Stop alle moto sui sentieri di colline e montagne, il Pdl

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4 febbraio 2013 - Forlì, Cesena, Brevi, Politica, Società
Stop alle moto sui sentieri di colline e montagne, il
Pdl si oppone
Bartolini (Pdl): «è il solito ambientalismo da salotto»
BOLOGNA. Niente moto sui sentieri di collina e di montagna. Niente rombanti motociclette e, quindi,
niente più sport come enduro, motocross e “downhill”. È questo l'argomento dell'udienza conoscitiva che si
è tenuta oggi in consiglio regionale e che mira a vietare alle moto di percorrere strade e stradine di montagna.
Un altro schiaffo in faccia per il consigliere regionale Luca Bartolini, dopo le numerose leggi che limitano la
caccia, frutto, per il rappresentante del Popolo delle Libertà, delle iniziative “veteroambientaliste”. «Durante
l'audizione, a parte le solite associazioni che fanno ambientalismo da salotto» spiega Bartolini «sindaci e
amministratori locali si sono dimostrati contrari a questa legge, così come è impostata ora». «La sinistra ha
deciso di condannare le auto in città da diversi anni, ora se la prende anche coi motori in collina». E, da
cacciatore appassionato, Bartolini ci infila anche la polemica sulla caccia: «Dopo aver reso impossibile la vita
ai cacciatori, tocca ora agli appassionati delle due ruote a motore: con un divieto qua e uno là andrà a finire
che non si potrà più essere liberi neanche di praticare uno sport».
È proprio su questo punto che il consigliere Luca Bartolini incentra la sua arringa: «Va bene tutelare la rete
escursionistica e promuoverla ancor di più in campo turistico, ma in questo progetto non ci devono essere
sport di seria A e sport di serie B, così come non ci possono essere cittadini di una categoria superiore e
cittadini relegati a categorie inferiori da una normativa regionale sbagliata». Il problema, insomma, starebbe
nella discriminazione dei motociclisti a vantaggio degli escursionisti, meglio tutelati dalla sinistra.
Tag: Luca Bartolinidownhillenduromotocrosscacciacacciatorediscriminazione
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l'ora di complicare la vita ai cacciatori”. Lo denuncia il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) che, dopo
aver raccolto le proteste di chi pratica l'attività venatoria, mette in luce alcune contraddizioni contenute nel
Calendario venatorio regionale, calendario che a seguito di una sentenza della corte costituzionale non si
può più fare con legge ma solo un atto amministrativo della giunta – puntualizza l'esponente del Pdl –
quindi a rischio di ricorsi al Tar, ma soprattutto un documento che non passa dal consiglio regionale, dove
con un serio dibattito avremmo potuto migliorare il testo”.
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