Bioregione Urbana: autosostenibilità, comunità locale, economie

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Bioregione Urbana: autosostenibilità, comunità locale, economie
Atelier
6
Bioregione Urbana:
autosostenibilità, comunità locale,
economie solidali
Coordinatore
Daniela Poli con Claudio Saragosa
Discussant
Gianni Scudo
Introduzione
Crisi economica è crisi dell’oikos della relazione di lunga durata col
territorio dell’abitare. Utilizzo indiscriminato delle risorse, il consumo di
suolo, le trasformazioni non landscape sensitive hanno prodotto elevati
costi gestionali con periferie senza regole, smisurate, seriali, diffuse e
pervasive in cui l’urbanità ha lasciato il posto all’urbanizzazione. Mentre
nelle città europee e de nord del mondo si assiste a fenomeni di
decrescita, accompagnati da politiche indirizzate alla rigenerazione e
riqualificazione urbana, nelle aree del sud e dell’est del mondo la crescita
continua a ritmi vertiginosi, proiettando la relazione centro-periferica e gli
squilibri più evidenti alla scala mondiale. Nei territori post-metotropolitani
della città europea in domanda di qualità insediativa si conducono attività
integrate di lavoro, di loisir, di commercio, di formazione che attraversano
più livelli di spazialità in cui la prossimità del quartiere, la relazione
societaria urbana, la diffusività territoriale e l’immaterialità delle rete cyber
coesistono. Nel territorio di area vasta una geografia variabile e multi
direzionale disegna un caleidoscopio di flussi materiali e immateriali che
talvolta non trovano un inquadramento coerente.
La riorganizzazione della città contemporanea deve confrontarsi con
questa complessità verso la ricomposizione di una nuova urbanità che
necessita della ricostruzione di legami fondativi identificativi e identitari con
i luoghi dell’abitare, rigenerando la città attraverso lo sviluppo di relazioni
sinergiche con il suo territorio di riferimento e moltiplicandone al temo
stesso le centralità. Per l’urbanistica uscire dalla crisi significa riprogettare
l’insediamento come una bioregione urbana, policentrica e reticolare, in
cui le comunità locali siano implicate nella chiusura tendenziale dei cicli
locali delle risorse e nell’individuazione di nuovi equilibri eco-sistemici col
territorio di riferimento [sistema di valle, sistemi montani, aree collinari,
entroterra costieri]. Il paradigna bioregionale è stato riportato in luce negli
anni settanta del novecento in un’accezione ecologista, in particolare negli
studi americani di Peter Berg, ma esso più essere fatto risalire a contributi
più antichi che si inquadreano nella geografia ecologica di Vidal De la
Blache, nelle esperienze della Regional Planning Association of America
e in particolare alla definizione bio-antropocentrica della “sezione di valle”
di Patrick Geddes, dove emerge la relazione coevolutiva fra i caratteri
della struttura idrogeomorfologica dei bacini idrografici con le specifiche
culture produttive e gli stili di vita [place, work folk], riprese nella “regione
della comunità umana” di Lewis Mumford. La bioregione urbana appare
così il riferimento concettuale appropriato per trattare in modo integrato
i diversi fattori che caratterizzano l’abitare contemporaneo, passando da
luoghi funzionali costruiti ignorando la storia profonda del territorio a un
insieme di città e paesi che cercano di riconquistare una traiettoria coevolutiva fra insediamento e ambiente di riferimento.
Per percorrere questa strada più azioni integrate sono necessarie: una
rete ecologica che innerva e ridisegna forme urbane ad alta prestazione
energetica con equilibri idrogeomorfologici; la definizione certa del
confine urbano e la riprogettazione dei margini con l’individuazione di
nuove centralità agro urbane; il potenziamento della filiera corta del cibo
[patti agroalimentari territoriali, agricoltura urbana, orti periurbani, public
procurement], degli ecosystem services; la valorizzazione di economie
solidali e di reciprocità. L’Atelier ha discusso in maniera intensa attorno
a questa tematica l’illustrando ricerche e casi studio da cui trarre
suggerimenti e piste di ricerca.
Daniela Poli
Bioregione Urbana:
autosostenibilità, comunità locale,
economie solidali
Coordinatore
Daniela Poli con Claudio Saragosa
Discussant
Gianni Scudo
06
Valentina Alberti
L’energia come catalizzatore dei processi di sviluppo locale
Ottavia Aristone, Raffaella Radoccia
Tra sostenibilità urbana ed economie rurali nelle regioni medio-adriatiche
Francesca Bilotta
Processi di salvaguardia e valorizzazione dell’identità mediterranea
Giuseppe Bonavita
Designing hierarchies: the role of ecological networks beyond local
framework conditions
Ruggero Bonisolli, Laura Colosio
Bioregione-Lombardia: una nuova geografia basata sulla domanda
dei prodotti agricoli all’interno del sistema della ristorazione collettiva e
sull’offerta dei prodotti locali
Cristiana Mattioli, Aldo Treville
Le cascine come presidi e nodi di reti relazionali: pratiche di cura del
territorio periurbano milanese
Paola Panuccio
Il patrimonio territoriale nel piano urbanistico
Andrea Marçel Pidalà, Valeria Ravì Pinto
Scenari Strategici eco-territorialisti per il ri-equilibrio e la cura della
bioregione dei Nebrodi
Filippo Schilleci, Annalisa Giampino, Vincenzo Todaro
Ripensare i territori metropolitani. Forme e processi di pressione
insediativa sui sistemi di interesse naturale
Daniel Screpanti, Piernicola Carlesi
La ragnatela della continuità
Elisa Butelli, Matteo Massarelli
La bioregione urbana: dall’ellisse urbana della Toscana al caso
dell’Aquitania
Emanuele Sommariva, Christian Haid
‘Food and the City’ Rethinking Hannover food system. The potential of a
regional Foodshed
Alessandro Cariello, Rossella Ferorelli
Strategie di densificazione dei paesaggi intermedi nella Puglia centrale
Ilaria Vitellio
Ruralità critiche
Alessandro Coppola
Post neo-liberal? Sustainable and resilient? Localist? Urban policy shifts
in the city of Cleveland
Nicola Di Croce
Montagna e avanguardia
Michele Galella
Luoghi della krìsis. Spazi aperti produttivi e rigenerazione urbana
Giampiero Lombardini
Al confine dell’urbano: il piano urbanistico ligure di fronte al tema delle
aree agricole
Leonardo Lutzoni
‘Territori silenziosi’ come progetto che si costruisce lentamente. Indizi di
ri-conversione per il territorio dell’Alta Gallura
Francesco Martinico, Luca Barbarossa, Daniele La Rosa,
Riccardo Privitera
L’integrazione tra nuove forme di agricoltura urbana e Greenways per la
produzione di Ecosystem Services in contesti urbani
by Planum. The Journal of Urbanism
ISSN 1723 - 0993 | no. 27, vol. II [2013]
www.planum.net
Proceedings published in October 2013