Il Ministero del lavoro della Polonia presente al progetto europeo

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Il Ministero del lavoro della Polonia presente al progetto europeo
Il Ministero del lavoro della Polonia
presente al progetto europeo della FIRST
Global Job Model, qualifiche professionali, risultati della ricerca e analisi di
impatto, i temi affrontati a Varsavia
Partito a marzo, il progetto europeo dal titolo “I diritti di informazione e consultazione e il ruolo del
CAE nello sviluppo di un sistema di qualifiche professionali. Apprendimento permanente e modelli
di lavoro nel contesto di una più ampia mobilità transnazionale nel settore della finanza” ,
presentato dalla FIRST CISL e finanziato dall’Unione europea, fa tappa in Polonia.
Al centro i temi legati a ruoli, qualifiche e profili professionali, cruciali in un contesto di mobilità
transnazionale come è quello che attualmente contraddistingue il mercato del lavoro nel settore
finanziario.
In questi mesi i partner del progetto, sindacalisti del settore di ben nove Paesi dell’Unione
europea, divisi in due gruppi, hanno effettuato, a distanza, un lavoro di ricerca e analisi
sull’impatto del Global Job Model (il sistema utilizzato in Unicredit per descrivere e valutare tutte
le posizioni all’interno di Gruppo), e sui modelli di riconoscimento/certificazione delle qualifiche
professionali utilizzati in altre realtà finanziarie europee.
“Il tema della professionalità per FIRST è di grande interesse, è uno dei cinque argomenti su cui
stiamo focalizzando la contrattazione aziendale - ha dichiarato Pier Luigi Ledda, Segretario
nazionale e Project manager del progetto - Puntando sulla professionalità, quindi sulla gestione,
valutazione, formazione e inquadramenti, è possibile offrire alle imprese opportunità di crescita
stabile e sostenibile della produttività e della redditività e, contemporaneamente, garantire al
lavoratore condizioni di occupabilità e una maggiore remunerazione”.
“Questo evento- ha dichiarato Antonino Sorgi, Responsabile del Dipartimento Internazionale della
CISL - che mette attorno allo stesso tavolo tanti Paesi europei così diversi tra loro, a discutere di
occupabilità e life long learning, è davvero importante soprattutto in questo momento storico in
cui la vera festa dell’indipendenza è nell’unione dei popoli”.
L’incontro è stato dedicato al confronto dei risultati del lavoro a distanza e alla risoluzione di un
‘caso di studio’ che si è concluso con un ‘gioco di ruolo’ su una situazione ipotetica - ma realistica di implementazione in un Gruppo bancario europeo di un sistema di riconoscimento delle
qualifiche professionali.
Il Governo della Polonia ha espresso grande interesse per l’iniziativa, intervenendo nella giornata
di apertura. L’Onorevole Agata Olinska, sostituendo il Ministro del Lavoro impegnato a causa del
Brexit, ha presentato il sistema del dialogo sociale in Polonia. “Sottovalutato e non praticato per
anni, il dialogo tra le parti sociali nel nostro Paese ha avuto nuovo impulso a partire dalla legge
che nel ottobre 2015 ha istituito un nuovo organismo tripartito (vi partecipano Governo,
rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori – ndr) chiamato Consiglio del dialogo sociale. È
il Parlamento che legifera, ma la partecipazione delle parti sociali al processo di costruzione delle
leggi, è oggi una realtà che realizza il dettato costituzionale”.
Dariusz Kiziakiewicz, del sindacato polacco dei bancari ha sottolineato come l’istituzione del
Consiglio sia un segnale importante. “Siamo in un Paese in cui il salario minimo è fissato intorno ai
4 euro, in cui non esiste contrattazione collettiva nel settore finanziario, in cui le grandi aziende
vengono ad investire, ma non rispettano la legge: negli ultimi 8 anni i sindacati hanno dovuto
ricorrere in tribunale per 2000 controversie di lavoro. Evidentemente c’è un gran bisogno di un
reale dialogo sociale, specialmente a livello settoriale, cosa che auspichiamo avvenga nei prossimi
anni”.
Giovanni Luciano, Segretario Confederale CISL nel concludere i lavori del meeting ha evidenziato
la centralità della contrattazione, anche transnazionale, per fronteggiare le grandi sfide che
attendono il mondo del lavoro a partire dalla globalizzazione: “La certificazione delle competenze è
uno dei possibili strumenti di risoluzione delle tensioni occupazionali in situazioni di crisi aziendale.
Valorizzare la professionalità garantendo riconoscibilità e spendibilità del sapere formale ed
informale, aumenta competitività dei lavoratori sul mercato del lavoro e rende vincenti le aziende
nella competizione globale”.
28 giugno 2016
Redazione First Cisl