costa d`avorio - Gianluca Trotta

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costa d`avorio - Gianluca Trotta
COSTA D'AVORIO
Nome: Repubblica della Costa d'Avorio
Lingue ufficiali: francese
Capitale: Yamoussoukro 1 (299.243 (cens.1998)ab.)
Forma di governo: Repubblica
Capo di Stato: contestazione tra Koudou Gbagbo
Laurent e Alassane Ouattara
Capo di Governo: Ake N'gbo (Guillaume Soro per
Ouattara )
Indipendenza Dalla Francia: il 7 agosto 1960
Ingresso nell'ONU: 20 settembre 1960
Superficie Totale: 322.460 km²
Popolazione totale:21,500,000 (stima 2011)
Densità: 67 ab./km²
Valuta: Franco
PIL pro capite: 1.510 $ (2005)
ISU (2005): 0,432 (166º)
La Repubblica di Costa d'Avorio è uno Stato dell'Africa occidentale.
Confina ad ovest con la Liberia e la Guinea, a nord con il Mali e il Burkina Faso, ad est
con il Ghana e a sud con il Golfo di Guinea.
La Costa d'Avorio è una repubblica presidenziale con capitale Yamoussoukro; la lingua
ufficiale è il francese.
Nonostante il suo sviluppo economico sia insidiato dall'agitazione politica dovuta alla
dilagante corruzione, la Costa d'Avorio rimane uno degli stati più prosperi dell'Africa
occidentale.
Circa un quarto della popolazione vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno.
STORIA
La Costa d'Avorio, ex colonia francese, ha ottenuto l'indipendenza nel 1960. Tra il 1900 e
il 1911, la popolazione ivoriana fu vittima di genocidio, riducendosi da 1,5 milioni a
160.000, a causa della schiavitù imposta dal colonialismo francese. Il suo presidente
fondatore è stato Félix Houphouët-Boigny, in carica fino al 1993. I suoi successori sono
stati nell'ordine:
• Henri Konan Bédié
• Robert Guéï
• Laurent Gbagbo.
Fra il 2002 e il 2004 in Costa d'Avorio c'è stata una guerra civile in seguito ad una rivolta
nel nord guidata da Guillaume Soro, che accusava il presidente Gbagbo di essere un
dittatore. Sono stati inviati 10.000 caschi blu dell'ONUCI (Forza pacifica dell'ONU per la
Costa d'Avorio), tra i quali 4.600 francesi. Il 4 marzo 2007 è stata firmata la pace tra le
due opposte fazioni. L'accordo è stato raggiunto intorno ai due punti chiave del disarmo
e dell'identificazione. Per il primo, la forza d'interposizione ONUCI dovrebbe essere
sostituita da un'altra internazionale. Il secondo riguarda il riconoscimento della
cittadinanza di milioni di Ivoriani che sono considerati ribelli espulsi e non hanno
neppure i documenti. L'accordo tra i due contendenti prevede l'assunzione del ruolo di
capo del governo per Soro. Restano tuttora insoluti i dubbi sulla possibilità di tenere
presto le elezioni presidenziali previste nel 2005 e già rinviate sei volte. Le elezioni si
sono svolte il 31 ottobre 2010, Il secondo turno, col ballottaggio tra il presidente Laurent
Gbagbo e il leader dell'opposizione Alassane Ouattara, si è tenuto il 28 novembre 2010.
Entrambi però si sono dichiarati vincitori. Il 18 dicembre, Gbagbo ordinò ai peacekeeper
delle Nazioni Unite di lasciare il paese ma l'ONU ha rifiutato, e il Consiglio di Sicurezza
ha esteso il mandato della missione ONU in Costa d'Avorio fino al 30 giugno 2011. Nel
marzo del 2011 l'ONU decide di inviare 2.000 militari che si sommano agli 8.000 esistenti
per l'aggravarsi della guerra civile.
Geografia
La Costa d'Avorio è un paese dell'Africa occidentale subsahariana. La costa occidentale è
caratterizzata dalla presenza di scogli, baie e promontori rocciosi; quella orientale è
percorsa da grandi e profonde lagune, gran parte delle quali risulta inaccessibile al mare
a causa della presenza di piccoli arcipelaghi sabbiosi che formano una barriera naturale
tra la zona litoranea e il mare aperto.
L'entroterra è caratterizzato da fitte foreste pluviali, dimora e rifugio di più di 200
specie di piante. Le foreste digradano rapidamente verso nord lasciando il posto ad una
vegetazione più rada, tipica delle savane.
Gli unici rilievi presenti si trovano nelle regioni occidentali di Man e Odienné, tra cui
spiccano i monti Nimba, alti più di 1.750 metri.
Fiumi
I fiumi principali sono il Bandama, il Sassandra e il Comoé, nessuno dei quali navigabile
poiché interrotti in più punti da rapide o soggetti a siccità durante la stagione secca. Si
dovette attendere il 1950 perché venisse costruito il primo canale, nella laguna Ebrié,
ad Abidjan.
Clima
Il clima della Costa d'Avorio è caldo e umido, equatoriale sulla costa meridionale,
tropicale nel centro e arido nella parte settentrionale. Sono individuabili tre stagioni: da
novembre a marzo il clima è caldo e secco, da aprile a maggio torrido e secco e da
giugno a ottobre caldo e umido.
Etnie
La popolazione odierna della Costa d'Avorio appartiene a circa 60 gruppi etnici,
raggruppabili in cinque grandi ceppi accomunati da caratteristiche socio-culturali o
etno-linguistiche:Akan,Voltaici o Gur, Kru, Mandé del Nord e Mandé del Sud.
Gli Akan sono il gruppo etnico maggiore (42,1% della popolazione) e si trovano
prevalentemente nelle regioni orientali e centrali dello stato.
I gruppi principali, per quanto riguarda le regioni settentrionali, sono i Mandé del Nord
(16,5% della popolazione) ed i Voltaici (17,6%). Anche se questi gruppi etnici sono
originari del Nord, molte persone che vi appartengono vivono oggi nelle regioni
meridionali della nazione; ad esempio, circa il 23% dei Mandé del Nord vive ad Abidjan.
Nelle regioni occidentali la popolazione si divide tra i gruppi etnici dei Kru (12,7%) e dei
Mandé del Sud (10%). Dagli anni quaranta, agli autoctoni del paese si aggiunsero i
lavoratori provenienti dal Burkina Faso, che si installarono nelle piantagioni di caffè e di
cacao. Anche dopo l'abolizione del lavoro forzato la Costa d'Avorio continuò ad attrarre
ondate di migranti dai paesi limitrofi. Félix Houphouët-Boigny favorì questo flusso
introducendo la legge di libera proprietà della terra, con lo slogan "the land belongs to
those that develop it".
Oggi gli stranieri ammontano a circa il 25% della popolazione ivoriana e appartengono
principalmente al gruppo etnico dei Voltaici e dei Mandé del Nord. Di questi, circa il 50%
è nato nel paese. Nel paese si riscontra anche la presenza di cittadini di origine
francese, inglese, spagnola, statunitense e canadese.
Lingue
La lingua ufficiale della Costa d'Avorio è il francese che è parlato da circa il 70% della
popolazione, mentre la lingua dioula è il dialetto commerciale (creolo) più utilizzato
nelle transazioni quotidiane. C'è anche l'Agni
Religioni
La religione predominante è il Cristianesimo (45,4%, in maggioranza cattolici), segue
l'Islam (38,6%); mentre l'11% pratica i culti animisti indigeni. Una parte della popolazione
(5%) non si considera seguace di alcuna religione.
REGIONI
Regione
Nome ufficiale
Popolazione[ Area (km²
3]
)
Capoluogo
Agnéby
Agnéby
720.000
9.080
Agboville
Alto Sassandra
Haut-Sassandra
1.186.600
15.200
Daloa
Bafing
Bafing
178.400
8.720
Touba
Bandama Sud
Sud-Bandama
826.300
10.650
Divo
25.800
San-Pédro
Basso Sassandra Bas-Sassandra
Comoé Sud
Sud-Comoé
536.500
6.250
Aboisso
Denguélé
Denguélé
277.000
20.600
Odienné
Fromager
Fromager
679.900
6.900
Gagnoa
Laghi
Lacs
597.500
8.940
Lagune
Lagunes
4.210.200
14.200
Abidjan
Marahoué
Marahoué
651.700
8.500
Bouaflé
Medio Cavally
Moyen-Cavally
443.200
14.150
Guiglo
Medio Comoé
Moyen-Comoé
488.200
6.900
Abengourou
Montagne
Montagnes
1.125.800
16.000
Man
N'zi-Comoé
N'zi-Comoé
909.800
19.560
Dimbokro
Savane
Savanes
1.215.100
40.323
Korhogo
Valle del
Vallée du
Bandama
Bandama
1.335.500
28.530
Bouaké
Worodougou
Worodougou
400.200
21.900
Séguéla
Zanzan
Zanzan
839.000
38.000
Bondoukou
Yamoussoukr
o
Politica
Dal 1983 la capitale ufficiale è Yamoussoukro; comunque, Abidjan resta il centro
amministrativo. La maggior parte dei paesi mantiene la propria ambasciata ad Abidjan.
La popolazione continua a soffrire a causa del continuo stato di guerra civile. Le
organizzazioni internazionali per i Diritti Umani hanno segnalato problemi relativi al
trattamento dei civili prigionieri da parte di entrambi gli schieramenti e la ricomparsa
del fenomeno dei bambini ridotti in schiavitù e impiegati come lavoratori nella
produzione del cacao.
Economia
La Costa d'Avorio possiede una delle economie più prospere dell'Africa, benché fragile
poiché basata principalmente sull'esportazione di materie prime.
Il suo mercato dipende pesantemente dal settore agricolo; infatti quasi il 70% del popolo
ivoriano è impiegato in qualche forma di attività agricola. Il paese è inoltre il maggior
produttore ed esportatore mondiale di caffè, semi di cacao e olio di palma.
Conseguentemente, l'economia è altamente sensibile alle fluttuazioni dei prezzi
internazionali di questi prodotti e alle condizioni meteorologiche.
Dall'indipendenza del 1960 fino ai primi anni ottanta il paese godette di un lungo periodo
di notevole sviluppo economico, conquistandosi in tal modo un posto tra i paesi in via di
sviluppo a medio reddito. Negli anni successivi l'economia subì però un forte arresto a
causa del crollo dei prezzi dei principali prodotti d'esportazione e subì ulteriori danni a
causa della siccità che interessò il paese. Fu inaugurato un programma di privatizzazione
e il governo tentò, senza successo, di differenziare l'economia nazionale. Nonostante
tutti questi sforzi, la Côte d'Ivoire continuò a dipendere ancora in gran parte
dall'agricoltura e dalle attività ad essa collegate; a tutt'oggi quelle stesse attività danno
lavoro a circa il 68% della popolazione del paese. Oltre a caffè, cacao e olio di palma, lo
stato produce ed esporta grandi quantità di banane e ananas (soprattutto nell'Unione
Europea), noci, canna da zucchero, cotone, sesamo, copra,arachidi e caucciù. Ma è
anche produttore di manioca, riso, mais, miglio, patate dolci e sorgo, destinati
soprattutto al consumo locale.
Un altro settore di notevole rilevanza divenne, a partire dal 1977, quello manifatturiero,
grazie soprattutto alla scoperta di giacimenti di petrolio al largo della costa. Il principale
legname destinato all'esportazione è il mogano e, per quanto riguarda le estrazioni
minerarie, bisogna segnalare la presenza di notevoli quantità di diamanti, manganese,
nichel, bauxite e oro.
Nel 2002 il PIL pro capite raggiungeva i 710 dollari.
Molto sviluppata è la pesca, soprattutto per quanto riguarda il tonno, lavorato ed
esportato anche all'estero.
Notizie recenti
Da venerdì scorso ad Abidjan si stanno svolgendo i combattimenti più violenti che la
Costa d'Avorio abbia mia conosciuto. I ribelli venuti da Nord, oggi uniti alle Forze
repubblicane fedeli a Alassane Ouattara, vincitore delle ultime elezioni, stanno
occupando poco a poco i punti nevralgici della capitale. Il presidente uscente Laurent
Gbagbo, che rifiuta di lasciare il potere dalla sconfitta elettorale di fine novembre, è
chiuso asserragliato nel suo palazzo presidenziale. Attorniato da quello che resta
dell'esercito regolare e difeso, dice la tv di stato Rti, da uno scudo umano formato da
circa 700 civili.
Nel quartiere ricco di Coccody, a Nord della città, non lontano dalla residenza
presidenziale, si stanno svolgendo i combattimenti più intensi. Gli Stati Uniti hanno
chiesto alla missione militare francese Licorn e a quella dell'Onu (Onuci) di «agire per
proteggere i civili e impedire altri massacri». Oggi il generale Philippe Mangou, a capo
dell'esercito regolare, che qualche giorno fa si era rifugiato nell'ambasciata sudafricana
con la sua famiglia, è tornato sui suoi passi ed è di nuovo nel pasalazzo presidenziale
dove ha incontrato Gbagbo.
Le forze di Outtara stanno preparando l'offensiva finale ad Abidjan contro le truppe del
presidente uscente Laurent Gbagbo. Le Nazioni Unite hanno intanto sollecitato
un'indagine sul massacro avvenuto a Duekoue, nell'ovest del paese africano.
La situazione è «ormai matura» perché l'offensiva ad Abidjan delle forze del Presidente
Alassane Ouattara «sia rapida», ha dichiarato all'emittente Tci il premier Guillaume
Soro, precisando che «la strategia era circondare la città di Abidjan ed è quello che
abbiamo fatto perfettamente».
«Centinaia di persone sono state massacrate» alla fine di marzo a Duekouè, nell'ovest
della Costa d'Avorio, e «le violenze continuano», ha dichiarato ieri all'Afp a Parigi in una
telefonata da Duekouè il direttore generale della Ong Action contre la Faim (Acf),
Francois Danel. «Confermo che ci sono stati massacri di centinaia di persone a Duekouè»
fra il 27 e il 29 marzo, ha precisato Danel, che si è recato ieri nella città. «Le violenze
continuano», ha aggiunto, precisando tuttavia di non esserne testimone. Il direttore di
Acf è uno dei primi responsabili di una Organizzazione non governativa occidentale a
trovarsi a Duekouè. «Ho incontrato diverse persone - ha proseguito - le quali mi hanno
detto che non sono decine, bensì centinaia, le persone massacrate». Il Comitato
internazionale della Croce Rossa (Cicr) aveva parlato di «almeno 800 morti» nella sola
giornata del 29 marzo, mentre la Caritas aveva menzionato «un migliaio di morti o
dispersi» a Duekouè fra il 27 e il 29 marzo. Secondo l'Onu, le stragi sono coincise con la
presa di controllo della città da parte delle truppe di Alassane Ouattara, il presidente
eletto riconosciuto dalla comunità internazionale.
La Francia oggi ha inviato altri 150 soldati ad Abidjan, la capitale economica della Costa
d'Avorio, portando così a 1.650 il numero totale di suoi militari presenti nel Paese
africano. Lo ha detto a Parigi lo Stato maggiore dell'esercito francese. I militari hanno
presoil controllo dell'aeroporto di Abidjan per permettere - ha spiegato un portavoce agli stranieri che vogliono lasciare il Paese di andarsene con voli speciali, organizzati per
sostituire quelli di linea da giorni soppressi. Sono circa 170 le persone che sarebbero già
partite. Virulenta la reazione di Gbagbo. I francesi, ha accusato, «agiscono come una
forza di occupazione al di fuori di qualsiasi mandato delle Nazioni Unite».
Nessun esito hanno avuto, finora, le dure prese di posizione degliStati Uniti che,
attraverso il segretario di stato Hillary Clinton, hanno ingiunto a Gbagbo di ritirarsi
«immediatamente» visto che il suo irrigidimento senza dialogo sta facendo precipitare il
Paese «nell'anarchia». E neppure gli appelli del segretario delle Nazioni Unite, Ban Kimoon, sono andati a buon fine, tant'è che i responsabili della missione Onu (Onuci)
proprio oggi hanno deciso di trasferire il personale non essenziale da Abidjan, capitale
economica del Paese, a Bouakè, seconda città per importanza e roccaforte di Ouattara,
il vincitore delle elezioni dello scorso novembre, presidente riconosciuto dalla comunità
internazionale. Uno spostamento «temporaneo» - è stato sottolineato - per evitare altri
attacchi dopo quelli ripetuti degli ultimi giorni contro i caschi blu e gli uffici di Abidjan.
FONTI:
http://it.wikipedia.org/wiki/Costa_d'Avorio
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-04/scontro-finale-costa-avorio160147.shtml?uuid=AamOAAMD