Il Cittadino di Lodi, 2015-05-14
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Il Cittadino di Lodi, 2015-05-14
32 GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2015 LIBRI il Cittadino POESIA Due culture, una voce: l’italo-greco di Zambà ALEXANDRA ZAMBÀ Planare lo sguardo La Vita Felice Edizioni Milano 2015 pp. 134 13 euro n Alexandra Zambà è nata ad Alessandria d’Egitto da madre greca e padre cipriota, ma si è laureata in Italia, alla Sapienza di Roma, città doverisiedeelavora.Questaedizione è bilingue greco/italiano: le poesie sono state scritte in italiano, tra il 2002 e il 2009, e in seguito tradotte in greco. Sono brevi squarci e folgorazionichenellalimpidezzadeldettato risentono di tale complessità. A un tono e un colore mediterraneo, si uniscono una fissità, un bagliore quasi estatico delle immagini che si chiudono talora in forme circolari in cui la prima ripete l’ultima parola. È questa una poesia fatta di misura, di toni e intonazioni, “virate del respiro”, brevi scarti figurali, di spiazzamenti di domini sensoriali, non solo riguardantelavisione,econcettuali. Fra asserzione e constatazione, ogni poesia segue ineluttabile una sua traiettoria che ha sempre “tonalmente” una risoluzione sciogliendosi in canto ed in trasposizioni. Per tutte: «Tra parole terrose / una voce notturna / lamenta la vita // Insiste su vetri piombati / Apro la mia finestra / il cortile cade ferito / boccheggia senza risposte». Amedeo Anelli NARRATIVA STRANIERA Erdogan, voce turca rivelata da Keller ASLI ERDOĞAN Il mandarino meraviglioso Keller Editore Rovereto (TN) 2014 pp. 164 14 euro n Una rivelazione questo romanzo di Asli Erdoğan, tra le più promettenti scrittrici turche dell’ultima generazione. La storia di una donna che ha abbandonato tutto, la sua patria, la famiglia, finanche l’amore, per cercare di essere libera. Sola nel suo esilio svizzero, nella tranquilla placidità di Ginevra, si ritrova a camminare nelle zone più malfamate della città. Non cerca nessuno, solo la paura, quella paura conosciuta anni addietro prima di sfuggire ai divieti e ai tabù che ha cercato di infrangere e che ne hanno fatto una paria. Un viaggio all’indietro nei suo intimo più recondito dove solo grazie alla paura riesce a ritrovare se stessa, quel senso opprimente che le ha rovinato tutta l’esistenza, ma non l’ha mai domata preferendo l’esilio volontario alla sottomissione. Così con lunghi flashback nelle strade vuote della città vecchia ripercore la sua giovinezza lungo le sponde del Bosforo, riassapora quegli odori e quei suoni della città vecchia ormai lontani nel tempo cercando la sua indentità tra le pieghe della memoria. Davide Maffi RACCONTI Arriva una nuova versione per le “finzioni” di Borges n Molte generazioni hanno letto e amato avidamente la raccolta di racconti di Jorge Luis Borges, Finzioni. Tradotta da Franco Lucentini, il nome in ditta con Fruttero che ebbe non pochi meriti per la sua diffusione, crebbe in fortuna e per l’appunto lettori, dai più ortodossi come il regista Emidio Greco ai più eretici che ne fecero a brandelli i passi più clamorosi come quelli contenuti nelle Tre versioni di Giuda o ne La biblioteca di Babele. Quest’ultimo divenne la bussola d’orientamento per studiosi e bibliofili e romanzieri come Umberto Eco. La nuova edizione, nonché versione, a cura di Antonio Melis che, con Fabio Rodriguez Amaya e Tommaso Scarano, sta editando per la casa editrice l’opera omnia del grande scrittore argentino, contiene in aggiunta tre racconti che lo stesso Borges aggiunse in vita. F. Fr. JORGE LUIS BORGES Finzioni Adelphi, Milano, 2015 pp. 186 euro 12 NARRATIVA ITALIANA LA STORIA Da Volpedo, il Quarto Stato svelato “in casa” CINZIA CONTI n È il fulcro del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, un dipinto forte in cui il lungo e faticoso cammino dei lavoratori diventa un’icona eterna, la «sfida a una realtà immobile e un segno di rottura». E che il Comune di Milano ha scelto come immagine simbolo per il mese di apertura dell’Expo. Ma dietro questa figura emblematica, che dal 1901 guarda lo spettatore dritto negli occhi con la fermezza di un padre che sta combattendo per i diritti dei propri discendenti, c’è una persona vera ovvero il garibaldino, poi divenuto farmacista di Volpedo, Giovanni Gatti. E la sua storia personale e quella delle sue “affinità elettive” con Giuseppe Pellizza viene raccontata per la prima volta, partendo da diari, memorie di famiglia e da una dedica fatta a Gatti dal grande pittore, dalla pronipote Maria Vittoria Gatti ne «L’uomo col cappello. Storia inedita di un protagonista». Un racconto coinvolgente e affascinante che non ha la pretesa di aderire perfettamente alla realtà storica dei fatti, ma in cui succede come dice l’autrice quel che, spesso, accade nella vita: «I fatti che paiono più inverosimili sono quelli avvenuti realmente». «Per ragioni del tutto casuali la sua storia è la prima a essere raccontata fra tutte quelle che si sono intrecciate, in modi diversamente consapevoli, con la vicenda compositiva di Quarto Stato. È un bene che sia stato così, perché l’autrice di questo volume non solo ha sviluppato un racconto di per sé denso e coinvolgente, ma l’ha fatto con i toni e i ritmi giusti» scrive nella prefazione Ettore Cau. Il racconto della Gatti parte da quella drammatica alba del 1907 quando il farmacista, che spesso di notte veniva chiamato nella case a far le veci del dottore per ascessi e febbri improvvise, viene svegliato con la peggiore del- le notizie: il “pitur” e suo grande amico, con cui aveva passato intere serate a parlare di socialismo e proletariato e di come l’arte possa dar voce ai più deboli, non ha retto e si è impiccato. Ma la protagonista del libro è in assoluto la vicenda biografica “dell’uomo col cappello, garibaldino prima e farmacista e «modello» per Pellizza da Volpedo poi. «Ma tu pensa - diceva al pittore - se a uno come me dovevano capitare due Giuseppe così: un Generale e un Maestro!». E Pellizza si schermiva: «Il tuo generale era un gigante, io no». Tra l’altro il fatto che per la figura centrale non si scegliesse un bracciante o un operaio ma il farmacista fu contestata da alcuni modelli, come il sedicenne Luigi Dolcini, che è quello in seconda fila con le braccia tese in avanti e i palmi aperti. L’esperienza da garibaldino, i tanti amici persi sul campo di battaglia segnano la giovinezza di Gatti. Di una delle battaglie scrive: «Un po’ me ne vergogno, ma capii di aver preso parte a un’abile mossa strategica solo molti anni dopo. Forse accade sempre così: partecipi a qualcosa che va molto al di là di quanto tu ne possa capire, ma che nondimeno, senza di te, resterebbe un’idea vuota o monca. Anche con Pellizza è stato così: nessuno dei nostri corpi, nessuna delle nostre storie sarebbe diventata quell’opera d’arte, incarnazione di una nuova classe che Giuseppe ha saputo realizzare. Eppure senza i nostri corpi, senza le nostre piccole storie personali che ognuno ha portato in scena su quella piazza, non sarebbe nata alcuna opera d’arte». A corredo del libro sono state inseriti anche due suggestivi itinerari turistici ad hoc: il primo è il lungo e bel percorso da fare in bicicletta tra Milano e Volpedo. L’altro si concentra sulla città dell’Expo e svela il volto delle zone frequentate dal giovane Pellizza, suggerendo percorsi e punti d’interesse. MARIA VITTORIA GATTI L’uomo col cappello. Storia inedita di un protagonista Nomos Edizioni, Busto Arsizio (Va)2015, pp. 120, 14.90 euro I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA 1 A. Camilleri La giostra degli scambi Sellerio 2 S. Casati Modignani La vigna di Angelica Sperling & Kupfer 3 Aa. Vv. Milano Louis Vuitton 4 V. Diffenbaugh Le ali della vita Garzanti 5 M. Recalcati Le mani della madre Feltrinelli 6 A. Baricco La sposa giovane Feltrinelli 7 Zerocalcare Dimentica il mio nome Bao 8 C. Lackberg Il segreto degli angeli Marsilio 9 J. Burton Il miniaturista Bompiani La banda degli amanti E/O 10 M. Carlotto Dati raccolti dalla Libreria del Sole di Lodi dal 3 al 9 maggio La Sposa e l’attesa di Alessandro Baricco LA SPOSA GIOVANE Alessandro Baricco Feltrinelli editore collana “I Narratori” Milano 2015, pp. 192 17 euri n Prezioso e ricercato nello stile, scorrevole e ricco di digressioni: nell’ ultimo romanzo non si può negare che Alessandro Baricco non affascini e che, pur nei suoi eccessi, sa creare un mondo e trascinarci dentro il lettore. Così, anche grazie ai notevoli passaggi dalla terza alla prima persona, all’intreccio tra la vicenda narrata e la realtà vissuta fino alla sua identificazione con più personaggi, la costruzione del testo è scrupolosa, lieve ed elegante, solo a volte eccessivamente formale, e il ritmo sostenuto. Nella famiglia che vive in una grande villa alla fine dell’800 i personaggi non hanno un nome: il Padre, la Madre, la Figlia, la Sposa giovane. Tutto è indeterminato e tutti hanno paura della notte, durante la quale tanti di loro sono morti. Il ritmo del giorno scorre tra rituali e ossessioni mentre la Sposa giovane, arrivata dall’Argentina, aspetta il Figlio, per sposarlo. In un’atmosfera di perenne attesa alla Godot si ricostruisce la storia di una famiglia in cui un destino inesorabile incombe. E al finire della lettura rimane vago un senso di stordimento e di stupore. Antonino Sidoti IL SAGGIO Una certosina ricerca per raccontare Pessoa JOSÉ PAULO CAVALCANTI FIHLO Fernando Pessoa. Una quasi autobiografia Anordest Villorba Treviso 2014 pp. 752 15,90 euro n Ormai la fama di Pessoa, poeta e intellettuale portoghese, vissuto tra il 1888 e il 1935, per lo più a Lisbona, è riconosciuta in tutto il mondo. A dispetto della sua vita, per certi versi, scarna di accadimenti epocali la sua produzione poetica e letteraria, spesso misteriosamente divisa autorialmente in eteronomi e ortonimi, è degna di sostare ai piani alti della letteratura mondiale del ’900 e dialogare con le grandi opere di Pirandello, Joyce, Proust, Kafka. Anche in Italia, Pessoa ha avuto magnifici esegeti come Antonio Tabucchi, Luciana Stegagno Picchi, Ruggero Jacobbi e Luigi Panerese. Quest’ultimi autori di traduzioni pioneristiche, all’inizio degli anni ’60. Si diceva della biografia e chi è riuscito a scavarne i più reconditi e bui angoli è stato Josè Paulo Cavalcanti Fihlo. Con certosina pazienza e con un montaggio serrato di citazioni dalle opere del portoghese, Filho ha tracciato un vero e proprio documentario cartaceo, ora per la fortuna di molti, disponibile anche in italiano. Fabio Francione VOCI GIOVANI Quando musica e successo distruggono una vita n Una storia nel mondo della musica di un complesso sulla cresta dell’onda e del suo leader, del boss cui tutti guardano e dalle cui labbra pendono. Ma il mitico boss ha un terribile segreto da nascondere; la “scappatella” con una delle sue fan minorenni e il video che lo immortala senza vesti, sotto l’effetto della droga, accanto a lei e che rischia di distruggerlo nella mani di un ricattatore senza scrupoli. Un viaggio che è una discesa agli inferi del protagonista, dal ritmo incalzante, dal linguaggio crudo di questo giovane autore siciliano che usa la penna come un rasoio che taglia e ritaglia le pagine, lasciando ovunque devastazione. Una devastazione interiore, tra momenti di lucidità, musica sparata a tutto volume e tanto alcol che lacera lentamente l’animo del protagonista, che lo distrugge lentamente sino all’inevitabile conclusione. EMILIANO EREDDIA, Per me è scomparso il mondo Corrimano Edizioni, Palermo, 2014, pp. 231, 15 euro