Il vero `regalo` di Renzi: altre tasse sulla casa

Transcript

Il vero `regalo` di Renzi: altre tasse sulla casa
Anno III - Numero 128 - Sabato 31 maggio 2014
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Giovanni Paisiello n. 40
Politica
Attualità
Esteri
Petizione on line
per cacciare Grillo
La vedova di Biagi:
Marco andava protetto
La cortina di ferro
rinasce in Ucraina
a pag. 2
Calvo a pag. 3
Castellino a pag. 5
MENTRE FORZA ITALIA SI RIAVVICINA ALLA LEGA, NCD DEVE SCEGLIERE DEFINITIVAMENTE DA CHE PARTE STARE
di Francesco Storace
Q
uando decine di
milioni di italiani
non vanno a votare, è evidente
che c’è un sentimento popolare di rifiuto
della politica. Rifiutano la
nuova politica da ansia da
prestazione di Matteo Renzi;
manifestano delusione verso il centrodestra; non si
fanno incantare da Beppe
Grillo: stanno tutti sulla riva
del fiume, come dice il vecchio adagio cinese.
Occorre evitare di offrire
cadaveri alla marea. O almeno far capire che non
c’è un mondo morto.
Il centrodestra deve rivitalizzarsi. Tentando di capire
chi sono gli interlocutori di
Berlusconi e Forza Italia, da
cui inevitabilmente si riparte, se davvero si vuole rappresentare degnamente e
non per gioco l’alternativa
alla sinistra.
Il cavaliere ha già fatto la prima mossa in direzione della
Lega, che non a caso è un
partito che ha dimostrato di
non temere quorum di sorta.
Quello europeo Salvini lo ha
superato gagliardamente, con
una campagna elettorale di
livello, pur se limitata dalla
fatica di dover risollevare un
movimento che non è stato esattamente estraneo al potere. Ma ce l’ha
fatta e tanto di cappello. Consentendo
anche a Forza Italia di correggere
l’errore di quel voto parlamentare
SUL FIUME
governa con Renzi. Quando
buttate giù il governo?
Poi c’è, o ci sarà, Fratelli
d’Italia. Esaurita l’esperienza
elettorale de La Destra, avevano un’autostrada avanti e
poche liste in competizione
sulla scheda elettorale. Mancato l’obiettivo del quorum,
Meloni e i suoi devono scegliere il percorso: stare nel
centrodestra o veleggiare
in autonomia dalla coalizione, che è la strada più complicata. Per farlo, devono
parlare con tutti. Anche con
chi gli sta antipatico.
Poi, c’è proprio Forza Italia.
Il dibattito sulle primarie
sta creando polemiche, e
alla fine chi fa politica lo
considera anche normale.
Spero che poi si discuta
pure di contenuti, perché è
il messaggio che deve tornare a richiamare in servizio
quegli elettori che hanno
disertato le urne stravaccandosi sulla riva del fiume.
L’opposizione intransigente
al governo delle tasse; la
battaglia per la sovranità; il
contrasto all’immigrazione
clandestina; il rifiuto di una
cultura relativista possono
rappresentare l’elemento
per mobilitare di nuovo decine di milioni di italiani.
Non si perda l’occasione.
Le elezioni politiche potrebbero esserci nel 2018 o al
primo conflitto tra Renzi e i suoi
deboli alleati di governo. Occorre
essere preparati. E con un partito
in grado di raccogliere consensi
nel territorio.
Il centrodestra chiamato a mobilitare milioni
di italiani che si sono astenuti: servono parole d'ordine
(peraltro non decisivo) sul l’immigrazione clandestina: il referendum
è penitenza del peccato.
Verrà il tempo per discutere con
gli altri soggetti politici, anche se
a me sembra che ci sia una repulsione profonda verso Alfano e soci.
Ncd ha avviato un dibattito interno
che sarà lacerante, ma francamente
fa sorridere chi pensa di poter
IL DIRITTO ALL’OBLIO DIVENTA REALTÀ
Google perde la sua guerra
oogle ha perso la sua
battaglia: il diritto all’oblio diventa realtà.
Dopo la sentenza della Corte
di Giustizia Europa del 13
maggio scorso, il più grande
motore di ricerca ha lanciato
un servizio attraverso il quale
i cittadini europei potranno
chiedere la cancellazione di
link a risultati di ricerca considerati inopportuni.
La grande azienda alla fine
ha ceduto, mettendo in Rete
un formulario da compilare
online prima di inoltrare la richiesta.
“Esamineremo ogni domanda - l’apertura
- cercando di bilanciare il diritto alla
privacy con quello all’informazione”.
Dal verdetto di poche settimane fa, che
ha stabilito il diritto delle persone a vedere
rimosse dal web le informazioni ritenute
superate o inesatte, sono arrivate già migliaia di richieste.
Difficile, se non impossibile, ipotizzare il
criterio che si utilizzerà. Ma l’importante
è compiere un passo alla volta.
Il risultato è magnifico. Il più grande
G
dettare condizioni al centrodestra
dovendo invece accendere un cero
all’Udc per aver agguantato quei
pochi seggi europei. Si illude chi
pensa di poter dialogare mentre
TASI ALLE STELLE, NUOVE IMPOSTE E RINCARI. ECCO COME VANNO IN FUMO GLI 80 EURO
Il vero ‘regalo’ di Renzi:
altre tasse sulla casa
di Igor Traboni
a una parte vi concedo una
ottantina di euro (pochi, maledetti, lordi e neppure per
tutti), dall’altra ne prendo ‘tassativamente’ almeno dieci volte tanto, con
un inasprimento del tributo sulla prima casa che al confronto Mario
Monti, Giuliano Amato e Romano
Prodi tutti assieme sembrano un’allegra combriccola di filantropi. E siccome Matteo Renzi, tra una riunione
e l’altra della segreteria del Pd sempre
in diretta Rai, ha deciso di scatenare
i suoi nel raccattare tutte le risorse
utili per abbindolare comunque gli
italiani con la storia degli 80 euro,
allora tra le pieghe del decreto Irpef
(quello della famosa copertura dell’aumentino concesso dal signore
degli italiani con gli anelli al naso)
spuntano altri aumentini niente male,
dalle trattenute sui fondi pensione
alla tassa sul passaporto (un po’
colpa nostra, che anche ieri abbiamo
D
motore di ricerca al mondo ha finalmente
aperto ad uno scenario inimmaginabile.
La possibilità di vedere eliminati dati
personali dai risultati di Google non rappresenta più un sogno. Il diritto all’oblio
è solo l’ultima di una “guerra” quotidiana
portata avanti da utenti, stampa e associazioni a tutela della privacy in Rete.
Un conflitto vinto contro ogni pronostico.
Facilitato anche dal motore di ricerca, a
cui va dato atto di essersi adeguato in
fretta alla sentenza della Corte Europea.
Federico Colosimo
documentato l’emigrazione in massa
degli italiani in cerca di lavoro oltre
confine) fino al balzello per richiedere
un certificato di cittadinanza italiana,
roba che alla fine ci toccherà rimpiangere la signora Kyenge che tutti
stranieri – in patria – ci voleva. E
non si dica che la storia della Tasi
supersonica è inventata da noi: ieri
l’ha documentata Bankitalia. E qui
bisogna mettersi d’accordo: non è
che gli studi di certi economisti vanno
bene se bacchettano Berlusconi e
poi non servono più a niente. No,
prendiamoli sempre per buoni, e diamo conto (un conto salatissimo) di
quello che ieri è stato spifferato durante la relazione annuale del governatore Ignazio Visco: la Tasi sulle
prime case (ricordate? Quello che
una volta era un bene degli italiani e
oggi se ce l’hai ti viene invece voglia
di devolverla a uno qualsiasi dei ministri Pd) è destinata ad aumentare
almeno del 60%. “L'aumento della
tassa sarà inevitabile nel 2014 –
scrive per l’appunto Bankitalia - e
non andrà al di sotto dei 12 punti
percentuali”. Che sono soldi, mica
quei bruscolini degli 80 euro lordi.
Una stangata di proporzioni ciclopiche, insomma, tanto da cancellare
in un versamento solo (sempre che
si capisca quando si deve pagare,
ma questo è un altro discorso) la
mancetta renziana "Se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari
al 2,5 per mille, il prelievo complessivo
crescerebbe di oltre il 60% rispetto
al 2013". Bankitalia docet. Certo,
sono i Comuni che decidono, ma
nel mezzo del cammin dei governi
di centrosinistra, Renzi compreso :
l'ultima legge di Stabilità ha… stabilito
che all’aliquota base dell'1 per mille,
i sindaci possono introdurre modifiche. E Renzi, che tra una comparsata
e l’altra in tv negli ultimi anni grosso
modo ha fatto anche il sindaco non
di Roccacannuccia ma di una città
importante come Firenze, certe cose
dovrebbe saperle.
2
Sabato 31 maggio 2014
Attualità
IL GOVERNATORE DI BANKITALIA AUSPICA PIUTTOSTO MISURE PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE
Visco:“Gli 80 euro? Niente, senza lavoro”
AUTO BLU (STRANIERE) FERME OVUNQUE
di Igor Traboni
l governatore di Bankitalia, Ignazio
Visco, non crede agli 80 euro concessi dal governo Renzi (peraltro
lordi in busta paga e neanche per
tutti, ndr) come volàno per il rilancio
dei consumi e quindi dell’economia: "Non
diventeranno forza trainante di ripresa senza
un aumento dell'occupazione'', ha detto il
governatore di Bankitalia nelle tradizionali
‘considerazioni’ tenute ieri mattina.
"Il lascito della recessione è pesante e la via
della ripresa, ancora fragile e incerta, non
sarà breve, né facile. Tra il 2007 e il 2013 l'occupazione è scesa di oltre un milione di persone. Lo stato dell'economia resta fragile, in
particolare nel mercato del lavoro", ha aggiunto
Visco. Dal punto di vista prettamente economico-finanziario, Visco ha sollecitato più liquidità alle banche e quindi maggiore concessione di credito alle Piccole e medie imprese. Questo l'obiettivo delle misure elaborate
dalla Banca d'Italia e concordate con la Bce
in arrivo nelle prossime settimane e che prevedono anche l'utilizzo delle linee di credito
in conto corrente da parte delle banche,
per rifinanziarsi alla Bce. Visco ha poi aggiunto
che "la riduzione del rapporto tra debito e
pil resta la sfida ineludibile per il nostro
paese: la sua velocità dipende dal ritorno a
una crescita stabile e sostenuta. In un contesto
di persistente incertezza circa i tempi e l'in-
Scene di ordinaria casta a margine dell’assemblea
I
arciapiedi bloccati, corsie preferenziali ostruite,
traffico in tilt. Banchieri, politici e autorità
istituzionali non hanno pietà: per arrivare
comodi in via Nazionale e partecipare all'assemblea
della Banca d'Italia, trasformano per qualche ora la
via che va da piazza della Repubblica a largo Magnanapoli in un esclusivo parcheggio per auto blu.
Non che in zona manchino mezzi pubblici o parcheggi
a pagamento. Ma certo, distano qualche metro e
poi si sa, terminata la relazione del governatore, a
chi non piacerebbe trovare l'auto (con autista,
ovvio) ad aspettare a di fronte palazzo Koch? Se
poi, col caldo di questi giorni, l'abitacolo fosse già
rinfrescato dall'aria condizionata...
Succede cosi' che via Nazionale diventa peggio del
Grande raccordo anulare nell'ora di punta. Ma non
per il traffico di auto, bensì perché diventa un
esclusivo parcheggio a cielo aperto per un cinquantina
di auto blu, limitando di fatto le quattro corsie a
una e mezza. Con buona pace di chi deve transitarci.
Per i pedoni è un'avventura durissima: non solo
sono costretti a dribblare le vetture parcheggiate
sui marciapiedi, devono anche attraversare i gas di
scarico che alcune vetture producono perché accese
e pronte ad accogliere il passeggero ben refrigerate.
Chi prende l'autobus, invece, deve essere pronto a
uno scatto olimpico: con le preferenziali ostruite
dalle auto blu nessuno sa dove può fermare e
aprire le porte. Mentre si avvicina alla fermata, i
M
tensità della ripresa le imprese hanno ridotto
la domanda di credito", ha spiegato il governatore. "Quelle di maggiore dimensione hanno
accresciuto il ricorso al mercato obbligazionario: nel 2013 i collocamenti lordi di titoli da
parte di emittenti italiani hanno sfiorato i 40
miliardi, quasi il doppio rispetto a quelli degli
anni precedenti la crisi", sottolinea. "Le restrizioni all''offerta di credito colpiscono in misura
maggiore le imprese piccole e medie, generalmente più rischiose e ora particolarmente
indebolite dalla recessione.
Visco ha poi fatto riferimento a corruzione,
criminalità ed evasione fiscale che, “oltre a
minare alla radice la convivenza civile, distorcono il comportamento degli attori economici e i prezzi di mercato. Riducono l''efficacia dell''azione pubblica, inaspriscono
il livello della tassazione per coloro che
adempiono ai propri doveri, comprimono
gli investimenti produttivi e la generazione
di nuove occasioni di lavoro.
passeggeri in attesa oscillano sui piedi, spostando
il peso da una parte all'altra, pronti a far leva sulla
gamba giusta e piazzare lo scatto vincente verso il
60 o il 40. Non va meglio a chi deve attraversare le
strisce su via Mazzarino. Ci sono almeno 3 auto blu
sdraiate sopra, accese e con conducente dentro:
trasmettono ansia, pronte a lanciarsi verso il
banchiere di turno che dopo un paio di passi dal
portone della Banca d'Italia ha gia' lo sguardo
smarrito e vagamente minaccioso. E allora esitare,
o peggio ancora scegliere il lato sbagliato per
aggirare l'auto blu, puo' essere fatale al malcapitato
pedone. C'è anche qualche passante che la prende
bene, s'incuriosisce e scatta un paio di foto. Ma se
esita per un attimo sulle strisce, si attira le ire dei
vigili urbani, prontissimi a suon di fischietti a sgomberare la strada. Il clou è a mezzogiorno, quando
per una mezz'ora il fiume delle autorita' si riversa
fuori da palazzo Koch: la via è invasa da carrozzerie
straniere (Audi, Mercedes, Bmw, una rarissima Alfa
Romeo): gli autisti si lanciano verso i passeggeri e
volano via verso Termini o piazza Venezia. Per loro
via Nazionale non ha preferenziali: bianche o gialle
le strisce son tutte uguali. Qualche macchina però
torna indietro senza passeggero e parcheggia di
nuovo sul marciapiede del Piccolo Eliseo. "Vanno a
fare l'aperitivo- spiega un autista senza imbarazzom'hanno detto di aspettare qui". Tanto il tassametro
non scade mai.
OLTRE 3.000 FIRME RACCOLTE IN POCHE ORE DA UN’ATTIVISTA M5S PER MANDARE A CASA IL LEADER, “COLPEVOLE” DI NON ESSERE STATO COERENTE
Petizione contro Grillo: “Fatti da parte”
Dopo il Maalox, il comico al mare con una corona di alghe intrecciate difende l’alleanza con Farage
di Federico Colosimo
eppe Grillo è disperato. I suoi vogliono scaricarlo e lui invece di migliorare le cose, le peggiora. Una
corona di “spine”, in questo caso di alghe
intrecciate, indossata per assumersi la
colpa del mezzo flop del Movimento 5
Stelle alle Europee. Così s’è fatto fotografare
il leader a Marina di Bibbona (Livorno),
dove sta trascorrendo un lungo weekend per riprendersi dallo choc elettorale.
Un copricapo – dopo il Maalox - che
ricorda quello indossato da Gesù prima
della crocifissione. Uno modo per rispon-
B
dere alle critiche che gli sono piovute addosso dopo l’intesa di massima raggiunta
con Nigel Farage, leader dell’Ukip, a Strasburgo. Dimostrando che la politica per
lui altro non è che uno show.
Ha preferito non parlare con i “pennivendoli
di regime” italiani, il comico, che lo hanno
avvicinato senza successo. Il padre-padrone del partito pentastellato, in un’intervista rilasciata al Daily Telegraph, ha
difeso e elogiato il leader euroscettico
britannico, che “non è razzista come io
non sono nazista. Vuole controllare i
flussi migratori come noi, ma non ci ho
stretto ancora nessun accordo, anche se
abbiamo molti punti in comune”.
E con un tweet al veleno poche ore dopo
è tornato ad attaccarli: “I mezzi di informazione mentono”. Non contento ha pubblicato sul suo blog – quello che per
molti è considerato fonte di denaro – lo
statuto del gruppo inglese EFD di Farage,
provando a convincere i suoi che un’alleanza converrebbe a tutti. Niente da fare.
Mentre Grillo meditava al mare, il suo
braccio destro – sinistro – Casaleggio incontrava a Milano i 17 esponenti del movimento eletti al Parlamento Europeo.
C’è chi sostiene che quella del leader sia
stata un’assenza forzata, dettata – secondo
le indiscrezioni – proprio dal suo socio.
Per evitare altre polemiche e discussioni
inutili che servirebbero solo ad aumentare
i nervosismi.
Una riunione politica che non ha impedito
comunque di far lievitare ulteriormente la
tensione, ormai alle (5) stelle. Con alcuni
pezzi da novanta del partito che hanno riprodotto all’eminenza grigia il documento
tanto discusso e contenente una dura
analisi degli errori commessi nell’ultima
campagna elettorale. Apriti cielo.
Nessun commento al termine del meeting.
Bocche cucite e una puntualizzazione che
non ha convinto nessuno: “Dovevamo
conoscerci meglio”.
A dimostrazione che i malumori sono
tutt’altro che rientrati, una petizione pubblica di un’attivista M5s di Bari lanciata
su change.org, che in poche ore ha
raccolto 3.500 firme e continua a crescere
nel numero di adesioni. In cui, alla luce
della debacle elettorale, si chiede a Grillo
di fare un passo indietro.
Un appello che si richiama al valore della
coerenza, quella che Grillo ha dimostrato
di non possedere. In virtù delle dichiarazioni
di qualche mese fa (“Se vinco mi ritiro”,
ndr). Intenzioni, che sono rimaste lettera
morta.
RICHIESTA DI CONDANNA IRRISORIA PER LA SEGRETARIA STORICA DI BERSANI
“Truffa aggravata”, ma la Veronesi rischia appena 4 mesi
di Marcello Calvo
rima le accuse per un’inchiesta che sarebbe partita con un anno di ritardo per rispettare le elezioni
e non intaccare la vittoria –
mai arrivata – del Pd e di
Pierluigi Bersani alle elezioni
politiche. Perché quando uno
scandalo arriva da sinistra,
la giustizia a orologeria non
ha ragione di esistere.
Poi il rinvio a giudizio da
parte della Procura di Bologna per truffa aggravata.
Un’accusa pesante, che ha visto finire sul banco degli imputati la segretaria storica
del “giaguaro”, Zoia Veronesi.
E adesso l’irrisoria richiesta
di condanna a 4 mesi e 20
giorni. Il minimo della pena,
P
con tutte le attenuanti generiche del caso, riconosciute.
Non finisce mai di stupire il
processo che vede coinvolta
l’assistente inseparabile e insuperabile dell’uomo di Bettola. La stessa che secondo i
pm felsinei per ben 22 mesi,
tra il 1° giugno 2008 e il 20
marzo 2010, lavorò per il suo
superiore diretto a Roma, nella segreteria del Partito Democratico, a spese della Regione Emilia.
Con la “Zoia” che secondo la
pubblica accusa percepì indebitamente circa 140 mila
euro di stipendio (più altri
16 di rimborsi per le “spese
di missione”) per svolgere
nella Capitale l’incarico di
raccordo con il Parlamento.
Quando in realtà la Veronesi
“lavorava solo per l’allora segretario del Pd”.
Stessa richiesta di condanna
anche per l’ex capo di gabinetto della Regione, l’imolese
Bruno Selaroli, fedelissimo
del governatore Vasco Errani.
Le difese hanno chiesto l’assoluzione per i due imputati,
sostenendo l’assoluta correttezza del loro operato.
“Sono fiduciosa”, il primo
commento della Veronesi, che
ha poi aggiunto: “Come diceva mia nonna, male non
fare paura non avere”.
L’udienza è stata quindi rinviata al 23 luglio. Giorno in
cui arriverà la sentenza. Un
verdetto che, in ogni caso, sarà
destinato a far discutere e a
creare altre polemiche.
Via Giovanni Paisiello n.40
00198 Roma
Tel. 06 85357599 - 06 84082003
Fax 06 85357556
email: [email protected]
Direttore responsabile
Francesco Storace
Amministratore
Roberto Buonasorte
Direttore Generale
Niccolò Accame
Capo Redattore
Igor Traboni
Progetto grafico
Raffaele Di Cintio
Società editrice
Amici del Giornale d’Italia
Sito web
www.ilgiornaleditalia.org
Per la pubblicità
Responsabile Marketing
Daniele Belli
tel. 335 6466624 - 06 37517187
mail: [email protected]
-----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma
n° 286 del 19-10-2012
3
Sabato 31 maggio 2014
Attualità
IL PROCEDIMENTO A CARICO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO PER LE PRESUNTE FIRME FALSE PER FORMIGONI ALLE REGIONALI DEL 2010, SI FERMA
Guerra in Procura, sospeso il processo a Podestà
In attesa della decisione della Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa di trasferire,
per “legittimo sospetto”, l’incartamento a Brescia a causa dello scontro tra Liberati e Robledo
ORA INDAGATO ANCHE PER CORRUZIONE
di Marcello Calvo
Più pesanti le accuse
per l’ex ministro Clini
Q
uella Procura meneghina
che su molti giornali passa
come il centro storico della
Patria del diritto, ormai ha
perso ogni tipo di credibilità. La faida interna tra il dominus
Bruti Liberati e il suo vice Alfredo
Robledo, ha annunciato vincitori gli
imputati dei processi al centro dello
scontro. Che si sono proclamati vittime, chiedendo il “trasloco” del dibattimento in altra sede.
Il primo a far valere le sue ragioni è
Guido Podestà. Il processo al presidente della Provincia di Milano (Forza
Italia) sulle presunte firme false per
il listino di Roberto Formigoni per le
elezioni regionali del 2010, è stato
sospeso.
I suoi legali hanno depositato in Cassazione un ricorso per chiedere lo
spostamento da Milano a Brescia per
via della “evidente gravità”, non altrimenti eliminabile, della situazione
locale, idonea a “turbare lo svolgimento” in quanto “casus belli” al
centro della “guerra” tra i due alti
magistrati.
E così il giudice del Tribunale di Milano, Monica Amicone, ha preso atto
dell’istanza della difesa, preferendo
attendere l’evolversi degli eventi e il
pronunciamento della Suprema Corte.
Una decisione automatica, così come
prevede la legge.
ex ministro Corrado Clini, responsabile dell’Ambiente nel
governo Monti, è indagato a
Ferrara anche per corruzione, oltre
che per peculato. E' quanto emerge
dall'ordinanza di custodia cautelare
firmata dal gip Piera Tassoni. Clini
è accusato di corruzione anche a
Roma. L'ex ministro venne ascoltato
a Ferrara una prima volta il 12
ottobre 2013, agli inizi dell'inchiesta,
non per peculato ma appunto per
corruzione "commessa - ricorda il
gip Tassoni nel suo atto - in concorso
con Pretner e Gonella (i referenti
dei due studi tecnici di ingegneria
coinvolti nel progetto Eden Iraq,
ndr) per incarichi professionali a
vantaggio della convivente di Clini,
Martina Hauser".
A Ferrara risulta indagato, ma per
l’ipotesi di reato di concorso in peculato, anche Azzam Alwash, president board di Nature Iraq, società
che gestì i fondi del Ministero dell'ambiente, al centro dell'inchiesta
che ha portato agli arresti di Clini.
L'ex ministro si era avvalso della
facoltà di non rispondere alle accuse,
rilasciando comunque delle dichiarazioni spontanee: per l’ex ministro
L’
L’inchiesta sulle presunte firme false,
è infatti al centro della diatriba tra Liberati e Robledo. Un’indagine che
segnerà la spaccatura decisiva della
Procura, visto che sarà il Csm a doversi esprimere sulla vicenda. Anche
perché il capo dell’ufficio giudiziario
ha accusato l’aggiunto di non averlo
avvisato con tempestività dell’iscrizione nel registro degli indagati di
Podestà.
Insinuazioni, per il pm anti-corruzione,
che sostiene di aver informato il suo
superiore diretto dell’interrogatorio
della teste Clotilde Strada, che aveva
fornito elementi d’accusa contro Podestà.
Una frattura insanabile, che per i legali
del politico “in pochi mesi ha travalicato
il limite del confronto tra i due, coinvolgendo tutte le correnti esistenti in
seno alla magistratura e determinando,
all’interno della sede giudiziaria milanese, una situazione così grave da
turbare lo svolgimento del procedimento”. E così grazie al conflitto sfociato tra i rappresentanti della Procura
di Milano, procedimenti di primo piano
finiscono in soffitta. E’ una situazione
paradossale, dove si è arrivati a un
punto di non ritorno. La resa dei conti
ci sarà a luglio, con il Csm che deciderà il rinnovo delle cariche.
L’insediamento e l’allontanamento di
questo o quel magistrato, non servirà
certamente a fare recuperare credibilità. Quella, ormai la s’è persa da un
pezzo.
del governo Monti, i soldi che secondo la procura avrebbe distratto
non erano di provenienza pubblica,
ma frutto di alcune consulenze private. Ma quei fondi, sempre secondo
la procura, Clini li avrebbe ricevuti
dalla stessa organizzazione non governativa che ha poi ottenuto il finanziamento di 54 milioni del ministero, appunto la Nature Iraq Organisation, di cui proprio Alwash è
presidente.
L'inchiesta di Roma. Oltre all'inchiesta di Ferrara, l'ex ministro nei
giorni scorsi è stato investito da
una nuova bufera giudiziaria a Roma,
dove è indagato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata
alla corruzione: nel mirino, la gestione
ministeriale di una gran massa di
milioni utilizzati per finanziare progetti
all'estero. E l'inchiesta della capitale,
che marcia parallela a quella della
procura di Ferrara, si è allargata:
oltre a presunte provviste realizzate
tramite progetti per centinaia di milioni realizzati in Cina e Montenegro,
nel mirino del pm Alberto Galanti ci
sono anche i finanziamenti elargiti
per piani ambientali in Africa e Sudamerica.
ASCOLTATA DAI MAGISTRATI LA VEDOVA DEL GIUSLAVORISTA AMMAZZATO DALLE BRIGATE ROSSE A BOLOGNA
La signora Biagi: ‘Marco si sentiva in pericolo’
Il fascicolo è stato aperto dopo alcuni appunti ritrovati e vistati dall’allora ministro Scajola
di Igor Traboni
arco Biagi, il giuslavorista ucciso nella
sua Bologna dalle Brigate Rosse, si sentiva
in pericolo, ma non fu protetto dalle istituzioni. A riferirlo ai pubblici ministeri della
Procura di Bologna, che da qualche settimana
hanno aperto una nuova inchiesta proprio sulla
mancata scorta al giuslavorista ucciso dai brigatisti
rossi nel 2002, è stata la moglie Marina Orlandi.
Il Resto del Carlino, quotidiano bolognese, riporta
infatti la notizia che la vedova del professor Biagi
è stata sentita nel massimo riserbo nell’ambito
dell’inchiesta, un paio di giorni fa, ma senza che
la notizia trapelasse prima,
M
“Come ha sempre fatto, Marina Orlandi ha
portato tutti gli elementi di cui è a conoscenza
– ha detto l’avvocato della famiglia, Guido
Magnisi – e segue fiduciosa gli sviluppi dell’inchiesta”. Orlandi avrebbe detto ai Pm che
il marito sapeva di essere in pericolo, che
era stato minacciato, che aveva chiesto la
scorta, ma che dalle istituzioni che dovevano
proteggerlo arrivò solo silenzio.
La nuova inchiesta sta insomma entrando nel
vivo, tanto che in queste ultime ore, il pm Antonello Gustapane, che insieme al procuratore
capo Roberto Alfonso sta portando avanti le
delicate indagini- nelle quali è ipotizzato il
reato di omicidio per omissione – hanno
ascoltato anche Luciano Zocchi, ex segretario
dell’allora ministro dell’Interno Claudio Scajola
e l’ex vice capo della Polizia, oggi prefetto,
Giuseppe Procaccini.
"Io ho sempre dato per scontato che il ministro
ha ascoltato le mie richieste e secondo me ha
fatto quello che doveva fare. Io penso sempre
bene delle persone fino a prova contraria", ha
detto poi Zocchi ai cronisti. Incrociati fuori dal
palazzo di giustizia felsineo.
"Ho risposto alle domande del sostituto procuratore Gustapane, in particolare in riferimento
ai due appunti che scrissi al ministro Scajola
la mattina del 15 marzo 2002 – ha detto ancora
Zocchi ai giornalisti che lo aspettavano - e
alla successiva telefonata che il ministro mi
fece attorno alle 21 della stessa giornata.
Credo di aver contribuito a chiarire, per quanto
mi compete, al raggiungimento della ricostruzione di quanto avvenne in quei giorni. E
mi auguro che celermente si pervenga ad
una verità, per lo meno quella giudiziaria su
questo argomento che ancora lascia tanta tristezza a tutti. Lo dobbiamo al professor Biagi
e alla sua famiglia e anche allo Stato democratico che ha avuto un vulnus in questo episodio tragico di 12 anni fa. Biagi era il terzo
collaboratore del ministro del Lavoro, sudava
e lavorava. E non dimentichiamo che qui ci
sono in mezzo le Br, tutto il resto va ai cultori".
Va ricordato che l’inchiesta, per ora contro
ignoti e per l'ipotesi di reato di omicidio per
omissione, prende spunto proprio da alcuni
appunti dello stesso Zocchi e vistati dall'ex ministro, trovati tra le carte sequestrate a Scajola
dopo il recente arresto dell’ex ministro.
TRA OSPITI PIÙ O MENO COMPETENTI E GAG ASSOLUTAMENTE FUORI LUOGO
“Viva Maria?”: l’inno alla droga di Giulia Innocenzi
di Francesca Ceccarelli
V
iva la Mamma? No, per
Giulia Innocenzi lo spot è
“Viva Maria?”: solo un
punto interrogativo a tenere le
distanze da un tema così delicato
come quello delle droghe cosiddette “leggere”. Un teatrino quello andato in onda giovedi sera
su La7 che più che fare approfondimento sulla legalizzazione
della cannabis, è risultata una
vera apologia nei confronti della
disinformazione e del politically
correct.
Protagonisti della puntata il senatore Carlo Giovanardi e l’espertissimo Er Chicoria, ex spacciatore
e tossicodipendente assoldato
dalla conduttrice romagnola per
dare colore a una puntata senza
senso e salvata solamente dai servizi collaterali che offrono buoni
spunti di riflessione ma che non
sono stati approfonditi nel modo
giusto, lasciati nel caos di battibecchi e risatine ammiccanti.
Una Babilonia gestita da una
giornalista, pardon, conduttrice
che “media” a suon di sorrisini
e diktat imperiosi degni di una
scuola materna. Parlando di droga si parla di vite umane spezzate, non di adolescenti in preda
alla noia e con la voglia di “sperimentare la vita”, ma la morte.
La cannabis o droga leggera
che dir si voglia non può e non
deve essere paragonata a un
bicchiere di vino Lambrusco,
come è stato fatto nell’arena di
AnnoUno: è inaccettabile.
Se la Innocenzi cerca di regolare
il tiro con servizi ad hoc, poi viene distrutto il tutto in pochi secondi con un paio di interventi:
Er Chicoria si inalbera e il rapper
Fedez lancia perle di saggezza
per i suoi follower di Twitter.
Una trasmissione senza senso.
Giovanardi sembra parlare da
solo. Ciliegina sulla torta il momento drammatico in cui si parla
della cannabis per scopi terapeutici: una parentesi dolorosa
e delicata che naturalmente non
trova spazio nel siparietto che
poco prima si era appena concluso. Dalla Luiss a La7 il passo
sarà stato forse più lungo della
gamba? Giocare a fare la conduttrice è accettabile, meno fare
la giornalista impegnata e d’inchiesta trattando in modo superficiale temi scottanti come quello
della tossicodipendenza. La droga fa male, punto. Niente se, niente ma. Viva Maria? No, viva la
vita: cara Giulia Innocenzi.
4
Sabato 31 maggio 2014
Storia
SEGUE IL PADRE SULLE RIVE DEL LAGO DI GARDA NELL’AVVENTURA DI SALÒ, A LUI BENITO AFFIDA COMPITI DELICATISSIMI
Vittorio Mussolini, figlio e fidato consigliere del Duce/3
Le sue battaglie dell’età matura sono dirette a riabilitare la memoria del Capo del Fascismo
di Emma Moriconi
Q
uando Benito Mussolini fa delle coste
del Garda il suo quartier generale,
Vittorio è con lui. Dal volume "Il
figlio del fabbro" di Mino Caudana:
"I parenti e gli amici dei parenti
affluiti sulle rive del Garda hanno intanto costituito attorno a lui una specie di familiare
guardia del corpo. Ne fanno parte Vittorio e
Vito Mussolini, il marito della sorella di Vito:
Vanni Teodorani, il cognato di Vittorio: Renato
Tassinari, ed altri. -Non devi mai dimenticare
il 25 luglio! - ammonisce continuamente Vittorio,
con imprevedibile rudezza, rivolto al padre. Mi auguro che tu non voglia crearti le stesse
condizioni ambientali, per venire sorpreso
una seconda volta".
Marzo 945, Mussolini apprende che Wolff sta
negoziando la capitolazione tedesca in Svizzera,
così incarica Vittorio di avvertire il cardinale
Shuster che "nel caso in cui gli avvenimenti
bellici o politici costringessero le truppe di
Kesserling a ripiegare entro i propri confini,
le forze armate della Repubblica Sociale si
radunerebbero in località prescelta anticipatamente, onde opporre la più strenua resistenza
contro il nemico, consce che l'odio antifascista
non concede loro altra via d'uscita, se non il
combattimento fino all'ultimo uomo ed all'ultima
cartuccia. Per evitare nuovi lutti alle popolazioni
dell'Italia settentrionale e preservare dalla
totale distruzione ciò che rimane del patrimonio
industriale ed agricolo, e per dimostrare che
l'amore per l'Italia è anteposto ad ogni interesse
di partito e di idee, il Governo della Repubblica
Sociale propone che vengano firmati accordi
preliminari con il Comando Supremo alleato".
Nel messaggio che Vittorio deve portare, per
volere del Duce, al cardinale Schuster, ci sono
gli impegni reciproci di mantenere l'ordine
pubblico, la rinuncia degli Alleati di applicare
sanzioni contro militari e civili della Rsi, la garanzia di parità di diritti e di doveri tra tutti i
cittadini. Proposta che verrà rifiutata, rifiuto
che il cardinale Schuster non riferirà a Mussolini.
Quando tutto crolla, Vittorio va in Argentina,
torna in Italia nel 1967 e si stabilisce a villa
Carpena, dove resta fino al 1979, anno in cui
muore la mamma Rachele.
A Vittorio è stato dedicato un documentario,
“Un Mussolini al cinema”, una co-produzione
italo-francese del 1993. Di lui restano alcuni
libri di memorie, tra cui “Vita con mio padre”
del 1957, “Due donne nella tempesta” del
1961 e “Mussolini e gli uomini del suo tempo”
del 1977. Tra gi tanti, un volume curato da Vittorio e dal titolo “Mio padre il Duce” è stato
stampato in grandi dimensioni con disegni di
Dante Ricci in edizione numerata nel 1991.
Stampata dalla litografica Iride di Roma su
carta fabbricata appositamente a mano, questo
bel volume è stato distribuito in tiratura limitata:
1999 esemplari del valore, ciascuno, di oltre
mille euro. 52 cm di altezza, 38 di larghezza e
228 pagine, il volume pesa più di sette chili
ed è contenuto in un cofanetto di legno ricoperto di seta viola e possiede due altorilievi
in ottone uso oro firmati da Dante Ricci: uno
raffigura il profilo del Duce con l’elmetto e
l’altro l’aquila imperiale e le date 1883-1945,
rispettivamente l’anno di nascita e quello di
morte di Benito Mussolini. 18 tavole di Dante
Ricci impreziosiscono il contenuto: si tratta di
riproduzioni di tele e olio che si alternano tra
le pagine che raccontano la vita del Duce attraverso i ricordi di chi lo conobbe, a partire
dall’infanzia di Benito fino alla sua morte. L’ultimo capitolo si intitola: “Mio padre rifiuta di
salvarsi”. Ciò che fa Vittorio è combattere
senza tregua contro le bugie diffuse sul padre
Benito per riabilitarne la memoria. Tra le battaglie di Vittorio, quella per impedire l’attribuzione della strage di Bologna del 2 agosto
1980 al fascismo. Ben tre lapidi, infatti, a
Bologna citano la strage come “fascista”. Vittorio cita il sindaco di Bologna e le Ferrovie
dello Stato richiedendo un provvedimento
d’urgenza per eliminare la parola “fascista”
dalle lapidi. È il 1990, Vittorio ottiene dal
pretore Bruno Ciccone il diritto di agire giudizialmente in tal senso: è possibile, dice Ciccone, tutelare il diritto in via ordinaria o d’urgenza qualora la sentenza d’appello (che assolve gli imputati) diventi definitiva, specificando che l’espressione “vittime del terrorismo
fascista” comporta un giudizio storico morale
di condanna anche del fondatore dell’ideologia
fascista. Sappiamo tutti come va a finire la vicenda del processo per la strage di Bologna,
che produce una sentenza dubbia sulla quale
ancora oggi si discute animatamente.
[email protected]
FLAVIA ENTERTAINMENT PRESENTA un film di emma moriconi
film ammesso a
UN FILM PER LA PACE
A FILM FOR PEACE
festival 2014
Film di interesse culturale
patrocinato da
con il patrocinio gratuito della
al cinema dal 12 giugno
5
Sabato 31 maggio 2014
Esteri
LA CRISI E LA GUERRA A TUTTO CAMPO IN UCRAINA STANO RIDIVIDENDO IL MONDO IN DUE BLOCCHI
Nasce una nuova ‘cortina di ferro’
di Giuliano Castellino
a crisi ucraina ha ormai
ricreato una nuova "cortina
di ferro", ridividendo il
mondo in due blocchi. E
questo, mentre continuano
gli scontri nell'est del paese, è il
dato più drammatico soprattutto per
l'Europa.
Ieri intanto sia la Farnesina che gli
organismi internazionali hanno confermato il rilascio degli 11 osservatori Osce, tra cui un italiano, che
erano caduti nelle mani dei ribelli
nella zona di Donetsk. E ieri l'altro
è rientrata in Italia la salma di Andrea
Rocchelli, il fotoreporter italiano ucciso sabato scorso a Sloviansk insieme al giornalista russo Andrej
Mironov.
Intanto, calpestando referendum,
elezioni, volontà e sovranità popolare
l'esercito ucraico continua a marciare
sulle città russofane che, nonostante
si trovino di fronte carri armati,
caccia bombardieri ed armi Nato,
con pochi fucili resistono sventolando
bandiere nere-blu-rosse, i colori
della rivolta anti-occidentale.
Ieri le forze "Nato-ucraine" hanno
attaccato con l'aviazione e il lancio
di missili Grad le posizioni dei miliziani filorussi a Sloviansk e Kramatorsk. Lo hanno riferito gli stessi
media ucraini. "A Sloviansk e Kramatorsk è scattata un'operazione
antiterrorismo in piena regola, le
posizioni dei miliziani sono state attaccate dall'aria e con i missili Grad",
ha riferito un testimone citato dal
sito di informazione filo-ucraino
Ostrov. Anche le fonti di informazione
a Sloviansk hanno confermato "un'of-
L
fensiva con aerei ed elicotteri" sopra
la città, roccaforte della rivolta filorussa.
Ma le forze di autodifesa, che hanno
cacciato i soldati di Kiev e stanno
controllando villaggi, città e regioni
non cedono di un metro. E giurano
di non arrendersi. "Li riporteremo a
casa, in Russia": così i leader dei ribelli di Donetsk davanti a decine di
bare nell'obitorio del principale
ospedale della città. "Erano volontari
arrivati per aiutarci", hanno detto i
capi separatisti. Altre bare, e cada-
ENNESIMO CASO DI ABUSI SU MINORI
Violenze sessuali
senza fine in India
A
rrivano
ancora
drammatiche notizie
dall’India, dopo la
storia delle due cugine, di
appena 14 e 15 anni, violentate da un branco e quindi impiccate.
Due responsabili di un centro di assistenza per bambini poveri, gestito illegalmente nello Stato indiano
di Maharashtra ,sono stati
arrestati quando la polizia
ha scoperto che i piccoli
ospiti, di età fra quattro e
15 anni, erano obbligati a
pratiche sessuali fra di loro
e con adulti. Se si rifiutavano, è emerso dall'inchiesta, venivano torturati e costretti a mangiare feci. Gli
arrestati sono il presidente
del Chandraprabha Charitable Trust e la manager
dello stesso.
Che la situazione riferita
alle violenze sessuali in India sia drammatica, emerge
anche da questo dato: la
sola polizia di New Delhi
ha ricevuto nei primi 4 mesi
del 2014 sei denunce in
media al giorno di stupri e
14 di molestie sessuali. Altre
statistiche della stessa po-
lizia dicono che fra l'1 gennaio e il 30 aprile sono state
registrate 616 denunce di
stupro e 1.336 di molestie
sessuali, con un aumento
del 36% rispetto allo stesso
periodo del 2013. Da metà
dicembre 2012, quando una
23enne fu violentata e uccisa da un branco su un autobus in corsa, vige l'emergenza-sicurezza per le donne della capitale indiana.
Intanto, la vicenda di cui
dicevamo all’inizio, sta suscitando sempre più clamore in tutto il mondo, anche per la decisione degli
abitanti del villaggio delle
vittime di lasciare appesi i
corpi delle due ragazzine
perché i media potessero
riprenderli e diffonderli
anche via internet, documentando così l’assurdità
della violenza. E dopo la
denuncia degli stessi abitanti del villaggio, che lamentavano l’assenza di indagini, la polizia si è finalmente mossa e avrebbe ricostruito la composizione
del branco di stupratori,
tra cui anche due agenti,
ora tutti arrestati.
veri, dei residenti vengono via via
trasferiti, alcuni con carro funebre
per la sepoltura. "Quindici corpi
sono allo scalo ma non riusciamo a
recuperali", hanno aggiunto. Fonti
locali riferiscono che sono almeno
30 le bare di cittadini russi, morti
nella battaglia dell'aeroporto di Donetsk, allineate sul piazzale dell'obitorio. Nei combattimenti di lunedì
avrebbero perso la vita anche 33
cittadini russi, ha detto ai giornalisti
uno dei separatisti della città, che si
è identificato solo con il nome di
battaglia, Baran. Secondo i leader
filorussi, potrebbero essere fino a
100 le vittime dei combattimenti,
che sono scoppiati nella zona dell'aeroporto.
Di fronte a questo massacro è intervenuta anche Mosca, annunciandonche garantirà aiuti umanitari all'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. "E' certo che li manderemo, ma non posso dire nulla
su quelli militari, si deve chiedere
all'Esercito", ha detto il portavoce
di Putin, Dmitry Peskov. Per Kiev è
"propaganda", "Mosca pensi alla Crimea", recita una nota del governo.
Dopo la strage di Donetsk, il leader
della Repubblica ribelle, Denis Pushilin, aveva inviato una richiesta
ufficiale di aiuto a Mosca, ribadendo
quanto chiesto nei giorni precedenti,
e rivolgendosi direttamente al presidente Putin.
Il nuovo presidente ucraino, Petro
Poroshenko, eletto domenica scorsa,
vuole che la parte economica dell'accordo di associazione tra Kiev e
Bruxelles sia firmata subito dopo il
suo insediamento. "La firma e l'attuazione dell'accordo, che è di fatto
parte del piano di modernizzazione
dell'Ucraina, contribuirà a perseguire
le misure anti corruzione e a realizzare un pacchetto di riforme in un
periodo di tempo molto breve".
Non solo, d'oltre oceano è arrivata
subito la convocazione. "Vedrò il
nuovo presidente eletto ucraino,
Petro Poroshenko, la prossima settimana". E mentre Kiev si getta tra
le braccia mortali dell'usuraio mondiale, da quest'altra parte del mondo
nasce l'unione Euroasiatica.
Il leader del Cremlino Vladimir Putin
e i presidenti del Kazakistan e della
Bielorussia, Nursultan Nazarbaiev
e Aleksandr Lukashenko, hanno firmato ad Astana il trattato per la nascita dell'Unione Euroasiatica, che
dal primo gennaio 2015 creerà uno
spazio economico unico fra i tre
Paesi. Oltre alla Russia, alla Bielorussia e al Kazakistan entrerà a
breve nell'Unione economica euroasiatica anche l'Armenia "a giugno"
e il Kirghizistan "entro l'anno", ha
detto il presidente kazako, Nursultan
Nazarbajev.
DA GENNAIO BOMBARDAMENTI AEREI CONTINUI, SOPRATTUTTO SU ALEPPO
Ecatombe in Siria, duemila morti
D
a gennaio scorso ad oggi almeno
1.963 civili sono rimasti uccisi nei
bombardamenti aerei con barilibomba e altri tipi di ordigni su Aleppo
e le aree circostanti, nel nord-ovest della
Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Tra le vittime ci
sono tra cui 567 bambini e 283 donne.
Aleppo, un'antichissima citta' che all'inizio
della guerra era la piu' popolosa della
Siria, è oggi teatro di un durissimo conflitto fra ribelli e militari del regime che
si fronteggiano quartiere per quartiere
dal 2012.
Ad Aleppo continuano gli attacchi dell’esercito siriano con barili carichi di
esplosivo: da inizio settimana hanno provocato una settantina di vittime civili,
secondo l’Osservatorio siriano per i
diritti umani. Nel nord-est, 15 persone,
tra cui sette bambini, sono state giustiziate
da un gruppo legato ad Al Qaeda.
Intanto, centinaia di persone stanno lasciando in tuta fretta la zona di Idlib. Lo
mostra un video amatoriale, nel quale
si parla di un annuncio che esorta a lasciare la città al più presto perché le
strade saranno chiuse in vista delle elezioni e perché i ribelli preparano un attacco. Ci sono anche altre immagini che
mostrano un attacco con un’autobomba
sempre a Idlib, con decine di morti.
Nella stessa provincia domenica scorsa
per la prima volta si è fatto saltare in
aria un jihadista statunitense.
Nella città di Aleppo intanto è sempre
emergenza umanitaria anche perché da
circa tre settimane manca acqua potabile
e problemi ci sono anche per l'erogazione dell'acqua corrente a milioni di
civili, già esposti a quotidiani bombardamenti aerei e di artiglieria e spesso
privati per giorni dell'elettricità. L'appello
– rimbalzato già nei giorni scorso –
arriva da un folto gruppo di attivisti della
società civile locale, che chiede alle
parti in guerra e alla comunità internazionale di intervenire quanto prima per
salvare la popolazione locale dalla sete
e da epidemie dovute alla mancanza di
igiene. Un paio di settimane fa, ai miliziani
qaedisti della Jabhat an Nusra, che dicono
di combattere il regime del presidente
Assad e che controllano assieme ad altri
insorti radicali alcuni quartieri orientali
della città, hanno chiuso le condotte
della stazione di pompaggio d'acqua
nel quartiere periferico di Suleiman al
Halabi, che di fatto assicura il rifornimento
idrico dal fiume Eufrate all'intera provincia, con l’intento di non far arrivare
l'acqua ai quartieri occidentali, controllati
dalle forze lealiste.
6
Sabato 31 maggio 2014
Da Roma e dal Lazio
MOBILITÀ IN TILT. ADESIONE ALTA, CON PUNTE DELL’80% A ROMA
Un’altra giornata di sciopero
L’Usb: “Forte soddisfazione per la risposta dei lavoratori”
n’altra giornata “no”
per i romani e per le
migliaia di studenti,
professionisti e lavoratori che si recano
quotidianamente in città.
E così, all’indomani dello sciopero delle sigle minori del personale di Trenitalia che ha mandato in tilt il trasporto su rotaia,
tantissimi disagi ha creato anche
lo sciopero di 24 ore proclamato
dall’Usb alla circolazione della
capitale, dove l’adesione media
ha raggiunto perfino il 60%, con
punte del 80% nei depositi di
Tor Pagnotta e Grotta Rossa.
Chiusa, invece, la ferrovia RomaLido. Servizio a singhiozzo pure
nelle metropolitane con forti rallentamenti; limitata la TerminiGiardinetti. A peggiorare la situazione l’adesione del 30%
all’Officina grandi riparazioni
(manutenzioni) e con la rispettiva
percentuale nelle linee extraurbane della Cotral.
Tanto da spingere molti romani
ad utilizzare la propria auto per
qualsiasi evenienza, creando
lunghe code al traffico locale.
Un’ampia partecipazione, quella dei lavoratori Atac, che è salita pure nella
fascia serale, un fenomeno non molto
frequente durante le mobilitazioni delle
sigle minori, paralizzando il trasporto
pubblico locale per ben ventiquattr’ore.
Un’adesione massiccia che ha sorpreso
pure la segreteria nazionale dell’Unione
sindacale di base, che ha espresso “forte
MAXI OPERAZIONE ANTI-DROGA
Trecento carabinieri
in azione, arrestate
diciannove persone
Blitz dell’Arma nella periferia della capitale
U
axi operazione dei carabinieri alle prime luci
dell’alba di ieri nella capitale. Ben 19 le persone arrestate, appartenenti ad un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nei quartieri romani
di Tiburtino III e Casal Bertone.
Oltre ai provvedimenti custodia
cautelare, i militari dell’Arma
hanno perquisito i domicili di
altri 63 indagati.
L’articolata attività investigativa,
svolta nei confronti di complessivi 82 indagati dal dicembre
2011 all’agosto 2012, aveva già
consentito l’arresto di 37 persone
(di cui 31 in flagranza di reato),
il deferimento in stato di libertà
20 persone e la segnalazione di
22 acquirenti alla competente
autorità prefettizia quali assuntori
di stupefacenti. Non solo: l’attività, nella sua fase investigativa,
M
soddisfazione per la risposta dei lavoratori”.
Disagi anche per anziani e disabili che
in alcune stazioni metropolitane e ferroviarie non hanno potuto usufruire di
ascensori, scale mobili o montascale
vista la sospensione dei servizi nelle
fasce orarie interessate. Uno sciopero
che ha causato gravi difficoltà nell’hin-
terland romano. In particolare a Pomezia,
città alle porte della capitale. Hanno aderito all’interruzione del servizio, inoltre,
gli autisti della cooperativa Le Crociate,
società di logistica che per conto della
Sma Spa trasporta generi alimentari a
tutte le rispettive attività commerciali ed
associati del Lazio.
Giuseppe Sarra
aveva peraltro consentito il sequestro di circa 15 chili di hashish, un chilo di cocaina, 620
grammi di marijuana, diverse
piante di cannabis indica, una
pistola, una carabina, 4 bombe
carta, nonché la somma complessiva di circa 47.690 euro in
contanti, sequestrata ai pusher
poiché ritenuta provento dei loro
traffici illeciti.
Insomma, un vero sistema dedito
allo spaccio nella periferia capitolina. Un “mercato” che aveva
come basi di appoggio logistico
due locali romani, nei cui pressi
avveniva la maggior parte degli
scambi di stupefacente da parte
degli arrestati. Nel blitz di ieri,
circa 300 i carabinieri, impiegati
con l’ausilio di un elicottero,
hanno cinturato i quartieri di Tiburtino III e Casal Bertone.
G.S.
DA OGGI A TARQUINIA LA PIÙ GRANDE MANIFESTAZIONE DI VITA NELLA NATURA
Game Fair Italia, è l’anno del cane
Moltiplicate le iniziative per il migliore amico dell’uomo. Ma non mancano iniziative
con al centro il mondo dei cavalli, della falconeria, della caccia e della pesca
di Robert Vignola
ivere la natura, con uno sguardo sul mare. Viverla con un occhio all’ambiente vissuto da
dentro, perché anche la caccia, la pesca e la
falconeria fanno parete della natura e della natura
dell’uomo. È il richiamo che ogni anno sale dalle
spiagge di Tarquinia alle regioni di tutta la nazione
per il Game Fair Italia, che giunge alla ventiquattresima
edizione. Dal 31 maggio al 2 giugno sui campi e
sotto la pineta di Spinicci tornano le acrobazie dei
cani, l’eleganza dei cavalli, la magia dei falconieri e
l’entusiasmo degli sport di tiro. La fiera è gestita,
per il secondo anno, dalla società Gfi Srl (Fiera di
Vicenza S.p.A. e Comitato Nazionale Caccia e Natura),
nata con l’obiettivo di accrescere l’evento e promuovere
in Italia la cultura delle attività all’aria aperta. Anche
quest’anno, Game Fair offre ad appassionati di discipline sportive, famiglie, amanti della vita all’aria
aperta, oltre 100 eventi. Ancora una volta è stata
scelta la splendida pineta della tenuta di Spinicci, 80
ettari di verde che giungono fino al mare, eccezionalmente aperta al pubblico in occasione della manifestazione. Il programma é ricco di appuntamenti
per tutti i gusti.
Per quanto riguarda il tiro, nei tre giorni di Game
Fair si terranno dimostrazioni di professionisti nelle
discipline del tiro al piattello, con la partecipazione
delle maggiori case armiere italiane; tiro con l’arco,
aperto a tutti; tiro con la fionda, presenza storica
della manifestazione. Durante l’edizione 2013, ben
diecimila visitatori si sono messi alla prova con le
specialità di tiro al piattello.
V
La caccia è storicamente una delle regine del Game
Fair. Quest’anno saranno presenti le maggiori associazioni venatorie. Inoltre, rappresentanti dei produttori
di armi sportive, che organizzeranno numerose dimostrazioni, anche con i cani.
L’edizione 2014 di Game Fair vede però anche il
settore del Soft-air in espansione. Quest’anno il
pubblico potrà assistere alle simulazioni di giochi
tattici in costume e potrà cimentarsi in prima persona.
Falconeria Da sempre uno degli spettacoli più affascinanti del Game Fair, anche quest’anno gli
spettatori potranno assistere, due volte al giorno,
a emozionanti spettacoli di questa antica disciplina,
osservando i rapaci in volo nell’apposito spazio
allestito all’interno della pineta.
Attenzione da sempre la si è posta agli amici a
quattro zampe dell’attività dell’uomo nella natura:
ebbene, quest’anno è stato definito dagli organizzatori
come “l’anno del cane” per il Game Fair. La cinofilia
ha a disposizione, infatti, un’area ancora più grande:
ben 16 ring. Si potrà assistere a esibizioni di sheep
dog, agility, rally obedience e disc dog; inoltre,
coursing di levrieri, dimostrazioni di cani da ferma
(Spaniels, Retrievers e Bassotti) e di cani da tartufo
(Lagotti Romagnoli). Non mancheranno le iniziative:
sono in programma la seconda edizione del ‘Game
Fair Photo Contest’, dedicata ai bambini e ai loro
“accompagnatori a quattro zampe” e la novità della
rassegna cinofila ‘Game Fair Top Dog’, rivolta a tutte
le razze canine.
La maestria del cavallo, uno dei tradizionali punti di
forza della manifestazione, non sarà certamente
messa all’angolo. In tre ring si terranno 15 spettacoli
di equitazione. Divertimento assicurato per bambini
e adulti. I piccoli potranno ricevere l’ormai tradizionale
‘battesimo della sella’ presso il tondino dei pony. I
grandi potranno assistere a numerose dimostrazioni
e rappresentazioni delle varie discipline equestri:
uno spettacolo di 300 cavalli di diverse razze, le
sempre vive tradizioni rurali dei butteri maremmani
(con la tradizionale “merca”), le carrozze e la monta
western. Inoltre, la seconda edizione della manifestazione “Cavalli a primavera” e la tradizionale “Borsa
del cavallo”, anche quest’anno con una vivace
presenza di espositori.
La splendida posizione della tenuta di Spinicci
consente di dare ampio spazio alle discipline in
acqua, come le dimostrazioni di salvataggio e
recupero dell’Unità Cinofila. Ma la maggiore novità
di quest’anno è il ritorno della pesca in mare, da
tempo assente nelle edizioni italiane. Ci saranno, tra
l’altro, prove di pesca per ragazzi, con una piccola
gara di lancio; la pesca a mosca con prove di lancio
tecnico e un percorso di pesca.
Ma non finisce certamente qui. All’interno di Game
Fair 2014, da segnalare le aree dedicate al “country
style”, popolate da numerosi stand nei quali si può
acquistare un po’ di tutto: dall’abbigliamento all’arredamento, dagli accessori per la casa alle proposte
alimentari. Inoltre, sono in programma eventi di tiro
con l’arco e di gastronomia.
7
Sabato 31 maggio 2014
Dall’Italia
SECONDO L’ACCUSA “TERRORIZZANO LA GENTE CHE VIVE IN QUEL POSTO”
No Tav, prima condanna per l’attivista accusato di terrorismo
Quattro mesi a Claudio Alberto per aver aggredito e minacciato un agente
MILANO
Primario del Fatebenefratelli
assenteista. 145 giorni a casa,
indagato per truffa
opo aver timbrato
il cartellino, girava
i tacchi e andava
via dall’ospedale, in alcuni casi con la complicità di una collega.
Ma la fraudolenta abitudine è stata interrotta
e l’uomo, primario dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, è stato
scoperto ed ora indagato per truffa.
Dalle attività investigative congiunte dei carabinieri e della
Squadra mobile l’uomo sarebbe
rimasto a casa 145 giorni in
un solo anno. Il professionista
assenteista ha ingiustamente
percepito oltre 30mila euro di
stipendio, secondo quanto sostenuto dalla Procura. Anche
la collega accusata di aver coperto le assenze è indagata in
concorso con il primario per
truffa ai danni dell’azienda ospedaliera. I fatti risalgono al 2013.
Per 63 volte la collega avrebbe
timbrato il cartellino al posto
del primario, mentre in altre
66 occasioni l’uomo avrebbe
presentato un’autocertificazione
che attestava falsamente la pro-
D
di Chantal Capasso
arrivata per Claudio Alberto
la prima condanna, il militante No Tav in carcere dallo
scorso dicembre assieme
ad altri tre compagni tutti
con la pesante accusa di terrorismo
per un assalto al cantiere Tav del
maggio 2013.
Per Alberto la pena è di quattro mesi
di reclusione per minacce, ingiuria e
violenza privata nei confronti di un
operaio del cantiere di Chiomonte,
che stava entrando a bordo di un mezzo. Nel frattempo sempre nei suoi confronti è appena iniziato il processo in
appello per le accuse di eversione,
È
sono stati condannati altri due No Tav
che dovevano rispondere anche di
tentata rapina, sequestro di persona
e resistenza a pubblico ufficiale per
aver aggredito un poliziotto che stava
scattando fotografie nei pressi del
cantiere della Torino-Lione: due anni
e cinque mesi sono stati inflitti a
Davide Giacobbe, un anno e sette
mesi a Andrea Mura. Disattendendo
l’accusa in cui i pm Antonio Rinaudo
e Andrea Padalino avevano chiesto
quattro anni per Mura e tre anni e
otto mesi per gli altri due imputati.
I fatti risalgono al novembre 2012.
"Dammi questa macchina fotografica
se no ti ammazzo" queste le parole di
Giacobbe al poliziotto della scientifica
che stava facendo dei rilievi nell'area
davanti alla centrale.
Stando a quanto ricostruito dall'accusa,
sarebbero intervenuti anche gli altri
due imputati dicendo "tanto di qua
non te ne vai". "La vittima era terrorizzata - ha detto Padalino - questo significa terrorizzare la gente che vive
in quel posto". "Il poliziotto - ha aggiunto Rinaudo - venne circondato e
gli venne impedito di proseguire la
sua attività. Seguirono pressanti e reiterate richieste di consegnare la macchina foto e la memory card. Gli sgonfiarono anche le gomme dell'auto".
Mentre la difesa patrocinata da Claudio Novaro aveva replicato chiedendo
l'assoluzione e invocando l'attenuante
dell'aver agito per motivi di particolare
valore morale e sociale.
pria presenza nel reparto, trovandosi lui da tutt’altra parte.
Altre 16 volte avrebbe timbrato
il cartellino per poi allontanarsi
tranquillamente dal reparto.
Nel capo d’accusa si legge che
”con più azioni esecutive del
medesimo disegno criminoso”,
in concorso con un ”medico
dello stesso reparto”, il primario
ha conseguito ”senza aver svolto attività lavorativa, l’ingiusto
profitto di euro 30.327,75, relativamente al periodo gennaio-dicembre 2013, con pari
danno per l’amministrazione
pubblica, azienda ospedaliera
Fatebenefratelli, di cui è dipendente”, il tutto ”mediante artifizi
e raggiri”.
Ch.C.
8
Sabato 31 maggio 2014
Dall’Italia
L'ANNUNCIO UFFICIALE DOPO LA CONFERENZA DEI SERVIZI
Costa Concordia, il relitto sarà demolito a Genova
A metà giugno verrà presa la decisione definitiva, ma la compagnia ha già il suo orientamento
hi capisce di finanza è un genio.
Nel nostro Paese
le aziende continuano a chiudere,
la disoccupazione raggiunge livelli vertiginosi, e nessuno sembra accorgersene.
Intanto, le famose agenzie
di rating, quelle, per intenderci, che contribuirono alla
caduta dell’ultimo governo
Berlusconi, si dedicano a
premiare gli sforzi di Grecia
e Spagna. Fitch, ad esempio, ha modificato di un
grado il giudizio sull’indebitamento della Grecia,
passando nientemeno che
da B- a B. Secondo quanto
spiegato dall’agenzia, la
grande decisione “riflette gli sforzi del Paese
per raddrizzare i suoi conti e la prospettiva
di un rafforzamento della crescita dell’economia greca”. Il giudizio a lungo termine è
associato dunque a una prospettiva stabile,
vale a dire che Fitch non prevede di modificarlo nei prossimi trimestri. A questa pagella
che lascia ben sperare sul futuro della Grecia,
si aggiunge il Fondo monetario internazionale,
che entro la fine di maggio dovrà decidere
se erogargli ben 3,5 miliardi di euro, nel
quadro di salvataggio della stessa. La probabilità che quei soldi non vengano mandati
ad Atene, è quantomeno irrilevante. La Grecia,
infatti, esce forte dalla quinta revisione dell’attuazione delle condizioni del salvataggio
imposte al governo, vale a dire impopolari
misure di austerity che hanno messo in ginocchio la popolazione e che adesso iniziano
LIGURIA
C
Droga: tredici arresti
per spaccio di eroina
na notte intensa quella di giovedi per
gli agenti del Commissariato Cornigliano che hanno eseguito diverse ordinanze di Misure Cautelari nei confronti di
soggetti responsabili di spaccio di stupefacenti. Le indagini hanno interessato la zona
del ponente genovese, con particolare riferimento alla Valpolcevera. Gli investigatori,
impegnati nell’attività per circa due mesi,
hanno raccolto gravi, concordanti e inequivocabili indizi di colpevolezza nei confronti
di tutti gli indagati.
Nel corso delle indagini si è proceduto anche
all’arresto in flagranza di quattro persone
perché responsabili di spaccio di stupefacenti.
Altre quattro persone sono stati segnalati in
stato di libertà alla Procura della Repubblica
per il medesimo delitto. Sono stati numerosi
gli acquirenti segnalati alla locale Prefettura
perché trovati in possesso di dosi di eroina
e/o cocaina; lo stupefacente era stato acquistato dalle persone colpite dalle Misure Cautelari.
Nel complesso, quindi, sono tredici gli arresti,
tutti a carico di italiani, oltre a un ingente
quantitativo di eroina di ottima qualità sequestrata. Le persone colpite da Ordinanza
di Custodia Cautelare in carcere sono tutti
pluri-pregudicati per delitti concernenti lo
spaccio di stupefacenti.Tra loro ci sono anche
due coppie di coniugi che traevano il loro
sostentamento dallo spaccio di eroina.
U
a dare i primi frutti. Beati loro.
Ventata di ottimismo anche in Spagna, dove
il giudizio sul merito di credito assegnato da
Standard & Poor’s raggiunge quello italiano
e anzi lo supera se si guarda alle prospettive
sul `BBB´ assegnato ai due Paesi, stabile per
il paese iberico, in negativo per la Penisola,
in ogni caso due gradini sopra il livello “junk”
altamente speculativo. In sostanza, anche la
Spagna che fu di Zapatero, delle liberalizzazioni pazze e del default, secondo Standard
& Poor’s sta meglio di noi. Per l’agenzia,
dunque, il rating passa a `BBB´ da `BBB-´
grazie al miglioramento della crescita - rivista
in meglio a 1,6% nel triennio 2014-2016 da
1,2% - e della competitività grazie proprio
alle riforme strutturali fatte dal 2010.
Il verdetto sull’Italia da S&P è previsto per il
6 giugno, dopo che in un report dello scorso
gennaio l’agenzia di rating aveva aperto alla
possibilità di miglioramenti nel caso di liberalizzazioni “sui mercati del lavoro, dei prodotti
e dei servizi” in grado di sostenere la crescita.
Il condizionale è d’obbligo. Il premio di S&P,
del resto, bisogna guadagnarselo. L’agenzia,
infatti, anche manifestato incertezza “sulla
tenuta dei trend di crescita e delle politiche
economiche”, evidenziando una crescita limitata allo 0,5% l’anno da qui al 2016 che
“continua a sollevare dubbi” sulla riduzione
del rapporto fra debito e Pil. Insomma, non
c’è trippa per gatti. Di questo passo, complice
un governo Renzi del tutto incapace di far
fronte ai veri problemi del Paese, ci toccherà
assistere al boom di Grecia e Spagna; inermi
e ancora schiavi dell’austerity. Alias, cornuti
e mazziati.
Francesca Ceccarelli
NUOVE DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO DI EXPO
Sala: l’ingresso di Greganti un errore
POZZALLO
Anziana guidava da 60 anni
senza patente: denunciata
ncredibile vicenda in quel di Pozzallo, provincia di Ragusa. Una vecchietta, ora
78enne, ha guidato senza patente per ben
60 anni, senza che nessuno abbia mai scoperto
“l’inganno”.
Ma tutto c’è una fine e questa sembra sia arrivata anche per Marina Marza. Un semplice
controllo dei carabinieri e il trucco è stato
svelato. La scaltra signora è stata fermata
da una pattuglia, mentre guidava sulla provinciale 67 di Pozzallo.
Un semplice controllo di routine, ma alla richiesta dei documenti l’anziana signora ha
risposto di non averla con sé. In realtà, dopo
una serie di controlli, i militari si accorgono
che l’anziana signora non ha mai avuto la
patente. Candidamente la vecchietta ha precisato di non aver “mai fatto incidenti, nemmeno un tamponamento”. La donna è stata
denunciata per il reato di guida senza patente.
In poche parole, dal compimento della maggiore età, la signora di Pozzallo non aveva
mai messo piede in un ufficio della Motorizzazione. Ancor più strano, in tutti questi
anni alla guida non è mai incappata in un
controllo, almeno fino ad ora.
L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo per un mese con contestuale ritiro
del documento di circolazione. La signora
invece è stata denunciata per guida senza
patente.
Chantal Capasso
I
Continua l’inchiesta della Procura di Milano sulla cupola degli appalti
opo la bufera scatenata dall’inchiesta
della Procura di Milano sul giro di tangenti su Expo 2015, il commissario
unico Giuseppe Sala ha chiesto nuovi atti
concreti: in primis dare al presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone i poteri di
vigilare sull'esposizione. Non solo, nuovi interventi per poter andare avanti spediti con i
lavori e risolvere la questione Maltauro.
''Oggi non posso prendere Maltauro e dire
sei fuori - ha spiegato -. Ho bisogno di un
atto che mi legittima a farlo''. Di questo, e
dell'idea di Sala per trovare una soluzione
''salvaguardando l'operatività'' si parlerà martedì in prefettura in una riunione della sezione
speciale del comitato di sorveglianza sulle
grandi opere. Il commissario ha ripetuto che
i controlli ci sono e c'erano, anche se ha fatto
autocritica sulle verifiche agli ingressi degli
uffici della società dove si viene registrati.
Una volta nella sede di Molino Dorino è
arrivato Primo Greganti, uno dei protagonisti
della presunta cupola degli appalti oltre che
protagonista di Tangentopoli, il suo nome è
stato registrato ma nessuno l'ha segnalato.
''Se non metti delle persone con esperienza
che settimanalmente controllano - ha osservato
- si registra Primo Greganti in ufficio e perdi
un'occasione''.
Per ora, il commissario non può contare nemmeno sull'aiuto di Cantone, che ''prima di
scendere in campo attende una copertura
normativa'' cioè aspetta che il governo approvi
il provvedimento sulle sue competenze. Il decreto, che Sala spera sia approvato nel prossimo
Consiglio dei Ministri, è stato delineato ieri in
una riunione a Palazzo Chigi, presenti fra gli
D
altri i ministri Del Rio e Martina oltre al commissario e Marco Rettighieri (che in Expo ha
preso il posto dell'arrestato Angelo Paris). ''Il
ruolo di Cantone - ha avvisato Sala - deve
viaggiare di pari passo con una serie di ini-
ziative che si possono trasformare in decreto
legge o altre misure necessarie per proseguire
i lavori''. “Siamo molto tranquilli'' sul fatto di
finire i lavori in tempo, ha assicurato il commissario.
9
Sabato 31 maggio 2014
Dall’Italia
CARRARA - 15 AVVISI DI GARANZIA PER ABUSO D'UFFICIO. COINVOLTO ANCHE IL SINDACO
Politici e imprenditori sotto accusa:“Tassa sul marmo troppo bassa”
Accordi fra associazioni e amministrazione per pagare meno le imposte sul materiale estratto
agavano la “tassa marmi”
ma con lo sconto, ossia
quanto meno di quanto
prescritto dalla legge, provocando quindi un danno
al Comune di Carrara. Ma era un
accordo stabilito tra gli imprenditori
del marmo, lo stesso Comune e i
rappresentanti delle associazioni di
industriali.
Nei loro confronti il capo d’accusa è
di “abuso d’ufficio”. Questo da quanto
dichiarato dal Procuratore Capo di
Massa-Carrara, Aldo Giubilaro. A indagini preliminari concluse, la Procura
sta notificando gli avvisi di garanzia
per quindici persone. Tra i destinatari
del provvedimento ci sono funzionari,
amministratori comunali e imprenditori del marmo. Stando a quanto
reso noto dagli inquirenti nel fascicolo
degli indagati sono iscritti i nomi
dello stesso sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, segretario provinciale
del Psi, e il vicesindaco e assessore
al marmo, Andrea Vannucci, del Pd.
Mentre tra i funzionari compaiono i
nomi di Marco Tonelli, dirigente del
settore marmo, e Stefano Pennacchi,
dirigente del settore finanze.
Un’indagine partita due anni fa, avviata
da una denuncia a mezzo stampa di
ambientalisti e associazioni della società civile, che dichiaravano allo
“scandalo” per le “tariffe concordate”
P
e “troppo basse” del marmo. Il Procuratore Capo di Massa-Carrara, ha
deciso quindi per l’avvio dell’inchiesta. Sotto il vaglio degli inquirenti è
finito l’accordo firmato nel febbraio
2008 da Comune di Carrara e associazioni di categoria, come Confartigianato, Cna, Api Toscana, Lega
Cooperative e Assindustria.
Un accordo che fissava appunto la
tassa che gli imprenditori dovevano
pagare al Comune per ogni quantitativo stabilito di materiale (scaglie,
blocchi o materiale) che estraevano
dalle montagne e portavano a valle.
Il primo accordo fu sottoscritto già
nel 2003 ma sono ormai i fatti caduti
in prescrizione, per cui le indagini
si sono concentrate sul documento
del 2008 in cui venivano stabilite le
varie tariffe: 4,60 euro a tonnellata
per i blocchi di prima fascia, 7,80
euro a tonnellata per quelli di seconda e 13,50 euro a tonnellata per
la terza fascia. Per le scaglie bianche
e i sassi da scogliera la tariffa era
di 3,60 euro a tonnellata, mentre
per le scure e i tout venant (misto
naturale di cava) il prelievo era di
1,20 euro a tonnellata. Tali tariffe
sono state ritenute dalla Procura
dieci volte inferiori ai prezzi standard. “La tariffa – spiega il magistrato
– andrebbe fissata in base al valore
del materiale, mentre facendo un
calcolo è molto inferiore quella fissata dall’accordo. Non è danno erariale perché non toglie direttamente
soldi dalle casse comunali, ma è
comunque un danno per il Comune,
che avrebbe dovuto ricevere una
somma molto ben maggiore in que-
sti anni. Da ciò l’ingiusto vantaggio
conseguito dagli imprenditori e del
correlativo danno subito dal Comune
di Carrara”. Disappunto più volte
segnalato dall'esponente de La Destra, Gianni Musetti, già consigliere
comunale di Carrara che al Giornale
d’Italia ha dichiarato: “Sono stato
l'unico consigliere comunale a votare
contro l'indagine tariffazione della
tassa marmi e i vari accordi con le
categorie che si sono succeduti". Il
consigliere aggiunge : "Quanto ipotizzato dalla Procura della Repubblica in queste ore è identico ad
un mio intervento in consiglio del
2010 - riporta Musetti - dove esprimevo il rischio di un ammanco milionario alle casse comunali dopo
gli accordi raggiunti dalla Giunta".
E ancora. "Ora finalmente si vede
un po' di giustizia entrare a forza
nel palazzo comunale e la cosa non
mi fa altro che piacere. Si parla di
decine di milioni di euro sottratti
alla comunità apuana. Speriamo in
un processo veloce e rapido - auspica Musetti - per vedere quali saranno le responsabilità penali dei
singoli attori". Chiaro il messaggio
dell'ex consigliere comunale de La
Destra: "Berlusconi è ai servizi sociali
per molto meno. Vediamo se ci sarà
la solita tempestività usata per lui".
Chantal Capasso
UN GESTO LENTO, UNA MANO CHE PRENDE QUALCOSA DA UNO ZAINETTO E L’ESPLOSIONE DEL CASSONETTO
Genova, diffuso l’identikit dell’attentatore di Principe
Barba, pizzetto e berrettino: il volto filmato dalle telecamere il giorno della bomba
arba, pizzetto e berrettino ecco l'identikit dell'uomo che ha infilato nel cassonetto di Principe
la bottiglia esplosiva. Il suo "volto" diffuso
dalla Procura a tutte le forze dell'ordine. Un gesto
lento, una mano che prende qualcosa da uno
zainetto e che la infila con delicatezza nella campana
della raccolta differenziata. Sono le immagini catturate
dalle numerose telecamere piazzate in via Balbi che
avrebbero ripreso l’attentatore lo scorso 28 aprile,
giorno della bomba.
Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto
Vincenzo Scolastico e dal sostituto Federico Manotti.
uomini della Scientifica e della Digo dopo aver pazientemente visionato tutti i frame registrati dalle
telecamere, non hanno più dubbi.
È partita la decisione di fornire a Carabinieri, Guardia
di finanza e Polizia municipale il video, finora a disposizione della sola Polizia di Stato. Questo per
B
allargare il raggio di azione, ma se non ci saranno
sviluppi al massimo entro un paio di settimane, la
procura non esclude di diffondere il video agli
organi di informazione. Qurant'anni, barba e pizzetto
neri, corporatura robusta, non molto alto, con una
leggera pancetta. Indossava un cappellino da baseball
scuro, senza loghi o scritte, un giubbotto e teneva
in mano un sacchetto della spesa.
Secondo quanto rivelato dagli investigatori, l'attentato
è stato quindi pianificato il 27, e la bomba è stata
messa il 28 mattina. L’ordigno è stato attivato da
un timer artigianale, di quelli che si usano in cucina,
ed è bastato allentare la molla interna per tararlo su
due ore. La deflagrazione, alle 14.32, ha distrutto il
cassonetto, alzandolo dieci metri da terra, e migliaia
di pezzetti di plastica hanno sfiorato una passante,
che solo per una questione di pochissimi secondi è
passata oltre e non è rimasta ferita.
L’inchiesta, contro ignoti, ipotizza i reati di danneggiamento aggravato, detenzione e porto abusivo di
esplosivo. Molto probabilmente, nonostante il mas-
simo riserbo mantenuto dagli investigatori, l’ordigno
dovrebbe essere stato collocato vicino il luogo dell’esplosione.
Ch.C.
SALERNO - ARRESTATE QUATTRO PERSONE, TRE ROMENI E UN ITALIANO
Squillo “in mostra” nel centro cittadino
ono scattate le manette a quattro persone: tre rumeni ed un
italiano, ritenute responsabili
di sfruttamento della prostituzione
di ragazze rumene . È successo a
Salerno, gli agenti della Squadra
Mobile ha eseguito un ordinanza
di custodia cautelare emessa dal
Gip presso il Tribunale di Salerno,
su richiesta della locale Procura
della Repubblica. L’adescamento
dei clienti avveniva nel pieno centro cittadino.
Il sodalizio delinquenziale operava
nella zona compresa tra piazza San
Francesco e Piazza XXIV Maggio
e gestiva un gruppo di ragazze
S
giovanissime per le quali organizzava incontri con clienti provenienti
da vari comuni della Provincia. Secondo le indagini della polizia chi
gestiva il carnet degli appuntamenti
era una donna, risultata essere al
vertice del gruppo, la 60enne romena Elena Nistor, la stessa teneva
il libro mastro con la contabilità
dei guadagni frutto dall'attività di
prostituzione. Del giro facevano
parte quindici squillo romene, il
tariffario delle prestazioni andava
dai 30 ai 150 euro.
Era lei che riceveva le telefonate
dei clienti a cui fissava solitamente
gli incontri nelle due piazze del
centro cittadino per mostrare le
ragazze di volta in volta proposte
per il meretricio. Se quest’ultime
risultavano di gradimento dei clienti, le giovani donne venivano condotte in alberghi o pensioni ubicati
tra il Corso Vittorio Emanuele ed
il Lungomare.
Stando a quanto è emerso dalle
indagini condotte nel periodo degli
ultimi cinque mesi, la Nistor, per
la gestione dell’illecita attività, si
serviva del contributo organizzativo
dei due figli, il 29enne Aurel e la
40enne Florina e del 65enne Vittorio Picardo.
Ch.C.
10
Sabato 31 maggio 2014
Dall’Italia
MENTRE RENZI ANNUNCIA “LA SVOLTA” NUOVI PROBLEMI A TARANTO
Ilva: l’Eni lascia
Dopo l’inchiesta “Mare nero” un’altra condanna
a prima iniziativa del neo
presidente Eni Marcegaglia è stato di estromettere il sistema dell'autotrasporto tarantino dalle attività
in Raffineria. I lavoratori tarantini, e così il sistema pugliese
dell’autotrasporto, è abbandonato al proprio destino.
Il servizio di trasporto dei prodotti petroliferi e quelle relative
alla logistica nell’area retroportuale (un business da milioni di euro), verrà affidato a
Gavio e Bertani. Una decisione
scaturita dai fatti emersi con
l’inchiesta “Mare nero” : da
oggi niente più imprese locali,
il lavoro sarà affidato ai grandi
vettori nazionali.
L’economia jonica di nuovo in
mano altrui: si fanno i soldi,
ma se ne paga solo lo scotto
come inquinamento e malattie.
Mentre il sindaco e il prefetto si sono
riuniti con i referenti locali dell’Eni per
arrivare alla sospensione del provvedimento, chiedendo una proroga di un
mese, la Marcegaglia continua sulla sua
strada, senza se e senza ma.
Nel frattempo una nuova scure cade
sull’Ilva: una condanna a risarcire un
gruppo di residenti che abita vicino allo
stabilimento di Taranto per danni da inquinamento. La storica sentenza è stata
emessa dal tribunale tarantino che, in
sede di giudizio, per la prima volta, ha
riconosciuto il danno conseguente alla
ridotta possibilità di godimento dell’im-
MAFIA: MAXI-OPERAZIONE A CATANIA
Sequestrati beni
al clan Santapaola
Le indagini risalgono al periodo 1988-2013
n nuovo colpo alla
Mafia in Sicilia: la
Direzione investigativa antimafia di Catania
ha eseguito un decreto
di sequestro di beni nei
confronti di Roberto Vacante, 51enne di Catania,
ritenuto affiliato al clan
Santapaola, marito di Irene GraziaSantapaola, figlia
di Salvatore fratello di Benedetto. Il sequestro è
stato emesso, ai sensi
della normativa antimafia, dal
Tribunale di Catania in accoglimento della proposta della locale
Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia,
diretta da Giovanni Salvi.
Il sequestro di diversi beni a seguito del provvedimento del tribunale di Catania: due ville - di
cui una a Catania, composta da
dieci vani più accessori e una
su tre livelli a Tremestieri Etneo
-, un'impresa di gestione di impianti sportivi, annoverante numerosissimi associati e comprendente diversi campi di calcio
in pieno centro, un'associazione
esercente l'attività di pub, una
motocicletta e disponibilità bancarie per un valore complessivo
di circa due milioni di euro.
Le indagini riguardano il periodo
tra il 1988 e il 2013 e hanno
permesso di identificare una
serie di beni che, benché for-
U
L
mobile a causa dell’inquinamento industriale.
La sentenza del giudice civile, Marcello
Maggi, è del febbraio scorso ed i condòmini – residenti in via De Vincentis al
quartiere Tamburi, il più vicino e più
colpito dalle polveri dell’industria – rappresentati in giudizio dagli avvocati Massimo Moretti ed Eligio Curci, hanno già
ricevuto dall’Ilva indennizzi compresi
tra gli 11mila ed i 15mila euro ciascuno.
La causa fu avviata nel 2006 quando divenne definitiva una sentenza penale di
condanna per amministratori e dirigenti
Ilva per il reato di “getto pericoloso di
cose”, cioè per le polveri minerali sparse
sulla città ed in particolare sul vicino
quartiere Tamburi. Prima di decidere
sul caso, il giudice ha affidato una complessa e costosa perizia chimica per
accertare che le polveri che negli anni
hanno danneggiato l’edificio sono le
stesse provenienti dallo stabilimento siderurgico. L’Ilva inoltre si è opposta alla
nomina di un consulente residente a
Taranto per conflitto di interessi ed il
giudice prudenzialmente ha dovuto sostituire il perito nominato con un consulente residente in altra città.
Francesca Ceccarelli
malmente intestati alla moglie
e al fratello Giancarlo Vacante,
sono stati ritenuti riconducibili
a Roberto Vacante.
Risale agli anni ’90 l’ingresso di
Vacante nel clan mafioso Santapaola, quando venne tratto in
arresto insieme ad altri 33 coindagati, tutti appartenenti al clan
"Santapaola". Si trattava dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip
del Tribunale di Catania nell'ambito
dell'operazione di polizia denominata "Vega". L’uomo era ritenuto
responsabile di associazione per
delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di
estorsioni, rapine usura ed omicidi. Roberto Vacante, annovera
due condanne - ormai con sentenze passate in giudicato - per
il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
F.Cec.
11
Sabato 31 maggio 2014
Cultura
LA GRAPHIC NOVEL TRATTA DAL ROMANZO DI ANTONIO PENNACCHI CONTINUA AD APPASSIONARE
E a Sarzana si parla di Canale Mussolini
È una delle tappe del "Giro d'Italia in 80 librerie": ieri è stata la volta della Comic House, in serata musica e letture in piazza
di Emma Moriconi
una delle tappe del "Giro
d'Italia in 80 librerie": ieri
l'appuntamento è stato a
Sarzana presso la Libreria
del fumetto Comic House
che partecipa, insieme a L'Altro Luogo e Il Mulino dei Libri. All'evento
hanno partecipato gli autori di Canale Mussolini nella sua nuova veste
di graphic novel. La versione a fumetti
è ispirata al grande successo editoriale di Antonio Pennacchi ed è
stata sceneggiata da Graziano Lanzidei con i disegni di Mirka Ruggeri.
Gli autori sono giunti in libreria alle
15,30, a disposizione dei lettori per
firmare dediche sulle copie dell'opera e per incontrare gli appassionati del genere. In serata, in Piazza
Luni, un evento con musica, letture
e disegni. Hanno partecipato le librerie Il Mulino dei Libri e L'Altro
Luogo, con i musicisti dell'Accademia
Musicale A. Bianchi e con gli autori
Giacomo Pellizzari e Walter Bernardi.
La graphic novel, uscita in libreria
lo scorso gennaio, sta ottenendo un
certo successo: la saga della famiglia
Peruzzi, che ha affascinato i lettori
trascinandoli con sé in un viaggio
lungo lo Stivale e lungo un'epoca,
continua insomma ad appassionare.
Chi ha letto Canale Mussolini non
può aver dimenticato il linguaggio
sciolto e diretto, estremamente piacevole, che caratterizza l'opera di
Pennacchi. Una lettura adatta ad ogni
È
Antonio Pennacchi
stagione, interessante per giovani
ed adulti e certamente appassionante
per i bambini grazie al linguaggio
umano e confidenziale che Pennacchi ha saputo adottare e far amare
ai suoi affezionati lettori. "Un romanzo
che si legge d’un fiato - scrivevamo
sul Giornale d'Italia alla vigilia dell'uscita della graphic novel - perché
scorrevole senza essere scontato,
un romanzo vero, in cui ogni italiano
può ritrovare piccoli tratti che appartengono alla storia di ciascuno.
Un microcosmo di vicende, emozioni,
situazioni, che è, in piccolo, lo specchio di ciò che vive l’Italia in quegli
anni. La realtà rurale, la famiglia tradizionale, il legame con la terra, la
realtà contadina, le speranze di una
generazione: il libro di Pennacchi,
vincitore del Premio Strega nel 2010,
è la fotografia di un’Italia che è
andata scomparendo".
Di Canale Mussolini la scorsa estate
è stato messo in scena anche un
adattamento teatrale grazie al quale
gli spettatori hanno potuto rivivere
l'atmosfera di quegli anni, la speranza
della terra nelle vite delle famiglie
che attraversarono l'Italia per realizzare un sogno, "i rumori, gli odori,
le percezioni del treno che sferraglia
- scrivevamo ancora sul Giornale
Fino al 20 luglio il Festival
Filosofi lungo l’Oglio
La nona edizione itinerante che coinvolge sedici comuni delle province di Brescia e Cremona
A Torino si parte
con Falstaff
La stagione 2014-2015 è ricca
di appuntamenti: tra gli ospiti Toni
e Beppe Servillo e Paolo Sorrentino
S
nizierà il 4 giugno e si protrarrà
fino al 2 luglio il Festival "Filosofi
lungo l'Oglio", la kermesse giunta
alla nona edizione che coinvolge sedici
comuni tra le province di Brescia e Cremona, una manifestazione itinerante tra
castelli e piazze, borghi e cascine. Evento
realizzato sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il patrocinio del MIBACT e
l'adesione del Prefetto di Brescia, con il
patrocinio dell'Assessorato alle Culture,
Identità e Autonomie della Regione Lom-
I
bardia e della Consigliera di Parità e
delle Province di Brescia e Cremona. Il
tema di questa edizione è la "fiducia",
sulla quale molti filosofi di rilievo internazionale potranno effettuare, nel corso
della kermesse, esercizi di pensiero.
Alla conferenza stampa di ieri mattina
hanno partecipato il sindaco del Comune
di Brescia Emilio Del Bono, la Consigliera
di Parità della Provincia di Brescia Anna
Maria Gandolfi, l'Assessore alla Cultura
del Comune di Barbariga Vito Lussignoli,
il sindaco del comune di Corzano Gio-
vanni Benzoni, il consigliere della Fondazione Morcelli Repossi Fausto Formenti, l'Assessore alla Cultura del Comune di Flero Enrica Fracassi, il Sindaco
del Comune di Orzinuovi Andrea Ratti,
l’Assessore alla Cultura del Comune di
Rovato Simone Agnelli, il Sindaco del
Comune di Palazzolo sull’Oglio Gabriele
Zanni, il Sindaco del Comune di Villachiara, Arcangelo Riccardi, il funzionario
della Bcc di Pompiano e FranciacortaGiuseppe Busetti, il Direttore scientifico
del Festival.
d'Italia - portando verso il sud intere
famiglie, i ricordi lasciati in terra
natia, le aspettative che una terra
ancora ostile sembra generare e il
miracolo che sarà la bonifica di quel
territorio: terra, lavoro, polvere e
fango, bambini, giovani, adulti ed
anziani, intere generazioni, storia
nostra". Ed ecco che grazie ai disegni
Mirka Ruggeri, quei personaggi di
Pennacchi hanno oggi un volto.
ono quarantasei gli spettacoli che caratterizzeranno la stagione 2014-2015 del Teatro Stabile di Torino: si parte ad ottobre 2014 e si
chiude nel luglio 2015. Inaugura la stagione il
Falstaff da Enrico IV/Enrico V di William Shakespeare interpretato da Giuseppe Battiston con la
regia di Andrea de Rosa. Il debutto, in prima nazionale al Carignano il 14 ottobre. Sempre il Carignano ospiterà ad aprile Toni e Peppe Servillo
che insieme ai Soling String Quartet proporranno
'La parola canta', spettacolo di musica, poesia e
canzoni dedicato a Napoli e i suoi artisti.
Paolo Sorrentino, reduce dallo strepitoso successo
de 'La grande bellezza', sarà sul palco del Gobetti
dal 2 al 7 dicembre con "Hanno tutti ragione". Il 21
ottobre è la volta di 'Cyrano de Bergerac' di
Edmond Rostand e poi ancora 'Rhinoceros in Love'
del cinese Meng Jinghui e 'Ubu Roi' di Alfred Jarry
entrambi alle Fonderie Limone rispettivamente
ad ottobre e dicembre; e poi, ancora il Carignano
ospiterà a giugno "King Size' di Christoph Marthaler.
''La stagione 2014-2015 è speciale - ha commentato
all'Adnkronos Mario Martone, direttore dello Stabile
- ricca di produzioni importanti e coraggiose, volta
a onorare il 60esimo compleanno dello Stabile,
oltre che la sua auspicata trasformazione in teatro
nazionale. Un cartellone di questa portata, che
vede 10 tra produzioni e co-produzioni, di cui 8
nuovi allestimenti e due riprese - ha aggiunto - è
frutto di sette anni di lavoro di squadra che hanno
dato all'istituzione una fisionomia del tutto peculiare
nel panorama del teatro italiano''.
Sabato 31 maggio 2014
12
Sport
IL COACH DELLA VIRTUS ROMA, DOPO AVER SUPERATO CANTÙ, PRESENTA LA PRIMA SEMIFINALE IN TERRA TOSCANA
Dalmonte: ‘Competitivi al massimo contro Siena’
di Fabrizio Cicciarelli
protagonista sul parquet del PalaLottomatica. I tagliandi si potranno
acquistare al Palazzetto dello Sport
tempo di semifinali per
e presso tutte le ricevitorie Vivaticket
l’Acea Virtus Roma, che
autorizzate.
dopo aver superato Cantù
I giorni gara la biglietteria del Paai quarti di finale si aplaLottomatica sarà aperta dalle ore
presta a sfidare la Mon14 in poi fino alla palla a due.
tepaschi Siena.
Coach Dalmonte ha presentato la
I toscani nella fase precedente hanno
serie: «Siena è riuscita a costruire
superato Reggio Emilia in rimonta,
una squadra con importanti qualità
ribaltando il break messo a segno
individuali, ma allo stesso tempo
dai reggiani in gara 1 con due vittorie
ogni giocatore ha un emisfero di
consecutive negli ultimi due incontri
altruismo verso i compagni che
e avranno il vantaggio del fattore
rende la Mens Sana un team in gracampo, grazie al secondo posto condo di sviluppare un sistema molto
quistato in stagione regolare.
performante. Non vorrei mancare
I precedenti stagionali sorridono ai
di rispetto a nessuno, ma credo
biancoverdi, che si sono aggiudicati
che la Montepaschi sviluppi una
sia le due gare di campionato (82delle migliori pallacanestro del no70 nella partita di andata al PalaEstra,
stro campionato.
89-93 al Palazzetto dello Sport) sia
Siena riesce a sviluppare un gioco
nella gara dei quarti delle Final Eight
di qualità aprendo il campo in un
di Coppa Italia, terminata 76-67.
modo pazzesco, perché può giocare
La Virtus, che partirà nel pomeriggio
con 4 giocatori sul perimetro, in alverso Siena dopo aver svolto in matcuni momenti anche 5, tutti specialisti
tinata una seduta di allenamento al
al tiro da 3 punti, creando spazi per
Palazzetto dello Sport, arriverà in
l’uno contro uno e per muovere la
Toscana con Lorenzo D’Ercole, granpalla. Difensivamente la Montepaschi
de ex dell’incontro, fermo ai box,
è una squadra che propone anche
perché infortunatosi al polpaccio
difese tattiche, quindi impone una
sinistro in Gara 3 contro Cantù. Il
grande attenzione dal punto di vista
giocatore è in fase di miglioramento,
offensivo per capire, riconoscere e
ma un suo utilizzo per le prime due
prendere vantaggi, perché altrimenti
gare di semifinale è da escludersi.
si rischia di entrare in un vortice
Giorno dopo giorno verranno vache ti fa andare fuori giri.
lutate le sue condizioni in vista di
Noi dovremo giocare alle nostre
un recupero per la terza gara della
condizioni, essere brutti, sporchi e
serie.
cattivi deve essere la nostra priorità,
Intanto è aperta da questa mattina
da mettere in campo in tutti i 40’
la prevendita dei biglietti di Gara 3
per essere competitivi. Mi riferisco
x 173.pdf
1
18/06/13
09:07
e Gara bambino
4, che 267
vedranno
la Virtus
in particolare
alla difesa, contro Can-
senza di voi sarebbe molto più difficile».
Arbitreranno l’incontro i signori Luigi
Lamonica (Roseto degli Abruzzi, TE),
Alessandro Vicino (Argelato, BO),
Gianluca Calbucci (Pomezia, RM).
È
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
INFO UTILI:
Precedenti: 43-38 (27-11 a Siena)
Ex dell’incontro: Coach Luca Dalmonte,
Lorenzo D’Ercole (Acea Virtus Roma)
tù siamo riusciti a centrare alcuni
obiettivi del piano partita ma soprattutto siamo stati sorretti dalla
qualità individuale nell’uno contro
uno. Dovremo proporre come canovaccio la stessa idea. Intendo dire
aver chiari i punti di forza di Siena
nella struttura squadra, ma avere la
base dell’uno contro uno a sostegno
di tutte le scelte difensive. D’Ercole?
Le sue condizioni sono in evoluzione,
siamo consapevoli che non ci sarà
per le prime due gare, poi nei prossimi giorni andremo a verificare
l’evoluzione del suo problema».
Questo il pensiero di Jimmy Baron
sulla serie: «Domani partiremo con
le semifinali contro Siena, penso
che potrà essere una serie positiva
per noi. Dobbiamo proseguire sul
cammino fatto nei quarti di finale,
mettendo in campo un’ottima difesa.
Credo che la chiave di questa serie
sarà limitare i loro tiratori dall’arco,
ma anche difendere con efficacia
nell’uno contro uno. Sarà in oltre
importante catturare i rimbalzi per
trasformare una buona difesa in una
occasione in attacco. Siena è un’ottima squadra, molto ben allenata,
dispone di molte armi sia nel reparto
guardie che tra le ali. Con i suoi attacchi proverà a crearci problemi
negli accoppiamenti difensivi, noi
da parte nostra dovremo farci trovare
pronti per contenerli. A partire da
gara 3 giocheremo al PalaLottomatica, ci servirà il supporto dei tifosi
come già successo contro Cantù.
E’ per questo che chiedo a tutti di
venire al PalaLottomatica a tifare e
ad essere al nostro fianco, perché
I “NOSTRI” MEDIA
Tv - La partita verrà trasmessa in diretta
sabato 31 maggio alle 20,30 su Raisport1. Le repliche dell’incontro saranno
trasmesse domenica 1 giugno alle ore
21 su RomaUno 3 (can.634 del digitale
terrestre), domenica 1 giugno alle 23,30
su RomaUno (can.11 del digitale terrestre, can. 518 del bouquet di Sky,
visibile anche in streaming sul sito
www.romauno.tv e sull’App per cellulari
“RomaUno”) e lunedì 2 giugno alle ore
15 su RomaUno 3 (can.634 del digitale
terrestre).
Radio - L’incontro sarà trasmesso in
diretta integrale sulle frequenze di Radio
Manà Sport (90.9 FM, radiocronaca di
Fabrizio Fabbri), Centro Suono Sport
(101.5, con la voce di Andrea Ninetti) e
Qlub Radio (89.3 FM, radiocronaca di
Mauro Penna) a partire dalle ore 20,25.
Web - Timeout Channel trasmetterà la
radiocronaca in diretta della sfida contro
Siena sul sito www.timeoutchannel.net.
Anche www.radiomanasport.it e Centro
Suono Sport sono dotate di un canale
web dal quale trasmetteranno la gara.