OLBIA: COLTIVAZIONE DI MARIJUANA IN UN APPARTAMENTO

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OLBIA: COLTIVAZIONE DI MARIJUANA IN UN APPARTAMENTO
CAGLIARI: APPLICATE MISURE DI PREVENZIONE SUI BENI DEL CAPO DI UN’ORGANIZZAZIONE DI
TRAFFICANTI DI COCAINA.
E’ di due milioni e trecentomila euro il valore dei beni sequestrati dalla Guardia di Finanza
di Cagliari ad un soggetto individuato come il vertice di un sodalizio di trafficanti di
sostanze stupefacenti, con base a Sestu.
Il provvedimento di “vincolo” patrimoniale e’ stato emesso dal tribunale di Cagliari, su
proposta della direzione distrettuale antimafia, a seguito di complesse investigazioni svolte
dai militari del nucleo di polizia tributaria di Cagliari, in collaborazione con la locale
squadra mobile.
L’attività prende le mosse proprio dalle indagini condotte dalla polizia di stato nei
confronti di un pericoloso sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti, capeggiato
da I.P., 55enne di Sestu, sviluppatosi poi attraverso il sequestro, nell’ottobre 2013, di 25
chilogrammi di cocaina.
L’attività investigativa culminata, alla fine dello scorso anno, nell’esecuzione di misure
coercitive (arresti in carcere ed ai domiciliari per i componenti dell’organizzazione) e di
sequestrare beni, sotto la direzione della direzione distrettuale antimafia, che ha coordinato
le operazioni del G.i.c.o. e della squadra mobile di Cagliari.
Negli ultimi mesi, sono stati svolti ulteriori accertamenti volti all’applicazione di misure
di prevenzione patrimoniali, ricorrendo agli strumenti normativi del testo unico antimafia,
che consente di sequestrare beni in capo ai soggetti indiziati di delitti di particolare
gravita’, tra i quali quello dell’associazione finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, contestato agli indagati nell’ambito di separato procedimento penale.
Il sequestro “di prevenzione” – che va ad aggiungersi a quello penale che ha già “bloccato”
tutti i beni degli associati – colpisce il principale esponente del sodalizio, che, nell’arco
temporale esaminato (circa 30 anni), pur non avendo dichiarato redditi o avendone dichiarati
in misura esigua, direttamente o indirettamente, ha effettuato investimenti in attività
commerciali e in immobili, provvedendo ad intestare fittiziamente i beni a terze persone, al
fine di ostacolare un’immediata ricostruzione del suo reale patrimonio.
Il sequestro ha riguardato anche i beni di tre aziende di Elmas e di Sestu; si tratta di
società costituite ed alimentate con capitali di origine illecita, che risultano intestatarie
di numerosi fabbricati e terreni.
Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro 14 tra appartamenti e ville, 44 terreni,
16 rapporti di natura finanziaria (conti correnti, titoli, polizze), partecipazioni societarie
per 20.000 euro, 4 cavalli da corsa, un’autovettura e la somma di 20.000 euro, quest’ultima
rinvenuta, in contanti, in occasione degli arresti del dicembre 2015.
Quella appena conclusa rappresenta l’ennesima attività investigativa delle fiamme gialle per
contrastare il crimine organizzato, attraverso l’aggressione dei patrimoni illecitamente
accumulati.
Nell’ultimo biennio, il G.i.c.o. di Cagliari ha sottoposto a sequestro o confisca
complessivamente beni per circa 19 milioni di euro.
SASSARI. LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE: SEQUESTRATI OLTRE 7000 FRA CD E CAPI DI ABBIGLIAMENTO
CONTRAFFATTI
La Compagnia della Guardia di Finanza di Sassari, nell’ambito dei servizi contro
la contraffazione e la pirateria audiovisiva, particolarmente intensificati in quest’ultima
parte della stagione estiva, ha sottoposto a sequestro un totale di oltre 5500 CD
illecitamente riprodotti e 2000 capi ed accessori di abbigliamento riportanti marchi
contraffatti.
L’operazione si è svolta con la partecipazione dei militari del Nucleo Mobile e dei
Baschi Verdi della Compagnia di Sassari. Durante i mirati controlli svolti nel centro
storico turritano, i Finanzieri hanno individuato un soggetto di etnia senegalese, già
conosciuto in quanto recentemente denunciato per contraffazione dagli stessi militari, il
quale era appena uscito dal proprio appartamento con atteggiamento sospetto e portando con
se una scatola di cartone. L’immediato controllo del soggetto ha permesso di appurare che
all’interno della scatola erano presenti ben 500 CD masterizzati che riproducevano
illegalmente materiale audiovisivo coperto da diritto d’autore. Immediatamente sono scattati
gli approfondimenti del caso presso l’abitazione che il soggetto senegalese ha in uso, sita
nel centro storico cittadino, in vicolo Sant’Elena. Gli accertamenti hanno fatto emergere un
vero e proprio bazar del falso, all’interno del quale sono stati rinvenuti ulteriori 5000 CD
pirata, fra i quali c’era anche materiale pornografico, e circa 2000 accessori di
abbigliamento riportanti marchi contraffatti delle più note griffe di moda, quali borse Prada
e Louis Vuitton, occhiali RayBan e Oakley, nonché etichette Converse e Liu Jo pronte per
essere applicate su capi di abbigliamento “anonimi”.
Tutti i prodotti erano perfettamente esposti per la vendita “all’ingrosso”, ed avrebbero
sicuramente rifornito il mercato del falso cittadino. La merce è stata sottoposta a sequestro
ed il cittadino senegalese responsabile è stato deferito all’A.G. competente per violazioni in
materia di diritto d’autore e di contraffazione di marchi registrati. L’operazione si inquadra
nella quotidiana opera di controllo economico del territorio svolta dalla Guardia di Finanza,
rappresenta l’ennesimo sequestro di merce contraffatta operato nella Provincia di Sassari, ed
ha permesso di smantellare un punto di commercio all’ingrosso che avrebbe rifornito il mercato
del falso di Sassari.
OLBIA: COLTIVAZIONE DI MARIJUANA IN UN APPARTAMENTO DEL CENTRO
I militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Olbia hanno tratto in arresto un uomo di
anni 40, F.R.L., argentino residente a Olbia da diversi anni, dopo che nel suo appartamento
veniva rinvenuto un laboratorio per la coltivazione, l’essiccazione ed il confezionamento di
marijuana.
In particolare, l’attenzione dei militari veniva richiamata da Vagyf ed Ober, i due pastori
tedeschi addestrati nella ricerca di droga, che, nel corso di un controllo dell’autovettura di
un insospettabile ambulante, ne segnalavano l’abitacolo.
Immediata la reazione dei militari che, notavano il persistente nervosismo dello stesso,
maturando la convinzione che l’argentino potesse occultare in altro luogo lo stupefacente che
aveva allertato il fiuto dei cani.
La conseguente perquisizione domiciliare effettuata presso la residenza del quarantenne
permetteva di rinvenire quasi un chilo e mezzo di marijuana essiccata tra foglie ed
infiorescenze, distribuite in diversi vasi di vetro con l’etichettatura della data di raccolto
delle stesse e centinaia di semi di cannabis pronti per essere piantati, nonché, abilmente
occultate sotto un telo mimetico, sul terrazzino del secondo piano del piccolo appartamento,
oltre quaranta piante di cannabis indiana a diversi stadi di maturazione.
Inoltre, nel corso delle operazioni, veniva scoperta un intero locale allestito in modo
professionale per fungere da serra e garantire un approvvigionamento di marijuana nell’arco di
tutto l’anno.
La stanza era stata completamente coibentata, fornita di lampade per la coltivazione indoor,
idoneo sistema di ventilazione ed irrigazione (garantito da serbatoi con una capacità di oltre
mille litri d’acqua), apparati elettronici utili al monitoraggio della temperatura, del tasso
di umidità e del ph di acidità del terreno, nonché rifornita di fertilizzanti e terriccio in
quantità.
Sono ora oggetto di accertamento i rapporti del soggetto, visto l’elevato livello di
professionalità col quale conduceva la coltivazione domestica, che, in termini di attrezzature
impiegate e di impianti installati, sarebbe risultata addirittura più efficiente e produttiva
delle numerose piantagioni improvvisate, recentemente scoperte.
Al termine delle attività, l’uomo veniva pertanto tratto in arresto per detenzione e
coltivazione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e posto a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria di Tempio Pausania.
GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI 13,5 Kg DI MARIJUANA, DEFERITO ALL’A.G. IL RESPONSABILE.
Ancora un importante sequestro di stupefacenti operato dai militari del Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Sassari. Gli uomini della Compagnia di Sassari e della Tenenza di
Ozieri hanno rinvenuto e sequestrato, a seguito di una specifica attività investigativa nel
settore del contrasto agli stupefacenti, oltre 13,5 Kg di marijuana e denunciato il
responsabile. Grazie all’attività di controllo del territorio che quotidianamente viene
espletata in tutta la Provincia, i Finanzieri hanno individuato e selezionato alcuni
siti potenzialmente idonei alla coltivazione di piante di Cannabis.
Le successive operazioni di perlustrazione dei terreni, hanno permesso di rinvenire in
località Badde ‘e Filighe nel Comune di Pattada, una lingua di terra, della lunghezza di
oltre 100 metri, ove erano evidenti i residui di una importante piantagione di
marijuana recentemente tagliata. Immediati sono scattati, ad opera dei Finanzieri della
Tenenza di Ozieri e dei colleghi Baschi Verdi della Compagnia di Sassari, i controlli nei
casolari di campagna circostanti, all’interno di uno dei quali è stato rinvenuto un
bidone contenente oltre 13,5 kg di infiorescenze di marijuana in fase di essiccazione,
che divise in dosi e vendute al dettaglio avrebbero permesso di ricavare oltre 130.000 €.
All’interno del casolare, erano evidenti le tracce dell’attività di produzione
dello stupefacente, ovvero l’essiccazione delle infiorescenze raccolte e la combustione delle
parti di pianta inutili. Le successive indagini hanno permesso di risalire al soggetto
utilizzatore del casolare, un quarantenne titolare di un azienda agricola della zona. La
sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro mentre il soggetto responsabile della
coltivazione è stato deferito all’A.G. competente.
GUARDIA DI FINANZA: IL GENERALE DI BRIGATA BRUNO BARTOLONI HA ASSUNTO L’INCARICO DI COMANDANTE
REGIONALE SARDEGNA
Nella mattinata odierna, presso la caserma “Fin. M.A.V.M. Efisio Satta”, sede del Comando
Regionale Sardegna della Guardia di Finanza, ha avuto luogo la cerimonia ufficiale di
avvicendamento nella carica di Comandante Regionale tra il Generale di Brigata Umberto Di
Nuzzo ed il Generale di Brigata Bruno Bartoloni. La cerimonia si è svolta alla presenza del
Comandante Interregionale dell’Italia Centrale, Generale di Divisione Bruno Buratti, il quale,
dopo aver espresso al Gen. B. Di Nuzzo i più profondi e sinceri ringraziamenti per il servizio
svolto, ha inteso rivolgere al Gen. B. Bartoloni un caloroso augurio di buon lavoro.
Il nuovo Comandante Regionale Sardegna, dopo aver rivolto un indirizzo di saluto al Comandante
Generale, Gen. C.A. Giorgio Toschi, ha assicurato, al Gen. D. Buratti, il massimo impegno
nello svolgimento del delicato compito assegnatogli e ha formulato i più sinceri auguri di
buon lavoro al Gen. B. Di Nuzzo per il nuovo ed importante incarico al quale è destinato alla
sede di Roma.
ESTATE NELLA LEGALITA’: INTENSIFICATA L’AZIONE DI CONTRASTO ALLA CONTRAFFAZIONE
PROSEGUE, ULTERIORMENTE INTENSIFICATA PER IL PERIODO ESTIVO, L’AZIONE DEI FINANZIERI DEL
COMANDO PROVINCIALE A CONTRASTO DELLA CONTRAFFAZIONE EDELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE ORGANIZZATO.
NELLE ULTIME SETTIMANE,NEL CORSO DI 16 DISTINTI INTERVENTI PIANIFICATI EDESEGUITI NELL’AMBITO
DEL CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA, LE FIAMME GIALLE CAGLIARITANE HANNO
SOTTOPOSTO A SEQUESTROCIRCA 2.500 PRODOTTI CONTRAFFATTI, COSTITUITI DA BORSE, ACCESSORI DI
PELLETTERIA, CAPI DI ABBIGLIAMENTO, NONCHE’MOLTEPLICI ARTICOLI SPROVVISTI DEI PRESCRITTI
CERTIFICATI DI ORIGINE E DEI REQUISITI DI CONFORMITA’ E SICUREZZA.
PER 13VENDITORI E’ SCATTATA LA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER IL REATO DI INTRODUZIONE
NELLO STATO E COMMERCIO DI PRODOTTI CON SEGNI FALSI MENTRE ALTRI 5 COMMERCIANTI SONO STATI
SEGNALATI ALLE AUTORITA’ AMMINISTRATIVE PER ABUSIVISMO COMMERCIALE
ANCHE NEI PROSSIMI MESI, PARTICOLARE ATTENZIONE SARÀ RISERVATA ALLE LOCALITA’ A SPICCATA
VOCAZIONE TURISTICA, A TUTELA DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI ONESTI.
L’ABUSIVISMO, LA CONTRAFFAZIONE ED IL COMMERCIO DI PRODOTTI INSICURI O COMUNQUE SPROVVISTI
DELLE NECESSARIE CERTIFICAZIONI, OLTRE A DANNEGGIARE IL MERCATO E LA SALUTE DEI CONSUMATORI,
SOTTRAGGONO OPPORTUNITA’ DI LAVORO ALLE IMPRESE RISPETTOSE DELLE REGOLE.
GLI ELEMENTIEMERSI NEL CORSO DELLE OPERAZIONI CONFLUIRANNO NEL S.I.A.C. (SISTEMA INFORMATIVO
ANTI CONTRAFFAZIONE), PIATTAFORMA INFORMATICA GESTITADALLA GUARDIA DI FINANZA, CUI HANNO
ACCESSO TUTTE LE FORZE DI POLIZIA E GLI OPERATORI DI SETTORE CHE ATTRAVERSOLA RACCOLTA
STRUTTURATA DEI DATI RIFERITI ALLE ATTIVITA’SVOLTE SUL TERRITORIO, CONSENTE DI TRACCIARE I
FLUSSI ILLECITI, RISALENDO ALLE FILIERE DEL FALSO E DI AGEVOLARE L’ANALISI DI RISCHIO SULLE
FENOMENOLOGIE ILLECITE IN QUESTIONE.
RECLUTAMENTO DI 3 ALLIEVI FINANZIERI RISERVATO AI CONGIUNTI DELLE CC.DD. “VITTIME DEL DOVERE”.
SCADENZA IL 11 AGOSTO 2016.
Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 55 del 12 luglio 2016 – 4^ Serie Speciale – è
stata pubblicata la procedura di selezione per il reclutamento di 3 allievi finanzieri del
contingente ordinario della Guardia di Finanza, riservata al coniuge ed ai figli superstiti,
nonché ai fratelli o alle sorelle, qualora unici superstiti, del personale delle Forze di
Polizia, deceduto o reso permanentemente invalido al servizio, con invalidità non inferiore
all’80% della capacità lavorativa.
Possono partecipare i cittadini italiani, donne e uomini, che alla scadenza del termine per la
presentazione della domanda, abbiano compiuto il 18° anno di età, non abbiano superato il
giorno di compimento del 26° anno di età e siano in possesso del diploma di istruzione
secondaria di primo grado.
Le domande di partecipazione devono essere compilate esclusivamente mediante la procedura
informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi Online”, seguendo le
istruzioni del sistema automatizzato.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è l’11 agosto 2016.
I vincitori della procedura saranno ammessi al corso di formazione in qualità di allievi
finanzieri.
GUARDIA DI FINANZA: COMMEMORAZIONE DEL CINQUANTENNALE DELLA SCOMPARSA DEL FINANZIERE SALVATORE
CABITTA.
Questa mattina alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Antonello Reni, delle
Autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche, si è tenuta a Porto Torres
la cerimonia di commemorazione del cinquantennale della scomparsa del Finanziere Salvatore
Cabitta, “Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria” e “Medaglia d’Oro per le Vittime del
Terrorismo alla memoria”.
Dopo la messa in suffragio del defunto presso la Basilica di San Gavino, è stata deposta una
corona d’alloro sulla tomba del militare e, a seguire, presso il Palazzo del Marchese, il
Comandante Provinciale ha consegnato ai familiari del militare delle missive del Comandante
Generale della Guardia di Finanza.
Salvatore Cabitta nacque a Porto Torres il 10 giugno 1941, figlio di Gavino e di Antonia
Francesca Zallu. Si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 1° marzo 1962, destinato a
frequentare il corso allievi presso la Scuola Nautica di Gaeta. Terminato il periodo di
formazione, Cabitta prestò servizio in diversi Reparti dell’Italia centrale, finché, il 16
maggio 1964, fu trasferito alla Brigata di frontiera di Casamazzagno (BL), appartenente
all’allora Comando Gruppo di Belluno. Il 26 agosto 1965, il Finanziere Cabitta fu trasferito
alla Compagnia di Bolzano, nella circostanza impegnata nella tutela dell’ordine pubblico,
seriamente minacciato dagli attentati terroristici compiuti contro l’Italia in quel contesto
storico
Nei mesi successivi, il Finanziere Cabitta sarebbe stato incaricato di delicati servizi a
tutela della sicurezza pubblica, partecipando alle operazioni di pattugliamento della linea di
confine, oltre che alla bonifica ed alla messa in sicurezza dei cosiddetti obiettivi sensibili
(stazioni ferroviarie, tralicci dell’alta tensione, dighe, centrali elettriche, edifici
pubblici).
Il 9 maggio del 1966 fu trasferito alla Compagnia di San Candido, assegnato alla Brigata di
San Martino in Casies, una località a 1.276 metri d’altitudine, con il compito di sorvegliare
e garantire il funzionamento del traffico frontaliero con la vicina Austria.
GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI OLTRE 1400 CAPI DI MERCE CONTRAFFATTA E DENUNCIATI TRE
CITTADINI EXTRA COMUNITARI
Nel pieno della stagione estiva continua incessante l’azione dei militari della Guardia di
Finanza del Comando Provinciale di Sassari, che nella mattinata di ieri hanno sequestrato
oltre 1400 capi di merce contraffatta delle migliori griffe in circolazione.
I finanzieri del Gruppo di Olbia, durante approfonditi controlli anticontraffazione nelle
località turistiche ricadenti nella circoscrizione di servizio del reparto, sono riusciti a
individuare tre soggetti di nazionalità senegalese intenti a vendere nei pressi delle spiagge
di Porto Taverna e Marina Maria merce contraffatta.
I militari della Sezione Operativa Pronto Impiego non si sono però fermati e sono riusciti a
risalire al deposito da cui gli extra comunitari si rifornivano, rinvenendo nel centro
cittadino un appartamento con all’interno borse, portafogli, cinture e occhiali di noti marchi
quali ad esempio Louis Vuitton, Gucci, D&G, Sundek, Lacoste, Fred Perry, Hogan, Hermes e Ray
Ban, per un totale di oltre 1400 pezzi.
I responsabili dei reati acclarati sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria
di Tempio Pausania, mentre tutta la merce rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.
L’attività condotta rientra in una più complesso piano volto alla prevenzione e al contrasto
all’abusivismo commerciale e alla contraffazione nel periodo estivo, in ossequio a quanto
disposto dalla Prefettura di Sassari e secondo le direttive del Comando Provinciale di
Sassari.
SASSARI. SEQUESTRATO UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO A GIAVE E SOMME IN CONTANTI
La Guardia di Finanza di Sassari, a conclusione di una articolata indagine partita da alcuni
accertamenti tributari e condotta sotto la guida della Procura della Repubblica della stessa
città, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Giovanni Porcheddu, ha eseguito un
provvedimento di sequestro, di un importante impianto fotovoltaico sito nel Comune di Giave
oltre a somme in contanti, per un valore complessivo di circa 8.900.000 euro.
L’attività investigativa, durata quasi due anni, ha permesso di scoprire un complesso disegno
criminoso che, attraverso dichiarazioni fraudolente rese da periti agronomi ed altri raggiri,
ha permesso ad una società residente a Giave, controllata da un gruppo finanziario facente
capo ad una holding di Taiwan, di beneficiare di ingenti contributi pubblici.
Gli ideatori del progetto hanno utilizzato relazioni agronomiche “di comodo” per ottenere le
autorizzazioni necessarie a costruire numerosissime serre fotovoltaiche, per una capacità
totale di 16MW e distribuite su una superficie di oltre 31 ettari. Le stesse serre hanno poi
consentito ai proprietari dell’impianto di incassare il contributo statale relativo alla
produzione di energia rinnovabile.
Tali contributi sono riservati per legge a chi svolge direttamente attività agricola, mentre
in questo caso gli investitori stranieri – come emerso dalla documentazione acquisita ed
analizzata nel corso delle complesse attività di indagine dai Finanzieri di Sassari – si sono
dimostrati interessati unicamente all’incasso del contributo erogato dal Gestore per i Servizi
Elettrici, e si sarebbero invece totalmente disinteressati della coltivazione del terreno. Dal
2012, momento di entrata in produzione dell’impianto, i contributi illecitamente incassati
ammontano a circa 8.900.000 €, ai quali si devono aggiungere circa 3.500.000 di euro proventi
derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta, il c.d. “ritiro dedicato”. La truffa
sta nel fatto che le colture previste nelle relazioni agronomiche non sono mai state
effettivamente impiantate; in una delle relazioni si rappresentava addirittura l’ambizioso
progetto di impiantare a Giave una coltura di Aloe che avrebbe eguagliato l’intera produzione
nazionale italiana della pianta, mentre in realtà tale piantagione non è mai stata realizzata.
Per cercare di rendere più difficili i controlli delle Fiamme Gialle, le aziende coinvolte
procedevano ad acquistare prodotti agricoli da fornitori terzi, facendoli poi apparire nei
bilanci come proventi dell’attività agricola, di fatto quasi inesistente.
I rappresentanti legali delle società coinvolte (un romagnolo prima ed un tedesco domiciliato
a Taiwan poi), e l’agronomo autore della relazione utilizzata per ottenere le autorizzazioni a
costruire, sono stati deferiti in stato di libertà alla locale A.G. per i reati di truffa
aggravata e falso.
Nel corso delle indagini sono emersi anche ulteriori reati quali l’emissione e l’utilizzazione
di fatture per operazioni inesistenti, per l’ammontare complessivo di circa 1.500.000 di euro,
per i quali gli amministratori delle società verificate (due sardi, un lombardo ed un tedesco)
sono stati denunciati alla stessa A.G. competente.
I fondi rinvenuti presso i conti correnti della società, derivanti dal contributo per
l’energia prodotta sono stati sottoposti a sequestro e convogliati nel Fondo Unico Giustizia,
mentre l’enorme impianto fotovoltaico – del valore complessivo di circa 50.000.000 di euro – è
stato sottoposto a sequestro con l’accortezza di mantenerlo in efficienza per consentire la
produzione di energia rinnovabile, senza però che alla stessa corrisponda più alcuna indebita
remunerazione attraverso i contributi del Conto Energia, finanziati con le bollette Enel di
tutti gli utenti italiani.
Quello effettuato dai Finanzieri di Sassari rappresenta un importante servizio nel settore
della lotta alle indebite percezioni di contributi nazionali, e si inquadra nella quotidiana
opera di tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea svolta dalla Guardia di
Finanza.