Il vero `regalo` di Renzi: altre tasse sulla casa
Transcript
Il vero `regalo` di Renzi: altre tasse sulla casa
Anno III - Numero 128 - Sabato 31 maggio 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Politica Attualità Esteri Petizione on line per cacciare Grillo La vedova di Biagi: Marco andava protetto La cortina di ferro rinasce in Ucraina a pag. 2 Calvo a pag. 3 Castellino a pag. 5 MENTRE FORZA ITALIA SI RIAVVICINA ALLA LEGA, NCD DEVE SCEGLIERE DEFINITIVAMENTE DA CHE PARTE STARE di Francesco Storace Q uando decine di milioni di italiani non vanno a votare, è evidente che c’è un sentimento popolare di rifiuto della politica. Rifiutano la nuova politica da ansia da prestazione di Matteo Renzi; manifestano delusione verso il centrodestra; non si fanno incantare da Beppe Grillo: stanno tutti sulla riva del fiume, come dice il vecchio adagio cinese. Occorre evitare di offrire cadaveri alla marea. O almeno far capire che non c’è un mondo morto. Il centrodestra deve rivitalizzarsi. Tentando di capire chi sono gli interlocutori di Berlusconi e Forza Italia, da cui inevitabilmente si riparte, se davvero si vuole rappresentare degnamente e non per gioco l’alternativa alla sinistra. Il cavaliere ha già fatto la prima mossa in direzione della Lega, che non a caso è un partito che ha dimostrato di non temere quorum di sorta. Quello europeo Salvini lo ha superato gagliardamente, con una campagna elettorale di livello, pur se limitata dalla fatica di dover risollevare un movimento che non è stato esattamente estraneo al potere. Ma ce l’ha fatta e tanto di cappello. Consentendo anche a Forza Italia di correggere l’errore di quel voto parlamentare SUL FIUME governa con Renzi. Quando buttate giù il governo? Poi c’è, o ci sarà, Fratelli d’Italia. Esaurita l’esperienza elettorale de La Destra, avevano un’autostrada avanti e poche liste in competizione sulla scheda elettorale. Mancato l’obiettivo del quorum, Meloni e i suoi devono scegliere il percorso: stare nel centrodestra o veleggiare in autonomia dalla coalizione, che è la strada più complicata. Per farlo, devono parlare con tutti. Anche con chi gli sta antipatico. Poi, c’è proprio Forza Italia. Il dibattito sulle primarie sta creando polemiche, e alla fine chi fa politica lo considera anche normale. Spero che poi si discuta pure di contenuti, perché è il messaggio che deve tornare a richiamare in servizio quegli elettori che hanno disertato le urne stravaccandosi sulla riva del fiume. L’opposizione intransigente al governo delle tasse; la battaglia per la sovranità; il contrasto all’immigrazione clandestina; il rifiuto di una cultura relativista possono rappresentare l’elemento per mobilitare di nuovo decine di milioni di italiani. Non si perda l’occasione. Le elezioni politiche potrebbero esserci nel 2018 o al primo conflitto tra Renzi e i suoi deboli alleati di governo. Occorre essere preparati. E con un partito in grado di raccogliere consensi nel territorio. Il centrodestra chiamato a mobilitare milioni di italiani che si sono astenuti: servono parole d'ordine (peraltro non decisivo) sul l’immigrazione clandestina: il referendum è penitenza del peccato. Verrà il tempo per discutere con gli altri soggetti politici, anche se a me sembra che ci sia una repulsione profonda verso Alfano e soci. Ncd ha avviato un dibattito interno che sarà lacerante, ma francamente fa sorridere chi pensa di poter IL DIRITTO ALL’OBLIO DIVENTA REALTÀ Google perde la sua guerra oogle ha perso la sua battaglia: il diritto all’oblio diventa realtà. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europa del 13 maggio scorso, il più grande motore di ricerca ha lanciato un servizio attraverso il quale i cittadini europei potranno chiedere la cancellazione di link a risultati di ricerca considerati inopportuni. La grande azienda alla fine ha ceduto, mettendo in Rete un formulario da compilare online prima di inoltrare la richiesta. “Esamineremo ogni domanda - l’apertura - cercando di bilanciare il diritto alla privacy con quello all’informazione”. Dal verdetto di poche settimane fa, che ha stabilito il diritto delle persone a vedere rimosse dal web le informazioni ritenute superate o inesatte, sono arrivate già migliaia di richieste. Difficile, se non impossibile, ipotizzare il criterio che si utilizzerà. Ma l’importante è compiere un passo alla volta. Il risultato è magnifico. Il più grande G dettare condizioni al centrodestra dovendo invece accendere un cero all’Udc per aver agguantato quei pochi seggi europei. Si illude chi pensa di poter dialogare mentre TASI ALLE STELLE, NUOVE IMPOSTE E RINCARI. ECCO COME VANNO IN FUMO GLI 80 EURO Il vero ‘regalo’ di Renzi: altre tasse sulla casa di Igor Traboni a una parte vi concedo una ottantina di euro (pochi, maledetti, lordi e neppure per tutti), dall’altra ne prendo ‘tassativamente’ almeno dieci volte tanto, con un inasprimento del tributo sulla prima casa che al confronto Mario Monti, Giuliano Amato e Romano Prodi tutti assieme sembrano un’allegra combriccola di filantropi. E siccome Matteo Renzi, tra una riunione e l’altra della segreteria del Pd sempre in diretta Rai, ha deciso di scatenare i suoi nel raccattare tutte le risorse utili per abbindolare comunque gli italiani con la storia degli 80 euro, allora tra le pieghe del decreto Irpef (quello della famosa copertura dell’aumentino concesso dal signore degli italiani con gli anelli al naso) spuntano altri aumentini niente male, dalle trattenute sui fondi pensione alla tassa sul passaporto (un po’ colpa nostra, che anche ieri abbiamo D motore di ricerca al mondo ha finalmente aperto ad uno scenario inimmaginabile. La possibilità di vedere eliminati dati personali dai risultati di Google non rappresenta più un sogno. Il diritto all’oblio è solo l’ultima di una “guerra” quotidiana portata avanti da utenti, stampa e associazioni a tutela della privacy in Rete. Un conflitto vinto contro ogni pronostico. Facilitato anche dal motore di ricerca, a cui va dato atto di essersi adeguato in fretta alla sentenza della Corte Europea. Federico Colosimo documentato l’emigrazione in massa degli italiani in cerca di lavoro oltre confine) fino al balzello per richiedere un certificato di cittadinanza italiana, roba che alla fine ci toccherà rimpiangere la signora Kyenge che tutti stranieri – in patria – ci voleva. E non si dica che la storia della Tasi supersonica è inventata da noi: ieri l’ha documentata Bankitalia. E qui bisogna mettersi d’accordo: non è che gli studi di certi economisti vanno bene se bacchettano Berlusconi e poi non servono più a niente. No, prendiamoli sempre per buoni, e diamo conto (un conto salatissimo) di quello che ieri è stato spifferato durante la relazione annuale del governatore Ignazio Visco: la Tasi sulle prime case (ricordate? Quello che una volta era un bene degli italiani e oggi se ce l’hai ti viene invece voglia di devolverla a uno qualsiasi dei ministri Pd) è destinata ad aumentare almeno del 60%. “L'aumento della tassa sarà inevitabile nel 2014 – scrive per l’appunto Bankitalia - e non andrà al di sotto dei 12 punti percentuali”. Che sono soldi, mica quei bruscolini degli 80 euro lordi. Una stangata di proporzioni ciclopiche, insomma, tanto da cancellare in un versamento solo (sempre che si capisca quando si deve pagare, ma questo è un altro discorso) la mancetta renziana "Se ciascun capoluogo applicasse un’aliquota pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo crescerebbe di oltre il 60% rispetto al 2013". Bankitalia docet. Certo, sono i Comuni che decidono, ma nel mezzo del cammin dei governi di centrosinistra, Renzi compreso : l'ultima legge di Stabilità ha… stabilito che all’aliquota base dell'1 per mille, i sindaci possono introdurre modifiche. E Renzi, che tra una comparsata e l’altra in tv negli ultimi anni grosso modo ha fatto anche il sindaco non di Roccacannuccia ma di una città importante come Firenze, certe cose dovrebbe saperle. 2 Sabato 31 maggio 2014 Attualità IL GOVERNATORE DI BANKITALIA AUSPICA PIUTTOSTO MISURE PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE Visco:“Gli 80 euro? Niente, senza lavoro” AUTO BLU (STRANIERE) FERME OVUNQUE di Igor Traboni l governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, non crede agli 80 euro concessi dal governo Renzi (peraltro lordi in busta paga e neanche per tutti, ndr) come volàno per il rilancio dei consumi e quindi dell’economia: "Non diventeranno forza trainante di ripresa senza un aumento dell'occupazione'', ha detto il governatore di Bankitalia nelle tradizionali ‘considerazioni’ tenute ieri mattina. "Il lascito della recessione è pesante e la via della ripresa, ancora fragile e incerta, non sarà breve, né facile. Tra il 2007 e il 2013 l'occupazione è scesa di oltre un milione di persone. Lo stato dell'economia resta fragile, in particolare nel mercato del lavoro", ha aggiunto Visco. Dal punto di vista prettamente economico-finanziario, Visco ha sollecitato più liquidità alle banche e quindi maggiore concessione di credito alle Piccole e medie imprese. Questo l'obiettivo delle misure elaborate dalla Banca d'Italia e concordate con la Bce in arrivo nelle prossime settimane e che prevedono anche l'utilizzo delle linee di credito in conto corrente da parte delle banche, per rifinanziarsi alla Bce. Visco ha poi aggiunto che "la riduzione del rapporto tra debito e pil resta la sfida ineludibile per il nostro paese: la sua velocità dipende dal ritorno a una crescita stabile e sostenuta. In un contesto di persistente incertezza circa i tempi e l'in- Scene di ordinaria casta a margine dell’assemblea I arciapiedi bloccati, corsie preferenziali ostruite, traffico in tilt. Banchieri, politici e autorità istituzionali non hanno pietà: per arrivare comodi in via Nazionale e partecipare all'assemblea della Banca d'Italia, trasformano per qualche ora la via che va da piazza della Repubblica a largo Magnanapoli in un esclusivo parcheggio per auto blu. Non che in zona manchino mezzi pubblici o parcheggi a pagamento. Ma certo, distano qualche metro e poi si sa, terminata la relazione del governatore, a chi non piacerebbe trovare l'auto (con autista, ovvio) ad aspettare a di fronte palazzo Koch? Se poi, col caldo di questi giorni, l'abitacolo fosse già rinfrescato dall'aria condizionata... Succede cosi' che via Nazionale diventa peggio del Grande raccordo anulare nell'ora di punta. Ma non per il traffico di auto, bensì perché diventa un esclusivo parcheggio a cielo aperto per un cinquantina di auto blu, limitando di fatto le quattro corsie a una e mezza. Con buona pace di chi deve transitarci. Per i pedoni è un'avventura durissima: non solo sono costretti a dribblare le vetture parcheggiate sui marciapiedi, devono anche attraversare i gas di scarico che alcune vetture producono perché accese e pronte ad accogliere il passeggero ben refrigerate. Chi prende l'autobus, invece, deve essere pronto a uno scatto olimpico: con le preferenziali ostruite dalle auto blu nessuno sa dove può fermare e aprire le porte. Mentre si avvicina alla fermata, i M tensità della ripresa le imprese hanno ridotto la domanda di credito", ha spiegato il governatore. "Quelle di maggiore dimensione hanno accresciuto il ricorso al mercato obbligazionario: nel 2013 i collocamenti lordi di titoli da parte di emittenti italiani hanno sfiorato i 40 miliardi, quasi il doppio rispetto a quelli degli anni precedenti la crisi", sottolinea. "Le restrizioni all''offerta di credito colpiscono in misura maggiore le imprese piccole e medie, generalmente più rischiose e ora particolarmente indebolite dalla recessione. Visco ha poi fatto riferimento a corruzione, criminalità ed evasione fiscale che, “oltre a minare alla radice la convivenza civile, distorcono il comportamento degli attori economici e i prezzi di mercato. Riducono l''efficacia dell''azione pubblica, inaspriscono il livello della tassazione per coloro che adempiono ai propri doveri, comprimono gli investimenti produttivi e la generazione di nuove occasioni di lavoro. passeggeri in attesa oscillano sui piedi, spostando il peso da una parte all'altra, pronti a far leva sulla gamba giusta e piazzare lo scatto vincente verso il 60 o il 40. Non va meglio a chi deve attraversare le strisce su via Mazzarino. Ci sono almeno 3 auto blu sdraiate sopra, accese e con conducente dentro: trasmettono ansia, pronte a lanciarsi verso il banchiere di turno che dopo un paio di passi dal portone della Banca d'Italia ha gia' lo sguardo smarrito e vagamente minaccioso. E allora esitare, o peggio ancora scegliere il lato sbagliato per aggirare l'auto blu, puo' essere fatale al malcapitato pedone. C'è anche qualche passante che la prende bene, s'incuriosisce e scatta un paio di foto. Ma se esita per un attimo sulle strisce, si attira le ire dei vigili urbani, prontissimi a suon di fischietti a sgomberare la strada. Il clou è a mezzogiorno, quando per una mezz'ora il fiume delle autorita' si riversa fuori da palazzo Koch: la via è invasa da carrozzerie straniere (Audi, Mercedes, Bmw, una rarissima Alfa Romeo): gli autisti si lanciano verso i passeggeri e volano via verso Termini o piazza Venezia. Per loro via Nazionale non ha preferenziali: bianche o gialle le strisce son tutte uguali. Qualche macchina però torna indietro senza passeggero e parcheggia di nuovo sul marciapiede del Piccolo Eliseo. "Vanno a fare l'aperitivo- spiega un autista senza imbarazzom'hanno detto di aspettare qui". Tanto il tassametro non scade mai. OLTRE 3.000 FIRME RACCOLTE IN POCHE ORE DA UN’ATTIVISTA M5S PER MANDARE A CASA IL LEADER, “COLPEVOLE” DI NON ESSERE STATO COERENTE Petizione contro Grillo: “Fatti da parte” Dopo il Maalox, il comico al mare con una corona di alghe intrecciate difende l’alleanza con Farage di Federico Colosimo eppe Grillo è disperato. I suoi vogliono scaricarlo e lui invece di migliorare le cose, le peggiora. Una corona di “spine”, in questo caso di alghe intrecciate, indossata per assumersi la colpa del mezzo flop del Movimento 5 Stelle alle Europee. Così s’è fatto fotografare il leader a Marina di Bibbona (Livorno), dove sta trascorrendo un lungo weekend per riprendersi dallo choc elettorale. Un copricapo – dopo il Maalox - che ricorda quello indossato da Gesù prima della crocifissione. Uno modo per rispon- B dere alle critiche che gli sono piovute addosso dopo l’intesa di massima raggiunta con Nigel Farage, leader dell’Ukip, a Strasburgo. Dimostrando che la politica per lui altro non è che uno show. Ha preferito non parlare con i “pennivendoli di regime” italiani, il comico, che lo hanno avvicinato senza successo. Il padre-padrone del partito pentastellato, in un’intervista rilasciata al Daily Telegraph, ha difeso e elogiato il leader euroscettico britannico, che “non è razzista come io non sono nazista. Vuole controllare i flussi migratori come noi, ma non ci ho stretto ancora nessun accordo, anche se abbiamo molti punti in comune”. E con un tweet al veleno poche ore dopo è tornato ad attaccarli: “I mezzi di informazione mentono”. Non contento ha pubblicato sul suo blog – quello che per molti è considerato fonte di denaro – lo statuto del gruppo inglese EFD di Farage, provando a convincere i suoi che un’alleanza converrebbe a tutti. Niente da fare. Mentre Grillo meditava al mare, il suo braccio destro – sinistro – Casaleggio incontrava a Milano i 17 esponenti del movimento eletti al Parlamento Europeo. C’è chi sostiene che quella del leader sia stata un’assenza forzata, dettata – secondo le indiscrezioni – proprio dal suo socio. Per evitare altre polemiche e discussioni inutili che servirebbero solo ad aumentare i nervosismi. Una riunione politica che non ha impedito comunque di far lievitare ulteriormente la tensione, ormai alle (5) stelle. Con alcuni pezzi da novanta del partito che hanno riprodotto all’eminenza grigia il documento tanto discusso e contenente una dura analisi degli errori commessi nell’ultima campagna elettorale. Apriti cielo. Nessun commento al termine del meeting. Bocche cucite e una puntualizzazione che non ha convinto nessuno: “Dovevamo conoscerci meglio”. A dimostrazione che i malumori sono tutt’altro che rientrati, una petizione pubblica di un’attivista M5s di Bari lanciata su change.org, che in poche ore ha raccolto 3.500 firme e continua a crescere nel numero di adesioni. In cui, alla luce della debacle elettorale, si chiede a Grillo di fare un passo indietro. Un appello che si richiama al valore della coerenza, quella che Grillo ha dimostrato di non possedere. In virtù delle dichiarazioni di qualche mese fa (“Se vinco mi ritiro”, ndr). Intenzioni, che sono rimaste lettera morta. RICHIESTA DI CONDANNA IRRISORIA PER LA SEGRETARIA STORICA DI BERSANI “Truffa aggravata”, ma la Veronesi rischia appena 4 mesi di Marcello Calvo rima le accuse per un’inchiesta che sarebbe partita con un anno di ritardo per rispettare le elezioni e non intaccare la vittoria – mai arrivata – del Pd e di Pierluigi Bersani alle elezioni politiche. Perché quando uno scandalo arriva da sinistra, la giustizia a orologeria non ha ragione di esistere. Poi il rinvio a giudizio da parte della Procura di Bologna per truffa aggravata. Un’accusa pesante, che ha visto finire sul banco degli imputati la segretaria storica del “giaguaro”, Zoia Veronesi. E adesso l’irrisoria richiesta di condanna a 4 mesi e 20 giorni. Il minimo della pena, P con tutte le attenuanti generiche del caso, riconosciute. Non finisce mai di stupire il processo che vede coinvolta l’assistente inseparabile e insuperabile dell’uomo di Bettola. La stessa che secondo i pm felsinei per ben 22 mesi, tra il 1° giugno 2008 e il 20 marzo 2010, lavorò per il suo superiore diretto a Roma, nella segreteria del Partito Democratico, a spese della Regione Emilia. Con la “Zoia” che secondo la pubblica accusa percepì indebitamente circa 140 mila euro di stipendio (più altri 16 di rimborsi per le “spese di missione”) per svolgere nella Capitale l’incarico di raccordo con il Parlamento. Quando in realtà la Veronesi “lavorava solo per l’allora segretario del Pd”. Stessa richiesta di condanna anche per l’ex capo di gabinetto della Regione, l’imolese Bruno Selaroli, fedelissimo del governatore Vasco Errani. Le difese hanno chiesto l’assoluzione per i due imputati, sostenendo l’assoluta correttezza del loro operato. “Sono fiduciosa”, il primo commento della Veronesi, che ha poi aggiunto: “Come diceva mia nonna, male non fare paura non avere”. L’udienza è stata quindi rinviata al 23 luglio. Giorno in cui arriverà la sentenza. Un verdetto che, in ogni caso, sarà destinato a far discutere e a creare altre polemiche. Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d’Italia Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] -----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 286 del 19-10-2012 3 Sabato 31 maggio 2014 Attualità IL PROCEDIMENTO A CARICO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO PER LE PRESUNTE FIRME FALSE PER FORMIGONI ALLE REGIONALI DEL 2010, SI FERMA Guerra in Procura, sospeso il processo a Podestà In attesa della decisione della Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa di trasferire, per “legittimo sospetto”, l’incartamento a Brescia a causa dello scontro tra Liberati e Robledo ORA INDAGATO ANCHE PER CORRUZIONE di Marcello Calvo Più pesanti le accuse per l’ex ministro Clini Q uella Procura meneghina che su molti giornali passa come il centro storico della Patria del diritto, ormai ha perso ogni tipo di credibilità. La faida interna tra il dominus Bruti Liberati e il suo vice Alfredo Robledo, ha annunciato vincitori gli imputati dei processi al centro dello scontro. Che si sono proclamati vittime, chiedendo il “trasloco” del dibattimento in altra sede. Il primo a far valere le sue ragioni è Guido Podestà. Il processo al presidente della Provincia di Milano (Forza Italia) sulle presunte firme false per il listino di Roberto Formigoni per le elezioni regionali del 2010, è stato sospeso. I suoi legali hanno depositato in Cassazione un ricorso per chiedere lo spostamento da Milano a Brescia per via della “evidente gravità”, non altrimenti eliminabile, della situazione locale, idonea a “turbare lo svolgimento” in quanto “casus belli” al centro della “guerra” tra i due alti magistrati. E così il giudice del Tribunale di Milano, Monica Amicone, ha preso atto dell’istanza della difesa, preferendo attendere l’evolversi degli eventi e il pronunciamento della Suprema Corte. Una decisione automatica, così come prevede la legge. ex ministro Corrado Clini, responsabile dell’Ambiente nel governo Monti, è indagato a Ferrara anche per corruzione, oltre che per peculato. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Piera Tassoni. Clini è accusato di corruzione anche a Roma. L'ex ministro venne ascoltato a Ferrara una prima volta il 12 ottobre 2013, agli inizi dell'inchiesta, non per peculato ma appunto per corruzione "commessa - ricorda il gip Tassoni nel suo atto - in concorso con Pretner e Gonella (i referenti dei due studi tecnici di ingegneria coinvolti nel progetto Eden Iraq, ndr) per incarichi professionali a vantaggio della convivente di Clini, Martina Hauser". A Ferrara risulta indagato, ma per l’ipotesi di reato di concorso in peculato, anche Azzam Alwash, president board di Nature Iraq, società che gestì i fondi del Ministero dell'ambiente, al centro dell'inchiesta che ha portato agli arresti di Clini. L'ex ministro si era avvalso della facoltà di non rispondere alle accuse, rilasciando comunque delle dichiarazioni spontanee: per l’ex ministro L’ L’inchiesta sulle presunte firme false, è infatti al centro della diatriba tra Liberati e Robledo. Un’indagine che segnerà la spaccatura decisiva della Procura, visto che sarà il Csm a doversi esprimere sulla vicenda. Anche perché il capo dell’ufficio giudiziario ha accusato l’aggiunto di non averlo avvisato con tempestività dell’iscrizione nel registro degli indagati di Podestà. Insinuazioni, per il pm anti-corruzione, che sostiene di aver informato il suo superiore diretto dell’interrogatorio della teste Clotilde Strada, che aveva fornito elementi d’accusa contro Podestà. Una frattura insanabile, che per i legali del politico “in pochi mesi ha travalicato il limite del confronto tra i due, coinvolgendo tutte le correnti esistenti in seno alla magistratura e determinando, all’interno della sede giudiziaria milanese, una situazione così grave da turbare lo svolgimento del procedimento”. E così grazie al conflitto sfociato tra i rappresentanti della Procura di Milano, procedimenti di primo piano finiscono in soffitta. E’ una situazione paradossale, dove si è arrivati a un punto di non ritorno. La resa dei conti ci sarà a luglio, con il Csm che deciderà il rinnovo delle cariche. L’insediamento e l’allontanamento di questo o quel magistrato, non servirà certamente a fare recuperare credibilità. Quella, ormai la s’è persa da un pezzo. del governo Monti, i soldi che secondo la procura avrebbe distratto non erano di provenienza pubblica, ma frutto di alcune consulenze private. Ma quei fondi, sempre secondo la procura, Clini li avrebbe ricevuti dalla stessa organizzazione non governativa che ha poi ottenuto il finanziamento di 54 milioni del ministero, appunto la Nature Iraq Organisation, di cui proprio Alwash è presidente. L'inchiesta di Roma. Oltre all'inchiesta di Ferrara, l'ex ministro nei giorni scorsi è stato investito da una nuova bufera giudiziaria a Roma, dove è indagato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione: nel mirino, la gestione ministeriale di una gran massa di milioni utilizzati per finanziare progetti all'estero. E l'inchiesta della capitale, che marcia parallela a quella della procura di Ferrara, si è allargata: oltre a presunte provviste realizzate tramite progetti per centinaia di milioni realizzati in Cina e Montenegro, nel mirino del pm Alberto Galanti ci sono anche i finanziamenti elargiti per piani ambientali in Africa e Sudamerica. ASCOLTATA DAI MAGISTRATI LA VEDOVA DEL GIUSLAVORISTA AMMAZZATO DALLE BRIGATE ROSSE A BOLOGNA La signora Biagi: ‘Marco si sentiva in pericolo’ Il fascicolo è stato aperto dopo alcuni appunti ritrovati e vistati dall’allora ministro Scajola di Igor Traboni arco Biagi, il giuslavorista ucciso nella sua Bologna dalle Brigate Rosse, si sentiva in pericolo, ma non fu protetto dalle istituzioni. A riferirlo ai pubblici ministeri della Procura di Bologna, che da qualche settimana hanno aperto una nuova inchiesta proprio sulla mancata scorta al giuslavorista ucciso dai brigatisti rossi nel 2002, è stata la moglie Marina Orlandi. Il Resto del Carlino, quotidiano bolognese, riporta infatti la notizia che la vedova del professor Biagi è stata sentita nel massimo riserbo nell’ambito dell’inchiesta, un paio di giorni fa, ma senza che la notizia trapelasse prima, M “Come ha sempre fatto, Marina Orlandi ha portato tutti gli elementi di cui è a conoscenza – ha detto l’avvocato della famiglia, Guido Magnisi – e segue fiduciosa gli sviluppi dell’inchiesta”. Orlandi avrebbe detto ai Pm che il marito sapeva di essere in pericolo, che era stato minacciato, che aveva chiesto la scorta, ma che dalle istituzioni che dovevano proteggerlo arrivò solo silenzio. La nuova inchiesta sta insomma entrando nel vivo, tanto che in queste ultime ore, il pm Antonello Gustapane, che insieme al procuratore capo Roberto Alfonso sta portando avanti le delicate indagini- nelle quali è ipotizzato il reato di omicidio per omissione – hanno ascoltato anche Luciano Zocchi, ex segretario dell’allora ministro dell’Interno Claudio Scajola e l’ex vice capo della Polizia, oggi prefetto, Giuseppe Procaccini. "Io ho sempre dato per scontato che il ministro ha ascoltato le mie richieste e secondo me ha fatto quello che doveva fare. Io penso sempre bene delle persone fino a prova contraria", ha detto poi Zocchi ai cronisti. Incrociati fuori dal palazzo di giustizia felsineo. "Ho risposto alle domande del sostituto procuratore Gustapane, in particolare in riferimento ai due appunti che scrissi al ministro Scajola la mattina del 15 marzo 2002 – ha detto ancora Zocchi ai giornalisti che lo aspettavano - e alla successiva telefonata che il ministro mi fece attorno alle 21 della stessa giornata. Credo di aver contribuito a chiarire, per quanto mi compete, al raggiungimento della ricostruzione di quanto avvenne in quei giorni. E mi auguro che celermente si pervenga ad una verità, per lo meno quella giudiziaria su questo argomento che ancora lascia tanta tristezza a tutti. Lo dobbiamo al professor Biagi e alla sua famiglia e anche allo Stato democratico che ha avuto un vulnus in questo episodio tragico di 12 anni fa. Biagi era il terzo collaboratore del ministro del Lavoro, sudava e lavorava. E non dimentichiamo che qui ci sono in mezzo le Br, tutto il resto va ai cultori". Va ricordato che l’inchiesta, per ora contro ignoti e per l'ipotesi di reato di omicidio per omissione, prende spunto proprio da alcuni appunti dello stesso Zocchi e vistati dall'ex ministro, trovati tra le carte sequestrate a Scajola dopo il recente arresto dell’ex ministro. TRA OSPITI PIÙ O MENO COMPETENTI E GAG ASSOLUTAMENTE FUORI LUOGO “Viva Maria?”: l’inno alla droga di Giulia Innocenzi di Francesca Ceccarelli V iva la Mamma? No, per Giulia Innocenzi lo spot è “Viva Maria?”: solo un punto interrogativo a tenere le distanze da un tema così delicato come quello delle droghe cosiddette “leggere”. Un teatrino quello andato in onda giovedi sera su La7 che più che fare approfondimento sulla legalizzazione della cannabis, è risultata una vera apologia nei confronti della disinformazione e del politically correct. Protagonisti della puntata il senatore Carlo Giovanardi e l’espertissimo Er Chicoria, ex spacciatore e tossicodipendente assoldato dalla conduttrice romagnola per dare colore a una puntata senza senso e salvata solamente dai servizi collaterali che offrono buoni spunti di riflessione ma che non sono stati approfonditi nel modo giusto, lasciati nel caos di battibecchi e risatine ammiccanti. Una Babilonia gestita da una giornalista, pardon, conduttrice che “media” a suon di sorrisini e diktat imperiosi degni di una scuola materna. Parlando di droga si parla di vite umane spezzate, non di adolescenti in preda alla noia e con la voglia di “sperimentare la vita”, ma la morte. La cannabis o droga leggera che dir si voglia non può e non deve essere paragonata a un bicchiere di vino Lambrusco, come è stato fatto nell’arena di AnnoUno: è inaccettabile. Se la Innocenzi cerca di regolare il tiro con servizi ad hoc, poi viene distrutto il tutto in pochi secondi con un paio di interventi: Er Chicoria si inalbera e il rapper Fedez lancia perle di saggezza per i suoi follower di Twitter. Una trasmissione senza senso. Giovanardi sembra parlare da solo. Ciliegina sulla torta il momento drammatico in cui si parla della cannabis per scopi terapeutici: una parentesi dolorosa e delicata che naturalmente non trova spazio nel siparietto che poco prima si era appena concluso. Dalla Luiss a La7 il passo sarà stato forse più lungo della gamba? Giocare a fare la conduttrice è accettabile, meno fare la giornalista impegnata e d’inchiesta trattando in modo superficiale temi scottanti come quello della tossicodipendenza. La droga fa male, punto. Niente se, niente ma. Viva Maria? No, viva la vita: cara Giulia Innocenzi. 4 Sabato 31 maggio 2014 Storia SEGUE IL PADRE SULLE RIVE DEL LAGO DI GARDA NELL’AVVENTURA DI SALÒ, A LUI BENITO AFFIDA COMPITI DELICATISSIMI Vittorio Mussolini, figlio e fidato consigliere del Duce/3 Le sue battaglie dell’età matura sono dirette a riabilitare la memoria del Capo del Fascismo di Emma Moriconi Q uando Benito Mussolini fa delle coste del Garda il suo quartier generale, Vittorio è con lui. Dal volume "Il figlio del fabbro" di Mino Caudana: "I parenti e gli amici dei parenti affluiti sulle rive del Garda hanno intanto costituito attorno a lui una specie di familiare guardia del corpo. Ne fanno parte Vittorio e Vito Mussolini, il marito della sorella di Vito: Vanni Teodorani, il cognato di Vittorio: Renato Tassinari, ed altri. -Non devi mai dimenticare il 25 luglio! - ammonisce continuamente Vittorio, con imprevedibile rudezza, rivolto al padre. Mi auguro che tu non voglia crearti le stesse condizioni ambientali, per venire sorpreso una seconda volta". Marzo 945, Mussolini apprende che Wolff sta negoziando la capitolazione tedesca in Svizzera, così incarica Vittorio di avvertire il cardinale Shuster che "nel caso in cui gli avvenimenti bellici o politici costringessero le truppe di Kesserling a ripiegare entro i propri confini, le forze armate della Repubblica Sociale si radunerebbero in località prescelta anticipatamente, onde opporre la più strenua resistenza contro il nemico, consce che l'odio antifascista non concede loro altra via d'uscita, se non il combattimento fino all'ultimo uomo ed all'ultima cartuccia. Per evitare nuovi lutti alle popolazioni dell'Italia settentrionale e preservare dalla totale distruzione ciò che rimane del patrimonio industriale ed agricolo, e per dimostrare che l'amore per l'Italia è anteposto ad ogni interesse di partito e di idee, il Governo della Repubblica Sociale propone che vengano firmati accordi preliminari con il Comando Supremo alleato". Nel messaggio che Vittorio deve portare, per volere del Duce, al cardinale Schuster, ci sono gli impegni reciproci di mantenere l'ordine pubblico, la rinuncia degli Alleati di applicare sanzioni contro militari e civili della Rsi, la garanzia di parità di diritti e di doveri tra tutti i cittadini. Proposta che verrà rifiutata, rifiuto che il cardinale Schuster non riferirà a Mussolini. Quando tutto crolla, Vittorio va in Argentina, torna in Italia nel 1967 e si stabilisce a villa Carpena, dove resta fino al 1979, anno in cui muore la mamma Rachele. A Vittorio è stato dedicato un documentario, “Un Mussolini al cinema”, una co-produzione italo-francese del 1993. Di lui restano alcuni libri di memorie, tra cui “Vita con mio padre” del 1957, “Due donne nella tempesta” del 1961 e “Mussolini e gli uomini del suo tempo” del 1977. Tra gi tanti, un volume curato da Vittorio e dal titolo “Mio padre il Duce” è stato stampato in grandi dimensioni con disegni di Dante Ricci in edizione numerata nel 1991. Stampata dalla litografica Iride di Roma su carta fabbricata appositamente a mano, questo bel volume è stato distribuito in tiratura limitata: 1999 esemplari del valore, ciascuno, di oltre mille euro. 52 cm di altezza, 38 di larghezza e 228 pagine, il volume pesa più di sette chili ed è contenuto in un cofanetto di legno ricoperto di seta viola e possiede due altorilievi in ottone uso oro firmati da Dante Ricci: uno raffigura il profilo del Duce con l’elmetto e l’altro l’aquila imperiale e le date 1883-1945, rispettivamente l’anno di nascita e quello di morte di Benito Mussolini. 18 tavole di Dante Ricci impreziosiscono il contenuto: si tratta di riproduzioni di tele e olio che si alternano tra le pagine che raccontano la vita del Duce attraverso i ricordi di chi lo conobbe, a partire dall’infanzia di Benito fino alla sua morte. L’ultimo capitolo si intitola: “Mio padre rifiuta di salvarsi”. Ciò che fa Vittorio è combattere senza tregua contro le bugie diffuse sul padre Benito per riabilitarne la memoria. Tra le battaglie di Vittorio, quella per impedire l’attribuzione della strage di Bologna del 2 agosto 1980 al fascismo. Ben tre lapidi, infatti, a Bologna citano la strage come “fascista”. Vittorio cita il sindaco di Bologna e le Ferrovie dello Stato richiedendo un provvedimento d’urgenza per eliminare la parola “fascista” dalle lapidi. È il 1990, Vittorio ottiene dal pretore Bruno Ciccone il diritto di agire giudizialmente in tal senso: è possibile, dice Ciccone, tutelare il diritto in via ordinaria o d’urgenza qualora la sentenza d’appello (che assolve gli imputati) diventi definitiva, specificando che l’espressione “vittime del terrorismo fascista” comporta un giudizio storico morale di condanna anche del fondatore dell’ideologia fascista. Sappiamo tutti come va a finire la vicenda del processo per la strage di Bologna, che produce una sentenza dubbia sulla quale ancora oggi si discute animatamente. [email protected] FLAVIA ENTERTAINMENT PRESENTA un film di emma moriconi film ammesso a UN FILM PER LA PACE A FILM FOR PEACE festival 2014 Film di interesse culturale patrocinato da con il patrocinio gratuito della al cinema dal 12 giugno 5 Sabato 31 maggio 2014 Esteri LA CRISI E LA GUERRA A TUTTO CAMPO IN UCRAINA STANO RIDIVIDENDO IL MONDO IN DUE BLOCCHI Nasce una nuova ‘cortina di ferro’ di Giuliano Castellino a crisi ucraina ha ormai ricreato una nuova "cortina di ferro", ridividendo il mondo in due blocchi. E questo, mentre continuano gli scontri nell'est del paese, è il dato più drammatico soprattutto per l'Europa. Ieri intanto sia la Farnesina che gli organismi internazionali hanno confermato il rilascio degli 11 osservatori Osce, tra cui un italiano, che erano caduti nelle mani dei ribelli nella zona di Donetsk. E ieri l'altro è rientrata in Italia la salma di Andrea Rocchelli, il fotoreporter italiano ucciso sabato scorso a Sloviansk insieme al giornalista russo Andrej Mironov. Intanto, calpestando referendum, elezioni, volontà e sovranità popolare l'esercito ucraico continua a marciare sulle città russofane che, nonostante si trovino di fronte carri armati, caccia bombardieri ed armi Nato, con pochi fucili resistono sventolando bandiere nere-blu-rosse, i colori della rivolta anti-occidentale. Ieri le forze "Nato-ucraine" hanno attaccato con l'aviazione e il lancio di missili Grad le posizioni dei miliziani filorussi a Sloviansk e Kramatorsk. Lo hanno riferito gli stessi media ucraini. "A Sloviansk e Kramatorsk è scattata un'operazione antiterrorismo in piena regola, le posizioni dei miliziani sono state attaccate dall'aria e con i missili Grad", ha riferito un testimone citato dal sito di informazione filo-ucraino Ostrov. Anche le fonti di informazione a Sloviansk hanno confermato "un'of- L fensiva con aerei ed elicotteri" sopra la città, roccaforte della rivolta filorussa. Ma le forze di autodifesa, che hanno cacciato i soldati di Kiev e stanno controllando villaggi, città e regioni non cedono di un metro. E giurano di non arrendersi. "Li riporteremo a casa, in Russia": così i leader dei ribelli di Donetsk davanti a decine di bare nell'obitorio del principale ospedale della città. "Erano volontari arrivati per aiutarci", hanno detto i capi separatisti. Altre bare, e cada- ENNESIMO CASO DI ABUSI SU MINORI Violenze sessuali senza fine in India A rrivano ancora drammatiche notizie dall’India, dopo la storia delle due cugine, di appena 14 e 15 anni, violentate da un branco e quindi impiccate. Due responsabili di un centro di assistenza per bambini poveri, gestito illegalmente nello Stato indiano di Maharashtra ,sono stati arrestati quando la polizia ha scoperto che i piccoli ospiti, di età fra quattro e 15 anni, erano obbligati a pratiche sessuali fra di loro e con adulti. Se si rifiutavano, è emerso dall'inchiesta, venivano torturati e costretti a mangiare feci. Gli arrestati sono il presidente del Chandraprabha Charitable Trust e la manager dello stesso. Che la situazione riferita alle violenze sessuali in India sia drammatica, emerge anche da questo dato: la sola polizia di New Delhi ha ricevuto nei primi 4 mesi del 2014 sei denunce in media al giorno di stupri e 14 di molestie sessuali. Altre statistiche della stessa po- lizia dicono che fra l'1 gennaio e il 30 aprile sono state registrate 616 denunce di stupro e 1.336 di molestie sessuali, con un aumento del 36% rispetto allo stesso periodo del 2013. Da metà dicembre 2012, quando una 23enne fu violentata e uccisa da un branco su un autobus in corsa, vige l'emergenza-sicurezza per le donne della capitale indiana. Intanto, la vicenda di cui dicevamo all’inizio, sta suscitando sempre più clamore in tutto il mondo, anche per la decisione degli abitanti del villaggio delle vittime di lasciare appesi i corpi delle due ragazzine perché i media potessero riprenderli e diffonderli anche via internet, documentando così l’assurdità della violenza. E dopo la denuncia degli stessi abitanti del villaggio, che lamentavano l’assenza di indagini, la polizia si è finalmente mossa e avrebbe ricostruito la composizione del branco di stupratori, tra cui anche due agenti, ora tutti arrestati. veri, dei residenti vengono via via trasferiti, alcuni con carro funebre per la sepoltura. "Quindici corpi sono allo scalo ma non riusciamo a recuperali", hanno aggiunto. Fonti locali riferiscono che sono almeno 30 le bare di cittadini russi, morti nella battaglia dell'aeroporto di Donetsk, allineate sul piazzale dell'obitorio. Nei combattimenti di lunedì avrebbero perso la vita anche 33 cittadini russi, ha detto ai giornalisti uno dei separatisti della città, che si è identificato solo con il nome di battaglia, Baran. Secondo i leader filorussi, potrebbero essere fino a 100 le vittime dei combattimenti, che sono scoppiati nella zona dell'aeroporto. Di fronte a questo massacro è intervenuta anche Mosca, annunciandonche garantirà aiuti umanitari all'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. "E' certo che li manderemo, ma non posso dire nulla su quelli militari, si deve chiedere all'Esercito", ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Per Kiev è "propaganda", "Mosca pensi alla Crimea", recita una nota del governo. Dopo la strage di Donetsk, il leader della Repubblica ribelle, Denis Pushilin, aveva inviato una richiesta ufficiale di aiuto a Mosca, ribadendo quanto chiesto nei giorni precedenti, e rivolgendosi direttamente al presidente Putin. Il nuovo presidente ucraino, Petro Poroshenko, eletto domenica scorsa, vuole che la parte economica dell'accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles sia firmata subito dopo il suo insediamento. "La firma e l'attuazione dell'accordo, che è di fatto parte del piano di modernizzazione dell'Ucraina, contribuirà a perseguire le misure anti corruzione e a realizzare un pacchetto di riforme in un periodo di tempo molto breve". Non solo, d'oltre oceano è arrivata subito la convocazione. "Vedrò il nuovo presidente eletto ucraino, Petro Poroshenko, la prossima settimana". E mentre Kiev si getta tra le braccia mortali dell'usuraio mondiale, da quest'altra parte del mondo nasce l'unione Euroasiatica. Il leader del Cremlino Vladimir Putin e i presidenti del Kazakistan e della Bielorussia, Nursultan Nazarbaiev e Aleksandr Lukashenko, hanno firmato ad Astana il trattato per la nascita dell'Unione Euroasiatica, che dal primo gennaio 2015 creerà uno spazio economico unico fra i tre Paesi. Oltre alla Russia, alla Bielorussia e al Kazakistan entrerà a breve nell'Unione economica euroasiatica anche l'Armenia "a giugno" e il Kirghizistan "entro l'anno", ha detto il presidente kazako, Nursultan Nazarbajev. DA GENNAIO BOMBARDAMENTI AEREI CONTINUI, SOPRATTUTTO SU ALEPPO Ecatombe in Siria, duemila morti D a gennaio scorso ad oggi almeno 1.963 civili sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con barilibomba e altri tipi di ordigni su Aleppo e le aree circostanti, nel nord-ovest della Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Tra le vittime ci sono tra cui 567 bambini e 283 donne. Aleppo, un'antichissima citta' che all'inizio della guerra era la piu' popolosa della Siria, è oggi teatro di un durissimo conflitto fra ribelli e militari del regime che si fronteggiano quartiere per quartiere dal 2012. Ad Aleppo continuano gli attacchi dell’esercito siriano con barili carichi di esplosivo: da inizio settimana hanno provocato una settantina di vittime civili, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Nel nord-est, 15 persone, tra cui sette bambini, sono state giustiziate da un gruppo legato ad Al Qaeda. Intanto, centinaia di persone stanno lasciando in tuta fretta la zona di Idlib. Lo mostra un video amatoriale, nel quale si parla di un annuncio che esorta a lasciare la città al più presto perché le strade saranno chiuse in vista delle elezioni e perché i ribelli preparano un attacco. Ci sono anche altre immagini che mostrano un attacco con un’autobomba sempre a Idlib, con decine di morti. Nella stessa provincia domenica scorsa per la prima volta si è fatto saltare in aria un jihadista statunitense. Nella città di Aleppo intanto è sempre emergenza umanitaria anche perché da circa tre settimane manca acqua potabile e problemi ci sono anche per l'erogazione dell'acqua corrente a milioni di civili, già esposti a quotidiani bombardamenti aerei e di artiglieria e spesso privati per giorni dell'elettricità. L'appello – rimbalzato già nei giorni scorso – arriva da un folto gruppo di attivisti della società civile locale, che chiede alle parti in guerra e alla comunità internazionale di intervenire quanto prima per salvare la popolazione locale dalla sete e da epidemie dovute alla mancanza di igiene. Un paio di settimane fa, ai miliziani qaedisti della Jabhat an Nusra, che dicono di combattere il regime del presidente Assad e che controllano assieme ad altri insorti radicali alcuni quartieri orientali della città, hanno chiuso le condotte della stazione di pompaggio d'acqua nel quartiere periferico di Suleiman al Halabi, che di fatto assicura il rifornimento idrico dal fiume Eufrate all'intera provincia, con l’intento di non far arrivare l'acqua ai quartieri occidentali, controllati dalle forze lealiste. 6 Sabato 31 maggio 2014 Da Roma e dal Lazio MOBILITÀ IN TILT. ADESIONE ALTA, CON PUNTE DELL’80% A ROMA Un’altra giornata di sciopero L’Usb: “Forte soddisfazione per la risposta dei lavoratori” n’altra giornata “no” per i romani e per le migliaia di studenti, professionisti e lavoratori che si recano quotidianamente in città. E così, all’indomani dello sciopero delle sigle minori del personale di Trenitalia che ha mandato in tilt il trasporto su rotaia, tantissimi disagi ha creato anche lo sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb alla circolazione della capitale, dove l’adesione media ha raggiunto perfino il 60%, con punte del 80% nei depositi di Tor Pagnotta e Grotta Rossa. Chiusa, invece, la ferrovia RomaLido. Servizio a singhiozzo pure nelle metropolitane con forti rallentamenti; limitata la TerminiGiardinetti. A peggiorare la situazione l’adesione del 30% all’Officina grandi riparazioni (manutenzioni) e con la rispettiva percentuale nelle linee extraurbane della Cotral. Tanto da spingere molti romani ad utilizzare la propria auto per qualsiasi evenienza, creando lunghe code al traffico locale. Un’ampia partecipazione, quella dei lavoratori Atac, che è salita pure nella fascia serale, un fenomeno non molto frequente durante le mobilitazioni delle sigle minori, paralizzando il trasporto pubblico locale per ben ventiquattr’ore. Un’adesione massiccia che ha sorpreso pure la segreteria nazionale dell’Unione sindacale di base, che ha espresso “forte MAXI OPERAZIONE ANTI-DROGA Trecento carabinieri in azione, arrestate diciannove persone Blitz dell’Arma nella periferia della capitale U axi operazione dei carabinieri alle prime luci dell’alba di ieri nella capitale. Ben 19 le persone arrestate, appartenenti ad un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nei quartieri romani di Tiburtino III e Casal Bertone. Oltre ai provvedimenti custodia cautelare, i militari dell’Arma hanno perquisito i domicili di altri 63 indagati. L’articolata attività investigativa, svolta nei confronti di complessivi 82 indagati dal dicembre 2011 all’agosto 2012, aveva già consentito l’arresto di 37 persone (di cui 31 in flagranza di reato), il deferimento in stato di libertà 20 persone e la segnalazione di 22 acquirenti alla competente autorità prefettizia quali assuntori di stupefacenti. Non solo: l’attività, nella sua fase investigativa, M soddisfazione per la risposta dei lavoratori”. Disagi anche per anziani e disabili che in alcune stazioni metropolitane e ferroviarie non hanno potuto usufruire di ascensori, scale mobili o montascale vista la sospensione dei servizi nelle fasce orarie interessate. Uno sciopero che ha causato gravi difficoltà nell’hin- terland romano. In particolare a Pomezia, città alle porte della capitale. Hanno aderito all’interruzione del servizio, inoltre, gli autisti della cooperativa Le Crociate, società di logistica che per conto della Sma Spa trasporta generi alimentari a tutte le rispettive attività commerciali ed associati del Lazio. Giuseppe Sarra aveva peraltro consentito il sequestro di circa 15 chili di hashish, un chilo di cocaina, 620 grammi di marijuana, diverse piante di cannabis indica, una pistola, una carabina, 4 bombe carta, nonché la somma complessiva di circa 47.690 euro in contanti, sequestrata ai pusher poiché ritenuta provento dei loro traffici illeciti. Insomma, un vero sistema dedito allo spaccio nella periferia capitolina. Un “mercato” che aveva come basi di appoggio logistico due locali romani, nei cui pressi avveniva la maggior parte degli scambi di stupefacente da parte degli arrestati. Nel blitz di ieri, circa 300 i carabinieri, impiegati con l’ausilio di un elicottero, hanno cinturato i quartieri di Tiburtino III e Casal Bertone. G.S. DA OGGI A TARQUINIA LA PIÙ GRANDE MANIFESTAZIONE DI VITA NELLA NATURA Game Fair Italia, è l’anno del cane Moltiplicate le iniziative per il migliore amico dell’uomo. Ma non mancano iniziative con al centro il mondo dei cavalli, della falconeria, della caccia e della pesca di Robert Vignola ivere la natura, con uno sguardo sul mare. Viverla con un occhio all’ambiente vissuto da dentro, perché anche la caccia, la pesca e la falconeria fanno parete della natura e della natura dell’uomo. È il richiamo che ogni anno sale dalle spiagge di Tarquinia alle regioni di tutta la nazione per il Game Fair Italia, che giunge alla ventiquattresima edizione. Dal 31 maggio al 2 giugno sui campi e sotto la pineta di Spinicci tornano le acrobazie dei cani, l’eleganza dei cavalli, la magia dei falconieri e l’entusiasmo degli sport di tiro. La fiera è gestita, per il secondo anno, dalla società Gfi Srl (Fiera di Vicenza S.p.A. e Comitato Nazionale Caccia e Natura), nata con l’obiettivo di accrescere l’evento e promuovere in Italia la cultura delle attività all’aria aperta. Anche quest’anno, Game Fair offre ad appassionati di discipline sportive, famiglie, amanti della vita all’aria aperta, oltre 100 eventi. Ancora una volta è stata scelta la splendida pineta della tenuta di Spinicci, 80 ettari di verde che giungono fino al mare, eccezionalmente aperta al pubblico in occasione della manifestazione. Il programma é ricco di appuntamenti per tutti i gusti. Per quanto riguarda il tiro, nei tre giorni di Game Fair si terranno dimostrazioni di professionisti nelle discipline del tiro al piattello, con la partecipazione delle maggiori case armiere italiane; tiro con l’arco, aperto a tutti; tiro con la fionda, presenza storica della manifestazione. Durante l’edizione 2013, ben diecimila visitatori si sono messi alla prova con le specialità di tiro al piattello. V La caccia è storicamente una delle regine del Game Fair. Quest’anno saranno presenti le maggiori associazioni venatorie. Inoltre, rappresentanti dei produttori di armi sportive, che organizzeranno numerose dimostrazioni, anche con i cani. L’edizione 2014 di Game Fair vede però anche il settore del Soft-air in espansione. Quest’anno il pubblico potrà assistere alle simulazioni di giochi tattici in costume e potrà cimentarsi in prima persona. Falconeria Da sempre uno degli spettacoli più affascinanti del Game Fair, anche quest’anno gli spettatori potranno assistere, due volte al giorno, a emozionanti spettacoli di questa antica disciplina, osservando i rapaci in volo nell’apposito spazio allestito all’interno della pineta. Attenzione da sempre la si è posta agli amici a quattro zampe dell’attività dell’uomo nella natura: ebbene, quest’anno è stato definito dagli organizzatori come “l’anno del cane” per il Game Fair. La cinofilia ha a disposizione, infatti, un’area ancora più grande: ben 16 ring. Si potrà assistere a esibizioni di sheep dog, agility, rally obedience e disc dog; inoltre, coursing di levrieri, dimostrazioni di cani da ferma (Spaniels, Retrievers e Bassotti) e di cani da tartufo (Lagotti Romagnoli). Non mancheranno le iniziative: sono in programma la seconda edizione del ‘Game Fair Photo Contest’, dedicata ai bambini e ai loro “accompagnatori a quattro zampe” e la novità della rassegna cinofila ‘Game Fair Top Dog’, rivolta a tutte le razze canine. La maestria del cavallo, uno dei tradizionali punti di forza della manifestazione, non sarà certamente messa all’angolo. In tre ring si terranno 15 spettacoli di equitazione. Divertimento assicurato per bambini e adulti. I piccoli potranno ricevere l’ormai tradizionale ‘battesimo della sella’ presso il tondino dei pony. I grandi potranno assistere a numerose dimostrazioni e rappresentazioni delle varie discipline equestri: uno spettacolo di 300 cavalli di diverse razze, le sempre vive tradizioni rurali dei butteri maremmani (con la tradizionale “merca”), le carrozze e la monta western. Inoltre, la seconda edizione della manifestazione “Cavalli a primavera” e la tradizionale “Borsa del cavallo”, anche quest’anno con una vivace presenza di espositori. La splendida posizione della tenuta di Spinicci consente di dare ampio spazio alle discipline in acqua, come le dimostrazioni di salvataggio e recupero dell’Unità Cinofila. Ma la maggiore novità di quest’anno è il ritorno della pesca in mare, da tempo assente nelle edizioni italiane. Ci saranno, tra l’altro, prove di pesca per ragazzi, con una piccola gara di lancio; la pesca a mosca con prove di lancio tecnico e un percorso di pesca. Ma non finisce certamente qui. All’interno di Game Fair 2014, da segnalare le aree dedicate al “country style”, popolate da numerosi stand nei quali si può acquistare un po’ di tutto: dall’abbigliamento all’arredamento, dagli accessori per la casa alle proposte alimentari. Inoltre, sono in programma eventi di tiro con l’arco e di gastronomia. 7 Sabato 31 maggio 2014 Dall’Italia SECONDO L’ACCUSA “TERRORIZZANO LA GENTE CHE VIVE IN QUEL POSTO” No Tav, prima condanna per l’attivista accusato di terrorismo Quattro mesi a Claudio Alberto per aver aggredito e minacciato un agente MILANO Primario del Fatebenefratelli assenteista. 145 giorni a casa, indagato per truffa opo aver timbrato il cartellino, girava i tacchi e andava via dall’ospedale, in alcuni casi con la complicità di una collega. Ma la fraudolenta abitudine è stata interrotta e l’uomo, primario dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, è stato scoperto ed ora indagato per truffa. Dalle attività investigative congiunte dei carabinieri e della Squadra mobile l’uomo sarebbe rimasto a casa 145 giorni in un solo anno. Il professionista assenteista ha ingiustamente percepito oltre 30mila euro di stipendio, secondo quanto sostenuto dalla Procura. Anche la collega accusata di aver coperto le assenze è indagata in concorso con il primario per truffa ai danni dell’azienda ospedaliera. I fatti risalgono al 2013. Per 63 volte la collega avrebbe timbrato il cartellino al posto del primario, mentre in altre 66 occasioni l’uomo avrebbe presentato un’autocertificazione che attestava falsamente la pro- D di Chantal Capasso arrivata per Claudio Alberto la prima condanna, il militante No Tav in carcere dallo scorso dicembre assieme ad altri tre compagni tutti con la pesante accusa di terrorismo per un assalto al cantiere Tav del maggio 2013. Per Alberto la pena è di quattro mesi di reclusione per minacce, ingiuria e violenza privata nei confronti di un operaio del cantiere di Chiomonte, che stava entrando a bordo di un mezzo. Nel frattempo sempre nei suoi confronti è appena iniziato il processo in appello per le accuse di eversione, È sono stati condannati altri due No Tav che dovevano rispondere anche di tentata rapina, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito un poliziotto che stava scattando fotografie nei pressi del cantiere della Torino-Lione: due anni e cinque mesi sono stati inflitti a Davide Giacobbe, un anno e sette mesi a Andrea Mura. Disattendendo l’accusa in cui i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino avevano chiesto quattro anni per Mura e tre anni e otto mesi per gli altri due imputati. I fatti risalgono al novembre 2012. "Dammi questa macchina fotografica se no ti ammazzo" queste le parole di Giacobbe al poliziotto della scientifica che stava facendo dei rilievi nell'area davanti alla centrale. Stando a quanto ricostruito dall'accusa, sarebbero intervenuti anche gli altri due imputati dicendo "tanto di qua non te ne vai". "La vittima era terrorizzata - ha detto Padalino - questo significa terrorizzare la gente che vive in quel posto". "Il poliziotto - ha aggiunto Rinaudo - venne circondato e gli venne impedito di proseguire la sua attività. Seguirono pressanti e reiterate richieste di consegnare la macchina foto e la memory card. Gli sgonfiarono anche le gomme dell'auto". Mentre la difesa patrocinata da Claudio Novaro aveva replicato chiedendo l'assoluzione e invocando l'attenuante dell'aver agito per motivi di particolare valore morale e sociale. pria presenza nel reparto, trovandosi lui da tutt’altra parte. Altre 16 volte avrebbe timbrato il cartellino per poi allontanarsi tranquillamente dal reparto. Nel capo d’accusa si legge che ”con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso”, in concorso con un ”medico dello stesso reparto”, il primario ha conseguito ”senza aver svolto attività lavorativa, l’ingiusto profitto di euro 30.327,75, relativamente al periodo gennaio-dicembre 2013, con pari danno per l’amministrazione pubblica, azienda ospedaliera Fatebenefratelli, di cui è dipendente”, il tutto ”mediante artifizi e raggiri”. Ch.C. 8 Sabato 31 maggio 2014 Dall’Italia L'ANNUNCIO UFFICIALE DOPO LA CONFERENZA DEI SERVIZI Costa Concordia, il relitto sarà demolito a Genova A metà giugno verrà presa la decisione definitiva, ma la compagnia ha già il suo orientamento hi capisce di finanza è un genio. Nel nostro Paese le aziende continuano a chiudere, la disoccupazione raggiunge livelli vertiginosi, e nessuno sembra accorgersene. Intanto, le famose agenzie di rating, quelle, per intenderci, che contribuirono alla caduta dell’ultimo governo Berlusconi, si dedicano a premiare gli sforzi di Grecia e Spagna. Fitch, ad esempio, ha modificato di un grado il giudizio sull’indebitamento della Grecia, passando nientemeno che da B- a B. Secondo quanto spiegato dall’agenzia, la grande decisione “riflette gli sforzi del Paese per raddrizzare i suoi conti e la prospettiva di un rafforzamento della crescita dell’economia greca”. Il giudizio a lungo termine è associato dunque a una prospettiva stabile, vale a dire che Fitch non prevede di modificarlo nei prossimi trimestri. A questa pagella che lascia ben sperare sul futuro della Grecia, si aggiunge il Fondo monetario internazionale, che entro la fine di maggio dovrà decidere se erogargli ben 3,5 miliardi di euro, nel quadro di salvataggio della stessa. La probabilità che quei soldi non vengano mandati ad Atene, è quantomeno irrilevante. La Grecia, infatti, esce forte dalla quinta revisione dell’attuazione delle condizioni del salvataggio imposte al governo, vale a dire impopolari misure di austerity che hanno messo in ginocchio la popolazione e che adesso iniziano LIGURIA C Droga: tredici arresti per spaccio di eroina na notte intensa quella di giovedi per gli agenti del Commissariato Cornigliano che hanno eseguito diverse ordinanze di Misure Cautelari nei confronti di soggetti responsabili di spaccio di stupefacenti. Le indagini hanno interessato la zona del ponente genovese, con particolare riferimento alla Valpolcevera. Gli investigatori, impegnati nell’attività per circa due mesi, hanno raccolto gravi, concordanti e inequivocabili indizi di colpevolezza nei confronti di tutti gli indagati. Nel corso delle indagini si è proceduto anche all’arresto in flagranza di quattro persone perché responsabili di spaccio di stupefacenti. Altre quattro persone sono stati segnalati in stato di libertà alla Procura della Repubblica per il medesimo delitto. Sono stati numerosi gli acquirenti segnalati alla locale Prefettura perché trovati in possesso di dosi di eroina e/o cocaina; lo stupefacente era stato acquistato dalle persone colpite dalle Misure Cautelari. Nel complesso, quindi, sono tredici gli arresti, tutti a carico di italiani, oltre a un ingente quantitativo di eroina di ottima qualità sequestrata. Le persone colpite da Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere sono tutti pluri-pregudicati per delitti concernenti lo spaccio di stupefacenti.Tra loro ci sono anche due coppie di coniugi che traevano il loro sostentamento dallo spaccio di eroina. U a dare i primi frutti. Beati loro. Ventata di ottimismo anche in Spagna, dove il giudizio sul merito di credito assegnato da Standard & Poor’s raggiunge quello italiano e anzi lo supera se si guarda alle prospettive sul `BBB´ assegnato ai due Paesi, stabile per il paese iberico, in negativo per la Penisola, in ogni caso due gradini sopra il livello “junk” altamente speculativo. In sostanza, anche la Spagna che fu di Zapatero, delle liberalizzazioni pazze e del default, secondo Standard & Poor’s sta meglio di noi. Per l’agenzia, dunque, il rating passa a `BBB´ da `BBB-´ grazie al miglioramento della crescita - rivista in meglio a 1,6% nel triennio 2014-2016 da 1,2% - e della competitività grazie proprio alle riforme strutturali fatte dal 2010. Il verdetto sull’Italia da S&P è previsto per il 6 giugno, dopo che in un report dello scorso gennaio l’agenzia di rating aveva aperto alla possibilità di miglioramenti nel caso di liberalizzazioni “sui mercati del lavoro, dei prodotti e dei servizi” in grado di sostenere la crescita. Il condizionale è d’obbligo. Il premio di S&P, del resto, bisogna guadagnarselo. L’agenzia, infatti, anche manifestato incertezza “sulla tenuta dei trend di crescita e delle politiche economiche”, evidenziando una crescita limitata allo 0,5% l’anno da qui al 2016 che “continua a sollevare dubbi” sulla riduzione del rapporto fra debito e Pil. Insomma, non c’è trippa per gatti. Di questo passo, complice un governo Renzi del tutto incapace di far fronte ai veri problemi del Paese, ci toccherà assistere al boom di Grecia e Spagna; inermi e ancora schiavi dell’austerity. Alias, cornuti e mazziati. Francesca Ceccarelli NUOVE DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO DI EXPO Sala: l’ingresso di Greganti un errore POZZALLO Anziana guidava da 60 anni senza patente: denunciata ncredibile vicenda in quel di Pozzallo, provincia di Ragusa. Una vecchietta, ora 78enne, ha guidato senza patente per ben 60 anni, senza che nessuno abbia mai scoperto “l’inganno”. Ma tutto c’è una fine e questa sembra sia arrivata anche per Marina Marza. Un semplice controllo dei carabinieri e il trucco è stato svelato. La scaltra signora è stata fermata da una pattuglia, mentre guidava sulla provinciale 67 di Pozzallo. Un semplice controllo di routine, ma alla richiesta dei documenti l’anziana signora ha risposto di non averla con sé. In realtà, dopo una serie di controlli, i militari si accorgono che l’anziana signora non ha mai avuto la patente. Candidamente la vecchietta ha precisato di non aver “mai fatto incidenti, nemmeno un tamponamento”. La donna è stata denunciata per il reato di guida senza patente. In poche parole, dal compimento della maggiore età, la signora di Pozzallo non aveva mai messo piede in un ufficio della Motorizzazione. Ancor più strano, in tutti questi anni alla guida non è mai incappata in un controllo, almeno fino ad ora. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo per un mese con contestuale ritiro del documento di circolazione. La signora invece è stata denunciata per guida senza patente. Chantal Capasso I Continua l’inchiesta della Procura di Milano sulla cupola degli appalti opo la bufera scatenata dall’inchiesta della Procura di Milano sul giro di tangenti su Expo 2015, il commissario unico Giuseppe Sala ha chiesto nuovi atti concreti: in primis dare al presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone i poteri di vigilare sull'esposizione. Non solo, nuovi interventi per poter andare avanti spediti con i lavori e risolvere la questione Maltauro. ''Oggi non posso prendere Maltauro e dire sei fuori - ha spiegato -. Ho bisogno di un atto che mi legittima a farlo''. Di questo, e dell'idea di Sala per trovare una soluzione ''salvaguardando l'operatività'' si parlerà martedì in prefettura in una riunione della sezione speciale del comitato di sorveglianza sulle grandi opere. Il commissario ha ripetuto che i controlli ci sono e c'erano, anche se ha fatto autocritica sulle verifiche agli ingressi degli uffici della società dove si viene registrati. Una volta nella sede di Molino Dorino è arrivato Primo Greganti, uno dei protagonisti della presunta cupola degli appalti oltre che protagonista di Tangentopoli, il suo nome è stato registrato ma nessuno l'ha segnalato. ''Se non metti delle persone con esperienza che settimanalmente controllano - ha osservato - si registra Primo Greganti in ufficio e perdi un'occasione''. Per ora, il commissario non può contare nemmeno sull'aiuto di Cantone, che ''prima di scendere in campo attende una copertura normativa'' cioè aspetta che il governo approvi il provvedimento sulle sue competenze. Il decreto, che Sala spera sia approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri, è stato delineato ieri in una riunione a Palazzo Chigi, presenti fra gli D altri i ministri Del Rio e Martina oltre al commissario e Marco Rettighieri (che in Expo ha preso il posto dell'arrestato Angelo Paris). ''Il ruolo di Cantone - ha avvisato Sala - deve viaggiare di pari passo con una serie di ini- ziative che si possono trasformare in decreto legge o altre misure necessarie per proseguire i lavori''. “Siamo molto tranquilli'' sul fatto di finire i lavori in tempo, ha assicurato il commissario. 9 Sabato 31 maggio 2014 Dall’Italia CARRARA - 15 AVVISI DI GARANZIA PER ABUSO D'UFFICIO. COINVOLTO ANCHE IL SINDACO Politici e imprenditori sotto accusa:“Tassa sul marmo troppo bassa” Accordi fra associazioni e amministrazione per pagare meno le imposte sul materiale estratto agavano la “tassa marmi” ma con lo sconto, ossia quanto meno di quanto prescritto dalla legge, provocando quindi un danno al Comune di Carrara. Ma era un accordo stabilito tra gli imprenditori del marmo, lo stesso Comune e i rappresentanti delle associazioni di industriali. Nei loro confronti il capo d’accusa è di “abuso d’ufficio”. Questo da quanto dichiarato dal Procuratore Capo di Massa-Carrara, Aldo Giubilaro. A indagini preliminari concluse, la Procura sta notificando gli avvisi di garanzia per quindici persone. Tra i destinatari del provvedimento ci sono funzionari, amministratori comunali e imprenditori del marmo. Stando a quanto reso noto dagli inquirenti nel fascicolo degli indagati sono iscritti i nomi dello stesso sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, segretario provinciale del Psi, e il vicesindaco e assessore al marmo, Andrea Vannucci, del Pd. Mentre tra i funzionari compaiono i nomi di Marco Tonelli, dirigente del settore marmo, e Stefano Pennacchi, dirigente del settore finanze. Un’indagine partita due anni fa, avviata da una denuncia a mezzo stampa di ambientalisti e associazioni della società civile, che dichiaravano allo “scandalo” per le “tariffe concordate” P e “troppo basse” del marmo. Il Procuratore Capo di Massa-Carrara, ha deciso quindi per l’avvio dell’inchiesta. Sotto il vaglio degli inquirenti è finito l’accordo firmato nel febbraio 2008 da Comune di Carrara e associazioni di categoria, come Confartigianato, Cna, Api Toscana, Lega Cooperative e Assindustria. Un accordo che fissava appunto la tassa che gli imprenditori dovevano pagare al Comune per ogni quantitativo stabilito di materiale (scaglie, blocchi o materiale) che estraevano dalle montagne e portavano a valle. Il primo accordo fu sottoscritto già nel 2003 ma sono ormai i fatti caduti in prescrizione, per cui le indagini si sono concentrate sul documento del 2008 in cui venivano stabilite le varie tariffe: 4,60 euro a tonnellata per i blocchi di prima fascia, 7,80 euro a tonnellata per quelli di seconda e 13,50 euro a tonnellata per la terza fascia. Per le scaglie bianche e i sassi da scogliera la tariffa era di 3,60 euro a tonnellata, mentre per le scure e i tout venant (misto naturale di cava) il prelievo era di 1,20 euro a tonnellata. Tali tariffe sono state ritenute dalla Procura dieci volte inferiori ai prezzi standard. “La tariffa – spiega il magistrato – andrebbe fissata in base al valore del materiale, mentre facendo un calcolo è molto inferiore quella fissata dall’accordo. Non è danno erariale perché non toglie direttamente soldi dalle casse comunali, ma è comunque un danno per il Comune, che avrebbe dovuto ricevere una somma molto ben maggiore in que- sti anni. Da ciò l’ingiusto vantaggio conseguito dagli imprenditori e del correlativo danno subito dal Comune di Carrara”. Disappunto più volte segnalato dall'esponente de La Destra, Gianni Musetti, già consigliere comunale di Carrara che al Giornale d’Italia ha dichiarato: “Sono stato l'unico consigliere comunale a votare contro l'indagine tariffazione della tassa marmi e i vari accordi con le categorie che si sono succeduti". Il consigliere aggiunge : "Quanto ipotizzato dalla Procura della Repubblica in queste ore è identico ad un mio intervento in consiglio del 2010 - riporta Musetti - dove esprimevo il rischio di un ammanco milionario alle casse comunali dopo gli accordi raggiunti dalla Giunta". E ancora. "Ora finalmente si vede un po' di giustizia entrare a forza nel palazzo comunale e la cosa non mi fa altro che piacere. Si parla di decine di milioni di euro sottratti alla comunità apuana. Speriamo in un processo veloce e rapido - auspica Musetti - per vedere quali saranno le responsabilità penali dei singoli attori". Chiaro il messaggio dell'ex consigliere comunale de La Destra: "Berlusconi è ai servizi sociali per molto meno. Vediamo se ci sarà la solita tempestività usata per lui". Chantal Capasso UN GESTO LENTO, UNA MANO CHE PRENDE QUALCOSA DA UNO ZAINETTO E L’ESPLOSIONE DEL CASSONETTO Genova, diffuso l’identikit dell’attentatore di Principe Barba, pizzetto e berrettino: il volto filmato dalle telecamere il giorno della bomba arba, pizzetto e berrettino ecco l'identikit dell'uomo che ha infilato nel cassonetto di Principe la bottiglia esplosiva. Il suo "volto" diffuso dalla Procura a tutte le forze dell'ordine. Un gesto lento, una mano che prende qualcosa da uno zainetto e che la infila con delicatezza nella campana della raccolta differenziata. Sono le immagini catturate dalle numerose telecamere piazzate in via Balbi che avrebbero ripreso l’attentatore lo scorso 28 aprile, giorno della bomba. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico e dal sostituto Federico Manotti. uomini della Scientifica e della Digo dopo aver pazientemente visionato tutti i frame registrati dalle telecamere, non hanno più dubbi. È partita la decisione di fornire a Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia municipale il video, finora a disposizione della sola Polizia di Stato. Questo per B allargare il raggio di azione, ma se non ci saranno sviluppi al massimo entro un paio di settimane, la procura non esclude di diffondere il video agli organi di informazione. Qurant'anni, barba e pizzetto neri, corporatura robusta, non molto alto, con una leggera pancetta. Indossava un cappellino da baseball scuro, senza loghi o scritte, un giubbotto e teneva in mano un sacchetto della spesa. Secondo quanto rivelato dagli investigatori, l'attentato è stato quindi pianificato il 27, e la bomba è stata messa il 28 mattina. L’ordigno è stato attivato da un timer artigianale, di quelli che si usano in cucina, ed è bastato allentare la molla interna per tararlo su due ore. La deflagrazione, alle 14.32, ha distrutto il cassonetto, alzandolo dieci metri da terra, e migliaia di pezzetti di plastica hanno sfiorato una passante, che solo per una questione di pochissimi secondi è passata oltre e non è rimasta ferita. L’inchiesta, contro ignoti, ipotizza i reati di danneggiamento aggravato, detenzione e porto abusivo di esplosivo. Molto probabilmente, nonostante il mas- simo riserbo mantenuto dagli investigatori, l’ordigno dovrebbe essere stato collocato vicino il luogo dell’esplosione. Ch.C. SALERNO - ARRESTATE QUATTRO PERSONE, TRE ROMENI E UN ITALIANO Squillo “in mostra” nel centro cittadino ono scattate le manette a quattro persone: tre rumeni ed un italiano, ritenute responsabili di sfruttamento della prostituzione di ragazze rumene . È successo a Salerno, gli agenti della Squadra Mobile ha eseguito un ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’adescamento dei clienti avveniva nel pieno centro cittadino. Il sodalizio delinquenziale operava nella zona compresa tra piazza San Francesco e Piazza XXIV Maggio e gestiva un gruppo di ragazze S giovanissime per le quali organizzava incontri con clienti provenienti da vari comuni della Provincia. Secondo le indagini della polizia chi gestiva il carnet degli appuntamenti era una donna, risultata essere al vertice del gruppo, la 60enne romena Elena Nistor, la stessa teneva il libro mastro con la contabilità dei guadagni frutto dall'attività di prostituzione. Del giro facevano parte quindici squillo romene, il tariffario delle prestazioni andava dai 30 ai 150 euro. Era lei che riceveva le telefonate dei clienti a cui fissava solitamente gli incontri nelle due piazze del centro cittadino per mostrare le ragazze di volta in volta proposte per il meretricio. Se quest’ultime risultavano di gradimento dei clienti, le giovani donne venivano condotte in alberghi o pensioni ubicati tra il Corso Vittorio Emanuele ed il Lungomare. Stando a quanto è emerso dalle indagini condotte nel periodo degli ultimi cinque mesi, la Nistor, per la gestione dell’illecita attività, si serviva del contributo organizzativo dei due figli, il 29enne Aurel e la 40enne Florina e del 65enne Vittorio Picardo. Ch.C. 10 Sabato 31 maggio 2014 Dall’Italia MENTRE RENZI ANNUNCIA “LA SVOLTA” NUOVI PROBLEMI A TARANTO Ilva: l’Eni lascia Dopo l’inchiesta “Mare nero” un’altra condanna a prima iniziativa del neo presidente Eni Marcegaglia è stato di estromettere il sistema dell'autotrasporto tarantino dalle attività in Raffineria. I lavoratori tarantini, e così il sistema pugliese dell’autotrasporto, è abbandonato al proprio destino. Il servizio di trasporto dei prodotti petroliferi e quelle relative alla logistica nell’area retroportuale (un business da milioni di euro), verrà affidato a Gavio e Bertani. Una decisione scaturita dai fatti emersi con l’inchiesta “Mare nero” : da oggi niente più imprese locali, il lavoro sarà affidato ai grandi vettori nazionali. L’economia jonica di nuovo in mano altrui: si fanno i soldi, ma se ne paga solo lo scotto come inquinamento e malattie. Mentre il sindaco e il prefetto si sono riuniti con i referenti locali dell’Eni per arrivare alla sospensione del provvedimento, chiedendo una proroga di un mese, la Marcegaglia continua sulla sua strada, senza se e senza ma. Nel frattempo una nuova scure cade sull’Ilva: una condanna a risarcire un gruppo di residenti che abita vicino allo stabilimento di Taranto per danni da inquinamento. La storica sentenza è stata emessa dal tribunale tarantino che, in sede di giudizio, per la prima volta, ha riconosciuto il danno conseguente alla ridotta possibilità di godimento dell’im- MAFIA: MAXI-OPERAZIONE A CATANIA Sequestrati beni al clan Santapaola Le indagini risalgono al periodo 1988-2013 n nuovo colpo alla Mafia in Sicilia: la Direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito un decreto di sequestro di beni nei confronti di Roberto Vacante, 51enne di Catania, ritenuto affiliato al clan Santapaola, marito di Irene GraziaSantapaola, figlia di Salvatore fratello di Benedetto. Il sequestro è stato emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Catania in accoglimento della proposta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Salvi. Il sequestro di diversi beni a seguito del provvedimento del tribunale di Catania: due ville - di cui una a Catania, composta da dieci vani più accessori e una su tre livelli a Tremestieri Etneo -, un'impresa di gestione di impianti sportivi, annoverante numerosissimi associati e comprendente diversi campi di calcio in pieno centro, un'associazione esercente l'attività di pub, una motocicletta e disponibilità bancarie per un valore complessivo di circa due milioni di euro. Le indagini riguardano il periodo tra il 1988 e il 2013 e hanno permesso di identificare una serie di beni che, benché for- U L mobile a causa dell’inquinamento industriale. La sentenza del giudice civile, Marcello Maggi, è del febbraio scorso ed i condòmini – residenti in via De Vincentis al quartiere Tamburi, il più vicino e più colpito dalle polveri dell’industria – rappresentati in giudizio dagli avvocati Massimo Moretti ed Eligio Curci, hanno già ricevuto dall’Ilva indennizzi compresi tra gli 11mila ed i 15mila euro ciascuno. La causa fu avviata nel 2006 quando divenne definitiva una sentenza penale di condanna per amministratori e dirigenti Ilva per il reato di “getto pericoloso di cose”, cioè per le polveri minerali sparse sulla città ed in particolare sul vicino quartiere Tamburi. Prima di decidere sul caso, il giudice ha affidato una complessa e costosa perizia chimica per accertare che le polveri che negli anni hanno danneggiato l’edificio sono le stesse provenienti dallo stabilimento siderurgico. L’Ilva inoltre si è opposta alla nomina di un consulente residente a Taranto per conflitto di interessi ed il giudice prudenzialmente ha dovuto sostituire il perito nominato con un consulente residente in altra città. Francesca Ceccarelli malmente intestati alla moglie e al fratello Giancarlo Vacante, sono stati ritenuti riconducibili a Roberto Vacante. Risale agli anni ’90 l’ingresso di Vacante nel clan mafioso Santapaola, quando venne tratto in arresto insieme ad altri 33 coindagati, tutti appartenenti al clan "Santapaola". Si trattava dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania nell'ambito dell'operazione di polizia denominata "Vega". L’uomo era ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di estorsioni, rapine usura ed omicidi. Roberto Vacante, annovera due condanne - ormai con sentenze passate in giudicato - per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. F.Cec. 11 Sabato 31 maggio 2014 Cultura LA GRAPHIC NOVEL TRATTA DAL ROMANZO DI ANTONIO PENNACCHI CONTINUA AD APPASSIONARE E a Sarzana si parla di Canale Mussolini È una delle tappe del "Giro d'Italia in 80 librerie": ieri è stata la volta della Comic House, in serata musica e letture in piazza di Emma Moriconi una delle tappe del "Giro d'Italia in 80 librerie": ieri l'appuntamento è stato a Sarzana presso la Libreria del fumetto Comic House che partecipa, insieme a L'Altro Luogo e Il Mulino dei Libri. All'evento hanno partecipato gli autori di Canale Mussolini nella sua nuova veste di graphic novel. La versione a fumetti è ispirata al grande successo editoriale di Antonio Pennacchi ed è stata sceneggiata da Graziano Lanzidei con i disegni di Mirka Ruggeri. Gli autori sono giunti in libreria alle 15,30, a disposizione dei lettori per firmare dediche sulle copie dell'opera e per incontrare gli appassionati del genere. In serata, in Piazza Luni, un evento con musica, letture e disegni. Hanno partecipato le librerie Il Mulino dei Libri e L'Altro Luogo, con i musicisti dell'Accademia Musicale A. Bianchi e con gli autori Giacomo Pellizzari e Walter Bernardi. La graphic novel, uscita in libreria lo scorso gennaio, sta ottenendo un certo successo: la saga della famiglia Peruzzi, che ha affascinato i lettori trascinandoli con sé in un viaggio lungo lo Stivale e lungo un'epoca, continua insomma ad appassionare. Chi ha letto Canale Mussolini non può aver dimenticato il linguaggio sciolto e diretto, estremamente piacevole, che caratterizza l'opera di Pennacchi. Una lettura adatta ad ogni È Antonio Pennacchi stagione, interessante per giovani ed adulti e certamente appassionante per i bambini grazie al linguaggio umano e confidenziale che Pennacchi ha saputo adottare e far amare ai suoi affezionati lettori. "Un romanzo che si legge d’un fiato - scrivevamo sul Giornale d'Italia alla vigilia dell'uscita della graphic novel - perché scorrevole senza essere scontato, un romanzo vero, in cui ogni italiano può ritrovare piccoli tratti che appartengono alla storia di ciascuno. Un microcosmo di vicende, emozioni, situazioni, che è, in piccolo, lo specchio di ciò che vive l’Italia in quegli anni. La realtà rurale, la famiglia tradizionale, il legame con la terra, la realtà contadina, le speranze di una generazione: il libro di Pennacchi, vincitore del Premio Strega nel 2010, è la fotografia di un’Italia che è andata scomparendo". Di Canale Mussolini la scorsa estate è stato messo in scena anche un adattamento teatrale grazie al quale gli spettatori hanno potuto rivivere l'atmosfera di quegli anni, la speranza della terra nelle vite delle famiglie che attraversarono l'Italia per realizzare un sogno, "i rumori, gli odori, le percezioni del treno che sferraglia - scrivevamo ancora sul Giornale Fino al 20 luglio il Festival Filosofi lungo l’Oglio La nona edizione itinerante che coinvolge sedici comuni delle province di Brescia e Cremona A Torino si parte con Falstaff La stagione 2014-2015 è ricca di appuntamenti: tra gli ospiti Toni e Beppe Servillo e Paolo Sorrentino S nizierà il 4 giugno e si protrarrà fino al 2 luglio il Festival "Filosofi lungo l'Oglio", la kermesse giunta alla nona edizione che coinvolge sedici comuni tra le province di Brescia e Cremona, una manifestazione itinerante tra castelli e piazze, borghi e cascine. Evento realizzato sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il patrocinio del MIBACT e l'adesione del Prefetto di Brescia, con il patrocinio dell'Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lom- I bardia e della Consigliera di Parità e delle Province di Brescia e Cremona. Il tema di questa edizione è la "fiducia", sulla quale molti filosofi di rilievo internazionale potranno effettuare, nel corso della kermesse, esercizi di pensiero. Alla conferenza stampa di ieri mattina hanno partecipato il sindaco del Comune di Brescia Emilio Del Bono, la Consigliera di Parità della Provincia di Brescia Anna Maria Gandolfi, l'Assessore alla Cultura del Comune di Barbariga Vito Lussignoli, il sindaco del comune di Corzano Gio- vanni Benzoni, il consigliere della Fondazione Morcelli Repossi Fausto Formenti, l'Assessore alla Cultura del Comune di Flero Enrica Fracassi, il Sindaco del Comune di Orzinuovi Andrea Ratti, l’Assessore alla Cultura del Comune di Rovato Simone Agnelli, il Sindaco del Comune di Palazzolo sull’Oglio Gabriele Zanni, il Sindaco del Comune di Villachiara, Arcangelo Riccardi, il funzionario della Bcc di Pompiano e FranciacortaGiuseppe Busetti, il Direttore scientifico del Festival. d'Italia - portando verso il sud intere famiglie, i ricordi lasciati in terra natia, le aspettative che una terra ancora ostile sembra generare e il miracolo che sarà la bonifica di quel territorio: terra, lavoro, polvere e fango, bambini, giovani, adulti ed anziani, intere generazioni, storia nostra". Ed ecco che grazie ai disegni Mirka Ruggeri, quei personaggi di Pennacchi hanno oggi un volto. ono quarantasei gli spettacoli che caratterizzeranno la stagione 2014-2015 del Teatro Stabile di Torino: si parte ad ottobre 2014 e si chiude nel luglio 2015. Inaugura la stagione il Falstaff da Enrico IV/Enrico V di William Shakespeare interpretato da Giuseppe Battiston con la regia di Andrea de Rosa. Il debutto, in prima nazionale al Carignano il 14 ottobre. Sempre il Carignano ospiterà ad aprile Toni e Peppe Servillo che insieme ai Soling String Quartet proporranno 'La parola canta', spettacolo di musica, poesia e canzoni dedicato a Napoli e i suoi artisti. Paolo Sorrentino, reduce dallo strepitoso successo de 'La grande bellezza', sarà sul palco del Gobetti dal 2 al 7 dicembre con "Hanno tutti ragione". Il 21 ottobre è la volta di 'Cyrano de Bergerac' di Edmond Rostand e poi ancora 'Rhinoceros in Love' del cinese Meng Jinghui e 'Ubu Roi' di Alfred Jarry entrambi alle Fonderie Limone rispettivamente ad ottobre e dicembre; e poi, ancora il Carignano ospiterà a giugno "King Size' di Christoph Marthaler. ''La stagione 2014-2015 è speciale - ha commentato all'Adnkronos Mario Martone, direttore dello Stabile - ricca di produzioni importanti e coraggiose, volta a onorare il 60esimo compleanno dello Stabile, oltre che la sua auspicata trasformazione in teatro nazionale. Un cartellone di questa portata, che vede 10 tra produzioni e co-produzioni, di cui 8 nuovi allestimenti e due riprese - ha aggiunto - è frutto di sette anni di lavoro di squadra che hanno dato all'istituzione una fisionomia del tutto peculiare nel panorama del teatro italiano''. Sabato 31 maggio 2014 12 Sport IL COACH DELLA VIRTUS ROMA, DOPO AVER SUPERATO CANTÙ, PRESENTA LA PRIMA SEMIFINALE IN TERRA TOSCANA Dalmonte: ‘Competitivi al massimo contro Siena’ di Fabrizio Cicciarelli protagonista sul parquet del PalaLottomatica. I tagliandi si potranno acquistare al Palazzetto dello Sport tempo di semifinali per e presso tutte le ricevitorie Vivaticket l’Acea Virtus Roma, che autorizzate. dopo aver superato Cantù I giorni gara la biglietteria del Paai quarti di finale si aplaLottomatica sarà aperta dalle ore presta a sfidare la Mon14 in poi fino alla palla a due. tepaschi Siena. Coach Dalmonte ha presentato la I toscani nella fase precedente hanno serie: «Siena è riuscita a costruire superato Reggio Emilia in rimonta, una squadra con importanti qualità ribaltando il break messo a segno individuali, ma allo stesso tempo dai reggiani in gara 1 con due vittorie ogni giocatore ha un emisfero di consecutive negli ultimi due incontri altruismo verso i compagni che e avranno il vantaggio del fattore rende la Mens Sana un team in gracampo, grazie al secondo posto condo di sviluppare un sistema molto quistato in stagione regolare. performante. Non vorrei mancare I precedenti stagionali sorridono ai di rispetto a nessuno, ma credo biancoverdi, che si sono aggiudicati che la Montepaschi sviluppi una sia le due gare di campionato (82delle migliori pallacanestro del no70 nella partita di andata al PalaEstra, stro campionato. 89-93 al Palazzetto dello Sport) sia Siena riesce a sviluppare un gioco nella gara dei quarti delle Final Eight di qualità aprendo il campo in un di Coppa Italia, terminata 76-67. modo pazzesco, perché può giocare La Virtus, che partirà nel pomeriggio con 4 giocatori sul perimetro, in alverso Siena dopo aver svolto in matcuni momenti anche 5, tutti specialisti tinata una seduta di allenamento al al tiro da 3 punti, creando spazi per Palazzetto dello Sport, arriverà in l’uno contro uno e per muovere la Toscana con Lorenzo D’Ercole, granpalla. Difensivamente la Montepaschi de ex dell’incontro, fermo ai box, è una squadra che propone anche perché infortunatosi al polpaccio difese tattiche, quindi impone una sinistro in Gara 3 contro Cantù. Il grande attenzione dal punto di vista giocatore è in fase di miglioramento, offensivo per capire, riconoscere e ma un suo utilizzo per le prime due prendere vantaggi, perché altrimenti gare di semifinale è da escludersi. si rischia di entrare in un vortice Giorno dopo giorno verranno vache ti fa andare fuori giri. lutate le sue condizioni in vista di Noi dovremo giocare alle nostre un recupero per la terza gara della condizioni, essere brutti, sporchi e serie. cattivi deve essere la nostra priorità, Intanto è aperta da questa mattina da mettere in campo in tutti i 40’ la prevendita dei biglietti di Gara 3 per essere competitivi. Mi riferisco x 173.pdf 1 18/06/13 09:07 e Gara bambino 4, che 267 vedranno la Virtus in particolare alla difesa, contro Can- senza di voi sarebbe molto più difficile». Arbitreranno l’incontro i signori Luigi Lamonica (Roseto degli Abruzzi, TE), Alessandro Vicino (Argelato, BO), Gianluca Calbucci (Pomezia, RM). È C M Y CM MY CY CMY K INFO UTILI: Precedenti: 43-38 (27-11 a Siena) Ex dell’incontro: Coach Luca Dalmonte, Lorenzo D’Ercole (Acea Virtus Roma) tù siamo riusciti a centrare alcuni obiettivi del piano partita ma soprattutto siamo stati sorretti dalla qualità individuale nell’uno contro uno. Dovremo proporre come canovaccio la stessa idea. Intendo dire aver chiari i punti di forza di Siena nella struttura squadra, ma avere la base dell’uno contro uno a sostegno di tutte le scelte difensive. D’Ercole? Le sue condizioni sono in evoluzione, siamo consapevoli che non ci sarà per le prime due gare, poi nei prossimi giorni andremo a verificare l’evoluzione del suo problema». Questo il pensiero di Jimmy Baron sulla serie: «Domani partiremo con le semifinali contro Siena, penso che potrà essere una serie positiva per noi. Dobbiamo proseguire sul cammino fatto nei quarti di finale, mettendo in campo un’ottima difesa. Credo che la chiave di questa serie sarà limitare i loro tiratori dall’arco, ma anche difendere con efficacia nell’uno contro uno. Sarà in oltre importante catturare i rimbalzi per trasformare una buona difesa in una occasione in attacco. Siena è un’ottima squadra, molto ben allenata, dispone di molte armi sia nel reparto guardie che tra le ali. Con i suoi attacchi proverà a crearci problemi negli accoppiamenti difensivi, noi da parte nostra dovremo farci trovare pronti per contenerli. A partire da gara 3 giocheremo al PalaLottomatica, ci servirà il supporto dei tifosi come già successo contro Cantù. E’ per questo che chiedo a tutti di venire al PalaLottomatica a tifare e ad essere al nostro fianco, perché I “NOSTRI” MEDIA Tv - La partita verrà trasmessa in diretta sabato 31 maggio alle 20,30 su Raisport1. Le repliche dell’incontro saranno trasmesse domenica 1 giugno alle ore 21 su RomaUno 3 (can.634 del digitale terrestre), domenica 1 giugno alle 23,30 su RomaUno (can.11 del digitale terrestre, can. 518 del bouquet di Sky, visibile anche in streaming sul sito www.romauno.tv e sull’App per cellulari “RomaUno”) e lunedì 2 giugno alle ore 15 su RomaUno 3 (can.634 del digitale terrestre). Radio - L’incontro sarà trasmesso in diretta integrale sulle frequenze di Radio Manà Sport (90.9 FM, radiocronaca di Fabrizio Fabbri), Centro Suono Sport (101.5, con la voce di Andrea Ninetti) e Qlub Radio (89.3 FM, radiocronaca di Mauro Penna) a partire dalle ore 20,25. Web - Timeout Channel trasmetterà la radiocronaca in diretta della sfida contro Siena sul sito www.timeoutchannel.net. Anche www.radiomanasport.it e Centro Suono Sport sono dotate di un canale web dal quale trasmetteranno la gara.