Kineo 4 - Fabrizio Bonomo
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Kineo 4 - Fabrizio Bonomo
TUNNEL DOSSIER IL TUNNEL SOTTO LA MANICA L’ Inaugurazione del Tunnel sotto la Manica del 6 Maggio 1994, rappresenta una data fondamentale nella storia del trasporto ed il completamento di un’opera simbolo del nostro secolo, così com’è stato nel secolo scorso il canale di Suez. Molto si è detto e scritto su quest’opera, e sarebbe quindi esercitazione inutile cercare di aggiungere qualcosa di originale; si è discusso sull’originalità della formula privata che non trova analogie per altre opere infrastrutturali, si è dibattuto KINEO 4 1994 sui problemi della redditività (ma se si fosse tanto discusso di redditività si sarebbe mai realizzato fra il Piemonte e la Francia il tunnel del Frejus, che a distanza di oltre un secolo è ancora fondamentale per i traffici ferroviari?), ci si è stupiti dei tempi brevissimi di realizzazione (meno di otto anni), ci si è interrogati sui problemi della sicurezza e della loro soluzione. Mi pare tuttavia che l’opera, a parte la sua originalità tecnologica, vada considerata un capolavoro di logistica dei trasporti, un vero “canale 50 TUNNEL DOSSIER La nuova linea fra Parigi e Londra, attraverso il tunnel sotto la Manica, rappresenta il punto di svolta potenziale per la realizzazione della rete europea dell'alta velocità, che superando complessi vincoli naturali si avvia a facilitare l'integrazione del continente europeo, nel segno dello sviluppo tecnologico e di un ruolo rinnovato per il trasporto ferroviario. secco” attraverso il mare. Esso non è in senso stretto un’opera ferroviaria, ma utilizza la tecnologia ferroviaria per catturare il traffico stradale, che rappresenta una gran parte del totale, e trasferirlo da una sponda all’altra. Ma anche il traffico ferroviario in senso stretto sarà modificato da quest’opera: basti pensare al tempo di percorrenza di tre ore dell’Eurostar, il treno veloce disegnato per l'attraversamento del tunnel fra Parigi e Londra, tempo destinato a ridursi ulteriormente, e che rende il modo ferro- viario, per questa relazione, fortemente competitivo non solo rispetto ai mezzi privati, ma addirittura all’aereo. Inoltre quest’opera è, o dovrebbe essere, la prima di quelle destinate a trasformare l’Europa in una “grande pianura”. Mi riferisco ai grandi valichi alpini che saranno attraversati dai tunnel del Gottardo, del Sempione, del Moncenisio e del Brennero. Di questi, i due in territorio svizzero sono in fase di esecuzione, gli altri due già in una fase avanzata di studio. Pianta e profilo con le strutture più significative del tratto da Parigi a Lille della linea che attraverso il Tunnel porta a Londra. KINEO 4 1994 51 DOSSIER TUNNEL L’Italia è interessata da tutte queste opere, e negli ultimi anni il valico del Moncenisio ha avuto una forte accelerazione grazie alla comune volontà politica dei governi italiano e francese, all’entusiasmo delle comunità locali, alla perfetta sintonia delle ferrovie italiane e francesi nel condurre gli studi preliminari e di fattibilità. Il tunnel del Moncenisio avrà una lunghezza di 54 chilometri (contro i cinquanta del tunnel sotto la Manica), ed il costo è stimato, includendo gli accessi lato Italia e lato Francia, in circa 8 mila miliardi di lire. La realizzazione di quest’opera modificherà in modo sostanziale il trasporto delle merci e dei passeggeri, ma non solo fra l’Italia e la Francia; esso, infatti, creerà una via alternativa ai traffici verso l’est dell’Europa, aprendo un varco a sud delle alpi. L’importanza strategica di questa nuova via non può certo sfuggire, e la realizzazione del tunnel di base è vitale per evitare la marginalizzazione del nostro Paese. Forse non è esagerato paragonarla all’importanza che ebbe nel secolo XVII la via della Valtellina per la Spagna e l’impero Asburgico. Una volta completato, questo nuovo itinerario consentirà una drammatica riduzione dei tempi di percorrenza (dalle attuali sei ore e dieci fra Torino e Parigi a due ore e cinquantaquattro, da dodici ore e quarantanove di Torino - Londra a cinque ore e zero quattro, da undici ore e trentacinque di Torino Barcellona a tre ore e quarantaquattro). Per le merci il miglioramento non sarà dissimile, si pensi all’autostrada viaggiante, con effetti fortemente positivi sulle condizioni ambientali e la sicurezza. Ma proprio la consapevolezza che questa opera vedrà la luce in un territorio di grandissima valenza ambientale com’è quello alpino, e per di più già fortemente compromesso, spinge ad una enorme cautela nella definizione dei progetti esecutivi e nelle valutazioni di impatto ambientale. Per questo la durata degli studi si protrarrà per altri due anni, anche se durante il loro corso sarà KINEO 4 1994 52 TUNNEL possibile iniziare la perforazione dei tunnel pilota. Naturalmente, tutto ciò va visto nel contesto del programma delle nuove reti ad Alta Velocità italiane ed europee, che si estenderanno da Napoli a Glasgow e da Lisbona a Budapest e a Pietroburgo. Una rete così importante, con più di 9 mila chilometri di nuove linee ed oltre 15 mila chilometri di linee potenziate, deve essere vista nel quadro delle direttive europee che, non solo impongono il libero accesso, ma anche l’interope- Pianta e profilo con le strutture più significative del tratto Bruxelles-LilleCalais-Folkestone. rabilità. È su quest’ultimo tema che le ferrovie e l’industria europea si stanno misurando, con l’aiuto della Comunità Europea. Molte risorse sono state messe in gioco, e molti ostacoli, dovuti a consuetudini, obiettivi difficoltà tecniche, egoismi industriali, devono ancora essere superati. Le ferrovie francesi, tedesche ed italiane si sono date l’obiettivo di far sì che il nuovo sistema di comando e controllo europeo Etcs (European Train Control System) sia adottato, e operante, nel duemila/duemilacinque. Tuttavia, la sfida tecnologica non si giocherà solo sugli impianti di segnalamento e controllo, ma anche sul materiale rotabile, il fatto che in Europa vi siano più di quattro treni veloci (Tgv, Ice, Etr 500, Etr 460, X2000 rispettivamente in Francia, Germania, Italia e Svezia) è in evidente contraddizione con logiche di scala, contenimento dei costi, ottimizzazione dei programmi di ricerca, obiettivi di esportazione. Si dovrà quindi lavorare con coraggio e buona volontà per la costruzione di un treno europeo che non abbia solo obiettivi di eccellenza tecnologica, ma sia anche attento ai costi e a un sempre maggiore rispetto dell’ambiente. Emilio Maraini In alto, sezione tipo della linea, realizzata con raggi minimi di 3.250 m, concepita per raggiungere velocità fino a 300 km/h. KINEO 4 1994 DOSSIER 53