1 23 aprile 2012 I. Floovant, chanson de geste publiée pour la

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1 23 aprile 2012 I. Floovant, chanson de geste publiée pour la
FILOLOGIA ROMANZA
23 aprile 2012
I.
Floovant, chanson de geste publiée pour la première fois d'après le manuscrit unique de
Montpellier par MM. H. Michelant et F. Guessard, Paris, Jannet, 1858, v. 1424:
Vos me sanblez françois au parler lo romanz.
Voi mi sembrate francese da come parlate il volgare.
II.
Brunetto Latini, Tresor, a c. di P. G. Beltrami, P. Squillacioti, P. Torri e S. Vatteroni, Torino,
Einaudi, 2007, p. I, 1, 7:
Et se aucun demandoit por quoi ceste livre est escrit en roman selonc le patois de France, puis que
nos [so]mes ytaliens, je diroie que ce est par .ii. raisons: l’une que nos somes en France, l’autre
por ce que la parleure est plus delitable et plus comune a tous languaiges.
E se qualcuno chiedesse perché questo libro è scritto in volgare nella lingua di Francia, visto che
siamo italiani, gli dirò che è per due ragioni: l’una è che siamo in Francia, l’altra è perché la lingua
è più piacevole e più diffusa tra le genti di tutte le lingue.
III. Guillaume
de Palerne, versione in prosa attribuita a Pierre Durand (sec. XVI):
Et considerant le langage qui estoit romant antique rimoyé en sorte non intelligible ne lisible a
plusiers, favorisans a leur requeste, come de chose tres convenable, ay traduict et transferé le
langage de cette histoire en langage moderne françois, pour a chacun qui lire la voudra estre plus
intelligible.
E ritenendo la lingua romanza antica, così messa in rima, per molti non comprensibile né leggibile,
venendo incontro alle loro richieste, assai opportune, ho tradotto e trasposto il linguaggio di questa
storia in francese moderno, per rendermi più comprensibile a chi lo vorrà leggere.
IV.
Chrétien de Troyes, Cligès, in Id., Romans, Paris, Librairie Générale Française, 1994, vv. 1-8 e
vv. 18-23:
Cil qui fist d’Erec et d’Enide,
Et les comandemenz d’Ovide
Et l’art d’amors en romanz mist,
[…]
.I. novel conte recomence;
[…]
Ceste estoire trovons escrite
Que conter vos vuel et retraire
En .I. des livres de l’aumaire
Mon seignor saint Pere a Beauvez.
De la fu cist contes estrez
Colui che compose la storia di Erec e d’Enide, e
tradusse in romanzo i Comandamenti e l’Arte di
amare di Ovidio […] incomincia un nuovo racconto;
[…] Questa storia che voglio narrarvi e riferirvi, la
troviamo scritta in uno dei libri della biblioteca di
monsignor San Pietro a Beauvais; di lì fu ricavato
questo racconto dal quale Chrétien compose il
presente romanzo.
1 Dont cest romans fist Chrestiens.
V.
Robert Wace, Le roman de Rou et des ducs de Normandie, publié […] par F. Pluquet, Rouen,
Frère, 1827, 2 voll., vol. 2, vv. 10441-10444 e vv. 151-153:
Se l’on demande ki ço dist
Se qualcuno chiede chi ha detto ciò,
Ki ceste estoire en romanz mist
che traspose in volgare questa storia
Jo di et dirai ke jo sui
Dico e dirò che sono io,
Wace de l’isle de Gersui.
Wace dell’Isola di Jersey.
Mais or puis ieo lunges penser,
livres escrire e translater,
faire rumanz e serventeis…
Ma ora ho tutto il tempo per meditare, per scrivere e
tradurre libri, per comporre storie e sirventesi…
VI.
Benoît de Sainte-Maure, Roman de Troie, ed. Baumgartner-Vielliard, Paris, Librairie Générale
Française, 1998, p. 42 (vv. 33-39):
Et por co me vuell travailler
en une estoire conmencier,
que, de latin, ou je la truis,
se j’ai le sens e se ge puis,
le voudrai si en romanz metre
que cil qui n’entendront la letre
se puissent deduire el romanz.
E perciò voglio impegnarmi a cominciare una storia: dal
latino, dove l’ho trovata, se ne ho la capacità e la
possibilità, vorrei trasportarla in volgare, cosicché quelli
che non sono colti possano divertirsi con quest’opera.
VII. Herbert,
Le roman de Dolopathos. Édition du manuscrit H 436 de la Bibliothèque de l’École de
médecine de Montpellier par Jean-Luc Leclanche, Paris, Champion,1997, 3 voll., vv. 1844-47:
Si comme Dans Jehans nous devise
qui en latin l’histoire mist,
et Herbers qui le romanz fist
de latin en romanz le traist.
VIII.
Così come ci spiegano Messer Giovanni, che redasse
in latino questa storia, e Erberto, che compose l’opera,
volgendo il testo dal latino al volgare.
Traduzione francese dei Proverbi di Salomone (1140 ca.):
Ki ben en volt estre enquerant
entendet donc a cest romanz.
VIII. Epistle
Chi ben vuol apprendere segua con attenzione
quest’opera.
des femmes (sec. XIII, seconda metà):
De femme vos di en apiert
tout son tans et son romans piert
qui les requiert de vilonnie.
Vi dico chiaramente che spreca tempo e fiato chi
propone a una donna qualcosa di indegno.
2 IX. Il
Romanzo di Renart la volpe, a cura di M. Bonafin, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1999, II,
vv. 1-9:
Seignor, oï avez maint conte
Que maint conterre vous raconte,
Conment Paris ravi Elaine,
Le mal qu’il en ot et la paine,
De Tristan, qui la chievre fist,
Qui assez bellement en dist,
Et fabliaus et chançon de geste,
Romanz de lui et de sa geste.
Maint autre conte par la terre.
Signori, avete udito molte storie che più d’uno vi
racconta: come Paride rapì Elena, il male e il dolore
che n’ebbe, di Tristano che fece la capra, e recitò assai
bene e fabliaux e canzoni di gesta. Storie su di lui e le
sue imprese più d’uno racconta in giro.
X.
Chrétien de Troyes, Le chevalier au lion ou le Roman d’Yvain, ed. D. F. Hult, Paris, Librairie
Générale Française, 1994, vv. 5356-5366:
Mesire Yvain el vergier entre
Et aprés lui toute sa route;
Apuyé voit deseur son coute
Un prodomme qui se gesoit
Seur .i. drap de soie, et lisoit
Une puchele devant li
En un rommans escouter
S’i estoit venue acouter
Une dame, et estoit sa mere.
Et li prodons estoit sen pere.
Messer Yvain entra nel verziere e, dietro di lui, tutta la sua
scorta. Vede, appoggiato sul suo gomito, un gentiluomo che
stava sdraiato su un drappo di seta; e davanti a lui una
fanciulla leggeva a voce alta un romanzo, non so di quale
argomento. E, per ascoltare il romanzo, era venuta a sdraiarsi
lì anche una dama: era la madre della fanciulla. E il
gentiluomo era suo padre.
XI.
Le Chevalier à l'Épée, An Old French Poem Edited by Edward Cooke Armstrong, Baltimore,
Murphy, 1900, vv. 794-802:
Quant mangié orent a plenté
et li dobler furent osté,
cil lecheor, dont moult i ot,
monstra chascuns ce que il sot:
li uns atempre sa viele,
cil flaüste, cil chalemele
e cil autre rechante et note
ou a la harpe ou a la rote,
cil list romans et cil dist fables;
cil chevaler jouent as tables
et aus eschés …
XII. Dante,
Quando ebbero mangiato a sazietà, e le tavole furono
sparecchiate, quei ghiottoni dei giullari – ce n’erano tanti –
mostrarono quel che sapevano fare: l’uno accorda la sua viola,
l’altro suona il flauto e l’altro ancora lo zufolo; questo canta
accompagnandosi con l’arpa o la rotta, quello legge romanzi e
quell’altro racconta favole; i cavalieri giocano a tric-trac o a
scacchi…
De vulgari eloquentia, I, x:
3 Allegat ergo pro se lingua oïl, quod propter sui faciliorem ac delectabiliorem vulgaritatem
quicquid redactum sive inventum est ad vulgare prosaicum suum est: videlicet Biblia cum
Troianorum Romanorumque gestibus compilata et Arturi regis ambages pulcerrime et quamplures
alie ystorie ac doctrine. Pro se vero argumentatur alia, scilicet oc, quod vulgares eloquentes in ea
primitus poetati sunt, tamquam in perfectiori dulciorique loquela, ut puta Petrus de Alvernia et alii
antiquiores doctores.
Infatti la lingua d’oïl adduce a suo favore che, per essere di più facile e gradevole divulgazione,
tutto ciò che è stato ridotto o immaginato per prosa volgare ad essa appartiene: cioè la compilazione
biblica colle imprese dei Troiani e dei Romani, le bellissime avventure errabonde di re Artù e
parecchie altre storie ed opere di ammaestramento. In favor suo adduce l’altra, cioè quella d’oc, che
i dicitori in volgare primieramente in essa poetarono come nella lingua più perfetta e più dolce, per
esempio Pietro d’Alvernia e gli altri più antichi maestri.
XIII.
Gonzalo de Berceo, Vida de Santo Domingo de Silos, ed. T. Labarta de Chaves, Madrid,
Castalia, 1987:
Quiero far una prosa en romanz paladino
en qual suele el pueblo fablar a su vecino,
car non so tan letrado por far otro ladino.
1. Intendo fare una composizione in volgare chiaro, come suole parlare la gente del popolo con
i suoi concittadini, poiché non sono così colto per comporla in un’altra lingua.
2. Intendo fare una composizione in volgare cortigiano, come suole parlare il popolo di un
luogo colo popolo di un luogo vicino, poiché non sono così colto per comporla in un’altra
lingua.
XIV. Cantare
del Cid (explicit):
El romanz es leído:
dad nos del vino;
si non tenedes dineros,
echad allá unos peños,
que bien vos lo darán sobr’ellos.
XV. Libro
de Apolonio:
Quando con su viola hovo bien solazado,
a sabor de los pueblos hovo assaz cantado,
tornóles a rezar un romance bien rimado.
Il cantare è letto e finito, dateci un po’ di vino;
se non avete un quattrino lasciate qualche
pegno e su quelli ve lo forniranno.
Quando con la sua viola ebbe ben intrattenuto tutti,
e cantato assai per il piacere della gente, riprese a
recitare un componimento ben ritmato.
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