LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA Pps, Cappellacci
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LA NUOVA SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA Pps, Cappellacci
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Rassegna sta mpa Beni culturali della Sardegna Segni di una grande civiltà a cura del Servizio Promozione Testata LA NUOVA SARDEGNA Data 27 ottobre 2013 Sezione Sardegna Pps, Cappellacci lancia la sfida al ministero Il governatore: decide la Regione, il parere di Roma per noi non è vincolante Il nuovo strumento urbanistico è ancora top secret, delibera on line domani. Il nuovo piano paesaggistico di ALFREDO FRANCHINI CAGLIARI Dopo due conferenze stampa consecutive, la prima a Sassari e l’altra, ieri, a Cagliari, il Ppr rinnovato continua a restare un mistero. I giornalisti convenuti ieri a Villa Devoto sono rimasti delusi: per l’occasione era stato montato un maxi schermo che, però, è servito solo per vedere la pagina Facebook dedicata al «Piano paesaggistico dei sardi». La scelta di andare su Facebook, precisa Cappellacci, è dettata dalla necessità di operare nella massima trasparenza: «Ci saranno tutti i documenti», assicura Cappellacci e tutti potranno sapere cosa è vincolato». Per ora, nel merito, si sa ben poco e si dovrà attendere sino a domani per leggere la delibera: la giunta - ha spiegato Cappellacci ha approvato un paio di emendamenti e dunque serve il tempo tecnico necessario per la riscrittura. Chi andrà oggi sulla pagina Facebook dedicata al Pps, (non più Ppr ma Piano paesaggistico Sardegna), troverà un video con lo stesso presidente che cammina nel verde, zainetto in spalla, e quando si ferma dice: «La nostra isola non va difesa dal popolo che la abita, ma è il popolo che la abita che la deve difendere per consegnarla alle generazioni future». Non c’è l’assessore all’Urbanistica Rassu accanto al governatore e non c’è nemmeno il direttore generale dell’assessorato: al fianco di Cappellacci siede il capo di gabinetto Massimiliano Tavolacci a cui il presidente delega anche qualche risposta di tipo politico. Ma certo il governatore non si sottrae alle risposte più importanti a cominciare da quella bocciatura della procedura, avvenuta a tempo di record da parte del ministero dei Beni culturali. «La Regione ha competenze primarie», afferma Cappellacci, «dunque non devo chiedere l’autorizzazione a nessuno per approvare delibere in giunta». Il progetto di condivisione che era stato avviato parecchi mesi fa era «facoltativo». Il ministero sostiene, invece, che annunciare di aver cambiato il piano è un atto unilaterale. Cappellacci nega e aggiunge: «Spero che al ministero vogliano imprimere velocità e che sia di buon auspicio, anche se devo dire che, in realtà, stiamo aspettando dal 9 luglio la firma sul verbale dell’ultimo incontro al Mibac». La pagina facebook, pubblicata ufficialmente con un click del presidente davanti a tutti i giornalisti non è l’unica iniziativa. Cappellacci ha annunciato che a fine mese inizierà il tour di una task force regionale che girerà la Sardegna per spiegare a sindaci, associazioni e cittadini le novità del piano «in modo che tutti possano dire la loro». Cappellacci e Tavolacci mostrano quindi attraverso un’applicazione scaricabile su un telefono, la cartografia aggiornata e gli errori che il vecchio Piano si era portato dietro: il vincolo su un corso d’acqua che non c’è più, la grotta della vipera a Cagliari che vincola una porzione di territorio ben distante dal sito. E poi le ipotesi di ricadute sull’economia: tre scenari, come si usa nelle migliori scuole, dalla congiuntura peggiore a quella stimata normalmente. Nell’ipotesi peggiore il nuovo Ppr potrà generare - afferma Cappellacci - un aumento dello 0,3% del Pil che porterebbero alla creazione di 4.000 posti; nello scenario migliore si arriva alla creazione di un valore aggiunto di 350 milioni di euro, una crescita del Pil di 1,3 punti e alla creazione di quindicimila posti di lavoro. Al di là dei numeri qual è la filosofia del piano? «Non allentare i vincoli», assicura Cappellacci, «la salvaguardia resta ma permettere l’uso razionale del territorio. Parliamone senza preconcetti».