La Piroche punta ai mercati asiatici Il manager Pirone

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La Piroche punta ai mercati asiatici Il manager Pirone
AZEPOM...............09.07.2010.............21:50:25...............FOTOC14
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RITRATTO D’AZIENDA
La Piroche punta ai mercati asiatici
Il manager Pirone: il fatturato da 1,8 milioni è legato soprattutto all’export
‘‘
di Antonella Mattioli
I prodotti
della ditta
meranese si ispirano
alla medicina cinese
I clienti: estetiste
e beauty-farm
BOLZANO. Quando si è trattato di scegliere l’università
non ha avuto dubbi: chimica, naturalmente. Obiettivo: entrare nell’azienda di famiglia. La Piroche, la ditta meranese specializzata in prodotti cosmetici, fondata nel 1981 dal padre
Mario. Oggi Deborah Pirone è direttore tecnico.
Sono passati oltre dieci anni da quando Deborah Pirona è entrata in azienda, ma
l’entusiasmo e la passione sono quelli del primo giorno.
Lei, come direttore tecnico,
la sorella Sonia, come responsabile marketing, guidano con successo la “fabbrica
della bellezza” fondata dal
padre.
Mario Pirone, negli anni
Settanta, è direttore del
Grand hotel Solda, quando
conosce Henri Chenot. Un incontro fortunato: nasce Piroche. La sede è a Merano. L’azienda scommette sul binomio bellezza-benessere. Il settore della cosmesi è in espansione, in tutto il mondo.
Deborah è fresca di laurea
quando arriva in Piroche:
«La nostra responsabile chimica se n’era appena andata
e io mi sono trovata catapultata nella produzione».
LA SCHEDA
Matrimonio
tra imprenditori
BOLZANO. Trentanove
anni, meranese, due figli,
Deborah Pirone è laureata in chimica e tecnologie
farmaceutiche. Direttore
tecnico della Piroche fondata nel 1981 dal padre
Mario: l’azienda produce
cosmetici. È sposata con
l’imprenditore Riccardo
Felicetti.
Deborah Pirone, meranese, direttore tecnico della Piroche
All’inizio è dura. Ma lei è
una tosta. Ci mette l’anima
in quello che fa e oggi è Deborah ad ideare le nuove linee
del marchio.
«La cosa bella - spiega - è
che ricerca, sviluppo, realizzazione dei prodotti avvengono tutti nella nostra azienda.
Ci vogliono tra i sei mesi e
l’anno per lanciare un nuovo
prodotto. Da poco tempo ab-
biamo messo in produzione
anche la linea naturale. Ricerca e innovazione sono fondamentali».
La filosofia alla quale si
ispira l’azienda meranese è
quella della medicina tradizionale cinese che fa della cosmesi una forma di terapia:
punta alla cura degli inestetismi, ma anche alla prevezione. «L’idea di fondo è che bisogna agire sull’energia interiore. Concetto sconosciuto
per noi occidentali». Nel corso degli anni la Piroche è riuscita a “superare” i maestri
orientali ed esporta i propri
prodotti anche a Taiwan e a
Singapore.
Oggi, gran parte del fatturato annuo che si aggira intorno al milione e 800 mila
euro, è destinato al mercato
straniero. In Italia e all’estero i clienti di riferimento sono estetiste e beauty-farm.
Professionisti della bellezza
che, periodicamente, fre-
quentano i corsi di formazione dell’azienda meranese. «È
importante che chi usa i nostri prodotti conosca la filosofia che ci sta dietro».
La crisi ha colpito anche il
settore della bellezza? «Sì,
nei saloni di estetica si è fatta sentire: la clientela ha ridotto la frequenza. Di buono
c’è però che al mercato tradizionalmente femminile negli
ultimi anni si è aggiunto
quello maschile».
La manager della bellezza
si divide tra l’azienda e la famiglia: ha due figli, Luca e
Mattia, 10 e 4 anni. «Conciliare le due cose non è sempre
facile, ma si fa. I bambini
vanno a scuola a tempo pieno. Poi si può sempre contare sulla nonna. E sul papà».
L’imprenditrice altoatesina
è sposata con un imprenditore trentino: Riccardo Felicetti, manager dell’omonimo pastificio di Predazzo. Lui ha la
base in Val di Fiemme e se
spesso è impegnato all’estero. Dove si sono conosciuti
Deborah e Renzo? «In occasione di una riunione di giovani industriali».
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