenti del 1480 - per i quali vennero murate negli edifici rinascimentali in piazza della Loggia le “lapidi iscritte” di età romana trovate in città-, dimostra la precoce sensibilità della città nei confronti del suo antico passato. Orari: da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00) Modalità di accesso: per fasce orarie, si consiglia la prenotazione. Ingresso: Intero € 4,00 - Ridotto € 3,00 (dai 14 ai 18 anni e sopra i 65 anni; gruppi da 10 a 25 persone) Area archeologica del Capitolium, Via Musei 57, tel. 030 2977833/834, [email protected], www.bresciamusei.com 3 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MUSEO DEL RISORGIMENTO Dal 23 luglio 2014 al 3 agosto 2014 “030_2.0 Arte da Brescia” L’esposizione accosterà opere di 21 artisti bresciani, in rappresentanza delle diverse pratiche nell’ambito delle espressioni artistiche attuali. La mostra, curata da Dario Bonetta e Fabio Paris, sarà la versione ‘2.0’ della mostra “030. Arte da Brescia” curata da Fabio Paris e Francesco Tedesch, avvenuta nel 2003 presso Palazzo Bonoris. L’idea di selezionare un gruppo di opere partendo dalle sensibilità dei due curatori del progetto, quindi da un doppio sguardo filtrante l’attuale realtà produttiva, sottolinea il carattere di continuità con un evento considerato come riferimento nel panorama espositivo bresciano. L’essere bresciani come punto di connessione globale La mostra raccoglierà opere pensate e prodotte per l’occasione o considerate rappresentative del lavoro recente di autori che si sono andati affermando a livello nazionale, o anche internazionale, segnalandosi fra le presenze bresciane più interessanti dell’arte di oggi. Non si vuole perciò esaltare un eventuale carattere comune locale, con intenti municipalistici, ma sottolineare come il fattore contingente legato al luogo di nascita o residenza e di formazione possa costituire un punto di connessione fra autori e storie personali disseminate nell’articolato panorama dell’arte del presente, tenendo conto delle combinazioni che derivano dalle vicende personali e dalle condizioni di evoluzione dell’esperienza del singolo in un contesto allargato, oggi necessariamente senza limiti e confini. Nella prospettiva di un mondo unificato, il riferimento alle radici può perciò essere un fattore di esperienza, più che di poetica. La necessità di catalogare la produzione locale contemporanea Ciò che ci muove a presentare la mostra ‘030_2.0 Arte da Brescia’ è la necessità di chiamare a raccolta e ordinare secondo gli standard espositivi museali quella che è la produzione più aggiornata che sta vivendo la vita culturale visiva della città. Per la città di Brescia infatti si tratta di un’iniziativa attesa, che cade in un momento in cui la sensibilità per l’arte contemporanea riceve costanti segnali di accrescimento, da parte delle amministrazioni pubbliche come dei privati, oltre che per effetto degli istituti accademici e di formazione artistica, che sono andati aumentando e precisando i propri obiettivi in questo settore sin dagli anni Novanta. La manifestazione si propone per questo di sostenere l’impegno e l’interesse di molti, per offrire un importante momento di riconoscimento dei valori proposti da artisti che hanno saputo, nel loro lavoro, toccare le corde dei temi che raccontano e interpretano il nostro tempo in modo libero da appartenenze di scuola o da linee di tendenza. La collaborazione con il Festival MusicalZOO Il presupposto generazionale e territoriale della mostra ‘030_2.0 Arte da Brescia’ pone la necessità di coinvolgere attori che già operano sui medesimi target di età in ambiti culturali tangenti. L’individuazione del Festival MusicalZOO quale partner dell’iniziativa nasce sia da un fattore generazionale, dato che vi è coincidenza di età tra gli artisti selezionati e del pubblico coinvolto dal MusicalZ00. Il sodalizio tra le due iniziative non può che essere considerato come un’azione strategica, offrendo un sostegno concreto all’interno di un complesso sforzo di valorizzazione delle risorse culturali che caratterizzano il territorio bresciano. Le scelte degli artisti e l’organizzazione dei materiali La selezione dei 21 artisti coinvolti è stata effettuata tenendo conto del grado di originalità della ricerca avviata da ciascuno di loro e della loro relazione con il contesto attuale. Orari: da venerdì a domenica: 11.00-19.00. MUSEO DEL RISORGIMENTO, Sala del Piccolo Miglio, Castello di Brescia, Tel. 030 44176 [email protected], www.bresciamusei.com 4 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA Dal 2 al 31 agosto 2014. Inaugurazione sabato 2 agosto 2014 alle ore 17.00 “Fabbriche animali. Testimonianze dagli allevamenti” Una mostra fotografica sulla realtà degli allevamenti di animali, con scatti provenienti dal lavoro di indagine dell'associazione Essere Animali.Si tratta di una testimonianza del mondo nascosto in cui gli animali sono resi invisibili ai consumatori. Una serie di immagini che documentano la situazione ordinaria in cui vivono decine di milioni di esseri viventi destinati a diventare cibo o pellicce, ma anche un incontro di sguardi tra chi entra in quei luoghi e chi ci vive ogni giorno, ogni ora, in una vita priva di stimoli. Per l'associazione Essere Animali fotografare e filmare le condizioni di detenzione di questi esseri viventi serve a superare il muro di segretezza eretto da chi trae profitto dal loro sfruttamento. Raccogliere documentazione attuale e contemporanea permette di aprire un dibattito sociale sul rapporto che abbiamo con gli altri animali e di ottenere maggiore sostegno per un cambiamento che risulta quanto mai necessario e impellente. Dietro alle fotografie esposte c'è un grande lavoro di ricerca e di documentazione particolarmente intenso sia dal punto di vista emotivo che psicologico.Ogni singolo scatto ritrae la quotidianità di chi è schiavo negli allevamenti. Durante la serata di inaugurazione della mostra sarà allestito un tavolo informativo con materiale cartaceo, pieghevoli, adesivi, magliette. Essere Animali è un’associazione no-profit che promuove un cambiamento culturale, sociale e politico, volto a superare tutte le forme di sfruttamento nei confronti degli animali che condividono con noi il pianeta. Le nostre attività:organizziamo azioni dimostrative, iniziative di protesta, installazioni, tavoli informativi in strade e piazze per far conoscere pubblicamente ciò che accade agli animali;diffondiamo la cultura antispecista e promuoviamo la scelta vegan con cene, corsi di cucina, degustazioni di cibo gratuite e conferenze pubbliche;cerchiamo di risvegliare l’empatia nei confronti degli animali documentando le innumerevoli crudeltà che la nostra società compie su di loro. Produciamo e diffondiamo video e materiale fotografico dei luoghi dove gli animali vengono sfruttati e uccisi. Essere Animali è un’associazione no-profit che promuove un cambiamento culturale, sociale e politico, volto a superare tutte le forme di sfruttamento nei confronti degli animali che condividono con noi il pianeta.Le nostre attività:organizziamo azioni dimostrative, iniziative di protesta, installazioni, tavoli informativi in strade e piazze per far conoscere pubblicamente ciò che accade agli animali;diffondiamo la cultura antispecista e promuoviamo la scelta vegan con cene, corsi di cucina, degustazioni di cibo gratuite e conferenze pubbliche;cerchiamo di risvegliare l’empatia nei confronti degli animali documentando le innumerevoli crudeltà che la nostra società compie su di loro. Produciamo e diffondiamo video e materiale fotografico dei luoghi dove gli animali vengono sfruttati e uccisi. Dal 2 al 31 agosto 2014. Inaugurazione sabato 2 agosto 2014 alle ore 17.00 “In giro per la città”. Fotografie di Sergio Preseglio. Il mio approccio con l’arte inizia negli anni ’70 frequentando gli atelier di un gruppo di pittori bresciani: anch’io mi appassiono e comincio a sporcare le tele. I miei scarabocchi, sinopie, tautologie, graffiti partecipano a concorsi, mostre collettive e personali, raccogliendo anche significativi successi. Agli inizi degli anni ’80 scopro la fotografia frequentando il Cinefotoclub di Brescia del cav. Alberto Sorlini, fondatore anche dell’omonimo museo. Partecipo a vari concorsi di fotografia in cui le mie immagini vengono apprezzate e pubblicate su libri e riviste. Dopo le ultime due mie personali mostre fotografiche: “Art nouveau” Immagini si rincorrono tra segni di muri scrostati e cartelloni strappati alla pubblicità e: “Un giorno a Grazie” incentrata sui dipinti dei Madonnari al Santuario delle Grazie, che si tiene il 15 agosto di ogni anno. 5 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE Oggi mi presento con le immagini della mia città “In giro per la città”: Immagini della mia Brescia, che quotidianamente e distrattamente scorrono davanti ai nostri occhi, ancorati a meditazioni passate o future, quasi mai contemporanee, perciò invisibili al nostro animo. Quindi se almeno una mia immagine vi farà meditare, avrò centrato il mio obbiettivo.(Sergio Preseglio) Mostra nel cassetto: Rafael Edward (Santiago del Cile) Orari: martedì-mercoledì-giovedì dalle 9.00 alle 12.00 / sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 Ingresso: gratuito Sala Mostre e Conferenze del Museo Nazionale della Fotografia, Via S. Faustino 11D, tel. 03049137, [email protected] - www.museobrescia.net. MUSEO DIOCESANO La maniera grande – Dipinti del XVI secolo dalla Pinacoteca Tosio Martinengo In occasione della chiusura per restauri della Pinacoteca Tosio Martinengo sono stati depositati presso il Museo Diocesano diciassette dipinti di grandi dimensioni, per lo più destinati alle chiese della città e rappresentanti della grande stagione della pittura bresciana del Cinquecento. Un percorso che dall’ultima maniera di Vincenzo Foppa conduce alle prime prove di Moretto e Romanino, fino ai risultati della maturità dei due artisti, segnati dall’incontro con i grandi del Rinascimento italiano, da Raffaello a Tiziano. Dal 29 marzo al 3 agosto 2014 “Hiroshige, Hokusai e i grandi maestri dell’Ukiyo-e nelle stampe giapponesi.” Per la prima volta saranno esposti al pubblico tutte le stampe giapponesi collezione della Fondazione Mazzocchi in collaborazione con il Comune di Coccaglio. I maestri dell’Ukiyo-e sono gli artisti che maggiormente hanno influenzati i pittori impressionisti francesi. Le splendide stampe di Hiroshige, gli allievi della scuola Utagawa, i famosi quaderni di Hokusai vengono esposte in una mostra inedita. Spesso artisti dell’Ukiyo-e amavano produrre stampe facenti parte di una raccolta (serie dei 12 mesi, 36 vedute del monte Fuji, beltà femminili e i 7 fiori splendenti, 36 bellezze benigne e maligne ecc). Nella collezione Mazzocchi ritroviamo alcune stampe di queste raccolte si credevano perdute per sempre. In questo prezioso scrigno ritroviamo un’eredità culturale che arricchisce, approfondisce e mostra nuovi aspetti del Mondo Fluttuante. Dal 12 aprile al 3 agosto 2014. “Pittori attorno al Moretto tra Rinascimento e Controriforma” La mostra costruisce un percorso che indaga l'opera del Moretto dalle origini allo sviluppo della sua fiorente bottega, attraverso nuovi studi che evidenziano l'influenza del pittore bresciano anche sulla pittura del Seicento. Mostra a cura del Prof. Giuseppe Fusari. Nelle tele di Moretto il naturale è parte della composizione dal punto di vista strutturale e non lo si può ritenere accessorio solo perché risulta come elemento di contorno alla figura. Anzi: è la figura stessa che sente il bisogno di appartenere a una struttura che riesca a liberarla dall'astrazione. Se così è si può comprendere l'impasse dei cosiddetti moretteschi, cui comune denominatore è questa incomprensibile – per gli studiosi a partire da Francesco Paglia – riduzione del genio morettesco al tritume delle decorazioni e alla pericolosa ridefinizione della struttura compositiva alla quale viene a mancare la sodezza delle proporzioni e la convincente definizione della scalatura prospettica. 6 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE La strada imboccata dai moretteschi, la loro riduzione al dato minimo, la loro reazione al monumentalismo del maestro è la risposta alle domande che nemmeno Moretto ha dato alla sua pittura e che Romanino fa sua quasi in contraddizione con se stesso. Tali caratteristiche hanno reso difficili da inquadrare questi artisti reduci da una bottega così attiva e strutturata: il maestro li ha lasciati nel momento della crisi senza lasciare loro gli strumenti per superarla. Perciò il ricavo dall'essere stati a bottega da lui si è tradotto nella semplice rimeditazione degli elementi tipologici, giustapposti ad altri elementi tipologici che, insieme alla ripresa pedissequa delle invenzioni del maestro, hanno riempito in qualche modo il vuoto della scomparsa prima dell'uno e poi dell'altro dei maggiori bresciani. I moretteschi tuttavia vivono una stagione breve ma non solitaria; la condividono con altri interpreti, paradossalmente e geograficamente marginali, come quei fiamminghi che si avventurano in Italia per poi tornare con il bagaglio di cose necessarie per essere moderni in patria. Ipotesi che non è per nulla campata in aria se si pensa all'esperienza del Ricchino a Dresda e che in qualche modo pare rintracciarsi nelle atmosfere lucide e terse di luce nordica nelle tele più belle di Galeazzi e di Mombello. E' difficile determinare le forze influenti in quei pochi anni dalla morte del Moretto all'affermarsi della nuova generazione dei bresciani, colmata da qualche presenza forestiera ma quasi addormentata su quanto avvenuto nella prima metà del secolo. Di fatto l'influenza di Moretto, all'atto del risveglio con Marone, Bona e gli altri, si riduce a quell'eredità tipologica di figure e fisionomie che i moretteschi avevano portato avanti negli anni di mezzo e che questi riempiono di nuovo senso sulla base di nuovi presupposti. Ma proprio a partire dagli anni Ottanta del secolo si avvia per Brescia una fase diversa, nuova e molto complessa che coinvolge presenze straniere e che culminerà con la breve egemonia dei palmeschi, traghettata la fine del secolo, fin verso il 1630. Orario: tutti i giorni, escluso mercoledì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Ingresso: intero € 5, ridotto € 3, rid. over 60 € 2. Ingresso gratuito per scolaresche. Laboratori didattici € 3.50 Museo Diocesano, Via Gasparo da Salò 13, tel. 03040233 www.diocesi.brescia.it/museodiocesano - [email protected] SPAZIO “LA SCUOLA IN MOSTRA” Dal 7 luglio al 30 agosto 2014 "Caleidoscopio floreale " Anche nel periodo estivo continua la rassegna di mostre artistiche delle scuole bresciane, presentate al pubblico, presso l’Atrio Espositivo “La scuola in mostra. Arte dalla scuola”, allestito presso l’Assessorato alla Scuola in piazza Repubblica, 1 a Brescia, ad opera del Liceo statale “Leonardo” Indirizzo artistico. Orari: lunedì, martedì e giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.45, mercoledì dalle 9 alle 15.45 e venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 15.30. Spazio “LA SCUOLA IN MOSTRA”, Piazzale Repubblica, 1, tel. 030 2978923 – 030 2978913. 7 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MOSTRE NELLE GALLERIE DI BRESCIA MOSTRE IN AUGURATE AD APRILE 2014 GALLERIA AGNELLINI ARTE MODERNA Dal 12 aprile al 27 settembre 2014 (La galleria rimarrà chiusa da domenica 3 agosto a lunedì 1 settembre) Giuseppe Rivadossi, “Il genio abita qui” La mostra “Giuseppe Rivadossi. Il Genio abita qui”, a cura di Dominique Stella, raccoglie circa 50 opere che ripercorreranno il percorso artistico del famoso scultore. Giuseppe Rivadossi ha accumulato nel corso della sua adolescenza l'esperienza di una pratica manuale che gli ha forgiato l'animo e lo spirito al contatto con la materia e la sua manipolazione. La sua arte nasce da questo apprendistato lento e luminoso, da cui deriva la padronanza di un savoir faire che egli ha saputo esaltare in realizzazioni testimonianti una conoscenza profonda dei meccanismi segreti delle cose, combinando senso della materia, vitalità primordiale e sensibilità acuta verso le forme artistiche più diverse. La sua arte nasce da un sapere, acquisito nell'osservazione e nella comprensione degli amalgami che dalla modellatura o dall'assemblaggio fanno nascere forme essenziali, quasi primitive. Il suo campo di azione si estende al disegno, alla scultura e all'architettura di oggetti, che oggi definiremmo design, ma che nel caso di Giuseppe Rivadossi è ebanisteria contemporanea. La sua curiosità manuale non poteva limitarsi a nessuno di questi ambiti, ognuno di essi costituisce una chiave di esplorazione destinata ad arricchire una pratica artistica estremamente complessa e versatile. Il suo lavoro di scultura esplora archetipi che legano l'essere umano alle sensazioni carnali e primordiali della vita, attraverso temi ricorrenti come il corpo femminile, l'immagine materna, la casa... tematiche che si affermano nello sviluppo delle forme femminili, concave o convesse, che l'artista simboleggia nell'opulenza dei corpi o nella voluttà delle curve incavate, rappresentazione della matrice originale che costituisce il riparo, la casa, il rifugio dalle nostre angosce e dalle nostre paure. Archetipo, maternità, madre, casa, concavità, organicità, razionalità sono tutte parole suggerite dalla scultura di Rivadossi, che tuttavia intende sottolineare come, al di là delle forme e dell'immagine, il linguaggio della scultura trasmetta l'interpretazione sensibile e poetica dell'interiorità profonda degli esseri. Le realizzazioni d'ebanisteria dell'artista sono attualmente le più diffuse tra la sua produzione. La tecnicità che egli ha acquisito nella pratica delle arti più diverse gli ha permesso di trasporre il suo genio creativo nella costruzione di mobili e oggetti d'arredo, di cui egli ha saputo rinnovare interamente il genere. Rivadossi è un rappresentante della tecnica manuale contemporanea nella quale il direttore dei lavori garantisce le diverse tappe di fabbricazione: disegno del modello, scelta del legno, segatura e sgrossatura, realizzazione dell'assemblaggio, della decorazione e del montaggio. Egli privilegia i montaggi strutturali, il legno pieno, lavorato nella massa della materia. I suoi mobili sono realizzati come sculture, spesso intagliati in un unico pezzo di legno, sagomato, scavato e «rifinito con lo scalpello». Le materie così create fluttuano al tatto, catturano la luce e vibrano come scorze animate da sussulti di vita. Talvolta il mobile è elaborato a partire da strutture primarie assemblate; ogni elemento di questo assemblaggio viene dapprima intagliato e incollato per costituire il frammento di una maglia costruttiva che definisce, in incavo e in rilievo, l'aspetto del mobile la cui forma nasce dal montaggio di questa infinità di elementi prefabbricati che si annodano tra loro. Gli oggetti elaborati in questo modo sono pensati per favorire un dialogo con lo spazio, anche nella loro funzionalità, ma soprattutto nell'intenzione di privilegiare la plasticità della materia vibrante e irregolare che cattura la luce e disegna giochi d'ombra. Orari: da martedì a sabato, 10.00-12.30 e 15.30-19.30. Galleria Agnellini Arte Moderna, Via Soldini 6/A, tel. 0302944181, [email protected] www.agnelliniartemoderna.it 8 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MOSTRE INAUGURATE A MAGGIO 2014 A PALAZZO GALLERY Dal 23 maggio al 15 settembre 2014 Servane Mary/ Virginia Overton/ Olivier Mosset Servane Mary si appropria di immagini di donne trovate in pubblicazioni degli anni ‘40-’70: alcune di queste donne diventano per l’artista delle eroine, altre sono invece considerate, all’opposto, anti-eroine. In questa azione di “riconfigurazione” dell’immagine, l’artista esplora i collegamenti esistenti tra rappresentazione, identità, storia e memoria, e tratta le fotografie come vere e proprie entità fisiche. Le immagini rivelano i segni del passaggio del tempo, lo scolorimento ed il degrado, un piano che mette in parallelo i nostri stessi ricordi e la mente umana. Le opere sono realizzate su materiali e supporti che portano ad una rivalutazione dei soggetti, consentono l’inclusione dello spettatore, e destabilizzano l’idea di una posizione fissa rispetto al nostro posto nel mondo. Le immagini sono stampate su veli di cotone o seta, coperte termiche d’emergenza, alluminio, specchi e carta, utilizzando la tecnica della serigrafia, del getto d’inchiostro e del trasferimento con solvente. Le sue opere sono spesso presentate come installazioni. Servane Mary è un’artista franco-svizzera che vive e lavora a New York. Le sue opere sono state esposte recentemente in varie mostre a New York, tra cui Ford Galaxie 1964 presso l’istituto di cultura svizzero, Hymns for Mr. Suzuki presso Abrons Art Center, Piston Head alla galleria Venus Over Manhattan, Family Portrait presso Carriage Trade e LAT. 41° 7! N. LONG. 72° 19! W. a cura di Bob Nickas presso la Martos Gallery. Ha tenuto diverse mostre personali alla Galerie Triple V a Parigi, e Martos Gallery a New York. Negli ultimi quarant’anni, Olivier Mosset ha ridefinito e ampliato i confini della pittura nell’arte contemporanea. Raggiunge la notorietà negli anni ‘60 fondando un gruppo collettivo denominato BMPT (Buren, Mosset, Parmentier, Toroni) che ha cercato di liberare l’arte dai confini elitari. Mosset è famoso per la sua produzione di monocromi – opere che sfidano le percezioni di paternità dell’opera e si confrontano con la tradizione materiale della pittura. Attraverso una percezione sensibile di colore e forma, Mosset realizza quadri che aspirano a democratizzare l’oggetto d’arte e sfidano lo spettatore a mettere in discussione le ipotesi categoriche nella storia dell’arte. Olivier Mosset è nato a Berna, Svizzera, e vive e lavora a Tucson, Arizona, e a Brooklyn, New York. Di recente, le opere di Mosset sono state esposte nelle mostre personali alla galleria Kitchen, New York; Campoli Presti, Londra e Parigi; Centro Culturale Svizzero, Parigi, Kunsthalle Zurich, Zurigo e alla Biblioteca Municipale di Lione. Le sue opere sono attualmente esposte in una mostra collettiva presso il Museo Regionale di Arte Contemporanea Languedoc-Roussillon a Sérignan, Francia. Virginia Overton realizza installazioni e sculture site-specific servendosi di materiali utilizzati comunemente nelle attività manuali, oltre a quelli che recupera nei locali di mostre e nei depositi. Disposte in configurazioni fenomenologiche - piegate, colate, bilanciate e incrementate nella sagoma – le forme finali mantengono la ruvidità ed il rigore che riportano al materiale d’origine, e allo stesso tempo denotano la leggerezza e la grazia della mano dell’artista. Riproponendo oggetti in modo intuitivo e ripetitivo, Overton riesce ad orchestrare un dialogo dinamico tra la scultura e lo spazio contestuale e fisico che questa occupa. Virginia Overton è nata nel Tennessee e vive e lavora a Brooklyn, New York. Espone attualmente in una mostra personale intitolata Virginia Overton: Flat Rock al MOCA Nord Miami, Florida. Ha esposto le sue opere in altre mostre personali nelle gallerie Westfalischer Kunstverein, Munster; Kunsthalle, Berna, Svizzera; Mitchell-Innes and Nash, New York; The Kitchen, New York; The Power Station, Dallas; Freymond-Guth, Zurigo. Orari: martedì – sabato dalle 11.00 alle 19.00 Galleria Bersi Serlini Migliorati Rusconi Srl, Piazza Tebaldo Brusato 35, tel. 030 3758554 www.apalazzo.net [email protected] 9 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE GALLERIA MININI Dal 24 maggio al 13 settembre 2014 (La galleria rimarrà chiusa da domenica 2 agosto a domenica 31 agosto) Daniel Buren, “Lavori luminosi / Già quarantanni!” Già quarantanni! novembre 1974 – maggio 2014 Prima di aprire la galleria, nel 1973, pensando al programma da fare, ho visitato alcuni artisti per annunciare la prossima apertura. Tra questi Daniel Buren, che conoscevo da tempo. Vado a Parigi. Gli racconto della mia nuova impresa. «Chi saranno gli artisti?» Mi chiede. «Non lo so ancora, dipende dalle loro risposte...e anche dalla tua!». «Allora facciamo così» mi conferma Daniel «Apri la tua galleria, fai le mostre che credi, mandami gli inviti. Fra tre anni ti dirò se potrò lavorare con te o meno. Comunque in caso positivo voglio sapere chi sarà l'artista prima della mia mostra e chi subito dopo». Bella lezione. Capisco che sono sotto osservazione, poche parole valgono più di un Master. Devo essere andato bene se, dopo solo dodici mesi, Daniel mi chiama per dire che ho superato l'esame. La sua prima mostra da me sarà dopo un anno, nel 1974, e così oggi festeggiamo i 40 anni da quella prima volta, con una nuova mostra che ha come sottotitolo: "già quarantanni!", una esclamazione trovata da Daniel che pare più sorpreso di me dalla velocità del tempo passato. Se non sbaglio questa è la sesta mostra che facciamo con lui, più altre avventure fuori galleria. La prima aveva per titolo "GOTICO" con carte a strisce di 8,7 cm colorate, incollate negli archi dello spazio in via Agostino Gallo, ordinati alfabeticamente (Azzurro, Blu, Giallo, Rosso,Verde...). La mostra che apre ora, avrà lavori luminosi e, guarda caso, anche qui i colori saranno ordinati alfabeticamente (Azzurro, Blu, Giallo, Rosso, Verde...). Tout se tient. La storia continua… Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 19.30; sabato dalle ore 15.30 alle 19.30. Galleria Minini, Via Apollonio 68, tel. 030383034, www.galleriaminini.it - [email protected] L’Infopoint Turismo Comune di Brescia non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda eventuali variazioni di programma. Per segnalazioni di mostre da inserire nel Calendario, Vi preghiamo di contattarci entro il 12 e il 28 del mese. Infopoint Turismo Stazione Piazzale Piazzale Stazione, 25122 Brescia Tel. +39 030 8378559 [email protected] Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30 Infopoint Turismo Piazza Duomo Via Trieste 1, 25121 Brescia Tel. +39 030 2400357 [email protected] Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30 10