Novembre 2011 - Comune di Rignano sull`Arno

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Novembre 2011 - Comune di Rignano sull`Arno
EDITORIALE
I TAGLI AI COMUNI
SONO TAGLI AI TUOI DIRITTI
Carissimi cittadini, lo scorso 15 settembre
ho detto al Prefetto e al Ministro dell’Interno che questo Comune non è più in grado
di dare i servizi ai cittadini.
Ho anche chiuso simbolicamente l’ufficio
Anagrafe e stato civile.
Si tratta di una forma di protesta molto
forte, contestuale in tutti i Comuni italiani,
alla quale siamo arrivati perché non siamo
riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti
riguardano le istituzioni territoriali.
Non vogliamo peggiorare la qualità della
vostra vita ma cercare di migliorare i servizi
e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.
Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a
vedere dove le risorse si sprecano realmente.
Ogni anno i Comuni hanno portato soldi
alle casse dello stato per un totale di oltre
3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le
tasse o a chiudere i servizi.
Ho deciso di scrivervi per far conoscere a
che punto siamo arrivati e perché ognuno
di voi possa rendersi conto che la protesta
che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non
è la protesta della “casta” ma di chi lavora
seriamente per rendere i nostri Comuni ed
il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.
Se mi verrete a trovare vi aprirò le porte del
vostro Comune.
Il Sindaco
Gianna Magherini
RIGNANO E INCISA VERSO
LA RIORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE:
L’iSTITUTO COMPRENSIVO VEDRA’ LA LUCE NEL 2012
L’
istituto Comprensivo Rignano sull’Arno - Incisa in Val
d’Arno è ormai una realtà. La scuola dell’infanzia e la scuola
primaria del Circolo Didattico Rignano/Incisa ingloberanno
i due plessi di Scuola Secondaria di primo grado che
insistono nei territori rignanese ed incisano, per costituire un unico
istituto comprensivo che raggiungerà 1300 alunni. E’ un traguardo
al quale i due Comuni puntavano da diversi anni portando sul tavolo
della discussione la loro esigenza di creare un unico Comprensivo
tra Circolo Didattico, già in comune, e i due plessi di Scuola Media
che dovrebbero quindi venire staccati dalla direzione figlinese:
questo porterà i due Comuni ad ottimizzare le risorse e le strutture,
e una continuità didattica rafforzata tra scuola dell’infanzia e
scuola primaria e tra scuola primaria e media, e conseguentemente
ad un rapporto più diretto ed efficiente tra scuola e cittadini. I due
Comuni hanno perseguito questo obiettivo anche per evitare che
il necessario riordinamento della rete scolastica venisse imposto
dall’alto ma fosse, invece, frutto delle scelte degli enti locali e del
loro governo del territorio. Del resto, quello che era un obiettivo già
indicato da diversi anni dalla Regione Toscana, di procedere cioè
alla verticalizzazione della formazione primaria, è diventato legge.
Infatti l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio, premettendo
la necessità di attuare delle operazioni di “razionalizzazione della
spesa relativa all’organizzazione scolastica”, ha aggregato in
“istituti comprensivi” le scuole dell’infanzia, la scuola primaria e
la secondaria di primo grado. Il provvedimento prevede inoltre
che per acquisire autonomia gli istituti comprensivi debbano
essere costituiti “con almeno 1.000 alunni” e prevedendo di non
assegnare dirigenti scolastici a tempo indeterminato per le scuole
con meno di 500 alunni. In Toscana gli Istituti comprensivi già
istituiti sono 246 (per un totale di 1.722 plessi scolastici) di cui 149
sotto i mille studenti. E proprio sul dimensionamento scolastico
l’assessore regionale all’istruzione, Stella Targetti, in collaborazione
con l’ufficio scolastico regionale, ha convocato in Regione un fitto
calendario di riunioni con le organizzazioni sindacali, gli assessori
provinciali all’Istruzione e i presidenti della singole conferenze
zonali, incontri ai quali le amministrazioni di Rignano e Incisa hanno
partecipato avendo la conferma che i numeri del futuro istituto
comprensivo sono perfettamente in linea con la legge ma anche
con le dimensioni ottimali che sono previste per questa struttura
scolastica il cui avvio formale sarà per l’anno scolastico 2012/2013.
L'Assessore all'Istruzione
Lucia Bencistà
NUMERI UTILI
CENTRALINO
055834781
FAX
0558348787
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
0558347802
SEGRETERIA DEL SINDACO
0558347864
ANAGRAFE, STATO CIVILE, ELETTORALE
0558347868
ASSISTENZA SOCIALE
0558347861
ISTRUZIONE E CULTURA
0558347833
SPORT E TEMPO LIBERO
0558347832
LAVORI PUBBLICI
0558347835
URBANISTICA
0558347825
BIBLIOTECA COMUNALE
0558347018
POLIZIA MUNICIPALE
055953025
Per contattarci:
[email protected]
Ricordiamo che la consegna dei questionari compilati deve essere effettuata
presso il Palazzo Comunale entro il prossimo 20 Novembre 2011
dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00
Foreste modello
Approvato in giunta un processo per la gestione sostenibile
Una Foresta Modello è una associazione volontaria di persone che vivono o si interessano ad
un determinato territorio forestale, che vogliono scoprirlo, definirlo, migliorarlo, garantendo
la sua sostenibilità; attraverso lo scambio di buone pratiche ed esperienze, contribuiscono
al raggiungimento di obiettivi legati a tematiche ambientali globali. Il concetto di Foresta
Modello è nato in Canada agli inizi degli anni novanta ed è stato proposto e sviluppato dal
Governo stesso per cercare di risolvere situazioni di conflittualità in determinate aree rurali,
venutesi a creare tra i diversi soggetti coinvolti nella gestione delle risorse forestali. Lo scopo
era quello di sviluppare nuove associazioni di ampio respiro che comprendessero ambientalisti, amministratori, nativi, comunità e lavoratori forestali chiamati a sedersi allo stesso
tavolo per confrontarsi e cercare soluzioni comuni su questioni quali: lo sfruttamento delle
risorse forestali, la conservazione della biodiversità e la stabilità economica.
Il concetto Le Foreste Modello hanno il loro naturale ambito di sviluppo in regioni dove la
componente forestale e/o rurale gioca un ruolo importante, sia in termini di superficie che di risorsa naturale ed economica. Il concetto è abbastanza innovativo e punta a combinare
le necessità sociali, culturali ed economiche delle comunità locali con la sostenibilità. In una
Foresta Modello persone con interessi e prospettive diverse, formano una struttura associativa fondata sul seguente obiettivo: gestire le proprie risorse naturali nel modo più conveniente possibile, in accordo con il loro sistema economico, culturale ed in maniera che non
ci siano rischi per le generazioni future.
I membri di questa struttura determinano il significato di sostenibilità nel loro specifico contesto, sviluppano un obiettivo comune, una struttura di governance e un piano di azioni
pluriennale cosiddetto Piano Strategico; solo dopo aver realizzato tutto questo sviluppano, in collaborazione tra loro, le attività per raggiungere gli obiettivi prestabiliti nel Piano attraverso progetti specifici che si susseguono nel tempo. Una Foresta Modello non è un progetto, bensì è un processo di lunga durata che ha un inizio, ma non una fine prestabilita. Si tratta sempre di iniziative di natura volontaria, che coinvolgono numerose attività antropiche:
selvicoltura, ricerca, agricoltura, attività mineraria, allevamento, turismo, valorizzazione dei
prodotti forestali ed altre attività ed interessi in rapporto col paesaggio.
Gli elementi innovativi e rivoluzionari, seppur molto semplici, del concetto di Foresta Modello sono proprio il coinvolgimento degli attori, dei portatori d’interesse (stakeholders) e
quindi il ruolo che viene dato alle persone e al bosco. Dato che non è possibile separare le
foreste dagli esseri umani e dalle loro attività, le persone costituiscono il cuore stesso del
concetto di Foresta Modello, sono infatti il fattore chiave nella ricerca di ciò che realmente
è la sostenibilità della realtà in cui vivono e dove sono radicate le Foreste Modello. Anche il
concetto stesso di bosco ha un’accezione più ampia di quello che normalmente intendiamo,
considera infatti paesaggi forestali in piena attività nel loro complesso che comprendono
aziende, fattorie, aree protette, fiumi e villaggi.
L’idea portante delle Foreste modello ingloba quindi le persone che traggono il loro sostentamento direttamente dalla foresta e i portatori di interesse, gli effetti che tutti questi provocano sulle risorse naturali, lo sviluppo sociale, la salvaguardia degli alberi e degli altri prodotti forestali. Dal punto di vista geografico, la Foresta Modello deve rappresentare un’ampia
varietà di usi e valori all’interno di un paesaggio (territorio) ben definibile. Le Foreste Modello mirano ad incrementare le opportunità per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della
vita e la riduzione della marginalità rurale. Di seguito vengono evidenziati schematicamente
gli attributi che le caratterizzano:
• partenariato aperto e dinamico;
• territorio abbastanza ampio per rappresentare la diversità degli usi e dei valori della foresta
in una regione;
• impegno verso la gestione sostenibilie di territori dove la copertura vegetale è prevalente;
• stuttura di governance che sia rappresentativa, partecipata, trasparente e responsabile;
• programma di attività che rifletta i bisogni e i valori dei partner;
• impegno verso la condivisione delle conoscenze, la costruzione di nuove capacità e la messa in rete, dal livello locale al transnazionale. Queste piattaforme costituiscono uno strumento fondamentale per la prevenzione e la gestione dei conflitti ambientali sia fra i diversi attori e portatori d’interesse, sia per condividere
soluzioni in rete. Inoltre il modus operandi delle Foreste Modello le rende particolarmente
idonee a perseguire impegni e accordi internazionali in materia di raggiungimento degli
obiettivi ambientali a scala planetaria.
L’Assessore all’Ambiente
Tommaso Cipro
Il percorso di partecipazione per il nuovo Piano
Strutturale di Rignano Sull’Arno
Lo scorso 22 settembre si sono tenuti i primi laboratori di discussione per il nuovo Piano Strutturale del Comune di Rignano
Sull’Arno.
I laboratori si sono svolti in contemporanea nel capoluogo e
nelle frazioni di Cellai e di Rosano. È stata un’esperienza intensa
per i tanti cittadini intervenuti che hanno discusso della situazione presente così come del futuro, guardando al tempo stesso ai luoghi a loro più vicini ma anche al territorio nel suo complesso. Il clima è stato stimolante e produttivo e i partecipanti,
divisi in piccoli tavoli di discussione con il supporto tecnico di
grandi foto aeree del territorio e la facilitazione dalle esperte
di partecipazione di Sociolab, hanno condotto un’approfondita analisi del territorio evidenziandone da un lato le criticità e
dall’altro i punti di forza e i luoghi di valore.
Sulla base delle indicazioni emerse nei primi laboratori di discussione è stato elaborato un rapporto di sintesi (scaricabile
dal sito internet del Comune) e una “mappa della partecipazione”.
Questa mappa - che raccoglie le segnalazioni puntuali e localizzate che sono state fatte in termini di criticità, luoghi di valore e
idee - è uno strumento interattivo, aperto a tutti e semplice da
usare: è sufficiente andare a link http://meipi.org/psrignanosullarno.meipi.php visualizzabile anche dal sito del Comune, iscriversi seguendo le istruzioni e, dopo aver effettuato l’accesso,
inserire le proprie riflessioni cliccando su “nuova informazione”
in alto a destra.
Con la predisposizione di questo nuovo strumento l’Amministrazione invita tutti i cittadini a intervenire direttamente a questa riflessione che coinvolge il territorio e tutte le nuove informazioni che saranno aggiunte andranno ad arricchire il lavoro
di analisi del territorio avviato nei laboratori.
Cosa hanno detto i cittadini
Nei primi laboratori la discussione è stata strutturata in modo
che i partecipanti potessero implementare il lavoro tecnico
condotto dall’Ufficio di Piano relativamente alla prima fase del
Piano Strutturale, cioè all’elaborazione del Quadro Conoscitivo.
Il Quadro Conoscitivo consiste nell’analisi approfondita dello
stato attuale del territorio sotto tutti i profili. I partecipanti sono
stati pertanto invitati a individuare e discutere intorno alle opportunità e le criticità del territorio rispetto al tema del paesaggio, delle abitazioni e dell’edificabilità, alle infrastrutture e alla
viabilità, ai servizi, alla socialità e agli spazi pubblici e, ancora,
allo sviluppo economico e alla promozione del territorio.
Rispetto al territorio nel suo insieme, i partecipanti hanno parlato di identità e di valori caratterizzanti: in primis il paesaggio
ma anche la ruralità, la storia produttiva che, sebbene oggi
fortemente ridotta, ha caratterizzato l’evoluzione di Rignano
negli ultimi decenni. Sono stati segnalati luoghi di importante
valore per la comunità: i boschi, i corsi d’acqua, i tanti mulini
presenti, gli antichi luoghi sacri e i numerosi “ruderi” di castelli,
ma anche le passeggiate e l’antico tracciato della strada Romana. Segnalazioni che descrivono un territorio ricco di luoghi di
importanza storica e naturalistica, come si può vedere dalla
mappa della partecipazione. Un patrimonio a cui gli abitanti
sono affezionati e che vogliono il più possibile vedere tutelato.
Al tempo stesso è emersa, in modo abbastanza diffuso, la percezione di una saturazione del territorio comunale rispetto
all’edificabilità ed è stato sottolineato e sono stati sottolineati,
come errori del passato, l’eccessiva e, spesso poco controllata,
crescita. Una crescita “esplosiva” cui non sarebbero seguiti i
necessari adeguamenti in termini di infrastrutture e servizi, a
cominciare da sistema idrico e viabilità.
Ma i problemi derivanti da questo “boom” si riflettono anche
sulla vita della comunità: il timore emerso è quello che, continuando ad attrarre molti nuovi cittadini dall’area fiorentina, le
frazioni possano diventare delle “città dormitorio”. Proprio in
tal senso va la richiesta dei partecipanti di porre molta attenzione ai luoghi di aggregazione e di socialità, in particolare
alle piazze, nel nuovo Piano Strutturale.
Per quanto riguarda la viabilità desta preoccupazione la mancanza di informazioni circa il nuovo progetto della terza corsia
e le ricadute che questo potrà avere sulle campagne e sui centri abitati più vicini. Ma le criticità segnalate riguardano anche
le strade provinciali, ritenute inadeguate al carico di traffico
odierno, e alcune situazioni specifiche di pericolosità per i pedoni nei punti dove i tracciati sono più stretti. Sentita è l’esigenza di percorsi ciclopedonali protetti nel capoluogo e di
la mappa della partecipazione
menti degli ultimi anni e delle importanti realtà commerciali
che sono sorte immediatamente fuori dai suoi confini. Numerosi gli interventi anche in favore delle energie rinnovabili,
con la richiesta di approfondire le possibilità e le soluzioni più
adeguate per il territorio.
Non sono mancate infine segnalazioni e idee rispetto a tematiche più specifiche e localizzate, per fare alcuni esempi: l’area
ex Bruschi, la zona della Coop, le rive dell’Arno nel capoluogo; il
Polo Scolastico e i torrenti a Troghi e Cellai; i luoghi di socialità,
il ponte sul Castellonchio a Molinuzzo e il torrente nella zona
di Rosano.
collegamento tra le frazioni.
Gli abitanti delle “zone di confine” e delle zona aldilà del
tracciato autostradale hanno lamentato inoltre la carenza di
servizi e di interventi dell’Amministrazione, anche a fronte di
richieste puntuali.
Molte le idee relative allo sviluppo e alla promozione del territorio, uno sviluppo che deve partire dalla valorizzazione e dal
rispetto del patrimonio storico, naturalistico e agricolo, quindi
esplorare nuovi sbocchi per il turismo, ma anche saper rivalutare le capacità produttive del territorio, a fronte dei cambia-
Le prossime iniziative
Gli amministratori e i tecnici dell’Ufficio di Piano hanno letto
con attenzione e apprezzato il contributo giunto da questa prima occasione di confronto tra i cittadini.
Alla luce della ricchezza delle indicazioni contenute nel report di
questo incontro, l’Amministrazione ha ritenuto di fondamentale importanza dare un seguito a questa proficua collaborazione
con i cittadini organizzando nuovi laboratori di discussione.
Mercoledì 14 dicembre, dunque, si replicherà questa esperienza. La formula è la stessa: i laboratori si terranno dalle 18.00
alle 22.00 in contemporanea nei circoli Arci di Rignano Sull’Arno, di Cellai e di Rosano. Questa volta però i cittadini, alla luce
dello Statuto del territorio che verrà loro presentato, saranno
chiamati ad esprimersi rispetto alle Strategie del Piano Strutturale.
Ognuno potrà scegliere il laboratorio della frazione più vicina
alla propria abitazione. l’Amministrazione comunale offrirà ai
partecipanti un piccolo rinfresco.
La partecipazione ai laboratori è aperta a tutti, ma per un’organizzazione ottimale chiediamo a chi interessato di confermare
la propria presenza telefonando a Giulia Maraviglia 055 667502
(Sociolab, referente per la partecipazione) o scrivendo a [email protected]’arno.fi.it.
in attesa dell’incontro, i cittadini potranno seguire il procedere dei lavori grazie ad una finestra sempre aperta sull’Ufficio di
Piano - la sezione dedicata al nuovo Piano Strutturale sul sito
internet del Comune – e continuare a inviare contributi e riflessioni attraverso l’indirizzo mail dedicato partecipazioneps@
comune.rignano-sullarno.fi.it o intervenendo sulla Mappa della
Partecipazione.
l’ulivo per rignano
ALCUNE NOTE IN ORDINE SPARSO
Cassonetti ed isole ecologiche :
Come i cittadini hanno potuto osservare abbiamo effettuato una campagna
di sensibilizzazione relativamente al corretto uso delle cosiddette “isole ecologiche”. Abbiamo apposto dei cartelli che suggerivano i comportamenti più
idonei al fine di eliminare il degrado che alberga in prossimità dei cassonetti.
Il risultato non è stato lusinghiero. I cartelli sono stati asportati ed il comportamento incivile non è cessato: materiale abbandonato fuori dagli appositi contenitori, materiali ingombranti lasciati a terra e perfino materiale inquinante abbandonato senza ritegno.
Non solo ma, udite udite, siamo stati anche oggetto di una denuncia ai vigili per
violazione delle norme sulla pubblicità da parte di un consigliere comunale di
opposizione che, non contento della sua inconsistenza politica che lo ha visto
rarissime volte presente in consiglio e quando presente fisicamente totalmente
estraneo ai dibattiti, ha applicato l’atteggiamento del “can che abbada gli agli”
che come tutti sanno non fa e non lascia fare...
C’è un atteggiamento pernicioso che è duro a morire. Manca il senso di responsabilità che dovrebbe farci sentire comunità e non semplice aggregazione .
Urgono atti diversi. E’ necessario che si passi dal suggerimento alla denuncia di
questi atteggiamenti.
Suggeriamo quindi a chi ha competenza istituzionale in materia alcune semplici cose.
Primo: mettere avvisi che evidenzino i reati e le pene a cui si va incontro quando si abbandonano rifiuti in maniera inconsulta.
Secondo: se possibile controllare il territorio con una presenza più capillare.
Terzo: coinvolgere le associazioni ed i singoli cittadini perchè segnalino il numero della targa dei veicoli sospetti affinché siano rintracciati e puniti
Io personalmente a nome del mio gruppo sono a disposizione per ricevere segnalazioni e per procedere alle denunce (348 3304931)
Non è tanto un problema di corpo associato o meno. Le polemiche su questo
fronte sollevate da qualcuno dell’opposizione non ci convincono..è semplicemente il modello organizzativo che non ci piace. Per essere chiari attualmente ci
sono vigili adibiti a rilevare infrazioni di viabilità e che quindi partono da Figline
e procedono verso Incisa e Rignano semplicemente a rilevare i divieti di sosta.
Arrivano colpiscono e se ne vanno … altrove...
Poi ci sono quelli esperti in urbanistica che dovendo coprire un territorio vasto
operano principalmente su richiesta o segnalazione.
Poi altre funzioni specialistiche come il controllo del commercio o le residenze
ecc..
Il risultato che notiamo è che con questo metodo viene a mancare una presenza
fissa sul territorio che funzioni da collante fra l’istituzione ed il cittadino. Viene
a perdersi la funzione del vigile di prossimità che conosce il territorio nella sua
interezza e che con la sua presenza assume anche una funzione pedagogica di
prevenzione e dissuasione .
Mi permetto suggerire a chi di dovere di approfondire un modello diverso di
organizzazione che preveda una presenza fissa sui territori di unità operative
magari più generiche, ma più costantemente visibili e di ridurre le unità specializzate a pochi effettivi necessari ad intervenire quando se ne richiede la professionalità approfondita....
A proposito di controllo sul territorio abbiamo segnalato vere e proprie discariche di materiali abbandonati che sono un offesa non tanto al paesaggio quanto
alla convivenza...attendiamo azioni vere tese a reprimere un modo barbaro di
concepire il nostro territorio
Ruolo dei vigili urbani:
l’attuale organizzazione del servizio dei vigili urbani non ci soddisfa.
Raccolta di firme:
stiamo raccogliendo le firme per la petizione a favore della realizzazione della
passerella pedonale fra la stazione e gli impianti sportivi. Ringraziamo i circa
500 cittadini che hanno già firmato e vi preghiamo di passare la voce a conoscenti ed amici residenti nel nostro comune affinché si raggiungano presto le
1000 firme necessarie
Chi non ci trova ci chiami 348 3304931 un consigliere comunale vi raggiungerà
popolo delle libertà
uniti per rignano
l gruppo consiliare PDL guidato dal consigliere Matrone Michele sente il dovere di informare tutti i cittadini
sull’attività che sta svolgendo negli ultimi passaggi di questa legislatura che sta per finire.
Il coordinamento pdl si è riunito piu volte nel mese di settembre visto che siamo di già in campagna elettorale. Nel 2012 ci sono le elezioni amministrative, si sta lavorando per formare una lista di persone da candidare,
preferibilmente del territorio,abitanti sia nel capoluogo che nelle frazioni e che vivono il paese. Quindi persone
conosciute non e pienamente affidabili, non pure e semplici meteore come, purtroppo è già capitato in questa
legislatura. E’ giusto ricordare ai cittadini elettori tutti, ma specialmente a quelli del centro-destra, che il sottoscritto eletto in consiglio comunale insieme ad altri due consiglieri, che poi hanno cambiato casacca, si è ritrovato
praticamente da solo a fare opposizione ad una maggioranza di undici consiglieri più il sindaco. Non è difficile
immaginare quale tasso di difficoltà sia stato fare opposizione ad un blocco di potere dove chi governa è li dal
dopo guerra ad oggi senza un minimo di alternanza.
Mentre sull’altra sponda sono a litigarsi la Leadership attraverso loro scontate e ridicole primarie, noi pensiamo
ai congressi elettivi che si faranno a novembre e porteranno a far emergere coordinatori su tutto il territorio
toscano, provinciale e comunale. Dopo la pausa estiva si riparte ad ottobre coi lavori del consiglio comunale. Dico
riparte perché agosto e settembre sono stati due mesi morti senza consigli comunali. Tengo a precisare che i mesi
precedenti non sono stati molto impegnativi, a causa delle lacune politiche e progettuali di un’amministrazione
comunale di centro-sinistra, immobile senza un disegno strategico e assolutamente di mancante obiettivi a cui
mirare,ad eccezione del piano strutturale , sul quale l’amministrazione ha investito 400.000 mila euro e che ci ha
visto favorevoli non tanto sui contenuti, tutti da vedere, ma all’avvio del procedimento, ed ai suoi obiettivi- cornice, che condividiamo in premessa. Ma, teniamo a precisare, con l’impegno di determinarli, monitorarli e, se possibile, attraverso un consenso che ci porti a governare nel 2012,raggiungerli come protagonisti e no come semplici garanti di opposizione. Per questo vigileremo tutto l’iter del procedimento, esigendo il rispetto delle regole
e della trasparenza verso i cittadini, che invitiamo a collaborare, per far diventare il palazzo una “casa di vetro”. Per
quanto riguarda l’azione del governo centrale, facciamo notare ai cittadini che, dalla prossima legislatura, visto i
tagli alla politica fatti nella manovra di agosto, chi farà il consigliere comunale si porrà in una condizione di puro
volontariato. Per citare solo qualche esempio, i consiglieri comunali da 17 più il sindaco passano a 10 più il sindaco
(6 alla maggioranza 4 all’opposizione). Il gettone di presenza di 17 euro lordi a seduta per la conferenza dei capi
gruppo non ci sarà più (questa norma è già in vigore da un anno) . E’ giusto sapere, per non fare semplice demagogia anti-politica, che il gettone di presenza è l’unica risorsa economica che percepisce un consigliere comunale
in un Ente Locale sotto i diecimila abitanti (Rignano 8.220). Proseguendo con altri esempi:il giorno di permesso
lavorativo che spetta ad un consigliere comunale in occasione del consiglio comunale a carico delle amministrazioni non ci sarà più, perchè i consigli comunali vengono fatti la sera. In un momento dove una crisi economica ci
sta devastando bisogna è giusto fare sacrifici ad iniziare da queste piccole realtà . Ma, è bene saperlo,S
sarà molto più duro fare il consigliere comunale soprattutto per chi è all’opposizione ,mentre chi è in maggioranza con un’alzata di mano se la cava. Quindi un appello a tutti i cittadini a compensare con il loro impegno civico
e la loro responsabilità morale corale questo indebolimento degli strumenti ufficiali di partecipazione. Comunicandovi che a breve uscirà una mia comunicazione sulle attività da me condotte nell’intera legislatura, saluto
tutta la cittadinanza con cordialità.
Smaltimento di un’ampia copertura in Eternit nei pressi del plesso scolastico, del Nido del capoluogo e di un nuovo insediamento abitativo
senza le adeguate precauzioni ambientali e sanitarie. Rifondazione Comunista a fronte di una lacunosa gestione tecnico-sanitaria e di una
grave superficialità degli enti preposti interroga il Comune e la Provincia di Firenze.
Fa discutere a Rignano sull’Arno - capoluogo - la modalità con la quale è stato effettuato uno smaltimento di un’ampia copertura di eternit nei pressi del Nido,
del plesso scolastico (materna, elementari e medie) e a un nuovo insediamento abitativo, senza che fossero adottate tutte le necessarie precauzioni previste
dalla legge. Sono stati i genitori dei bambini frequentanti le scuole a segnalare che lo scorso 14 ottobre 2011 a una trentina di metri di distanza dai giardini
degli edifici scolastici sono state compiute operazioni di rimozione e bonifica, senza le adeguate precauzioni ambientali e sanitarie. Si tratta di un episodio
grave e di inaudita disattenzione nei confronti della tutela della salute dei cittadini, di una lacunosa gestione tecnico-sanitaria, che ignorando il
pericolo ha di fatto messo a rischio la comunità. Chi ha incarichi istituzionali dovrebbe conoscere bene la pericolosità dei materiali contenenti amianto, che è data dal rilascio di fibre di asbesto nell’ambiente, la cui inalazione provoca malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare
e mesotelioma) riscontrabili solo dopo molto tempo dall’evento. Il rischio aumenta con l’aumentare della friabilità del materiale contenente amianto
e dalle condizioni fisico-metereologiche in cui si svolge la rimozione. Pertanto l’area in cui avvengono operazioni di rimozione di prodotti in cementoamianto, deve osservare tutte quelle precauzioni che la normativa prevede e che dovrebbero essere descritte nel Piano di Lavoro e notificato presso la
ASL di competenza dall’impresa che compie la bonifica, almeno trenta giorni prima dell’inizio dei lavori. Altresì la legge prevede che l’area interessata
sia delimitata, protetta e adeguatamente segnalata, per evitare dispersione di fibre nell’aria. Cosa che sembra non sia avvenuta: perché? Infatti dalle
testimonianze riportate la suddetta rimozione avveniva in una giornata di normale attività didattica, ventosa e con i giardini vicino all’edificio, oggetto di
bonifica, frequentati dai bambini. Nelle operazioni che possono dar luogo a dispersione di fibre di amianto, i lavoratori adottando obbligatoriamente le
precauzioni indicate nel“Piano di lavoro”, per questo devono essere muniti di idonei mezzi di protezione individuale delle vie respiratorie (maschere con
filtri tipo P3). Pensare che a poche decine di metri, dal cantiere, i ragazzi delle scuole frequentavano, senza alcuna precauzione, gli spazi all’aperto,
nessuno ha formalmente provveduto ad avvisare i responsabili del Nido e della Direzione Didattica, per mettere in atto le opportune azioni di tutela. La
rimozione delle coperture in cemento-amianto come la sovracopertura e l’incapsulamento comporta rischi specifici di caduta dall’alto e per sfondamento
delle lastre. Testimonianze, da verificare attentamente, riferiscono che alcune lastre venivano lanciate senza nessuna precauzione. Da il lungo
elenco di inosservanze segnalate nella nota dei genitori agli Amministratori Pubblici appare che non siano state osservate le basilari “norme di sicurezza”.
Altresì rimane da appurare quali azioni ha messo in atto l’Amministrazione Comunale, per quanto di sua competenza, al fine di valutare la corretta apertura
del “cantiere”, la sua regolare ubicazione, l’adeguata messa in sicurezza della zona e una tempestiva informazione alla cittadinanza e ai responsabili del plesso
scolastico, sui possibili pericoli derivanti da tale operazione. Infine viene da chiedersi perché le operazioni di bonifica non sono iniziate durante il periodo
di chiusura dell’anno scolastico ma in pieno svolgimento delle attività didattiche?
Per questi motivi Rifondazione Comunista, nell’esprimere preoccupazione per quanto avvenuto durante i lavori di smaltimento, si chiede la
ragione di tanta superficialità su un problema già ampiamente segnalato in precedenza dalla popolazione. Doveroso per noi è stato presentare
specifiche interrogazioni sia al Comune di Rignano che alla Provincia di Firenze.
A fronte di una mancata vigilanza dell’inizio dell’attività di rimozione dei materiali contenenti amianto e del suo corretto proseguimento, da parte degli enti
preposti, vogliamo sapere:
quanto è stato fatto;
quali sono i controlli esercitati sul cantiere da parte del Comune di Rignano sull’Arno, ASL 10, Arpat ,sulla corretta esecuzione dei lavori, sulla messa in sicurezza
della zona e più in generale sul rispetto dei protocolli e delle leggi, ivi compreso il rispetto del piano di lavoro;
quali strategie in materia di rischi sanitari, di controlli di protezione dell’ambiente esterno dovuti a rimozione di amianto siano stati messi in essere proprio
nella zona dove da anni i cittadini convivono con manufatti di eternit;
quali protocolli sanitari di accertamento verranno adottati, negli anni, per la tutela della salute dei cittadini esposti;
per quali motivi l’operazione di bonifica è avvenuta in concomitanza con l’apertura delle scuole e perché non si è provveduto ad informare le istituzioni scolastiche e la popolazione che vive nelle dirette vicinanze, sullo svolgimento dei lavori consentendo così di tutelare la salute dei bambini, degli insegnanti
del personale non docente e della popolazione tutta;
perché la ASL ha sospeso il cantiere e quali prescrizioni ha adottato per il corretto svolgimento dei lavori e se su tali prescrizioni si ravvisino reati penali.
Cons. Comunale Michele Matrone
Cons. Comunale Andrea Calò
Informazione a cura del Comune di Rignano sull’Arno