economia solidale: anche a trieste aperta banca

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economia solidale: anche a trieste aperta banca
ECONOMIA SOLIDALE: ANCHE A TRIESTE APERTA BANCA ETICA
MOLINARO, MOMENTO FELICE PER LA COMUNITA' REGIONALE Trieste, 14 gen Oltre 36.000 soci tra persone fisiche e persone giuridiche, un capitale sociale di 35
milioni di euro, una raccolta di risparmio pari a 707 milioni su 16 sportelli in Italia,
di cui l'ultimo è stato aperto a Trieste appena due mesi fa in via del Coroneo ed
inaugurato oggi.
Sono questi i numeri della Banca popolare Etica, un istituto dove a contare non sono
solo i numeri in quanto la gestione del risparmio è orientata verso iniziative
socioeconomiche che perseguono finalità sociali, nel rispetto della dignità umana e
dell'ambiente. Questa banca, assolutamente innovativa, è infatti il primo istituto di
credito in Italia che basa la propria attività sui principi della finanza etica: un uso
consapevole e trasparente del denaro che mette il risparmiatore nelle condizioni di
sapere dove e come sono investiti i soldi raccolti; accesso al credito inteso come
diritto della persona; profitto quale conseguenza di attività orientate al bene
comune; attenzione alle ricadute non economiche delle proprie iniziative.
Banca Etica nasce nel 1999 grazie ad alcune organizzazioni non profit e con il sostegno di tanti cittadini
responsabili. Sbarcata con un proprio promotore finanziario a Trieste nove anni or sono e a Udine tre anni fa,
ha ora aperto questa filiale, solo per il momento unica in Friuli Venezia Giulia, di cui è direttore Enrico Trevisiol.
In due mesi di attività ha già fatto registrare cifre di tutto rispetto: 1.120 soci, 20 milioni di raccolta (ovvero in
media 60.000 euro al giorno), 23 nuovi conti correnti aperti da inizio anno. Affollatissima la cerimonia di taglio
del nastro. Accanto ai massimi dirigenti dell'istituto, tra cui il presidente Ugo Biggeri e il direttore generale
Mario Crosta, sono intervenuti tantissimi cittadini e i rappresentanti di quegli enti e di quelle associazioni che,
condividendo la 'mission' della Banca, ne sono diventati soci: tra essi l'assessore Roberto Molinaro, per la
Regione Friuli Venezia Giulia, Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, Roberto
Cosolini, primo cittadino di Trieste, ma anche Enrico Pizza, assessore del Comune di Udine, a testimoniare la
valenza regionale di Banca Etica, che in quel territorio conta circa un quarto dei soci friulgiuliani. Per l'assessore
Molinaro questa nuova presenza, che sa coniugare l'etica all'operatività tipica di una istituzione bancaria, che è
capace di coinvolgere quella parte di società che crede negli obiettivi della finanza etica, "rappresenta un
momento particolarmente felice per la comunità civile del Friuli Venezia Giulia, per quel mondo articolato fatto
di associazioni, cooperative, famiglie che hanno l'opportunità di vedere utilizzate in maniera etica le proprie
risorse, quando ci sono, ma soprattutto di poter disporre di affidamenti". Ed è, questo, un momento
significativo, perché in questi ultimi anni in cui la finanza è sotto i riflettori per ben altri motivi, "è piuttosto
difficile veder nascere nuovi sportelli".
Un segnale positivo per la gente, anche per la presidente della Provincia di Trieste Bassa Poropat. Una
opportunità ulteriore di collaborare sulle politiche sociali e di rafforzare la coesione tra enti pubblici sui valori
della finanza etica e dell'economia solidale, come ha sostenuto il sindaco Cosolini, che ha salutato
l'inaugurazione di oggi come se si trattasse di una sorta di "assemblea dei soci", viste le importanti adesioni al
progetto e le numerose presenze al taglio del nastro. Insomma anche nel complesso ambito della finanza "un
altro mondo non solo è possibile ma è già iniziato", come ha ricordato l'assessore udinese Pizza, richiamandosi
ad uno slogan dello stesso istituto. Presente all'inaugurazione anche Enrico Sbriglia, direttore della casa
circondariale di Trieste dinnanzi alla quale Banca Etica ha aperto il nuovo sportello, che ha salutato la novità
come un momento di passaggio dalla finanza creativa alla finanza conciliativa e ha anticipato che la banca potrà
favorire i contatti con il mondo del lavoro all'interno del carcere. ARC/PPD