OFF KEY - Film e Documentari

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OFF KEY - Film e Documentari
Leo Pescarolo e Andrea De Liberato
presentano
OFF KEY
di MANUEL
GOMEZ PEREIRA
con
JOE MANTEGNA – DANNY AIELLO – GEORGE HAMILTON
ANNA GALIENA – CLAUDIA GERINI – ARIADNA GIL – ASHLEY HAMILTON
Prodotto da Andrés Vicente Gómez
per una coproduzione Lolafilms Madrid, Poetiche Cinematografiche Roma, Off Key Ltd. Londra,
in collaborazione con Rai Cinema, Antena 3 Television e Via Digital
Distribuzione Italiana
ISTITUTO LUCE
Internet: www.luce.it
E-mail: [email protected]
CAST TECNICO
Regia
MANUEL GOMEZ PEREIRA
Sceneggiatura
JOAQUIN ORISTRELL
Direttore della Fotografia
JUAN AMORÓS
Musica
BERNARDO BONEZZI
Produttore
ANDRÉS VICENTE GÓMEZ
Titolo originale
Durata:
Promozione
OFF KEY
in collaborazione con
Patrizia De Cesari
ISTITUTO LUCE
Biancamano / Vailati
INTESA & CP
CAST ARTISTICO
JOE MANTEGNA
nel ruolo di Ricardo Palacios,
la voce più seducente dei cinque continenti;
GEORGE HAMILTON
nel ruolo di Armand Dupres,
l’eleganza al servizio della tecnica vocale;
DANNY AIELLO
nel ruolo di Fabrizio Bernini,
la passione dell’interpretazione;
ANNA GALIENA
nel ruolo di Rita
la sposa più desiderata;
ARIADNA GIL
nel ruolo di Carmen,
la gioventù che si arrende alla sofisticazione;
CLAUDIA GERINI
nel ruolo di Violeta,
le curve dell’improvvisazione.
SOGGETTO
OFF KEY è una commedia sofisticata e disinvolta incentrata sul mondo dell’opera e sui rapporti
familiari.
OFF KEY ruota intorno a tre tenori, rinchiusi all’interno di un magnifico castello per un intero fine
settimana, nel corso del quale verranno alla luce tutti i loro segreti: le gelosie, i tradimenti, l’avidità,
le donne, i figli, la crisi di mezza età, le proprie carriere e i loro diversi punti di vista sull’arte,
l’amore e il denaro ; il che equivale a dire sulla vita.
OFF KEY esplora il genere della commedia in tutte le sue varietà: dalla commedia ‘alta’, fatta di
dialoghi mordaci (come la Historia de Filadelfia) fino al più selvaggio genere ‘slapstick’ (sulla scia
di Blake Edwards con La pantera Rosa o di Billy Wilder con One, Two, Three).
OFF KEY è anche un musical che raccoglie, in maniera più ironica che rispettosa, molti noti
frammenti delle opere più popolari: Carmen, La Traviata, Le Nozze di Figaro, Madame Butterly,
Turandot.
OFF KEY è inoltre un film sul lusso: belle case, macchine, abiti eleganti, gioielli, feste. Uno
sguardo ‘velenoso’ sulla vecchia Europa che ancora non è scomparsa.
OFF KEY è la prima pellicola internazionale di Manuel Gomez Pereira, un maestro della
commedia che ha regalato ai classici la sua elaborata impronta personale.
OFF KEY vanta un cast di solidi attori americani ed europei che, nel campo della commedia,
hanno lavorato con registi d’eccezione, fra cui Woody Allen, Coppola, Trueba, Leconte, Bigas
Luna, Dragoti, Minelli, solo per citarne alcuni.
OFF KEY infine è uno spettacolo per tutta la famiglia perché parla proprio di questa, alla famiglia
si rivolge e sulla famiglia si incentra, mettendo tutto in discussione e rivolgendosi ad un intero arco
generazionale.
Aggiungendo a questi ingredienti la produzione della Lolafilms, che ha sostenuto il successo della
commedia europea Belle Epoque, vincitrice di un Oscar per il miglior film europeo, è chiaro che
OFF KEY ha un obiettivo molto semplice: provocare due ore di risate adulte, intrattenere l’udito
degli spettatori e, allo stesso tempo, dare anche qualche schiaffone.
SINOSSI
ATTO I
Anni Novanta, siamo in un prestigioso teatro del Centro America. Il pubblico ha fatto di tutto per
poter assistere allo speciale concerto dei tre tenori. Sul palco, Armand sta chiudendo in bellezza
l’aria che ha interpretato. Dietro le quinte, Fabrizio gli prepara una frizzante sorpresa. Nel camerino
di Ricardo, una donna sfodera un’arma.
La scintilla è scoppiata subito prima che i due divi escano dalla scena per dare la buonanotte. Il
brano che interpretano per mettere fine alla serata, farà esplodere sia il pubblico, sia i cantanti.
ATTO II
Il XXI secolo in diverse zone europee.
La rottura è irrimediabile. Ricardo, Fabrizio e Armand hanno seguito strade molto diverse fra loro,
dopo essersi dilettati in grandi litigi tanto quanto in grandi rappresentazioni musicali.
scena 1
Armand Dupres e la sua promessa, Carmen, la figlia di Ricardo, arrivano a una splendida villa per
preparare il loro imminente matrimonio. Nel trambusto degli avvenimenti, Ricardo, padre della
fidanzata, e Rita, madre della fidanzata (oltre alla ex di Ricardo e attuale sposa di Fabrizio),
confermano la loro presenza al felice evento. Il magnifico castello sembra improvvisamente troppo
piccolo per contenere l’intera famiglia.
scena 2
Ricardo, inseguito dai creditori, ha tracciato un piano per recuperare il suo posto nell’olimpo della
fama. Per mettere a punto la sua strategia, non esita a recuperare la stretta collaborazione di Violeta,
eterna aspirante attrice che sopravvive grazie alla sua energica anatomia. Un elicottero li aspetta.
scena 3
Fabrizio intraprende il viaggio al castello insieme a Rita e alla sua piccola adolescente perversa.
Agli occhi del tenore italiano, il matrimonio si è trasformato in una prova del fuoco, dalla quale
dipende la sua felicità futura. Purtroppo Fabrizio non è molto in forma, né fisicamente, né
spiritualmente.
ATTO III
I tre riuniti sulla stessa scena: quella della cerimonia che unirà Carmen ad Armand. Questo… se
Fabrizio riuscirà a controllare la sua fisiologia e la sua gelosia… se Ricardo smetterà di ricorrere ai
soliti sotterfugi per riunificare il trio… se Armand riuscirà ricondurre il talento di suo figlio verso
qualcosa che non sia rovinare il suo matrimonio.
ATTO IV
La notte prima del matrimonio, gli eventi precipitano. Solo il talento dei tre divi insieme può salvare
la situazione, altrimenti precipiteranno definitivamente nell’inferno della stampa sensazionalistica.
NOTE DI PRODUZIONE
RIPRESE IN CHIAVE DI SOL?
OFF KEY è una commedia degli equivoci che non esita a lasciarsi influenzare dal sofisticato
mondo dell’opera né dall’eco delle grandi commedie ‘demenziali’ di Hollywood. Quello che non
avevano previsto, sia il cast artistico sia quello tecnico, all’inizio delle riprese, era che questa
produzione inusuale nel cinema spagnolo potesse convertirsi in un thriller di azione. Né che la dolce
estate parigina (il film è stato girato fra i mesi di giugno e agosto a Versailles, la città regia vicina
alla capitale francese), potesse trasformarsi, nello spazio di appena sette giorni, in una imprevedibile
tempesta, più che perfetta.
“Quattro film francesi, che stavano girando anche loro in quella zona in quei giorni, hanno
interrotto le riprese” racconta Carmen Martinez, direttrice di produzione del film. “Noi abbiamo
continuato imperterriti, però si è levato un vento impetuoso proprio durante la scena di un sontuoso
ricevimento: piatti di porcellana, cristalli preziosissimi… Lascio immaginare lo scompiglio che
comporta rimettere a posto simili oggetti e non poter girare negli esterni previsti. Dopo la prima
settimana di riprese a luglio, tutti i progetti della troupe sono andati per aria”.
“Questo ci ha fatto perdere tempo” conferma Juan Amoros, direttore della fotografia. “Ma sono gli
incerti del mestiere. Ovviamente, quando abbiamo preso l’aereo per Parigi, ci sembrava impossibile
che una notte di luglio potesse arrivare a soli quattro gradi. Ma l’importante è essere riusciti, alla
fine, a fare il film che volevamo fare”. Con questa frase riassume il sentimento generale di coloro
che hanno reso possibile OFF KEY. Sono cose di cinema.
“Si, da un lato è stata una esperienza di tensione per via dell’incertezza del clima” racconta Manuel
Gomez Pereira. “E’ molto stancante non poter controllare gli elementi. Però la cosa fondamentale,
in questi casi, e di questo si è parlato molte volte con gli attori e con la troupe, era non abbassare la
guardia, e poiché lavorare insieme è stato stupendo, nessuno ora ricorda i momenti difficili. Quando
vedi tutta la troupe convinta, questo ti dà molta energia.
“La troupe è stata molto unita, dagli attori ai tecnici ai collaboratori” - assicura Carmen Martinez.
IN PERFETTA ARMONIA
L’unione della troupe è stato il fattore chiave per superare l’inclemenza del tempo. “L’ambiente
delle riprese era formidabile” afferma Joe Mantegna “Considerando che abbiamo una storia che
riguarda tre ego talmente immensi da non entrare nella stessa scena, mai ci sono stati problemi sul
set. L’unica difficoltà di questa pellicola era solo fuori, all’esterno”.
“L’ambiente lo crea sempre il regista” sottolinea Carmen Martinez “Manolo è molto esigente ma ha
molto buon senso. Possiede un senso dell’umorismo fantastico che non perde neanche durante le
riprese più tormentate o nella preparazione di un film come questo, particolarmente laborioso.”
“Collabora molto con il punto di vista dell’attore” spiega George Hamilton “Ha un umorismo
particolare, molto sottile. E’ un regista molto esperto nel guidare gli attori. Manolo sa come ottenere
il ritmo della scena, arrivando gradualmente alla risata dello spettatore”.
“Fin dal primo giorno girare con Manolo è stato facile e tranquillo” dice Ariadna Gil che lavora con
Manuel Gomez Pereira per la prima volta “Ha molta chiarezza rispetto ai personaggi. Per il tipo di
commedia che rappresenta OFF KEY, non era neanche necessario spiegare il personaggio a parole:
il rapporto si è creato veramente durante le riprese. C’era una simpatia reciproca fra il cast e la
troupe e questo è fondamentale per lavorare.”
“Manolo è una persona molto seria” spiega l’italiana Claudia Gerini. “Però si diverte lavorando, e
questo fa sì che le riprese si svolgano in modo fluido. E’ un regista che si concentra molto nella
parte tecnica ma che ha anche gusto e sensibilità per il lavoro degli attori, e quindi infonde molto
sicurezza. Credo che abbia sempre in testa il montaggio finale per non perdere mai il ritmo e questo
fra sì che il suo modo di lavorare risulti molto interessante.”
“Questo mestiere è fatto così” spiega Joe Mantegna “A volte si deve girare in posti terribili, in
condizioni spaventose e altre volte si ha la fortuna di poter lavorare, d’estate, a Parigi o a Madrid,
con un copione stupendo, e con un regista che sta bene con i suoi attori.”
COLLEGHI DI LAVORO
Spagnoli, francesi, nordamericani, argentini, italiani… fra i membri della troupe c’erano nazionalità
per tutti i gusti. Né l’origine né l’idioma hanno costituito un ostacolo per realizzare il tipo di film
che stavano facendo”
“George Hamilton mi ha sorpreso moltissimo” racconta Ariadna Gil. “Immaginavo una persona
distante, invece è un uomo con uno straordinario senso dell’umorismo e una visione del mondo che
ti fa sentire bene in qualsiasi momento…E’ l’attore che ha legato di più con gli altri durante le
riprese, una persona che sa adattarsi a qualsiasi situazione, freddo, caldo… Lo ricorderò molto nel
futuro perché conoscerlo è stata una piacevole esperienza che non mi aspettavo.”
“Le riprese sono state un continuo spettacolo” ricorda Claudia Gerini. “Ci si divertiva solo a
guardare George, Joe e Danny dar vita ai loro personaggi anche durante le pause. E’ vero che si
divertono a recitare. Il loro amore per quello che fanno, ti contagia. Sono uniti come bambini.
Ispira molto lavorare in questo ambiente, si impara molto”.
“Danny è una fucina di idee, di personaggi, di cose che girano intorno al film” conferma Ariadna
Gil. “E’ una forza della natura, sia quando recita, sia quando prova… Si mette molto nel
personaggio e ha un senso della comicità talmente incredibile che fin dalla prima lettura del copione
il suo ruolo è già perfetto.”
“A differenza di un film americano” spiega Danny Aiello “qui non c’è posto per i divismi. Il regista
e gli attori lavorano insieme tutto il tempo e questo ha fatto sì, ad esempio, che George, Joy ed io
diventassimo ogni volta più amici durante le riprese. Prima di OFF KEY, ogni volta che ci
incontravamo, ci salutavamo da lontano. In America durante le riprese c’è troppa attenzione e
pressione, e la gente non arriva neanche a conoscersi.
“Joe è uno degli attori che più ammiro” dice Ariadna Gil “Mi piace come recita e anche il tipo di
cose che fa. Ha molta classe. Sta sempre al suo posto però senza creare problemi. Il suo modo di
essere non dà fastidio a nessuno. E’ curioso, sono tre personaggi molto diversi che insieme danno
vita a una combinazione esplosiva. Un trio molto speciale. Per un’attrice è molto interessante avere
l’occasione di vedere tre forme di lavoro tanto diverse.”
“Si è creato un eccellente gruppo per lavorare insieme” racconta Anna Galiena.
“I ragazzi ti fanno ridere anche se non vuoi. Non si stancano mai, sono sempre dentro ai loro
personaggi e si divertono. E hanno fatto sì che tutta la troupe si divertisse come loro”.
UNA VERA BABELE
Si dice sempre che la lingua del cinema sia l’inglese ma quando si gira una commedia in cui i
dialoghi e il ritmo caratterizzano ognuna delle scene, l’assoluta comprensione fra tutti i membri è
fondamentale.
“Girare in una lingua che non è la propria crea una certa tensione, ma dopo la prima settimana il
traduttore non è stato più necessario” dice Manuel Gomez Pereira. “Né abbiamo dedicato più tempo
del normale alle prove. O perlomeno non tanto per la lingua quanto per elaborare a fondo il ritmo
interno della scena.”
“OFF KEY non è una pellicola con una identità nazionale molto chiara” segnala Claudia Gerini.
“E’ un film europeo. Da un lato è un film spagnolo con attori spagnoli ma anche con attori italiani e
americani. Ha un senso dell’umorismo molto immediato che si capisce con facilità. In Italia faccio
spesso commedie, commedie sentimentali e credo che la combinazione ragazza bella e divertente
sia abituale in qualsiasi tipo di commedia, l’importante sempre è dare ritmo alla scena. Questa è la
prima volta che lavoro inoltre con un personaggio importante, oltretutto in inglese con attori
americani, ma credo di essermela cavata piuttosto bene!”
Quando ho visto i film precedenti di Manuel ho capito che era il regista perfetto per questo
materiale.” sottolinea Anna Galiena. “Io non mi preoccupo della lingua. Manuel è un santo, con un
grande senso dell’umorismo e tonnellate di pazienza. Sa sempre con precisione dove vuole andare e
la strada che deve prendere per raggiungere lo scopo.”
“A volte anche se si gira con un regista che parla la propria lingua, non ci si capisce bene” conferma
Joe Mantegna. “Fare film è fare film, la lingua è solo un altro aspetto della produzione, però quando
il regista ha molto chiari i suoi desideri rispetto al film, non c’è alcun problema di comprensione.
Questa produzione costituisce un modello, il tipo di film nel quale si desidera sempre lavorare,
perché utilizza l’ambiente, la gente con cui lavora, il materiale che ha fra le mani, è una esperienza
molto gratificante. Non c’è la follia che spesso si verifica nelle riprese di un film in altri paesi.”
“Lavorare in un film come OFF KEY è una sfida, sia per l’inglese sia per gli attori che ci lavorano,
tutti bravissimi, perché si tratta di una commedia e bisogna riuscire a restare su questo tono. Il resto
è tutto un incentivo” assicura Ariadna Gil.
LA COMMEDIA MUSICALE. UN GENERE DOPPIAMENTE COMPLICATO.
Per dare voce ai tre tenori di OFF KEY, la troupe del film ha compiuto uno sforzo superiore
rispetto a quello di una produzione normale. Ha dovuto anche trovare i cantanti adeguati per
interpretare i numerosi brani musicali che appaiono nel film.
“Abbiamo fatto un casting di tenori e soprani in tutta l’Europa” ricorda Carmen Martinez “E’ stato
laborioso perché doveva essere tutto inciso prima di iniziare a girare affinché i playback potessero
sintonizzarsi all’immagine. La colonna sonora è stata incisa a Praga con quasi novanta professori.
Bernardo Bonezzi ha fatto un lavoro fantastico. Dopo, gli attori si sono applicati al playback con
passione quasi animale. Se ne andavano in giro tutto il giorno con il CD e le auricolari, cantando.”
Sincronizzare voci e azioni: la sfida quotidiana che affrontano attori, regista e direttore della
fotografia.
“OFF KEY è una commedia e in un certo senso un musical, per questo a cinepresa è stata al
servizio della messa in scena.” spiega Juan Amoros. “Manolo lo esige sempre. Gli attori devono
poter contare con massima libertà sullo spazio cinematografico. I piani si alzano a partire della
messa in scena per evitare movimenti degli attori che non siano naturali. La cinepresa è situata nel
momento opportuno, nel luogo opportuno e nella forma più ottimale.”
“Nel film succedono così tante cose” dice George Hamilton, “che è difficile mantenersi al livello
della narrazione, perché questa spiazza lo spettatore.”
“Durante le nostre numerose conversazioni prima delle riprese” ricorda Juan Amoros, “Manolo mi
ha trasmesso l’idea di fare un film molto bello, con carattere. E così abbiamo lavorato. Non credo
che lo spettatore se ne accorga, però le luci sono poste in modo da aiutare lo svolgimento delle
azioni. E al tempo stesso c’è l’oscurità e dramma che provengono dall’opera. Una particolare
commedia con dentro una tragedia. La luce deve essere espressiva, far sentire allo spettatore
l’intensità”.
“La cosa migliore del film” dice Ariadna “è che è una vera commedia però al tempo stesso ha un
realismo accentuato. Questi personaggi sono prima di tutto persone.”.
QUALSIASI SOMIGLIANZA CON LA REALTA’ E’ PURAMENTE CASUALE
OFF KEY è un film sull’amore, l’amicizia, il tradimento, le gelosie, su ciò che si nasconde dietro
l’armonia perfetta e la felicità totale che vogliono farci credere. Naturalmente non riguarda nessun
cantante reale.
“Non credo che questi tre tenori abbiano nulla a che vedere con i tre tenori reali. Credo che questo
film sia una commedia degli equivoci nel senso più classico del termine” dice Joe Mantegna.
“Non conosco nessun divo personalmente” dichiara Ariadna Gil “ Ma suppongo che sia un po’
quello che tutti pensiamo che debba essere. E’ vero che vivono un’altra realtà, una realtà di fama e
di potere, di successo, che li pone a un livello di vita molto diverso dal nostro. Credo che tutto
sommato l’importante sia fare bene, sentire le cose che fai. C’è gente che perde la testa, perché la
gente è stupida quando non è nessuno e la gente stupenda continua a essere stupenda quando ha il
potere, quando arriva da qualche parte.”
“I tenori di questa storia sono vittime di se stessi. Tutti loro sono buoni e cattivi al tempo stesso.
Realmente divi. Una autentica finzione” assicura Claudia Gerini.
“E’ una commedia, non è possibile confonderli con personaggi reali” afferma Anna Galiena. “In un
dramma i personaggi sono delineati psicologicamente con più dettagli, qui non c’è dettaglio, qui
tutto succede per un qui pro quo, tutto accade sulla base di fraintendimenti. Spesso le situazioni si
svolgono a dispetto delle motivazioni dei personaggi.
“E’ un film che esplora l’ego di qualsiasi tipo di stella, dell’opera, del rock, del cinema…” dice
George.
“No, questi tre tenori non sono Pavarotti, Carreras e Domingo” dice Danny Aiello “però molte
persone immagineranno che molte di quelle cose accadono allo stesso tipo di personaggi, cose
simili a quelle che i tre tenori vivono nelle loro vite reali. E’ come una commedia di Shakespeare.
Un film sull’amicizia, l’amore, le gelosie, la buona musica, con gente molto brillante. Non è una
commedia particolarmente colta o intellettuale, ma una commedia molto fisica e molto, molto
divertente.”
INTERVISTA CON MANUEL GOMEZ PEREIRA
Perché un film su tre tenori dell’opera? E’ affezionato alla lirica o si è ispirato a qualcuno?
Da sempre mi piace l’opera e anche se questo film non è un musical nel senso classico, ha molto di
un musical, perché ciò che vogliamo raccontare coincide con ciò che sta dentro a un gruppo di
personaggi che si trovano in un mondo speciale. Gli impegni artistici, la loro attività, si mescolano
con i conflitti all’interno dei rapporti familiari, con l’amicizia, il potere, l’egocentrismo; tutti questi
elementi sono presenti in questa storia e insieme hanno un senso, oltre ad avere un senso per la
commedia.
Cos’è quindi OFF KEY?
E’ una commedia sulle amicizie che si rompono e su quello che si nasconde dietro la fama e il
potere. L’ambientazione è il mondo dell’opera, un universo assai particolare.
Dopo aver battuto tutti i record di botteghino con una serie di commedie urbane, Lei si lancia in
una commedia ‘alta’ con un cast internazionale. E’ forse arrivato il momento di fare un salto
mortale?
In genere non mi piace pormi dei traguardi né obiettivi specifici. Non dico che questo sarà un
thriller o che sarà una commedia. Le cose avvengono in modo naturale a seconda dell’idea di base.
A seconda di ciò che si vuole raccontare, può anche accadere che a un certo punto si capisce che
l’argomento da trattare si avvicina di più a una storia romantica e quindi si cambia rotta. Non voglio
per forza essere un esperto di commedie, mi piace anche il thriller, il dramma, ogni cosa ha una
struttura e una forma diversa. Voglio solo fare ciò che mi prende in quel preciso momento.
Fino a che punto influisce la musica nel film?
E’ un musical nel senso che ci sono tre tenori che cantano e devono cantare in alcune scene perché
altrimenti sarebbe assurdo. Logicamente ci sono frammenti di opere, che però riguardano il
significato della scena, l’aspetto della recitazione, e non la drammatizzazione. I protagonisti sono
cantanti di opera che si uniscono per formare una specie di impresa e per cantare insieme.
Raccontiamo di questa collaborazione – le loro ambizioni e le loro lotte – e di come questo influisca
sui loro rapporti familiari. Ci sono momenti di opera conosciuta però l’opera è anche uno dei
personaggi: infatti tutti si chiamano come i personaggi del mondo dell’opera e nella vita
rappresentano tutte le opere, dalle opere buffe a Mozart: da Così fan Tutte alla Carmen, a La
traviata. Il carattere dei personaggi e il trattamento visivo appartengono all’opera, ed è questo è
l’aspetto più importante.
I personaggi sembrano avere un carattere molto mediterraneo. E’ una casualità?
Sono personaggi universali, proprio perché sono persone che non vivono in un paese preciso per via
dei loro impegni professionali. Sono gente che non si stabilisce da nessuna parte, che ha case in
diversi punti del mondo e che comunica in inglese, abituata a una vita itinerante. Abbiamo degli
esempi molto vicini quali Placido e Pavarotti, cantanti cosmopoliti che non vivono in una sola città.
E’ stato molto interessante vedere come Joe, Danny e George abbiano fatto propri i gesti dei
personaggi al punto tale che ci sembrava che gli somigliassero. Sempre in maniera positiva.
In cosa si differenzia il trattamento visivo o la fotografia di questo film rispetto ai Suoi film
precedenti?
Anche il trattamento visivo è determinato dalla storia. Già in “El amor prejudica seriamente la
salud” ci allontaniamo un po’ dalla commedia urbana, perché i personaggi esigono scenari più
sofisticati, a seconda del livello economico di ognuno, se non di quello emotivo. Credo che i
rapporti emotivi siano universali e non si possono limitare al livello economico dei personaggi: le
passioni e le mancanze sono le stesse per tutti. Tuttavia non ho mai giudicato “El amor…” né una
commedia sofisticata né una commedia ‘alta’, sono stati il tipo di personaggi che l’hanno resa tale.
Qui succede la stessa cosa, il contorno dell’opera è barocco e anche la messa in scena deve
mantenere questo punto.
Può anticiparci qualcosa su questa visione di alta commedia?
Soprattutto c’è un riferimento di luce molto concreto, che dipende dalla scena. In generale dovrebbe
essere brillante, però risponde anche a una commedia nera, a volte dolce però con un tocco di
amarezza e con un giro di vite. Il film deve mantenere un punto cattivo, e anche la luce. Un esempio
di commedia ‘cattiva’ è “American beauty” che possiede una dolcezza generale, però con quel
tocco ‘noir’, a rovescio, che le conferisce una densità scioccante, trattandosi di una commedia.
Qual è stato il processo seguito per completare un cast tanto eccezionale?
Il processo del casting è stato diverso, ovviamente, da quello dei film girati in spagnolo. Nei
precedenti lavori, ho sempre avuto la certezza che avrei avuto un cast molto vicino a quello
immaginato fin dall’inizio, perché gli attori spagnoli possono venire scritturati in uno spazio di
tempo relativamente breve, quindi già durante il trattamento del copione sono in contatto con loro.
Joe Mantgena era uno di quelli che avevo in testa fin dall’inizio, mentre Danny Aiello e George
Hamilton sono invece arrivati dopo, erano una delle opzioni. Il processo è stato lungo, perché oltre
a loro bisognava scegliere le loro mogli, i figli e gli altri. La cosa fondamentale era avere loro tre
per completare il casting e far sì che gli attori scelti avessero un senso fra loro, fisico e relazionale.
L’intero processo del casting è stato lungo e complicato.
Un cast internazionale condiziona la preparazione del film, e le prove?
A me piace provare con gli attori quasi fino all’inizio delle riprese affinché gli attori acquistino una
dimensione della scena quasi reale. La prima cosa è fare una lettura per avere chiaro il senso della
scena. Dopo di ciò le cose che cambiano sono piccole, non riguardano la struttura, bensì la
memoria. In quanto alla lingua, si gira in inglese con la maggior parte degli attori che parlano
inglese. Penso comunque che la lingua del cinema in questi momenti sia l’inglese e che, dall’altra
parte, il linguaggio cinematografico sia universale. Gira che ti rigira, alla fine il mondo si capisce.
L’unica cosa che cambia fra un paese e l’altro è il potere economico di ciascuno.
Nel caso di una commedia che si avvicina al genere ‘slapstick’ è necessaria una complicità
speciale fra attori e registi?
Quello che ci consentono le prove è che il personaggio cresce cercando però di non perdere il nostro
punto di vista. Quello che abbiamo fatto è stato adattare dei dialoghi scritti in spagnolo a quello che
crediamo sia il modo di pensare di questo personaggio, con l’aiuto dell’attore. Senza perdere il
senso dell’umorismo. In nessun momento siamo entrati in conflitto con i suoi punti di vista, né a
qualche attore è sfuggito il senso del suo personaggio e delle sue scene. Questo genere di commedia
pone difficoltà di situazione, di maniera, di struttura perché i personaggi in generale hanno dei
dialoghi molto rapidi. E abbiamo lo svantaggio che io ho visto il lavoro degli attori, mentre loro non
hanno visto tutto il mio, il ché faciliterebbe la complicità. In qualsiasi caso, la prima complicità
nasce dal copione e questo ha funzionato da solo.
Sono state riprese laboriose, trattandosi di un film corale con attori di diverse nazionalità, girato
per lo più in luoghi naturali fuori del nostro paese?
In una commedia è fondamentale che il movimento della scena risulti organico, naturale e bisogna
dedicare del tempo a questo, all’elaborazione del ritmo interno della scena perché è fondamentale
per il montaggio, così come l’illuminazione… Sono scene che cambiano, che spesso cominciano in
un modo e finiscono in un altro. Bisogna essere molto a contatto con gli attori e con la troupe.
Nel corso delle riprese Lei interpreta i loro ruoli per gli attori. E’ un trucco appreso in tutti questi
anni di professione?
Recitare mi sembra difficilissimo. Mi vergogno moltissimo, tuttavia con loro mi sono molto
divertito. Devo vivere la scena che sto girando, come quando scrivo, scrivo come parlano i
personaggi; nello stesso modo, quando ti muovi sullo spazio scenico, bisogna farlo come lo
farebbero i personaggi. Ci sono altri sistemi, lasciarli alla loro interpretazione. Però mi diverte
giocare con loro, è un sistema di lavoro molto personale, credo che capiscano meglio le motivazioni
dei personaggi che intendo comunicare.
OFF KEY è una commedia con una trama che cambia di senso in più di una occasione. Questo La
obbliga ad avere una pianificazione chiara, delle inquadrature? Consente l’improvvisazione?
Faccio sempre il lavoro ideale per me prima di girare, arrivo sul set con la sequenza già impostata,
così come si fa in questo mestiere. Conosci lo spazio scenico, hai scritto la sequenza ed hai chiaro le
cose importanti, da dove vieni e dove vai. A volte la scena è più studiato, altre volte invece lascio
all’improvvisazione.
L’ideale è mantenere la sequenza strutturata e poi giocare con gli attori. Lo spazio scenico, il luogo
dove si piazza la cinepresa e il montaggio è qualcosa che non mi preoccupa perché specialmente in
questo genere di film, la cinepresa si adatta ai movimenti dei personaggi. Sostanzialmente credo che
nella commedia non siano gli attori a doversi adattare ai movimenti della cinepresa, bensì il
contrario. Lasciare che la scena cresca, perché quando hai attori creativi e danno suggerimenti man
mano che le cose si svolgono, c’è sempre l’opzione di dire compri o non compri. Se la scena è
capita, compri tutto.
Ha scelto di girare con la Lolafilms per avere una piena garanzia con un film tanto complesso?
Abbiamo girato con la Lolafilms perché Andrés Vicente Gomez ha letto il copione e gli è piaciuto.
In realtà la complessità del film sta nella struttura del tono, non negli aspetti della produzione.
Questo film è nato come una cosa piccola, quasi come un’opera di teatro che si sarebbe risolta in tre
scene, ma poi è cresciuta l’idea, e quindi è cresciuta anche la produzione.
CRONOLOGIA: L’OPERA AL CINEMA
Film che utilizzano le opere come qualcosa di più che uno sfondo musicale.
1932. “El Canto del ruiseñor”
(The song of the nightingale)
1935. “Una notte all'opera”
1940. “Fantasia”
1954. “Carmen Jones”
1958. “Gayarre”
1959. “Porgy and Bess”
1963. “Les parapluies de Cherbourg”
1975. “Il flauto magico”
1979. “Don Giovanni”
“Apocalypse Now”
1980. “Diva”
1982. “La Traviata”
“Si, Giorgio”
1983. “Carmen”
“E la nave va”
1985. “L'Onore dei Prizzi”
“Romanza final (Gayarre)”
“Camera con vista”
1986. “Otello”
1987. “Attrazione fatale”
“Stregata dalla luna”
“Chi Protegge il Testimone”
1988. “Il giovane Toscanini”
1989. “Boris Godunov”
1990. “Il padrino III”
1991. “Le Tentazioni di Venere”
1994. “Creature del Cielo”
di Carlos San Martín.
di Sam Wood.
di Ben Shardsteen.
di Otto Preminger.
di Domingo Viladomat.
di Otto Preminger.
di Jacques Demy.
di Ingmar Bergman.
di Joseph Losey.
di Francis Ford Coppola.
di Jean –Jacques Beinex.
di Franco Zefirelli.
di Franklin J. Shaffner.
di Carlos Saura.
di Federico Fellini.
di John Huston.
di José María Forqué.
di James Ivory.
di Franco Zeffirelli.
di Adrian Lyne.
di Norman Jewison.
di Ridley Scott. Lakmé.
di Franco Zeffirelli.
di Andrzej Zulawski
di Francis Ford Coppola.
di Istvan Szabó.
di Peter Jackson.
IL PERSONAGGIO E L’ATTORE
DANNY AIELLO E’ FABRIZIO
“Fabrizio è un uomo impulsivo, appassionato e un po’ ipocondriaco. Ha una scena assolutamente
folle… Si, una scena con dei cani molto cattivi.” - Danny Aiello.
Newyorkese di vocazione, Danny Aiello ha iniziato la sua carriera di attore intorno alla trentina.
Carriera che ha decollato in fretta grazie al premio Theatre World per il suo debutto in Lamppost
Reunion. Nato il 20 giugno del 1933, Daniel Louis Aiello, ha iniziato a fare cinema con BANG
The Drum Slowly (Batte il tamburo lentamente). Aiello ha quindi continuato con film diversi fra cui
Hide in Plan Sight, C’era Una Volta in America e La Rosa Purpurea del Cairo. La sua reputazione
di attore senza frontiere a teatro, e una serie di interpretazioni molto sentite al cinema lo hanno
imposto all’attenzione della critica. Aiello ha quindi incarnato il fidanzato respinto da Cher in
Stregata Dalla Luna, ruolo con cui ha conquistato gli spettatori. In seguito Aiello ha recitato in Fa
la Cosa Giusta di Spike Lee, film in cui Aiello ha ricevuto un unanime apprezzamento, nonché le
nomination all’Oscar e al Golden Globe come Migliore Attore Protagonista, ed è anche stato
nominato come Migliore Attore dalle Film Critics Associations di Los Angeles, Boston e Chicago.
Cresciuto in una famiglia di operai, Danny e i suoi sei fratelli devono tutto ai grandi sforzi di sua
madre. Sin dall’infanzia, Aiello ha svolto un gran numero di lavori, dal vendere giornali a pulire
scarpe alla Grand Central Station. Da adolescente, è stato tre anni nell’Esercito da cui lo mandarono
in Germania. Al ritorno nel suo paese, già pensava di tentare la carriera di attore.
Quando lasciò la carica di Presidente della Greyhound Bus Union, a oltre trent’anni, Aiello entrò a
lavorare nel New York´s Comedy Club. All’inizio improvvisava ma presto cominciò a rischiare
ruoli più temerari. Se si pensa che non aveva mai avuto la possibilità di assistere come spettatore a
una rappresentazione teatrale, sorprende ancora di più il suo desiderio di seguire la vocazione di
attore.
Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti per i suoi lavori a teatro e al
cinema.
FILMOGRAFIA COME ATTORE
2001 “Prince of Central Park”
"Dinner Rush"
1999 "18 Shades of Dust"
"Mambo Café"
1998 "Wilbur Falls"
"Last Don II, The". Tv
"Bring Me the Head of Mavis Davis"
1997 "Dellaventura". Tv .
"Last Don, The". Tv .
"Unforgotten: Twenty-Five Years After Willowbrook"
"Brooklyn Sate of Mind"
1996 "Two days in the Valley"
"Two Much”
"City Hall"
"Mojave Noon"
1995 "17.Brothers' Destiny TV
"Lieberman In Love
"Power of Attorney "
1994 "Léon!"
"Prêt-à-Porter"
1993 "Me and the Kid”
"Il Club delle Vedove”
1993 "The Pickle"
1992. "Mistress"
"Ruby "
1991 "Hudson Hawk- Il mago del furto"
"29th Street "
"The Closer"
"Once Around "
"Shocktroop "
1990 "He Ain't Heavy "
"Jacob's Ladder"
1989 "Preppie Murder, The "
"Do the Right Thing".
"Harlem Nights”
"Preppie Murder"
Making " Do the Right Thing ".
"Russicum - I giorni del diavolo"
"White Hot "
1988 "Alone in the Neon Jungle". TV
1987 "Pick up Artist"
"Daddy ". TV
"Stregata dalla luna”
“Un Uomo Sotto Tiro”
“Radio Days “
1985 “Lady Blue". TV Series ....
“La rosa purpurea del Cairo”
“Key Exchange”
“Lady Blue.TV
“Protector, The”
“In-natural”
1984 “Broadway Danny Rose”
“C’era una volta in America”
“Deathmask”
“Old Enough”
1983 “Blood Feud”
1982 “A Question of Honor”
1981 “Fort Apache the Bronx”
“Chu Chu and the Philly Flash”
1980 “A Family of Strangers”
“Hide in Plain Sight”
1978 “Bloodbrothers”
“The Last Tenant"
“Lovey: A Circle of Children, 2”
1976 “The Front”
1974 “Il padrino 2”
1973 “Bang the Drum Slowly “
“The Godmothers”
GEORGE HAMILTON E' ARMAND
“Armand è un seduttore, desidera restare giovane e al tempo stesso fa finta di non aver bisogno di
niente e di nessuno.” - George Hamilton.
George Hamilton incarna l’età d’oro di Hollywood, i tempi in cui le ‘stelle’ erano eccitanti sia fuori
che dentro lo schermo. Bogart, Gable e Cagney, ad esempio, non perdevano mai la popolarità anche
se il film era un disastro commerciale. Si guadagnavano una presenza perenne fuori dal grande
schermo con una immagine più reale della vita stessa.
Non è un caso che George Hamilton sia stato paragonato in numerose occasioni a Cary Grant, altra
superstar dell’epoca d’oro del grande schermo. Come Grant, Hamilton possiede uno stile proprio,
unito a una immagine impeccabile, fascino, eleganza, e passione per la vita.
Hamilton è apparso di recente, in gran forma fisica, nel film Eight Heads in a Duffel Bag, in cui è
stato co-protagonista accanto a Joe Pesci e Dyan Cannon, una produzione del 1997.
Il personaggio pubblico ha addirittura oscurato una carriera che spazia nel teatro, televisione e
numerosi film. Da adolescente, Hamilton ottenne una parte in un film di Vincente Minnelli Home
from the hill, accanto a Robert Mitchum, Eleanor Parker e George Peppard. Il suo ruolo si impose
all’attenzione del pubblico dando il via a una lunga e felice carriera.
I ruoli successivi, per la maggior parte conseguenza del suo straordinario lavoro con Minelli,
accesero la sua singolare scintilla per la commedia. La collaborazione con Francis Ford Coppola ne
Il Padrino Parte III segnò il ritorno di Hamilton a un cinema a tinte fosche, e fu premiato per quel
ruolo nel 1991, in cui interpretava l’ avvocato di Al Pacino.
Hamilton possiede una sua compagnia di produzione, la George Hamilton Productions, Inc., con la
quale ha prodotto diversi progetti fra cui Love at Second Bite.
Negli ultimi anni, Hamilton ha rinnovato la sua carriera, producendo quasi completamente tre suoi
film recenti: Evil Knievel, Zorro: The Gay Blade e Amore al primo morso, l’ultima delle quali è
stata un grande successo di botteghino che ha ottenuto di oltre 34 milioni solo negli Stati Uniti.
FILMOGRAFIA COME ATTORE
2001 “Crocodile Dundee a Los Angeles”
1999 "P.T. Barnum"
"Casper Meets Wendy”
1998 “Bulworth”
"Match Game"
“She's Too Tall”
1997 "Jenny" TV.
“Rough Riders”. Tv.
“8 Heads in a Duffel Bag”
“Meet Wally Sparks “
1996 "The Guilt"
“Hart to Hart: Till Death Do Us Hart”
1995 "George & Alana". Tv.
“Playback”
“Vanished- Scomparsa”. TV.
“Two Fathers: Justice for the Innocent”. TV.
"The Bold and the Beautiful".
1993 “Amore!
“Double Dragon”
“Paradies am Ende der Berge”
1992 House on Sycamore Street,” TV
“Godfather Trilogy: 1901-1980”
"Supertrain".
1979 “Death Car on the Freeway”.
“Express to Terror.”
“Institute for Revenge”
“The Seekers”. TV
1978 “Sextette.”
“The Users”. TV
1977 “Killer on Board”. TV
“The Strange Possession of Mrs Oliver”. TV
"Roots". TV.
“Circus of the Stars.” TV
“En Washington los senadores van calientes”
1975 “Jacqueline Susann's Once Is Not Enough”
“Columbo: A Deadly State of Mind”. TV
1974 “The Dead Don't Die”. TV
1973 “El hombre que amó a Cat Dancing”
“Medusa”
1971 “Evel Knievel”
1970 “Togetherness “
1969 "The Survivors". TV
1968 “El poder “
1967 “A Time for Killing“
“A la caza de marido”
“Jack de diamantes”
1966 “LºHomme de Marrakesh”
1965 “¡Viva María!”
1964 “Looking for Love”
“Your Cheatin' Heart”
1963 “Los vencedores”
“Act One”
1962 “Luz en la ciudad”
“Dos semanas en otra ciudad”
1961 “Angel Baby”
“Brotes de pasión”
“A Thunder of Drums”
“Home from the Hill”
1960 “Los jóvenes caníbales”
“Where the Boys Are”
1959 “Crime & Punishment, USA
1951 “Estrella del destino”
JOE MANTEGNA E' RICARDO
“Ricardo è un comico nel senso classico del termine e per molti aspetti un clown”
Joe Mantegna.
Joe Mantegna ha ricevuto i premi Tony e Joseph Jefferson per le sue apprezzate interpretazioni di
Richard Roma in Glengarry Glenn Ross di David Mamet, opera vincitrice di un Premio Pulitzer. In
seguito è stato il protagonista a Broadway di un’altra opera di Mamet, Speed the Plow. Ha debuttato
a Broadway con un musical di Stephen Schwartz, Working. Off-Broadway, Mr. Mantegna ha
concepito e collaborato nell’opera Bleacher Blums, che si è anche trasformata in una produzione
televisiva vincitrice di un Emmy. Il suo lavoro con l’Organic Theater di Chicago comprende The
Wonderful Ice Cream Suit e Cops, così come due tournée europee.
Originario di Chicago, la sua collaborazione con David Mamet comprende la prima di “A Life in
the Theatre” e “The Dissapearance of the Jews”. Ha diretto inoltre una produzione dell’opera di
Mamet, “Lakeboat”, che ha ricevuto tutti i tipi di elogio della critica lanciando una lunga carriera in
scena a Los Angeles.
Joe Mantegna ha debuttato sul grande schermo con un film di Frank Perry, Compromising
Positions. Fra i suoi primi ruoli ricordiamo Esta casa es una ruina, Hombres marcados e
Sospechoso. E’ stato anche protagonista del film molto apprezzato dalla critica, House of Games,
così come di un altro film di David Mamet che gli ha meritato il Premio come Migliore Attore al
Festival de Venecia, Las cosas cambian. Il thriller Homicidio lo ha reso noto al grande pubblico.
Joe Mantegna ha diretto recentemente il suo primo film, Lakeboat, sceneggiato da David Mamet e
tratto dalla sua opera omonima. Ogni tanto si diletta nella produzione di film di amici fra cui
Robert Foster, Andy García, Denis Leary, Charles Duning e Peter Falk.
E’ inoltre il narratore di un programma speciale di documentari nominati a diversi Oscar: “Crack
U.S.A”, “County Under Siege and Death on the Job”.
FILMOGRAFIA COME ATTORE
2001 “Holocaust: New York Tolerance Center”
“Walking Shadow”
“Turbulence 3: Heavy Metal
“Fall”
“Lakeboat”
“The Trumpet of the Swan”
“Thin Air”
2000 “The Last Producer”
“More Dogs Than Bones “
1999 “Liberty Heights”
“My Little Assassin”. TV
“Spenser: Small Vices”. TV
“The Runner”
1995 “Boy Meets Girl”
“Celebrity”
“The Rat Pack”
“Hoods”
"The Last Don" . TV .
1996
1996
1996
1995
1994
1993
1991
1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
“The Wonderful Ice Cream Suit”
“Jerry & Tom”
“Airspeed”
“Body and Soul”
“Conundrum”
“Error in Judgment”
“Merry Christmas, George Bailey”.TV
“Face Down”. TV
“Call to Remember, A”. TV
"The Last Don" . TV
“La ley del hampa”
“For Hire“
“Persons Unknown”
“Thinner”
“Albino Alligator”
“Íntimo y Personal”
“Ojo por ojo”
“For Better or Worse”
“Above Suspicion”
“The Rhinehart Theory”
“Forget Paris”
“Captain Nuke and the Bomber Boys”
“Favorite Deadly Sins”
“Cabezas huecas”
“El peque se va de marcha”
“State of Emergency”
“El cuerpo del delito”
“Fallen Angels". TV.
“Family Prayers”
“En busca de Bobby Fischer” 1992.
“Water Engine”
“The Comrades of Summer”TV
“Godfather Trilogy: 1901-1980”
“Homicidio”
“Bugsy”
“Queens Logic”
“El padrino 3”
“Alice”
“Espera hasta la primavera, Bandini “
“Las cosas cambian”
“Estado crítico”
“House of Games”
“Sospechoso”
“Hombres marcados”
“Esta casa es una ruina”
“Off Beat”
“Tres amigos”
“Compromising Positions”
"Comedy Zone". TV
“The Outlaws”. TV
“Second Thoughts”
1980 “Xanadu”
1979 "Soap". TV
“Elvis”. TV
“To Be Announced”
1977 “Towing”
ANNA GALIENA E’ RITA
Nata a Roma. Si è formata artisticamente a New York dove ha debuttato in teatro recitando in testi
classici, contemporanei e in musical, con attori e registi come Michael Moriarty, Ellen Burstyn e
Elia Kazan. Dal 1978 è membro dell’Actor Studio di N.Y. Tornata in Europa, lavora in cinema, in
teatro e in televisione.
“Rita non è proprio una santa. Sembra una vittima. E’ una donna che cerca che tutti restino uniti.
Il rapporto con il primo non ha funzionato, ha cercato di ucciderlo e questo la fa apparire cattiva
ma in realtà questo le piace. Con il secondo dimostra di essere buona, man mano che prosegue il
film.” - Anna Galiena
FILMOGRAFIA
2001 “Oltre il confine”
“Senso ‘45”
2000 “Crociera, La" TV
”Vivancos el sucio III”
“Bibo per sempre”
“Off key”
1999 “Amor nello specchio”
“Venice Project, The”
“Come te nessuno mai”
“Vino santo”. TV
1998 “Préférence“
"Doppio segreto". TV
“Cadaveri eccellenti”
1997 “La pistola de mi hermano “
1996 “Tre”
“The Leading Man”
“Celluloide”
“Tre vite e una sola morte”
“Moses”. TV
“Les Caprices d'un fleuve”
“Cervellini fritti impanati “
“Cuestión de suerte”
1995 “La Scuola”
“Una Coppia distratta”
1994 “Senza pelle”
“Mario und der Zauberer”
“Femmes et les enfants d'a bord, Les”
1993 “Grande cocomero, Il “
1994 “Being Human”
“L’Écrivain public”
1993 “Vieille canaille”
“L´Atlantide”
“Prosciutto Prosciutto - Jamón, jamón”
1991 “LA Viuda del capitán Estrada”
“Il Marito della Parrucchiera”
1990 " Willy Signori e vengo da lontano"
“Giorni felici a Clichy”
1989 “The Nightmare Years" TV
1988 “La Travestie”
“Mr Rorret”
1987 “Una donna a Venezia”
“Hotel Colonial”
“Caramelle da uno sconosciuto”
“LA Fée Carabine”
“Mosca addio”
1986 “L´Argent”. TV
“Laggiù nella giungla”
“Puro cashmere”
1984 “Siamo a cavallo”
ARIADNA GIL E’ CARMEN
“Carmen è una figlia abbandonata. I suoi genitori sono sempre stati troppo occupati per dedicarle
tempo, e questo ha reso molto difficile la sua ricerca di una identità propria. Per questo motivo
finge continuamente. In presenza della sua famiglia e dei suoi conoscenti, interpreta un ruolo. E’
una superstite.” - Ariadna Gil
FILMOGRAFIA
2001 “Bear´s Kiss”
“El embrujo de Shangai”
2000 “Nueces para el amor”
“Obra maestra”
“El lado oscuro del corazón”
“Jet Set”
“Camera Obscura”
1999 “Seconda Pelle”
1998 “Talk of Angels”
“Don Juan”
“Lágrimas negras”
1996 “Libertarias (1996)
“Malena es un nombre de tango”
“Tranvía a la Malvarrosa”
1995 “Antártida”
“Atolladero”
“Los peores años de nuestra vida”
1994 “Irresistible Sara”
“Todo es mentira”
1993 “Mecánicas celestes”
1992 “Belle époque”
“Revolver”. TV
“El columpio “
“Mal de amores “
1991 “Amo tu cama rica”
“Capitán Escalaborns”
1987 “El complot de los anillos”
1985 “Lola”
CLAUDIA GERINI E’ VIOLETA
“Violeta è una outsider, una prostituta che non ha nulla a che vedere con questa famiglia. Tuttavia
la scritturano per prendere parte a questa farsa. E lei si diverte a trasformarsi da Violeta in Lady
Violeta.” - Claudia Gerini.
FILMOGRAFIA
1999 “Tutti gli uomini del
deficiente”
“Vespa e la regina, La”
“Lucignolo”
“Amore grandissimo, Un”
“Commedia”
“Sotto la luna”. TV
“Fuochi d'artificio”
1996 “Escoriandoli”
“Sono pazzo di Iris Blond”
... aka I'm Crazy About Iris Blond” (USA)
1995 “Anno prossimo vado a letto alle dieci, L”
“Viaggi di nozze”
1994 “Padre e figlio”
... aka “Father and Son”
1992 “Atlantide, L”
“Favola crudele”
1989 “Nightclub”
“Ciao ma”
MANUEL GÓMEZ PEREIRA - Regista
FILMOGRAFIA COME REGISTA
2001
1999
1996
1995
1994
1992
1991
1990
1989
1979
“Off Key”
“Entre las piernas”
“El amor perjudica seriamente la salud”
“Boca a boca”
“Todos los hombres sois
iguales”
“¿Por qué lo llaman amor cuando quieren decir sexo?”
“Salsa rosa”
"Los muñegotes". TV
"Perfiles andaluces". TV
“Nos va la marcha”
FILMOGRAFIA COME SCENEGGIATORE
2000
1999
1996
1995
1994
1992
1991
1979
“Dancer Upstairs”
“Entre las piernas
“El amor perjudica seriamente la salud,”
“Boca a boca”
“Todos los hombres sois iguales”
“¿Por qué lo llaman amor
“Salsa rosa
“Nos va la marcha”
FILMOGRAFIA COME PRODUTTORE
1996 “El amor perjudica seriamente la salud,”
1995 “Boca a boca”
JOAQUÍN ORISTRELL, Sceneggiatore
FILMOGRAFIA COME SCENEGGIATORE
1999 “Entre las piernas”
1997 “De qué se ríen las mujeres”
1996 “Pon un hombre en tu vida”
“Sombras y luces: Cien años de cine español”
“Éxtasis”
“Amor perjudica seriamente la salud, El “
1995 “Efecto mariposa, El”
“Boca a boca”
1994 “AlLegre ma non troppo”
“Todos los hombres sois
iguales”
1991 “Mi hermano del alma”
1992 “Orquesta Club Virginia”
“¿Por qué lo llaman amor cuando quieren decir sexo?”
1991 “Salsa rosa”
1990 “Don Juan, mi querido fantasma”
“Lo más natural”
1988 “Bajarse al moro”
“Esquilache”
1986. “Calé”
1985 “De hombre a hombre”
“Noche de la ira, La”
FILMOGRAFIA COME PRODUTTORE
1996 “El amor perjudica seriamente la salud”
1995 “Boca a boca (1995)
FILMOGRAFIA COME REGISTA
2001 “Sin vergüenza”
1999 “Novios”
2002 “De qué se ríen las mujeres
YOLANDA GARCÍA SERRANO
FILMOGRAFIA COME SCENEGGIATORE
2001
2000
1999
1997
1996
1994
1992
1991
“¡Hasta aquí hemos llegado”
“Km. 0”
“Entre las piernas”
“Amor de hombre”
“El amor perjudica seriamente la salud”
“Todos los hombres sois
iguales “
“¿Por qué lo llaman amor cuando quieren decir sexo?”
“El robobo de la jojoya”
“Salsa rosa”
FILMOGRAFIA COME REGISTA
1997 “Amor de hombre”
2000 “Km. 0”
2001 “¡Hasta aquí hemos llegado” (in postproduzione)
JUAN LUIS IBORRA
FILMOGRAFIA COME SCENEGGIATORE
1999
1997
1996
1994
1992
1991
“Entre las piernas”
“Amor de hombre”
“El amor perjudica seriamente la salud”
“Todos los hombres sois iguales “
¿Por qué lo llaman amor cuan
do quieren decir sexo?”
“El robobo de la jojoya”
“Salsa rosa”
FILMOGRAFIA COME REGISTA
1997 “Amor de hombre”
2000 “Km. 0”
2001 “Tiempos de azúcar”
JUAN AMORÓS - Direttore della fotografia
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2000. “Jacinto Durante, representante"
1999. “.Entre las piernas”
“Cha-cha-chá
1998. “Grandes ocasiones
“El amor perjudica seriamente la salud
1997. “Pon un hombre en tu vida
1996. “Libertarias.”
1995. “Los baúles del retorno”
“Trinità & Bambino...”
“Boca a boca” (1995)
“Cuernos de mujer” (1995)
1994. “Todos los hombres sois iguales” (1994)
1993. “Amante bilingüe”(1993)
1992. “Yo me bajo en la próxima, ¿y usted?
1991. “El día que nací yo, El (1991)
“Fuera de juego (1991)
“Como ser mujer y no morir en el intento (1991)
1990. “Jinetes de Alba, Los (1990) (TV)
“Yo soy ésa (1990)
1989. “Si te dicen que caí (1989)
1988. ”Diario de invierno (1988) “
“Esquilache (1988)”
“Mujer de tu vida: La mujer infiel”
1987. “El pecador impecable”
1986. “Dragon Rapide” (1986)
“Redondela” (1986)
“Año de las luces”
“Tiempo de silencio”
“La Gabbia”
1985. “De tripas corazón “
“Lulú de noche”
BERNARDO BONEZZI - Musica
FILMOGRAFIA
2001 “Sin noticias de Dios”
2000 “Tardes con Gaudí”
“Mari del Sud”
1999 “Entre las piernas”
1997 “Miranda hacia atrás”
1996 “Hola, ¿estás sola?”
“El amor perjudica seriamente la salud”
1995 “El techo del mundo”
“Boca a boca”(canzoni)
“Nadie hablará de nosotras cuando hayamos muerto”
1994 “Todos los hombres sois
iguales”
“Enciende mi pasión”
“Morirás en Chafarinas”
1992 “Shooting Elizabeth”
1991 “El laberinto griego”
1990 “¡Átame!”(canzoni)
“Don Juan, mi querido fantasma”
“Todo por la pasta”
1988 “Donne sull’orlo di un attacco di nervi”
“La boca del lobo”
“Bâton rouge”
“La mujer de tu vida: La mujer feliz”TV
“La mujer de tu vida: La mujer oriental”TV
“No hagas planes con Marga”
1987 “Barrios altos”
“La ley del deseo”
“Rumbo norte”
1986 “Matador”
1984 “¿Che ho fatto io per meritare questo?!!”
“Labirinto di passioni”
CARMEN MARTÍNEZ - Direttore di Produzione
FILMOGRAFIA COME DIRETTORE DI PRODUZIONE
2001 “La marcha verde”
“Kasbah”
2000 “Tú que harías por amor”
“Lázaro de Tormes”
1998 “Goya en Burdeos”
1999 “Tú que harías por amor”
1998 “La mirada del otro”
1999 1997“Más allá del jardín”
1996 “Tranvía a la Malvarrosa”
1995 “El día de la bestia”
“Cuernos de mujer”
1994 “Pasión turca, La”
1993 “¡Dispara!”
1992 “Marathon”
1992 “El sol del membrillo”
ALTRA FILMOGRAFIA
1992 “Sevillanas” (capo location, capo produzione)
“Christopher Columbus: The discovery”
(capo location)
1991 “La noche más larga”
(capo di produzione)
1990 “¡Ay, Carmela!” (capo di produzione)
“Las cartas de Alou”
(capo di produzione)
“La otra historia de Rosendo Juárez”
(capo di produzione)
1989 “La noche oscura”
(capo di produzione)
“El mar y el tiempo”
(capo di produzione)
“Lulú de noche” (best boy)
FILMOGRAFIA COME REGISTA DELLA SECONDA UNITA’ E AIUTO REGISTA
1988 “El Dorado”
(secondo aiuto regia)
“Baton Rouge”
(secondo aiuto regia)
1986 “El año de las luces”
(secondo aiuto regia)
“Matador”
(secondo aiuto regia)
1985 “Sé infiel y no mires con quién” (secondo aiuto regia)
ANDRÉS VICENTE GÓMEZ - Produttore
Senza dubbio, il produttore spagnolo più prolifico, che ha prodotto oltre settanta film negli ultimi
venticinque anni, lavorando con quasi tutti i registi spagnoli più famosi. Andrés Vicente Gómez ha
prodotto cinque dei dieci maggiori successi di botteghino del cinema spagnolo degli ultimi anni,
vincendo molti premi nazionali e internazionali, compreso un Oscar al Miglior Film in Lingua non
Inglese per “Belle Epoque”, di Fernando Trueba. Il suo straordinario lavoro è stato riconosciuto di
recente con il tributo che gli ha dedicato il Festival del Cinema di Cannes nel 1998, come uno dei
professionisti più importanti dell’industria cinematografica.
LOLAFILMS
Creata nel 1981, la Lolafilms si è presto imposta come la società leader delle produzioni
indipendenti del paese. Diretta da Andrés Vicente Gómez, la Lolafilms ha prodotto film dei più
importanti registi spagnoli. Bigas Luna e la sua trilogia spagnola: "Jamon, Jamon", "Huevos de oro"
e "La teta y la luna"; “El Dorado”, di Carlos Saura, l’accattivante “Ay Carmela”, nonché “Goya en
Burdeos”; tutti lavori della Lolafilms.
Successi come "La pasión turca", di Vicente Aranda, “El día de la bestia”, di Álex de la Iglesia e il
suo film girato in inglese "Perdita Durango", interpretato da Rosie Perez e Javier Bardem, sono
alcune delle produzioni recenti della società. “Torrente, el brazo tonto de la ley”, che segna il
debutto alla regia di Santiago Segura, che ha battuto tutti i record di incassi, figura fra la sua
filmografia.
Tutti i film recenti di Fernando Trueba sono stati prodotti in collaborazione con la Lolafilms,
compreso il successo "Two Much" (Melanie Griffith, Antonio Banderas, Daryl Hannah), il film
vincitore di un Oscar "Belle Epoque", e il film candidato all’Orso d’Oro di Berlino 99 “La niña de
tus ojos”. vincitore di sette Goya –come Miglior Film, Migliore Attrice (Penelope Cruz)-, film che è
diventato il secondo maggiore successo di botteghino di quest’anno.
Nei prossimi mesi usciranno cinque delle sue ultime produzioni, “El portero”, di Gonzalo Suárez;
“Esa chica de Rio”, di Christopher Monger; “La comunidad”, di Álex de la Iglesia; “Lázaro de
Tormes” diretto da Fernándo Fernán Gómez y José Luis García Sánchez; e “El paraíso ya no es lo
que era”, di Francesc Betriú.
Attualmente sono in corso di produzione: “Pasos de baile”, diretto da John Malkovich; “Tardes de
Gaudí”, di Susan Seidelman, “La marcha verde” di José Luis García Sánchez e “No somos nadie”
di Jordi Mollá.
Con la participazione del leader delle telecomunicazioni e l’esperto del gruppo finanziario
Gescapital, la Lolafilms ha riunito tutti gli ingredienti per dar vita a solidi progetti futuri. Questi
progetti permetteranno alla Lolafilms di conservare un ruolo sempre più attivo e significativo nel
settore degli audiovisivi, grazie anche al sostegno della Lolafilms Distribution, che contribuisce al
finanziamento delle sue produzioni.