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DCOOS5470
NE/CONV/0026/2010
MERANONOTIZIE
DICEMBRE 2010 ANNO 10 N° 3
www.comune.merano.bz.it
INFORMAZIONI DEL COMUNE DI MERANO
NEWS
MUNICIPIO
FUTURO
PROGETTI
A
­ ZIENDA DI SOGGIORNO 13
Merano-Salisburgo 14
PROBLEMATICA RIFIUTI 10
MENSA SCOLASTICA 12
PROGRAMMA EDILIZIA ABITATIVA 6
TELERISCALDAMENTO
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CIRCONVALLAZIONE
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Merano 2000 - avanti tutta!
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Care concittadine e cari concittadini,
anche in questa legislatura non potremo esaudire
tutti i vostri desideri. Però
ci prenderemo cura di
quelle questioni che più vi
preoccupano. La sicurezza e la pulizia nella nostra
città stanno al primo posto nella lista. Lo stesso
dicasi per l’urbanistica
nonché per il crescente
traffico sulle strade, che
continua a richiedere il nostro impegno senza riserve – anche in futuro le forme di mobilità alternativa
avranno il nostro pieno appoggio.
Vorrei fare due esempi: il museo civico deve finalmente aprire le sue porte. Ci stiamo lavorando. E
la piscina comunale deve poter rimanere aperta.
Enormi perdite di acqua nelle due vasche rendono necessari investimenti sostanziosi. E li faremo.
I dettagli sulle nostre attività – come pure su quelle
dei nostri partner – li troverete in questo numero e
nelle nostre pagine internet.
Vi chiedo di collaborare in modo costruttivo alla vita
della nostra Merano – e di vedere il bicchiere mezzo
pieno, anzichè mezzo vuoto.
Cordiali saluti
Dott. Günther Januth
Sindaco
[email protected]
In copertina: La giunta comunale, a
­ ssieme
al presidente Walter Weger e al direttore
Franz Pixner durante il sopralluogo alla n
­ uova
­cabina della funivia di Merano 2000.
Foto: Stefano Bolognesi
Foto: Stefano Bolognesi
Anche in altri campi dobbiamo rimboccarci le maniche – sempre tenendo presente la ristrettezza
dei mezzi finanziari (anche a causa dei tagli della
Provincia). Benché lo desideriamo, non dobbiamo
dimenticare che il Comune non è competente per
ogni cosa! Lo è però per i compiti istituzionali importanti, come la creazione di spazi sufficienti per le
scuole o per attività ricreative adeguate.
Anche in futuro la popolazione di Merano non dovrà
rinunciare ad un bagno fresco al lido. Però questo
comporterà investimenti sostanziosi nei prossimi
due anni.
IMPRESSUM
MERANONOTIZIE
INFORMAZIONI DEL COMUNE DI MERANO
Proprietario: Comune di Merano, Portici 192, Merano
Registrazione Tribunale Bolzano n. 7/2002 del 11.03.2002
Editore: Burggräfler Medien Srl, Merano
Direttore responsabile: dott. Ulrich Mayer
Indirizzo: Servizio Media del Comune di Merano, Portici 192, Merano
Tel. 0473 250139 - Fax: 0473 250122
e-mail: [email protected]
Grafica: Burggräfler Medien Srl, Merano
Stampa/Tiratura: Karo Druck, Appiano / 18.000 copie
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News
LE STATISTICHE Come UNA BASE IMPORTANTE PER LE DECISIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE
Superato il tetto dei 38.000 abitanti
Foto: MGM/Frieder Blickle
I tassi di natalità e dei decessi a Merano sono del tutto crescita continua.
L’immigrazione porta però ad una crescita costante della popolazione.
Da quest’estate Merano ha 38.000 abitanti.
Nel 2017 Merano avrà una popolazione di circa
42.000 persone. Il tema come e dove si dovrà
­sviluppare la città diventa sempre più pressante.
La popolazione di Merano continua a crescere.
Tuttavia il numero delle persone tra i 19 e i 60 anni,
nell`ultimo decennio, è rimasto abbastanza regolare;
un aumento sensibile è stato rilevato invece nella fascia d’età tra i tre e i cinque anni (+ 23 percento) e
in quella tra i sei e i diciotto (+ 20 percento). Contemporaneamente un numero maggiore di persone
vive sempre più a lungo. Se il secondo fenomeno è
dovuto ad un’aspettativa di vita fondamentalmente
più lunga a seguito di un’assistenza medica migliore,
il primo è imputabile alla struttura familiare leggermente diversa delle famiglie di migranti (la percentuale degli stranieri a Merano si aggira nel frattempo
attorno al 14,5 percento, di cui 10,1 percento provengono da Paesi ­extraeuropei). Entrambi questi fatti
costituiscono grandi sfide per l’amministrazione cittadina – da un lato si devono creare scuole materne
e scuole dell’obbligo nonché aree ricreative in misura
­sufficie­nte, dall’altro è un compito istituzionale prendersi cura del numero crescente di anziani.
Ancora alcune particolarità statistiche: i matrimoni
civili a Merano in cui almeno uno dei due convolanti a nozze è straniero nel frattempo hanno superato
di gran lunga quelli tra locali. Gli ultimi quarant’anni
dimostrano che i matrimoni davanti all’altare sono
in continuo calo – mentre diventa esponenziale la
crescita di quelli celebrati davanti all’ufficiale civile.
Il numero dei pernottamenti dei turisti si è attestato attorno ai 950.000 – dopo che nel 1995 aveva
superato il milione e nel 2004 era rimasto sotto gli
850.000. È risaputo ormai che il numero degli arrivi è
in aumento e la durata della permanenza in calo. In
media il vacanziere rimane 3,9 giorni a Merano, che
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dunque costituisce nel Burgraviato uno dei fanalini di
coda. Merano dispone attualmente di 2033 letti nel
settore che spazia dalle quattro alle cinque stelle (tre
stelle: 1.869).
Attualmente si contano in città 8.122 unità domestiche formate da una persona e 4.654 formate da
due persone; 2.670 famiglie sono composte da
tre, 1.965 da quattro, 564 da cinque e 140 da sei
componenti. L’origine degli stranieri a Merano può
essere suddivisa così: il 42 percento da Paesi extraeuropei, il 30 percento da Paesi dell’UE, il 13 percento dall’Asia, il 12 percento dall’Africa, il 2 percento
dall’America e l’1 percento dai Paesi dell’ex Unione
Sovietica. Il numero degli occupati a Merano attualmente è di 12.472 persone. In città si contano 218
aziende agricole, 540 aziende operanti nell’edilizia,
874 nel commercio, 396 nell’industria alberghiera e
161 nell’industria.
Anche il traffico a Merano viene osservata attentamente: per quanto riguarda le uscite/entrate della
MeBo per Merano Centro e Sinigo negli ultimi anni
è aumentato in entrambe le direzioni di marcia mentre la circolazione lungo la superstrada è rimasta costante. Leggeri cali si registrano tra Merano e Sinigo.
Nel flusso del traffico sulle altre grandi strade in entrata e in uscita dalla città (cioè per/da la val Passiria,
per/da la val Venosta e per/da Lana) non sono stati
rilevati grandi mutamenti.
Informazioni: www.comune.merano.bz.it
Tema
IL COMUNE DI MERANO VUOLE INCENTIVARE LA PROPRIA ZONA NATURALISTICO-RICREATIVA
Un`oasi ricreativa a due passi da casa
In piazza Teatro si prende l’autobus per la Val di Nova, per poi proseguire
con la nuova funivia fino al rifugio Piffing: in meno di 25 minuti si
è già sulle piste da sci di Merano 2000.
Nel 2005 aprì i battenti il Residence Merano 2000
a Falzeben e un anno più tardi entrò in funzione la
pista di slittini su monorotaia (Alpin Bob) di Merano
2000. Nel 2007 una seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico prese il posto della vecchia
seggiovia a tre posti di Sant’Osvaldo, che a sua volta
andò a sostituire lo skilift della Valcanova. Nell‘ultimo
decennio, inoltre, sono state costantemente migliorate le piste. Ora, in tempo per l’apertura della stagione invernale 2010/2011, una nuova, moderna funivia
sta per prendere il posto dello storico impianto: le due
cabine saranno in grado di trasportare ciascuna fino a
120 persone con un tempo di percorrenza, dalla stazione a valle (val di Nova) a quella a monte (Piffing), di
soli sette minuti (le vecchie cabine ci impiegavano un
quarto d’ora). Inoltre non sarà più necessario lo scomodo cambio di cabina a metà tragitto, là dove si trova la stazione intermedia - la prima in Italia - utilizzabile
soltanto nella stagione estiva. È stato infine possibile
eliminare due dei cinque piloni del vecchio impianto.
Con la realizzazione della nuova funivia di ­Merano 2000
si chiude tra l‘altro un capitolo di storia del trasporto
a fune, una storia indissolubilmente legata al nome di
Hans Troyer (1905-1992). Già nel 1946 questi aveva costruito una seggiovia sul Monte San ­Giuseppe,
dove si trovava un ex monastero, che ­acquistò per
realizzarvi un hotel. Nel 1956 anche il vicino Castel
­Foresta divenne di sua proprietà. A quell’epoca esisteva già da alcuni anni la società per azioni Funivie
Monte Ivigna, fondata in seguito alla promessa da
parte dello Stato di concedere un cospicuo contri-
Foto: Funivie Monte Ivigna Spa
Dalla sua entrata in servizio nel lontano 1968 la funivia di Merano 2000 ha conosciuto alti e bassi; più
volte è stata sul punto di chiudere. Ma il Comune di
Merano, insieme ad investitori privati, ha sempre sostenuto con grande entusiasmo questa importante
zona naturalistico-ricreativa, fruibile lungo tutto l’arco
dell’anno. Il processo di ammodernamento degli impianti di risalita, che culminerà nella corsa inaugurale
della nuova funivia il prossimo 23 dicembre, ebbe ini­
zio nel 1998, quando la seggiovia a posti singoli che
da Falzeben portava al Piffing fu sostituita, dopo ben
34 anni di onorato servizio, da un impianto a movimento continuo con cabine a otto posti. Nello stesso anno fu realizzata anche la pista da slittino della
­lunghezza di tre chilometri. Due anni più tardi la realizzazione del ­bacino idrico sotto la Valcanova creò i presupposti per il graduale potenziamento degli impianti
d’innevamento artificiale fino a servire tutte le piste. Al
posto della vecchia seggiovia di Monte Catino entrò in
funzione un moderno impianto con nuove stazioni a
monte e a valle.
Presso la stazione a monte della
funivia per Merano 2000 sorgerà
un nuovo bistrò panoramico, dal
quale si dominerà la pista a forma
di arena, dove i più piccini affrontano le prime discese sugli sci.
Nella foto: la stazione a monte.
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Tema
Foto: Funivie Monte Ivigna Spa
Merano 2000 (nella foto piccola:
la nuova cabina) vuole tornare
ad essere la zona ricreativa delle
famiglie meranesi e del circondario con un’offerta incentrata sullo
sci e sull’escursionismo. Nella foto
grande: moderno impianto a fune.
buto per la realizzazione di un collegamento a fune
fra Merano e Avelengo - contributo che poi fu invece
destinato ad un progetto nel meridione d’Italia. Nel
1963, poco prima degli anni della crisi, Troyer rilevò
la società e fece sua l’idea di dar vita al comprensorio sciistico di Merano 2000. Seguirono numerosi investimenti: fu allargata e asfaltata la strada per la val
di Nova, fu costruito il ponte sul rio Nova nei pressi
dell’odierna stazione a valle, ecc.
Ma Troyer non circoscrisse la sua attività alla sola vallata: fece posare le linee dell’alta tensione e captare
fonti idriche - tutte infrastrutture dalle quali il paese
di Avelengo trae tuttora vantaggio. Il pioniere delle
funivie riuscì inizialmente a coinvolgere nel suo progetto “Merano 2000” due partner: un albergatore e
un imprenditore edile. Quando i due soci si ritrirarono
all’improvviso dall’impresa, Troyer proseguì da solo,
sacrificando gran parte delle proprietà di famiglia, fra
cui l’hotel di Monte San Giuseppe e Castel Foresta.
Nel 1964 entrò in funzione la seggiovia di Falzeben,
alla quale seguirono la cabinovia per Sant’Osvaldo, la
seggiovia per il Kuhleiten, la seggiovia di Monte ­Catino
e la doppia sciovia della Valcanova. Anche i rifugi
­Piffing e Kirchsteiger furono realizzati dall’imprenditore
di Lagundo, così come la funivia di Merano 2000,
completata nel 1968 dopo tre anni di lavori e capace
di superare un dislivello di 1.239,96 metri a una velocità di sette metri al secondo.
La zona sciistica era frequentata prevalentemente nei
fine settimana. A partire dagli anni ’70 Merano 2000
finì a più riprese sulle prime pagine dei giornali per varie vicende dai risvolti negativi. Un’impresa germanica
voleva costruire un grattacielo al Piffing da adibire a
grande struttura alberghiera; il progetto fu bocciato
tanto dalla popolazione quanto dalle autorità. Un attentato dinamitardo all’inizio degli anni ’80 causò la
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chiusura della funivia: passarono cinque mesi prima
di poter sostituire la fune portante danneggiata. Il
Berghotel fu completamente distrutto da un incendio
nel 1984. Un incidente alla funivia nel 1988 - la cabina
si mise in movimento a porte aperte - causò un morto
e tre feriti gravi. Nel 1991 la funivia restò nuovamente
ferma, questa volta per otto mesi, a causa della caduta di massi dalla parete rocciosa. Già nel 1980, tra
l’altro, era stata completata, dopo otto anni di lavori,
la strada per Avelengo, mentre la vecchia funivia di
Avelengo fu dismessa nel 1984. Nel frattempo il Comune di Merano era diventato azionista di maggioranza della Funivie Monte Ivigna Spa.
Da allora non sono mai mancati gli scettici. Oggi però
parla da sé il successo che gli impianti, conosciuti e
apprezzati un po’ ovunque, riscuotono tanto in estate
quanto in inverno. Il numero di utenti in costante aumento e gli ottimi risultati di esercizio degli anni scorsi
hanno rassicurato gli investitori e hanno reso possibile
l’ultimo, cospicuo investimento, al quale hanno partecipato, oltre a Merano, i comuni di Avelengo, Scena
e Tirolo: il costo della nuova funivia di Merano 2000,
incluse le stazioni a valle e a monte, si aggira intorno
ai 16,3 milioni di euro. I lavori hanno preso il via il 1°
marzo del 2010 e per il 13 dicembre sono previste le
prove tecniche e il collaudo finale. La funivia entrerà in
funzione ufficialmente per l’inizio delle vacanze natalizie, mentre per la cerimonia di inaugurazione ci sarà
tempo fino alla primavera del 2011. Frattanto il Comune di Avelengo ha avviato un rilancio turistico della zona: sono previsti per i prossimi anni ulteriori 450
posti letto, che andranno ad aggiungersi agli attuali
1.100, mentre nel Meranese molti albergatori stanno
valutando di tenere aperto anche l’inverno.
Informazioni: www.meran2000.net
Futuro
IL COMUNE APPOGGIA IL PROGRAMMA DELLA PROVINCIA A FAVORE DEL CETO MEDIO
120 nuovi alloggi a Merano
Foto: LPA
Il Comune di Merano partecipa senza oneri finanziari al programma provinciale per
la costruzione di alloggi per il ceto medio, che verrà attuato dall’Istituto per l’edilizia
sociale o dalle cooperative edilizie.
Il dodici per cento degli alloggi
previsti per il cosiddetto ceto medio verranno costruiti a ­Merano.
Nell’immagine: l’Assessore
­provinciale Christian Tommasini.
Il programma per la costruzione di alloggi per il ceto
medio è stato approvato con deliberazione della
­Giunta provinciale il 15 dicembre 2008 e modificato
con deliberazione del 29 marzo 2010; il 20 settembre
2010, infine, sono stati varati i criteri per l’attuazione
del programma. “Questo strumento fornisce risposte concrete alle persone appartenenti al cosiddetto
ceto medio, che hanno difficoltà a reperire un alloggio in affitto o in proprietà ad un prezzo sostenibile”,
dichiara l’Assessore provinciale Christian Tommasini.
“Con questo programma si mira inoltre a incentivare,
e contestualmente a calmierare, il libero mercato
degli affitti in provincia, contribuendo a rimodulare
l’economia locale.” Ben 700 dei 1.000 alloggi com­
plessivamente previsti verranno realizzati nei Comuni
con più di 10.000 abitanti, vale a dire a Bolzano (330),
Merano (120), Bressanone (66), Laives (54), Brunico
(49), Appiano (45) e a Lana (36).
Il programma di costruzione può essere realizzato dai
Comuni stessi, dall’Istituto per l’edilizia sociale (IPES) e
da società o enti senza fini di lucro. A Merano il Comune ha deciso di sostenere il programma senza partecipare direttamente al finanziamento. Ad attuarlo concretamente saranno l’IPES e le cooperative edilizie. La
Giunta comunale ha posto espressamente l’accento
sulla necessità di puntare sul recupero di cubature
inutilizzate. Possono fare richiesta di un alloggio riservato al ceto medio tutte le persone che dispongano di
un reddito annuo netto tra i 20.100 e i 50.200 euro
e siano in possesso dei requisiti previsti. È possibile
optare per uno dei seguenti modelli.
Modello 1 – acquisto rateale. Questo modello è
pensato soprattutto per giovani single o coppie che
dispongono di un limitato capitale iniziale. A Merano
questa tipologia di alloggi verrà costruita dalle coope-
rative edilizie. Il modello prevede che i futuri proprie­
tari versino un acconto della spesa prevista per un
massimo del 25 per cento. Il prezzo d’acquisto viene
calcolato in base al costo di costruzione dell’alloggio,
detratto il contributo provinciale. Tale contributo viene erogato direttamente al costruttore – nel caso di
Merano quindi alle cooperative edilizie – e viene determinato in base alla fascia di reddito dei futuri proprietari nonché ai costi di costruzione; può variare da un
massimo di ca. 40.000 euro (2° fascia – fino a 27.100
euro di reddito netto) a un minimo di 10.000 euro (5°
fascia – fino a 50.200 euro). Le persone interessate
dovranno quindi versare per dieci anni rate mensili per
un ammontare pari al canone di locazione provinciale
(6,16 euro al metro quadro per la città di Merano), ma
potranno anche concordare di versare rate più alte di
quelle previste. Trascorsi i dieci anni è previsto il trasferimento della proprietà dell’alloggio, previo liquidazione della differenza, che verrà calcolata detraendo
dal costo di costruzione effettivamente sostenuto sia
l’acconto versato che l’eccedenza delle rate mensili
versate.
Modello 2 – affitto decennale a rotazione. Le famiglie richiedenti potranno alloggiare fino ad un massimo di dieci anni in abitazioni dell’IPES, pagando il
canone di locazione provinciale determinato in base
alla fascia di reddito degli inquilini. Trascorsi i dieci anni
gli alloggi verranno assegnati ad altri inquilini secondo
un sistema, appunto, a rotazione. È prevista la costruzione di un massimo di 300 alloggi di questo tipo in
comuni con più di 10.000 abitanti, vale a dire là dove
si registra sia una maggiore richiesta di abitazioni in
affitto che un mercato con i prezzi più alti.
Informazioni: www.provincia.bz.it
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Progetti
IL PRIMO LOTTO DELLA CIRCONVALLAZIONE NORD-OVEST SARÀ CONCLUSO GIÀ TRA DUE ANNI
Un cantiere a basso impatto ambientale
Foto: Manfred Ebner
Con un mezzo punto di vantaggio l’impresa PAC di Bolzano si era assicurata
il primo lotto della circonvallazione nord-ovest. Decisivi sono stati non
da ultimo gli aspetti di tecnica ambientale.
„Entro il 2 novembre 2012 i lavori
per il primo lotto della circonvallazione nord-ovest saranno conclusi”,
dice l’ingegnere Manfred ­Ebner
(nella foto piccola). Nella foto grande: il cantiere sulla MeBo.
Già in passato il sindaco Günther Januth aveva più
volte definito la circonvallazione nord-ovest di Merano
un “grande progetto ambientale”. In fin dei conti non
si vuole solo tenere sotto controllo il traffico, bensì limitare anche l’inquinamento prodotto dai gas di scarico e i rumori. Anche nel cantiere gli aspetti ambientali giocano un ruolo importante: ”L’aggiudicazione
per i lavori non è andata all’azienda che ha presentato l’offerta più bassa”, spiega Manfred Ebner, che
insieme ad Aribo Gretzer e Konrad Bergmeister è
responsabile per il progetto e la direzione dei lavori.
“Decisivo è ciò che si fa per l’ambiente.” Così sono
stati allestiti, per esempio, pannelli antirumore aggiuntivi a spese dell’impresa per proteggere i residenti dai rumori e dalla polvere. Invece di trasportare
faticosamente il calcestruzzo, è stata realizzata una
moderna betoniera sul posto. Durante i lavori sulla
MeBo è stata garantita la circolazione scorrevole su
quattro corsie, diversamente dalle due corsie originariamente previste. Questo grazie allo spostamento
della superstrada.
Corse ogni mezz‘ora vengono garantite con la ferrovia; perciò i tre binari della stazione centrale devono
essere sempre disponibili anche durante i lavori. “A
fronte degli spazi limitati e a causa dell’alta densità di
traffico prevista, sarà costruita una rotatoria sotterranea sotto la circonvallazione vera e propria”, spiega
Ebner. Pertanto si dovrà scavare circa diciotto metri
in profondità (un confronto: nella costruzione del garage interrato in Piazza della Rena si è scavato per
tredici metri). In questa occasione – come già definito negli studi preliminari – si provvederà a smaltire
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una piccola quantità di terreno contaminato dal traffico ferroviario. Il lavoro si svolgerà contemporaneamente in tre siti – nella stazione, accanto al cimitero
e sulla MeBo. Un’altra misura importate per la protezione dell’ambiente è l’inverdimento già previsto
nel progetto e nel frattempo attuato di tutti i pendii
e depositi provvisori per il terreno al fine di evitare la
formazione di polvere.
La ventilazione è stata programmata in collaborazione con un’azienda specializzata che ha eseguito anche il progetto del tunnel di San Gottardo. Rispetto
al progetto precedente c’è stato però un cambiamento determinante: “Lungo il percorso del tunnel
non ci saranno canali di sfiato che portano in superficie”, informa Ebner. Uno sfiato è invece previsto sui
portali, dunque sulla MeBo a Merano e sul portale
nord nella zona artigianale di Tirolo. La sicurezza, in
caso di incendio, rimane assolutamente garantita attraverso un canale di aerazione transitabile su tutta
la lunghezza che viene messo in funzione in caso
di incendio (nel canale viene aspirata aria attraverso
specifiche valvole ogni 75 metri). “Durante il funzionamento normale l’aria viene introdotta nel tunnel
in qualsiasi momento attraverso ventilatori lineari in
modo tale che i valori limite per le sostanze nocive
non vengano mai superati.” Ciò avviene mediante
una serie di ventilatori che funzionano nella direzione del rispettivo flusso d’aria naturale. Anche questo
per risparmiare energia.
Informazioni: www.provincia.bz.it
Progetti
UN PROGETTO QUINQUENNALE PER SVILUPPI SOSTENIBILI NEL BURGRAVIATO
MoSoBu - mobilità intercomunale
Foto: Comunità comprensoriale del Burgraviato
Il nome suona quasi africano, in realtà si tratta di un progetto che porterà ad un
piano strategico per la configurazione della mobilità. MoSoBu sta per
Mobilità Sostenibile nella Comunità comprensoriale del Burgraviato.
Come nello studio “Dati per una progettazione del traffico orientata al futuro nel Burgraviato”, anche nel quadro del nuovo progetto
­MoSoBu saranno simulati diversi scenari futuri. Nella foto piccola:
Martin Stifter della Comunità comprensoriale del Burgraviato.
“Il piano da elaborare dovrà mostrare come si possano soddisfare e sviluppare in modo sostenibile le
esigenze in tema di mobilità della popolazione, delle
merci e dei servizi nel Burgraviato”, informa Martin
Stifter, direttore del settore Traffico e Ambiente nella
Comunità Comprensoriale del Burgraviato. Il piano
di mobilità intercomunale si ripercuoterà sul futuro
sviluppo della zona. Il progetto, finanziato in gran
parte con fondi europei per lo sviluppo regionale, ha
una durata di cinque anni: “All’inizio l’attenzione sarà
centrata su studi settoriali dettagliati sulle condizioni quadro del traffico e della mobilità – per esempio sullo sviluppo demografico, sociale, economico
o ambientale.” Seguirà poi l’attuazione concreta,
fermo restando che il piano di mobilità, unitamente
al relativo resoconto ambientale, è da considerarsi
semplicemente una raccomandazione per i Comuni.
La conferenza di apertura è prevista per l’inizio del
2011.
La coordinazione del progetto è a cura di Elisabeth Leiter di Bolzano, la quale svolgerà, tra l’altro, il
ruolo di moderatrice nelle discussioni con la popolazione nei Comuni. I fattori critici di uno sviluppo sostenibile della mobilità saranno rilevati e valutati nel
quadro di simulazioni scientifiche e studi . Accanto
alle linee guida strategiche e al catalogo delle misure
concrete, entro i prossimi cinque anni sarà elaborato
uno specifico sistema di monitoraggio per lo sviluppo del traffico nel Burgraviato. Ma entro questo termine saranno realizzati anche punti di rilevazione automatica per il flusso veicolare – comprendente sia
le autovetture che le biciclette - a Merano e dintorni,
al fine di poter meglio “dirigere” il traffico, soprattutto
nel territorio cittadino. Con l’aiuto di un corrispettivo
sistema di segnaletica e informativo, sarà migliorato
il sistema esistente di guida per i parcheggi lungo i
percorsi di accesso nei comuni limitrofi. Anche tutti
gli arrivi e le partenze degli autobus nel Meranese
saranno rilevati con strumenti digitali.
“Né in Alto Adige né nei territori limitrofi esiste attual­
mente un piano intercomunale per la configurazio­ne
sostenibile della mobilità e del traffico”, dice Stifter
sottolineando il carattere pilota del progetto. Il progetto di sviluppo avviene nel quadro di un processo
partecipativo che sarà moderato e mediato – anche
questo un terreno nuovo per l’attività urbanistica in
Alto Adige. “Senza dubbio l’approccio scelto contribuirà all’innovazione e alla cultura della ­progettazione
in provincia.”
Informazioni: www.bzgbga.it
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News
IL CENTRO BORODINA SI IMPEGNA per favorire L’AMICIZIA TRA LA RUSSIA E L’ALTO ADIGE
Un ponte fra passato e futuro
Foto: Centro Russo Borodina
Fondandosi su una lunga tradizione russa, a Merano il Centro Borodina
nel Palazzo dell’Esplanade coordina e promuove rapporti
culturali, sociali ed economici.
Una delegazione dalla Russia davanti alla chiesa russo-ortodossa a
Merano – al centro delle foto Vladimir Yakunin, Presidente del Centro
Russo Borodina. Nella foto piccola: il Direttore Andrey Pruss.
Il centro russo fondato lo scorso anno a ­Merano
è stato intitolato a Nadezhda Ivanova ­Borodina.
La moscovita morì nel 1884 e lasciò in eredità una
somma considerevole al “comitato russo” fondato
nel 1875 in riva al Passirio. Con questo importo furono costruite la cosiddetta Casa Russa e la chiesa
consacrata a San Nicola Taumaturgo. La comunità
russa visse il suo periodo di massimo splendore a
Merano fino al 1914. Nel dopoguerra la casa fu soprattutto rifugio per i profughi russi. Nel 1947 dalla comunità russa per la cura dei malati nacque la
Fondazione Borodine, che però ridusse ben presto
la sua attività. La Casa Russa, Villa ­Zarenbrunn, diventò proprietà della città di ­Merano e fu utilizzata
come alloggi per persone anziane.
Circa vent’anni fa si tentò di richiamare in vita la
fondazione – non da ultimo con l’associazione
culturale Rus fondata nel 1991. Nello stesso anno
ripresero anche i festeggiamenti nella chiesa russoortodossa. Nel 2007 sono stati celebrati i centodieci anni della chiesa di San Nicola Taumaturgo,
da tempo dimenticata. Oggi può essere visitata il
primo e il terzo sabato di ogni mese (ad eccezione
di Natale e Pasqua). Un altro punto di riferimento è
la biblioteca russa, anch’essa in via Schaffer – con
gli stessi orari di apertura della chiesa. Qui si trovano 1300 libri russi e riviste, testi liturgici e partiture
musicali, raccolti soprattutto tra il 1890 e il 1930.
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Nel 2009 è stato fondato il “Centro per la promozione dei rapporti tra la Provincia Autonoma di Bolzano e la Russia”, al quale partecipa anche la città
di Merano. Viene diretto da Andrey Pruss, cittadino
russo che vive a Merano, il quale spiega: “Funzione del centro è la coordinazione e l’ampliamento
dei rapporti culturali, sociali ed economici esistenti
tra la Provincia di Bolzano e la Russia. La tradizione della cultura russa a Merano va conservata e
resa accessibile – lo stesso vale per la lingua. Soprattutto nel settore giovanile e dello sport si mira a
progetti di scambio. E per tutti i russi che vengono
in Alto Adige, il centro russo è il primo punto di riferimento.”
Il centro intende anche svolgere ruolo di mediatore nel settore del turismo, perciò intrattiene uno
stretto rapporto di collaborazione con l’Azienda di
soggiorno di Merano, con le Terme e con altri enti
turistici. La cartina di Merano è già stata tradotta in
russo, seguirà una guida della città. E come già nel
periodo di maggior splendore della comunità russa in riva al Passirio, grazie al nuovo collegamento
Mosca-Nizza, presto i vagoni ferroviari provenienti
dalla Russia tornerano a fare tappa a Merano.
Informazioni: www.borodinacr.it
Municipio
COMUNE di merano E MUNICIPALIZZATA INSIEME PER mantenere la CITTÀ PULITA
Rifiuti: tolleranza zero con gli “abusivi”
Foto: ASM Spa
Ogni giorno a Merano vengono smaltite illegalmente circa due tonnellate di rifiuti.
È giunto il momento di intervenire con fermezza per impedire che alcuni incorreggibili
danneggino irrimediabilmente l’immagine della città.
“Tolleranza zero” contro lo
smaltimento illegale di rifiuti
a Merano: verranno intensificati i controlli e aumentate le
sanzioni. Nella foto: il Direttore
dell’ASM Spa Claudio Vitalini.
“Si calcola che in un anno circa 700.000 chilogrammi di rifiuti non vengano smaltiti regolarmente.” Così
Claudio Vitalini, direttore dell’Azienda Servizi Municipalizzati Spa, fa il punto della situazione a Merano. A
prescindere dagli ingenti costi dello smaltimento e dal
danno d’immagine che ne deriva per Merano “cittàgiardino” - aggiunge Vitalini - questo fenomeno si ripercuote sull’ambiente e può in alcuni casi mettere a
repentaglio la sicurezza della popolazione.
Vitalini fa un esempio: “Una batteria d’auto abbandonata sul bordo della strada rappresenta un pericolo
per i bambini che potrebbero tentare di manometterla. L’acido in essa contenuto può inquinare le falde acquifere; inoltre, se prendesse fuoco, la batteria
potrebbe esplodere. Ma le ripercussioni sono anche
di natura economica e organizzativa: “Occorre richia­
mare dal servizio un operaio affinché vada con un
veicolo speciale a prelevare la batteria per smaltirla a
norma.” E pensare che sarebbe tutto molto semplice:
basterebbe consegnare l’oggetto pericoloso al centro
di riciclaggio. E non costa nemmeno un centesimo!
Un altro esempio: i rifiuti ingombranti e le apparecchia­
ture elettriche da rottamare che vengono lasciati accanto ai cassonetti della raccolta differenziata. “Questi
materiali rappresentano non soltanto un pericolo per
le persone, ma intralciano anche l’accesso ai cassonetti. Inoltre gli olii e le vernici possono inquinare le falde acquifere...” Anche in questo caso deve intervenire
un operaio dell’ASM per prelevare gli ingombranti con
un veicolo speciale dotato di gru, con relativo dispendio di tempo e denaro a carico della collettività.
liquami che ne fuoriescono non sono di per sé pericolosi, ma sono fonte di cattivi odori.” Vitalini sottolinea che i rifiuti gettati in questo modo non possono
assolutamente essere recuperati, ma finiscono insieme al “secco non riciclabile”. Anche in questo caso lo
sgombero dei rifiuti e la ripulitura delle aree comportano costi aggiuntivi. La soluzione è semplice: portare i
rifiuti ai minicentri mobili di riciclaggio - ce ne sono ben
undici in città - dove vengono raccolti gratuitamente.
La carta, il cartone e il vetro sono riciclabili: l’ASM Spa
li rivende al consorzio CONAI o alle cartiere. A Merano
sono a disposizione 92 isole ecologiche pubbliche con
più di 300 cassonetti per la raccolta differenziata. Chi
non effettua la raccolta differenziata deve sapere che
causa un grave danno: “Se vengono gettati nel cassonetto rifiuti diversi da quelli a cui è destinato, tutto il
contenuto diventa inutilizzabile e deve essere smaltito
con ingenti costi, oltre al danno che deriva all’Azienda
dai mancati introiti. Introiti che altrimenti consentirebbero di ridurre le tariffe: a farne doppiamente le spese
è, anche in questo caso, la collettività.”
Come intendono intervenire l’ASM e la Polizia municipale per contrastare lo smaltimento illegale dei rifiuti?
Si prevede a medio termine di ridistribuire più razionalmente le isole ecologiche sul territorio, riducendone il numero del 20 percento circa. Inoltre verranno
intensificati i controlli, anche grazie a un sistema di
sorveglian­za esterna, e verranno nel contempo raddoppiate le sanzioni. Anche il numero di telecamere
di sorveglianza mobili verrà raddoppiato, sempre
nel rispetto delle direttive del Garante per la privacy
dell’aprile 2010.
Terzo esempio: i sacchetti di plastica pieni di rifiuti
organici che vengono gettati accanto ai cassonetti. “Anch’essi rappresentano una fattore di rischio. I
Informazioni: www.asmmerano.it
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Futuro
L’AREA Servita da moderni impianti di teleriscaldamento viene ampliata
Energia pulita e sicura per Merano
16,8 chilometri di condotte sono già state posati. La rete di
teleriscaldamento di Merano viene ulteriormente estesa –
sul lato orografico destro del Passirio.
Foto: Etschwerke AG
Qualcuno si arrabbia per gli scavi
necessari lungo le strade di Merano. Il
teleriscaldamento (nella foto la centrale a
Maia Bassa) è un grande progetto per la
tutela dell’ambiente e il risparmio energetico, a vantaggio della popolazione e
dell’ambiente. Nella foto piccola: Siegfried
Tutzer dell‘Azienda Energetica Spa.
Già nel 2006 il Consiglio comunale di Merano aveva
stabilito una prima zona da coinvolgere nelle misure
di risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti di ene­r­
gia rinnovabili con impianti di teleriscaldamento: Piazza San Vigilio e la zona artigianale di Maia Bassa.
Ben due volte, nel 2007 e nel 2009, ci sono stati
ampliamenti a fronte della forte richiesta. Di recente è stato deliberato un quarto ampliamento. “Saranno allacciati alla rete, tra l’altro, il municipio in via
­Portici e il centro scolastico in via Karl Wolf“, informa
il direttore generale Siegfried Tutzer dell’ente gestore
dell’Azienda Energetica Spa. “Ma stiamo contattando anche l’area residenziale ad alta densità – e molti
abitanti hanno già stipulato un contratto preliminare
per la fornitura di calore.”
Questa volta l’ampliamento è sul lato orografico
destro del Passirio, nella zona via Andreas Hofer,
via Segantini, viale Europa, via Bellini, via Alfieri, via
Cassa di Risparmio, via Galilei, via Portici, via ­Alpini,
via Pendl, via Monastero, via Goethe, via Ottone
­Huber, via Mainardo, piazza Mazzini, via Rossini, via ­Donizetti, via Zandonai, via Mozart, via Karl
Wolf, via San Francesco e via Verdi. Gli allacciamenti
sono alimentati da una centrale di teleriscaldamento con turbina a gas e recupero calore (unitamente
ad un generatore elettrico e ad un impianto di media tensio­ne). Questo è stato realizzato – dopo un
bando europeo per la dotazione termomeccanica
ed elettrica – nel 2006 su un appezzamento nella
zona artigianale di Maia Bassa. Ci sono ancora due
impianti che forniscono calore alla rete: la centrale
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termica delle Terme di Merano (dal mese di marzo
2010 gestita dall’Azienda Energetica Spa) e la nuova
centrale termica MEMC di Sinigo (operante dal mese
di ottobre 2010).
“Il calore a distanza è un metodo di riscaldamento
che può fornire calore ad una vasta area residenzia­
le o addirittura ad un’intera città,” dice Tutzer. Eliminando i singoli impianti di riscaldamento si riduce
l’emissione di sostanze nocive e si migliora la qualità
di vita della popolazione. “L’utilizzo dell’energia termica, che nelle centrali elettriche tradizionali rimane
inutilizzata negli impianti di cogenerazione, ha un
alto rendimento. Accanto al risparmio energetico e
al vantaggio per l’ambiente, viene coperto un ampio
fabbisogno di calore ed energia elettrica.” La centrale di teleriscaldamento di Maia Bassa ha punte di
rendimento di circa 25,7 megawatt (MW) – circa 10
MW sono fornite dall’azienda MEMC e circa 4,4 MW
dalle Terme.
Attualmente a Merano sono collegate alla rete 111
aziende ed enti pubblici nonché 1.888 famiglie (10,5
percento circa). “Sempre più utenze optano per il
teleriscaldamento”, asserisce soddisfatto Tutzer. Per
far fronte alla richiesta sorgerà presto un‘altra centrale di teleriscaldamento nella zona dell’ex caserma
Bosin.
Informazioni: www.ae-ew.it
Municipio
UN’ALIMENTAZIONE SANA e a PREZZI CONTENUTI PER CHI FREQUENTA LE SCUOLE
L‘Aministrazione augura buon appetito!
Foto: Stefano Bolognesi
Nel 2009 il Comune di Merano ha servito nelle mense scolastiche più di 96.000 pasti.
Quest’anno usufruiscono del servizio 1.727 bambini e giovani.
Lo staff di cucina della mensa
comunale di via Monte Tessa
ha una missione da compiere:
placare i brontolii di stomaco
di chi affronta le fatiche dello
studio.
Sedersi a tavola e vedersi servire un pranzo sostanzio­
so e appetitoso è per molti, anche a casa, una cosa
scontata. Ma pochi sanno quanto lavoro in cucina e
quale enorme sforzo organizzativo e logistico tutto
ciò comporta. Soprattutto quando si tratta di sfamare puntualmente un esercito di ben 1.727 bambini e
adolescenti, a cui si aggiunge un totale di 246 accompagnatori/trici – un compito che il Comune di ­Merano
assolve con grande professionalità. Il numero di utenti
iscritti aumenta di anno in anno e si lavora costantemente per migliorare la qualità del servizio. Sei anni fa
gli alunni e le alunne delle scuole elementari, medie
e superiori che usufruivano della mensa erano meno
della metà degli attuali.
La mensa più grande, quella di via Monte Tessa, è
gestita direttamente dal Comune con il proprio personale di cucina e di servizio, affiancato da collaboratrici
e collaboratori esterni. Anche se su 1.727 utenti 939
usufruiscono di una delle mense esterne, ben quattro
quinti dei pasti sono preparati dalla refezione gestita
dal Comune di Merano. Inizialmente il servizio era riservato ad alunne ed alunni delle scuole dell’obbligo
svantaggiati per reddito familiare o a causa della distanza da casa a scuola, e comunque era limitato alle
giornate con rientro pomeridiano. Oggi invece chiunque frequenti una scuola a Merano ha diritto a ricevere
un sano pasto caldo dal lunedì al venerdì.
La mensa “comunale” lavora già da anni ai limiti della
sua capacità. Per questo motivo il Comune ha affidato
alla Caritas diocesana, all’associazione Kolpinghaus e
alla Fondazione Padri Cappuccini Opera Serafica la
preparazione e la distribuzione di ulteriori pasti in appositi locali siti in via Verdi, via Cavour e via Goethe.
Le tariffe sono differenziate per alunni ed alunne delle
scuole elementari e medie (3,30 euro a pasto) e per
studenti e studentesse delle scuole superiori (4,40
euro); in entrambi i casi può essere concessa a chi
ne fa domanda un’agevolazione di un euro a pasto. I
costi non coperti dalle tariffe sono a carico del Comune di Merano, che a sua volta percepisce un rimborso
del 40 percento dalla Provincia.
Le cuoche e i cuochi sono attenti ad offrire alla loro
giovane clientela un’alimentazione varia ed equilibrata. A tal fine non è sufficiente attenersi alle direttive e
tenere conto di particolari allergie e intolleranze: accade sempre più spesso, infatti, di doversi adeguare
anche al background culturale e religioso dell’utenza.
La qualità del cibo è costantemente soggetta a tutta
una serie di controlli interni ed esterni nel rispetto della normativa. Le ditte incaricate di fornire le materie
prime – si contano in tutto una decina di categorie alimentari fra carne, pesce, pollame, frutta, verdura ecc.
– vengono selezionate con cura mediante un bando
di concorso molto dettagliato.
Negli ultimi anni l’Amministrazione, anche a fronte
dell’aumento della richiesta, ha adottato nuove formule organizzative: ad esempio è ora possibile pagare comodamente il costo del servizio mediante carta
prepagata – a credito esaurito uno dei genitori viene
avvisato tramite SMS. Le iscrizioni al servizio vengono
raccolte giorno per giorno dalle segreterie scolastiche,
che le inoltrano al servizio mensa. E chi pensa che
durante i mesi estivi la mensa comunale sia chiusa si
sbaglia: ci sono infatti da sfamare i bambini e le bambine che partecipano alle varie attività estive.
Informazioni: www.comune.merano.bz.it
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News
LO STATUTO RIELABORATO DEFINISCE UN NUOVO RUOLO DELL’AZIENDA DI SOGGIORNO
Un volano importante per tutta la città
L’ultimo statuto dell’Azienda di Soggiorno di Merano fondata nel 1855 aveva i suoi fondamenti in
una legge provinciale del 1976. Ora una nuova legge ha portato ad uno statuto più attuale.
Foto: Foto: MGM/Frieder Blickle
L’Azienda di Soggiorno tenta
di consolidare il turismo a
Merano – e con esso anche
gli altri settori economici.
Nella foto: il Kurhaus di
Merano.
Già il preambolo del nuovo statuto, che ha per oggetto i bisogni effettivi della città di Merano, parla chiaro:
“Finora l’Azienda di Soggiorno ha conservato il suo
ruolo strategico per il turismo meranese e – con il pie­
no riconoscimento e appoggio della città di Merano
– svolge un’importante funzione di volano per tutta
l’economia della città. Con la sua struttura l’Azienda
di Soggiorno è destinata a consolidare e sostenere il
turismo a Merano; essa costituisce una forza propulsiva per gli imprenditori di questo settore e una piattaforma per lo sviluppo turistico della città, ma anche
dei dintorni.”
Tra le funzioni fondamentali, accanto alla promozione
turistica, rientra anche la configurazione dello sviluppo
generale della città. In questo senso il nuovo statuto
elenca le seguenti mansioni:
• allestimento di servizi di
informazione e assistenza per i turisti;
• creazione e miglioramento di enti e
servizi nell’interesse del turismo;
• promozione, attuazione e coordinamento­
di manifestazioni nell’interesse del turismo;
• tutela e valorizzazione dei valori
paesaggistici, artistici e storici;
• attuazione di rilevamenti statistici sui
pernottamenti nelle aziende alberghiere­
e non alberghiere;
• adempimento ai compiti assegnati dalla
Provincia di Bolzano e dal Comune di Merano­
per raggiungere gli obiettivi prefissati (serven-­
dosi dei mezzi finanziari approntati dai due enti);­
• elaborazione di prodotti turistici estesi
e riassuntivi a fini pubblicitari;
13
•
esercizio di attività simili, equivalenti e pertinenti a quelle già menzionate, compresa l’attività ­
commerciale in correlazione con­
le attività elencate sopra.
Il Consiglio di amministrazione è stato ridotto da sedici
a dodici componenti: quattro nominati dal Consiglio
Provincia­le, i restanti otto designati dal Consiglio comunale (di cui da due a sei su proposta delle varie
categorie economiche) – sempre in osservanza delle
norme proporzionali. Il Sindaco (o un suo incaricato)
è membro di diritto del Consiglio di amministrazione.
Egli può nominare un comitato composto da quattro
persone scelte tra i suoi componenti, le quali fanno
capo al Presidente dell’Azienda di Soggiorno.
L’Azienda di Soggiorno assolve i suoi incarichi con i
mezzi stabiliti dal bilancio, a cui corrispondono le seguenti entrate:
• contributi e sovvenzioni di enti, aziende,
associazioni e persone private;
• una percentuale della tassa
di soggiorno ed altri tributi;
• ricavi patrimoniali;
• ricavi provenienti dall’attività commerciale
e da manifestazioni;
• contributo finanziario sulla base di
corrispettive convenzioni con le categorie ­
economiche rappresentate nel Consiglio­
di amministrazione;
• contributi riferiti a progetti per iniziative turistiche;
• eventuali donazioni ed eredità.
Informazioni: www.meran.eu
News
IL NUOVO STATUTO RIDUCE IL NUMERO DEI MEMBRI NEL CONSIGLIO E NELLA Giunta
Il Burgraviato, un’azienda snella
In Alto Adige le comunità comprensoriali si collocano
fra i Comuni e la Provincia e svolgono proprie mansioni istituzionali. Quest’estate il loro regolamento del
1991 è stato modificato in alcuni punti essenziali. Accanto all’organizzazione interna, è stato operato uno
“snellimento”, che nel Burgraviato si presenta così: il
Consiglio comprensoriale sarà composto in futuro da
38 membri (finora 58) e la Giunta da sette (finora dieci). In tutta la Provincia ci saranno 76 consiglieri e 17
referenti in meno.
La città di Merano, in cui la Comunità comprensoria­le
del Burgraviato ha la sua sede, sarà rappresentata nel
Consiglio da quattro persone (due rappresentanti tedeschi della maggioranza, un rappresentante italia­no
della maggioranza e uno dell’opposizione). In Giunta
sarà presente, accanto al Sindaco, un rappresentante
italiano della maggioranza. Nelle ­prossime settimane si
Foto: Stefano Bolognesi
Di recente è stato approvato il nuovo statuto della comunità comprensiorale del Burgraviato.
In Giunta Merano continuerà ad essere rappresentata da un referente di lingua
tedesca e da uno di lingua italiana.
115 comuni altoatesini formano le sette Comunità comprensoriali della Provincia; quella del Burgraviato (26 comuni) ha la propria sede in via Otto Huber a Merano.
deciderà chi saranno queste persone e chi dirigerà la
Comunità comprensoriale in veste di Presidente.
Informazioni: www.bzgbga.it
DIECI ANNI FA È STATO SIGLATO IL GEMELLAGGIO TRA MERANO E SALISBURGO
Legami d’amicizia con la città di Mozart
Il 24 novembre 2000 a Merano è stato sottoscritto l’accordo per il gemellaggio
­Merano-Salisburgo. Il 3 dicembre 2010 si celebrerà l’anniversario con una festa a Salisburgo.
Le due città si distinguono sotto molti aspetti, non
da ultimo per il numero di abitanti, che nel capoluogo del Land Salisburgo ammontano nel frattempo a
150.000. . La città mozartiana intrattiene tra l’altro rapporti di gemellaggio con grandi città come Shanghai
(Cina), Kawasaki (Giappone), Reims (Francia), Vilnius
(Lituania) e Dresda (Germania). Ma proprio i legami tra
Merano e Salisburgo sono considerati molto stretti da
entrambe le parte.
Regolarmente ha luogo uno scambio istituzionale. E
anno per anno un artista di Salisburgo si intrattiene
per un mese a Merano mentre un artista meranese
soggiorna in riva al Salzach. Merano promuove inoltre
gite scolastiche o di associazioni nella città gemella. In
dicembre, in occasione del decennale, si svolgerà una
piccola cerimonia a Salisburgo mentre l’anno prossimo la festa per il gemellaggio avrà luogo a Merano.
Foto: Fotostudio Genga
Il gemellaggio risale ad un’iniziativa dell’ex consigliere comunale Carl Defranceschi. Il 27 ottobre 1994 i
sindaci Claudia Chisté (Merano) e Josef Dechant
(Salisburgo) apposero le loro firme ad un accordo di
amicizia tra le due città. Il 24 novembre 2000 i loro
successori, Franz Alber e Heinz Schaden, siglarono il
gemellaggio.
Durante la cerimonia del 27 ottobre 1994 Claudia Chisté e
Josef Dechant sottoscrissero l’accordo per il gemellaggio
nel Kurhaus di Merano.
Informazioni: www.stadt-salzburg.at
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News
IL FORum PASSIRIO PRESENTA OBIETTIVI CONCRETI PER il futoro delL’AREA FLUVIALE
Sviluppate tante nuove idee per il Passirio
Sono stati definiti i seguenti campi d’azione: tratto
“Lazago”: zonizzazione e flusso dei visitatori, amplia­
mento dell’area ricreativa in direzione nord, allargamento del letto del fiume, creazione di un parco giochi
per bambini, soluzione della problematica del traffico,
pulizia regolare degli argini, stazioni per l’osservazione
del fiume e della natura (in tutte le zone), valorizzazione
ecologica del bosco ripariale e delle rive dello stagno
per i pesci, flusso dei pesci attraverso lo sbarramento
di Lazago, cura periodica della vegetazione ripariale e
lotta contro i neofiti invasivi (in tutti i tratti); tratto “Gilf”:
collegamento pedonale Gilf-Lazago.
Tratto “Città”: approfondimento e valutazione
dell’analisi dei pericoli, creazione di accessi, collegamento di particolarità culturali e storiche, creazione di
un percorso ciclo-pedonale verde lungo via Manzoni
(con riduzione della circolazione), piano di emergenza e intervento per la protezione contro le acque alte,
vaglio di un prolungamento del tratto per canoe, installazioni artistiche con riferimento al Passirio, considerazione del fabbisogno di spazio del Passirio; tratto
Foto: Stefano Bolognesi
Il futuro del Passirio è stato al centro di dibattiti ai quali ha potuto prendere parte innanzitutto la
popolazione. Ora è a disposizione un modello che ha per
titolo “Spazi liberi sull’acqua”..
Nel quadro del progetto “Sistemazione delle aree ricreative
fluviali” negli scorsi mesi è stato creato un modello con
ampio sostegno per la
valorizzazione del Passirio a Merano.
“foce”: cura e manutenzione delle rive con arbusti
sulla riva orografica sinistra, punti di facile accesso ai
visitatori per la zona della foce, creazione di un parco
fluviale con collegamento alle zone sportive, collegamento e segnaletica per il percorso ciclo-pedonale di
Marlengo.
Informazioni: www.comune.merano.bz.it
I “Cannocchiali” ATTIRANO L’ATTENZIONE SULLA PREGIATA ARCHITTETURA DEL BURGRAVIATO
Merano è nota anche per la sua architettura. Il progetto „Cannocchiali“
della società Merano Marketing focalizza lo sguardo sulle caratteristiche
architettoniche della città attraverso monocoli metallici.
Trentuno cannocchiali in acciaio sono stati installati nel bunker Mooseum a Moso, castel ­Giovo a San LeonarBurgraviato. Ognuno di questi „Hingucker“, sprovvisti do, il maso ­Steinhaus a San Martino nonché gli antichi
di lente, richiama l’attenzione su una specifica attrazio­ masi Eggen con i larici millenari a Santa Gertrude.
ne; un pannello sottostante fornisce informazioni su
committente, stile e anno dell’opera. A Merano sono
stati scelti tredici oggetti: il quartiere delle ville di Maia
La passeggiata Tappeiner invita a lunghe camminate
e a osservare più attentamente alcuni edifici più
Alta, castel San Zeno e la passeggiata Gilf, castel Kal­caratteristici. Nella foto: i cosiddetti Hingucker.
lmünz, la casa di riposo Seisenegg, la chiesa di Santo Spirito, il Kurhaus, il duomo, la chiesa evangelica,
l’ippodromo di Maia, le Terme con l’hotel, la chiesa
parrocchiale di San Pietro a Quarazze nonché quello
che una volta era il Grandhotel Emma.
Undici cannocchiali sono stati allestiti sulla passeggiata Tappeiner (con un cannocchiale aggiuntivo con
vista sui masi della Muta). Altri interessanti oggetti al di
fuori di Merano: castel Fontana a Tirolo, la chiesetta
di Santa Caterina ad Avelengo, la chiesa rotonda di
San Giorgio a Scena, castel Lebenberg a Cermes, la
chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Lana, il
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Informazioni: www.meranerland.com
Foto: MGM/Frieder Blickle
Occhi puntati su 13 “bellezze” meranesi
News
TUTTI GLI ORGANI CONSULtivi DEL CONSIGLIO comunale SONO STATI rinominati
Tutte le commissioni comunali in sintesi
Negli ultimi mesi le commissioni sono state rinnovate con consiglieri
comunali delle diverse frazioni nonché con esperti interni
ed esterni, i quali hanno già cominciato a lavorare.
•
Commissione Edilizia: Christian Gruber,
Roland Griessmair, Alex Paternolli, Simone ­
Schmorak, Diego Cavagna, Stefan­
Götsch, Gisella Mareso, Toni Gögele,­
Carlo Calderan e Ugo Marra.
• Commissione Affari Istituzionali,
Bilancio e Finanze: Andrea Bonatta, Josef ­
Brunner, Reinhild Campidell, Karl Freund, ­
Gerhard Hölzl, Georg Hörwarter, Enzo Nicolodi,­
Thomas Peintner e Walter Taranto.
•
Commissione per gli Affari Sociali, Culturali, Educativi, Sportivi e della Convivenza: David Augscheller, Massimiliano Boriero, ­
Maurizio Emer, Alessandro Maestri, Giovanni­
Narda, Daniela Rossi, Marcello Scaccia,­
Rainer Sigmund e Alfred Strohmer.
• Commissione Affari del Territorio, Lavori
Pubblici, Appalti, Traffico, Ambiente: ­
Lorenz Bauer, Vanda Carbone, Peter Enz,­
Cristina Kury, Veronika Ladurner, Patrizia Orio,­
Simone Sturaro, Mario Volante e Josef Vieider.
•
Commissione per le Pari Opportunità:
Claudia Benedetti, Reinhild Campidell, Vanda­
Carbone Leveghi, Cristina Kury, Cristina ­
Kuppelwieser Peterlin, Veronika Ladurner, ­
Angelika Margesin Mattuzzi, Ancilla Orio, Sabina­
Pistore, Daniela Rossi Saretto e Heidi ­
Siebenförcher.
•
Commissione Elettorale: Günther Januth,
Georg Hörwarter, Mario Salaris e Marcello­
Scaccia.­
Informazioni: www.comune.merano.bz.it
LO STORICO COLLEGAMENTO FERROVIARIO Mosca-merano viene riattivato
Un viaggio in treno di 2.700 chilometri
Quasi un secolo dopo l’ultimo arrivo, il 25 settembre 2010 un treno proveniente
da Mosca ferma a Bolzano. A partire dall’anno prossimo alcuni
vagoni raggiungeranno anche la stazione di Merano.
L’intero percorso fino a Nizza è lungo 3.318 chilometri, la durata del viaggio si aggira attorno alle cinquanta
ore. In un totale di dodici vagoni di prima e seconda
classe trovano posto 156 viaggiatori, i quali ovvia­
mente possono anche rifocillarsi nei due ristoranti
a bordo. Il treno percorre il seguente tragitto: Mosca – ­Wiasma – Orscha – Minsk – Brest – Terespol
– Varsavia est – Katowice – Sebshidovice – Bogumin
– Breslavia – Vienna – Linz – Innsbruck – Brennero
– Bolzano – Verona – Milano – Genova – San Remo
– Bordighera – Ventimiglia – Mentone – Nizza (e ovvia­
mente anche ritorno).
Foto: LPA/Arno Pertl
Fino a 96 anni fa circolavano regolarmente treni tra
Mosca e Merano. La città sul Passirio era un luogo di
cura rinomato – e ospitava anche una comunità russa.
Recentemente, con il collegamento ferroviario 17/18
Mosca-Nizza, un capitolo della storia ha riacquistato
attualità. Il Presidente della Provincia Luis Durnwalder,
l‘Assessore provinciale Thomas Widmann e il Sindaco di Merano Günther Januth hanno accolto festosamente il primo treno alla fermata della stazione di
Bolzano. Sin dal prossimo anno alcuni vagoni arriveranno anche fino a Merano – da Mosca sono poco più
di 2.700 chilometri.
Il Consigliere provinciale Thomas Widmann, il Presidente
della Provincia Luis Durnwalder e il Sindaco Günther Januth
hanno accolto a Bolzano i passeggeri del primo treno proveniente da Mosca.
Informazioni: www.comune.merano.bz.it
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