Cap. 5 - Il calcolatore elettronico
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Cap. 5 - Il calcolatore elettronico
A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. 5 IL CALCOLATORE ELETTRONICO. INTRODUZIONE STORICA L’informatica, sia dal punto di vista dell’hardware che del software, fonda le proprie radici e l’evoluzione tecnologica su scoperte matematiche e sull’automazione degli strumenti per il calcolo. Infatti, quando le dita non furono più sufficienti per aiutarsi nei conti, l’uomo iniziò a costruire e sperimentare strumenti che potessero supportarlo nelle attività di calcolo. La parola calcolo deriva dal latino calculus che significa pietra, ovvero i “sassolini”31 che, ad esempio, i pastori usavano per conteggiare gli animali al pascolo. Uno dei primi strumenti utilizzato dai Babilonesi fu una tavoletta di legno o argilla che veniva ricoperta da uno strato di sabbia e su di essa si scrivevano i primi rudimenti di calcolo con l’ausilio di una punta32. La tavoletta babilonese è lo strumento antenato dell’abaco che solo più tardi prenderà la forma del pallottoliere. Se ne trovano testimonianze già tra il 1000 a.C. e il 500 a.C. in Mesopotamia e in Cina. Con il trascorrere dei secoli, e soprattutto dopo il 1600, tali strumenti si sono sempre più affinati dando corso a sorprendenti sviluppi. Probabilmente già Leonardo da Vinci provò a creare una macchina calcolatrice, ma questa rimane solo un’ipotesi, poiché il ritrovamento dei disegni del 1500 del cosiddetto Codice di Madrid, che raffigurano il progetto di Leonardo e una riproduzione degli anni Sessanta a cura del dott. Roberto Guatelli (impiegato dalla IBM per ricostruire modelli funzionanti delle macchine di L. da Vinci) non confermano la remota possibilità della reale funzionalità del congegno33. La prima apparizione della parola computer34 risale al 1613, usata per riferirsi a persone che eseguivano calcoli, mantenendo tale significato fino 31 Cfr. Millan Gasca A.M., All’inizio fu lo scriba. Piccola storia della matematica come strumento di conoscenza, Milano, Mimesis, 2004, p. 8. 32 Cfr. Bozzo M., La grande storia del computer: dall’abaco all’intelligenza artificiale, Bari, Ed. Dedalo, 1996, pp. 11-12. 33 Cfr. Morelli M., Dalle calcolatrici ai computer degli anni Cinquanta. I protagonisti e le macchine della storia dell’informatica, Milano, FrancoAngeli, 2001, pp. 21-22. 34 Cfr. Oxford English Dictionary (2 ed.), Oxford University Press, 1989, voce: COMPUTER. - 53 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. alla metà del XX secolo, ma già dalla fine del XIX secolo la parola cominciò ad identificarsi con le macchine che effettuano calcoli. Nei primi decenni del Seicento è possibile rintracciare una delle prime tappe fondamentali del processo evolutivo del calcolo matematico con i logaritmi di Nepero ed il suo metodo rabdologico35 che prevedeva l’uso di una serie di dieci (o anche più) bastoncini d’avorio, per questo soprannominati “ossa”. Essi permettevano di eseguire moltiplicazioni e divisioni attraverso somme e differenze, metodo che ha ispirato le calcolatrici elettroniche in uso oggi. Per saperne di più… Giovanni Nepero36 (1550 – 1617) è il nome latinizzato del Barone John Napier, matematico, astronomo e fisico scozzese, celebre, oltre che per i bastoncini che portano il suo nome, per l’introduzione del logaritmo naturale, e per aver sostenuto l’uso delle frazioni decimali e del punto come separatore decimale. Nel 1623 l’astronomo e matematico inglese Edmund Gunter inventò un sistema per eseguire calcoli matematici come moltiplicazioni, divisioni, esponenziali, estrazioni di radice e altro, attraverso la somma o la differenza su scale logaritmiche e mediante l’uso del compasso. Per saperne di più… Edmund Gunter37 (1581 – 1626), matematico inglese, di origine gallese, educato alla Westminster School, nel 1599 entrò nella Christ Church di Oxford. Nel 1619 Gunter fu nominato professore di astronomia al Gresham College di Londra, posto che tenne fino alla morte. Nel 1624 pubblicò una raccolta delle sue opere matematiche intitolata The description and use of sector, the cross-staffe, and other instruments for such as are studious of mathematical practise. 35 Cfr. Napier J., Rabdologiae, seu numerationis per virgulas libri duo, Edimburgo, 1617. Cfr. Hume Brown P., John Napier of Merchiston, in Knott C.G. (a cura di), Napier tercentenary memorial volume, Londra, Longmans, 1915, pp. 33-51. 37 Cfr. Hopp P.M., Slide Rules: Their History, Models and Makers, New Jersey, Astragal Press, 1999. 36 - 54 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Nove anni più tardi, William Oughtred38 traccia due scale di Gunter su cerchi concentrici realizzando il primo regolo circolare. Il famoso sistema, che passerà alla storia con il nome di Regolo calcolatore, si è tramandato e raffinato fino all’introduzione e l’uso di massa della calcolatrice elettronica (1960). Per saperne di più… Il Regolo calcolatore39, generalmente chiamato Gunter dai marinai, è una grande tavola piatta con su incise varie scale. Da un lato sono poste le misure naturali e dall’altro le corrispondenti logaritmiche. Per mezzo di questo strumento, usato in navigazione come in trigonometria, si risolvevano calcoli con l’aiuto del compasso. Fu in uso fino al 1970. Uno dei passaggi fondamentali per l’evoluzione del calcolo avviene per merito del matematico e filosofo francese Blaise Pascal, inventore della celebre Pascaline (1642), che ha avuto il primato come invenzione nel suo genere fino al 1957 quando, il ritrovamento di due lettere del 1623 e del 1624 di Wilhelm Schickard40 indirizzate a Keplero, restituiscono il vero primato dell’invenzione alla Calculating Clock, la macchina calcolatrice di Schickard, oggi considerato l’inventore della prima vera e propria macchina calcolatrice41. Della macchina del 1623, però, non esiste l’originale, poiché andò distrutta in un incendio prima ancora di essere completata, ma ne esiste una ricostruzione fedele al progetto, descritto nelle lettere a Klepero, realizzata nel 1960 dal Barone Bruno von Freytag Löringhoff, professore di matematica dell’Università di Tubinga in Germania, con la collaborazione tecnica di Erwin Epple. Tale congegno superava persino i problemi legati al 38 Cfr. Stedall J.A., “Ariadne’s Thread: The Life and Times of Oughtred’s Clavis”, in Annals of Science, Vol. 57, n. 1, Gennaio 2000, pp. 27–60. William Oughtred (1574 - 1660), matematico inglese, ammesso agli ordini sacri, fu parroco fino alla morte. 39 Cfr. Giovine V., Descrizione e impiego dei regoli calcolatori, Genova, Neotecnica, 1963. 40 Cfr. Freytag Löringhoff B., “Wilhelm Schickard und seine Rechenmaschine von 1623, Tübinger, 1987”, in Zum 400. Geburtstag von Wilhelm Schickard. Zweites Tubinger SchickardSymposion, n. 25, bis 27, Giugno 1992, Thorbecke, Edizioni Seck F., 1995, pp. 287-296. Wilhelm Schickard (1592 – 1635) scienziato tedesco, ministro luterano, operò nella Chiesa fino al 1619, quando fu nominato professore di ebraico e poi di astronomia (1631) all’università di Tubinga. 41 Cfr. Morelli M., op. cit., p. 29. - 55 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. riporto e fu proprio questa soluzione innovativa a caratterizzare la macchina42. Anche se Schickard aveva progettato la sua macchina vent’anni prima, Pascal è ancora l’inventore ufficiale della prima calcolatrice meccanica, poiché, per poter certificare un’invenzione è necessario produrre un prototipo funzionante controllato da un gruppo di testimoni esperti indipendenti43. Per saperne di più… Blaise Pascale44 (1623 – 1662) fu matematico, fisico, inventore, scrittore e filosofo francese. Bambino prodigio, studiò con suo padre, un esattore delle tasse a Rouen. Contribuì alla creazione di due grandi nuove aree di ricerca, infatti, all’età di sedici anni, scrisse un importante trattato sulla geometria proiettiva, e più tardi, dopo intense attività di corrispondenza con Pierre de Fermat, sulla teoria della probabilità, influenzando fortemente lo sviluppo della moderna economia e delle scienze sociali. Nel 1642, ancora adolescente, Pascal avviò un lavoro pionieristico su macchine calcolatrici, e dopo tre anni di sforzi e circa cinquanta prototipi inventò la calcolatrice meccanica. Ne costruì una ventina nei dieci anni successivi. Nel 1646 si convertì al cattolicesimo e nel 1662 morì, a soli trentanove anni, per problemi di salute. La Pascaline era una calcolatrice meccanica in grado di eseguire addizioni e sottrazioni, e nel 1649 il Re Sole, Luigi XIV, garantì a Pascal l’esclusiva di unico produttore e commercializzatore di tale invenzione con il documento Priyilege pour la machine d’arithmetique de Pascal 45: Louis, par la grâce de Dieu, roy de France et de Navarre, à nos amez et feaux Conrs les gens tenans nos Cours de Parlement, Mes des Requestes Ordinaires de nostre hostel, Baillifs, Senechaux, Prevots, leurs Lieu tens et tous autres nos justiciers et officiers qu’il appartiendra, salut. Notre cher et bien aimé le Sr Pascal nous a fait remontrer qu’à l'invitation du Sr Pascal, son père, nostre Consr en nos conseils, et président en notre Cour des Aydes d’Auvergne, il auroit eu, dès ses plus jeunes années, une inclination particulière aux sciences Mathématiques, dans lesquelles par ses études et ses 42 Ivi, p.30. Cfr. Marguin J., Histoire des instruments et machines à calculer, trois siècles de mécanique pensante 1642-1942, Parigi, Hermann, 1994. 44 Cfr. Bausola A., Introduzione a Pascal, Bari, Laterza, 1996. 45 Atto redatto da Luigi XIV nel 1649. Cfr. Durant W. & A., “The Age of Louis XIV”, in The Story of Civilization, Vol.8, Ne York, Simon & Schuster, 1963, p.58. 43 - 56 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. observations, il a inventé plusieurs choses, et particulièrement une machine, par le moyen de laquelle on peut faire toutes sortes de supputations, Additions, Soustractions, Multiplications, Divisions, et toutes les autres Règles d’Arithmétique, tant en nombre entier que rompu, sans se servir de plume ni jettons, par une méthode beaucoup plus simple, plus facile à apprendre, plus prompte à l’exécution, et moins pénible à l’esprit que toutes les autres façons de calculer, qui ont été en usage jusqu’à présent ; et qui outre ces avantages, a encore celuy d’estre hors de tout danger d’erreur, qui est la condition la plus importante de toutes dans les calculs. De laquelle machine il avoit fait plus de cinquante modèles, tous differens, les uns composez de verges ou lamines droites, d’autres de courbes, d’autres avec des chaisnes les uns avec des rouages concentriques, d’autres avec des excentriques, les uns mouvans en ligne droite, d’autres circulairement, les uns en cones, les autres en cylindres, et d’autres tous différens de ceux-là, soit pour la matière, soit pour la figure, soit pour le mouvement : de toutes lesquelles manières différentes l’invention principale et le mouvement essentiel consistent en ce que chaque rouë ou verge d'un ordre faisant un mouvement de dix figures arithmétiques, fait mouvoir sa prochaine d’une figure seulement. Après tous lesquels essais auxquels il a employé beaucoup de temps et de frais, il seroit enfin arrivé à la construction d’un modèle achevé qui a été reconnu infaillible par les plus doctes mathématiciens de ce temps, qui l’ont universellement honoré de leur approbation et estimé très utile au public. Mais, d’autant que ledit instrument peut estre aisément contrefait par des ouvriers, et qu’il est néanmoins impossible qu’ils parviennent à l’exécuter dans la justesse et perfection nécessaires pour s'en servir utilement, s’ils n’y sont conduits expressement par ledit Sr Pascal, ou par une personne qui ait une entière intelligence de l’artifice de son mouvement, il seroit à craindre que, s’il étoit permis à toute sorte de personnes de tenter d’en construire de semblables, les défauts qui s’y rencontreroient infailliblement par la faute des ouvriers, ne rendissent cette invention aussi inutile qu’elle doit estre profitable estant bien exécutée. C’est pourquoi il désireroit qu’il nous plût faire défenses à tous artisans et autres personnes, de faire ou faire faire ledit instrument sans son consentement, nous suppliant, à cette fin, de lui accorder nos lettres sur ce nécessaires. Et parce que ledit instrument est maiintenant a un prix excessif qui le rend par sa cherté, comme inutile au public, et qu’il espère le réduire à moindre prix et tel qu’il puisse avoir cours, ce qu’il prétend faire pour l’invention d’un mouvement plus simple et qui opère neanmoins le même effet, à la recherche duquel il travaille continuellement, et en y stylant peu a peu les ouvriers encore peu habituez, lesquelles choses dépendent d’un temps qui ne peut estre limité ; A ces causes, desirant gratifier et favorablement traitter ledit Sr Pascal fils, en considération de sa capacité en plusieurs sciences, et surtout aux Mathématiques, et pour l’exciter d’en communiquer de plus en plus les fruits à nos sujets, et ayant égard au notable soulagement que cette machine doit apporter à ceux qui ont de grands calculs à faire, et à raison de l’excellence de cette invention, nous avons permis et permettons par ces présentes signées de notre main, au dit Sr Pascal fils, et à ceux qui auront droit de luy, dès à présent et à tousjours, de faire construire ou fabriquer par tels ouvriers, de telle manière et en telle forme qu’il avisera bon estre, en tous les lieux de notre obéissance, ledit instrument par luy inventé, pour compter, - 57 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. calculer, faire toutes Additions, Soustractions, Multiplications, Divisions et autres Règles d'Arithmétique, sans plume ni jettons ; et faisons très expresses défenses à toutes personnes, artisans et autres, de quelque qualité et condition qu’ils soient, d’en faire, ni faire faire, vendre, ni débiter dans aucun lieu de nostre obeissance, sans le consentement dudit Sr Pascal fils, ou de ceux qui auront droit de luy, sous pretexte d'augmentation, changement de matière, forme ou figure, ou diverses manières de s’en servir, soit qu’ils fussent composez de rouës excentriques, ou concentriques, ou parallèles, de verges ou bastons et autres choses, ou que les roues se meuvent seulement d’une part ou de toutes deux, ny pour quelque deguisement que se puisse estre ; mesme à tous étrangers, tant marchands que d’autres professions, d’en exposer ni vendre en ce Royaume, quoiqu’ils eussent esté faits hors d’icelluy : le tout à peine de trois mille livres d’amende, payables sans deport par chacun des contrevenans et applicables un tiers à nous, un tiers à l’Hostel-Dieu de Paris, et l’autre tiers audit Sr Pascal, ou à ceux qui auront son droit ; de confiscation des Instruments contre faits, et de tous depens, dommages et interests. Enjoignons à cet effet à tous ouvriers qui construiront ou fabriqueront lesdits instrumens en vertu des présentes d’y faire apposer par ledit Sr Pascal, ou par ceux qui auront son droit, telle contremarque qu’ils auront choisie, pour témoignage qu’ils auront visité lesdits instruments, et qu'ils les auront reconnus sans defaut. Voulons que tous ceux ou ces formalitez ne seront pas gardées, soient confisquez, et que ceux qui les auront faits ou qui en seront trouvés saisis soient sujests aux peines et amendes susdites : à quoy ils seront contraints en vertu des présentes ou de copies d’icelles duement collationnées par l’un de nos amez et feaux Consrs Secretaires, auxquelles foy sera ajoutée comme à l’original : du contenu duquel nous vous mandons que vous le fassiez jouir et user pleinement et paisiblement, et ceux auxquels il pourra transporter son droit, sans souffrir qu’il leur soit donné aucun empeschement. Mandons au premier nostre huissier ou sergent sur ce requis, de faire, pour l’exécution des présentes, tous les exploits nécessaires, sans demander autre permission. Car tel est nostre plaisir : nonobstant tous Edits, Ordonnances, Declarations, Arrests, Reglemens, Privilèges et Confirmations d’iceux, Clameur de haro, Charte normande et autres lettres à ce contraires, auxquelles et aux dérogatoires des dérogatoires y contenues, nous derogeons par ces présentes : Données à Compiègne, le vingt-deuxiesme jour de May, l’an de grace mil six cent quarante-neuf, et de notre règne le septiesme. Louis. La Reine Régente, sa mere, présente. Par le roy : Phelipeaux, gratis46. Per il calcolo della moltiplicazione e della divisione si deve attendere l’opera di Leibniz, famoso, oltre che per l’opera filosofica, per le ricerche matematiche ed in particolare per lo studio aritmetico del sistema binario. 46 Lafuma L., Opuscules et lettres de Blaise Pascal (choix), Parigi, Aubier, 1955, p. 43. Inoltre cfr. Bausola A., Introduzione a Pascal, Laterza, 1997. Attali J., Blaise Pascal ou le genie francais, Parigi, LGF, 2002. - 58 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Per saperne di più… Gottfried Wilhelm von Leibniz47 (1646-1716), nacque a Lipsia e si laureò, ventenne, in giurisprudenza a Norimberga. Si dedicò alle scienze e alla filosofia, frequentò le maggiori sedi universitarie europee e fu direttore dell’Accademia Prussiana delle Scienze. Il filosofo tedesco nel 1658 sosteneva che era indegno dell’eccellenza dell’uomo sprecare ore a fare i calcoli48, cosa che invece poteva essere delegata ad altri con l’uso di una macchina. A sostegno della sua idea, e dopo aver saputo della macchina di Pascal, iniziò a progettare un congegno per il calcolo delle quattro operazioni fondamentali, affidando la realizzazione della macchina ad un mastro orologiaio, un artigiano di Parigi, un certo Olivier. Il progetto fu avviato nel 1672 e completato nel 1673 ma, un primo esemplare fu costruito solo nel 1694, circa venti anni dopo, a causa delle difficoltà che a quei tempi si incontravano nel produrre pezzi con un alto grado di precisione49. La macchina di Leibniz apportò delle novità assolute che cambieranno la storia dell’automazione del calcolo. Il contatore a gradini, questo il nome della macchina di Leibniz, sviluppava moltiplicazioni e divisioni attraverso serie di addizioni e sottrazioni con l’ausilio di un tamburo a gradini, un ingranaggio a cilindro che presentava, parallelamente all’asse del cilindro stesso, nove denti disposti in ordine crescente di lunghezza. Tale dispositivo sarà alla base dell’evoluzione della future macchine calcolatrici50. Nel 168351, dopo i suoi studi e le riflessioni sui vantaggi dei calcoli nel sistema binario, Leibniz concepì un dispositivo che eseguiva moltiplicazioni con la numerazione binaria, con la presenza anche di un convertitore nel sistema decimale. Tale congegno era in grado di eseguire moltiplicazioni fino a dodoci cifre con risultati che potevano arrivare a sedici cifre. Purtroppo a causa del malfunzionamento della macchina, non riuscì a dimostrarne l’importanza. Le teorie e le invenzioni di Leibniz non ebbero 47 Cfr. Mathieu V., Introduzione a Leibniz, Bari, Laterza, 2008. Bozzo M., op. cit., p. 27. 49 Cfr. Morelli M., op. cit., p. 39. 50 Ivi, pp. 39-40. 51 Cfr. Giannarelli A. (a cura di), Il film documentario nell’era digitale, Roma, Diesse, 2007, p. 13. 48 - 59 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. molto successo ma furono in seguito riscoperte da George Boole52 nel 1847 che sviluppò il sistema binario e concepì gli operatori logici che prenderanno il suo nome (operatori dell’algebra booleana53). Nel 1727 Jacob Leupold, integrando alcuni principi fondamentali del lavoro di Pascal e di Leibniz, assemblò una macchina circolare basata sul principio delle Pascaline, e prendendo spunto dalla macchina di Leibniz, inserì rotelle ad ingranaggi retraibili. La messa a punto del dispositivo meccanico di Leibniz, pur trattandosi di un progetto diverso ma con stessi principi, fu compiuta dal francese Thomas de Colmar con l’invenzione dell’aritmometro, strumento in grado di eseguire le quattro operazioni con risultati fino a dodici cifre. Il nuovo congegno aveva comunque dei limiti, infatti, non poteva essere programmato per svolgere calcoli in successione e non conservava in memoria risultati parziali per calcoli successivi. Per saperne di più… Charles Xavier Thomas de Colmar54 (1785-1870), inventore e imprenditore francese, noto soprattutto per la progettazione, il brevetto e la produzione del primo calcolatore meccanico che riscosse un certo successo commerciale. Fu uomo di prestigio anche in campo assicurativo. Dopo aver lavorato per l’amministrazione francese, si arruolò nell’esercito della sua nazione nel 1809. Fu Ispettore di approvvigionamento per tutto l’esercito francese e proprio durante quel periodo concepì l’idea dell’aritmometro per avere un aiuto nella grande quantità di calcoli che doveva eseguire. Nel 1819 tornò alla vita civile e circa due anni dopo fu nominato Cavaliere della Legion d’Onore per la sua invenzione. Trascorsero circa trent’anni tra il primo modello di aritmometro (introdotto nel 1820) e la sua commercializzazione che avvenne solo nel 1852, poichè Thomas impiegava tutto il suo tempo e le sue energia all’attività di assicuratore. Per la sua invenzione gli fu assegnata la medaglia d’oro all’Esposizione di Parigi del 1855. Al momento della sua morte, nel 1870, il suo impianto di produzione aveva costruito circa mille aritmometri, la prima produzione di massa di calcolatrici meccaniche al mondo, e a 52 Cfr. Alberelli A., “Il pensiero logico di George Boole”, in Le Scienze - Scientific American, n.146, Ottobre 1980, pag.22-30. Inoltre cfr. MacHale D., George Boole: His Life and Work, Dublino, Boole Press, 1985. George Boole (1815 - 1864) è stato un matematico e filosofo inglese, inventore della logica alla base del moderno computer digitale. Nonostante sia morto a soli 49 anni, lasciando incompiuti molti suoi scritti, Boole è considerato, a posteriori, il fondatore dell’informatica, vista l’importanza che hanno avuto l’algebra e la logica booleane per lo sviluppo dei circuiti dei calcolatori. 53 Cfr. Boole G., The Mathematical Analysis of Logic, Cambridge (UK), Macmillan, 1847, trad. it., Mugnai M., L’analisi matematica della logica, Torino, Bollati Boringhieri, 1993. - 60 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. quel tempo, l’unico calcolatore meccanico affidabile da poter essere utilizzato in luoghi ufficiali. La produzione di aritmometri andò avanti per altri 40 anni fino al 1914 circa. Un progetto del 1709 di Giovanni Poleni, porta in avanti la ricerca e lo sviluppo dei calcolatori. Il ricercatore veneziano realizza un prototipo, perfettamente funzionante, di una macchina calcolatrice55 in grado di eseguire le quattro operazioni con numeri fino a tre cifre, presentandola nello stesso anno in Miscellanea56. Così apriva il capitolo: Avendo più volte inteso, sia dalla viva voce, sia dagli scritti degli uomini eruditi che sono state realizzate dalla perspicacia e dalla cura dell’illustrissimo Pascal e di Leibniz due macchine aritmetiche che servono per la moltiplicazione, delle quali non conosco la descrizione del meccanismo e non so se essa sia stata resa manifesta, ho desiderato: e di indovinare col pensiero e la riflessione la loro costruzione, e di costruirne una nuova che attuasse lo stesso scopo57. Aveva quindi saputo dell’esistenza dei congegni di Pascal e di Leibniz e ne costruì anche lui uno, anche se non conosceva tecnicamente le due macchine. Per un felice caso, ho concepito una macchina con l’uso della quale anche un inesperto nell’arte del calcolo, purché conosca le cifre, possa eseguire le singole operazioni aritmetiche. Pertanto mi sono preoccupato che fosse realizzata in legno, come l’avevo progettata e ciò, sebbene in un primo tempo costruita con scarsa precisione, ha dimostrato che la cosa era conseguibile piuttosto che fatta. Pertanto l’ho ristudiata da capo, l’ho costruita in legno più duro, con tutta la possibile attenzione ed il lavoro intrapreso non è riuscito vano58. 54 Cfr. Morelli M., op. cit.,p.61. Cfr. Poleni G., Miscellanea, Venezia,1709. Inoltre cfr. Verrua P., “Macchina Calcolatrice di Giovanni Poleni”, Bollettino Accademia Italiana di Stenografia, n° speciale, anno VII, Aprile, 1931, pp. 69-76. 56 Poleni G., op. cit.. 57 Ibidem 58 Ibidem 55 - 61 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Purtroppo il congegno59 fu distrutto dallo stesso inventore quando venne a conoscenza che un abile costruttore austriaco di orologi, di strumenti scientifici e matematici, Anton Braun60, ne aveva realizzato una versione più maneggevole, piccola e raffinata, basata sul medesimo principio ma assolutamente perfezionata sia esteticamente, sia meccanicamente. Per saperne di più… Il Marchese Giovanni Poleni61 (1683 – 1761) matematico, fisico e ingegnere veneziano, fu docente presso importanti Università europee. Contemporaneo di Newton e Leibniz, con i quali intrattenne intensi scambi epistolari e dai quali ottenne riconoscimenti ed apprezzamenti. Newton, nel 1710, propose la nomina di Poleni a membro della Royal Society e, su proposta di Leibniz, nel 1715, il Marchese veneziano fu nominato membro dell’Accademia di Berlino. La macchina aritmetica di Poleni è stata ricostruita nel 1959 in occasione del 250° anniversario della pubblicazione di Miscellanea dopo un lavoro di ricerca storica svolto presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano con la supervisione dell’ingegnere Franco Soresini. Sempre sull’idea di Poleni, Frank Stephen Baldwin62 nel 1873 brevettò una macchina in grado di moltiplicare, sommare, dividere e sottrarre, non necessitando dell’operazione di reset e di conversioni tra i diversi processi. La calcolatrice di Baldwin sostituì ai vari cilindri delle macchine di Leibitz e di Thomas, un cilindro singolo, con un numero di denti variabili da uno a nove. 59 Descritto e raffigurato nei primi due trattati a stampa sugli strumenti per il calcolo meccanico: Leupold J., Theatrum Arithmetico-Geometricum,1727; Bischoff J., Versuch einer Geschichte der Rechenmaschine, 1804. 60 Cfr. Georges I., The universal history of computing: from the abacus to the quantum computer, New York, Wiley, 2001. Inoltre cfr. De Fouchy J.P.G., Elogio di Giovanni Poleni, Marchese del Sacro Impero, 1762. Jean Pajil Grandjean de Fouchy fu uno dei primi biografi di Poleni e nell’Elogio racconta che Anton Braun (1786-1728), meccanico della corte di Carlo VI, nel 1727 donò al suo Imperatore una macchina calcolatrice basata su un principio simile a quello adottato da Poleni. 61 Cfr. Soppelsa M. L., Giovanni Poleni idraulico, matematico, architetto, filologo (16831761), in Atti della Giornata di studi, Padova, 15 marzo 1986, Padova, Erredici, 1988. 62 Cfr. Russo T.A. – Schure C., “The calculating engines of Frank S Baldwin” in Encyclopædia Britannica. A dictionary of arts and sciences, Rittenhouse, Vol. 11, pp. 93-96, 1997. Frank Stephen Baldwin (1838 –1925) è nato a New Hartford, Connecticut, vissuto e morto a Denville, New Jersey. Il 9 Aprile, 1925 il New York Times di lui scrive: “Frank S. Baldwin Inventor, Dies at 86; Originator of the Calculating Machine, the Anemometer and Many Other Devices”. - 62 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Nei primi anni del XIX secolo, l’imprenditore francese Joseph Jacquard implementò nell’industria tessile la prima macchina che potesse eseguire operazioni in base ad ordini precisi (programmi), ovvero un’automazione basata su sistemi di controllo. Per saperne di più… Joseph Marie Jacquard63 (1752 - 1834), inventore francese, è passato alla storia per essere stato il primo a dare un’applicazione pratica alle schede perforate che comandavano (attraverso il Telaio Jacquard) la tessitura di disegni e trame sui tessuti, tecnica ancora oggi utilizzata nelle aziende che producono il tessuto Jacquard. L’invenzione rese il lavoro più leggero e più veloce generando un vero boom nell’industria tessile, tanto che, Napoleone I assegnò a Jacquard una pensione onoraria per aver brevettato la macchina che ebbe da subito una vasta diffusione. Incontrò però anche l’opposizione dei lavoratori del settore poiché il congegno causò una conseguente perdita di posti di lavoro. Il congegno, conosciuto come telaio di Jacquard64, nasceva dalla precedente esperienza di Basile Bouchon. Per saperne di più… Basile Bouchon fu inventore, nel 1725 di un sistema semiautomatico a banda perforata per tessitura. Il sistema utilizzava un rotolo di carta perforato, letto da una batteria di aghi a molla che però doveva essere assistita durante la traduzione dei comandi65, perfezionata dal meccanico Jean Baptiste Falcon che, nel 1728, userà schede perforate indipendenti in cartoncino66. Successivamente l’industriale francese Jacques de Vaucanson67, anche meccanico e studioso di automia, nel 1725 renderà automatico e autonomo 63 Cfr. Essinger J., Jacquard’s Web: How a Hand-Loom Led to the Birth of the Information Age, Oxford, Oxford University Press, 2004. 64 In mostra nel Museo delle Arti e dei Mestieri di Parigi. 65 Cfr. Bozzo M., op. cit., p. 29. 66 Ibidem 67 Cfr. Doyon A. – Liaigre L., Jacques Vaucanson, mécanicien de génie, Parigi, PUF, 1966. Jacques de Vaucanson era già famoso per aver costruito alcuni automi, tra i quali un piccolo flautista completamente automatizzato dotato di labbra mobili, una lingua meccanica che fungeva da valvola per il flusso dell’aria e dita mobili le cui punte in pelle aprivano e chiudevano i registri del flauto. - 63 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. il funzionamento del telaio68. Oggi qualcuno definirebbe i tre inventori fannulloni69 poichè alleggerirono il loro lavoro introducendo la programmazione automatica. Il principio si basava su schede perforate che comandavano la trama del tessuto. La commercializzazione del dispositivo fu ostacolata dalla complessità stessa della macchina70. Il congegno consisteva in una sorta di codice binario dove il foro indicava il valore numerico zero (0) e la superficie piena della carta il valore uno (1) indicando se il filo doveva entrare o non entrare in un punto. Tale sistema fu sfruttato a favore delle macchine per il calcolo da Charles Babbage. Nella sua epoca, sviluppare calcoli significava impegnare diversi giorni di lavoro e impiegare molta manodopera. Inoltre, per questo, non era difficile incappare in frequenti errori derivanti dalla trascrizione e da imprecisioni nei calcoli stessi. Fu così che Babbage progettò nel 1816 la macchina alle differenze (o differenziale), in altre parole, una calcolatrice in grado di eseguire automaticamente calcoli trigonometrici, e, logaritmi con altissima precisione. Per saperne di più… Charles Babbage71 (1791-1871) matematico, filosofo, inventore e ingegnere meccanico inglese, fu il primo ad ipotizzare un elaboratore elettronico programmabile. Fu docente di matematica presso la University of Cambridge e divenne noto anche in Italia per aver risolto problemi della linea ferroviaria TorinoGenova. I suoi prototipi, molti dei quali incompiuti, sono in mostra presso il London Science Museum. La caratteristica principale della macchina alle differenze, era data da un dispositivo in grado di eseguire, oltre ai normali calcoli, sequenze di operazioni in base ad un programma prefissato, con la possibilità di stampa che evitava così gli errori di trascrizione dei risultati. Nel 1840, lo stesso Babbage, mise a punto un ulteriore dispositivo il cui principio non si differenziava molto dagli attuali calcolatori elettronici: si trattava della macchina analitica. Egli, riprendendo l’idea del progetto del Telaio 68 Bozzo M., op. cit., p. 29. Forse poco inclini al lavoro operaio, ma sicuramente attivi nell’esperienza di inventori di macchine. 70 Bozzo M., op. cit., p. 29. 71 Cfr. Swade D., The Cogwheel Brain: Charles Babbage and the quest to build the first computer, Boston, Little, Brown & Co., 2000. 69 - 64 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Jacquard, intuì il processo di separazione fisica delle regole da seguire, oggi detti algoritmi, dai valori (costanti o variabili). La separazione venne descritta come: - - Store (negozio), dove venivano memorizzati i numeri, i dati relativi alle costanti e i risultati di calcoli intermedi (variable cards); Mill (mulino), dove i dati erano “tessuti” in nuovi risultati con operazioni secondo un programma predefinito (operation cards). Nei calcolatori moderni queste parti sono chiamate unità di memoria e unità centrale di elaborazione. Per motivi legati alle difficoltà di realizzazione dei congegni meccanici di precisione, Babbage non riuscì a vedere mai la sua macchina funzionare in modo corretto, ma il suo apporto all’attuale informatica è da ritenere di particolare importanza. Infatti, passò alla storia, oltre che per la macchina analitica, anche per aver assunto alle proprie dipendenze un programmatore, anzi, la prima programmatrice della storia, Ada Lovelace72, dalla quale prenderà il nome il linguaggio di programmazione ADA. Babbage contribuì in maniera incisiva e lungimirante alla storia dell’hardware, e dell’informatica in generale, viste le idee e le innovazioni apportate con il suo lavoro. Ne sono un esempio il fatto che aveva ideato la costruzione della macchina analitica per un puro uso generale del calcolo e l’impiego delle schede perforate con la primordiale idea di servirsene per l’input e l’output dei dati. Inoltre l’ideazione del concetto di programmabilità, che iniziò ad applicare, seppur ad uno stato embrionale, con il contributo di Ada Byron Lovolace. La macchina analitica venne perfezionata con l’aggiunta di un sistema di stampa dallo svedese Georg Scheutz (1785-1873) e suo figlio Edvard (1821-1881) con la macchina tabulatrice (1843), meno complessa di quella ipotizzata da Babbage. Il passo successivo fu compiuto in America dove, prevedendo l’allora Costituzione un censimento dei cittadini degli Stati Uniti ogni dieci anni (al fine di determinare la rappresentazione degli Stati al Congresso) e visto che 72 Cfr. Stein D., Ada: A Life and a Legacy, Cambridge, MIT Press, 1985. Ada Lovelace (1815 – 1852) è il nome assunto in seguito al matrimonio con William King, conte di Lovelace, di Augusta Ada Byron, matematica inglese, figlia del poeta Lord Byron e della matematica Annabella Milbanke, il personaggio ha avuto un enorme successo anche nel XX sec. tanto da ispirare registi (Conceiving Ada, diretto da Lynn Hershman Leeson, 1997) e scrittori (La macchina della realtà di Bruce Sterling e William Gibson, 1990). - 65 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. per il censimento del 1880 furono impiegati sette anni e mezzo, l’ufficio preposto (United States Census Bureau) mise in palio un premio per proposte che potessero snellire il lavoro per il censimento del 1890. Il premio fu vinto da un ingegnere, figlio di emigrati tedeschi, Herman Hollerith, che, anche se non conosceva Babbage, propose le schede perforate di Jacquard, lette dalla Hollerith desk73 che non specificavano un programma prefissato, bensì input e output generici. L’invenzione consisteva in un lettore di punch cards (schede perforate) in grado di riconoscere e contare i fori e visualizzare i risultati del conteggio. Grazie a Hollerith il censimento del 1890 fu completato in soli tre anni e con un risparmio di cinque milioni di dollari. Per saperne di più… Herman Hollerith74 (1860 – 1929) dopo la laurea in ingegneria mineraria presso la School of Mines della Columbia University, si occupò di statistica, ingegneria meccanica, apportò novità nel settore ferroviario, fondò la Tabulating Machine Company che, in seguito alla fusione con altre due società divenne nel 1924 la International Business Machines, oggi nota con l’acronimo IBM. Fu anche docente di ingegneria meccanica presso il Massachusetts Institute of Tecnology (M.I.T.) dal 1882. Il MIT è un’Università privata con sede a Cambridge, nello Stato del Massachusetts, fondata da William Barton Rogers nel 1861 in risposta alla crescente industrializzazione degli Stati Uniti. Da sempre è stata caratterizzata da una forte enfasi verso la ricerca scientifica e tecnologica. I ricercatori del MIT sono stati coinvolti negli sforzi per sviluppare oltre ai computer, anche radar e supporti alla difesa durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda. Negli ultimi 60 anni, le discipline educative sono andate al di là delle scienze fisiche e ingegneristiche, sfociando in campi come la biologia, le scienze cognitive, l’economia, la filosofia, la linguistica, le scienze politiche, senza trascurare la ricerca nel campo della computer music apportando rilevanti innovazioni al settore. Nel 1889, Dorr Eugene Felt, grazie al brevetto75 per la lettura delle punch cards di Herman Hollerith, realizza la Comptometer, una calcolatrice 73 Oggi alcuni esemplari delle scrivanie di Hollerith sono conservati in California presso il Computer History Museum. Cfr. Austrian G., Herman Hollerith: Forgotten Giant of Information Processing, New York City, Columbia University Press, 1982. 74 - 66 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. a tasti da tavolo che rese possibile la stampa su rulli di carta. Il primo esemplare, che doveva funzionare da modello per la sua produzione in serie, fu realizzato con una scatola per la pasta. Per tale motivo il dispositivo fu conosciuto anche come Macaroni Box76. Per saperne di più… Dorr Eugene Felt77 (1862–1930) abbandona la scuola alla fine del primo anno delle superiori e sentendosi attratto dal settore delle macchine cerca lavoro in quel campo. Dopo il 1882, trasferitosi a Chicago, lavora come tecnico di manutenzione per una società di trasporti e poi come rappresentante di macchine per cucire. Tornò presto ad occuparsi di congegni iniziando a lavorare alla macchina calcolatrice, Comptometer appunto, il cui primo abbozzo risaliva alla fine del 1884. Sempre a Chicago trova i mezzi finanziari per iniziare a produrre la sua creazione. Nel 1887, con l’appoggio di Robert Tarrant, proprietario di un’officina di Chicago che mise a disposizione lo spazio fisico (oltre che i fondi per il progetto), crea la Felt & Tarrant MFG Company che sarà poi rilevata da Felt nel 1902. All’inizio del XX secolo, mentre in Italia nasceva a Ivrea, in provincia di Torino, la Olivetti (1908), e nel contempo un vescovo italiano, Luigi Cerebonati, faceva costruire in Francia il primo telegrafo che, attraverso una tastiera, era in grado di scrivere e trasmettere messaggi (teletipografo 1909), il matematico russo Andrei Andreyevich Markov già lavorava sulle sequenze di variabili aleatorie (meglio conosciute come catene di Markov78). Per saperne di più… Andrei Andreevich Markov79 (1856-1922) nasce nella città di Rjazan’, dove suo padre lavorava come pubblico ufficiale presso il Dipartimento delle Foreste. Nel 1860, Markov si trasferì a San Pietroburgo e nel 1866 frequentò il ginnasio. Aveva una forte predilezione per la matematica, mostrando un entusiasmo che lo portava a condurre studi extra-scolastici. Per qualche tempo credette di aver inventato un 75 Cfr. Felt D. E., Mechanical arithmetic, or The history of the counting machine, Chicago, Washington Institute, 1916. 76 Morelli M., op. cit., p. 84. 77 Ivi, p. 114. 78 Cfr. Norris J.R., Markov Chains, Cambridge (UK), Cambridge University Press, 1999. - 67 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. nuovo metodo per la soluzione di equazioni differenziali lineari. Infatti, si mise in contatto con Korkin e Zolotarëv, eminenti matematici russi del tempo, scrivendo loro della sua scoperta. Essi spiegarono al giovane che il metodo, in realtà, non era nuovo. Tuttavia, la sua scoperta fu importante perché avviò una duratura relazione con i due professori dell’Università di San Pietroburgo. Markov, dopo il ginnasio, nel 1874 s’iscrisse alla facoltà di Meccanica e Matematica dell’Università di San Pietroburgo. Partecipò attivamente ai corsi speciali per i migliori studenti tenuti da Korkin e Zolotarëv. Nel 1877, gli fu conferita una medaglia d’oro per una sua ricerca sulla soluzione delle equazioni differenziali. Si laureò nel 1880 e nel 1884 frequentò un Dottorato su alcune applicazioni algebriche alle frazioni continue. Nel 1886 fu eletto coadiuvante presso l’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo per il suo significativo contributo alla scienza matematica. Nel 1890 fu promosso accademico straordinario e nel 1896 accademico ordinario. Successivamente, si ritirò dall’università, ma continuò a tenere conferenze sulla sue teorie matematiche. Contribuirono allo sviluppo tecnologico dell’hardware, oltre all’apporto di novità in campo della matematica e della fisica, Max Planck nella meccanica quantistica, Albert Einstein con la sua teoria della relatività, Bertrand Russel e Alfred North Whitehead i quali influenzarono il modo di pensare dei matematici occupandosi di aspetti legati alla logica. Inoltre, fu fondamentale l’invenzione della valvola sotto vuoto dell’ingegnere inglese Sir John A. Fleming e l’evoluzione di questa grazie all’americano Lee de Forest (1873-1961 - che aggiunse un terzo elettrodo al diodo di Fleming creando la prima valvola triodo, realizzando in pratica un buon commutatore elettronico), che rimpiazzò i relè elettromeccanici. L’invenzione fu indispensabile, peraltro, nella progettazione degli elaboratori elettronici digitali. Di grande rilievo è il lavoro di due fisici americani, William Henry Eccles e Frank Wilfred Jordan, che nel 1918 inventano il circuito di commutazione denominato Flip-flop electronic switching, il quale aumentò notevolmente la velocità dei sistemi di calcolo elettronico. Il sistema prese il nome dal rumore prodotto dall’accensione e dallo spegnimento dei relè con i quali erano costruiti i primi esemplari. I primi anni del Novecento hanno rappresentato il periodo di passaggio al calcolatore elettronico, attraverso l’evoluzione di strumenti come la calcolatrice meccanica del 1925 messa a punto presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), il primo calcolatore analogico a funzionamento elettronico di Vannevar Bush del 1930, ed infine i 79 Cfr. Basharin G.P.- Langville A.N.- Naumov V.A., The Life and Work of A. A. Markov, Amsterdam, Elsevier, 2004. - 68 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. calcolatori programmabili elettromeccanici sperimentali Z1 del 1936, Z2 del 1939 e lo Z3 del 1941 perfettamente funzionanti e piuttosto affidabili creati da Konrad Zuse, uno dei pionieri nel suo campo, anche se molte delle sue macchine furono distrutte durante il bombardamento di Berlino del 1944. Per saperne di più… Presto s’iniziò a far sentire il limite nella velocità e nelle prestazioni delle schede perforate, così partì lo studio e la realizzazione di nuovi dispositivi per sostituire i vecchi supporti di input-output. Con le schede perforate inventate da Bouchon e Falcon (1725), sviluppate da Joseph Marie Jacquard (1804), e più tardi adottate da Babbage, Hollerith, e dai primi produttori di computer come l’IBM, s’iniziò ad effettuare la codifica dei dati attraverso le cifre binarie, in inglese binary digit (*). Claude Shannon80 (1916–2001), ingegnere e ricercatore matematico alla Bell Thelephones, in un’importantissima pubblicazione sulla teoria dell’informazione del 194881, per la prima volta vi si riferì con il termine bit attribuendone l’origine a John Wilder Tukey (1915–2000), autorevole statistico dei Bell Labs, che l’anno prima, in un’annotazione, aveva contratto Binary digiT semplicemente in bit. (*) «“Digit” ovvero cifre, numeri, da cui digitale, mutuato dall’inglese digital, numerico, e da digit, numero, derivato dal latino digitus, dito, in quanto strumento per contare»82. Oltre a Zuse, negli USA, altri due scienziati possono definirsi pionieri nella costruzione di calcolatori automatici: John Atanasoff e George Stibitz. Il primo, assistito da Clifford Berry, ipotizzò nel 1937 una macchina molto avanzata per quei tempi, un computer elettronico digitale. Le tecnologie di allora, però, non erano pronte per la realizzazione pratica di un tale lavoro che fu pronto solo nel 1942 noto con l’acronimo ABC (Atanasoff Berry 80 Cfr. Scitovsky T., The Joyless Economy, Oxford, University Press, 1976, trad. it. Di Giovinazzo V., L’economia senza gioia, Roma, Città Nuova Editrice, 2007, pp. 97-98. 81 Shannon C. E., “A Mathematical Theory of Communication”, The Bell System Technical Journal, vol. 27, New York, John Wiley & Sons, Luglio, 1948, pp. 379–423. 82 Crespellani Porcella C., L’interruttore di Kandinsky. Il salto comunicativo tra linguaggio, visione e mondo digitale, Napoli, Alfredo Guida Editore, 2001, p. 189. - 69 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Computer). Stibitz, invece, progettò un esemplare più rudimentale rispetto a quello di Atanasoff, riuscendo così a metterlo in funzione83. Un’importante passo in avanti fu compiuto grazie al progetto di Howard Aiken84 che, stanco dei noiosi calcoli numerici fatti a mano per la tesi all’Università di Harvard e dopo aver scoperto le idee di Babbage, si ispirò al calcolatore dell’inventore inglese per la realizzazione del Mark I nel 1944, un computer elettromeccanico che produsse importanti tabelle matematiche, supportando anche le attività della marina militare americana. Quando Aiken ebbe completato la macchina successiva, il Mark II, i calcolatori a relè erano già obsoleti: era cominciata l’era dell’elettronica85. Aiken, per terminare il Mark I e per la seconda e la terza versione, dopo essere stato abbandonato dalla IBM, fu aiutato da Grace Murray Hopper, una prodigiosa studentessa che qualche anno più tardi (1949) contribuirà alla realizzazione dell’UNIVAC I. La Hopper passò alla storia oltre che per la coniazione del concetto di bug come errore, ispirandosi ad un insetto che aveva mandato in tilt un circuito del Mark I, anche per il primo compilatore di programmi A-0 sviluppato tra il 1951 e 1952. Già dal 1935, all’Università di Cambridge in Inghilterra, era in via di definizione la famosa macchina di Turing86 (basata su un insieme di regole algoritmi, memorizzati su un nastro a lettura/scrittura, i quali controllavano il comportamento della macchina stessa) e l’altrettanto famoso Test di Turing87 (legato all’azione del pensiero di una macchina). Il matematico e logico londinese Alan Turing, oltre ad essere ricordato per il suo lavoro nel campo della crittoanalisi, è considerato un avanguardista dello studio dell’odierna logica dei computer. Inoltre, risulta essere uno dei primi ad esplorare l’argomento dell’intelligenza artificiale. Le vicende della sua vita furono influenzate fortemente dal periodo storico in cui visse. 83 Cfr. Tanenbaum A.S., Structured Computer Organization, New Jersey, Prentice Hall, 1976, trad. it., Cornelio-Mauri, Architettura del computer, Milano, Jackson Libri, 1991, pp. 17-18. 84 Cfr. Tanenbaum A.S., op. cit.,p. 18. 85 Ibidem 86 Cfr. Davis M., Il calcolatore universale. Da Leibniz a Turing, Milano, Adelphi, 2003. Il relativo modello teorico apparirà nel 1936. 87 Turing A.M., “Computing machinery and intelligence”, in Mind, n. 59, pp. 433-460, Oxford, University Press, 1950. Il test di Turing verifica se una macchina è un grado di pensare ed esprimere forme di intelligenza. Turing lo espose in un articolo del 1950 sulla rivista Mind. - 70 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Per saperne di più… Alan Mathison Turing (1912 – 1954) studente brillante e intraprendente, fin da giovane, seguendo le proprie intuizioni senza essere troppo legato agli insegnamenti ricevuti, si interessò alla teoria della relatività di Einsten e alla macchina dei quanti. Studiò al King’s College of Cambridge e fu allievo di Max Newman per quanto riguarda la matematica. Dopo le ricerche sul calcolo della probabilità fu nominato Fellow del King’s College, ma nel frattempo pubblicò un rilevante articolo “On Computable Numbers with an Application to the Entscheidungsproblem”88 nel quale ipotizzava la costruzione di una macchina, oggi nota come macchina di Turing. Tra il 1936 ed il 1938 studiò all’Università di Princeton, nel New Jersey e, ritornato in Inghilterra, senza abbandonare il progetto di costruire una macchina per il calcolo, per le sue abilità logiche e statistiche, fu invitato a partecipare al progetto per la decrittazione del codice tedesco Enigma. Con il suo contributo furono realizzate potenti macchine di calcolo elettromeccaniche (conosciute come “bombe” per il ticchettio che le caratterizzavano, in grado di decifrare i messaggi segreti della marina tedesca già dal 1941. Nel 1945 ricevette un riconoscimento per la sua attività nel corso della guerra. Presso il National Physical Laboratory di Londra partecipa ad un progetto di costruzione di un calcolatore89 e, nel 1948, descrive il suo lavoro in Intelligent machinery90 in una relazione per lo stesso istituto di fisica. Subito riprende l’attività accademica a Cambrige ma, sempre nel 1948, riceve l’invito di Newman a trasferirsi all’Università di Manchester. Nel 1950 pubblica “Computing Machinery and Intelligence”91 un articolo per la rivista Mind, introducendo la riflessione sull’intelligenza artificiale. L’anno successivo fu eletto Fellow della Royal Society di Londra. Nel frattempo, riprese l’attività segreta per il Governament Code nel periodo della Guerra Fredda, ma nel 1952 fu arrestato per violazioni delle leggi inglesi sulla omosessualità e condannato ad una cura ormonale in alternativa alla prigione. Per questo, venne allontanato dal lavoro di decifrazione. Muore il 7 giugno del 1954 per avvelenamento da cianuro, ma la sua scomparsa è rimasta avvolta nel mistero92. 88 Turing A.M., “On computable numbers, with an application to the Entscheidungsproblem”, Proceedings of The London Mathematical Society, vol. 2, N. 42, 30 Novembre, Londra, C. F. Hodgson & Son, 1936, vol. 42, pp. 230-265. 89 Ivi, p. 261. 90 Turing A.M., “Intelligent machinery”, in Meltzer B. - Michie D. (a cura di), Machine Intelligence n. 5, Edimburgo, Edinburgh University Press, 1969, pp. 3-23. 91 Turing A.M., “Computing machinery and intelligence”, op. cit.. 92 Cfr. Bartocci C. - Betti R. - Guerreggio A. - Lucchetti R. (a cura di), Vite matematiche: protagonisti del ‘900 da Hilbert a Wiles, Milano, Sprenger, 2007, pp. 136-137. - 71 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. La macchina di Turing93 rappresentò le fondamenta dell’odierno calcolatore elettronico pur essendo in principio un dispositivo teorico che rimase tale poiché il suo ideatore descrisse una macchina troppo moderna, impossibile, viste le tecnologie all’epoca disponibili per la realizzazione di un tale progetto94. Il vento di guerra di quegli anni fece sì che non ci fu solo la corsa agli armamenti, ma soprattutto un orientamento degli eserciti militari a finanziare la ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie che potessero supportare gli eserciti prima e durante la guerra. Furono finanziate molte università, soprattutto il Massachusetts Institute of Technology e la Stanford University «che avrebbero poi giocato un ruolo decisivo nella trasformazione dell’economia delle aree in cui erano localizzate»95. Infatti, con le loro sperimentazioni contribuirono alla nascita della leggendaria Silicon Valley, dove, ad esempio, due fortunati ed ingegnosi laureati della Stanford University, Bill Hewlett e David Packard fondarono la HP. Anche in Europa gli scopi militari e la Seconda Guerra Mondiale diedero un ulteriore impulso allo sviluppo delle macchine calcolatrici. Infatti, nel 1942, Alan Turing96 venne chiamato dall’esercito inglese presso il centro segreto Code and cypher school di Bletchley Park di Londra per collaborare al progetto del Colossus (che Max Newman aveva disegnato seguendo il principio di funzionamento della macchina di Turing97), un calcolatore dalle dimensioni colossali capace di decifrare rapidamente i messaggi codificati delle forze armate di Hitler. L’operazione di decodifica necessitava di quantità enormi di calcoli che dovevano essere eseguiti rapidamente per anticipare le azioni del nemico. Il progetto portò alla realizzazione del primo calcolatore elettronico digitale ed ebbe enorme successo anche se rimase sconosciuto per via del segreto militare98. Per scopi militari legati alla Guerra Mondiale in corso, gli eserciti sollecitarono la ricerca scientifica e la corsa verso il moderno calcolatore. 93 Herken R. (a cura di), The Universal Turing Machine - A Half-Century Survey, New York, Springer Verlag, 1995 (2° ed.). 94 Manaresi M.(a cura di), Matematica e cultura in Europa, Milano, Springer-Verlag, 2005, p. 260. 95 Riviezzo A., “La Silicon Valley” - Appendice 1, in Bencardino F., Napolitano M.R. (a cura di), Economia del software e tecnologie dell'informazione e della comunicazione, Milano, FrancoAngeli, 2003, p. 116. 96 Morelli M., op. cit., p. 233. Dal 1936 al 1938 Turing studiò matematica a Princeton con von Neumann che poi lo volle come assistente. 97 Bozzo M., op. cit., p. 73. 98 Tanenbaum A.S., op. cit., p. 18. - 72 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Infatti, nel 1943, sia in Inghilterra, sia negli Stati Uniti, erano ferventi le ricerche e le sperimentazioni in merito. La necessità, da parte dell’US Army, di disporre di strumenti che aiutassero a calcolare gli obiettivi dell’artiglieria pesante, fece si che molti informatici riuscirono ad avere sovvenzioni per la costruzione di potenti elaboratori. Fu il caso di John William Mauchly e il suo allievo John Presper Eckert dell’Università della Pennsylvania che, nel 1943, furono ingaggiati per realizzare l’ENIAC, Electronic Numerical Integrator And Computer. Un altro dei personaggi che maggiormente contribuì all’ENIAC fu John von Neumann (da lui prenderà il nome il principio di funzionamento degli attuali calcolatori elettronici). Egli, dal 1944, entra a far parte del gruppo di lavoro, già attivo, contribuendo a rendere il calcolatore programmabile, nel senso che intendiamo attualmente. Si realizzò così una macchina che si avvicinava molto a quella ideata da Turing. L’ENIAC entrò in funzione solo nel 1946, quando la guerra era già finita, e proprio grazie alla chiusura del conflitto bellico, Mauchley e Eckert99 ebbero la possibilità di descrivere il lavoro ai loro colleghi durante un corso estivo. Ciò provocò un fortissimo interesse verso la costruzione di grandi calcolatori digitali. Infatti, su quell’ondata di entusiasmo, e prima ancora che il progetto ENIAC fosse concluso, partì sempre con il medesimo gruppo di ricercatori il progetto Electronic Discrete Variable Automatic Computer (EDVAC), per la realizzazione di un calcolatore basato sul sistema binario e dotato di una memoria centrale dove erano presenti sia i programmi sia i dati da elaborare. Lo stesso von Neumann presentò l’architettura della sua versione dell’EDVAC nel rapporto del 1945 dal titolo “First Draft of a Report on the EDVAC”100, la macchina IAS101 che entrerà in funzione a pieno regime dal 1952. Inoltre, vennero sviluppati l’EDSAC (1949) a Cambridge (U.K.) da Maurice Wilkes, lo JOHNIAC della Rand Corporation, l’ILLIAC presso Università dell’Illinois, il MANIAC al Los Angeles Laboratory e il WEIZAC al Weizmann Istitute israeliano102. Anche l’IBM, sentendosi per la prima volta provocata 99 In onore dei due studiosi, nel 1979, fu istituito il Premio Eckert–Mauchly (Eckert–Mauchly Award) che ricompensa contributi straordinari nel campo dei computer e dell’architettura dei sistemi digitali con un certificato e una cospicua somma di denaro donata dall’Association for Computing Machinery (ACM) e dal Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE). 100 La relazione è pubblicata in Stern N., From ENIAC to UNIVAC: an appraisal of the EckertMauchly computers, Bedford (MA), Digital Press, 1981. 101 La IAS machine fu costruita dall’Institute for Advanced Study (IAS), Princeton, USA. 102 Cfr. Tanenbaum A.S., op. cit.,p. 19. - 73 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. commercialmente, in tutta risposta iniziò a lavorare al progetto che vedrà la luce nel 1948 con il SSEC (Selective Sequence Electronic Calculator). Per saperne di più… John Von Neumann103 (1903-1957), matematico e informatico ungherese naturalizzato statunitense nel 1937, è una delle personalità scientifiche preminenti del XX secolo e generalmente considerato uno dei più grandi matematici della storia moderna. «Von Neumann era un genio allo stesso rango di Leonardo da Vinci. Parlava molte lingue, era un esperto di fisica e matematica e si ricordava qualsiasi cosa avesse sentito, visto o letto. Era capace di citare a memoria letteralmente interi libri che aveva letto anni prima. Quando si interessò di informatica era già il più eminente matematico del mondo»104. Ha dato un grande contributo ad una vasta gamma di settori, tra i quali la teoria degli insiemi, l’analisi funzionale, la meccanica quantistica, la geometria continua, l’informatica, l’analisi numerica, l’idrodinamica, la statistica e in molti altri campi matematici. Fu un pioniere dell’applicazione della teoria degli operatori alla meccanica quantistica, nello sviluppo dell’analisi funzionale e, insieme a Edward Teller e Stanislaw Ulam, elaborò i passaggi chiave della fisica nucleare per le reazioni termonucleari e la bomba all’idrogeno. Avendo scoperto che la bomba atomica aveva maggiore potenza distruttiva se esplodeva prima di toccare terra, gli fu affidato l’ingrato compito di calcolare la distanza dal suolo per le esplosioni delle due atomiche in Giappone, al fine di sfruttare il massimo grado di distruttività. Erano anni in cui si puntava molto sulla ricerca a favore del progresso tecnologico. Ne fu un esempio la nascita del transistor nel 1947 presso i Bell Laboratories, ad opera di John Bardeen, Walter Brattain e William Shockley che per questa scoperta, nel 1956, ricevettero il Premio Nobel per la Fisica. Tale dispositivo elettronico, il cui nome derivò dalla sintesi dei termini TRANSconductance105 varISTOR106 «suggerito da un altro ingegnere dei Bell Labs, rispondendo ad un questionario fatto circolare internamente»107, formato da materiale semiconduttore, andò a sostituire, nel giro di dieci anni, i tubi elettronici (valvole) degli elaboratori che 103 Cfr. Israel G. - Millan Gasca A., Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento, Roma, Carocci, 1995. Israel G. - Millan Gasca A., Von Neumann: la matematica per il dominio della realtà, Milano, Ed. Le Scienze, 2002. 104 Tanenbaum A.S., op. cit.,p. 19. 105 A sua volta contrazione dei termini transfer conductance. 106 E non dalla contrazione di TRANfer reSISTOR come spesso è facile trovare in molte fonti. 107 Mureddu L., Radio a Transistor!, Parigi, PetitesOndes, 2007, p.19. - 74 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. avevano rappresentato l’elemento accomunante di quella che viene generalmente definita la “prima generazione” di calcolatori. Si assiste dunque alla nascita seconda generazione dei computer moderni. Per saperne di più… Alexander Graham Bell108 (1847–1922) inventore e scienziato scozzese, diede un fondamentale contributo alla tecnologia delle telecomunicazioni tanto che è stato per lungo tempo considerato l’inventore del telefono, anche se molte autorità affermano che fu Antonio Meucci il vero inventore. Infatti, nel 2002 il Parlamento degli USA approva un documento109 che attribuisce ufficialmente a Meucci i meriti per l’invenzione di tale dispositivo. Bell apportò notevoli contributi anche nella tecnologia dell’aviazione e degli idroscafi. L’Alexander Graham Bell Laboratory110, conosciuto anche come Volta Bureau, Bell Carriage House, Bell Laboratory e Volta Laboratory, è stato creato a Washington da Bell già prima del 1880, quando il governo francese assegnò allo scienziato scozzese il Premio Volta di 50.000 franchi per l’invenzione del telefono. Il laboratorio incentrava la ricerca sull’analisi, la registrazione e la trasmissione del suono e Bell ha investito i notevoli profitti del laboratorio per ulteriori ricerche e formazione al fine di consentire maggiore diffusione delle conoscenze relative alla sordità. Nel 1939 il laboratorio presentò il primo sintetizzatore elettronico della voce umana. Dal nome di Bell deriva anche il decibel, pari ad un decimo del bel, introdotto nei Bell Lab alla morte del suo fondatore. Nel 1950 Aiken completa il Mark III impiegando esclusivamente valvole elettroniche e prevedendo l’acquisizione dei dati attraverso un nastro magnetico, inoltre, diventa operativa Whirlwind, in allestimento già dal 1947 presso il MIT, una macchina orientata al funzionamento in tempo reale, che per la prima volta vedeva impiegati nuclei magnetici. Può essere considerato il primo minicalcolatore. Il capo del progetto, Jay Wright Forrester, brevettò nel 1951 la memoria a nuclei magnetici chiamata Multicoordinate Digital Information Storage Device. Nello stesso anno nasce l’UNIVAC-1 (il primo calcolatore prodotto su scala industriale) della UNIVersal Automatic Computer, società fondata da 108 Morelli M., op. cit., p. 235. United States of America, Congressional Record. Proceedings and debates of the 107th Congress, Second Session, Vol. 148, Sezione 7, dal 23 Maggio al 12 Giugno 2002, pp.875110213, Washington, Government Printing Office, 2002, pp. 9905-9907. 110 Cfr. Bell Bruce R.V., Alexander Bell and the Conquest of Solitude, New York, Cornell University Press, 1990. 109 - 75 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Eckert e Mauchly. Quest’ultimo nel 1949, per il progetto UNIVAC111, aveva sviluppato lo Short Order Code112, uno dei primi linguaggi di programmazione di tipo Assembly. Intanto, in Inghilterra, nasce il primo calcolatore di utilizzo commerciale generico, il LEO113 (Lyons Electronic Office), della Lyons Company, una società inglese di catering, che dal 1947 investiva anche nel settore dell’elettronica. Il LEO era soggetto a ripetuti guasti a causa dell’elevato numero di valvole. La macchina era provvista di altoparlanti attraverso i quali i programmatori potevano ascoltare i suoni generati e, percependo variazioni di frequenza, i programmatori riuscivano a capire se qualcosa non funzionava correttamente nel programma. Alcuni autori, come Mark Greenia114, sostengono che tale sistema venne utilizzato dagli stessi programmatori per creare qualcosa che potremmo definire un primordio della computer music. Nel 1952 Mauchly, Eckert e Von Neumann, riescono a far girare il primo programma di produzione dell’EDVAC alla Moore School e, nel frattempo, l’IBM annuncia il 701, un computer a programma memorizzato della stessa classe dell’UNIVAC»115, ed inizia ad avvalersi della consulenza di von Neumann. Il più grande computer a valvole mai costruito fu quello per il progetto SAGE (Semi-Automatic Ground Environment) dell’Aeronautica degli USA per la difesa aerea del territorio nazionale iniziato nel 1953. Il SAGE funzionò appieno solo dieci anni dopo, ed era un «sistema che combinava assieme computer, radar, aeroplani, linee telefoniche, collegamenti radio e navi»116. Per saperne di più… SAGE117, la cui costruzione era stata affidata ai professori del MIT Jay Forrester e George Valley presso il Lincoln Lab, era in grado di raccoglie informazioni dai radar118. Rappresentò uno dei progetti più ambiziosi nel suo campo visto che, dal 111 Cfr. Ceruzzi P.E., A History of Modern Computing, MIT, 1998 (2° ed. 2003), trad. it., Storia dell’informatica. Dai primi computer digitali all’era di internet, Milano, Apogeo Editore, 2005. 112 Swedin E.G. - Ferro D.L., Computers: The Life Story of a Technology, Maryland, Johns Hopkins University Press, 2007, p. XV. 113 Cfr. Porter B., The net effect, Oregon, Intellect Books, 2001, pp. 34-35; vedi anche Bird P.J., The First Business Computer, Workingham, Hasler Publishing, l994. 114 Cfr. Greenia M.W., History of Computing: An Enciclopedia of the People and Machines That Made Computing History, Antelope, Ca, Lexicon Services, 1994. 115 Ceruzzi P.E., op. cit., p. 47. 116 Ivi, p. 68. - 76 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. 1953 e per una decina d’anni, impiegherà più di ottocento programmatori oltre alle risorse tecniche di grandi aziende americane come l’IBM (responsabile dell’hardware), la Burroughs (per le comunicazioni via modem tra i vari centri), il laboratorio Lincoln Lab del MIT più tardi ridenominato MITRE Corp. (per l’integrazione dei sistemi), la Western Electric (per i progetti e la costruzione degli edifici) ed infine l’SDC(*) (per il software). Pochissime persone erano a conoscenza del progetto poiché gli obiettivi principali del SAGE, vista la Guerra Fredda in corso, erano quelli di intercettare missili trasportatori di bombe atomiche sovietiche e guidare l’aviazione statunitense nell’attacco agli invasori. Grazie al SAGE furono apportate moltissime novità come l’invenzione e impiego del modem per la connessione tra i vari centri per la condivisione dei dati, le memorie a nuclei magnetici (usati poi da tutti i calcolatori fino alla metà degli anni Settanta) e l’impiego di programmi, anche molto complessi, in tempo reale. Inoltre, il SAGE era affidabile e richiedeva una minima manutenzione. Utilizzava tutte le funzioni che possiamo identificarle oggi come multiprocessing, database management, distributed processing, timesharing, interactive display e networking. Era dotato, oltretutto, di un sistema di controllo preventivo diagnostico per ipotizzare possibili guasti futuri. Successivamente, fu impiegato per il sistema di prenotazione aerea del SABRE e nel controllo del traffico aereo civile degli USA. (*) azienda della Rand Corp. Nel 1953 comparve sul mercato l’IBM 650, il primo minicomputer a tamburo magnetico prodotto industrialmente. L’IBM lo lanciò sul mercato per fini gestionali di aziende commerciali e di istituti scientifici119, ma ebbe più successo in ambito accademico, visti gli sconti che le università avevano avuto in cambio di corsi sull’elaborazione dei dati per la gestione e sul calcolo computerizzato. Così, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, l’IBM 650 divenne, nel giro di poco tempo, la macchina dei dipartimenti di computer science. Intanto, anche in Italia, in quel periodo ci fu «l’esordio della computerscience nella realtà pisana […] legato all’improvvisa disponibilità di fondi che nel 1953 portò le autorità accademiche locali a consultarsi con il premio Nobel per la Fisica Enrico Fermi - già allievo della Scuola Normale Superiore - sul loro possibile impiego. Fermi consigliò la costruzione di un 117 Ivi, pp. 68-70. Termine negli anni Quaranta dalla Marina degli USA come acronimo per RAdio Detection And Ranging, che intendeva l’individuazione e misura di distanza via radio. 119 Ceruzzi P.E., op. cit., p. 58. 118 - 77 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. calcolatore elettronico e così nacque il primo dispositivo italiano di questo tipo, la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP)»120. Due aspetti di questa esperienza vanno sottolineati. In primo luogo, il progetto di costruzione e gestione della CEP determinò l’aggregazione a Pisa di un originale gruppo di scienziati e ricercatori, favorendo la creazione di competenze pressocchè uniche al livello nazionale. In secondo luogo, con questo progetto prende il via l’interazione tra ricerca scientifica e industria in campo informatico: per la sua realizzazione fu siglato un accordo di collaborazione economica e tecnologica con Olivetti, formando un gruppo misto di ricercatori incaricati di definire l’architettura di base del primo calcolatore. Nacquero poi due gruppi di ricerca a Pisa: il primo, della Olivetti, realizzerà i prototipi dei primi calcolatori italiani commerciali per l’industria; il secondo, interno all’Università, costruirà CEP, con obiettivi principalmente didattici e di ricerca, e rappresenterà il punto di partenza per future iniziative di rilievo121. Tra il 1953 ed il 1955, Narinder Singh Kapany, un ricercatore britannico di origine indiana, realizza la fibra ottica (vedi Par. 10.6) che, inizialmente sviluppata nel settore medico, verrà impiegata, dopo una decina di anni, in molteplici settori e anche nell’hardware del calcolatore elettronico come ad esempio nei lettori di schede della IMB. Il lavoro di Kapany verrà valorizzato appieno solo dopo gli anni Novanta. Per saperne di più… (Lettura) «Il fatto che la luce viaggiasse dentro conduttori trasparenti era già noto nel 1841, quando, a Ginevra, Daniel Colladon mostrò come un getto d’acqua fosse in grado di trasportare la luce. Anche il vetro è ovviamente in grado di svolgere lo stesso compito e a Parigi, nel 1842, Jacques Babinet utilizzò il vetro per portare la luce. Altra data importante è il 1873, quando Jules de Brunfaut crea una fibra di vetro che può essere inserita nei tessuti e nel 1880 William Wheeler inventa un sistema per illuminare la casa attraverso “condotte di luce”. Tuttavia, la nascita ufficiale delle fibre ottiche è intorno al 1953. L’invenzione fu del fisico indiano Narinder Singh Kapany, che lavorava all’Imperial College di Londra con Harold Horace Hopkins, inventore dell’endoscopio a fibre ottiche. Deciso a smentire i suoi insegnanti, che avevano sempre sostenuto che “la luce viaggia solo in linea retta”, Kapany iniziò da solo gli studi che lo portarono a scoprire il principio della trasmissione della luce nella fibra ottica»122. 120 Ramella F. - Trigilia C., Reti sociali e innovazione: i sistemi locali dell'informatica, Firenze, Firenze University Press, 2006, p.34. 121 Ibidem - 78 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Sempre nel 1955 l’IBM, oltre al lancio del 704123 (un calcolatore con memoria a nuclei, con aritmetica a virgola mobile e innovazioni nel calcolo scientifico), propose anche la sua prima macchina commerciale costruita con soli transistor: l’IBM 702 Electronic Data Processing Machine, che non avrà molto successo a causa dei costi elevati. L’anno dopo, la stessa azienda iniziò le installazioni dei sistemi RAMAC 305 (Random Access Method Of Accounting And Control) che segnerà la decadenza delle schede perforate e l’uso del nastri magnetici, i quali consentiranno di eseguire aggiornamenti semplicemente riscrivendo sul disco. Anche in questo caso i costi erano molto elevati ed erano necessarie frequenti opere di manutenzione. Per saperne di più… (Lettura) «Il primo hard disk, realizzato nel 1957, era formato da un insieme di 50 bobine di nastro magnetico larghe ognuna 24 pollici (circa 61 centimetri). Questo immenso dispositivo costituiva la memoria di un primitivo elaboratore IBM chiamato RAMAC, Random Access Method of Accounting and Control, cioè: metodo ad accesso casuale di calcolo e controllo. L’invenzione del moderno disco magnetico, così come oggi lo conosciamo risale al 1979»124 (vedi Par. 6.6). Già dal 1956 vennero progettati i primi computer a transistor come il TRIDAC125 e il TX-0126. Fu inaugurata la seconda generazione di computer 122 Lojacono G., Trend evolutivi e modifica dei business model nel settore dell’illuminazione, Milano, FrancoAngeli, 2005, pp.72-73. 123 Yovits M.C., Advances in computer, Vol. 37, San Diego, Academic Press, 1993, p. 342. «In an article in The New Yorker, the perceptron was compared with the 704 IBM digital computer in which the simulations of the 1958 press release were carried out: “Having told you about the giant digital computer know as IBM 704 and how it has been taught to play a fairly creditable game of chess, we’d like to tell you about an even more remarkable machine, the perceptron, which, as its name implies, is capable of what amounts to original thought. The first perceptron has yet to be built, but it has been successfully simulated on a 704, and it’s only a question of time (and money) before it come into existence. This about to be marvel is a lot more subtle that the 704; indeed, it strikes us as the first serious rival to the human brain ever devised, and our brain is thoroughly dazzled by the things it’s said to do” (The New Yorker, 1958, pp. 44 – 45 )». 124 Fracas F., Informatica 1, Milano, Alpha Test, 2003, IIa ed. 2010, p. 96. 125 Gait J.J. - Nutter J.C., “TRIDAC. A research flight simulator”, in Electronic Engn., Vol. 28, Settembre 1956, pp. 368- 372. TRIDAC sta per TRI-Dimensional Analogue Computer. 126 Cfr. AA.VV., IEEE “Annals of the history of computing”, in Institute of Electrical and Electronics Engineers, Washington, IEEE Computer Society, 1992. Il TX-O fu operativo dal 1956 al ’58, quando fu smontato e consegnato a Jack Dennis del MIT. - 79 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. anche in Inghilterra con il PEGASUS della Ferranti Ltd127, mentre nel 1959 apparve il primo calcolatore commerciale Giapponese a transistor: il NEAC 2201128. Nello stesso anno l’IBM aveva già pronti i primi computer intermente a transistor, l’IBM 7090, «una versione transistorizzata del 709 a valvole, messa su in fretta e furia per vincere un contratto dell’Aeronautica»129 e due piccoli calcolatori, il 1401 per le aziende, le cui vendite «si conteggiavano in migliaia»130, e il 1620 per gli scienziati. Tutto ciò avveniva quando altre aziende insistevano ancora sullo sviluppo dei supercomputer. Per saperne di più… Il calcolatore sperimentale TX-0 (Transistorized eXperimental computer 0) rappresentava il banco di prova per il TX-2 che però non ebbe molto successo. È da rilevare il fatto che uno degli ingegneri del progetto, Kenneth Olsen, fondò nel 1957 la Digital Equipment Corporation (DEC), il cui primo scopo fu quello di realizzare una macchina commerciale molto simile al modello TX-0, appunto la macchina PDP-1 (Programmed Data Processor-1), pronta solo agli inizi degli anni Sessanta a causa dei finanziatori della DEC che non credevano nel mercato dei calcolatori131. Visto il successo ottenuto dai minicalcolatori IBM, il mercato iniziò a puntare sulla diffusione a basso costo di macchine più maneggevoli, come ad esempio l’EC1 della Heathkit del 1960132, un elaboratore analogico lanciato per scopi educativi che diventerà molto usato dagli ingegneri e nelle scuole. Nello stesso anno la DEC introdusse il PDP-1133, il primo computer per il grande pubblico fornito di monitor e tastiera, ma i costi non erano accessibili ancora a molti. 127 AA.VV., “La Ricerca scientifica: Rendiconti”, Consiglio nazionale delle ricerche., 1965, p. 1005. 128 Cusumano M.A., Japan’s software factories: a challenge to U.S. management, Oxford, Oxford University Press, 1991, p.275. 129 Ceruzzi P.E., op. cit., p. 178. 130 Ivi, p. 177. 131 Cfr. Tanenbaum A.S., op. cit., p. 21. 132 Cfr. Petersen J.K., The telecommunications illustrated dictionary, Boca Raton (Florida), CRC Press, 2002 133 Programmed Data Processor-1 della Digital Equipment Corporation. - 80 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. Nel 1962, uno studente del MIT, Steve Russell, creò il primo video game134 che fu installato per la prima volta proprio su un PDP-1 e, anche se costava a noleggio circa 300 dollari l’ora, ebbe subito un enorme successo. Uno dei problemi che fino ad allora si era presentato nello scambio dei dati era l’incompatibilità tra le varie macchine, poiché ciascuna usava un proprio codice. Nel 1963 l’American National Standards Institute (ANSI) accetta l’ASCII135 (American Standard Code for Information Interchange) come sistema standard per lo scambio di informazioni, ancora in uso oggi. L’IBM, però, adotterà una codifica diversa, denominata EBCDIC136 (Extented Binary Code Decimal Interchange Characters) ancora in uso tranne che sui personal computer. Sempre nel 1963 la Philips inventò la cassetta audio compatta137 molto usata anche su molti homecomputer, mentre Douglas Engelbart, presso lo Stanford Research Institute, stava realizzando il primo prototipo di mouse138, come dispositivo di puntamento. Il 1964 vede la nascita del sistema IBM 360139 (sul quale fu programmato un antenato di cSound140, il MUSIC 360) e del 6600 della Control Data Corporation, disegnato da Seymour Cray. Per saperne di più…(Lettura) «Nel 1964 nacque una nuova compagnia, la CDC, che introdusse il 6600, una macchina quasi dieci volte più veloce del potente 7094 [successore del 7090]. Fu un amore a prima vista per tutti coloro che se ne intendevano e il CDC fu lanciato verso il successo. […] Aveva diverse unità funzionali per le addizioni, altre per le moltiplicazioni e ancora un’altra per le divisioni e tutte quante potevano lavorare in parallelo. […] Come se non bastasse, il 6600 aveva al suo interno alcuni piccoli calcolatori per aiutarlo, una sorta di Biancaneve e i Sette Nani. Ciò significava che la CPU poteva occuparsi esclusivamente dei calcoli numerici, lasciando i dettagli della gestione del lavoro, dell’input e dell’output ai calcolatori minori. Il 6600 fu la più potente pietra miliare nel calcolo numerico»141. 134 Tavinor G., The Art of Videogames, New York, Wiley & S., 2009, p.34. Ediger B., Advanced Rails, Sebastopol (CA), O’Reilly, 2007, p. 237. 136 Regis J. Bates - Donald W. Gregory, Voice & data communications handbook, New York, McGraw-Hill Professional, 2007(5ed.), p. 270. 137 Bozzo M., op. cit., p. 133 138 Leon A. – Leon M., Introduction to Computers, New Delihi, Vikas P.H., 1999, p. 10.2; p. A-9. 139 Fornaciari W. (a cura di), Sistemi operativi, Milano, Pearson, 2005, p. 332. 140 Un compilatore per la sintesi del suono oggi ancora molto in voga per la Computer Music. 135 - 81 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Il 1964 fu anche l’anno di nascita del linguaggio BASIC (Beginner’s All-purpose Symbolic Instruction Code142), sviluppato a Dartmouth dai professori John Kemeny e Thomas Kurtz che, con il supporto dei loro studenti, visto lo scopo didattico iniziale, crearono un linguaggio di programmazione di alto livello «semplice da imparare e utilizzato dai programmatori principianti»143. Esso farà la storia dell’informatica. Inoltre, sempre nel 1964 prenderà avvio, dopo un accordo siglato tra IBM e General Motors, il CAD144 (Computer Aided Design), per il disegno tecnico attraverso il computer e, presso il Rank Xerox Palo Alto Research Center, si inizierà a sviluppare la prima LAN (Local Area Network) che, sarà efficace solo qualche anno più tardi. Nel 1965 la DEC, in controtendenza con altre aziende che erano ancora impegnate nello sviluppo di computer grossi e veloci, lancia il primo vero minicomputer, il PDP-8, che usa moduli di circuiti a transistor, riscuotendo subito enorme successo facendo la fortuna della DEC, la quale si avvicinò molto ai livelli di produzione e vendita di IBM145. Sempre nel 1965 la Olivetti, azienda italiana torinese, presentò alla fiera di New York il primo calcolatore ideato per l’uso personale, il Programma 101, progettato dall’ingegnere Pier Giorgio Perotto, tra il 1962 ed il 1964, per il cui design, curato da Mario Bellini, ricevette l’Industrial Design Award. Il Programma 101 della Olivetti può essere ritenuto a posteriori uno dei primi PC, infatti, il concetto di personal computer, coniata dalla IBM qualche anno più tardi, voleva rappresentare macchine create per uso personale, con un costo accessibile quale era quello del calcolatore Olivetti (3.200$ quando per l’acquisto di un PDP-8 erano necessari 20.000$) e facile da programmare. Tutte caratteristiche rispecchiabili nella macchina di produzione italiana146. Nel 1965 fu formulata la prima legge dell’ingegnere informatico, e poi imprenditore, Gordon Moore, futuro fondatore della Intel (1968), convinto del fatto che la potenza dei microprocessori sarebbe cresciuta in maniera 141 Tanenbaum A.S., op. cit., p. 22. Codice di istruzioni simboliche di utilizzo generale per principianti. 143 McKenzie D. - Sharkey K., Visual Basic.NET. Guida completa, Milano, Apogeo, 2002, p. 9. 144 Cfr. Waters J.K., Blobitecture: waveform architecture and digital design, Beverly (MA), Rockport Publishers, 2003. 145 Cfr. Stallings W., Architettura e organizzazione dei calcolatori, ed. it. D’Antona O. (a cura di), Milano, Pearson – Addison Wesley, 2004, p. 34. 146 Cfr. Antoniazza A., Programmare ai tempi del diritto, Trento, Editrice UNI Service, 2009, p.21. 142 - 82 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. esponenziale, un’ipotesi, poi verificata, del fatto che il numero dei transistor di un chip147 raddoppiava ogni 18 mesi e il costo dei chip scendeva in maniera proporzionale alla diminuzione delle dimensioni degli elementi (downsizing) che costituivano un microprocessore148. Intanto presso il MIT era stato sviluppato il sistema operativo CTSS149 (Compatible Time-Sharing System) che ricevette le attenzioni di Joseph Carl Robnett Licklider, direttore dell’Information Processing Research presso l’ARPA (Advanced Research Projects Agency), un agenzia militare statunitense dedicata a progetti di ricerca avanzata che svilupperà ARPANET, quindi INTERNET150. Licklider sostenne il Progetto MAC (Machine Aided Cognition) per sviluppare il time-sharing e la produzione del sistema Multics. Il MIT, con la collaborazione della multinazionale statunitense General Electric Company (GE - fondata nel 1892 e ancora attiva in molteplici settori tra i quali servizi e tecnologie) e della compagnia telefonica American Telephone and Telegraph (AT&T)151, iniziò lo sviluppo di una macchina per la condivisione di memoria, il multiprocessing e il time-sharing. Nello stesso anno, presso la Stanford University, si stava perfezionando il modem acustico, che migliorò la qualità delle reti di computer anche a lunga distanza. Già dall’anno successivo, infatti, fu impiegato da associazioni come la Amateur Computer Society (ACS) per la condivisione e la diffusione di informazioni e novità attraverso delle newsletter152. Nel 1967 Douglas Engelbart brevettò il mouse come indicatore di posizione X-Y sullo schermo per gestire ipertesti, ispirandosi ad uno strumento diffuso tra gli ingegneri, il planimetro. Il mouse «in base a test esaurienti si dimostrò più efficace della penna luminosa (utilizzata nel SAGE), del joystick e di altri dispositivi di input»153. 147 CHIP, acronimo di Consolidated Highly Integrated Processor, ovvero processore consolidato altamente integrato. 148 Cfr. Fracas F., op. cit., pp. 44-45. 149 Cfr. Crisman P.A., Compatible Time-Sharing System, A Programmers’ Guide, 2a ed., Cambridge (MA), MIT Press, 1965. 150 Cfr. Lyon M. – Hafner K., La storia del futuro. Le origini di Internet, Milano, Feltrinelli, 1998. 151 American Telephone and Telegraph, è stata la più potente compagnia telefonica statunitense, tanto da doversi dividere nel 1984 in svariate compagnie, poiché accusata di monopolizzare il settore della telefonia. 152 Allan R.A., A history of the personal computer: the people and the technology, Ontario (CA), Allan Publishing, 2001, p.14. 153 Ceruzzi P., op. cit., p.304. - 83 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Per saperne di più… Engelbart e collaboratori presentarono l’Augmented Knowledge Workshop (laboratorio per l’incremento delle conoscenze) a San Francisco durante la Fall Joint Computer Conference. Esibirono programmi interattivi tramite l’uso del mouse, utilizzarono schermi per la proiezione, il tutto mentre erano collegati con Palo Alto attraverso il computer. Un esperimento audace per quel periodo e, nonostante tutto fosse andato per il meglio durante la presentazione, le reazioni del pubblico non accolesero con il giusto entusiasmo ed interesse i primi passi dell’informatica interattiva154. Ma i tempi non erano ancora maturi per una tale invenzione, infatti, il dispositivo sarà sviluppato solo a partire dai primi anni Ottanta da Steve Jobs, fondatore della Apple Inc., con la progettazione di Lisa e poi di Mac Intosh. Sempre nel 1967, David Noble di IBM crea il primo Floppy Disk (8 pollici), ovvero la prima memoria su disco flessibile per la registrazione del programma iniziale di controllo dei computer. Il sistema è anche conosciuto come Initial Control Program Load (IPL). Anche se inizialmente furono creati per servizi interni all’azienda, presto furono adattati per la vendita e distribuzione dei software155. Intanto s’iniziò a lavorare allo sviluppo di sistemi di memoria avanzati con lo scopo di ridurre le dimensioni dei dispositivi e allo stesso tempo accrescere la capacità di immagazzinamento e gestione dati. Ad esempio, la Fairchild Semiconductor Inc. era impegnata nello sviluppo della RAM (Random Access Memory), inizialmente un chip di memoria da 256 byte contentente oltre mille transistor. Parallelamente IBM iniziò a produrre un nuovo chip, inventato l’anno prima da uno dei suoi ricercatori, Robert H. Dennard156, caratterizzato da celle di memoria ad accesso casuale dinamico. Nella Dynamic Random Access Memory (DRAM) cell, per ogni bit veniva impiegando un transistor. Dal 1967, e per tutti gli anni Settanta, Grace Hopper è a capo di un gruppo di lavoro del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (Department of Defense, DOD) per lo sviluppo del linguaggio ADA, dal 154 Ibidem Tanenbaum A.S., op. cit., p. 55. Jacob B. - Ng S.W.- Wang D.T., Memory systems: cache, DRAM, disk, Burlington (MA), Morgan Kaufmann, 2007, p.457. 155 156 - 84 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. nome di Lady Ada Byron Lovelace. Il linguaggio era caratterizzato dal multitasking che permetteva ai programmatori di pianificare molteplici attività in parallelo al fine di sviluppare e potenziare software di comandi e controllo del DOD157. ADA fu studiato per sviluppare applicazioni che rispettassero, ad alto livello, correttezza, sicurezza, affidabilità dei dati, oltre che la buona manutenibilità. Al di là che nelle applicazioni militari, ADA ha trovato sviluppo anche nei sistemi bancari, nell’aviazione commerciale, nei sistemi di comunicazione, nel disegno tecnico, nel controllo di processi di produzione, ecc. Nel frattempo, presso il Centro Computer Norvegese, Ole Johan Dahl e Kristen Nygaard completano una versione general-purpose del SIMULA, primo linguaggio object-oriented che, insieme al C, sarà alla base del linguaggio di programmazione C++ il quale verrà sviluppato nei primi anni Ottanta presso la AT&T158. All’IBM Robert Tomasulo introduce la pipeline 360/91 (IBM System/360 Model 91)159, al fine di incrementare le prestazioni mediante un procedimento che potremmo paragonare ad una catena di montaggio odierna. Nel 1968 Robert Noyce, Andy Grove e Gordon Moore lasciano la Fairchild Semiconductor e fondano la Intel Corporation, che fin dalla nascita si occupa di componenti per memorie e, dal 1969, grazie ad un gruppo tecnico composto da Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima, guidato da Marcian Ted Hoff, crea la CPU a 4 bit, denominata Intel 4004. Specifiche e le caratteristiche del processore furono pubblicate ufficialmente il 15 novembre 1971 su Electronic News dando inizio alla rivoluzione elettronica: in pochi centimetri di spazio la potenza di calcolo dell’ENIAC. Per saperne di più… (Lettura) «La Fairchild generò 10 affiliate nei suoi primi 8 anni. Anche quando l’impresa cominciò a vacillare, in parte a causa di problemi di controllo da parte di una casa 157 Deitel H.M. - Deitel P.J., C. Corso completo di programmazione, Milano, Apogeo Editore, 3a ed. 2007, p.8. 158 Ivi, p.12. 159 Cfr. Anderson D.W.-Sparacio F.J.- Tomasulo R.M., “The IBM System/360 Model 91: Machine Philosophy and InstructionHandling”, pp.8-24 e Tomasulo R.M., “The IBM System/360 Model 91: An Efficient Algorithm for Exploiting Multiple Arithmetic Units”, pp. 25-33, IBM Journal of Research and Development, Vol. 11, n. 1, Armonk (NY), IMB Corp., January 1967. - 85 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. madre lontana, che non comprendeva bene il business dei semiconduttori, continuò a generare alcune delle affiliate più innovative nel settore. Entro il 1968 gli 8 ingegneri fondatori dell’azienda erano andati tutti via; alcuni avevano continuato fondando nuove società, tra questi Robert Noyce, Gordon Moore e Andy Grove che, senza un business plan scritto, avevano convinto Arthur Rock ad investire 2,5 milioni di dollari nella Intel Corporation»160. «Nel 1968, la Intel Corporation fu fondata per costruire chip di memoria. Poco tempo dopo fu avvicinata da un costruttore di calcolatori che voleva una CPU ad un solo chip per il suo calcolatore e da una fabbricante di terminali che voleva una unità di controllo ad un solo chip per i suoi terminali. Intel creò questi due chip, il 4004, CPU a 4 bit, e l’8008, CPU a 8 bit. Queste furono le prime CPU su un unico chip al mondo. Intel non si aspettava che altri clienti fossero interessati a questi prodotti, così fece partire una linea a basso volume di produzione. Si sbagliava. Ci fu un tremendo interesse intorno a quel prodotto e la ditta progettò chip di CPU per usi generici, che raggiungevano limiti di memoria di 16K dell’8008 (limite imposto del numero dei piedini nei chip). Questo prodotto diede alla luce l’8080, una piccola CPU di uso generale. Esattamente come il PDP-8, questo prodotto conquistò di colpo l’industria e divenne un articolo di mercato di massa. Invece di venderne migliaia, come aveva fatto la DEC, l’Intel ne vendette milioni»161. Nel 1969, Gary Starkweather, del laboratorio ricerche Xerox presso Webster (NY), usando un raggio laser, inizia a sviluppare i processi di stampa laser162, ma l’idea sarà poi venduta alla HP, che diventerà la maggior produttrice di stampanti. Nel frattempo, l’interfaccia seriale RS232C163 (seriale poiché invia i dati in serie) diventa lo standard per le comunicazioni attraverso qualsiasi tipo di computer e periferica. Sempre nel 1969 la Difesa USA commissiona l’ARPANET (Advanced Research Projects Agency Net) ossia una rete tra le agenzie dedicata e progetti di ricerca avanzata che riuscirà a connettere vari centri di ricerca negli USA tramite un sistema di comunicazione a commutazione di pacchetti (packetswitching network). Solo dopo che la Marina Americana, circa trent’anni 160 Saxenian A., Il vantaggio competitivo dei sistemi locali nell’era della globalizzazione. Cultura e competizione nella Silicon Valley e nella Route 128, in Vacca V. (a cura di), Società industriale e postindustriale, Vol. 73, Milano, FrancoAngeli, 2002, p.46. 161 Tanenbaum A.S., op. cit., p.26. 162 Cfr. Starkweather G., “Highspeed Laser Printing Systems”, in Ross M.-Aronowitz F. (a cura di), Laser Applications, Vol. 4, New York, Academic Press, 1980. 163 Cfr. Labrosse J.J., Embedded systems building blocks: complete and ready-to-use modules in C, San Francisco (CA), Focal Press, 2000. - 86 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. dopo, toglierà il segreto militare e verrà finalmente reso pubblico164: diventerà INTERNET. Negli anni Settanta iniziò una vera e propria rivoluzione industriale grazie allo sviluppo dei microprocessori da parte di molti scienziati che, faranno la guerra per accaparrarsene la paternità. L’Intel sarà un colosso in questo settore con il CUP 4004, il primo esemplare di microprocessore commerciale creato nella sede di Santa Clara, California165. Nel 1970, Ken Thompson e Dennis Ritchie, scrivono il linguaggio di programmazione “B” (ne esisteva già uno con la sigla “A”) e nel 1972, presso i Bell Laboratories, Dennis Ritchie riscriverà il “B” e battezzerà il nuovo linguaggio con la lettera “C”, da subito attivo sul DEC PDP-11166, sul quale verrà programmato MUSIC 11, altro antenato di cSound. Intanto, Niklaus Wirth, informatico svizzero, progettava un nuovo linguaggio di programmazione chiamato PASCAL, in onore di Blaise Pascal, per un migliore sviluppo dei software. Esso consentì ai programmatori di dividere un programma in due blocchi: “funzioni” e “procedure”. Il PASCAL verrà adottato da molte università e college167. Sempre nel 1970 l’IBM lancia i floppy disk 8’’168 come veri e propri supporti di memoria con una capacità poco più superiore a cento kByte, mentre nel 1971 l’Intel creò la prima Erasable Programmable Read Only Memory (EPROM) che poteva memorizzare dati e programmi lasciando la possibilità all’utente di modificare, riscrivere e riprogrammare il contenuto169. Nello stesso anno viene applicato il primo microprocessore Intel ad una calcolatrice da tavolo prodotta dalla Busicom, una società giapponese; l’Intel 4004 andò a sostituire i 12 chip, precedentemente contenuti nel circuito della calcolatrice, con un singolo circuito in grado di accogliere l’intera l’unità centrale di elaborazione (CPU), una memoria RAM ed una ROM (Read-Only Memory, ovvero memoria di solo lettura)170. 164 Cfr. Andreoli S., “Storia di Intenet”, in Technology Review Italia, La rivista del MIT per l’innovazione ,1998, n.4, Roma, Tech. Rev. Srl, 1998. 165 Bozzo M., op. cit., p.158 166 Deitel H.M. - Deitel P.J., op.cit., p.8. 167 Bozzo M., op. cit., p.161. 168 La successiva versione, nella metà degli anni Settanta, è conoscita con la sigla Floppy Disk 5 ¼”, mentre, nella metà degli anni Ottanta, la Sony produce il formato 3 ½” caratterizzato da minori dimensioni fisiche e maggiore capacità di memoria. Oggi i floppy disk sono caduti in disuso. 169 Bozzo M., op. cit., p. 160. 170 Ceruzzi P.E., op. cit., pp. 258-260. - 87 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. Per saperne di più… La seconda metà del Novecento fu caratterizzata anche dal primo messaggio e-mail via rete, inviato da Ray Tomlinson, ricordato anche per aver inserito nell’indirizzo il carattere @ (at). Dopo i primi sfortunati tentativi nell’uso dell’e-mail nel 1969 da parte di Leonard Kleinrock (docente di scienza informatica alla UCLA - University of California, Los Angeles), nel 1972 Ray Tomlinson, ingegnere della Bolt Beranek & Newman ed autore del primo software specifico per e-mail, riuscì ad utilizzate per la prima volta con successo la posta elettronica. Molti personaggi pubblici come la regina Elisabetta II171 iniziarono presto a farne uso, ma tale sistema di comunicazione raggiunse una diffusione di massa solo molti anni dopo (inizio anni Novanta). Nel 1972 la Hewlett-Packard realizza il primo calcolatore scientifico portatile, l’HP 35, una macchina che rivoluzionerà l’esecuzione dei calcoli per gli scienziati e per gli utenti comuni172. In quel periodo iniziava anche a crescere la voglia degli amatori di possedere un computer personale. Infatti, molti si “accontentarono” anche del microcomputer digitale MITS 816 (della Micro Instrumentation and Telemetry Systems)173, il primo computer ad adottare come CPU il processore Intel 8008 (evoluzione del 4004), anche se non era accessoriato né di display né di tastiera. Tra i costruttori inizia a prendere piede l’idea di realizzare dei Personal Computer (PC) come il DEC PDP 11/45174, o lo Xerox ALTO con l’innovativo schermo verticale, anche se il problema maggiore rimaneva quello dei costi sempre molto elevati e che impedivano una diffusione di massa. Nel 1973 la SHARP, una società giapponese, lavora allo sviluppo del Liquid Crystal Display (LCD), tecnologia che sarà impiegata per gli attuali schermi. Intanto il progetto della Advanced Research Projects Agency (ARPA) andava sviluppando il network in senso esteso per ampliare le reti locali (LAN, Local Area Net) rappresentata da ETHERNET, ideata da Robert Metcalfe e del suo assistente David Boggs. 171 Guidotti E., Dove ci porta Internet. Una crisi annunciata e molte opportunità, Milano, FrancoAngeli, 2002, p.160. Cfr. Bozzo M., op. cit., p. 67. 173 Petersen J.K., op. cit., p. 629. 174 Ware W.H., RAND and the information evolution: a history in essays and vignettes, Santa Monica (California), Rand Corporation, 2008, p.127 - 88 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. È il periodo nel quale MOTOROLA presenta la CPU 6800, un processore disegnato da Chuck Peddle e Charlie Melear, che in poco tempo ebbe una buona diffusione, soprattutto nei dispositivi industriali. A metà degli anni settanta il computer inizia ad entrare in maniera più concreta nell’uso di massa anche grazie a pubblicazioni175 come quella del 1975 sulla rivista Popular Electronics, la quale presenta l’Altair 8800 (della compagnia americana Micro Instrumentation and Telemetry Systems MITS), come primo Personal Computer. Paul Allen e Bill Gates iniziano a sviluppare il software per il neonato microcomputer. Parte la corsa alla produzione di PC da parte di molte aziende con prodotti del tipo l’IMSAI 8080, molto simile all’Altair 8080, o l’IBM 5100 (l’antenato del PC IBM 5150 del 1980) che avrà molto successo anche se i prezzi non erano ancora per la grande massa. Proprio l’intento di abbattere i costi, fece sì che molte aziende lanciarono kit di PC che l’acquirente stesso avrebbe dovuto assemblare dopo l’acquisto. L’idea riscosse un certo successo tanto che molti appassionati iniziarono ad introdurre anche idee personali, tale era la smania di autocostruirsi un personal computer. Nel 1976, dato l’impegno scientifico ed economico che nel frattempo veniva ancora prestato allo sviluppo dei mainframe, la Cray Research annunciò il costosissimo supercomputer, il Cray-1. Nello stesso anno, la South-West Technical Products Corporation, dapprima intenta nella produzione di amplificatori e preamplificatori HI-FI, dà vita al primo computer Motorola, l’SWTPC 6800. Vengono man mano migliorati e sviluppati oltre ai componenti legati al computer (stampanti laser e poi, nel 1976, quelle a getto d’inchiostro della IBM e della Epson, come l’MX-80 del 1978) con alte prestazioni a basso costo. Anche i linguaggi di programmazione risultavano molto più facili, intuitivi ed accessibili. Sempre in quegli anni, IBM produce il Sistema 32, un nuovo computer per piccole aziende, poco ingombrante che comprende anche la stampante. È molto affidabile con costi accessibili, programmabile con il linguaggio IBM RPG. Avrà molto successo anche in Italia. L’evoluzione di sistemi IBM per piccole e medie imprese, dal S/32, S/34, S/38, poi S/36 e ancora l’AS/400, porteranno all’evoluzione della famiglia I-Series. È sempre del 1976 Apple I di Steve Jobs e Steve Wozniak, al quale fece seguito nell’anno successivo dall’Apple II, il computer che aprirà la strada alla capillare diffusione degli home computer, vista l’accessibilità dei 175 Roberts H.E. - Yates W., “Altair 8800 minicomputer, part I”, in Popular Electronics, vol.7, n.1, Gennaio 1975, New York, Ziff-Davis Publishing Company, 1975, pp. 33-49. - 89 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. programmi di videoscrittura, dei fogli di calcolo come la VISICALC del 1978 (ma anche di giochi ed altro). Risultava già fornito di grafica a colori. Gli sviluppi apportati alle successive versione dell’Apple II ebbero un grande impatto con il pubblico grazie anche a intense campagne pubblicitarie. Nel 1977 Bill Gates e Paul Allen fondano la Microsoft (nome registrato alla fine del 1976). Nello stesso anno Commodore e Tandy forniscono di monitor i loro PC evitando ai clienti l’obbligo della connessione al televisore di casa. Mentre in Giappone e a Chicago iniziano i primi collaudi per i telefoni cellulari, aziende come Motorola, Intel, IBM stanno facendo passi da gigante nello sviluppo dei microprocessori. Seagate, nel frattempo, perfezionava il disco magnetico. L’invenzione del modemo disco magnetico, così come oggi lo conosciamo risale al 1979 quando Seagate, la casa americana di componenti per computer, mise in commercio il modello ST506. Sull’ST506 potevano essere immagazzinati solo 5 mb di dati ma la sua tecnologia, basata sull'idea di un disco rotante simile ai comuni dischi musicali, era già molto promettente. Nei PC, i dischi rigidi, con una capacità iniziale di appena 20 MB, cominciarono a essere integrati all'intemo del computer solo nel 1984, grazie alla commercializzazione dei primi 80286. I dischi rigidi sono sostanzialmente dei grandi magazzini, molto capienti, dove le informazioni vengono organizzate e memorizzate sotto forma di file176. Nel 1979 Motorola presenta il processore 68000 a 16 bit177, che verrà poi inserito nei futuri calcolatori Macintosh. Intanto, Intel annuncia l’8088, un chip che sarà alla base del futuro PC IBM, il cui primo prototipo del 1980, disegnato da Donald Estridge e collaboratori, fu inviato alla Microsoft entro la fine dell’anno, per lo sviluppo di un sistema operativo compatibile. Il 12 agosto 1981 fu prodotto il primo PC IBM che passò alla storia per aver affermato il Desktop come modello standard che verrà presto clonato da molte aziende come la Columbia Data Products o la Compaq. Nel settembre del 1982 la Commodore International, la prima azienda che mise in commercio un calcolatore elettronico compatto con costi accessibili alla massa, dopo il successo riscosso dal VIC-20178 (prodotto dal 1980 il cui hardware era implementato in un solo contenitore che nella parte 176 Fracas F., op. cit., p. 96. Di Micco A. – Di Micco A., MM-12. Sistema hardware e software di comunicazione Midi, Napoli, CSMA, 1998. Un’applicazione di comunicazione MIDI tra due processori MOTOROLA 68000, scritta in assembly. 178 Il mio primo home computer. 177 - 90 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. superiore presentava una tastiera), lancia sul mercato il Commodore 64, che sarà uno dei computer più venduti prodotto fino al 1993, con prestazioni superiori e un costo molto più accessibile rispetto al suo rivale della Apple. Ebbe un successo da guinnes dei primati per la semplicità con cui poteva essere utilizzato e per la facilità di programmazione in linguaggio BASIC oltre ad una diretta interazione con il sistema operativo. Il Commodore 64 era stato ideato per il gioco e non per attività aziendali o di ricerca scientifica. Appassionerà molti giovani ad inoltrarsi nel mondo del software. Il completamento, nel 1983, del protocollo TCP/IP segnò la creazione di un internet globale, e intanto nei laboratori AT&T Bell, Bjarne Stroustrup sviluppava il C++, un’estensione Object Oriented del linguaggio C, attraverso il quale fu anche sviluppato il compilatore cSound nella metà degli anni Ottanta. Nel Gennaio 1984, mentre Sony e Philips erano pronti al lancio dei primi CD-ROM con 640 MByte di capacità di memoria, la Apple presentò il PC Macintosh, una macchina interamente grafica, accessibile nel prezzo, anche se più cara di un PC IBM. Presentava il monitor in bianco e nero integrato con la CPU, una tastiera molto sensibile ed un mouse a un solo tasto. La scoperta del mouse da parte di Steve Jobs avviene, tanto per cambiare, nell’ormai celebre centro ricerche PARC di Xerox, in cui il dispositivo era stato abbinato al prototipo di controllo grafico che tanto aveva entusiasmato il fondatore di Apple179. Il Macintosh si presentava con un’interfaccia grafica semplice ed accattivante con icone che rappresentavano le diverse cartelle e il cestino per i documenti da eliminare, inoltre, predisponeva dei dispositivi di memorie floppy ed un disco fisso. Infine, era già corredato di scheda grafica e semplici editor di testi e di disegno. Grazie alla sua originalità, il Macintosh ottenne un indiscutibile successo, nonostante la sua chiusara verso gli altri tipi di calcolatori, che fu anche la caratteristica che proteggerà la APPLE dalle imitazioni (diversamente da IBM che creò macchine aperte ma facilmente clonabili), dopo alcuni anni la stessa casa produttrice Apple, sentendosi penalizzata, avvertirà la necessità di aprirsi allo scambio delle informazioni. Mentre continua a crescere la capacità dei microprocessori di Motorola e di Intel, anche la velocità dei supercomputer raggiunge nel 1985 un 179 Giakomix J., Steve Jobs: giù le mani dal guru, Milano/Roma, Bevivino Editore, 2009, p.34. - 91 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. miliardo di operazioni al secondo con il CRAY 2 che solo l’anno dopo nella versione CRAY XP a 4 processori, effettuerà 713 milioni di operazioni a virgola mobile al secondo che diventeranno 16 miliardi nel 1991. Sempre nel 1985 la Commodore presenta Amiga 1000 che, con innovative caratteristiche grafiche e sonore, può essere definito uno dei primi veri computer con caratteristiche multimediali di pregevole livello. La serie Amiga 1000, prodotta fino a metà degli anni Novanta, anni in cui finì in bancarotta la Commodore, venne mostrata per la prima volta a New York durante un evento al quale presero parte anche Andy Warhol e Debby Harrie che diedero il loro contributo per sbalorditive dimostrazioni sulla capacità del nuovo calcolatore della Commodore basato sul microprocessore Motorola 68000 ed un sistema operativo multitasking a finestre e icone, oltre che un sonoro e una grafica innovativi e senza confronti rispetto ai PC di quel periodo. A causa del costo abbastanza elevato, o comunque superiore a quello del clone concorrente Atari ST, non ebbe subito grandissima diffusione fino a quando fu sviluppata una versione più economica. Sempre nel 1985 Microsoft sviluppò Windows 1.0, introducendo caratteristiche tipiche del Macintosh nei computer DOS compatibili, mentre, Intel presentò il chip 80386 a 32 bit con memoria gestibile sul chip stesso. Paul Brainard, intanto, aveva programmato PageMaker, il primo editoriale per PC desktop, da subito introdotto sui Macintosh e poi sui PC IBM compatibili. Furono anni molto intensi, dove il mercato guidava le scelte per la produzione di questo o quel tipo di calcolatore, dove anche i cloni trovavano spazio causando danni elevati ad aziende come IBM che fu minata proprio per l’apertura che aveva avuto nella programmazione dei suoi PC. Nel 1988 la nuova serie Motorola di processori Risc 88000 a 32 bit offriva grandi prestazioni nella velocità con 17 milioni di istruzioni al secondo. Nello stesso anno Barry Boehm aveva ideato il modello a spirale per lo sviluppo del software, un sistema incrementale per la progettazione. L’anno successivo Tim Berners-Lee propone il progetto World Wide Web al CERN e nel 1990 scrive il prototipo iniziale per il WWW. Sviluppa anche altri protocolli e linguaggi come URL, HTML e HTTP. Sempre nel 1990 Microsoft distribuisce Windows 3.0, la prima versione utilizzabile in maniera più concreta e che ricordava molto il sistema operativo del Macintosh prodotto da Apple causando forti dispute legali. Intanto IBM e HP annunciano dei computer basati su processore RISC. - 92 - A. Di Micco – Informatica Musicale. Guida teorico – pratica. L’anno successivo IBM, Motorola ed Apple si alleano per la creazione del PowerPC, mentre, Linux Torvalds realizzò la prima versione del sistema operativo LINUX. Nel 1994 fonderà la Red Hat Linux. Il 1993 vede la nascita del Pentium Intel e, l’anno dopo, Jim Clark e Marc Andreesen fondano la Netscape Communications (già Mosaic Communications) e creano il primo browser per la navigazione del Web. Microsoft inizia la vendita di Windows 95 nel 1995 vendendo in soli quattro giorni un milione di copie. In quello stesso anno nasce il linguaggio di programmazione Java, una struttura indipendente per lo sviluppo di molteplici applicazioni. Inoltre, viene lanciata l’USB (Universal Serial Bus) come nuovo standard di porta per la comunicazione per PC la quale favorirà e velocizzerà, grazie alla versione USB 2, la connessione di innumerevoli dispositivi al calcolatore elettronico ( mouse, scanner, fotocamere, webcam, Hard Disk portatili, memorie pen drive, stampanti, tastiere, modem, interfacce di varia natura videogames, dispositivi industriali, schede audio, mixer digitali, ecc.). Nel 1997, mentre Sergey Brin e Larry Page iniziavano a lavorare a Google, Microsoft lanciò Office 97, annunciò l’uscita di Windows 98 e acquistò il network WebTV per 450 milioni di dollari. Bill Gates era diventato uno degli imprenditori più ricchi del mondo. Microsoft investì 150 milioni di dollari nella Apple Computer Corp. per lo sviluppo di software per Apple, che intanto, distribuisce il nuovo Mac OS 8 e accetta di adottare Explorer come browser prescelto per i computer Macintosh. Nello stesso anno vengono mostrate, in tempo reale, le immagini registrate da un robot sulla superficie di Marte ed inviate al sito web della NASA, con un’ondata record di accessi. Nel 1998 la Apple introdusse i primi iMac e debuttano sul web Google e PayPal. L’anno successivo l’Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) annuncia la realizzazione della 802.11b come standard per le Wireless Networks. Nel 2000, Microsoft, che solo l’anno prima era stata accusata di monopolizzare il mercato dell’informatica, è pronta per l’uscita di Windows 2000 e Windows ME. Intel lancia sul mercato il processore Pentium 4. L’anno successivo Apple produce l’iPod che supporta il formato MP3 ottenendo un enorme prestigio rispetto ad altri supporti presenti sul mercato. Gli utenti Windows dovranno attendere fino al 2002 prima di poter usufruire del software per supportare gli iPod, che allora funzionava solo con il Macintosh. Nel 2001 appaiono sul mercato Windows XP di Microsoft, oltre ad altre tecnologie avanzate come l’auricolare Wireless Bluetooth. L’anno - 93 - Capitolo 5 – Il calcolatore elettronico. Introduzione storica. successivo diventa operativo in Giappone il più potente supercomputer con 35 milioni di operazioni al secondo. Nel 2003 l’iTunes, diventa lo spazio per scaricare e acquistare musica on-line in modo legale, ottenendo un grandissimo successo. Nel 2005 appaiono sul web YouTube e Facebook. Sempre nel 2005 la Apple lancia sul mercato il Mac OS X 10.5, detto Tiger, e nel 2007 continua ad avere grande successo grazie alla vendita della iPhone. Intanto appare Windows Vista. Internet è giunto ad un tale grado di diffusione tanto da diventare lo strumento privilegiato per la corrispondenza, per il gioco ed il tempo libero, per lo scambio di informazioni, per la diffusione di informazioni, soprattutto di tipo pubblicitario. Ad esempio, la Apple, che da venticinque anni partecipava al Macworld Conference & Expo di San Francisco (una fiera annuale dedicata al mondo Apple organizzata dalla testata giornalistica americana Macworld), abbandona la fiera e predilige internet ed i negozi specializzati per far conoscere i propri prodotti. Intanto il telefono cellulare è diventato intelligente, integrando all’interno un computer in grado si navigare in rete, oltre a fotocamera con flash a led, videocamera, lettore musicale ed infinite altre applicazioni. Nel 2009 vengono lanciati sul mercato gli smartphone (per consumatori esperti e grandi utilizzatori di Internet), dotati di sensori multitouch, un potente processore e connessioni veloci. I supporti per la memorizzazione sono diventati sempre più capienti e sempre più piccoli, tanto che i MINI-CD da otto centimetri di diametro sembrano già obsoleti. Anche i collegamenti stanno evolvendo verso la direzione wireless (senza fili), ad eccezione della PoE (Power over Ethernet), una tecnologia che, tramite gli stessi cavi di rete, consente contemporaneamente il trasporto di energia elettrica per l’alimentazione dei calcolatori. Molti supporti di input e output si sono sganciati dal computer grazie alla tecnologia wireless come ad esempio, solo per citarne alcuni, le stampanti, i mouse e le tastiere. Il mercato, e quindi anche la ricerca, si sta spingendo sempre più verso la riduzione dell’ingombro dell’hardware, oltre che mirare all’abbattimento dei costi e a garantire maggiori prestazioni nonchè affidabilità dei prodotti. - 94 -