La nota dell` Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
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La nota dell` Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
Trasmettere il messaggio della sicurezza e della salute in un’Europa sociale allargata Oggi la fonte informativa principale dell’Europa in materia di sicurezza e salute sul lavoro diventa accessibile in 20 lingue. Author: Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro L’Europa si sta preparando per l’allargamento del 1° maggio 2004 e l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha aggiunto nove lingue all’interfaccia del suo sito Internet istituzionale ( http://agency.osha.eu.int). Uno dei compiti principali dell’Agenzia è l’organizzazione del flusso di informazioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) in tutta l’Unione europea, consentendo così ai lavoratori, ai datori di lavoro ed alle autorità competenti di poter accedere a conoscenze aggiornate e soprattutto ad esempi di “buona prassi” in grado di fornire una soluzione ai problemi principali riguardanti la sicurezza e la salute. A fianco di un’ampia gamma di pubblicazioni, dalle relazioni di ricerca alle schede informative pratiche, l’Agenzia ha creato una rete, in Europa e nel mondo, di oltre 30 partner (punti focali), che nel corso degli ultimi due anni si è andata progressivamente arricchendo fino ad includere anche tutti i paesi in via d’adesione. La rete è collegata per via elettronica all’insieme dei siti Internet dell’Agenzia e rappresenta la fonte di informazioni sulla SSL più esauriente del mondo ( http://osha.eu.int). “Innalzare gli standard della sicurezza e della salute sul lavoro è un elemento chiave del modello sociale europeo, un modello unico nel suo genere”, dice Hans-Horst Konkolewsky, direttore dell’Agenzia. “I paesi di prossima adesione hanno già recepito nei rispettivi ordinamenti il corpus di direttive comunitarie in materia di sicurezza e salute. Adesso la sfida principale consiste nel garantire che gli standard di legge siano convertiti in reali miglioramenti delle condizioni di lavoro. In cooperazione con i nostri partner nei paesi di prossima adesione, l’Agenzia sosterrà volentieri questo processo, sia attraverso il nostro sistema informativo plurilinguistico on line, sia con altre iniziative, affinché i luoghi di lavoro siano sicuri, sani e produttivi in un’Europa allargata”. Nelle prossime settimane, il sig. Konkolewsky visiterà i dieci paesi di prossima adesione, per incontrare i rappresentanti dei governi ed i leader delle reti informative nazionali dell’Agenzia. Le attività informative dell’Agenzia e dei suoi punti focali nel corso del 2004 comprendono quanto segue: • • • • una campagna informativa paneuropea mirata al settore dell’edilizia; la raccolta di esempi di buona prassi in materia di sicurezza e salute nel settore dell’agricoltura; uno studio riguardante l’efficacia degli incentivi economici per incoraggiare l’introduzione di miglioramenti nel campo della sicurezza e della salute; la preparazione di una campagna informativa riguardante il rumore sul lavoro, che si svolgerà nel 2005. FINE Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito Internet dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro all’indirizzo http://agency.osha.eu.int Contatti stampa: Finn Sheye o Anton Verplanke, Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Bilbao. Tel: (34) 94 479 43 68 oppure (34) 94 479 4674, e-mail: [email protected] oppure [email protected]. Altre richieste di informazioni: Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Gran Via 33, E-48009 Bilbao, Spagna, e-mail: [email protected], fax: (34) 94 479 43 83. Nota per le redazioni 1. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro è stata istituita dall’Unione europea per contribuire a soddisfare le esigenze di informazione nel settore della sicurezza e della salute sul lavoro. L’Agenzia, che ha sede a Bilbao, in Spagna, intende migliorare le condizioni di lavoro, incentivando il flusso di dati tecnici, scientifici ed economici tra tutti coloro che si occupano di sicurezza e salute sul lavoro. 2. Fatti principali riguardanti la sicurezza, la salute, i rischi fisici e le condizioni di lavoro nei paesi di prossima adesione Secondo i dati più recenti forniti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (2002): - l’incidenza degli infortuni mortali sul lavoro nei paesi di prossima adesione (Cipro esclusa) è quasi tre volte superiore rispetto a quella dell’UE a 15 Stati membri (9,6 ogni 100 000 persone aventi un’occupazione rispetto a 3,4 ogni 100 000 persone nell’UE a 15). - l’incidenza delle assenze correlate all’attività lavorativa (su un periodo di tre giorni) è anch’essa all’incirca tre volte superiore nei paesi di prossima adesione (Cipro esclusa) rispetto a quella dell’UE a 15. Secondo una recente ricerca europea (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, 2003): • • • • • • • il 40% dei lavoratori dei paesi candidati e di prossima adesione ritiene che la propria salute e sicurezza sia a rischio a causa del lavoro, contro il 27% nell’UE a 15; i lavoratori dei paesi candidati e di prossima adesione segnalano un’esposizione notevolmente superiore a svariati fattori fisici di rischio, quali sostanze pericolose/fumi e rumore; la percentuale dei lavoratori che accusano segni di affaticamento dovuti al lavoro è più elevata rispetto agli omologhi dell’UE a 15 (il 41% contro il 23%); l’orario di lavoro nei paesi candidati e prossimi all’adesione è superiore, con una media di 44,4 ore la settimana rispetto alla media dell’UE a 15 (38,2 ore la settimana); il 38% dei lavoratori dei paesi candidati e prossimi all’adesione lavora più di 45 ore a settimana rispetto al 21% registrato nell’UE a 15; nei paesi candidati e prossimi all’adesione gli orari di lavoro disagiati (quali il lavoro notturno o a turni) sono più frequenti rispetto all’UE a 15; per alcuni altri problemi di salute, nei paesi candidati e prossimi all’adesione la percentuale delle segnalazioni riflette quella dell’UE a 15, fra cui lo stress (28%), il mal di schiena (34% nei paesi candidati e prossimi all’adesione, 33% nell’UE a 15), i dolori muscolari al collo ed alle spalle (23%). Tuttavia, le informazioni sui potenziali rischi fisici negli ambienti di lavoro sono migliori nei paesi candidati e prossimi all’adesione che non nell’UE a 15. 3. L’articolo 31 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, firmata al vertice di Nizza nel dicembre 2000, affronta il tema delle condizioni di lavoro giuste ed eque. L’articolo recita: “1. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose. 2. Ogni lavoratore ha diritto ad una limitazione della durata massima del lavoro e a periodi di riposo giornalieri e settimanali ed a ferie annuali retribuite” (Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C 364 del 18.12.2000, pag. 15). 4. Nel marzo 2000, al vertice di Lisbona, l’Unione europea si è posta un nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”. 5. Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e della società: la nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul lavoro 2002-2006. Questa strategia richiede “l’effettivo trasferimento di esperienze e conoscenze” tra gli attuali Stati membri ed i paesi di prossima adesione. Un’attenzione specifica va dedicata al rafforzamento dei programmi di assistenza tecnica, facendo ricorso a soluzioni di partenariato, all’integrazione dei paesi di prossima adesione nelle istituzioni e negli organismi dell’UE, oltre che alla promozione del dialogo sociale a tutti i livelli, in particolare nelle aziende.