Uso di benzodiazepin..
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Uso di benzodiazepin..
Uso di benzodiazepine e rischio di demenza: studio prospettico sulla popolazione Da uno studio prospettico pubblicato sul BMJ nel settembre del 2012 si è evidenziata una correlazione tra l’uso di benzodiazepine e lo sviluppo di demenza in soggetti over 65. Attualmente le benzodiazepine sono largamente prescritte in molti Paesi e usati da più del 20% della popolazione con oltre 65 anni. Risaputi i loro effetti sulle capacità cognitive a breve termine. Lo studio condotto dall’Università di Bordeaux ed aveva come focus principale la valutazione dell’associazione di tale categoria di farmaci con la demenza. Partecipanti e farmaci Si è partito da un campione di 3777 pazienti di età compresa tra i 65 anni e più nel periodo che andava dal 1987 al 1989 e residenti nel sud-ovest della Francia. I risultati provenivano sia da un’analisi combinata nel corso del follow-up che da uno studio-controllo. I pazienti che partecipavano non dovevano aver manifestato casi di demenza a 5 anni dal follow-up e bisognava riportare anche la data del primo uso delle benzodiazepine. Sono state considerate tutte le benzodiazepine in commercio in Francia tra il 1988 e il 2006 (alprazolam, bromazepam, clordiazepossido, clobazam, clonazepam, clorazepato, clotiazepam, diazepam, estazolam, flunitrazepam, loflazepato, loprazolam, lormetazepam, nitrazepam, nordazepam, prazepam, oxazepam, temazepam, tetrazepam, tofizopam, triazolam, zolpidem e zopiclone). I pazienti venivano divisi in due gruppi: consumatori di benzodiazepine e non. Outcome In ciascun follow-up un gruppo di psicologici e neurologici confermavano la diagnosi di demenza, qualora ci fosse. Fattori di rischio Oltre all’età e al sesso, venivano considerati altri fattori di rischio per lo sviluppo di demenza: livello scolastico stato civile (sposato o single) consumo di vino e bevande alcoliche presenza di diabete e ipertensione uso di statine uso di anticoagulanti orali declino cognitivo. Per il declino cognitivo sono stati considerati tre differenti tests con un punteggio loro assegnato. I sintomi della depressione erano valutati dall’utilizzo della scala Epidemiologica specifica. I test nello specifico erano: MMSE, mini-mental state examination Scala Benton Isaacs test Dei 3777 partecipanti allo studio, 2084 erano ancora in follow-up a cinque anni dalla visita. Sono stati esclusi 154 pazienti con segni di demenza già a 5 anni dal follow-up, 735 con una storia pregressa di abuso di benzodiazepine, e 132 con questionario sull’uso del farmaco mancante. Il campione cosi racchiudeva in tutto 1063 pazienti liberi da demenza. La tabella 1 riporta le caratteristiche dei partecipanti inclusi nello studio. Non esistevano differenze tra i nuovi consumatori di benzodiazepine e i non- consumatori in termini di età, sesso, diabete mellito, uso di statine ed evoluzione cognitiva. Caratteristiche Nuovi consumatori di benzodiazepine (n= 95) Non consumatori di benzodiazepine (n=968) Media del follow-up (anni) Demenza Sesso femminile Età 70-79 80-84 ≥85 Istruzione scolastica ≥7 anni Single Consumo di vino Sintomi depressive significative Ipertensione Diabete mellito Uso di statine Uso di anticoagulanti Evoluzione cognitiva Punteggio MMSE Punteggio Isaacs Punteggio Benton 6.1 30 54 6.2 223 474 35 26 34 63 49 57/90 15/93 385 240 343 745 394 680/932 38/944 70 7 5 14 562 81 36 55 0 0 0 0 0 0 Tab. 1 Caratteristiche dei partecipanti allo studio, a seconda dell’uso o no di benzodiazepine. Analisi aggiustata per età, sesso, istruzione etc. Non-consumatori di benzodiazepine Nuovi consumatori di benzodiazepine Analisi principale Non-consumatori di benzodiazepine Nuovi consumatori di benzodiazepine Analisi complementare Non-consumatori di benzodiazepine Nuovi consumatori di benzodiazepine Casi di demenza Nessuna demenza durante il followup Hazard ratio (95%) N=253 N=810 223 745 1.00 30 65 1.59 (1.09 a 2.34) N=240 211 N=766 708 1.00 29 58 1.60 (1.08 a 2.38) N=231 N=752 203 695 1.00 28 57 1.62 (1.08 a 2.43) Tab. 2 Associazione tra nuovi consumatori e non di benzodiazepine con casi di demenza nello studio PAQUID. Casi Controlli Analisi uni variata N=467 N=1810 (assortito per età e sesso) Non-consumatori di 175 845 benzodiazepine Nuovi consumatori di 233 741 benzodiazepine Esposizione mancante 59 224 Analisi multi varia N=449 N= 1771 Non-consumatori di 174 844 benzodiazepine Nuovi consumatori di 233 738 benzodiazepine Esposizione mancante 42 189 Analisi sull’uso recente/passato di benzodiazepine Analisi uni variata N=467 N=1810 Non consumatori di 175 845 benzodiazepine Consumatori recenti di 17 52 benzodiazepine Consumatori abituali 216 689 Odds ratio (95%) sull’uso del farmaco 1.00 1.54 (1.24 a 1.93) 1.30 (0.93 a 1.81) 1.0 1.55 (1.24 a 1.95) 1.04 (0.71 a 1.53) 1.00 1.58 (0.90 a 2.78) 1.54 (1.23 a 1.93) e passati di benzodiazepine Esposizione mancante Analisi multivariata Non consumatori di benzodiazepine Consumatori recenti di benzodiazepine Consumatori abituali e passati di benzodiazepine Esposizione mancante 59 N= 449 174 224 N=1771 844 1.30 (0.93 a 1.81) 1.00 17 52 1.48 (0.83 a 2.63) 216 686 1.56 ( 1.23 a 1.98) 42 189 1.04 (0.71 a 1.53) Tab. 3 Rischio di demenza associato all’uso di benzodiazepine e valore odds ratio Conclusioni Dallo studio osservazionale che ha coinvolto 1.063 pazienti scelti tra volontari over 65 residenti nel sud-ovest della Francia si è evidenziato il rischio di sviluppare una demenza durante il follow-up tra coloro che facevano uso di benzodiazepine. Anche considerando i potenziali bias di selezione e fattori confondenti in generale in un’analisi combinata nel corso del follow-up e in uno studio casocontrollo PAQUID, i risultati rimanevano importanti in termini di odds ratio. A conclusione di questo studio, i ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori studi per valutare tale rapporto esposizione farmaco/fattore di rischio sia valido anche per i pazienti under 65. Bibliografia Billioti de Gage S, Bégaud B, Bazin F, Verdoux H, Dartigues JF, Pérès K, Kurth T, Pariente A. Benzodiazepine use and risk of dementia: prospective population based study. BMJ. 2012 Sep 27;345:e6231. doi: 10.1136/bmj.e6231.