scheda dell`itinerario

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scheda dell`itinerario
IN FONDO AL MARE ..SULL’APPENNINO LIGURE
La zona del Guardamonte è quella che più di ogni altra, in Val Curone, offre la possibilità di
effettuare un viaggio a ritroso nel corso della storia tra natura e cielo incontaminati e tranquillità
assoluta.
Questa località, situata sullo spartiacque tra Val Curone e Valle Staffora (PV), al confine cioè
tra Lombardia e Piemonte, è ricca di reperti archeologici che testimoniano la presenza di
antichissimi insediamenti umani: i più antichi risalgono al Neolitico antico e medio. Sul
Castelliere (o Castellano) ossia un rudimentale villaggio fortificato, si insediarono popolazioni del
ceppo Ligure provenienti presumibilmente da Ovest (Spagna e Francia meridionale). I ritrovamenti
sono costituiti da suppellettili, manufatti in terracotta, ceramiche simili a quelle di Fiorano (Emilia)
e sono datati intorno a 5.000 anni a.C. Altri frammenti di vasi rinvenuti sono datati fra il 4.700 e il
4.600 a.C. (V millennio a.C,) e appartengono ad una cultura diversa dalla precedente. Appartengono
invece ad un periodo successivo (età del Rame), tra il V e il IV millennio, i frammenti ascrivibili a
vasi di netta derivazione celtica (Francia). Si tratta di contenitori senza manici ma forniti di prese
forate, ideali per appendere il recipiente. La continuità dell’insediamento per tutto il neolitico medio
è testimoniata anche da frammenti di vasi a squame sempre di influsso d’oltralpe. Sono inoltre
venuti alla luce resti fossili di enormi capodogli e conchiglie di varie dimensioni.
I movimenti tellurici sotterranei, nel corso di migliaia di anni, hanno fatto progressivamente
riemergere quello che per un lungo periodo era rimasto sommerso nelle profondità marine.
Il sito archeologico di Guardamonte si trova nell’area settentrionale del monte Vallassa, sul
crinale che separa il paese di San Sebastiano Curone dall’abitato di Bagnaria. Scoperto nei primi
anni cinquanta dopo una serie di rinvenimenti sporadici, ha visto col tempo consolidarsi la sua
importanza. Nel 1995 furono avviati nuovi scavi mirati ad un progetto di ricognizione in tutta l’area
interessata dalla presenza dell’antico insediamento.
La rupe arenacea del Guardamonte, che fungeva da difesa naturale del Castelliere, è oggi una
palestra di roccia e uno spaccato a cielo aperto della storia geologica di questo sito.
Il viaggio a ritroso nel tempo avviene passeggiando in una zona ricca di elementi naturalistici, tra
boschi di roverella e cespugli di ginepro, dove si possono incontrare varie tipologie faunistiche, tra
cui la pernice rossa e il capriolo, ammirare essenze floreali - una peculiarità della zona sono le
orchidee selvatiche - e osservare elementi geologici come i calanchi.
A cura di Tortona, tra storia cultura e natura
www.vivitortona.it - [email protected]