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A:
REGIONE LAZIO
Via Cristoforo Colombo , 212 – 00145 ROMA
Att.ne Presidente R. Polverini
[email protected]
Direzione Regionale del Lavoro del Lazio
Via Cesare de Lollis, 12 - 00185 ROMA
[email protected]
posta certificata: [email protected]
REGIONE PUGLIA
Lungomare Nazario Sauro, 33 – 70121 BARI
Att.ne Presidente N. Vendola
[email protected]
Direzione Regionale del Lavoro della Puglia
C.so Trieste, 29 – 70100 BARI
[email protected]
posta certificata: [email protected]
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viale Aldo Moro 52 - 40127 BOLOGNA
Segreteria della Presidenza
[email protected]
Direzione Regionale del Lavoro della Emilia Romagna
Viale Masini, 12 (3° piano) - 40126 BOLOGNA
[email protected]
posta certificata: [email protected]
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Att.ne Presidente U. Cappellacci
[email protected]
Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e
sicurezza sociale
Via XXVIII Febbraio, 1 - 09131 CAGLIARI
Att.ne Dott. Antonio Angelo Liori
Agenzia regionale per il lavoro
Via Is Mirrionis, 195 - 09122 CAGLIARI
Dott. Stefano Tunis
[email protected]
REGIONE SICILIANA
Segreteria Generale
Palazzo d'Orleans - Piazza Indipendenza n. 21 - 90129 PALERMO
mail certificata (PEC): [email protected]
Segretario Generale
Att.ne Avv. G. Carapezza Figlia
[email protected]
Ufficio Regionale del Lavoro
Via Imperatore Federico 70/B - 90143 Palermo
Att.ne Dott.ssa Maria Letizia Di Liberti
Oggetto: chiarimento relativo a considerazione compagnia Ryanair.
Con la presente, la scrivente Associazione Professionale, è a denunciare quanto segue:
la Società Ryanair opera in Italia anche con personale italiano (nello specifico si fa riferimento ad assistenti di
volo), con base in Italia nelle città di Roma, Bari, Bergamo, Bari, Cagliari, ecc.;
il rapporto di lavoro è in parte regolato da contratti di tipo «interinale» ed in parte da contratto
Ryanair e comunque non italiano; è da tempo che lamentavamo le palesi alterazioni della concorrenza
per la presenza di regimi fiscali e contributivi diversi fra le varie compagnie che operano in Italia.
Gli accertamenti a l vettore irlandese sono nati dopo le numerose segnalazioni della scrivente
Associazione ai vari enti d’interesse. La Direzione Provinciale del Lavoro di Bergamo ha
“condiviso”le nostre tesi e contesta a Ryanair di aver evaso contributi per quasi 12 milioni di euro, in
quanto i suoi 650 dipendenti che lavorano in Lombardia, usufruiscono del sistema sanitario
nazionale, ma risultano assunti a Dublino, anziché in Italia, contrariamente al giusto operato delle
altre compagnie straniere che hanno una base italiana (Easyjet, AirAlps) e assumono i dipendenti con
regole italiane.
Il personale risulta percepire la retribuzione in un Paese terzo, cioè non in Italia e non in Irlanda (a
Dublino la tassazione per stipendi fino a 32 mila euro è inferiore al 10%...: un dumping fiscale che si trasforma in
concorrenza sleale);
tale retribuzione non prevede tassazione, né ritenute previdenziali, né sanitarie; non verrebbero
applicate normative previste per situazioni particolari (maternità, legge 104, eccetera);
non verrebbero applicate le normative relative alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori regolate dalla
legge 81/08 e succ.;
le procedure di comunicazione dello stato di infermità di un lavoratore non rispetterebbero in alcun
modo la privacy del lavoratore, che sarebbe costretto, nello stesso giorno nel quale apre malattia, a
recarsi in aeroporto, avere un colloquio con un dirigente e compilare un modulo da spedire in
Irlanda, nel quale vengono riportati dati sensibili riguardanti la malattia;
al personale Ryanair non viene applicato quanto previsto invece per il personale di volo italiano
dipendente da compagnie aeree il quale per la particolarità dell'attività svolta, segue una normativa
particolare che prevede una certificazione di idoneità, fatta da personale medico specializzato al
termine dello stato di malattia e aggiuntiva all'attestazione di malattia fatta da un qualsiasi medico,
senza la quale il lavoratore non può svolgere attività di volo;
le modalità di impiego, dei limiti e del ciclo attività riposo del personale non risulterebbero coerenti
con criteri nazionalmente applicati, anche per quanto riguarda le norme di sicurezza stabilite
dall'ENAC, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile;
per quanto riguarda norme relative alla certificazione degli equipaggi (Piloti ed Assistenti di Volo), non si
seguirebbe alcuna normativa attualmente prevista da ENAC per il personale navigante, con evidenti
contraddizioni in merito ai livelli di sicurezza richiesti e previsti per l'attività del personale navigante
italiano;
la sindacalizzazione in Ryanair è bassissima ed esiste un forte timore da parte dei lavoratori interessati
a denunciare direttamente quanto sin qui esposto; siamo qui a ribadire che la richiesta di legalità non
và configurata come un attacco ai posti di lavoro dei colleghi, ai quali abbiamo più volte offerto il
nostro apporto per istituire il sacrosanto diritto di rappresentanza che gli viene da troppo tempo
negato.
tutti i cittadini italiani debbono essere tutelati da norme e leggi vigenti ed applicabili sul territorio
nazionale senza alcuna discriminazione ed eccezione;
la tassazione delle retribuzioni, come anche il pagamento di contributi pensionistici e sanitari è
dovere del lavoratore e del datore di lavoro e non si comprende a che titolo questi lavoratori possano
poi usufruire del servizio sanitario se non dalla falsa condizione di disoccupati; il vettore low cost
elude palesemente la regola di assoggettare ai contributi previdenziali italiani il personale che lavora in
Italia alle dipendenze di una compagnia aerea straniera che abbia una “stabile organizzazione”. Tutto ciò
è facilmente certificabile dal fatto che la Compagnia non ha solamente locali dotati di computer,
telefoni e fax e scaffalature contenenti comunicati di servizio, ma anche dal fatto che, essa ha
individuato per ogni contratto di lavoro, la base di servizio alla quale il lavoratore è assegnato,
prevedendo espressamente l’obbligo di risiedere entro un’ora di distanza. La base è il luogo dove
inizia e termina la prestazione lavorativa, come sede stabile di lavoro in Italia, quindi è a tutti gli
effetti assoggettabile alla contribuzione italiana.
questi lavoratori inoltre non potranno in futuro usufruire di una pensione in quanto non pagano i
relativi contributi;
il mancato pagamento dell'Irpef e di qualsiasi tassazione, fa risultare tali lavoratori senza alcun
reddito;
non vengono rispettate le norme ENAC per quanto riguarda la sicurezza (in termini di normative di
utilizzo e di certificazione degli equipaggi).
I fatti sopra descritti denunciati dalla scrivente, potrebbero avere come conseguenze una inadeguata
tutela complessiva delle condizioni del lavoratore italiano impiegato da Ryanair, una tutela sanitaria
assolutamente deficitaria ed in contraddizione con le Normative e le Leggi italiane, una tutela della
sicurezza delle condizioni di lavoro assolutamente deficitaria ed in contraddizione con le normative e
le leggi italiane, una tutela della privacy assolutamente deficitaria ed in contraddizione con le
normative e le leggi italiane, una tutela delle necessità previdenziali assolutamente mancante ed in
contraddizione con le normative e le leggi italiane, una tutela delle condizioni particolari di lavoro
assolutamente deficitaria ed in contraddizione con le normative e le leggi italiane, una retribuzione
fuori da ogni logica legata alle leggi italiane, un utilizzo del personale italiano che non segue alcuna
normativa di sicurezza (ENAC) prevista dalla legge italiana e dalle normative vigenti; ad avviso degli
interroganti, l'insieme di tali aspetti rappresenta una situazione che potrebbe mettere in discussione la
sicurezza del trasporto aereo e costituire un elemento fortemente distorsivo della concorrenza.
Su questo versante infatti si potrebbero produrre effetti negativi che ricadrebbero su altre aziende
italiane.
In considerazione delle ripercussioni negative che la situazione esposta possa avere La invitiamo, per
quanto di sua competenza, ad attivarsii, qualora lo ritenga, affinché gli Enti di Interesse verifichino la
fondatezza dei rilievi formulati dal Anpav;
In considerazione delle ripercussioni negative che la situazione esposta possa avere, anche sulla
sicurezza del trasporto aereo, La invitiamo, per quanto di sua competenza, ad attivarsi, qualora lo
ritenga, affinché l'ENAC (Ente nazionale dell'aviazione civile) verifichi la fondatezza dei rilievi formulati
dal Anpav.
Giova ricordare, infine, cha analoghe segnalazioni effettuate gli scorsi anni hanno agli Ispettorati del
Lavoro della Lombardia, hanno già prodotto l’avvio di verifiche e l’emanazione di una multa (12
milioni di Euro ca.) a carico della Compagnia.
Certi di un sollecito riscontro porgiamo
Distinti Saluti
Roma, 15 febbraio 2012
ANPAV
ANPAV - Associazione Nazionale Professionale Assistenti di Volo – Via Marco Marulo, 78 – 00143 - ROMA
tel.0651962807 fax 0651962094 web: www.anpav.com mail: [email protected]