Radio Mont Blanc

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Radio Mont Blanc
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Storia della radiotelevisione italiana. Radio Mont Blanc: dalla Val d’Aosta
alla conquista della Francia
Cre ato il 23/09/2014 - 09:29
Nel maggio del 1978, un anno prima della partenza di Radio
24, pronta a sgretolare il monopolio radiofonico elvetico da
Pizzo Groppera (Madesimo, Sondrio), a 3000 metri di quota,
con equipaggiamento tecnico ai massimi livelli del tempo, in
Val d'Aosta si pensa ad un progetto radiofonico
internazionale altrettanto maestoso.
Tutto ha inizio quando Gerard Stuffell, produttore discografico
francese stanco di combattere i colossi della musica per
ottenere passaggi musicali sulla radio francese, le cui playlist
erano, manco a dirlo, in mano alle major -, complice
l'avvenuta liberalizzazione dell'etere radiotelevisivo italiano,
decide di impiantare una stazione FM con base ad Aosta per
illuminare il territorio francese godendo delle opportunità radioelettriche offerte dalle altissime
montagne a disposizione. Con l'ausilio di un giovane ingegnere aostano, Gianni Peruzzi - che ha appena
contributo al lancio di Radio Aosta 102, stazione locale italiana bilingue diretta da Mario Stevenin Stuffel entra nel capitale della giovane emittente con l'idea di realizzare una radio altamente
professionale in lingua francese (il progetto è di chiamarla Radio Canal Blanc) che, con base giuridica in
Italia, possa illuminare il prospicente territorio francese (Svizzera Romanda) con dotazioni tecniche di
grande innovazione ed altissime prestazioni radioelettriche. Gli ingenti finanziamenti necessari per
l'operazione non sono un problema: gli
editori della carta stampata Bernard e
Laurent Mossu (La Messager) e Jean Claude
Nicole (direttore del quotidiano ginevrino La
Suisse, che qualche anno dopo avrebbe
realizzato anche l'audace progetto della tv
satellitare Tel-Sat), insieme all'imprenditore
Marcel Fournier (cofondatore, azionista e
dirigente del gruppo francese attivo nella
grande distribuzione Carrefour) ed al
pubblicitario Marcel Bleustein Blanchet
(fondatore e ceo di Publicis, una delle più
importanti agenzie pubblicitarie del mondo,
interessato
ad
assumere
l'appetibile
gestione commerciale della radio - Radio
France, Radio Monte Carlo e la privata
Europe 1 in quel momento si spartiscono un
lucroso mercato che ha margini di crescita enormi -), garantiscono il loro appoggio economico (e in
qualche modo politico). I “pirati” godono anche dell'avvallo dell'influente quotidiano Le Dauphine Libere,
i cui giornalisti, nei progetti,forniranno i contributi informativi all'emittente. La parte più importante del
progetto, quella tecnica, è studiata da Peruzzi insieme a tecnici tedeschi e francesi e consiste nella
collocazione dell'impianto FM a 3930 metri di quota, in località l'Aiguilles de Trélatête (detta anche Tréla-Tête), una montagna di roccia e ghiaccio posta sul confine italo-francese nelle Alpi del Monte Bianco
(Massiccio di Trélatête). Lì, nelle intenzioni del management tecnico, sarà realizzata una imponente
piattaforma in cemento armato adatta a collocare la struttura radiante e il ricovero per gli apparati per
un esercizio continuativo in totale assenza di supervisione umana in loco per lunghi periodi (il che, ai
tempi, era un azzardo, più che una rarità). La frequenza 102.100 MHz, quella utilizzata in Val d'Aosta
dalla locale Radio Aosta Stereo - Monte Bianco, è libera nel territorio francese. Ma per farla ascoltare
con dignità di sintonizzazione nel vasto territorio, nonostante l'eccezionale altezza sul livello del mare,
serve un impianto molto performante e dotato di grande affidabilità, come detto, in assenza di controllo
fisico in loco (stante la particolarità dell'impervio sito trasmissivo). Contattata la tedesca Rhode &
Schwartz, viene studiato un sistema radiante di 4+4 pannelli Kathrein ad alta potenza in collineare,
racchiusi in un grande cilindro in vetroresina per proteggerli dalle bassissime temperature raggiunte
dalla località ed alimentati da due trasmettitori da 10 kW
ciascuno in condizione di back-up, connessi ad un generatore
elettrico a kerosene la cui cisterna, di molte migliaia di litri,
sarebbe stata rifornita annualmente con elicottero (tanto che
viene allestita anche la piattaforma d'atterraggio in
condizione utile da non essere sommersa dalla neve copiosa
del luogo). La stessa installazione, naturalmente, avrebbe
avuto luogo con un elicottero, data l'impossibilità di
trasportare con altri mezzi i pesanti, complessi e delicati
apparati. Invero, dalla teoria alla pratica passano due anni,
considerato che gli unici mesi utili per procedere
all'istallazione sono i quattro estivi (d'inverno è impossibile
raggiungere il sito e l'intero impianto, difatti - oltre ad un
innovativo sistema di telecontrollo - è progettato con sistemi ad elevata ridondanza per avere una
ridottissima manutenzione, dati i costi rilevanti per provvedervi). La sede di messa in onda è
progettata a Ginevra, in rue du Valais, da dove,a regime, dovrebbero partire le tratte di collegamento
via cavo verso gli studi in Val d'Aosta, interconnessi in UHF col diffusore FM in alta quota (nelle more, gli
studi sono in Val d'Aosta presso la sede di Radio Aosta - Radio Monte Bianco, anche in considerazione
che le PP.TT elvetiche hanno negato il collegamento via cavo da Ginevra). Candidata per la raccolta
pubblicitaria è la prestigiosa Régie Presse. Alla fine del 1980 hanno avvio i test di trasmissione che
confermano
la
bontà
dell'installazione:
Radio Mont Blanc
102, così si chiama
l'emittente,
che
utilizza il claim “FM 102 le jour, FM 102 la nuit”, è distintamente sintonizzabile da Ginevra ad Annecy
(regione Rodano-Alpi, nell'Alta Savoia), da Chambéry a Grenoble (Francia sud-orientale) e da Lione (la
terza città più grande della Francia, dopo Parigi e Marsiglia) a Digione (nella Borgogna), anche se la
frequenza viene ritarata sui 102,300 MHz per renderla pienamente compatibile con emissioni francesi
(Radio Contact a Lione, la radio del futuro fondatore di Nostalgie che lì, nel 1976, aveva attivato la
stazione, a sua volta "pirata", Radio Active) ed italiane. Nella squadra fanno parte il direttore Roland
Dhordain, proveniente da RTF (la radio pubblica francese) e la giornalista Michel Collin, che coordinano
un team di 30 persone tra animatori - che gestiscono un palinsesto articolato con inizio dei programmi
parlati alle 6 del mattino (tra di essi si registrano i nomi di: Gianni Belfiore, Roy Bill the king of
bills, Christophe Barremaecker e Fabrice Deaurelle) -, programmatori (Arlette Tabart per la musica) e
giornalisti più o meno noti (tra di essi spiccavano e Rachid Arhab e Jean Wagner, che avrebbe poi
lavorato anca Radio Aix). e trasmissioni ufficiali partono nel
primo trimestre 1981 dagli studi di Aosta e da quelli di
Ginevra (dove un team di sei persone registra alcuni
programmi successivamente instradati dalla sede in Val
d'Aosta) e l'emittente attira immediatamente le attenzioni
della concorrenza pubblica e privata francese, ma
soprattutto quelle dell'appena insediato governo di
Francois Mitterand (eletto presidente della Repubblica il 10
maggio 1981, battendo il presidente uscente Valéry
Giscard d'Estaing), che non gradisce ingerenze estranee
ed incontrollabili (ancorchè di matrice evidentemente
commerciali). Era un progetto interessante anche sul piano
turistico, posto che - ricorda un ascoltatore- "invogliava a
visitare la Valle d'Aosta e univa le regioni arpitane della Valle d'Aosta, Savoia, Svizzera Romanda,
regione di Lione, ecc. Ci sentivamo in un'unica regione e c'era un po' di magia nella cancellazione delle
frontiere". Partono tuttavia, immediatamente, durissime doglianze verso il governo italiano, che, dopo
una timida diffida alla prosecuzione delle trasmissioni, in breve, si rivela incapace di gestire la
problematica, data l'assenza di una normativa di settore dopo la cancellazione dall'ordinamento
giuridico della norma regolatrice del monopolio radiotelevisivo pubblico su scala locale, avvenuta
qualche anno prima con la nota sentenza 202/1976 della Corte Costituzionale. A complicare la
questione vi è il fatto che la Val d'Aosta è una regione a statuto speciale, che gode quindi di particolari
forme e condizioni di autonomia, tanto che la questione approda velocemente al Consiglio Regionale
con l'interpellanza N. 57/81 (rubricata “Sospensione dei lavori di costruzione di una antenna radio
sull'Aiguille Trelatete da parte di un'emittente privata”), presentata dai consiglieri Tonino, Carral e
Cout. Nel documento dell'11 febbraio
1981 si legge (qui il testo integrale):
“Circa tre mesi fa avevamo presentato
una interpellanza in cui esprimevamo
la nostra contrarietà rispetto a quanto
si stava facendo sull'Aiguille Trélatête,
e, oltre a quella che avevamo definito
una violenza sulla montagna, e che
tale era, avevamo ricordato alla Giunta
che non si trattava di iniziative di
carattere culturale, bensì di una grossa
operazione commerciale e speculativa
pilotata da grossi gruppi economici
italiani, francesi e svizzeri. Recentemente, sia il Governo italiano, sia il Governo francese, hanno
diffidato la radio privata a continuare la loro azione tesa ad allargare il raggio di ascolto nella Francia e
nella Svizzera, e tali reazioni sono state molto dure soprattutto da parte del Ministro competente del
Governo francese. Noi avevamo detto già a suo tempo che con troppa leggerezza in Valle d'Aosta
erano state concesse autorizzazioni, o, perlomeno, non si era contrastata questa iniziativa. Perciò alla
luce di questi fatti nuovi abbiamo presentato questa interpellanza: per conoscere quale è l'opinione
della Giunta Regionale in merito all'azione intrapresa da questi diversi Ministeri, e se è nell'intenzione
della Giunta di ostacolare o, comunque, non favorire la creazione di questa grossa radio che prende
come modelli Radio Montecarlo o Radio Europa (Europe 1, ndr)” . Interpellanza che, tuttavia, non
sortisce gli effetti sperati dal governo francese, che l'aveva evidentemente stimolata, posto che nel
resoconto della seduta si legge: “la Giunta ritiene e riterrà che non vi sia bisogno di autorizzazione;
questo stante il diritto italiano vigente. Se poi la Repubblica francese intende, attraverso i normali
canali diplomatici, elevare una protesta, ciò riguarda evidentemente il Quai d'Orsay". "La Giunta spiega la delibera dell'ente regionale - non riesce a formulare un'opinione, perché questa sospensione
dei lavori non esiste (…) semmai il Ministero delle Poste volesse fare un'azione, dovrebbe
obbligatoriamente passare attraverso il Presidente della Giunta nella sua qualità di Prefetto, ma per
ora, assolutamente nulla è stato fatto in tal senso. In merito alla necessità o meno dell'autorizzazione
ci sono anche sentenze in cui si definisce
l'ambito delle radio cosiddette libere, e c'è
tutta una discussione in atto su quello che è
l'ambito locale nel quale le radio sono
autorizzate a trasmettere. A noi pare
evidente che in questo caso la radio esca da
quello che viene comunemente definito
l'ambito locale e che si appresti invece ad
avere una dimensione notevole. Ribadiamo
che in questi casi si tratta di un'operazione
soprattutto commerciale che non ha, nei
confronti di una Regione come la nostra,
nessun
interesse". La
risposta
all'interpellenza si chiude con un'alzata di
braccia, ancorché accompagnata da evidenti
preoccupazioni
su
una
possibile
degenerazione
del
fenomeno
che
l'esperienza di Radio Mont Blanc potrebbe innescare nella regione: "Qui la convinzione che ci fa
ribadire che non ci deve essere assolutamente alcun avallo da parte della Regione e del suo Governo,
ma anzi il tentativo di evitare che la Valle d'Aosta diventi il centro di una serie di radio che hanno
queste finalità e che rischiano alla fine di comprimere e di mettere in secondo piano le nostre
particolarità”. Della questione si occupa
anche la rivista Millecanali che, sul numero
84 del dicembre 1981 scrive: "Francia,
Svizzera e Piemonte sono impegnate in
una polemica pericolosa in queste
settimane con la Valle d'Aosta, grazie alle
diffusioni di Radio Mont Blanc (FM 102,3
MHz), che trasmette da quota 3930 con le
proprie antenne. La posizione tecnica
invidiabile sta creando una vera e propria
valanga di proteste che sono diventate
richieste ufficiali di smantellamento.
Dall'Aiguille de la Trelatèt, Radio Mont
Blanc risponde per ora facendo appello
allo statuto speciale della Regione Valle
d'Aosta che gode di leggi speciali che
comunque avrebbero vita dura se
confrontate in un'aula giudiziaria con gli
orientamenti localistici riconfermati in numerose sentenze di questo ultimo periodo che fanno appello
a quella ben nota della Corte Costituzionale". Con un pò d'enfasi, Millecanali aggiunge: "Per collocare la
sunnominata antenna i proprietari hanno noleggiato due elicotteri, hanno lavorato per sei mesi in
condizioni proibitive sulla base di un progetto rivisto da specialisti della Nasa che hanno messo a
disposizione strumenti in grado di intervenire a distanza per correggere difetti di funzionamento. Il
tutto è naturalmente racchiuso in un bunker ricavato nella roccia a prova di intemperie e calamità
naturali". L'esecutivo di Mitterand (che pure s'è dichiarato in sede di campagna elettorale favorevole
alla liberalizzazione dell'etere) è però determinato a chiudere la partita con tutti i mezzi che la
sovranità statale consente e desidera farlo immediatamente, prima che l'ascolto di Radio Mont Blanc si
consolidi e l'emittente divenga un caso politico inestricabile, come fu l'anno prima per Radio 24 a
Zurigo. E ciò anche in considerazione del fatto che l'etere francese è da qualche tempo sottoposto a
pesanti invasioni radioelettriche anche dall'area ligure, con numerose trasmittenti (anche ad altissima
potenza) dall'area sanremese (Imperia) che invadono la Costa Azzurra: tra queste preoccupano in
particolar modo il governo di Parigi le ingerenze di Radio K 101,1 MHz (con addirittura 30 kW da Monte
Bignone - Imperia); Radio Vintimille International (99,2 MHz) e Radio Midi (94,7 e 92,8 MHz) entrambe di
Bordighera; Radio Nova International (2 kW su 101,5 MHz da Camporosso - Monte Fontane) e
l'ascoltatissima Azur 102 da Ventimiglia (ma con studio a Monte-Carlo). La soluzione messa a punto
dagli uomini di Mitterand è semplice quanto lapidaria: oscurare le emissioni di Radio Mont Blanc
mediante l'attivazione di impianti isofrequenziali interferenti le emissioni provenienti dall'Italia su
102,300
MHz. Detto e fatto: dalla fine del 1981, con
l'attivazione di strategici diffusori inibitori in territorio francese
da parte della TDF (TéléDiffusion de France, sezione
dell'Office de radiodiffusion télévision française), l'emittente
RMB 102 diviene inascoltabile in gran parte del proprio bacino
peculiare,
vanificando
l'impresa
che,
fondandosi
esclusivamente su proventi della pubblicità, collassa. E'
l'epilogo: alla fine del 1982 le trasmissioni di Radio Mont Blanc
subiscono un primo arresto e, preso atto dell'impossibilità di
concludere positivamente la battaglia legale comunque
intrapresa da Stuffel e soci, l'emittente inizia una lenta
regressione. Le trasmissioni, da quel momento, proseguono
con meno enfasi fino al giugno 1985, quando vengono
sostituite da una programmazione di musica non stop per poi continuare solo in lingua italiana in Val
d'Aosta su 102,300 MHz dal Rifugio Torino a Courmayeur (e sulle frequenze secondarie 101,700 MHz,
100,200 MHz, 90.500 MHz) col marchio Radio Monte Bianco (con splittaggio pubblicitario sulle aree
italiane e francesi), con studi in Sarre (Ao), sotto altra gestione fino al 1987 (dopoiché avrà luogo una
ulteriore successione). Unica testimone dell'incredibile avventura rimarrà l'antenna di l'Aiguilles de
Tré latê te , che sarà smantellata per finalità di risanamento ambientale nel 2002 (qui il video), nel
silenzio delle soleggiate montagne che avevano salutato l'alba ed il repentino tramonto di Radio Mont
Blanc 102. L'emittente italiana proseguirà poi le proprie trasmissioni in Val d'Aosta, ottenendo
successivamente la concessione ministeriale ex L. 223/1990 per la radiodiffusione sonora di carattere
commerciale in ambito locale sotto la gestione della società Plurimedia di Sarre fino al 1999,
allorquando il ramo aziendale verrà ceduto ad un player milanese. Annotazioni finali: attualmente la
concessione di Radio Monte Bianco è a fondamento di un'attività radiofonica in altra regione italiana,
mentre il diffusore a 102,000 MHz (ex 102,300 MHz) di Courmayeur è confluito nella consistenza
impiantistica di Radio 24. (M.L. per NL)
Postfazione
Ci scrive un lettore (Pascal) introducendo elementi per una parziale riscrittura della vicenda di RMB,
almeno per quanto riguarda la sua durata.
"Buongiorno. Ho letto il vostro articolo a proposito di Radio Mont Blanc. Sono contento perché è una
radio che ascoltavo tantissimo quando ero giovane. Però, leggo qualcosa che vedo su tutti i siti che
parlano di Radio Mont Blanc, e non so perché tutti si ostinano a dire che la radio ha smesso di
funzionare nel 1982. Non è vero ed è impossibile. Vi spiego il perché. Sono cresciuto a Aix Les Bains e
ascoltavo Radio Mont Blanc tutti i giorni (e anche di notte; non spegnevo mai la radio). Nel inverno
84/85, lavoravo a Tignes e ascoltavo Radio Mont Blanc (avevano addirittura fatto una serata in una
discoteca della zona). Poi, nel aprile 1985, sono stato chiamato per fare il militare a Grenoble, e
ascoltavo Radio Mont Blanc (addirittura, ho spedito una cartolina per fare una dedicasse di canzone per
mia madre); ricordo che in quel periodo avevano cambiato i jingles. A giugno 85, non c'erano più
animatori ma solo musica non-stop: è successo d'un giorno all'altro senza spiegazione. Poi, da fine 85
fino all'anno 86, hanno trasmesso i programmi di Radio Monte Bianco (fino a poco tempo, avevo
ancora delle cassette con registrazioni che auguravano un buon anno 86). A Febbraio 86, ho finito i
miei 10 mesi di militare ed ho iniziato a lavorare con mio padre e nel locale facevo ascoltare Radio
Monte Bianco. Non facevano ascoltare le pubblicità in italiano, anche se ha volte si dimenticavano di
passare la musica alternativa: mi ricordo benissimo della pubblicità per il ristorante il Cavallo Bianco
di Aosta. Nel pomeriggio, si poteva chiamare il 00 39 165 55 32 21 per chiedere una canzone, cosa che
facevo regolarmente. Nella primavera 86, sono andato con un amico a visitare gli studi di Radio Monte
Bianco e ho incontrato un certo Fabio con chi ho poi fatto amicizia. Qualche mese dopo, non si poteva
più ascoltare Radio Mont Blanc perché la sulla stessa frequenza c'era Radio Nostalgie di Annemasse
(Savoia). Pochi mesi dopo, la radio tacque. Per riassumere, Radio Mont Blanc con regolari trasmissioni,
funzionò fino a giugno 85 e non 82. Da giugno 85 fino a 87, la Radio diffuse le trasmissioni di Radio
Monte Bianco. Allora, non so proprio perché tutti i siti menzionano la fine di RMB nel 82: non è vero;
dopo l'82, ci furono nuovi animatori come Christophe e Fabrice Deaurelle. Per quanto riguarda
Christophe, potete consultare questo sito dove viene evidenziato che dal 84 a 86 lavorò a Radio Mont
Blanc (quella di Aosta, perché ora lavora a Radio Mont Blanc Salanche, che non esisteva
all'epoca) http://reseau.journaldunet.com/membre/2556911/9954797626/christophe_barremaecker/ Altra
conferma
qui,
dove
si
evidenzia
che
si
tratta
di
Radio
Mont
Blanc
A o s t a : http://copainsdavant.linternaute.com/p/christophe-barremaecker-2556911
e
q u i : http://reseau.journaldunet.com/etablissement/649316/1/radio_mont_blanc/. Per finire, devo dire
che non ho mai più trovato una radio come RMB, di fatti sono anni che non ascolto più la radio, perché
mi manca questa stazione e non riesco ad interessarmi alle altre. Vi ringrazio per aver letto la mia
lunga e-mail e vi auguro una buona giornata".
Pascal
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