Viaggio in Normandia: piatti e bevande tipiche

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Viaggio in Normandia: piatti e bevande tipiche
Viaggio in Normandia: piatti e bevande tipiche
Da buon golosone è mio dovere fare una bella carrellata delle delizie che la Normandia offre.
Ecco i piatti che abbiamo gustato durante il viaggio...
Galette di grano saraceno (galettes de blé noir)
Avete presente le piadine? Bè, dimenticatele :-) Queste galettes sono molto simili alle crêpes ma sono fatte
con farina di grano saraceno e sono appena più spesse e dal gusto leggermente amaro. Si usa presentarle a
mò di fazzoletto, ossia con i lembi rivoltati a nascondere la farcitura. La farcitura può essere...qualsiasi cosa!
Tipicamente è una combinazione lineare di jambon, formaggio (il normanno camembert o altri a pasta
filante), uova e crème fraiche (panna)...ma non c’è limite alla fantasia! Provate ad assaggiarle con il
Rocquefort oppure il salmone affumicato. La prima galette che ho mangiato (a Jumièges) conteneva un
salume di nome “Andouille”...sappiate solo che è un salume fatto con la trippa, dal sapore ed odore molto
acri. Non conoscendo la Andouille, il mio primo pensiero è stato “Questo salume è andato a male”...bè, così
non era!!!
Cozze (moules)
La Normandia è una terra che ha sempre beneficiato – anche dal punto di vista gastronomico – del vicino
Canale della Manica. Sia nelle località di mare (come Etretat ad esempio) che nell’entroterra si possono
gustare piatti tipici a base di frutti di mare, tra cui spiccano le cozze.
Vi verranno servite piccole pentole ricolme di cozze stufate in vari condimenti ed accompagnate da porzioni
di patatine fritte: sono le famose “Moules frites”. Addirittura, nei ristoranti si usano piatti di ceramica
doppi, uno piu cavo per le cozze ed uno “satellite” per le patate.
I condimenti tipici per le cozze sono a base di cipolla e crème fraiche, ovviamente molti contemplano
l’onnipresente sidro e le mele: potrete gustare Moules frites alla normanna (crème fraiche, cipolla e vino
bianco), al sidro e pezzi di mela, al Rocquefort, alla birra, oppure semplicemente con un po’ aglio.
Frutti di mare
Se siete amanti dei frutti di mare, tracciate la rotta per Cancale, che è in Bretagna molto vicino al confine
con la Normandia. Personalmente, non ho mai avuto l’occasione di gustare le ostriche: a Cancale le ho
assaggiate e sono rimasto stupefatto. Infatti, qui potete gustare le ostriche direttamente dal “produttore”,
che le raccoglie dalle coltivazioni situate a pochi metri dalla riva in occasione della bassa marea, ve le apre
con un coltello e ve le serve con limone, piattino e forchettina. Tutto per un costo massimo di 50 centesimi
ad ostrica (ma se fate il bis, è probabile che ve le facciano pagare di meno!).
Ma le ostriche non sono gli unici frutti di mare che potete gustare a Cancale, e in vari altri luoghi normanni
e bretoni: troverete, oltre alle già citate cozze, escargots de mer, aragostine, coquilles st jacques
(capesante)...
Prodotti caseari
Ovunque in Normandia troverete allevamenti bovini che pascolano su prati verdi. Non è mistero quindi che
i prodotti caseari come il latte, il burro, la panna (crème fraiche) e i formaggi siano tra le principali specialità
normanne. Purtroppo non abbiamo avuto occasione di assaggiare molti formaggi: l’unico “nome” che ci
sentiamo di consigliarvi è il Camembert, che tutti conoscono ed è tipico dell’omonimo paese situato a sudest di Caen.
Dolci
La produzione dolciaria francese, come è notorio, è incredibile...entrate in una qualsiasi pasticceria o
boulangerie (panetteria) per convincervene: croissants artigianali (tanti stratti gustosi!), éclairs, paris-brest,
tartelettes e i celeberrimi Macarons.
I dolci tipici normanni sono a base – ovviamente - di mele: spiccano la Tarte Normande e la Tarte Tatin, che
sono torte di mele insaporite con il Calvados (la seconda con effetto flambée).
A Rouen troverete le“Larmes de Jeanne d’Arc” (mandorle tostate e glassate con caramello o cacao),
In Bretagna invece abbiamo gustato il Kouign-Amann, un dolce di pasta di pane a sfoglia, spennellato con
burro zuccherato ed eventualmente farcito di mele...è possibile comprare il Kouign-Amann dal fornaio a
fette (ad esempio, noi ci abbiamo fatto colazione a Dinan) o per intero.
Altro dolce bretone meritevole è il Far Breton, un flan di prugne dal gusto delicato.
Ecco una carrellata di bevande che abbiamo degustato durante il viaggio...
Vino (vin)
Non abbiamo bevuto una goccia di vino lungo il viaggio! Il motivo: non ci andava, a me in particolare d’estate per vari motivi preferiamo bere bevande poco alcoliche e leggere. E sinceramente vi dico: chi se ne
importa del vino! In Normandia potete vivere benissimo senza, dal momento che la bevanda popolare è il
sidro.
Sidro (cidre)
Credo che molti di voi conoscano già il sidro - e se state pensando alle porcherie commerciali pubblicizzate
da fantomatici Guglielmo Tell siete completamente fuori strada! Il sidro artigianale è in sostanza succo di
mele fermentato, una bevanda da gustare fresca - ottima in estate - sia in versione “doux” (a breve
fermentazione) che “brut” (secco e a fermentazione più estesa). Il sidro un tempo veniva prodotto in quasi
tutte le tenute agricole (di cui la Normandia è evidentemente piena: non c’è strada che non sia costeggiata
dalle fattorie, ognuna con la sua piccola mandria bovina ed il suo frutteto) e dunque è bevanda di
tradizione - pare risalga addirittura al VI secolo. Esistono miriadi di sidri artigianali che potrete gustare in
Normandia, persino alcune qualità fatte con le pere e chiamate “poirée”e dal sapore asprigno: abbiamo
assaggiato il poirée a Bayeux in una brasserie ma il confronto con il sidro tradizionale di mele - a mio avviso
- non regge, è inesorabilmente perso. C’è da dire che il più commerciale dei sidri che abbiamo assaggiato
durante il viaggio (Loic Raison) lo abbiamo comunque gradito di più del classico Strongbow. Ovviamente
non c’è storia rispetto ai sidri artigianali...
Confesso di essere molto ignorante e poco edotto sul sidro, come penso moltissimi italiani...nel nostro
paese la tradizione del sidro forse non è mai esistita anche solo a livello regionale, diversamente dal Nord
Europa (soprattutto i paesi di cultura celtica) in cui è molto diffusa insieme a quella della birra. In Italia
esistono dei micro-produttori di sidro solo in piccole aree di Piemonte, Val d’Aosta e Trentino - guarda caso
dove si coltivano estensivamente le mele...Non ho mai avuto l’onore di assaggiare sidro italiano, ma mi
piacerebbe molto. A riguardo, vi segnalo come risorsa interessantissima il blog di Sandro,
illatofrizzantedellamela.wordpress.com, interamente dedicato all’arte di fare il sidro, di cucinare con il sidro
e agli appuntamenti stagionali dedicati alle degustazioni di prodotti italiani.
Calvados
Dal sidro di mele si distilla il Calvados, tipico della Basse-Normandie e soprattutto della zona dei Pays
d’Auge (intorno a Lisieux). Noi lo abbiamo assaggiato un po’fuori zona, ad Honfleur, giusto per toglierci lo
sfizio (visto che non siamo grandi amanti dei superalcolici). Forse avremmo dovuto anche gustare del
Pommeau, che non è altro che un aperitivo ottenuto mescendo del Calvados con del succo di mele, oppure
del Kir, che è sidro/vino con l’aggiunta di crema di ribes nero.
Birra (bière)
Ci è spiaciuto non aver avuto occasione di gustare un po’ di birre artigianali del posto. Da quello che
abbiamo potuto vedere la tradizione birraia normanna è meno sviluppata di quella bretone..abbiamo
assaggiato in sostanza solo due birre artigianali in bottiglia durante il viaggio, una a Pontorson (poco a sud
del Mont Saint Michel) e l’altra a Dinan.
La prima è la “Croix des Grèves” bionda, con la quale abbiamo accompagnato una bella dose di Moules
frites. Non male, anche se abbiamo assaggiato birre italiane migliori!
La seconda è una birra “agli estratti di mare” del birrificio Mor Braz (http://morbraz.pagesperso-orange.fr/)
di Theix, paese vicino a Vannes sulla costa Atlantica bretone – noi però per questioni logistiche l’abbiamo
acquistata e gustata a Dinan (un pochetto lontano dal produttore...) e ci siamo riservati di tornare a trovare
Mor Braz in un prossimo viaggio in Bretagna! Di questa birra avevamo sentito parlare molto, ed è
incredibile sentire un retrogusto salmastro nel gustarla: parte dell’acqua usata per birrificarla è ricavata dal
filtraggio di acqua dell’oceano. Strano, ma vero!
Acqua (eau)
Nei ristoranti normanni – non sappiamo se quello che sto per dirvi è applicabile anche al resto della Francia
– l’acqua non costa nulla, vi verrà servita in caraffa ed è tipicamente acqua di rubinetto, ma non temete: è
ottima! Se invece desiderate dell’acqua in bottiglia, non avete che da chiederla.