la finanza comportamentale
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LA FINANZA COMPORTAMENTALE I TEST CONTRARI ALL’EFFICIENZA Negli ultimi anni la teoria dell’efficienza dei mercati ha mostrato alcune crepe. Esistono anomalie empiricamente provate che ne ridimensionano la generale validità: • Effetto gennaio: le azioni mostrano una tendenza a un aumento anomalo dei prezzi tra dicembre e gennaio (evento prevedibile che contraddice il comportamento random walk) • Market overreaction: i prezzi sembrano reagire eccessivamente agli annunci di notizie e tali errori si correggono lentamente (se si tratta di un aumento significativo dei ricavi, si potrebbero ottenere profitti acquistando subito l’azione e rivendendola quando il prezzo si sia stabilizzato) • Eccesso di volatilità: le fluttuazioni dei prezzi delle azioni sono superiori a quanto deducibile sulla base delle valutazioni del loro valore fondamentale; i prezzi sembrano guidati da fattori che vanno al di là dei loro valori fondamentali (Shiller ha dimostrato che le fluttuazioni dell’indice S&P 500 non erano giustificate dalle variazioni dei dividendi delle azioni che lo componevano) • Ritorno alla media: i rendimenti delle azioni mostrano una tendenza al ritorno alla media: i titoli che presentano rendimenti alti rispetto al loro passato tendono ad averli più bassi in futuro e viceversa (le evidenze a sostegno di tale regola sembrano però discutibili) Vi sembrano mercati efficienti ? DI FRONTE ALLA IRRAZIONALITA’ DEI MERCATI • “Gli ultimi accadimenti hanno portato prepotentemente alla ribalta • • la teoria dell’influenza del nodo lunare sull’economia USA (e quindi sulle Borse) individuata nel lontano 1930 dalla studiosa americana Louise Mc Whirther…Quando il nodo lunare passa in Acquario diventa portatore di sventure per l’economia americana (e dal dicembre dello scorso anno, manco a dirlo, si è verificata questa condizione che durerà fino al 21 agosto prossimo). Il picco di euforia si ottiene quando il nodo transita in Leone. Non a caso l’ultima volta che ciò è successo è stato tra l’ottobre 1988 e l’aprile 2000 (con una precisione quasi millimetrica sul ciclo rialzista, visto che Wall Street ha registrato il top esattamente un mese prima, il 10 marzo)”. Il Sole 24 Ore, 9-11-2008 “L’unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l’astrologia” J.M.Keynes “E’ una questione di dita, scordatevi il fiuto. I migliori trader, quelli capaci di incassare fino a 11 volte più dei loro meno abili colleghi, hanno l’anulare della mano destra più lungo dell’indice. Più è lungo e più sono bravi, perché quella modesta asimmetria significa che hanno avuto una sostenuta esposizione al testosterone quando erano nel ventre della mamma”. Il Sole 24 Ore, 14-1-2009 HOMO OECONOMICUS VS HOMO SAPIENS “Se leggete un manuale di economia, scoprirete che l’homo oeconomicus ha le facoltà intellettuali di Albert Einstein, una capacità di memoria paragonabile a quella del Big Blue, il supercomputer di IBM e una forza di volontà degna di Gandhi. Davvero. Ma le persone che conosciamo non sono fatte così” (Thaler-Sunstein, p. 12) TEORIA ECONOMICA ED ECONOMIA COMPORTAMENTALE “Un giorno dei primi anni settanta, Amos (Tversky) mi diede la copia mimeografica di un articolo dell’economista svizzero Bruno Frey, nel quale si parlava degli assunti psicologici della teoria economica…(la prima frase diceva): “L’agente della teoria economica è razionale ed egoista, e i suoi gusti non cambiano”. Ero sbalordito. I miei colleghi lavoravano nell’edificio accanto, ma non avevo compreso fino allora la profonda differenza tra i nostri mondi intellettuali. Per uno psicologo, è lapalissiano che le persone non sono né perfettamente razionali né del tutto egoiste, e che i loro gusti sono tutto fuorchè stabili. Le nostre due discipline parevano studiare due specie diverse, tanto che in seguito l’economista comportamentale Richard Thaler le soprannominò “gli Econ” e “gli Umani” “ D. Kahnemann,Pensieri lenbti e veloci, p. 297 LA RAZIONALITA’ “Nel linguaggio quotidiano, definiamo ragionevole una persona se è possibile ragionare con lei, se le sue credenze sono generalmente in accordo con la realtà e le sue preferenze in armonia con i suoi interessi e valori…Per gli economisti e i teorici del processo decisionale, l’aggettivo ha un significato completamente diverso. L’unico test di razionalità non è se le credenze e le preferenze di una persona siano ragionevoli, ma se siano internamente coerenti. Una persona razionale crede nei fantasmi purchè tutte le altre sue credenze siano compatibili con l’esistenza degli stessi…La razionalità è la coerenza logica, ragionevole o no che sia. Gli Econ sono razionali in base a questa definizione, mentre vi sono prove schiaccianti del fatto che gli Umani non possono esserlo…La definizione di razionalità come coerenza è inconcepibilmente restrittiva, e richiede un’osservanza delle regole della logica che una mente finita non è in grado di mostrare. Le persone ragionevoli non possono essere razionali in base a quella definizione, ma non dovrebbero per questo essere tacciate di irrazionalità…Io spesso fremo di orrore quando qualcuno dice che il lavoro da me fatto con Amos ha dimostrato che le scelte umane sono irrazionali, quando in realtà la nostra ricerca ha solo dimostrato che gli Umani non sono ben descritti dal modello dell’agente razionale” D. Kahnemann, Pensieri lenti e veloci, p. 456 UNA CONSEGUENZA • Ne consegue che gli Umani hanno bisogno di aiuto per formulare giudizi più precisi e prendere decisioni migliori e che politiche e istituzioni possono fornire quell’aiuto • Paternalismo liberista (Thaler e Sunstein) verso liberismo estremo (es. scuola di Chicago: è immorale “difendere le persone dalle loro scelte”, perché le loro scelte sono sempre razionali e le persone devono essere libere di farle, a meno che esse non ledano interessi altrui) I DUE SISTEMI COGNITIVODECISIONALI • IMPULSIVO: intuitivo, automatico, incontrollato, spontaneo, associativo, rapido, inconsapevole • RIFLESSIVO: razionale, controllato, deduttivo, lento, consapevole, ligio alle regole • Il flash trader che movimenta titoli in pochi secondo, agisce secondo sistema riflessivo o impulsivo ? • Il panic selling è sistema impulsivo, non riflessivo L’IRRAZIONALITA’ DELLE SCELTE • Irrazionalità individuale • Influenze sociali • Ricorso a regole pratiche: scorciatoie decisionali per ridurre la complessità delle scelte e il tempo ad esso dedicato (“non uscire mai con il primo che capita”) COME DECIDONO (di fatto) i trader e i gestori • La teoria classica delle decisioni (approccio razionale): inquadra il problema, formula le alternative, valuta le diverse opzioni • La psicologia cognitiva (che ha studiato le decisioni in ambienti complessi; es. come decidono i pompieri): non si valutano tutte le opzioni, ma si segue la prima soluzione che appare soddisfacente (se fallisce, si passa alla successiva) REGOLE PRATICHE • Alla domanda su come avesse allocato il proprio conto previdenziale, il premio Nobel Harry Markowitz, il padre della moderna teoria del portafoglio rispose: “Avrei dovuti calcolare le covarianze passate delle diverse classi di attivi e tracciare una frontiera efficiente. Invece ho diviso i miei contributi in ugual misura tra azioni e obbligazioni” EFFETTO BOLLA • Effetto bolla: tendenza a enfatizzare le probabilità di successo o insuccesso (eccessivo ottimismo o pessimismo; es. bolle speculative, “esuberanza irrazionale”/euforia o panico) + comportamento imitativo (baso le mie scelte non solo sulle mie aspettative, ma su quelle degli altri) + eccessiva fiducia in se stessi (saprò uscire o entrare al momento della svolta del mercato) bubble of beliefs rational/cynical bubble LA TEORIA DI RETROAZIONE DELLE BOLLE (Feedback loop theory) (Shiller) • Gli aumenti iniziali dei prezzi, dovuto a diversi fattori (anche di natura fondamentale) provocano ulteriori aumenti mano a mano che gli effetti degli aumenti dei prezzi iniziali agiscono retroattivamente su prezzi ancora più alti attraverso una maggiore domanda degli investitori. E il ciclo prosegue… L’impatto iniziale dei fattori causali viene amplificato in un aumento dei prezzi molto più ampio di quanto non avessero indicato gli stessi fattori. • Due versioni della teoria: aspettative adattive (retroazione da aspettative) fiducia dell’investitore (retroazione da fiducia) ALCUNE IRRAZIONALITA’ • Familiarity bias • Rappresentatività • Effetto ancoraggio • Effetto disponibilità • Ottimismo ed eccesso di fiducia (overconfidence) • Distorsione verso lo status quo • Bisogno di conferma • Effetto formulazione • Tentazione • Scelte incuranti • Effetto dotazione • Effetto avversione alla perdita • Effetto conti mentali • Valutazione relativa • Condizionamenti sociali • Ruolo dei media nell’influenzare le percezioni • Conflitti di interesse (analisti, agenzie di rating…) Schiller, 1981: se il prezzo di un’azione è il valore stimato del suo valore, allora i prezzi di mercato sono troppo volatili rispetto alle variazioni del sottostante; essi oscillano più dei fondamentali che dovrebbero riflettere. I meccanismi psicologici che allontanano da comportamenti razionali • Familiarity bias si compra ciò che si conosce • Overconfidence si pensa di avere più informazioni della media, eccessiva sicurezza che spesso indice un’eccessiva movimentazione • Complesso di superiorità si pensa di essere più capaci della media, più bravi del mercato • Hedonic framing le scelte vengono fatte per compiacere il proprio narcisismo e ciò porta a trattare le perdite in modo diverso dai profitti • Disposition effect non si è disposti a vender un asset deprezzato per la propensione a rimandare la monetizzazione della perdita, il che di fatto innalza la propensione al rischio • Attribution bias si ricerca una giustificazione esterna pur di non ammettere un errore FAMILIARITY BIAS • Si agisce in base a ciò che si conosce • Si tende a preferire ciò che si conosce • Si comprano i titoli che si conoscono (es. titoli nazionali) • Si comprano i titoli più semplici RAPPRESENTATIVITA’ • Ricerca delle relazioni causa-effetto e di pattern di comportamento in eventi che sono invece casuali • Se esce 3 volte di fila testa, vuol dire che la moneta è truccata • Bob Dylan ha avuto successo perché era un genio musicale • Spesso, l’andamento giornaliero delle quotazioni è casuale, non nasconde nessuna “inversione di tendenza”; non bisogna ricercare la “legge” che sta dietro a un + 0,2% o – 0,2% dell’indice di Borsa (“è rumore di fondo”) ! • Se il gestore ha fatto una buona performance vuol dire che è bravo DISPONIBILITA’ (e concetti collegati di memoria corta, accessibilità e rilevanza) • Tendiamo a valutare i nuovi fenomeni in base a eventi analoghi reperibili nei nostri archivi di conoscenza (es. una nuova guerra difficile è un “nuovo Vietnam”, un nuovo scandalo è un “nuovo Watergate”, una nuova crisi è un “nuovo ’29”) • Valutiamo la probabilità dei rischi pensando a esempi pertinenti • Gli eventi recenti hanno un maggiore impatto di quelli meno recenti Attenzione a prevedere il rendimento e il rischio dei titoli in base ai dati (serie storiche) più recenti ! ANCORAGGIO • Prendete le ultime 3 cifre del vostro numero di telefono e aggiungete 200. In che periodo Attila ha messo a ferro e fuoco l’Italia ? • Quando dobbiamo fare previsioni, ancoriamo la scelta a numeri noti e poi “aggiustiamo” (però mai a sufficienza) • Quando dovete negoziare una vendita, partite da un prezzo molto alto; il compratore lo abbasserà, ma il prezzo finale resterà alto • Per prevedere i rendimenti futuri ci “ancoriamo” a quelli passati (o a quelli medi del mercato futuri, se esistono stime al proposito) ANCORAGGIO (2) “Nell’esprimere valutazioni sul livello dei prezzi azionari, l’ancora sembra essere costituita dal prezzo più recente di cui ci si ricordi. La tendenza degli investitori a servirsi di questa ancora rafforza la somiglianza dei prezzi giorno dopo giorno. Altra possibile ancora potrebbe essere il ricordo dei prezzi passati: la propensione ad utilizzare questi ultimi come ancora potrebbe spiegare in parte la tendenza dei prezzi dei singoli titoli a invertirsi… Per i singoli titoli, i movimenti potrebbero tendere ad essere ancorati ai movimenti di altri titoli, e i rapporti prezzo/utili di altre imprese. Questo tipo di ancoraggio potrebbe spiegare perché i movimenti dei singoli titoli seguano uno stesso andamento, e in definitiva perché gli indici del mercato azionario sono tanto volatili, ovvero perchè i valori medi dei titoli usati per la costruzione dell’indice non ne attenuino la volatilità” R.J. Shiller, Euforia irrazionale, p. 195 ANCORE MORALI (Shiller, 2000) “Gran parte del pensiero umano che sfocia in azione non è quantitativo, semmai prende la forma di narrazioni e giustificazioni. E’ per questo che, nel caso delle ancore morali, la gente valuta una storia, senza dimensione quantitativa, mettendola a confronto con la quantità oggettiva di ricchezza finanziaria di cui dispone…coloro che vendono titoli al pubblico ampio spesso tendono a raccontare la storia del titolo; una narrazione vivida che descrive la storia dell’azienda, la natura del prodotto e il modo in cui viene usato dal pubblico. La proposta di vendita non tratta tanto di quantità e di probabilità, né si discute se il prezzo è al livello giusto in termini di evidenza quantitativa rispetto a futuri dividendi o utili. Questi fattori quantitativi non sono congeniali al processo decisionale basato sulle narrazioni che viene spontaneo alle persone” p. 198 LA RICERCA DELLE CAUSE • Cerchiamo sempre cause, storie coerenti, modelli (pattern): vedi i commenti della stampa all’indomani di significativi movimenti del mercato (bisogna trovare un qualunque evento sia successo e possa avere anche una vaga teorica relazione con l’andamento dei mercati) • I legami causa effetto spesso sono facilmente individuabili, ma non sono lineari • Non confondere scambiare la correlazione per causalità: Si è ad esempio trovato che il singolo miglior predittore dello S&P500 era la produzione di burro in Bangladesh OTTIMISMO ED ECCESSO DI FIDUCIA • Quanto tra voi pensano che divorzieranno ? 0 % ? • Quanti di voi prevedono che il loro voto di EIF sarà superiore al cinquantesimo decile (cioè al valore mediano) ? 95% • Quanti nuovi imprenditori prevedono che non falliranno ? 90 % ? • Quanti di quelli che hanno investito sui mercati nel 2006-2007 prevedeva il disastro ? 0 % ? OVERCONFIDENCE • • Con il termine di OverConfidence, si fa riferimento alla tendenza degli investitori ad avere un’eccessiva fiducia nei propri mezzi: non solo, ma è stato dimostrato che dopo avere effettuato operazioni vincenti, gli operatori finanziari, così come i comuni investitori, tendono ad accrescere l’autostima e la convinzione che i buoni risultati delle loro operazioni siano riconducibili più che altro alle proprie capacità, senza tenere in debito conto né il favorevole andamento dei mercati né la fortuna. Una delle principali conseguenze dell’OverConfidence è che l’operatore per così dire presuntuoso finisce per investire in maniera troppo aggressiva, incrementando il numero delle transazioni, ma senza reale costrutto per il proprio portafoglio. La soluzione migliore per porre rimedio all’OverConfidence è quella di movimentare poco il portafoglio, evitando ad esempio di seguire ciecamente le mode di mercato. Altri aspetti legati all’eccessiva sicurezza sono meno evidenti: non è infrequente che talora gli investitori finiscano per lasciare la scelta di un investimento al puro caso, come se facessero testa o croce. Gli psicologi spiegano questo comportamento secondo una tendenza comune che porta a credere di avere le capacità per prevedere il futuro o comunque di avere una sorta di controllo sui risultati degli eventi futuri OVERCONFIDENCE (Shiller, 2000) “L’eccessiva sicurezza di sé, quale ne sia l’origine, sembra essere un fattore fondamentale alla base dell’alto volume di negoziazioni che riscontriamo nei mercati speculativi. In mancanza di una tale sicurezza, è probabile che ci sarebbe una scarsa contrattazione nei mercati finanziari. Se le persone fossero completamente razionali, la metà degli investitori sarebbe portata a pensare di essere al di sotto della media quanto a capacità di negoziare, e pertanto non sarebbe propensa a svolgere trattative speculative con l’altra metà, che probabilmente finirebbe per essere la parte dominante. Di conseguenza, la metà al di sopra della media non avrebbe controparte e in teoria non ci sarebbe contrattazione a fini speculativi” p. 203 L’ECCESSO DI SICUREZZA • I direttori finanziari di grandi multinazionali prevedono l’andamento dell’indice di borsa • (S&P) per l’anno successivo (e sbagliano clamorosamente) • Forniscono un valore ritenuto al 90% troppo alto e uno al 90% ritenuto troppo basso (intervallo di confidenza all’ 80% dei valori dello S&P). I valori effettivi caddero al di fuori di tale intervallo nel 67% (anziché nel 20%) dei casi • L’intervallo all’80% ricalcolato in base ai dati effettivi andava dal -10% al +30% di variazione dello S&P (il quadruplo dell’intervallo scelto dai direttori finanziari) • “A questo punto entra in scena la psicologia sociale, perché la risposta che dovrebbe dare un direttore finanziario sincero è decisamente assurda. Un direttore finanziario che informasse i colleghi di come “vi siano buone probabilità che i rendimenti di S&P siano tra -10% e +30%” sarebbe costretto a lasciare la stanza tra le risate generali. Un così ampio intervallo di confidenza equivale a un’ammissione di ignoranza che non è socialmente accettabile per una persona che è pagata per essere ben informata in materia finanziaria” (Kahnemann, p. 290) DISTORSIONE VERSO LO STATUS QUO • Gli studenti che occupano lo stesso posto in classe, gli abbonamenti tacitamente rinnovati a riviste che non si leggono mai, il portafoglio di investimento mai controllato e modificato • L’inerzia può essere usata come leva per influenzare i comportamenti (es. attraverso l’opzione dei default, che ha sempre la quota di scelte più elevata) Non rivediamo periodicamente il nostro portafoglio, perpetuiamo le scelte passate BISOGNO DI CONFERMA Approccio selettivo alla realtà: cerchiamo le prove che rafforzano le nostre convinzioni e ignoriamo gli eventi che le mettono in dubbio Cerchiamo di convincerci della qualità dei nostri investimenti (valorizzando le informazioni positive o confidando in una inversione dei mercati) LO STRESS • Nei mercati odierni lo stress aumenta, perché aumenta l’imprevedibilità del futuro, la variabilità dei risultati (diminuzione del controllo) • Lo stress orienta alle scelte di breve termine L’EFFETTO RAMMARICO • Emozione negativa dovuta a una scelta compiuta che ex post si è rivelata sbagliata • Il rammarico è maggiore se: esistevano alternative alla nostra scelta che abbiamo scartato; le conseguenze negative derivano da una nostra azione, anziché inazione; con la nostra scelta abbiamo deviato dalle regole (le nostre o quelle comuni) • Il tentativo di evitare il rammarico favorisce le scelte convenzionali e avverse al rischio (meglio prescrivere cura convenzionale, anche se forse è meno efficace di quella sperimentale; meglio comprare prodotti di marca che prodotti generici; meglio investire in blue chip). EFFETTO FORMULAZIONE (FRAME EFFECT) • Le scelte dipendono da come i problemi vengono formulati: “I giudizi di probabilità (sono) legati non agli eventi ma alle descrizioni degli eventi” (Tversky-Koheler, 1994) • Il dottore vi dice: “Su 100 pazienti che si sono sottoposti a questa operazione, 90 sono ancora vivi” Vi operate ? Il dottore vi dice: “Su 100 pazienti che si sono sottoposti a questa operazione, 10 sono morti” Vi operate ? • In 8 anni su 10 l’azione Alfa ha guadagnato molto: investite ? In 2 anni su 10 ha perso molto: investite ? • L’effetto frame porta a stime inattendibili • La stima delle morti per cause naturali o innaturali è inferiore alla somma di quella attribuita a singoli eventi (totale cause naturali: 58%; malattie di cuore 22%, cancro 18%, altre 33% = 73% !) EFFETTO FORMULAZIONE (FRAME EFFECT) (2) “…la comprensione di un rischio da parte della gente è fortemente influenzata dal modo in cui esso è formulato. E’ più probabile che gli investitori continuino a investire se dite loro che, in media, perderanno tutto il loro denaro ogni trent’anni, piuttosto che se dite loro che hanno una probabilità del 3,3 per cento di perdere una certa somma ogni anno” Taleb, Robustezza e fragilità, p. 98, TENTAZIONE • Incoerenza dinamica: l’individuo inizialmente preferisce A (ad esempio salvare l’appetito per la cena) a B (far fuori tutti gli stuzzichini dell’aperitivo, senza ritegno), ma poi sceglie B • I vizi (chi non vorrebbe smettere di fumare ?) • Se si ha scarso autocontrollo, per contrastare le tentazioni, si adottano strategie di autocontrollo: Ulisse e le sirene, le scommesse informali (pagatemi 10 euro per ogni chilo che mettete su..o per ogni voto inferiore a 25 che prenderete all’esame di EIF) Giocare in Borsa ! Regole automatiche di trading ! SCELTA INCURANTE • Il pilota automatico • Mangiamo di più se i piatti sono grandi L’EFFETTO DOTAZIONE Attribuiamo a ciò che possediamo un prezzo di vendita più alto di quello che saremmo disposti a pagare per comprare lo stesso bene l’investitore fa fatica a vendere i titoli in portafoglio ASIMMETRIA E AVVERSIONE NEI CONFRONTI DELLE PERDITE Siamo asimmetricamente irrazionali, favorevoli o avversi al rischio a seconda di come ci vengono presentate le alternative • 100% di vincere 3.000 $ è preferito a 80% di vincere 4000 $ e 20% di vincere 0 (valore atteso 3.200): avversione al rischio, meglio poco ma sicuro • 80% di perdere 4.000 $ e 20% di perdere 0 (val att 3.200) è preferito a 100% di perdere 3.000: preferenza verso il rischio, per cercare di limitare le perdite. Le perdite preoccupano più dei guadagni “La molla principale è l’avversione alla perdita…non è che si detesti l’incertezza, si detesta perdere” Tversky, 1990 PERDITE e investimenti finanziari • Si cerca di evitare di incassare le perdite per non riconoscere i propri errori l’investitore non vende quando dovrebbe • Aggiungere una perdita (100 euro) a un’altra precedente è meno penoso che incorrere in due perdite uguali separate (quando si spende tanto, spendere ancora un po’ fa meno male che spendere la stessa cifra in due occasioni separate) l’investitore vende i fondi su cui ha già perduto invece che quelli appena comprati • Meglio perdere su un vecchio investimento piuttosto che su uno appena fatto l’investitore vende i fondi vecchi invece che quelli appena comprati • Il “rimpianto delle decisioni” (sbagliate) porta a investire in titoli più sicuri o a seguire il gregge. Se si perde, hanno perso tutti LA CONTABILITA’ MENTALE • Avete comprato un biglietto per una commedia (40 $) e lo perdete. Lo ricomprate ? • Comprate il biglietto a teatro e nel tirare fuori i soldi vi accorgete che avete perso 40 $. Comprate il biglietto ? • La contabilità mentale viola il principio economico della fungibilità del denaro, può portare a scelte subottimizzanti (es. indebitarsi quando si hanno titoli liquidi investiti), ma talvolta serve come strumento di “controllo della spesa” (es. mi indebito invece di disinvestire perché in questo caso spenderei tutti i soldi, dopodichè dovrei comunque indebitarmi) • Se ho avuto una perdita sui mercati non investo più. Se avevo previsto di investire sui mercati una certa cifra, ma ho un equivalente calo delle entrate (perdo un bonus, c’è un’imposta una tantum) investo lo stesso. LA CONTABILITA’ MENTALE • • • • • • Hai bisogno di denaro per le nozze di tua figlia Vendi le azioni A, su cui hai guadagnato o le azioni B; su cui hai perso ? La scelta razionale, nel framing ampio, ignora le perdite (o i guadagni) passati, perché quelli sono “costi sommersi” irrilevanti per la decisione e guarda piuttosto alle prospettive di guadagno futuro sui titoli Il framing ristretto (contabilità mentale) mi porta a vendere le azioni su cui ho guadagnato, per ”realizzare i guadagni” (cioè chiudere in utile il conto delle azioni A) ed evitare di “chiudere in perdita” il conto delle azioni B La “fallacia dei costi sommersi” Investiamo ulteriori risorse su un progetto di investimento dai risultati deludenti, invece che in altre alternative più favorevoli, per dare qualche ulteriore possibilità al primo, per non chiudere in perdita LA VALUTAZIONE RELATIVA • Si tende a preferire, anche rispetto ad alternative non comparabili, la migliore delle opzioni comparabili • Quale scegliete tra: - Un fondo obbligazionario con rendimento medio annuo del 5% e standard deviation di 3 - un fondo azionario con rendimento medio annuo del 9 % e standard deviation di 5 - un fondo azionario con rendimento medio annuo del 11 % e standard deviation di 5 ??? GLI EFFETTI SOCIALI • L’homo oeconomicus è single e asociale, interagisce con gli altri solo se ne ricava dei vantaggi; l’uomo-uomo è un essere sociale • Gli altri ci condizionano fornendoci informazioni con il loro comportamento (“se tutti fanno così ci sarà una ragione”) e attraverso il controllo/le pressioni sociali (unite al nostro desiderio di riconoscimento, appartenenza conformismo) • Effetto gregge: comportamenti imitativi (aumentati dalla tecnologia e dall’ampliamento della platea degli investitori) EFFETTO GREGGE • Se il gestore segue il gregge, la responsabilità di eventuali perdite non è sua; se adotta strategia contrarian, sì • Quando il gregge fa salire il mercato (bolla), se seguo il gregge guadagno, se mi baso si fondamentali e su una valutazione razionale, e quindi vendo (e il mercato continua a salire) non guadagno • In questo caso, l’arbitraggista invece che operare in controtendenza e far ritornare il p ai valori di equilibrio segue la corrente e gonfia la bolla “”Rational arbitrage can destabilize security proces” Shleifer, Inefficient markets, 2000) GLI EFFETTI SOCIALI (2) • Il famoso esperimento di Asch • “Poiché la libertà di parola è un privilegio e non un diritto, è giusto che la società sospenda la libertà di parola quando si sente minacciata” Siete d’accordo ? EFFETTI LEVA • Ruolo dei media • Diffusione dell’investimento sui mercati • Ruolo della tecnologia + • Conflitti di interesse QUANDO LE SCELTE SONO IRRAZIONALI ? • Scelte complesse (molte alternative, poche informazioni e conoscenze dei decisori) • Benefici differiti, costi immediati (i vizi, la miopia decisionale) • Scelte nuove o poco frequenti (matrimonio, scelta della facoltà; non c’è effetto feed back) • Feed back differito nel tempo L’IRRAZIONALITA’ NEI MERCATI AZIONARI • Controllare troppo frequentemente i propri investimenti • Comprare alto e vendere basso • Diversificazione ingenua (euristica dell’ 1/n) • Regole pratiche I LIMITI DELLA FINANZA COMPORTAMENTALE “I teorici della finanza comportamentale sono molto bravi a descrivere il comportamento degli individui, ma poi non riescono su quella base a descrivere la storia del mercato. Non sanno presentare dati che legano il comportamento degli individui a quello del mercato” Eugene Fama, Intervista a Corriere della Sera, 29 marzo 2010 CONCLUSIONI (Ariely, Predictably irrational, 2008, p. 239) “Standard economics assumes that we are rational – that we know all the pertinent information about our decisions, that we can calculate the value of the different options we face, and that we are cognitively unhindered in weighing the ramifications of each potential choice…But, as the results presented…show, we are all far less rational in our decision making than standard economic theory assumes. Our irrational behaviors are neither random nor senseless – they are systematic and predictable. We all make the same types of mistakes over and over, because of the basic wiring of our brains. So wouldn’t it make sense to modify standard economics and moce away from naive psychology, which often fails the tests of reason introspection, and – most important – empirical scrutiny ? Wouldn’t economics make a lot mor esense if it were based on how people actually behave, instead of how they should behave ?” EFFICIENZA vs INEFFICIENZA DEI MERCATI: LA CRISI “Some economists still cling to the conviction that recent events have simply been the lively interplay of broadly efficient markets and see no cause to abandon the prevailing theories. Other commentators, including a number of leading economists, have proclaimed the death of mainstream finance theory and all that goes with it, especially the efficient market hypothesis, rational expectations and mathematical modelling. The way forward, they argue, is to understand finance based on behavioural models on the grounds that psychological biases and irrational urges better explain the erratic performance of asset prices and capital markets. The choice seems stark and unsettling, and there is no doubt that the academic interpretation of finance is at a critical juncture” (P. Woolley, p. 122). INEFFICIENZA DEI MERCATI: CONSEGUENZE • I mercati vanno regolamentati e il ruolo delle autorità di vigilanza è decisivo • Il ruolo del sistema finanziario non è neutro ai fini dello sviluppo economico (non è un semplice valutatore, può “drogare” o “destabilizzare” l’economia) • Le ipotesi su cui si basano le teorie e le prassi che guidano i comportamenti di investimento sono parziali e inadeguate l’indice di mercato non rappresenta il portafoglio efficiente, i benchmark di mercato non esprimono i risultati di riferimento con cui confrontarsi, le tecniche di risk management si basano su prezzi storici non corretti, le scelte di diversificazione su coefficienti di correlazione tra i titoli che non riflettono la realtà • Il principio contabile del mark to market ha impatti pro ciclici e negativi senza peraltro rispecchiare il corretto valore dei titoli NUDGE, LA SPINTA GENTILE: il paternalismo libertario • Cercare di influenzare le scelte degli individui nella direzione da loro desiderata, intervenendo sul contesto decisionale (architettura delle scelte), usando incentivi (pungoli, spinte gentili) e non divieti/obblighi PUNGOLI • Compatibilità stimolo-risposta • Prevedere e curare l’opzione di default • Prevedere gli errori