Calendario Esposizioni Agosto 2014

Transcript

Calendario Esposizioni Agosto 2014
BRESCIA
ESPOSIZIONI
AGOSTO 2014
Infopoint Turismo Bresciatourism
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE NEI MUSEI CIVICI
& NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DI BRESCIA
MUSEO SANTA GIULIA
L’ospite eccellente, le opere della Pinacoteca Tosio Martinengo in Santa Giulia
L’esposizione “L’ospite eccellente” presenta una ricca selezione di dipinti appartenenti alle raccolte della
Pinacoteca, temporaneamente ospitati presso il Museo della Città al fine di garantirne la visione ai bresciani e ai
visitatori provenienti da altre città attraverso un criterio espositivo che valorizza le opere, ponendo in luce gli
autori più significativi – tra i quali Raffaello, Moretto, Romanino, Savoldo e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto
– e importanti artisti di interconnessione sulla via maestra dell’intenso realismo che ha caratterizzato la pittura
bresciana ed il collezionismo locale.
La mostra allestita a Santa Giulia consente di compiere un percorso virtuale attraverso la storia della pittura
bresciana – o eseguita a Brescia e per Brescia da importanti artisti italiani – a cominciare dal Tardogotico e fino
al pieno Settecento. Non mancano, naturalmente, i più noti capolavori ai quali è legata la fama della raccolta
cittadina: dal Cristo Redentore e dall’Angelo di Raffaello allo Stendardo di Orzinuovi di Vincenzo Foppa, dal Cristo e
l’Angelo di Moretto all’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto, dal Flautista del Savoldo allo straordinario nucleo
dei dipinti di Giacomo Ceruti, tra i quali spiccano tre tele appartenenti al cosiddetto Ciclo di Padernello.
Parallelamente, trovano posto nell’esposizione anche i Profeti del Moretto, il ciclo dipinto da Giulio e Antonio
Campi per palazzo della Loggia, e notevoli opere di genere del Seicento e del Settecento (paesaggi, marine e
nature morte). Accanto al taglio cronologico, particolare attenzione viene prestata all’approfondimento di alcuni
temi specifici, quali il ritratto (sia di grande che di piccolo formato, con belle miniature di scuola nord-europea e
italiana provenienti in gran parte dalla collezione di Paolo Tosio), la pittura devozionale e quella destinata a
ornare gli edifici ecclesiastici, con le grandi pale d’altare provenienti dalle chiese di San Barnaba (il polittico di
Vincenzo Civerchio e Francesco Napoletano) e di Sant’Eufemia (l’imponente Sacra conversazione dipinta da
Moretto) e con le due Natività di Moretto e Romanino. Le cento opere esposte a Santa Giulia trovano posto
accanto ad alcuni ambienti del complesso monastico che – sempre in connessione ai lavori di palazzo
Martinengo – sono stati destinati a deposito.
“D’importanza grande e d’eccezionale rarità…”
Collezioni d’arte applicata dei Civici Musei di Brescia
Il percorso espositivo consente di ammirare esemplari di rara bellezza provenienti dalla civiche raccolte di arti
applicate, la cui formazione si deve ai generosi lasciti di illuminati collezionisti e mecenati come Gabriele
Scovolo, Paolo Tosio, Camillo Brozzoni e Leopardo Martinengo da Barco.
Avori medievali, oreficerie sacre del Quattrocento, bronzetti rinascimentali, cammei di età neoclassica, il
prezioso medagliere sono espressione di creatività artistica e di sapienza tecnica, oltre che testimonianze di storia
del gusto. Per rarità, qualità e quantità degli esemplari, meritano particolare attenzione la serie delle maioliche
“istoriate”, in grado di documentare l’attività dei maggiori centri ceramici italiani del Cinquecento, e il gruppo
dei vetri di produzione muranese, straordinaria esemplificazione delle tecniche e delle tipologie dal XV al XVIII
secolo. Gli “oggetti d’arte” selezionati per questa occasione, insieme ai molti altri conservati da alcuni anni nei
depositi, costituiscono un patrimonio di straordinaria importanza che trova pochi confronti nei musei italiani.
Orari: da martedì a domenica: 10.30-19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00). Chiuso tutti i lunedì non festivi.
Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 7,50 (gruppi da 10 a 30 persone e convenzioni) - Ridotto € 5,50 (da 14 a 18
anni e sopra i 65 anni) - Scuole € 3,00 - Scuole con didattica € 4,50
MUSEO SANTA GIULIA, Via Musei 81/B, tel. 030 2977833/834, [email protected],
www.bresciamusei.com
2
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
CAPITOLIUM
Il Capitolium riapre le porte del tempo
Impossibile perdere una emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all’interno del loro
Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove riapre il Capitolium, uno degli
edifici di età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale.
A rendere eccezionale questa riapertura è non solo la bellezza, l’imponenza e l’importanza intrinseca del
monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso museale che Francesca Morandini, curatore per
l’archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l’edilizia monumentale del Comune di Brescia, in
team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato. Ad
accompagnare il visitatore all’interno dell’antico Tempio, al cospetto di Giove, Giunone e Minerva saranno luci,
suoni e atmosfere ricreate da Studio Azzurro.
Varcati i nuovi portali in bronzo, il visitatore sarà accolto nella Cella Orientale del Tempio, da una installazione
di profonda suggestione evocativa, un vero e proprio racconto, fatto di voci, suoni e immagini.
L’installazione multimediale permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito così come doveva
presentarsi in origine, valorizzando l’ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del tempio e
rendendo la visita indimenticabile. Ma a stupire ancora di più saranno gli ambienti restaurati e soprattutto ciò
che durante i restauri qui è emerso. Le novità sono infatti numerose e rilevanti; dai pavimenti originali in marmi
colorati del I secolo d. C., agli arredi dell’antico tempio, alla dettagliata sequenza stratigrafica, alla cronologia del
tempio stesso. Il Capitolium era il tempio principale di ogni città romana ed era il simbolo stesso della cultura di
Roma; in esso era attribuito il culto alla “triade capitolina” e cioè le principali divinità del pantheon latino: i già
citati Giove, Giunone e Minerva. Nello spazio antistante il tempio si radunavano i fedeli per le principali
cerimonie e venivano compiuti i sacrifici. I pavimenti originali in pregiati marmi policromi, le statue e gli arredi
di culto – che rientrano dopo un lungo periodo nella loro antica sede - godranno di nuove visuali e nello stesso
tempo saranno protetti e conservati. Nuovi portali in bronzo infatti, altamente tecnologici, permetteranno di
rivivere l’atmosfera sacrale e solenne delle antiche aule di culto, garantendo anche un’ottimale situazione
microclimatica per la conservazione delle parti originarie del tempio. I resti archeologici di questo straordinario
complesso vennero portati in luce tra il 1823 e il 1826 quando i membri dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti,
grazie a una sottoscrizione pubblica, poterono affrontare scavi estensivi nell’area, partendo da un capitello che
affiorava in un giardino privato. La campagna di indagini fu di tale successo da indurre l’amministrazione ad
aprire all’interno del tempio, parzialmente ricostruito, il primo museo civico di Brescia, il Museo Patrio. Aveva,
in particolare, creato un’immensa emozione la scopertura di un tesoro occultato da una parete del tempio. Un
deposito di opere bronzee magnifiche qui nascoste forse per salvarle da scempi o per sottrarle alla fusione per
battere moneta. Erano i cosiddetti “grandi bronzi” di Brescia, esposti oggi in Santa Giulia: un insieme unico di
statue ed elementi di arredo in bronzo dell’edificio. Tra essi, oltre a ritratti di imperatori, cornici decorate,
frammenti di statue, emerge per bellezza e rarità la statua della Vittoria alata, capolavoro della bronzistica del
primo secolo dopo Cristo. Questa apertura costituisce la prima tappa di un intervento complessivo di recupero
dell’area, che includerà anche con successive aperture i recenti scavi archeologici e il santuario di età
repubblicana. L’intervento si pone in continuità con il recupero delle domus dell’Ortaglia e l’inserimento di
questo contesto nei percorsi di visita del Museo della città del marzo 2003, nel solco della tradizione
archeologica bresciana che, a partire dai provvedimenti del 1480 - per i quali vennero murate negli edifici
rinascimentali in piazza della Loggia le “lapidi iscritte” di età romana trovate in città-, dimostra la precoce
sensibilità della città nei confronti del suo antico passato.
Orari: da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
Modalità di accesso: per fasce orarie, si consiglia la prenotazione.
Ingresso: Intero € 4,00 - Ridotto € 3,00 (dai 14 ai 18 anni e sopra i 65 anni; gruppi da 10 a 25 persone)
Area archeologica del Capitolium, Via Musei 57, tel. 030 2977833/834, [email protected],
www.bresciamusei.com
3
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MUSEO DEL RISORGIMENTO
Dal 23 luglio 2014 al 3 agosto 2014
“030_2.0 Arte da Brescia”
L’esposizione accosterà opere di 21 artisti bresciani, in rappresentanza delle diverse pratiche nell’ambito delle
espressioni artistiche attuali.
La mostra, curata da Dario Bonetta e Fabio Paris, sarà la versione ‘2.0’ della mostra “030. Arte da Brescia”
curata da Fabio Paris e Francesco Tedesch, avvenuta nel 2003 presso Palazzo Bonoris. L’idea di selezionare un
gruppo di opere partendo dalle sensibilità dei due curatori del progetto, quindi da un doppio sguardo filtrante
l’attuale realtà produttiva, sottolinea il carattere di continuità con un evento considerato come riferimento nel
panorama espositivo bresciano.
L’essere bresciani come punto di connessione globale
La mostra raccoglierà opere pensate e prodotte per l’occasione o considerate rappresentative del lavoro recente
di autori che si sono andati affermando a livello nazionale, o anche internazionale, segnalandosi fra le presenze
bresciane più interessanti dell’arte di oggi.
Non si vuole perciò esaltare un eventuale carattere comune locale, con intenti municipalistici, ma sottolineare
come il fattore contingente legato al luogo di nascita o residenza e di formazione possa costituire un punto di
connessione fra autori e storie personali disseminate nell’articolato panorama dell’arte del presente, tenendo
conto delle combinazioni che derivano dalle vicende personali e dalle condizioni di evoluzione dell’esperienza
del singolo in un contesto allargato, oggi necessariamente senza limiti e confini. Nella prospettiva di un mondo
unificato, il riferimento alle radici può perciò essere un fattore di esperienza, più che di poetica.
La necessità di catalogare la produzione locale contemporanea
Ciò che ci muove a presentare la mostra ‘030_2.0 Arte da Brescia’ è la necessità di chiamare a raccolta e ordinare
secondo gli standard espositivi museali quella che è la produzione più aggiornata che sta vivendo la vita culturale
visiva della città.
Per la città di Brescia infatti si tratta di un’iniziativa attesa, che cade in un momento in cui la sensibilità per l’arte
contemporanea riceve costanti segnali di accrescimento, da parte delle amministrazioni pubbliche come dei
privati, oltre che per effetto degli istituti accademici e di formazione artistica, che sono andati aumentando e
precisando i propri obiettivi in questo settore sin dagli anni Novanta.
La manifestazione si propone per questo di sostenere l’impegno e l’interesse di molti, per offrire un importante
momento di riconoscimento dei valori proposti da artisti che hanno saputo, nel loro lavoro, toccare le corde dei
temi che raccontano e interpretano il nostro tempo in modo libero da appartenenze di scuola o da linee di
tendenza.
La collaborazione con il Festival MusicalZOO
Il presupposto generazionale e territoriale della mostra ‘030_2.0 Arte da Brescia’ pone la necessità di coinvolgere
attori che già operano sui medesimi target di età in ambiti culturali tangenti. L’individuazione del Festival
MusicalZOO quale partner dell’iniziativa nasce sia da un fattore generazionale, dato che vi è coincidenza di età
tra gli artisti selezionati e del pubblico coinvolto dal MusicalZ00.
Il sodalizio tra le due iniziative non può che essere considerato come un’azione strategica, offrendo un sostegno
concreto all’interno di un complesso sforzo di valorizzazione delle risorse culturali che caratterizzano il territorio
bresciano.
Le scelte degli artisti e l’organizzazione dei materiali
La selezione dei 21 artisti coinvolti è stata effettuata tenendo conto del grado di originalità della ricerca avviata
da ciascuno di loro e della loro relazione con il contesto attuale.
Orari: da venerdì a domenica: 11.00-19.00.
MUSEO DEL RISORGIMENTO, Sala del Piccolo Miglio, Castello di Brescia, Tel. 030 44176
[email protected], www.bresciamusei.com
4
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA
Dal 2 al 31 agosto 2014.
Inaugurazione sabato 2 agosto 2014 alle ore 17.00
“Fabbriche animali. Testimonianze dagli allevamenti”
Una mostra fotografica sulla realtà degli allevamenti di animali, con scatti provenienti dal lavoro di indagine
dell'associazione Essere Animali.Si tratta di una testimonianza del mondo nascosto in cui gli animali sono resi
invisibili ai consumatori. Una serie di immagini che documentano la situazione ordinaria in cui vivono decine di
milioni di esseri viventi destinati a diventare cibo o pellicce, ma anche un incontro di sguardi tra chi entra in quei
luoghi e chi ci vive ogni giorno, ogni ora, in una vita priva di stimoli.
Per l'associazione Essere Animali fotografare e filmare le condizioni di detenzione di questi esseri viventi serve a
superare il muro di segretezza eretto da chi trae profitto dal loro sfruttamento. Raccogliere documentazione
attuale e contemporanea permette di aprire un dibattito sociale sul rapporto che abbiamo con gli altri animali e
di ottenere maggiore sostegno per un cambiamento che risulta quanto mai necessario e impellente.
Dietro alle fotografie esposte c'è un grande lavoro di ricerca e di documentazione particolarmente intenso sia dal
punto di vista emotivo che psicologico.Ogni singolo scatto ritrae la quotidianità di chi è schiavo negli
allevamenti.
Durante la serata di inaugurazione della mostra sarà allestito un tavolo informativo con materiale cartaceo,
pieghevoli, adesivi, magliette.
Essere Animali è un’associazione no-profit che promuove un cambiamento culturale, sociale e politico, volto a
superare tutte le forme di sfruttamento nei confronti degli animali che condividono con noi il pianeta.
Le nostre attività:organizziamo azioni dimostrative, iniziative di protesta, installazioni, tavoli informativi in
strade e piazze per far conoscere pubblicamente ciò che accade agli animali;diffondiamo la cultura antispecista e
promuoviamo la scelta vegan con cene, corsi di cucina, degustazioni di cibo gratuite e conferenze
pubbliche;cerchiamo di risvegliare l’empatia nei confronti degli animali documentando le innumerevoli crudeltà
che la nostra società compie su di loro. Produciamo e diffondiamo video e materiale fotografico dei luoghi dove
gli animali vengono sfruttati e uccisi.
Essere Animali è un’associazione no-profit che promuove un cambiamento culturale, sociale e politico, volto a
superare tutte le forme di sfruttamento nei confronti degli animali che condividono con noi il pianeta.Le nostre
attività:organizziamo azioni dimostrative, iniziative di protesta, installazioni, tavoli informativi in strade e piazze
per far conoscere pubblicamente ciò che accade agli animali;diffondiamo la cultura antispecista e promuoviamo
la scelta vegan con cene, corsi di cucina, degustazioni di cibo gratuite e conferenze pubbliche;cerchiamo di
risvegliare l’empatia nei confronti degli animali documentando le innumerevoli crudeltà che la nostra società
compie su di loro. Produciamo e diffondiamo video e materiale fotografico dei luoghi dove gli animali vengono
sfruttati e uccisi.
Dal 2 al 31 agosto 2014.
Inaugurazione sabato 2 agosto 2014 alle ore 17.00
“In giro per la città”. Fotografie di Sergio Preseglio.
Il mio approccio con l’arte inizia negli anni ’70 frequentando gli atelier di un gruppo di pittori bresciani: anch’io
mi appassiono e comincio a sporcare le tele. I miei scarabocchi, sinopie, tautologie, graffiti partecipano a
concorsi, mostre collettive e personali, raccogliendo anche significativi successi. Agli inizi degli anni ’80 scopro
la fotografia frequentando il Cinefotoclub di Brescia del cav. Alberto Sorlini, fondatore anche dell’omonimo
museo. Partecipo a vari concorsi di fotografia in cui le mie immagini vengono apprezzate e pubblicate su libri e
riviste.
Dopo le ultime due mie personali mostre fotografiche: “Art nouveau” Immagini si rincorrono tra segni di muri
scrostati e cartelloni strappati alla pubblicità e: “Un giorno a Grazie” incentrata sui dipinti dei Madonnari al
Santuario delle Grazie, che si tiene il 15 agosto di ogni anno.
5
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
Oggi mi presento con le immagini della mia città “In giro per la città”: Immagini della mia Brescia, che
quotidianamente e distrattamente scorrono davanti ai nostri occhi, ancorati a meditazioni passate o future, quasi
mai contemporanee, perciò invisibili al nostro animo. Quindi se almeno una mia immagine vi farà meditare,
avrò centrato il mio obbiettivo.(Sergio Preseglio)
Mostra nel cassetto: Rafael Edward (Santiago del Cile)
Orari: martedì-mercoledì-giovedì dalle 9.00 alle 12.00 / sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso: gratuito
Sala Mostre e Conferenze del Museo Nazionale della Fotografia, Via S. Faustino 11D, tel. 03049137,
[email protected] - www.museobrescia.net.
MUSEO DIOCESANO
La maniera grande – Dipinti del XVI secolo dalla Pinacoteca Tosio Martinengo
In occasione della chiusura per restauri della Pinacoteca Tosio Martinengo sono stati depositati presso il Museo
Diocesano diciassette dipinti di grandi dimensioni, per lo più destinati alle chiese della città e rappresentanti della
grande stagione della pittura bresciana del Cinquecento. Un percorso che dall’ultima maniera di Vincenzo Foppa
conduce alle prime prove di Moretto e Romanino, fino ai risultati della maturità dei due artisti, segnati
dall’incontro con i grandi del Rinascimento italiano, da Raffaello a Tiziano.
Dal 29 marzo al 3 agosto 2014
“Hiroshige, Hokusai e i grandi maestri dell’Ukiyo-e nelle stampe giapponesi.”
Per la prima volta saranno esposti al pubblico tutte le stampe giapponesi collezione della Fondazione Mazzocchi
in collaborazione con il Comune di Coccaglio.
I maestri dell’Ukiyo-e sono gli artisti che maggiormente hanno influenzati i pittori impressionisti francesi.
Le splendide stampe di Hiroshige, gli allievi della scuola Utagawa, i famosi quaderni di Hokusai vengono esposte
in una mostra inedita. Spesso artisti dell’Ukiyo-e amavano produrre stampe facenti parte di una raccolta (serie
dei 12 mesi, 36 vedute del monte Fuji, beltà femminili e i 7 fiori splendenti, 36 bellezze benigne e maligne ecc).
Nella collezione Mazzocchi ritroviamo alcune stampe di queste raccolte si credevano perdute per sempre. In
questo prezioso scrigno ritroviamo un’eredità culturale che arricchisce, approfondisce e mostra nuovi aspetti del
Mondo Fluttuante.
Dal 12 aprile al 3 agosto 2014.
“Pittori attorno al Moretto tra Rinascimento e Controriforma”
La mostra costruisce un percorso che indaga l'opera del Moretto dalle origini allo sviluppo della sua fiorente
bottega, attraverso nuovi studi che evidenziano l'influenza del pittore bresciano anche sulla pittura del Seicento.
Mostra a cura del Prof. Giuseppe Fusari.
Nelle tele di Moretto il naturale è parte della composizione dal punto di vista strutturale e non lo si può ritenere
accessorio solo perché risulta come elemento di contorno alla figura. Anzi: è la figura stessa che sente il bisogno
di appartenere a una struttura che riesca a liberarla dall'astrazione. Se così è si può comprendere l'impasse dei
cosiddetti moretteschi, cui comune denominatore è questa incomprensibile – per gli studiosi a partire da
Francesco Paglia – riduzione del genio morettesco al tritume delle decorazioni e alla pericolosa ridefinizione
della struttura compositiva alla quale viene a mancare la sodezza delle proporzioni e la convincente definizione
della scalatura prospettica.
6
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
La strada imboccata dai moretteschi, la loro riduzione al dato minimo, la loro reazione al monumentalismo del
maestro è la risposta alle domande che nemmeno Moretto ha dato alla sua pittura e che Romanino fa sua quasi
in contraddizione con se stesso. Tali caratteristiche hanno reso difficili da inquadrare questi artisti reduci da una
bottega così attiva e strutturata: il maestro li ha lasciati nel momento della crisi senza lasciare loro gli strumenti
per superarla. Perciò il ricavo dall'essere stati a bottega da lui si è tradotto nella semplice rimeditazione degli
elementi tipologici, giustapposti ad altri elementi tipologici che, insieme alla ripresa pedissequa delle invenzioni
del maestro, hanno riempito in qualche modo il vuoto della scomparsa prima dell'uno e poi dell'altro dei
maggiori bresciani. I moretteschi tuttavia vivono una stagione breve ma non solitaria; la condividono con altri
interpreti, paradossalmente e geograficamente marginali, come quei fiamminghi che si avventurano in Italia per
poi tornare con il bagaglio di cose necessarie per essere moderni in patria. Ipotesi che non è per nulla campata in
aria se si pensa all'esperienza del Ricchino a Dresda e che in qualche modo pare rintracciarsi nelle atmosfere
lucide e terse di luce nordica nelle tele più belle di Galeazzi e di Mombello. E' difficile determinare le forze
influenti in quei pochi anni dalla morte del Moretto all'affermarsi della nuova generazione dei bresciani, colmata
da qualche presenza forestiera ma quasi addormentata su quanto avvenuto nella prima metà del secolo. Di fatto
l'influenza di Moretto, all'atto del risveglio con Marone, Bona e gli altri, si riduce a quell'eredità tipologica di
figure e fisionomie che i moretteschi avevano portato avanti negli anni di mezzo e che questi riempiono di
nuovo senso sulla base di nuovi presupposti. Ma proprio a partire dagli anni Ottanta del secolo si avvia per
Brescia una fase diversa, nuova e molto complessa che coinvolge presenze straniere e che culminerà con la
breve egemonia dei palmeschi, traghettata la fine del secolo, fin verso il 1630.
Orario: tutti i giorni, escluso mercoledì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Ingresso: intero € 5, ridotto € 3, rid. over 60 € 2. Ingresso gratuito per scolaresche. Laboratori didattici € 3.50
Museo Diocesano, Via Gasparo da Salò 13, tel. 03040233
www.diocesi.brescia.it/museodiocesano - [email protected]
SPAZIO “LA SCUOLA IN MOSTRA”
Dal 7 luglio al 30 agosto 2014
"Caleidoscopio floreale "
Anche nel periodo estivo continua la rassegna di mostre artistiche delle scuole bresciane, presentate al pubblico,
presso l’Atrio Espositivo “La scuola in mostra. Arte dalla scuola”, allestito presso l’Assessorato alla Scuola in
piazza Repubblica, 1 a Brescia, ad opera del Liceo statale “Leonardo” Indirizzo artistico.
Orari: lunedì, martedì e giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.45, mercoledì dalle 9 alle 15.45 e venerdì
dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 15.30.
Spazio “LA SCUOLA IN MOSTRA”, Piazzale Repubblica, 1, tel. 030 2978923 – 030 2978913.
7
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE NELLE GALLERIE DI BRESCIA
MOSTRE IN AUGURATE AD APRILE 2014
GALLERIA AGNELLINI ARTE MODERNA
Dal 12 aprile al 27 settembre 2014
(La galleria rimarrà chiusa da domenica 3 agosto a lunedì 1 settembre)
Giuseppe Rivadossi, “Il genio abita qui”
La mostra “Giuseppe Rivadossi. Il Genio abita qui”, a cura di Dominique Stella, raccoglie circa 50 opere che
ripercorreranno il percorso artistico del famoso scultore.
Giuseppe Rivadossi ha accumulato nel corso della sua adolescenza l'esperienza di una pratica manuale che gli ha
forgiato l'animo e lo spirito al contatto con la materia e la sua manipolazione. La sua arte nasce da questo
apprendistato lento e luminoso, da cui deriva la padronanza di un savoir faire che egli ha saputo esaltare in
realizzazioni testimonianti una conoscenza profonda dei meccanismi segreti delle cose, combinando senso della
materia, vitalità primordiale e sensibilità acuta verso le forme artistiche più diverse. La sua arte nasce da un
sapere, acquisito nell'osservazione e nella comprensione degli amalgami che dalla modellatura o
dall'assemblaggio fanno nascere forme essenziali, quasi primitive.
Il suo campo di azione si estende al disegno, alla scultura e all'architettura di oggetti, che oggi definiremmo
design, ma che nel caso di Giuseppe Rivadossi è ebanisteria contemporanea. La sua curiosità manuale non
poteva limitarsi a nessuno di questi ambiti, ognuno di essi costituisce una chiave di esplorazione destinata ad
arricchire una pratica artistica estremamente complessa e versatile. Il suo lavoro di scultura esplora archetipi che
legano l'essere umano alle sensazioni carnali e primordiali della vita, attraverso temi ricorrenti come il corpo
femminile, l'immagine materna, la casa... tematiche che si affermano nello sviluppo delle forme femminili,
concave o convesse, che l'artista simboleggia nell'opulenza dei corpi o nella voluttà delle curve incavate,
rappresentazione della matrice originale che costituisce il riparo, la casa, il rifugio dalle nostre angosce e dalle
nostre paure. Archetipo, maternità, madre, casa, concavità, organicità, razionalità sono tutte parole suggerite
dalla scultura di Rivadossi, che tuttavia intende sottolineare come, al di là delle forme e dell'immagine, il
linguaggio della scultura trasmetta l'interpretazione sensibile e poetica dell'interiorità profonda degli esseri.
Le realizzazioni d'ebanisteria dell'artista sono attualmente le più diffuse tra la sua produzione.
La tecnicità che egli ha acquisito nella pratica delle arti più diverse gli ha permesso di trasporre il suo genio
creativo nella costruzione di mobili e oggetti d'arredo, di cui egli ha saputo rinnovare interamente il genere.
Rivadossi è un rappresentante della tecnica manuale contemporanea nella quale il direttore dei lavori garantisce
le diverse tappe di fabbricazione: disegno del modello, scelta del legno, segatura e sgrossatura, realizzazione
dell'assemblaggio, della decorazione e del montaggio. Egli privilegia i montaggi strutturali, il legno pieno,
lavorato nella massa della materia.
I suoi mobili sono realizzati come sculture, spesso intagliati in un unico pezzo di legno, sagomato, scavato e
«rifinito con lo scalpello». Le materie così create fluttuano al tatto, catturano la luce e vibrano come scorze
animate da sussulti di vita. Talvolta il mobile è elaborato a partire da strutture primarie assemblate; ogni
elemento di questo assemblaggio viene dapprima intagliato e incollato per costituire il frammento di una maglia
costruttiva che definisce, in incavo e in rilievo, l'aspetto del mobile la cui forma nasce dal montaggio di questa
infinità di elementi prefabbricati che si annodano tra loro. Gli oggetti elaborati in questo modo sono pensati per
favorire un dialogo con lo spazio, anche nella loro funzionalità, ma soprattutto nell'intenzione di privilegiare la
plasticità della materia vibrante e irregolare che cattura la luce e disegna giochi d'ombra.
Orari: da martedì a sabato, 10.00-12.30 e 15.30-19.30.
Galleria Agnellini Arte Moderna, Via Soldini 6/A, tel. 0302944181, [email protected]
www.agnelliniartemoderna.it
8
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
MOSTRE INAUGURATE A MAGGIO 2014
A PALAZZO GALLERY
Dal 23 maggio al 15 settembre 2014
Servane Mary/ Virginia Overton/ Olivier Mosset
Servane Mary si appropria di immagini di donne trovate in pubblicazioni degli anni ‘40-’70: alcune di queste
donne diventano per l’artista delle eroine, altre sono invece considerate, all’opposto, anti-eroine. In questa
azione di “riconfigurazione” dell’immagine, l’artista esplora i collegamenti esistenti tra rappresentazione, identità,
storia e memoria, e tratta le fotografie come vere e proprie entità fisiche. Le immagini rivelano i segni del
passaggio del tempo, lo scolorimento ed il degrado, un piano che mette in parallelo i nostri stessi ricordi e la
mente umana. Le opere sono realizzate su materiali e supporti che portano ad una rivalutazione dei soggetti,
consentono l’inclusione dello spettatore, e destabilizzano l’idea di una posizione fissa rispetto al nostro posto nel
mondo. Le immagini sono stampate su veli di cotone o seta, coperte termiche d’emergenza, alluminio, specchi e
carta, utilizzando la tecnica della serigrafia, del getto d’inchiostro e del trasferimento con solvente. Le sue opere
sono spesso presentate come installazioni.
Servane Mary è un’artista franco-svizzera che vive e lavora a New York. Le sue opere sono state esposte
recentemente in varie mostre a New York, tra cui Ford Galaxie 1964 presso l’istituto di cultura svizzero, Hymns
for Mr. Suzuki presso Abrons Art Center, Piston Head alla galleria Venus Over Manhattan, Family Portrait
presso Carriage Trade e LAT. 41° 7! N. LONG. 72° 19! W. a cura di Bob Nickas presso la Martos Gallery. Ha
tenuto diverse mostre personali alla Galerie Triple V a Parigi, e Martos Gallery a New York.
Negli ultimi quarant’anni, Olivier Mosset ha ridefinito e ampliato i confini della pittura nell’arte contemporanea.
Raggiunge la notorietà negli anni ‘60 fondando un gruppo collettivo denominato BMPT (Buren, Mosset,
Parmentier, Toroni) che ha cercato di liberare l’arte dai confini elitari. Mosset è famoso per la sua produzione di
monocromi – opere che sfidano le percezioni di paternità dell’opera e si confrontano con la tradizione materiale
della pittura. Attraverso una percezione sensibile di colore e forma, Mosset realizza quadri che aspirano a
democratizzare l’oggetto d’arte e sfidano lo spettatore a mettere in discussione le ipotesi categoriche nella storia
dell’arte.
Olivier Mosset è nato a Berna, Svizzera, e vive e lavora a Tucson, Arizona, e a Brooklyn, New York. Di recente,
le opere di Mosset sono state esposte nelle mostre personali alla galleria Kitchen, New York; Campoli Presti,
Londra e Parigi; Centro Culturale Svizzero, Parigi, Kunsthalle Zurich, Zurigo e alla Biblioteca Municipale di
Lione. Le sue opere sono attualmente esposte in una mostra collettiva presso il Museo Regionale di Arte
Contemporanea Languedoc-Roussillon a Sérignan, Francia.
Virginia Overton realizza installazioni e sculture site-specific servendosi di materiali utilizzati comunemente
nelle attività manuali, oltre a quelli che recupera nei locali di mostre e nei depositi. Disposte in configurazioni
fenomenologiche - piegate, colate, bilanciate e incrementate nella sagoma – le forme finali mantengono la
ruvidità ed il rigore che riportano al materiale d’origine, e allo stesso tempo denotano la leggerezza e la grazia
della mano dell’artista. Riproponendo oggetti in modo intuitivo e ripetitivo, Overton riesce ad orchestrare un
dialogo dinamico tra la scultura e lo spazio contestuale e fisico che questa occupa.
Virginia Overton è nata nel Tennessee e vive e lavora a Brooklyn, New York. Espone attualmente in una mostra
personale intitolata Virginia Overton: Flat Rock al MOCA Nord Miami, Florida. Ha esposto le sue opere in altre
mostre personali nelle gallerie Westfalischer Kunstverein, Munster; Kunsthalle, Berna, Svizzera; Mitchell-Innes
and Nash, New York; The Kitchen, New York; The Power Station, Dallas; Freymond-Guth, Zurigo.
Orari: martedì – sabato dalle 11.00 alle 19.00
Galleria Bersi Serlini Migliorati Rusconi Srl, Piazza Tebaldo Brusato 35, tel. 030 3758554 www.apalazzo.net [email protected]
9
MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE
GALLERIA MININI
Dal 24 maggio al 13 settembre 2014
(La galleria rimarrà chiusa da domenica 2 agosto a domenica 31 agosto)
Daniel Buren, “Lavori luminosi / Già quarantanni!”
Già quarantanni! novembre 1974 – maggio 2014
Prima di aprire la galleria, nel 1973, pensando al programma da fare, ho visitato alcuni artisti per annunciare la
prossima apertura. Tra questi Daniel Buren, che conoscevo da tempo.
Vado a Parigi. Gli racconto della mia nuova impresa. «Chi saranno gli artisti?» Mi chiede. «Non lo so ancora,
dipende dalle loro risposte...e anche dalla tua!».
«Allora facciamo così» mi conferma Daniel «Apri la tua galleria, fai le mostre che credi, mandami gli inviti. Fra
tre anni ti dirò se potrò lavorare con te o meno. Comunque in caso positivo voglio sapere chi sarà l'artista prima
della mia mostra e chi subito dopo».
Bella lezione. Capisco che sono sotto osservazione, poche parole valgono più di un Master.
Devo essere andato bene se, dopo solo dodici mesi, Daniel mi chiama per dire che ho superato l'esame.
La sua prima mostra da me sarà dopo un anno, nel 1974, e così oggi festeggiamo i 40 anni da quella prima volta,
con una nuova mostra che ha come sottotitolo: "già quarantanni!", una esclamazione trovata da Daniel che pare
più sorpreso di me dalla velocità del tempo passato.
Se non sbaglio questa è la sesta mostra che facciamo con lui, più altre avventure fuori galleria.
La prima aveva per titolo "GOTICO" con carte a strisce di 8,7 cm colorate, incollate negli archi dello spazio in
via Agostino Gallo, ordinati alfabeticamente (Azzurro, Blu, Giallo, Rosso,Verde...).
La mostra che apre ora, avrà lavori luminosi e, guarda caso, anche qui i colori saranno ordinati alfabeticamente
(Azzurro, Blu, Giallo, Rosso, Verde...).
Tout se tient. La storia continua…
Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 19.30; sabato dalle ore 15.30 alle 19.30.
Galleria Minini, Via Apollonio 68, tel. 030383034, www.galleriaminini.it - [email protected]
L’Infopoint Turismo Comune di Brescia non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda eventuali
variazioni di programma.
Per segnalazioni di mostre da inserire nel Calendario, Vi preghiamo di contattarci entro il 12 e il 28 del mese.
Infopoint Turismo Stazione
Piazzale
Piazzale Stazione, 25122 Brescia
Tel. +39 030 8378559 [email protected]
Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30
Infopoint Turismo Piazza Duomo
Via Trieste 1, 25121 Brescia
Tel. +39 030 2400357
[email protected]
Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30
10