Venezuela itinerario_Bellani

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Venezuela itinerario_Bellani
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LA FARFALLA E IL SERPENTE
scoprendo la meravigliosa Biodiversità del Venezuela
© Testi & Photo- G.G. Bellani
La superficie del Venezuela non è estesissima, poco più di 900.000 kmq; poca cosa se paragonata a quella di
altre grandi nazioni sudamericane, come il Brasile il quale, con i suoi 8.500.00 kmq, si piazza al primo posto
per estensione tra i paesi latino-americani; oppure se paragonato all’Argentina, lo stato lungo quasi 3700 km
che si estende dai confini della Bolivia fino all’Antartide. Eppure il Venezuela, paese tipicamente tropicale e
affacciato sul mare dei Caraibi, presenta una incredibile varietà di paesaggi e ambienti naturali, tra loro
altamente diversificati con una gamma che contempla gli atolli corallini, molti tipi di foreste, lagune e deserti
costieri, pianure allagate (Llanos), zone montuose e su su, fino al ‘paramo’ e ai ghiacciai andini nel parco
Nazionale della Sierra Nevada. Nella natura venezuelana si trovano rappresentate almeno una ventina di
diverse “ecoregioni” che si differenziano notevolmente l’una dall’altra per la conformazione geologica, il
tipo di vegetazione, di fauna, di microclima, e presentano paesaggi inconfondibili, sempre molto belli e assai
suggestivi.
Parco di Canaima:il Salto Angel (979 m) il più alto del mondo
Stella marina (Oreaster) -Los Roques
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Curiara che risale il fiume Caronì foresta tropicale umida
Pista nella regione meridionale della Gran Sabana
Foresta nublada avvolta dalle nubi basse nella Cordigliera settentrionale
LE FORESTE TROPICALI
Le foreste tropicali del Venezuela rappresentano un ambiente di ampie zone ancora intatte dal punto di vista
ecologico e che hanno subito un intervento umano tutto sommato sopportabile rispetto a ciò che sta
succedendo ad altri paesi dell’America latina e del mondo.
In questo paese sono state classificate almeno nove tipi di foreste diverse tra cui le “foreste montane” della
Cordigliera settentrionale, di quella Costiera, della cima dei tepuis e delle Ande di Merida. Le “foreste
umide” si trovano invece nella Guiana e sugli altopiani della Guayana; poi abbiamo le “foreste costiere di
mangrovie” delle coste Atlantiche e caraibiche ed infine le “foreste tropicali semisommerse” del delta del
fiume Orinoco (delta Amacuro). La loro Biodiversità vegetale ed animale è elevatissima, ed ogni anno
studiando gli organismi che le abitano, i ricercatori classificano decine di nuove specie, ancora sconosciute
alla Scienza ufficiale, sia in ambito zoologico (specialmente tra le specie invertebrate), sia botanico. Inoltre
tra i principi attivi che vengono estratti dai vegetali si scoprono nuove sostanze utili dal punto di vista
farmacologico: dai semplici ingredienti per creme di bellezza fino a importanti molecole dalle proprietà
antitumorali e antivirali.
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Farfalla del genere Morpho peleides
Foglie di una Bromeliacea che cresce sui rami degli alberi
A causa del clima caldo-umido gli insetti delle foreste tropicali sono molto abbondanti sia come numero di
individui sia come numero di specie; inoltre il clima caldo-umido favorisce l’evoluzione e la diversificazione
in specie diverse di molte farfalle, Coleotteri e ragni di dimensioni enormi; gli studi sugli habitat forestali, la
cui ecologia è ancora poco conosciuta, forniscono spesso anche agli esperti, sorprese interessanti e curiose
sul mondo animale.
Una grossa migale del genere Theraphosa
Una coloratissima specie di cicala
LA FARFALLA E IL SERPENTE
Farfalla di Dynastor darius
Bruco di Dynastor darius
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Studiando una farfalla delle Ninfalidi, chiamata Dynastor darius, si è potuto constatare quanto i rapporti
ecologici e comportamentali fra animali di uno stesso ambiente siano inestricabilmente legati, nonostante la
storia evolutiva e le loro parentele filogenetiche siano sicuramente distanti, come lo possono essere quelle di
una farfalla e di un serpente. Il grande bruco verdastro della Dynastor, con testa scarlatta e sei piccole corna
nere ricoperte di peli, vive soprattutto nelle foreste nebbiose nutrendosi di molte specie delle comuni
Bromeliacee (piante tipicamente sudamericane) che crescono sui rami dei grandi alberi. Terminato il suo
ciclo, il bruco si rinchiude in un involucro chiamato “Crisalide” e si trasforma in “Pupa”: lo stadio che
lentamente si muterà in farfalla. La crisalide resta fissata ad una foglia di bromelia per un lungo periodo di
tempo, durante il quale la pupa al suo interno si sta trasformando lentamente; senza questo involucro la pupa
si troverebbe indifesa e alla mercè di qualsiasi predatore. Attraverso meccanismi di adattamento evolutivo
durati centinaia di migliaia di anni e non ancora ben chiari, la crisalide di questa specie di farfalla ha assunto
una sorprendente somiglianza con la testa di un serpente: da lontano e dall’alto, può essere scambiata per la
testa di un giovane Boa constrictor , mentre da vicino sembra quella di un velenosissimo e temutissimo
“Ferro di lancia del Venezuela” (Bothrops venezuelensis); attraverso questo stratagemma mimetico (da
mimesis= imitare) le crisalidi della Dynastor riescono a tenere quasi sempre alla larga i pericolosi predatori e
possono così terminare il proprio ciclo metamorfico uscendo dalla crisalide sottoforma di bellissime farfalle.
Non è inusuale che, per il fenomeno del mimetismo, alcune farfalle imitino insetti temuti, quali le vespe e i
calabroni e che un paio di specie abbiano bruchi simili a piccoli a serpenti; ma non si conoscono altri casi di
crisalidi che imitino in modo così perfetto una testa di serpente.
Testa di Boa constrictor
Crisalide di Dynastor darius che imita perfettamente la testa di
un serpente con tanto di occhio, pupilla e scaglie
AREE PROTETTE E PARCHI DEL VENEZUELA
Le aree protette del Venezuela ricoprono più di sette milioni di ettari (il 13 % del territorio) e annoverano 43
parchi nazionali, una ventina di monumenti naturali e una trentina di aree naturali attrezzate che hanno
protetto la biodiversità del paese mantenendo quasi intatti ecosistemi rarissimi come il paramo delle Ande
protetto nel Parco Nazionale della Sierra Nevada (con picchi di 5000 m che, in una regione a clima tropicale
sono perennemente ricoperti di nevi e ghiacciai); o le bellissime foreste di palme della Gran Sabana e quelle
uniche al mondo, che ricoprono le cime dei “Tepuies”, le pittoresche montagne dalla cima piatta, formate
dalle rocce più antiche della terra (Parco Nazionale di Canaima).
Il caratteristico profilo dei Tepuis nel P.N.. di Canaima
Foresta di palme nella Gran Sabana
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LA FAUNA DEL VENEZUELA
Anche la fauna è straordinariamente varia e ricca di specie endemiche (presenti solo in questo paese). Per
esempio per quanto riguarda gli uccelli, in Sud America ne vivono circa 2936 specie, numero che
rappresenta il 32% delle specie presenti nel mondo (circa 9300).
Nel solo Venezuela ne sono rappresentate 1300, appartenenti a 589 generi diversi: vale a dire che in questo
paese, a causa della estrema varietà di habitat e della presenza di numerose aree protette, possiamo
facilmente osservare quasi la metà delle specie di tutto il Sud America.
Tucano Beccoverde (Ramphastos sulfuratus)
Aguti (Dasyprocta leporina)
Una delle mille specie di fiori delle foreste venezuelane
Pappagallo testa blù (Pionus menstruus)
Scoiattolo dalla coda rossa del Venezuela (Sciurus granatensis)
Tanagra azzurra (Thraupis episcopus)
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Ocelot (Leopardus pardalis) in foresta;il piccolo felide è stato ridotto sull’orlo dell’estinzione a causa della pelliccia preziosa
Fra gli animali vertebrati più interessanti troviamo quasi cento specie di Colibri (Trochilidi), numerosi
Passeriformi (Tanagre, Cotinghe, Euphonie), famosi per il loro piumaggio smagliante di colori gialli, verdi,
rossi e viola; qui viono anche i curiosi Hoatzin, i tucani, i Pappagalli. Gli uccelli marini come le sule e le
fregate vivono sulle isole e nei mangrovieti della costa , mentre gli ibis rossi, gli aironi e le varie specie di
cicogne si radunano a milioni per riprodursi negli Llanos, le pianure stagionalmente allagate che ricoprono
l’interno del Venzuela ecc. Qui vivono anche popolazioni enormi di capibara, il più grande roditore del
mondo e una grande concentrazione del suo più acerrimo predatore: l’anaconda. Tra i mammiferi più
interessanti del Venezuela vi sono i piccoli e i grandi carnivori (coati, ocelot, giaguari e, nelle foreste andine,
il raro orso dagli occhiali), marsupiali come gli opossum, formichieri, bradipi e varie specie di scimmie. La
presenza di questa ricchezza faunistica attira ogni anno migliaia di birdwatchers e di fotografi naturalisti da
tutto il mondo; un turismo ecologista che si accontenta di osservare e documentarne le specie più belle e/o
più rare senza ucciderle.
Colibrì di Buffon (Chalybura buffonii)
Tanagra testabaia (Tangara gyrola)
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Testuggini palustri di Chichirivice (Trachemys scripta chichiriviche) Saltatore dalla gola color camoscio (Saltator maximus)
La testa di una Testuggine palustre (Trachemys scripta chichiriviche) che emerge dall’acqua
Ho visitato il paese molte volte e vi ho trascorso qualche mese con il principale scopo di documentarne le
bellezze e le peculiarità naturalistiche. Le immagini qui presentate sono state scelte fra migliaia di scatti che
hanno colto momenti, luci e specie particolari per dimostrare, non solo a parole, come la biodiversità animale
e vegetale di questo paese siano veramente strabilianti e fortunatamente ancora abbastanza ben conservate.
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Caimano dagli occhiali (Caiman crocodilus) degli Llanos
Pellicani bruni (Pelecanus thagus) a LosRoques
Percorrendo le principali regioni ecologiche del paese (e i Parchi Nazionali preposti alla loro conservazione),
ho visitato una grande varietà di paesaggi naturali: dalle spiagge Caraibiche e dai mangrovieti dei Parchi
Nazionali degli arcipelaghi di Los Roques e di Morrocoy, fino alle pianure allagate dei Llanos, con
concentrazioni di animali come: capibara, cervi virginiani, caimani, puma, ocelot, giaguari, ecc .paragonabili
solo a quelle delle savane africane. Per quanto riguarda gli habitat forestali e montuosi ho potuto spaziare
dalle foreste nebbiose di montagna della Cordigliera costiera (Serras nubladas) ai Tepuis e alle grandi
cascate del parco nazionale di Canaima, ai confini con la Guyana e il Brasile.
Giovanni G. Bellani
Capibara in una pianura allagata degli Llanos (Riserva di
Hato Piñero)
Sula dai piedi rossi (Sula sula) in fase bianca P.N. Los Roques
Primo piano di un Capibara (Hydrochoerus hydrochaeris)
Mangrovie nel P.N. Los Roques
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Proposta di itinerario
Per visitare il Venezuela settentrionale e centrale il luogo migliore dove soggiornare è presso “Casa Maria”
un piccolo hotel o posada nello stato di Carabobo nei pressi della città di Bejuma; Casa Maria sorge a 750
m di altitudine nella Cordillera de la Costa ed è circondata da un giardino tropicale di tre ettari immerso in
una splendida selva tropicale. Nel parco vivono uccelli, rettili, anfibi, mammiferi e numerosi insetti e,
specialmente farfalle che volano tra circa 200 specie di piante e fiori tropicali. Norbert Flauger il proprietario
è un bravissimo entomologo, specializzato nello studio delle farfalle e dei bruchi tropicali ed un conoscitore
esperto della natura e delle foreste del Venezuela. Norbert organizza escursioni di uno o più giorni in tutti
luoghi naturalisticamente più interessanti con camper, tende, auto 4x4, e van appositamente modificati per
affrontare terreni in foreste di montagna.
Si possono organizzare tour di uno o più giorni a:
-Parque Nacional Henri Pittier detto anche Rancho Grande, una foresta tropicale che dalle spiagge della
costa sale fino alla cima della Cordillera e dove vivono molte centinaia di specie di uccelli multicolori
-Parque Nacional de l’Archipielago de los Roques un meraviglioso atollo di isole coralline nel Mar dei
Caraibi a un’ora di volo dal Venezuela.
-Parque Nacional de la Laguna de Morrocoy e Chichiriviche con spendide isole (cajos), spiagge tropicali,
mangrovieti e paludi dove vivono gli ibis rossi
-Parchi e riserve degli Llanos Venezuelani
-Foreste tropicali umide e piovose o forestas nubladas (rain forests) della Cordillera de la Costa (Palmichal
ecc)
-Parque Nacional di Canaima con i caratteristici Tepui e la cascata più alta del mondo (Salto Angel)
Civetta delle tane (Athene cunicularia)
Foresta tropicale nebbiosa
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P.N. de Los Roques, madrepora sul bagnasciuga
P.N. de Los Roques- isola di Espenqui
Per le foto sono stati utilizzati apparecchi Canon (da EOS 1 analogica a EOS 5D Mark II digitale); Obiettivi: Canon 300/2.8 con
Stabilizzatore + Convert 1.4 x , Canon 80-200/2.8, Canon 20-35/3,5-4,5 vari flashes, cavalletti e comandi a distanza.
Giovanni G. Bellani
Dott. in Scienze Naturali
Via G. Falcone 23
26866 Castiraga Vidardo LODI
Tel. 0371 91433 - 328 8612153
© Testi & PhotoBy G.G. Bellani