Housing in GB

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Housing in GB
Housing in G.B.
Per affrontare correttamente il tema della funzione abitativa
nell'ambito della dimensione urbana, si rende necessario acquisire
una conoscenza critica del fenomeno della formazione del quartiere in
rapporto al formarsi dello spazio urbano e alla determinazione delle
scelte tipologiche e aggregative. poiche l'idea di quartiere come
tessuto connettivo delle aggregazioni tipologiche è naturalmente
comprensiva dei servizi comunitari (spazi per il commercio,
I'istruzione, il culto, la sanità, il gioco, ecc.), il momento della
ricomposizione e dell'integrazione, quali passaggi atti ad annullare le
grandi fratture della città del XX° secolo, si esprime in connotati
rappresentativi del contesto sociale ed ambientale, trasferendone la
presenza nei prodotti progettuali. Puntando in particolare sul
significato di quartiere in tutte le sue implicazioni, soprattutto
riguardandolo nella duplice relazione con l'alloggio e con la città, si
sono volute sottolineare alcune essenziali interdipendenze.
Saltaire
Città operaia Inglese
fondata da T.Salt nel 1851
sulle rive del canale che
collega Leeds a Liverpool
caratterizzata da un
impianto urbano dal
disegno fortemente
razionalizzato, che poco
concede alla fantasia ma
molto alla funzionalità,
essa è attraversata dalla
ferrovia che divide l’area
produttiva e direzionale
dai servizi e dalle unità
abitative che sono
allineate a schiera sulla
scacchiera di strade da un
lato e su percorsi interni
che fanno fronte agli orti
giardini dall’altro.
Port. Sunlight
company
town.
Città composta da oltre 600 casette, in gruppi di quattro, poste a dieci
chilometri da Liverpool, fu fondata nel 1887 da W.H. Lever, che era
proprietario di una fabbrica di sapone, ad uso dei propri dipendenti; Il
piano di dettaglio fu sapientemente studiato per valorizzare l’area
verde centrale ed ebbe un ottimo risultato, tanto che la città si ingrandì
rapidamente dotandosi di importanti attrezzature pubbliche quali una
scuola superiore, un museo, una biblioteca, etc.
Victorian
Inner Suburb,
Fulham
Londra 1870
L' Inghilterra già prima della guerra aveva lanciato il tema del
decentramento urbano, in particolare di Londra, attraverso
l'approvazione del Piano della grande Londra. l cui contenuti
erano:
-la programmazione della diminuzione della pressione esercitata
dalle aziende industriali e dalla popolazione sulla Contea della
capitale
-decentramento;
-la stabilizzazione e il riordino della periferia;
-l'introduzione del- la green belt come strumento di difesa e
tutela ambientale di fronte all'ulteriore espansione urbana;
-la creazione di sette nuove città intorno a Londra: Basildon,
Bracknell, Crawley, Harlow, Hemel Hempstead, Stevenege e
Welwyn-Hatfield -che avrebbero dovuto contenere la pressione
espansiva sulla capitale e riequilibrare al contempo lo sviluppo
industriale sul territorio del Sud Est.
Sul piano nazionale, analogamente, fu lanciata la politica delle
new towns, ossia della crescita decentrata delle città per
filiazione di nuclei urbani autosufficienti, questo processo si pote
realizzare attraverso la gestione pubblica delle Corporations che
esercitavano su più fronti:
-il controllo sullo sviluppo del territorio non urbanizzato;
-la soluzione del problema della formazione del plusvalore
urbano;
-la costruzione delle infrastrutture e degli edifici,
-il controllo degli spazi pubblici e della forma urbana,
-il sistema della mobilità sia pubblica che privata.
In questo contesto il problema della casa poteva trovare più
agevole e razionale soluzione, sia attraverso il controllo dei
prezzi di vendita e di affitto, che attraverso uno studio molto
accurato sulla morfologia urbana -dotazione di servizi-, e sulle
caratteristiche tipologiche e di qualità dell' abitare. ...
La costruzione di città nuove, per decentrare la pressione sui centri storici,
procedè attraverso una serie di aggiustamenti successivi fino all'inizio
degli anni settanta, l'idea di fondo si basava su una netta ripartizione
funzionale dello spazio urbano che comprendeva essenzialmente:
a) le zone residenziali articolate per «unità di vicinato» della grandezza
media di diecimila abitanti ciascuna a bassa densità -65 abitanti per ettaro
-costituite a loro volta da più quartieri riuniti intorno ad gruppi di servizi e
di attrezzature pubbliche di base, ben servite ma protette dalla intrusione
delle auto;
b) la zona centrale della città comprendente tutte le maggiori funzioni
urbane di importanza territoriale agevolmente raggiungibile, sia dal
territorio, che dalla città attraverso: le auto individuali, i percorsi
pedonali, le piste ciclabili e i mezzi pub- blici, previlegiando sempre il
collegamento rapi- do con questultimi:
c) le aree industriali poste all'esterno del perimetro residenziale e ben
collegate alla città e al territorio
Immagine rovesciata
Rispetto alla planimetria
Linea ferroviaria
IL RAPPORTO CON GLI UTENTI DIVIENE
ELEMENTO FONDANTE L’AGGIUSTAMENTO
DELLA PROGETTAZIONE
My room
RUNCORN
città del 3° gruppo
.
Nell'affermarsi del nuovo orientamento, a mio
giudizio, giocò un ruolo importante il
cambiamento che stava avvenendo, intorno a
metà degli anni settanta, delle condizioni socio
economiche al contorno, in particolare con il
sopravanzare della crisi dell'industria e con
l'emergere del terziario e del terziario avanzato
come elementi portanti dell'economia urbana si
era determinata la possibilità di rivedere
l'eccessiva rigidità dello zoning che era alla base
della pianificazione delle new towns e di
migliorarne lo schema di riferimento.
Il nuovo centro
Le stecche residenziali in collina
Lo studio del funzionamento della cellula urbana e del
suo inserimento nell' ambiente, accompagnato a quello
della mobilità assunse livelli di approfondimento e di
sperimentazione molto avanzati che permisero di
risolvere, nelle esperienze che si succedettero nel
tempo, le carenze che da queste erano emerse.
In estrema sintesi si può affermare che, dalle prime
città rigidamente programmate, si passò ad una sorta di
programmazione più aperta e suscettibile di essere
precisata, man a mano che si procedeva nella sua
realizzazione, anche con il contributo dei cittadini che
nel frattempo si erano insediati o erano in procinto di
farlo. (PIANO PROCESSO)
Dalla metà degli anni settanta inoltre era divenuto
preminente il problema della riqualificazione e del
risanamento del patrimonio esistente nelle aree
centrali delle città storiche
-Housing act del '74 e Green Paper del '77 –
che in molti casi poteva significare anche la messa in
atto di interventi di densificazione -infil'- urbana.
Gli enti locali potevano avvalersi, per la
programmazione degli interventi, degli strumenti di
pianificazione che nel frattempo erano stati
introdotti, quali:
Structure Plan -piano programmatico -,
Development Plan Scheme - piano urbanistico di coordinamento Local Plan -piano esecutivo della fabbricazione -.
Per collocare in una giusta prospettiva storica il
contributo degli alloggi realizzati nelle new towns
al problema dell'abitazione, così drammatico in
Gran Bretagna, è giusto ricordare che
quantitativamente essi coprirono soltanto una
parte del patrimonio abitativo costruito nel dopo
guerra.
Dopo la fine della guerra dal' 45 al '50 si
realizzarono complessivamente attraverso
l'intervento dello stato, oltre ottocentomila alloggi
di edilizia statale o sowenzionata e nei successivi
25 anni è stato stimato che l'intervento
complessivo dello stato avesse realizzato quasi 5
milioni di alloggi di contro a poco più di 4 milioni
del settore privato.
1) Città compatta
Urban infill: aumento della
densità degli insediamenti in ogni
unità di vicinato in base alla
capacità di carico residua
Densificazione sui nodi di
interscambio del sistema di
trasporto – Tema del recupero e
della riqualificazione urbana
2) Decentramento
Policentrismo: superamento del modello
gerarchico tradizionale londinese con la
rilocalizzazione delle funzioni in centri
minori sparsi sul territorio.
Ma il disegno dei corridoi
infrastrutturali originari spinge in
ambito locale alla dilatazione in nuovi
centri (policentrismo diffuso)
3) Confine urbano
Green space system: trama continua di
aree verdi integrate con il sistema della
mobilità pedonale, ciclabile e dei
trasporti pubblici
Green belt (cintura verde)
Green chains (corridoi verdi di
attraversamento dei quartieri con
percorsi pedonali e trasporto pubblico)