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Marilù Guglielmini C’era una volta l’Ufficio Paghe La trasformazione dell’Ufficio del Personale e il ruolo dell’outsourcing. C’era una volta l’Ufficio Paghe, con impiegati chini sulle scrivanie immersi in documenti amministrativi e cedolini da controllare. Oggi invece c’è l’Ufficio Risorse Umane. Lungi dall’essere solo un cambiamento di descrizione, si tratta in realtà di una profonda trasformazione. Nell’attuale scenario economico, l’elaborazione della busta paga non dovrebbe più essere un impegno-attività dell’Ufficio del Personale, che invece è chiamato a svolgere un ruolo strategico più orientato al business. Cancelliamo allora dalle nostre menti le immagini un po’ vintage degli addetti paga sommersi dalla carta e sostituiamole con l’idea di risorse valorizzate, impegnate concretamente nella realizzazione dei piani strategici che richiedono creatività e pensiero fuori dagli schemi. L’autore • Marilù Guglielmini è laureata in Filosofia della Comunicazione e laureanda in Scienze Filosofiche. Dal 2008 lavora nella divisione Marketing & Comunicazione di Zeta Service. L a sfida della ripresa economica ha inizio negli uffici del personale, dove è necessaria una metamorfosi affinché le persone che vi lavorano abbandonino il ‘ghetto’ della routine amministrativa per diventare professionisti in grado di individuare e di progettare risposte adeguate a sostegno del cambiamento. Professionisti di una vera e propria cabina di regia in grado di fornire supporto e indirizzi qualificati alla struttura dei responsabili a tutti i livelli. “Le direzioni HR begli ultimi 20 anni sono profondamente cambiate – afferma Fabio Bernardi, Direttore Risorse Umane di Ottica Avanzi – dall’occuparsi prevalentemente di aspetti amministrativi si sta passando a alla cura di aspetti sempre più strategici, di comunicazione e di marketing. Credo che le Direzioni Risorse Umane debbano lavorare in stretto contatto con le funzioni di linea e che questo possa portare un vero contributo all’azienda e al miglioramento della cultura organizzativa”. Diventa fondamentale saper sviluppare una funzione del Personale più aderente alle esigenze del futuro delle organizzazioni, più orientata al business in funzione di agente del cambiamento della cultura manageriale nelle aziende. 50 settembre/ottobre 2010 Dove è finito l’Ufficio Paghe? I dati di crescita del tasso di scelta dell’outsourcing in materia di amministrazione del Personale parlano chiaro: oggi gli uffici paga delle aziende si trovano presso gli outsourcer specializzati in amministrazione del personale. Le aziende scelgono di terziarizzare attività a minor valore aggiunto per poter concentrare le loro risorse – comprese quelle dell’Ufficio HR – su attività più strategiche in linea con il nuovo ruolo assunto dalla Direzione del Personale. E’ questa una vera e propria rivoluzione e la sopravvivenza delle aziende è dettata dalla capacità di cambiamento e di adattamento. Le risorse dell’ufficio HR oggi devono conoscere il business e pilotarlo, reinventando le organizzazioni, fluidificando i processi e ovviamente ricercando e trattenendo le risorse migliori. Secondo Patrizia Moretti, Direttore Risorse Umane di Club Med: “La direzione del personale deve supportare la Direzione Generale per il cambiamento – e l’outsourcing fa parte del cambiamento – snellire i processi e il lavoro quotidiano è parte del cambiamento e ci aiuiterà ad affrontare con maggiore serenità il futuro potendo in questo modo concentrarci sul nostro core business”. Sviluppo&organizzazione C’era una volta l’Ufficio Paghe Nessuna scomparsa per l’Ufficio paghe, quindi, ma solo una trasformazione. In questo panorama sono gli outsourcer ad assumere un ruolo di fondamentale importanza: essere non solo un fornitore, ma un partner che modella il proprio servizio sulle esigenze delle aziende. Esigenze che, lungi dal poter essere standardizzate, devono invece essere valorizzate nelle loro differenze e specificità. Il ruolo dell’outsourcer è cambiato Silvia Bolzoni, amministratore unico di Zeta Service e un’esperienza ventennale nel campo dell’amministrazione del Personale, afferma che “Negli ultimi anni anche gli outsourcer hanno dovuto effettuare dei cambiamenti investendo non soltanto sugli aspetti tecnici di base ormai collaudati, ma concentrando la loro attenzione sulla ge- L’importanza degli interlocutori Paola Caccia Dominioni, Responsabile Risorse Umane di Zeta Service spiega che: “La soddisfazione dei nostri clienti dipende soprattutto dalla competenza tecnica e relazionale delle nostre persone. La nostra azienda è stata fondata con l’idea di creare un servizio di outsourcing nel campo dell’amministrazione del personale che fosse davvero a misura del cliente. Come ci suggerisce Tom Peters, il valore oggi emana da quello che c’è intorno al prodotto: dall’applicazione del capitale intellettuale e della creatività individuale, si tratta quindi di sviluppare nel lavoro dei collaboratori tutta la parte di capitale intellettuale e creativo orientato alla partnership con il cliente. Ciò che chiediamo a tutti i nostri collaboratori non sono 8 ore di lavoro, ma 8 ore di valore per il cliente. Questo approccio produce effetti positivi che vengono avvertiti dai clienti stessi, come dimostrano i risultati della nostra ultima indagine di soddisfazione condotta tra i nostri clienti: le nostre risorse sono state valutate con voti complessivi superiori a 8,7 in merito a disponibilità, competenza e cortesia. Inoltre, ognuno di noi ha con i clienti un contatto costante e continuo mirato non alla soddisfazione del cliente inteso come ‘colui che compra’, ma come colui al quale con il nostro lavoro puntuale e preciso possiamo rendere le giornate meno stressanti e più serene. Credo davvero che la particolarità del nostro servizio infondo risieda proprio in questa visione del cliente. Abbiamo la tecnologia, abbiamo le competenze, ma ciò che fa veramente la differenza è la grande considerazione che abbiamo delle persone a cui forniamo il servizio: in cima all’organigramma Zeta Service ci sono i nostri clienti!” Sviluppo&organizzazione stione del cliente e sulla creazione di servizi di assistenza sempre più innovativi e di supporto al cliente al di là della mera elaborazione del cedolino”. In effetti oggi le Direzioni del Personale oltre al cedolino corretto richiedono alle società di servizi di amministrazione del personale un particolare supporto su tutti gli aspetti di controllo e gestione del costo del personale e sugli aspetti normativi; chiedono pareri e consigli, non più uno scambio fra chi acquista e chi fornisce, ma una vera e propria partnership volta al raggiungimento di obiettivi coincidenti. Sono ormai lontani i tempi in cui si ricorreva all’outsourcing solo per ridurre i costi, oggi si chiede molto di più: riduzione dei costi, budget certo, ridurre i rischi legati alle risorse, certezza sui risultati, specializzazione, assistenza, ascolto delle esigenze, condivisione. È in questo contesto che si inserisce l’attività di Zeta Service, società del Gruppo Zucchetti specializzata in amministrazione del Personale in outsourcing, che oggi concentra le proprie energie non solo sui processi e sulla tecnologia, ormai collaudati, ma anche e soprattutto sulle peculiarità di ogni singola azienda cliente. Perché, continua Silvia Bolzoni “Ogni azienda è un mondo a sé stante e deve avere il diritto di vedere realizzato il proprio esclusivo progetto, che non è un semplice assemblaggio dei nostri prodotti e dei nostri servizi, ma deve essere una soluzione studiata sulle esigenze specifiche del cliente e di quello che questi vorrebbe per la propria organizzazione. La prima domanda che noi facciamo alle aziende che incontriamo è: come immaginate idealmente la vostra organizzazione? Dalla risposta a questa domanda parte il nostro progetto…”. Outsourcing: meglio di no senza il partner giusto Il primo dei timori legati all’outsourcing è la paura dell’ignoto. Il cambiamento crea resistente nelle persone. Robin Williams nel film L’attimo fuggente incoraggiava i suoi ragazzi dicendo loro “Osate cambiare, cercate nuove strade”. È un po’ quello che oggi devono fare le aziende per rispondere con flessibilità ai mutamenti del mercato. Purtroppo però, nella scelta dell’outsourcing emergono alcune criticità da non sottovalutare relative alla scelta del partner. È fondamentale infatti accertarsi della validità dell’outsourcer con cui si entra in contatto non solo sondando gli aspetti tecnologici e le caratteristiche dell’offerta, ma anche, passo ancora più importante, richiedendo testimonianze di aziende già clienti che diano garanzie sul servizio fornito. Uno dei maggiori rischi è che dopo grandi promesse in fase di trattativa, le aspettative vengano disattese, soprattutto per quanto concerne l’assistenza e il rapporto con gli interlocutori. La reale soddisfazione si evince da affermazioni come quella del dottor Bernardi, che a proposito del rapporto fra Ottica settembre/ottobre 2010 51 Marilù Guglielmini Zeta Service: logo azzurro, azienda rosa • È un’azienda “rosa” e “giovane”: il 75% del suo organico è composto da donne e il 70% dei dipendenti ha un’età compresa fra i 25 e 35 anni. • È stata riconosciuta dal Great Place To Work Institute come la seconda azienda italiana con il miglior ambiente di lavoro. Silvia Bolzoni, amministratore unico dell’azienda, ci racconta: “Quel che io e la Responsabile Risorse Umane, Paola Caccia Dominioni, cerchiamo di tenere sempre presente è che noi e i nostri collaboratori, prima di essere dei lavoratori, siamo degli individui che hanno fisiologicamente bisogno di un ambiente che permetta il raggiungimento di un sano equilibrio psicofisico e di poter dedicare la giusta attenzione alla sfera personale”. “L’obiettivo è quello di mettere ogni persona in grado di fare un ottimo lavoro”, afferma Paola Caccia Dominioni. Proprio per facilitare l’equilibrio vita-lavorativa-vita-privata, all’interno di Zeta Service sono portati avanti progetti come: auto aziendale a disposizione dei dipendenti anche per commissioni private, iscrizione a tornei di calcio interaziendale, spesa online con trasporto a carico dell’azienda, convenzioni con palestre, spa, parrucchieri, farmacia, lavanderia, corsi di ballo. • Dedica estrema attenzione alla formazione dei dipendenti, infatti ogni risorsa riceve in media 60 ore di formazione all’anno tramite corsi sia tecnici che trasversali volti a valorizzare le doti di relazione con il cliente. • È un’azienda ecosostenibile che oltre a ridurre gli sprechi energetici al proprio interno si impegna a sensibilizzare i proprio clienti su questi temi. Un esempio è il servizio di visualizzazione del cedolino online in alternativa alla stampa, con riduzione dello spreco di carta. www.zetaservice.com Avanzi e le persone della società di outsourcing dichiara: “È un rapporto praticamente affettivo basato sulla stima reciproca; e la persona che ci segue è estremamente paziente”. Ma, chiediamoci, cosa chiede principalmente il Cliente? Secondo Valerio Marzo, Responsabile Formazione e Assistenza Portale e Presenze, “I Clienti chiedono competenza e fiducia”; Lorenzo Lissoni, coordinatore payroll, sostiene che “I Clienti chiedono dalla risoluzione di una questione tecnica a raccontarmi cosa hanno fatto la domenica, in pratica un interessamento a loro in quanto persone che lavorano e non in quanto clienti che pagano”. Il giusto partner deve trovare la strada migliore per calarsi nell’organizzazione del cliente con competenza e rispetto del delicato momento di passaggio che questo si trova ad affrontare: la preoccupazione dell’impatto che avrà il partner di amministrazione del personale in outsourcing sull’organizzazione è infatti molto sentita. A tal proposito Patrizia Moretti racconta della sua esperienza con Zeta Service: “Abbiamo da subito avuto il rispetto delle date e una grandissima affidabilità e correttezza, fondamentale per i nostri dipendenti; soprattutto, abbiamo avuto un ascolto da parte di un partner reattivo, molto partecipativo e che opera con grande professionalità”. Questo giudizio non è casuale, ma piuttosto il risultato di una precisa scelta dell’azienda. “In Zeta Service la flessibilità, la tecnologia innovativa e la garanzia dei risultati concordati sono stati e sono degli elementi fondamentali, ma ciò che rende vincente il nostro modello di payroll outsourcing è la consapevolezza che la qualità del servizio è 52 settembre/ottobre 2010 determinata in primis dalle persone che lo erogano, e quindi dalla relazione che instauriamo con le nostre aziende clienti in un’ottica di reciproca collaborazione e crescita”, racconta Silvia Bolzoni. Spesso la fatica del cambiamento si materializza nello spauracchio dello start up. Indubbiamente l’avvio di un nuovo progetto richiede sempre un impegno e un carico di lavoro maggiore rispetto allo standard, ma molto in questo caso è in mano a chi questo progetto lo guida e lo realizza. Gli outsourcers migliori lavorano affinché questo momento oggettivamente molto delicato sia vissuto dalle aziende con la massima serenità attraverso una presenza costante e la dimostrazione della massima professionalità e della massima cura in tutti i passaggi necessari. A testimonianza di questo, Patrizia Moretti racconta brevemente l’esperienza Club Med: “La cosa molto positiva è che con il nostro partner abbiamo trovato un linguaggio comune. È entrato in azienda con i suoi professionisti e ha capito le nostre esigenze adattando il lavoro su ciò che ci aspettavamo e che chiedevamo al Servizio”. Ancora Fabio Bernardi: “Con Zeta Service è andata ottimamente, ci abbiamo visto bene!”. Ciò che emerge in definitiva è che l’outsourcing è oggi un passaggio quasi obbligato per l’innovazione aziendale, ma condizione necessaria per la completa riuscita di un progetto di amministrazione del personale in outsourcing è la scelta di un partner adeguato in grado non solo di offrire una tecnologia in linea con le mutate esigenze delle aziende, ma soprattutto S&O attento e puntuale nel garantirei risultati concordati. Sviluppo&organizzazione