SINOSSI Un padre ed un figlio che non si conoscono – tutti e due a
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SINOSSI Un padre ed un figlio che non si conoscono – tutti e due a
Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Martedì 19 giugno, ore 21.30 SCIALLA ! Italia 2011 Regia: Francesco Bruni Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano, Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni Sceneggiatura: Francesco Bruni Durata: 95’ Distribuzione: 01 distribution SINOSSI Un padre ed un figlio che non si conoscono – tutti e due a loro modo borderline - sono costretti ad una convivenza forzata di alcuni mesi, durante i quali impareranno molte cose l’uno dall’altro. Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un bel po’. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quel poco che gli basta per scrivere su commissione “i libri degli altri”, le biografie di calciatori e personaggi della televisione (attualmente sta scrivendo quella di Tina, famosa pornostar slovacca divenuta produttrice di film hard); la sua passione per l’insegnamento ha lasciato il posto ad uno svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale ed irriverente. Un bel giorno la madre del ragazzo si fa viva, come un fantasma dal passato, con una rivelazione che butta all’aria la vita di Bruno: Luca è suo figlio, un figlio di cui ignorava l’esistenza.. Non solo: la donna è in procinto di partire per un lavoro di sei mesi da cooperante in Africa, e il ragazzo non può e non vuole certo seguirla laggiù. La donna chiede a Bruno di ospitare a casa sua il ragazzo, e di prendersi cura di lui, ma senza rivelargli la sua vera identità. Inizia così una convivenza improbabile fra l’apatico ex-professore e l’inquieto adolescente, sei mesi durante i quali Luca si troverà a confrontarsi con una figura maschile adulta e Bruno, suo malgrado, non potrà fare a meno di prendersi cura di quel figlio segreto, che oltretutto sembra destinato ad infilarsi in un grosso guaio. NOTE DI REGIA Mi chiedevano da settimane le consuete note di regia da inserire nella cartella stampa. Scrivi e riscrivi, pensa e ripensa, francamente non trovavo il modo di riempire quella ventina di righe: ringraziamenti a questo e quello? Fumose teorie sui massimi sistemi del cinema? o peggio ancora: elenco di film e cineasti di riferimento, con inevitabile paragone tutto a mio discapito? Alla fine ho tirato fuori dal cassetto un mio diario di lavorazione, una moleskine di appunti di set, che a rileggerla mi è sembrata curiosa e forse anche divertente. Eccone alcuni estratti. 24/8/2010: primo giorno di riprese. Arrivo sul set – al Liceo Virgilio - un’ora prima dell’orario previsto. Raffaella, che è di prima scena, mi ripete “stai calmo”, con lo stesso tono con cui lo dice a nostro figlio. Vladi mi deve fermare perché mi metto a spostare i banchi: l’attrezzista è lui. Quando finalmente tutto è pronto, mi metto a sedere su una seggioletta davanti al monitor, con la cuffia in testa. Alessandro chiama “motore!”, Mario risponde “partito!”, io mi faccio coraggio e urlo “azione!”. Sconcerto generale, mentre Melissa mi spiega con pazienza che devo aspettare il ciak. (…in compenso Filippo sembra non aver mai fatto altro in vita sua…) 7/9/2010: appena arrivato sul set, mi rigiro fra le mani lo stralcio di sceneggiatura da girare; sbuffo, occhi al cielo, tirando dei gran freghi di penna sulle pagine, finché Arnaldo, passandomi accanto, mi fa: “Ce l’hai con lo sceneggiatore?” 8/10/2010: fine riprese. Abbracci e baci, e lacrime. Piangono anche gli uomini più rudi. Raffaella, che è poco incline ai sentimentalismi (ma anche un po’ gelosa, secondo me) dice che succede così su tutti i set, specie quando sono stati pagati puntualmente. Sarà. Io sono triste, un po’ ubriaco di emozioni. In sette settimane ho imparato un sacco di cose sulle persone e sul cinema. Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Martedì 19 giugno, ore 23.30 Italia 1990 Regia: Sergio Rubini Interpreti: Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Margherita Buy, Pietro Genuardi, Michel Rocher. Sceneggiatura: Umberto Marino, Sergio Rubini, Filippo Ascione Durata: 92’ Distribuzione: Fandango SINOSSI: Il timido capostazione Domenico (Sergio Rubini) vive da solo nella sua piccolissima postazione, quasi isolato nella campagna pugliese. La sua vita è fatta di orologi, campanelle e treni e ormai della sua sede sa tutto. Ma una notte questa routine si spezza: nella stazione piomba una giovane e bella donna (Margherita Buy), a piedi, sconvolta. È fuggita da una villa poco lontano dove, durante una festa, il ricco fidanzato ubriaco (Ennio Fantastichini) ha incominciato a maltrattarla. L’ uomo arriva poco dopo a recuperare la sua compagna e ne nasce una lite, così il capostazione per difendere la donna vince la sua timidezza… NOTE: Si tratta della versione cinematografica dell'omonimo lavoro teatrale di Umberto Marino. Sergio Rubini, che aveva ottenuto un personale successo come protagonista della pièce, riuscì a trasferire il progetto su pellicola, assumendosi l'onere della regia e confermando il cast teatrale (Margherita Buy, all'epoca sua compagna, ed Ennio Fantastichini). Il film fu girato in Puglia, quasi interamente all'interno della stazione di San Marco in Lamis delle Ferrovie del Gargano. Alcune scene sono ambientate nel paese natale di Rubini, Grumo Appula, ed altre tra Apricena e Foggia. A corollario del cast molti professionisti pugliesi in piccolissimi ruoli. PREMI: • 2 David di Donatello 1991: miglior regista esordiente (Sergio Rubini) e migliore attrice protagonista (Margherita Buy) • Nastri d'Argento 1991: Miglior regista esordiente Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Mercoledì 20 giugno, ore 21.30 IO SONO LI Italia 2011 Regia: Andrea Segre Interpreti: Zhao Tao, Rade Serbedzija, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe Battiston Sceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea Segre Durata: 100’ Distribuzione: Parthenos srl SINOSSI Shun Li In Boris lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. barista in Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili. Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura. NOTE DI REGIA L’idea del film nasce da due esigenze: da una parte la necessità di trovare in una storia, allo stesso tempo realistica e metaforica, il modo per parlare del rapporto tra individuo e identità culturale, in un mondo che sempre più tende a creare occasioni di contaminazione e di crisi identitaria; dall’altra la voglia di raccontare due luoghi importanti per la mia vita e molto emblematici nell’Italia di oggi: le periferie multietniche di Roma e il Veneto, una regione che ha avuto una crescita economica rapidissima, passando in pochissimo tempo da terra di emigrazione a terra di immigrazione. In particolare, Chioggia, piccola città di laguna con una grande identità sociale e territoriale, è lo spazio perfetto per raccontare con ancora più evidenza questo processo. Ricordo ancora il mio incontro con una donna che potrebbe essere Shun Li. Era in una tipica osteria veneta, frequentata dai pescatori del luogo da generazioni. Il ricordo di questo volto di donna così estraneo e straniero a questi luoghi ricoperti dalla patina del tempo e dell’abitudine, non mi ha più lasciato. C’era qualcosa di onirico nella sua presenza. Il suo passato, la sua storia, gli spunti per il racconto nascevano guardandola. Quale genere di rapporti avrebbe potuto instaurare in una regione come la mia, così poco abituata ai cambiamenti? Sono partito da questa domanda per cercare di immaginare la sua vita. Io sono Li è anche un punto di sintesi del mio percorso registico nell’ambito del cinema-documentario, attraverso cui mi sono occupato negli ultimi dieci anni principalmente di due temi: le migrazioni verso l’Europa (A metà, A sud di Lampedusa, Come un uomo sulla terra, Il sangue verde) e il territorio sociale e geografico del Veneto (Marghera Canale Nord, Pescatori a Chioggia e La mal’ombra). Le varie esperienze di regia con il cinema documentario mi hanno permesso di apprezzare il racconto non solo del reale, ma anche nel reale, aiutandomi a capire come con esso sia possibile scoprire la dimensione intima e profondamente umana della realtà, anche di tematiche urgenti ed attuali della società odierna. In Io sono Li ho voluto rispettare modi e stili conosciuti nel cinema-documentario, lavorando anche con attori non professionisti e scegliendo sempre location del mondo reale. Al tempo stesso la precisione e la sottigliezza del linguaggio cinematografico orientale e di alcuni importanti esempi del cinema indipendente internazionale sono state tracce importanti per riuscire a raccontare le atmosfere e i luoghi che ho scelto per questo film. Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Mercoledì 20 giugno, ore 23.30 I PRIMI DELLA LISTA Italia 2011 Regia: Roan Johnson Interpreti: Claudio Santamaria, Francesco Turbanti, Paolo Cioni, Sergio Pierattini, Daniela Morozzi, Fabrizio Brandi Sceneggiatura: Davide Lantieri Roan Johnson Durata: 85’ Distribuzione: Cinecittà Luce SINOSSI Questa è una storia vera, successa il 1 giugno 1970. Dopo le manifestazioni degli studenti e gli scioperi, l’Italia è a un bivio: da un lato ci sono ancora l’ingenuità e i sogni sinceri della stagione del ‘68 da l’altra sta iniziando una lotta interna sempre più cruenta. A Pisa, nell’ambiente del movimento studentesco, arriva la notizia che sta per scattare un colpo di stato come quello dei colonnelli in Grecia del ‘67. “Dormite fuori casa per tre, quattro notti. Se fanno il putsch vi vengono a prendere a casa uno per uno.” È questo l’ordine per tutti i ragazzi più esposti. Tra loro c’è anche Pino Masi, un cantautore che ha fondato da poco il Canzoniere Pisano e fa concerti davanti a migliaia di ragazzi. Ha scritto le canzoni di lotta più famose, dalla Ballata del Pinelli all’inno di Lotta Continua. Ma è anche una persona con un’infanzia difficile, istintivamente diffidente, e quella notizia lo agita molto. Quel giorno nella sua soffitta ci sono due liceali: Renzo Lulli e Fabio Gismondi. Hanno appena vent’anni e sognano di suonare con Pino Masi che per loro è un mito, un leader indiscusso. Quando li prende da parte e gli spiega che devono andare fuori città per evitare pericoli, accettano. “Prendiamo la macchina del Lulli e si va verso il confine. Se il golpe non c’è, s’è fatta una gita.” Se invece accade il peggio, andranno in esilio e da lì diventeranno degli Inti Illimani ante litteram: gireranno il mondo con le loro canzoni per fare luce sulle ingiustizie in Italia. Dopo aver trovato delle scuse con i genitori e bruciato le agende personali per non lasciare traccia, i tre si mettono in marcia verso il confine jugoslavo. Nella notte si fermano a fare benzina e, mentre prendono un caffè per rimanere svegli, vedono il bar riempirsi di soldati che scherzano fra di loro, con le mitragliette a tracollo: stanno andando verso Roma, all’alba saranno lì. I nostri tre non pensano che il giorno dopo è il 2 giugno e ci sarà la parata militare a Roma per la festa della Repubblica. Pensano che il colpo di stato ormai è cosa certa. La A112 adesso corre verso il confine e la salvezza, mentre i tre hanno nel cuore la malinconia per quello che si stanno lasciando alle spalle e l’eccitazione per quello che li aspetta. Arrivati davanti al confine jugoslavo, si imbattono nella cortina di ferro: buio, fili spinati, perquisizioni alle macchine davanti. I tre decidono di ripiegare in Austria. Il poliziotto alla dogana guarda perplesso il patentino del Gismondi e la denuncia di smarrimento del Masi. Va alla radio per capire se si può fare un permesso giornaliero. Mentre quello parla i nostri tre si convincono che li abbiano beccati, che hanno capito che sono del movimento, che il doganiere stia chiedendo istruzioni da Roma, e così si lanciano con la macchina verso l’Austria e la salvezza. Il Masi e il Gismondi vengono arrestati dai poliziotti austriaci insieme ai carabinieri che li hanno seguiti armi in pugno oltre il confine. L’unico che riesce a scappare è Renzo Lulli. Proprio lui, il ragazzo di buona famiglia, con i capelli pettinati e la camicia pulita. Mentre corre verso la libertà, ricercato dalle polizie di due paesi e senza una casa dove tornare, si sente un eroe, un vero ribelle in fuga. Lo ritrova il Masi su una jeep degli austriaci: “tranquillo, ci danno l’asilo politico!”. Li portano tutti e tre in un carcere e qui iniziano ad affiorare i dubbi: perché ci hanno messo in cella e ci guardano perplessi quando parliamo di golpe? All’interrogatorio con l’Interpol tutto si fa chiaro: non c’è stato nessun colpo di stato, hanno fatto una cazzata. Una posizione giudiziaria non facile, i genitori incavolati, tutti a Pisa pronti a prenderli per il culo per anni. La loro strana amicizia viene messa alla prova. Quando li liberano, i tre si tolgono la soddisfazione di fare il loro primo e ultimo concerto davanti alle inferriate dell’istituto. Per un attimo sembrano guardare nel futuro: la loro storia personale e quella d’Italia non sarà facile, ma forse, adesso, sono pronti per affrontarla. Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Giovedì 21 giugno, ore 21.30 IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI Italia 2011 Regia: Pippo Mezzapesa Interpreti: Nicolas Orzella, Luca Schipani, Cosimo Villani, Vincenzo Leggieri, Aylin Prandi, Gennaro Albano, Antonio Gerardi, Roberto Corradino, Rolando Ravello, Valentina Carnelutti, Nicola Rignanese, Teresa Saponangelo Sceneggiatura: Antonio Leotti, Antonella Gaeta, Pippo Mezzapesa Durata: 82’ Distribuzione: Fandango SINOSSI Veleno, quindici anni, pedala forsennato sulla sua bicicletta per star dietro ai suoi nuovi amici. Sono diversi da lui, sono figli della strada, la mordono impennando con i loro motorini e sfidandosi sul campo di calcio in terra battuta della loro squadra, la Cosmica. Cimasa, Capodiferro e Natuccio hanno un capo indiscusso, Zazà, autentico talento del calcio. Il loro generale, l'allenatore Cenzoum, confida che presto o tardi un club importante si accorgerà di lui e lo porterà via dallo squallore della vita condivisa con suo fratello Graziano, un piccolo spacciatore che, approfittando della sua giovane età, spesso lo utilizza come corriere. Tutto quel che è intorno ai ragazzi, in un piccolo paese del Sud scavato da dirupi e gravine, non promette niente di buono. Ci sono gli sbuffi della fabbrica, l'inquinamento che le sue ciminiere spargono nell'aria, c'è la droga, e su tutto il tuonare delle invettive demagogiche di Vito Cicerone, politico locale in ascesa. Veleno e Zazà diventano presto amici, la loro diversità li completa in un momento della vita che è di passaggio. Veleno ora è il nuovo portiere della Cosmica, Zazà il bomber che si prepara a un provino ormai imminente con un osservatore delle squadre importanti, come gli annuncia felice l'allenatore Cenzoum. Ma ai loro giorni comincia a dare una forma inattesa una strana madonna randagia, la bellissima Annalisa, giovane donna che entra nelle loro vite volando, un giorno che dall'alto della chiesa prova a farla finita. Sembra vestita da sposa. Ma chi è la misteriosa Annalisa? Tanto basta per creare un mito e i ragazzi in piazza si fanno mille domande su quell'angelo volante, ciascuno con un presunto aneddoto su di lei. Annalisa vive sola in una casa semi abbandonata e selvaggia ai margini del paese. Zazà e Veleno, maldestri e appassionati, riescono ad avvicinarla e quel contatto è pura estasi. Annalisa racconta poco di sé, non spiega la sua voglia di morte, gioca con le parole con loro, devoti alla sua sconfinata bellezza. Cominciano a prendersi cura di lei, giorno dopo giorno. La gente racconta che è così perché ha perso il suo amato, morto poco prima del loro matrimonio. Un giorno, per difendere Annalisa dalle avance di Dentedellabalena, principale fornitore di droga di suo fratello, Zazà accecato dalla rabbia lo accoltella. Finisce in galera e l'occasione del provino per le squadre di serie A sembra andare in fumo. Annalisa, in preda ai sensi di colpa, sparisce e comincia a precipitare in quel baratro cui sembra fatalmente destinata. Veleno rimane solo, come lo era al principio, ma non tutto è perduto. Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Giovedì 21 giugno, ore 23.30 LA KRYPTONITE NELLA BORSA Italia 2011 Regia: Ivan Cotroneo Interpreti: Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti, Libero de Rienzo, Luigi Catani, Fabrizio Gifuni Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Monica Rametta, Ludovica Rampoldi Durata: 98’ Distribuzione: Lucky Red SINOSSI Napoli. 1973. Peppino Sansone ha 9 anni, una famiglia affollata e piuttosto scombinata e un cugino più grande, Gennaro, che si crede Superman. Le giornate di Peppino si dividono tra il mondo folle e colorato dei due giovani zii Titina e Salvatore fatto di balli di piazza, feste negli scantinati e collettivi femminili e la sua casa dove la mamma si è chiusa in un silenzio incomprensibile e il padre cerca di distrarlo regalandogli pulcini da trattare come animali da compagnia. Quando però Gennaro muore, la fantasia di Peppino riscrive la realtà e lo riporta in vita, come se il cugino fosse effettivamente il supereroe che diceva di essere. Ed è grazie a questo amico immaginario, a questo superman napoletano dai poteri traballanti, che Peppino riesce ad affrontare le vicissitudini della sua famiglia e ad accostarsi al mondo degli adulti… Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Venerdì 22 giugno, ore 21.30 È NATA UNA STAR? Italia 2012 Regia: Lucio Pellegrini Interpreti: Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro Castellitto, Michela Cescon, Ninni Bruschetta Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Lucio Pellegrini, Michele Pellegrini Durata: 95’ Distribuzione: Warner Bros. SINOSSI Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente ce n'è una un po' imbarazzante... a dire il vero molto imbarazzante. E non aiuta il fatto di venirla a sapere dalla vicina di casa pettegola, che una mattina ti fa trovare nella buca delle lettere un video accompagnato da un biglietto. Lucia (Luciana Littizzetto) non riesce a crederci: è suo figlio Marco (Pietro Castellitto) quello in copertina. Il film ha un titolo non proprio edificante ed è vietato ai minori. Sì, insomma, Marco a quanto pare ha un talento speciale: è una pornostar! Come si affronta una novità del genere? Lucia deve dirlo a Fausto (Rocco Papaleo), suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo... forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come prima. O no? ...E se ci fosse un modo per prendere una cosa del genere per il verso giusto, anziché per quello sbagliato? NOTE DI REGIA Avevo letto il racconto omonimo di Nick Hornby, uno dei miei scrittori preferiti per la sua capacità unica di lavorare con leggerezza su temi drammatici, e mi aveva come sempre colpito la sua abilità di dar vita ad una commedia piena di verità, raccontata con sentimento e sguardi elastici. Parlandone col produttore Beppe Caschetto ho scoperto che anche Luciana Littizzetto come me era stata molto colpita dal libro. Caschetto allora ha provato ad acquisirne i diritti cinematografici, ma non eravamo troppo ottimisti, pensando che fosse difficile perché Hornby riceve richieste da tutto il mondo, a partire da quelle delle major companies americane: basti pensare alle trasposizioni di successo di suoi best seller come ALTA FEDELTÀ, ABOUT A BOY o FEBBRE A 90°. Abbiamo scoperto però che i diritti erano scaduti da poco e siamo riusciti ad ottenerli: l’importante sarebbe stato essere all’altezza del compito. L’unica condizione che Nick Hornby ha posto è che una parte dei proventi vada ad una fondazione per bambini autistici a cui tiene molto. Il racconto originale si svolgeva lungo 70 pagine, metà del nostro film prende spunto dal libro mentre la seconda metà è stata pensata autonomamente come una naturale evoluzione della vicenda, che nel libro era incentrata sull’elaborazione della sconcertante scoperta da parte della madre: noi invece abbiamo reso la vicenda più corale, dando anche molta importanza al ruolo del padre e del figlio. Girato a Torino, ma ambientato in una città indefinita dell’Italia del Nord, il film si apre con il recapito a casa del pacco con il dvd porno. I due protagonisti sono due genitori normali che si aspettano poco o niente dal figlio 19enne che cerca di studiare all’Istituto alberghiero senza troppi risultati; ma quando scoprono che è lui l’interprete di quel film hard, questa vicenda più grande di loro investe la loro vita e la stravolge. I due sono sconvolti, quello che è successo ovviamente condiziona la gestione della quotidianità e dal corto circuito nascono reazioni differenti di padre e madre nel gestire la novità. Lucia cerca di mettere in piedi uno spettacolo teatrale nella scuola dove insegna, Fausto subisce contraccolpi e conseguenze nella sua Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 vita in ufficio, oscillando tra il tentativo di accettazione ed elaborazione del trauma, e l’incubo ricorrente di una domanda senza risposta: Marco continuerà a fare quel mestiere? Venerdì 22 giugno, ore 23.30 POSTI IN PIEDI IN PARADISO Italia 2012 Regia: Carlo Verdone Interpreti: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti Sceneggiatura: Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi Durata: 119’ Distribuzione: Filmauro SINOSSI Ulisse (Carlo Verdone), Fulvio (Pierfrancesco Favino) e Domenico (Marco Giallini) sono tre padri separati costretti a versare quasi tutto quello che guadagnano in alimenti e spese di mantenimento per ex mogli e figli. Un tempo stimati professionisti, tutti e tre vivono ora in grandi difficoltà economiche e si ritrovano a sbarcare il lunario come possono. Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo “memorabilia” su e-bay. Ha una figlia, Agnese (Maria Luisa De Crescenzo), che vive a Parigi con la madre Claire (Diane Fleri), un’ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l’ex moglie Lorenza (Nicoletta Romanoff). Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli più grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all’ex amante Marisa (Valentina D’Agostino), da cui ha avuto un’altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia. Una sera, dopo uno dei suoi “tour de force” amatori, Domenico si sente male. Preoccupati, Ulisse e Fulvio chiamano il pronto intervento. Arriva Gloria (Micaela Ramazzotti), una cardiologa che, mollata su due piedi poco prima dal fidanzato, si presenta ai tre in uno stato pietoso. Tra lei ed Ulisse nasce fin da subito una particolare sintonia. Insomma un incontro perfetto tra due disastri nelle relazioni sentimentali. Anche Fulvio ha un incontro folgorante, con Gaia (Nadir Caselli), una starlette tanto bella ed attraente quanto superficiale ed arrivista. Purtroppo la situazione economica dei tre amici peggiora sempre di più! Dopo una serie di avventure tragicomiche, per i tre uomini giunge il momento di fare i conti con le proprie responsabilità. In loro aiuto arriveranno i figli. Nonostante il trauma della lontananza dai rispettivi padri e un rapporto spesso tormentato, saranno loro la chiave di volta che consentirà a Ulisse, Fulvio e Domenico di riprendere in mano la propria vita e di intravedere finalmente uno spiraglio di "Paradiso"… Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Sabato 23 giugno, ore 21.30 RUGGINE E OSSA (DE ROUILLE ET D’OS) Francia-Belgio 2012 Regia: Jacques Audiard Interpreti: Marion Cottilard, Matthias Schoenaerts, Céline Sallette, Bouli Lanners, Corinne Masiero Sceneggiatura: Jacques Audiard, Thomas Bidegain Durata: 115’ Distribuzione: BIM SINOSSI Ali si trova improvvisamente a doversi far carico di Sam, suo figlio di cinque anni che a malapena conosce. Spiantato e senza amici lascia il Nord della Francia per cercare aiuto presso sua sorella ad Antibes. La situazione migliora, nonostante lei non sia benestante, rimedia una stanza alloggiando gli ospiti nel garage, e si occupa anche di Sam. Ali trova lavoro come buttafuori di un locale. Una sera dopo una rissa incontra Stéphanie, bellissima e sicura di sé. Lui l’accompagna a casa e le lascia il suo numero di telefono. Ma lei sembra una principessa e lui un disperato. Stéphanie è addestratrice di orche a Marineland. Un giorno, dopo un terribile incidente, Ali riceve un’imprevista telefonata da parte di Stéphanie. Quando la incontra di nuovo lei è inchiodata su una sedia a rotelle: ha perso entrambe le gambe e buona parte dei suoi sogni. Ali condivide con lei momenti autentici, senza compassione e senza pietismo, aiutandola a tornare a vivere... NOTE [...] Il film francese (che la Bim distribuirà in Italia col titolo Ruggine e ossa) fa incontrare un sottoproletario muscoloso e sradicato con un’istruttrice di orche a cui un cetaceo ha staccato le gambe al ginocchio. Non sappiamo quasi niente del loro passato -Ali (Matthias Schoenaerts) ha un figlio di cinque anni, un passato da boxeur e un presente da guardiano notturno, Stéphanie (Marion Cotillard) ha un ex compagno poco amato e un carattere non proprio conciliante- e quando si incontrano sembrano capaci di offrire all’altro solo i propri corpi e il dolore che nascondono dentro: ci vorrà una quasi tragedia perché lui impari a tirar fuori i propri sentimenti e lei a superare davvero il proprio handicap. Tratta da un racconto di Craig Davidson, la storia permette a Audiard di raccontare quello che gli sta più a cuore: la rabbia di chi si sente escluso, la lotta contro i limiti del corpo, lo sforzo per accettare i propri sentimenti. Ne esce una storia d’amore “senza amore”, capace di raccontare due esistenze (e due corpi) senza dare mai l’impressione del finto o del morboso (nonostante gli straordinari effetti digitali che tagliano le gambe alla Cotillard) ma un po’ troppo costruita nella sua parabola metaforica. [...] Paolo Mereghetti, dal “Corriere della Sera” del 18 maggio 2012 Parlare di cinema a Castiglioncello 2012 Sabato 23 giugno, ore 23.30 TURNE’ Italia 1990 Regia: Gabriele Salvatores Interpreti: Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Diego Abatantuono, Eva Vanicek, Ugo Conti, Luigi Montini, Claudio Bisio, Barbara Scopa, Piero Vivarelli Sceneggiatura: Fabrizio Bentivoglio, Francesca Marciano, Gabriele Salvatores Durata: 91’ Distribuzione: SINOSSI: L’esuberante Dario (Diego Abatantuono) e il depresso Federico (Fabrizio Bentivoglio), entrambi attori ed amici di lunga data, partono insieme per una tournée teatrale. Dario spera di lasciare il teatro per il cinema, ma il problema che lo tormenta per tutto il viaggio è dire all’amico che lui è l'uomo per il quale la fidanzata Vittoria (Laura Morante) lo ha lasciato. Dopo aver scoperto il legame di Dario con Vittoria, la situazione di Federico collasserà e Vittoria sarà costretta ad unirsi al viaggio nel vano tentativo di far proseguire l'attività teatrale… Il caso cambierà le carte in tavola, ma soprattutto aiuterà i due a rinsaldare la loro amicizia. PREMI: • David di Donatello 1990: miglior produttore (Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gianni Minervini) Il film è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al 43º Festival di Cannes