Pizzeria Forno a legna - DIARIO di CASTROVILLARI

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Pizzeria Forno a legna - DIARIO di CASTROVILLARI
Redazione Corso L.Saraceni, 97 - Castrovillari
Anno XII – Numero 11 - Distribuzione gratuita il venerdì e il sabato - 22 marzo 2014
Redazione e-mail: [email protected]
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana www.ildiariodicastrovillari.it
Commerciale e-mail: [email protected]
INFO PUBBLICITA
L’ultimo saluto del Diario a Giuliano Sangineti
388.8521221
Un intellettuale dei
giorni nostri che
sapeva cogliere
gli aspetti più importanti
della vita quotidiana
dellla città e da essi
trarre gli spunti utili
per poter far diventare
ogni cosa occasione
di sviluppo, crescita
e discussione
Michele Martinisi
EDIZIONE RIDOTTA IN MEMORIA DEL COFONDATORE DEL DIARIO, GIULIANO SANGINETI
Pizzeria
Forno a legna
di Michele Rende
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L’ultimo saluto a Giuliano Sangineti, da istituzioni, gente comune e dai social
IL DIARIO anno XII n. 11 PAG.2
Le condoglianze del Presidente
del Circolo Stampa
“Pollino-Sibaritide” Cosimo Bruno
La notizia della improvvisa scomparsa del collega Giuliano Sangineti ha colpito profondamente
me, i colleghi del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti, e tutti i soci del Circolo
della Stampa “Pollino-Sibaritide”. A nome di tutti loro formulo le più sentite condoglianze ai familiari tutti e alla redazione de “Il Diario” di Castrovillari che Giuliano Sangineti aveva diretto con
impegno e professionalità assicurando una informazione precisa e puntuale ai numerosi lettori.
Giuliano Sangineti ha superato difficoltà enormi ma si è dovuto arrendere di fronte al male che
lo aveva colpito da qualche tempo togliendolo così all’affetto dei suoi cari e dei suoi colleghi.
Cosimo Bruno, Presidente Circolo Stampa “Pollino-Sibaritide”
Tra la terra e il cielo…
di Roberto Fittipaldi
Per 24 ore non sono riuscito a scrivere. Avevo
tutto in testa. Anche stanotte. Ma non riuscivo
a materializzare i pensieri sul foglio bianco del
computer. Ora eccomi qua, a ricordarti, ancora
una volta, con le lacrime agli occhi e con un
solo ricordo fisso che immortala l’inizio di
tutto: della mia vita professionale, della nostra
conoscenza, del nostro lavorare insieme, del
nostro scambiarci opinioni politiche e sul
mondo dei media. Esorcizzando il distacco,
dando libero sfogo alle lacrime, ora più che
mai mentre scrivo, desidero lasciare una piccola, breve, parziale testimonianza del tuo
umano cammino.
Il ricordo fisso è quello che mi riporta al 1987
quando da una vecchia cabina telefonica di
corso Garibaldi ti chiamai a Televiva perché mi
cercavi. Mi avevi sentito alla radio, Radio Castrovillari Centro, dove avevo iniziato a “parlare”
nel 1984 e mi volevi proporre di lavorare in TV.
Ero un giovane universitario in Scienze Politiche. Ci accomunava la scelta dello stesso percorso di studi e una passione che io ancora non
sapevo di avere e che tu, invece, avevi intravisto. Iniziammo allora a lavorare insieme, nella
televisione di Salvatore Bianco. E da lì a poco,
mi proposi di andare io, tu e Mauro a fare un
reportage sulle apparizioni Mariane tra Calabria e Sicilia. Tutti ti descrivono come un bravo
insegnate e un bravo giornalista. Ma tu eri di
più. Diventasti dapprima insegnante e poi
pubblicista, pur avendo di fatto sempre svolto
l’attività giornalistica. Ma non solo quella. Tu
eri di più. Eri un vero e proprio regista e produttore, televisivo e non solo. Un contenitore
inesauribile di idee e intuizioni. Così partimmo
per Mirto Crosia (ricordi che avventura la prima
uscita???… e che paura!!!) e poi Scandale, Cinquefrondi, Marapoti per, successivamente traghettare nella bella Sicilia e raccontare le
apparizioni della Madonna ad un ragazzo di
Belpasso. Che viaggio avvincente, nella tua
auto Ford appena comprata. Che notti pensierose nelle camere d’albergo, tutti e tre intimoriti e stupiti ma anche allegri come bambini
che ridono per paura ma anche perché stanno
bene insieme, si sentono al sicuro, in buona
compagnia.
Ritornammo con i segni evidenti di un sigillo
interiore che io mi porto ancora dietro. E, ne
sono convinto, anche tu. Ora più che mai. La
“mamma buona”, come la chiamavano i nostri
interlocutori, era con noi. Mi facesti fare tutto:
interviste, pianificazione e organizzazione
delle riprese, il giornalista, insomma, sebbene
ancora non lo fossi. Tu eri il regista e il produttore. Mi chiedesti, al ritorno, di scrivere i testi, di
montarlo con i tecnici di Televiva che non capivano fino in fondo che cosa stavamo realizzando. E venne fuori un reportage unico,
esclusivo, che fece discutere, che rimase sospeso “Tra la terra e il cielo”, così come recitava
nel titolo. Così ti immagino ora, nel trapasso,
ma anche nella definitiva ascensione al Cielo
tra le braccia serene di una “mamma buona” di
cui tu sentivi parlare forse con umano e comprensibile scetticismo, ma con immenso rispetto e discrezione, con curiosità e
intelligenza, con quello sguardo profondo e intenso che era preludio di una riflessione arguta
e acuta. Come ogni tuo sorriso, ogni tuo “ghigno” ironico.
Tra la terra e il cielo ti abbraccio Giù. E abbraccio Stefania, i bambini, tua figlia e Carla. Non
verrò al tuo funerale, oggi a San Girolamo. Non
ce la faccio. E poi, devo andare a girare, 27 anni,
dopo, altre immagini. Non sulle apparizioni
mariane, questa volta. Ma alla fiera di… San
Giuseppe!
Sono sicuro che ti ho strappato una risata…
Arrivederci Giulià.
Il ricordo del sindaco
della Città di Castrovillari
Martedì mattina (18 c.m.) , a Catanzaro, si è
spento il professore Giuliano Sangineti,
giornalista pubblicista e già direttore responsabile de “Il Diario di Castrovillari”.
“La notizia ha ghiacciato tutti coloro che lo
conoscevano – afferma il Sindaco, Domenico Lo Polito, appena saputo il triste
evento- non solo per l’età che aveva Giuliano, appena 57enne, ma per come sapeva
stare tra la gente e per ciò che ha prodotto,
saputo suscitare e si è battuto in città tra
educazione scolastica, informazione e battaglie sociali.”
“Una presenza attenta e critica oltre che arguta ed intelligente- aggiunge il primo cittadino – che ha sempre voluto capire,
conoscere, approfondire a tutela della dignità di ciascuno e, soprattutto, di quel
bene comune tal volta a rischio di quei
comportamenti, in alcuni momenti diffusi,
non tanto in linea con le esigenze dei più.”
“Una persona, insomma, difficile da dimenticare, anche per il suo modo di rapportarsi
con le persone - precisa ancora Lo Politocreando subito sintonia con quella capacità
amicale che non è proprio una dote di tutti,
ma patrimonio dei più semplici.”
“E’ cosi- aggiunge- che desidero ricordare
questo figlio di Castrovillari, ed è con questi sentimenti che esprimo ai congiunti, a
nome e per conto dell’Amministrazione comunale, il cordoglio più sentito. Dolore che
sarà particolarmente avvertito pure dai suoi
amici più stretti, collaboratori e colleghi.
Ciao Giulio!”
Un suo alunno su Facebook...
Nessuno sa che mi iscrissi al Corso di laurea in Scienze Politiche, perché desideravo calcare le Vostre orme, caro Professor Sangineti . Siete stato un professionista esemplare, un uomo gentile
e determinato, che ha saputo fronteggiare il dolore a testa alta. Un giorno, forse, riuscirò a dare
un senso alla Vostra morte, nel frattempo continuo a pensarvi sorridente e falsamente altero,
come sempre. Addio, mio grandioso mentore.
Gennaro Ponte
Musicista e tastierista, Sangineti era anche questo...
A Castrovillari, a cavallo degli
anni ‘60 e ‘70, mentre compaiono le minigonne stile anglossasone ed i capelloni (beat, così
vengono chiamati i giovani che
sfidano e si ribellano ai genitori,
insegnanti ed autorità di ogni
tipo), nascono, sull’onda della
nuova musica numerosi complessi musicali dilettanti, emuli
nel suono e nelle canzoni e nel
look degli amatissimi gruppi
italiani e stranieri. Ciò è reso
possibile proprio dall’affermarsi del concetto di “gruppo”
in cui tutti i componenti rivestono un ruolo paritario. La
grandissima passione per la
musica, l’entusiasmo e la voglia
di aggregazione portano alla
formazione di questi complessi
musicali. Ben presto diventano
a Castrovillari, punto di riferimento per un’intera generazione; si esibiscono in
festicciole private, ma preferiscono mostrare il loro talento
musicale nei locali pubblici
della città, in feste di piazza e
sale matrimoniali. Tra i più noti
complessi dell’epoca, oltre al
gruppo C, ai Lunatici, ai Los
Companores e i Nuovi Matti, vi
era anche “il Miracolo”, composto da EnzoS araceni, Mimmo
Lo Prete, Checco Buccino, Damiano Sancineto, Luigi Zaccaro, Aldo Lo Prete e, appunto,
alla tastiera Giuliano Sangineti...
(Franco La Vitola in Castrovillari
Cent’anni della nostra storia, vol.
1)
Nella foto, primi anni ‘70, da sx, Checco Buccino, Enzo Saraceni, Mimmo Lo Prete, , Damiano Sancineto e Giuliano Sangineti
La grande bellezza del Diario di Castrovillari
IL DIARIO anno XII n. 11
PAG. 3
Una linea editoriale basata paradossalmente sull’assenza della stessa
Se non ricordo male erano i primi di settembre
del 2003, quando alla porta delle mia casa editrice bussò Giuliano Sangineti per propormi
una avventura editoriale, assai ambiziosa: mettere in piedi un settimanale a Castrovillari a diffusione gratuita e basato esclusivamente sugli
introiti pubblicitari, ovvero quello che i comunicatori chiamavano free press. Durante il primo
incontro non approfondimmo molto, più che
altro emerse una stima reciproca basata sui miei
precedenti lavori editoriali e sulla sua passata
esperienza televisiva. Quando cominciai ad analizzare seriamente il progetto, mi accorsi che
avevo a che fare con qualcuno più “pazzo” di
me, anche perché scommettere sul solo mercato pubblicitario in un mercato limitato e per
certi versi asfittico, quale quello castrovillarese
e del territorio, sembrava quanto meno improbabile. Nei successivi incontri, quelli che avrebbero preceduto da lì a qualche mese la nascita
del settimanale “il Diario di Castrovillari”, cominciammo a definire la linea editoriale del futuro
giornale e a testare il mercato pubblicitario.
L’idea di fondo, su cui concordammo quasi immediatamente fu che la linea editoriale poteva
essere, paradossalmente, proprio l’assenza di
una linea editoriale e questo ragionamento si
basava proprio sulle fonti di sostentamento del
periodico, le aziende del territorio, nessuna delle
quali con ruoli predominanti, mettendoci così al
sicuro da pressioni lobbistiche e da influenze
politiche. La tradizione era dalla nostra parte,
da oltre cento anni Castrovillari, molto più assiduamente che altre città calabresi, aveva sempre avuto il suo giornale di riferimento, dal Moto
alla Vedetta, da Tribuna Sud a Città Oggi e
Tempo Pollino. La direzione del giornale fu affidata al giornalista Franz Ragusa, la raccolta pubblicitaria alla mia casa editrice, la direzione
editoriale al sottoscritto e la direzione organizzativa a Giuliano Sangineti.
Questi gli ingredienti alla base del primo numero che in tremila copie, l’8 dicembre del
2003, invase le attività commerciali castrovilla-
Ciao Direttò…
resi, suscitando stupore ed interesse, qualche
scetticismo e tante attese.
Particolarmente apprezzata, ricordo, la formula
dello strillonaggio pensata per la diffusione domenicale del giornale che diffondeva l’immagine di una città colta e attenta, tutta tesa a
leggere il proprio giornale. Un ipotetico viaggiatore che fosse a giunto a Castrovillari di domenica mattina, sarebbe rimasto stupefatto nel
vedere tutti quei cittadini, di ogni fascia d’età intenti a leggere il giornale, quasi come se fosse
capitato in una atipica città del sud, quasi come
se avesse sbagliato rotta. Magari non sapeva
che quel giornale era gratis, ma un lettore per
noi era pur sempre un lettore, al di là della corresponsione di denaro.
E, sempre a proposito di lettori, quelli più politicizzati cercavano di capire da che parte fosse
collocato il giornale, basando i propri ragionamenti sulle precedenti esperienze politiche
degli ideatori, ignorando che, nel fare un giornale, pur mantenendo una propria idea politica,
occorre svestirsi di appartenenze e dare voce ai
cittadini e alle loro esigenze di intervenire nel
dibattito politico e culturale della città. Difficile
da spiegare la teoria dell’assenza di una linea
editoriale, per consentire al giornale di essere di
tutti. Solo il tempo avrebbe potuto consolidare
e diffondere questa fiducia, e così, ritengo umilmente, sia stato. La successiva evoluzione del
giornale lo ha portato a diventare dopo qualche anno “il Diario di Castrovillari e del Pollino”
attraverso una capillare diffusione anche sul territorio dell’hinterland castrovillarese riuscendo
a cogliere i bisogni informativi di Morano, Saracena, San Basile, Frascineto, Civita e poi anche
Mormanno.
Poi la rete e la voglia di diffondere dappertutto
il periodico, con la creazione del sito www.castrovillari.it, grazie al webmaster Ernesto Toziano, e quindi dal lunedì successivo all’edizione
cartacea , tutti potevano leggere il giornale on
line: oltre ventimilioni di visitatori in dieci anni,
testimoniano la bontà di quella scelta.
Dopo molti anni vissuti gomito a gomito con
Giuliano, soprattutto nelle lunghe giornate del
mercoledì in cui si chiudeva il giornale, lavorando fino a tarda notte , nel 2012 le nostre
strade però si dividono. Probabilmente un fatto
quasi fisiologico dopo nove anni di collaborazione costante e continua. Fu da me riacquisita
la proprietà editoriale e, fino alle ultime settimane del 2013 Giuliano rimase in veste di direttore responsabile. Una stretta di mano suggellò
quel passaggio nei primi giorni di gennaio di
quest’anno e, ora che apprendo della sua scomparsa, posso dire, senza retorica che mi riesce
difficile cancellare nove anni di intensa, creativa
e proficua collaborazione, e non mi resta che affidare ai suoi lettori il giusto e doveroso riconoscimento che gli è dovuto.
Angelo Filomia
che ruotava intorno ad essi ma soprattutto è andato sempre alla ricerca
di quel qualcosa in più che desse una
lettura diversa al singolo episodio.
Una dote innata che pochi anno. Questo era Giuliano. Una persona speciale! Ed allora caro amico mio, prima
che la penna diventi nuovamente pesante è meglio che ti lascio. Ma voglio
prima ringraziarti. Si! Ringraziarti per
aver condiviso con me e con noi “colleghi” tante avventure giornalistiche,
ma ancor di più per averci dato la possibilità di condividere con te pezzi importanti della tua esistenza. Ciao
“Direttò”…ti voglio bene.
Michele Martinisi
Il saluto di Luigi Troccoli
Appena assunta la direzione del Diario, uno dei primi messaggi che mi arrivarono fu quello, via SMS, di Giuliano Sangineti. Mi augurava buon lavoro alla
direzione della testata, alla quale aveva lavorato per dieci anni, e che gli
“aveva dato tanto” in termini di esperienza e di crescita personale. Lo ringraziai e presi atto della sua sensibilità. In effetti, per dieci anni, questo giornale,
ha potuto contare sulla sua appassionata direzione, sul suo impegno costante, nonché sulla sua professionalità equanime ed equilibrata.
Il successo e l’insediamento del Diario nelle abitudini e nelle attese di migliaia
di cittadini sono dovuti alla felice riuscita dell’abbinamento tra la capacità
dell’editore e la solerte vigilanza del direttore sullo scorrere dei fatti e degli
eventi, che egli riusciva a vestire di forma giornalistica, appropriata ad una
testata che aveva ed ha l’orgoglio d potersi dire “giornale di tutti”. A questa riuscita ha contribuito in modo determinante la passione di Giuliano Sangineti,
al quale va il nostro ringraziamento e il nostro memore saluto.
Luigi Troccoli
E’ questo il momento in cui pensi di
odiare questo mestiere. Il momento
in cui prendi la penna o ti metti davanti ad una tastiera e devi scrivere
della morte di un collega ancor di più
di un amico. Tutto troppo all’improvviso, tutto troppo doloroso, tutto
troppo surreale. Avrei voluto ricordarlo con il silenzio, perché in certi
momenti il dolore e la rabbia sembrano offuscarti la mente. Ma non c’è
il tempo di fermarsi e riflettere, bisogna mettere da parte sentimenti e
stati d’animo e fare questo “maledetto” bel mestiere dove la penna che
pesa come un macigno per un attimo
deve ridiventare il tuo strumento di
vita, il tuo pane quotidiano, l’attrezzo
pungente e pericoloso che non deve
conoscere sentimenti. E’ dura, ma è la
peculiarità di un mestiere che molti
provano a fare e pochi riescono a farlo
veramente bene. Lui era uno di questi. Ed allora, amico mio, eccomi qui
pronto a fare il mio dovere di cronista
così come lo hai fatto tu centinaia di
volte raccontando storie ed eventi di
vita quotidiana. Purtroppo però oggi
sei tu il protagonista di questo racconto. Ed allora proviamoci. Voglio
dirti solo ciao caro “Direttore”. Si ti
chiamo Direttore, come ho sempre
fatto, perché di questo “titolo” ne abbiamo fatto diventare un momento
scherzoso della nostra vita professionale . “Direttore sei tu, non io” mi dicevi sempre, “ma tu sei più vecchio” ti
rispondevo. Era uno sfottò continuo
quello tra di noi ma anche un momento di confronto importante. Praticamente
un
appuntamento
settimanale della cronaca cittadina
che è diventato uno scambio decennale di opinioni che ci ha reso nel
tempo sempre più giornalisti, sempre
più uniti, ma soprattutto sempre più
amici. Sia nei momenti belli della vita
ma in particolare in quelli brutti.
Quando hai scoperto la tua malattia
sono stato uno dei primi con cui ti sei
confidato, sfogato e consigliato e
quando hai programmato il tuo futuro lavorativo mi hai sempre reso
partecipe delle tue decisioni. E’ di ciò
ne sono stato sempre contento. Così
come il tuo ultimo progetto che ha
coinvolto me e Vincenzo. Non c’era bisogno di parlarci, bastava uno
sguardo tra di noi per capirci. Così
come ho capito le tue difficoltà nell’ultima telefonata che ci siamo fatti
pochi giorni fa. Giuliano Sangineti è
stato uno che “si è dato sempre da
fare”. Così come mi ha ricordato un
altro amico storico dell’informazione
come Andrea Recchia, uno di quelli
che ti ha sempre voluto bene. Giuliano è stato un personaggio importante per la vita culturale della città,
uomo scrupoloso, combattente e sognatore ma nello stesso tempo realista e padre esemplare. Un esempio
per chi come il sottoscritto ha fatto
dell’informazione una scelta di vita.
Lui ha sempre guardato con attenzione a questo territorio e a lui ha “donato” creature importanti. Sveglio,
intelligente e sempre pronto a cogliere ciò che sarebbe stato ed a costruire ciò che molti altri
lontanamente pensavano. Chi ha lavorato a Televiva conosce bene il contributo e l’impulso che Giuliano ha
dato a questa televisione, così come
a Rete Alfa sino ad arrivare al “Diario”.
Una creatura dell’informazioni dalle
potenzialità incredibili che deve
molto al suo fondatore. Un intellettuale dei giorni nostri che sapeva cogliere gli aspetti più importanti della
vita quotidiana del paese e da essi
trarre gli spunti utili per poter far diventare ogni cosa occasione di sviluppo, crescita e discussione. Ha
sempre capito prima di altri le potenzialità di sviluppo dei media e di ciò
Il collega Fortunato lo ricorda così...
Quando ti ho conosciuto la prima volta, ho capito subito che eri una persona
speciale, con la quale si poteva parlare di tutto. Di te mi rimarranno il tuo sorriso e la grande disponibilità nel metterti al servizio degli altri, in ogni momento. Sono sicuro che anche da lassù, adagiato su una soffice nuvola,
continuerai a scrivere delle belle pagine, come solo tu sapevi fare. Ciao Giuliano, da Domenico.
La partecipazione di Gianni Donato
La notizia dell'immatura scomparsa dell'Amico Giuliano SANGINETI, mi ha
commosso profondamente, conoscendone la grande Sensibilità, l' immensa
Professionalità, l'Amore sviscerato per la nostra Città ! Aveva il Giornalismo nel
sangue: sin dall'adolescenza: il suo stile arguto, semplice, incisivo ha illustrato
gli avvenimenti più importanti di Castrovillari negli ultimi trent'anni. A Lui Preghiere di Suffragio, alla Sua Famiglia la condivisione del dolore più profondo,
agli Amici della Carta stampata e dei Mass-media la vicinanza in questo momento di sbigottimento. Grazie Giuliano della Tua meravigliosa Amicizia e della
Tua preziosa collaborazione negli anni più fecondi della mia vita politica, amministrativa e pubblica !
Gianni Donato
L’estremo saluto di Anna De Gaio
In noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere Giuliano, le sue qualità, la
sua forza, il suo amore per Castrovillari, rimarrà sempre vivo il suo ricordo.
Anna De Gaio
Il CFS ritorna a Castrovillari
IL DIARIO anno XII n. 11 PAG. 4
Inaugurata la segreteria
de “I pirrupaijni”
Un altro, importante traguardo è stato raggiunto per l’associazione teatrale “I pirrupaijni”. E’stata inaugurata, infatti, Domenica
16 marzo, la segreteria del sodalizio castrovillarese. La sede si
trova in Via del Popolo 5/7. «Vogliamo che diventi un luogo d'incontro e un punto di riferimento per chi ama il nostro paese» ha
sostenuto, orgogliosa e visibilmente emozionata Mena Filpo, presidente dell’associazione e anima del gruppo di giovani che con
grande passione ed entusiasmo portano sulle scene storie e personaggi del nostro mondo contadino, della nostra tradizione popolare castrovillarese. I pirrupaijni, già da qualche anno, stanno
lavorando in tal senso, impegnandosi con ottimi lavori sul palcoscenico, riscuotendo numerosi consensi e plausi. Ogni anno propongono due commedie inedite e scritte in vernacolo
castrovillarese dalla stessa Filpo. «Oggi siamo una realtà che la
gente segue divertendosi» continua - «mancava, però, almeno un
punto dove ritrovare l’associazione in maniera ufficiale, visto che
le prove per gli spettacoli le facciamo a casa di uno dei componenti». Il successo, meritato e ottenuto con spirito di abnegazione
e sacrificio è stato formalizzato, dunque, con una deliziosa location che la vulcanica Mena Filpo ha arredato e reso ancora più accogliente, per offrire a tutti i soci e a quanti gradiranno incontrarli,
un ambiente gioviale, spontaneo, allegro e spassoso, come del
resto sono le trame e le battute di tutte le loro squisite commedie.
Ines Ferrante
La luna e il falò
di San Giuseppe
La serata del 18 marzo, vigilia di San
Giuseppe, la città ha acceso i suoi
falò. In Corso Calabria, la tradizione
della ditta Frunzi si è rinnovata; come
per tanti decenni è stata sostenuta
dagli avi, dai genitori ed ora da Giovanni e Andrea Corrado. Un grande
accumulo di frasche e sfalci su un
lato del Corso e un barbecue con tavoli, bottiglie di vino, cibarie e calderoni di làgane e ceci. Centinaia di
persone accorrono, richiamate dalla proverbiale ospitalità dei padroni di casa, dalla prospettiva dello scoppiettare scintillante della
pila di foglie e legna, nonché dalla gratuita libagione, offerta dalla
ditta Frunzi con la consueta generosità, in onore di San Giuseppe,
patrono dei falegnami. Fuoco agli sterpi, scintille irrompono nel
cielo stellato, il fumo si avvita nell’aria, da un lato della strada; dall’altro lato, il ribollire dell’olio, lo sfregolio del “pepazzo” nei grossi
tegami, le lasagne che si innalzano attorcigliate sui forchettoni
che pronti le immergono nell’olio, la fragranza delle prime salsicce che si arroventano sulla griglia, i primi schiocchi di labbra
che assaporano e apprezzano il vino appena versato e,come un
lampo, la mareggiata umana si sposta dal lato del fuoco immenso
senza vivande, a quello delle vivande sul fuoco discreto della
brace e del fornello a gas. Tutte le spalle sono girate al povero falò,
tutti i petti, i visi e le bocche sono prone verso le panche imbandite. La luna e il falò brillano da un lato, con il fuoco, solitario e un
po’ mesto, che geme e gracida per se stesso; làgane, salsiccia, vino
e companatico avevano vinto la guerra contro la ritualità ignea
della tradizione. Più che il fuoco, poté il digiuno….
l.t.
Alla presenza del Comandante regionale del Corpo Forestale dello
Stato Giuseppe Graziano e di quello provinciale Giuseppe Melfi, in
settimana è stata ufficializzata la riapertura del Comando Stazione
nella città del Pollino. Un incontro con i vertici del Corpo Forestale
e il Sindaco della città Mimmo Lo Polito intervenuto presso la sede
di Via Garga insieme all'assessore allo sviluppo Ambientale, Angelo
Loiacono, e alla consigliera Anna De Gaio. Una riapertura per un importante presidio di legalità , che mancava in città dal 2008 per mancanza di personale, che avrà compiti di «vigilanza e tutela»
nell'ambito del territorio “fuori area protetta” del Parco Nazionale
del Pollino così come affermato dal Comandante Provinciale Melfi.
Per ora sono tre le unità che ne fanno parte e che hanno dato la
possibilità con la loro disponibilità di riaprire la struttura presente in
città dall’inizio degli anni 50 . Uno «sforzo» non indifferente quello
operato per riaprire il Comando Stazione in un momento di spending review - ha sottolineato il Comandante Giuseppe Graziano, ma
possibile grazie alla “volontà del personale che ha scelto di operare
in questo territorio senza gravare costi aggiuntivi per la struttura regionale. Quella di Castrovillari è una struttura storica per Castrovillari la cui circoscrizione oggi abbraccia nove comuni per una
superficie di 47mila ettari. Presenti alla cerimonia di riapertura
anche Vincenzo Perrone, responsabile del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Rotonda, e Angelo Roseti, Commissario Capo
presso il Comando Provinciale di Cosenza , il Vice questore della Polizia di Stato , Giuseppe Zanfini, I Comandanti della Stazione dei Carabinieri di Castrovillari e della Polizia Stradale di Frascineto ed una
nutrita rappresentanza del distaccamento dei Vigili del Fuoco.
Laura Capalbi
Neve e natura
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI “ PITAGORA – CALVOSA” DI CASTROVILLARI
Il Progetto “NEVE E NATURA” voluto dalla
dirigente scolastica prof.ssa Franca Eugenia Guarnieri e coordinato dalla prof.ssa
Silvana Passarelli, ha visto coinvolti numerosi i allievi dell’ ITCG “ PITAGORA –
CALVOSA” di Castrovillari accompagnati
anche dalla prof.ssa Maria Ambrosio, che
si sono recati in località Camigliatello Silano, per tre giorni di attività sportiva sulla
neve.Nonostante la carenza di neve, gli allievi hanno dimostrato impegno e volontà nell’apprendimento della tecnica
della sciata sotto la guida di validi maestri.
Le giornate hanno visto il gruppo visitare
la Fattoria Bio della famiglia Grillo,
un’azienda di agricoltura biologica, il
Parco Nazionale della Sila, centro di ec-
cellenza e area protetta per una migliore
conoscenza dell’ambiente naturale, il
Museo dell’Artigianato e dei Mestieri a
Bocchigliero. Il progetto aveva lo scopo di
favorire e potenziare la socializzazione e
la vita di gruppo, di stimolare l’autonomia
e la collaborazione, di confrontarsi e socializzare con allievi provenienti da altri
istituti
ASSOCIAZIONE S. CULTURALE C.E.A.
CENTRO ESPRESSIONI ARTISTICHE DAL 1993
Corsi Professionali e Amatoriali di:
Avviamento alla danza per bambini
Danza classica accademica
Repertorio e passo a due
Danza moderna e contemporanea
Flamenco bambini e adulti
Hip hop
Sede di DanzaMovimentoTerapia
Metodo Espressivo-relazionale
DMT-ER Accreditato ADIP Roma (N° REG. 295/2010)
con professionista certificato FAC (ai sensi legge 4/2013)
foto: Francesco Limonti
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IL DIARIO anno XII n. 11 PAG. 5
La maestria di Giovanni Ciancio nell’Arte della lavorazione dei metalli
Efesto (il Vulcano dei Romani), figlio di
Zeus e di Era per la maggioranza dei
mitografi; secondo Esiodo sarebbe
stato generato da Era soltanto. Personificazione e divinizzazione del fuoco,
fabbro e artista eccellente dai muscoli
possenti – ha la sua fucina nelle profondità dell’isola vulcanica di Lemno
dove con un enorme martello foggia
il ferro su di una sonora incudine, in
mezzo ai Ciclopi. Forgiò una quantità
di cose formidabili e belle, destinate
agli Dei e agli eroi. Essendo dio del
fuoco, egli è inventore e patrono delle
Arti metallurgiche.
Mestiere primitivo dunque quello di
Giovanni Ciancio che giunge a Castrovillari nella metà degli anni ’70
dalla vicina Basilicata, terra di foreste
di castagni e di querce; quelle stesse
che videro i romani, quando tagliarono le ultime duecento miglia di via
Appia; quelle stesse foreste che attraversarono Orazio, Virgilio e Ovidio.
Chiamerò per tale motivo questo
paese anche Lucania malgrado il suo
nome ufficiale sia Basilicata: come dimenticare il riferimento a Lucus,
bosco, e immediata eco, nel nome del
verde e fresco dei suoi alberi rigogliosi, proprio com’era la figura del
Maestro Ciancio nel significato antico
di verità ben radicata nel senso del
dovere di uomo e di artista. La sua fucina non aveva nulla di complicato, di
misterioso, d’impenetrabile come
certe fabbriche ove pare si nascondano la scienza dell’alchimia e l’astuzia del mago. Ferro, fuoco, aria: l’aria
che gonfia il mantice suscita le
fiamme nella fornace. Il ferro impiegato dal Maestro per la costruzione di
oggetti non usuali e per decorazioni
architettoniche, era legato a un particolare tipo di lavorazione del metallo
che – sfruttando la sua duttilità a
caldo – poteva offrirgli le più varie
possibilità, attraverso il genere del
“Ferro battuto” con il quale ha creato
dei veri e propri capolavori, inserendo
nella tecnica un soffio di vita nuova, e
soprattutto quell’armonia che corrispondeva a un classico equilibrio di
forma e funzione. Basta pensare ad alcune grate che ornano certi palazzi di
Castrovillari, ben inserite nell’architettura, fondendosi con essa in unità
di linguaggio e di stile, tanto che il
metallo diventa – da elemento decorativo – vera parte integrante, struttura stessa dell’edificio.
All’alba Giovanni Ciancio era già al lavoro. Quando la fornace era pronta –
dopo i soffi e i cigolii lunghi del mantice – ecco che egli vi poneva il ferro a
scaldare e allorché questo diventava
rovente – pronto come Vulcano – l’acchiappava con le tenaglie e lo poneva
sull’incudine. Aspro, duro, eppure generoso e sensibile, lavorava senza
concedersi tregua, senza stancarsi
mai. Iniziava così il vero lavoro. Giù
martellate picchiando sul massello
color porpora, facendone così quello
che voleva: una lastra, un cilindro, un
cubo, una squadra e picchiando ancora finché il ferro domato si piegava,
sotto la volontà del suo domatore.
L’armonia tra occhio e mano, la sintesi
tra conoscenza dei materiali e uso
della forza calcolata con la massima
precisione, erano elementi indispensabili nel mestiere del Maestro. Gli arnesi di base da lui utilizzati nella
lavorazione del metallo, rimasero sostanzialmente gli stessi durante tutto
l’arco della sua produzione. Nel suo
laboratorio c’era un crogiuolo e una
fornace per fondere la materia prima
o per temprarla durante l’esecuzione
dei manufatti, soffietti per alimentare
il calore, tenaglie, incudini, martelli,
punte di trapano, lime, punzoni per
lavorare e decorare la materia prima.
Il Maestro Ciancio gestiva e controllava l’officina conducendo le trattative con i clienti attraverso modi
garbati e convincenti, discendenti
dalla notorietà di cui godeva per i meriti artistici altamente qualificati. Poiché era ritenuto responsabile sia della
qualità del metallo sia del lavoro
svolto nel suo laboratorio, egli “segnava” i suoi prodotti con il marchio
relativo alla riconoscibilità del suo
stile, pienamente conquistato attraverso l’ingegno e l’esercizio di una mirabile manualità.
Ma Giovanni Ciancio era un artigiano
o un artista? L’uno e l’altro, perché il
ferro sotto i colpi sapienti da lui scanditi assumeva ogni forma e la raspa
poi giungeva a compiere l’opera che il
martello aveva iniziato, nella realizzazione di leggiadria e grazia, pur trattando una materia rude.
Un grande poeta, il Carducci, paragonò l’opera propria a quella del fabbro: Non a pena l’augel pìa / e giulìa /
ride l’alba a la collina, / ei col mantice
ridesta / fiamma e festa / e lavor nella
fucina: /e la fiamma guizza e brilla / e
sfavilla / e rosseggia balda audace, / e
poi sibila e poi rugge / e poi fugge /
scoppiettando da la brace. I valori vissuti dal Maestro nel lavoro – fondati
sull’onestà – trovano corrispondenza
nel suo “nido”, la famiglia, verso la
quale ha profuso tutte le sue energie
rivolte – con la sua gentile consorte,
signora Fernanda Baffa Scinelli – all’educazione e alla formazione dei
figli, investendo le proprie energie
sulle loro intelligenze.
Nel 23° anniversario della sua dipartita in cielo torna inciso nel cuore e
nella mente il ricordo palpitante della
signora Fernanda, dei figli Marilena,
Salvatore, Maria Teresa, Emanuela, dei
generi, dei cari nipoti Marco, Chiara,
Alessia e di tanti che lo stimarono.
Oggi, all’aspra fatica che si svolge in
un ambiente tenebroso e torrido si
adattano pochi maestri. Nessuno
seppe però come i grandi fabbri dall’anima fervida – e Giovanni Ciancio in
primis è annoverato fra questi -, che
le alte conquiste bisogna meritarle
con la fatica e con la sofferenza. Per
aspera ad astra! In greco, va innanzitutto segnalato un passo di Esiodo
(Opere e giorni) in cui si afferma che
gli dei posero per gli uomini il sudore
davanti al raggiungimento della
“virtù”, e che “lungo e scosceso è il
cammino verso di essa”. In latino, abbiamo in contesto simile l’espressione
vergata in un frammento dal poeta
Cornelio Severo; poi – tra gli altri –
Orazio e Ovidio. Maestro Ciancio, attraverso le asperità fino alle stelle!
Mario Vicino
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Acanto incalza Pappaterra sulla caccia di selezione al cinghiale
IL DIARIO anno XII n. 11 PAG. 6
Premetto che questa articolo esula da ogni
forma di contrapposizione ideologica, personalismi o speculazioni politiche nei confronti del
Presidente Pappaterra. Lo premetto, soprattutto
dopo il recente siparietto tra i comuni di Castrovillari e Morano e il Parco del Pollino sull'approvazione del bilancio di previsione 2014.
Un'operazione di maldestra “piccineria politica”
che ha reso, ancora una volta, la nostra comunità più povera.
La questione che pongo al Presidente Pappaterra (non avendo ricevuto alcuna risposta alle
precedenti lettere) è un ancora una volta quella
della caccia di selezione al cinghiale nel Parco.
Un problema che va oltre la “semplicistica” diatriba tra “ambientalisti” e “cacciatori”; un problema che riguarda invece: la trasparenza
amministrativa del Parco, l’influenza radicata di
lobby su scelte gestionale d’interesse collettivo,
la compromissione di equilibri ecologici, la sicurezza dei cittadini.
Non si può sottacere che il Parco del Pollino, pur
avendo l’obbligo della diffusione dei dati sugli
abbattimenti dei cinghiali e sul monitoraggio,
dal 2009 non rende pubblici i risultati delle attività di selecontrollo (neanche parziali). Il Piano
di controllo del Cinghiale (Deliberazione CD del
Parco N. 30 del 29/04/2011) afferma che: «A cadenza semestrale verranno attentamente valutati per ciascun settore (di caccia) i risultati
ottenuti e le modalità di gestione adottate nel
corso degli abbattimenti. Sulla base di queste
valutazioni si potranno individuare pregi e difetti delle operazioni e nel secondo caso sarà
possibile effettuare le opportune correzioni alla
strategia di interventi. Annualmente sarà redatto un report sulle attività svolte che sarà a disposizione sul sito dell‟Ente Parco»>. Un report
che non c’è!
E come se non bastasse si afferma nel medesimo Piano che:«l‟Ente Parco Nazionale del Pollino è un ente pubblico e, in quanto tale,
prevedrà la diffusione dei risultati ottenuti, sia
per scopi di ricerca, per consultazione da parte
di altri enti, o per divulgazione degli stessi alla
popolazione».
Allora perché un Ente pubblico come il Parco del
Pollino, che si preoccupa di organizzare la Prima
giornata della trasparenza (il 14-10-2013), nella
quale, citando la brochure, definisce “utile il contributo dei cittadini, delle istituzioni e delle associazioni per lo sviluppo di progetti e nuove
strategie”, non attua queste forme di partecipazione e non divulga risultati importanti come
quelli in questione?
Presidente, prenda atto che, è in vigore un piano
di abbattimento (del 2011) in un’area protetta
di straordinaria importanza del quale, ad oggi,
l’opinione pubblica non conosce i risultati neanche parziali (così come l'Ente avrebbe dovuto
pubblicare annualmente sul proprio sito), che
necessita di controlli precisi quando il fronte di
agenti forestali non è sufficiente, che prevede
l'utilizzo di metodi ecologici (catture in vivo) ma
di fatto decisamente marginali (se consideriamo
un inconsistente investimento di 10000 euro).
Un piano di abbattimento del quale non si conoscono i veri obiettivi così come non si conosce il numero di capi da abbattere. Citando il
Piano: l‟obiettivo quantitativo raggiungibile nel
E’ calato un silenzio assordante
sulla Madonna del Castello
Nei primi mesi del 2012, il Comune di Castrovillari, per completare “l’anello” di scarico del sistema fognario cittadino, iniziò dei lavori di
sbancamento ai piedi della collina sulla quale,
da secoli, svetta il Santuario della Madonna Del
Castello. Nella notte tra il 5 e 6 marzo dello
stesso anno, si verificò una terribile frana che
provocò uno squarcio pauroso nella collina mettendo a serio rischio la strada che dal 1954 conduce al Santuario. Fu una tragedia per l’intera
Città: si pensava che il Santuario della Madonna
del Castello, cuore delle memorie religiose e storiche della città sarebbe crollato! Iniziarono allora dei lavori urgenti di convogliamento delle
acque con la posa in opera di un sistema pompante che, attraverso un grosso tubo dislocato
lungo il tracciato della strada, convogliasse le
acque fino al depuratore comunale. Per consentire l’accesso dei Fedeli al Santuario e per non interrompere lo svolgimento delle Cerimonie
Religiose fu costruita una particolare passerella
di legno per il passaggio pedonale. Nei primi
giorni di sbigottimento per la città, si precipitarono a Castrovillari numerose autorità politiche,
istituzionali, religiose, organi di stampa ed
ognuno secondo le proprie competenze cercò
di promettere soluzioni che avrebbero dovuto
ripristinare la situazione nel più breve tempo
possibile. Per circa un anno si sono susseguiti incontri e riunioni, avanzate proposte e ipotesi
progettuali: nel frattempo la situazione è peggiorata notevolmente e solo all’inizio del secondo anno dell’evento un gruppo di
professionisti locali, gratuitamente, redasse un
progetto da presentare alle Autorità Regionali
per il relativo finanziamento. Il progetto complessivo ammonta a diciotto milioni di euro per
mettere in sicurezza l’intera area; ne basterebbero però solo quattromila per consolidare la
collina e circa quattrocentomila per garantire
l’accesso, solo per un anno però al Santuario
anche con gli automezzi. Tuttavia nel corso del
secondo anno non è stato possibile regolarmente convocare la conferenza dei servizi, sempre per mancanza di numero legale, onde
consentire di accelerare l’iter del progetto, nel
frattempo fatto proprio nel Consiglio Comunale,
presso l’Autorità di Bacino. In questi mesi di
pioggia insistente la situazione è gravemente
compromessa ed, addirittura si teme il crollo
dell’ultimo tratto di strada che conduce al Santuario, nonché lo smottamento del tratto di collina su cui è costruita una palazzina popolare
che ospita cinque famiglie! Ormai la gente incomincia a perdere la fiducia e, nell’imminenza
delle feste Patronali del primo Maggio, sta montando una protesta silenziosa che rischia di
esplodere in vera e propria rabbia contro le Istituzioni ritenute colpevoli del ritardo e del degrado. Solo il Consiglio Comunale di Castrovillari
si sta preoccupando di sensibilizzare, con opportune iniziative, le Autorità Provinciali e Regionali preposte alla risoluzione del problema.
Alcune Associazioni, come le nostre, non si stancano di stimolare, con cadenza periodica persino le Autorità Nazionali ed Europee ad
adoperarsi per sbloccare la gravissima situazione di stallo e per impedire che il sistema franoso possa coinvolgere anche la “Civita” centro
antico della nostra Città. Speriamo di non arrossire di vergogna se la situazione sarà risolta da
un intervento miracoloso della Madonna dagli
Occhi grandi che, già in passato ha protetto la
nostra città da altre, numerose sciagure!!
Ass. Cult. KONTATTO PRODUCTION
Dott. Pasquale Pandolfi
Ass. Cult. CITTA’ SOLIDALE
Prof. Giovanni DONATO
corso degli abbattimenti non debba essere inferiore a 1.110 capi/annui”? Vuol dire che si potranno abbattere indifferentemente 1110
animali come 5000? Qual è il limite massimo?
Alla faccia del metodo scientifico.
Presidente, sta creando un precedente che non
ha eguali. Sta svilendo l'obiettivo della legge
quadro sui parchi, sta avviando l'area protetta
verso un'inesorabile metamorfosi. Ormai la caccia di selezione al cinghiale operata da centinaia
di cacciatori, sta trasformando l'area protetta in
una cospicua riserva di caccia (per il momento
solo per pochi), dove è possibile praticarla tutto
l'anno e paradossalmente, senza problemi.
Prenda atto che l'approvazione di un piano non
è garanzia di una corretta gestione.
Ecco perché (come già Le ho scritto), con dati
alla mano, è necessario capire, a fronte anche
dei cospicui contributi per la realizzazione di recinzioni “anticinghiale”, se è ancora auspicabile
continuare con ulteriori abbattimenti e se è ancora necessario impiegare risorse economiche
e personale di pubblica sicurezza in questo
modo.
Un piano di selezione al cinghiale necessità di
un'analisi ed elaborazione continua dei dati ed
una corretta pianificazione da parte di organi
scientificamente qualificati in grado di dare risposte e indirizzare gli interventi.
E invece in questi giorni si legge che il Parco rescinde il contratto con l’Università di Siena
dopo avergli elargito oltre 90 000 euro (solo per
la questione cinghiali). Negli stessi giorni si
legge sul sito dell’Ente che nasce un’intesa tra il
Parco, il comune di Morano e il presidente del-
l’Ambito Territoriale di Caccia di competenza
territoriale (ATC CS 1) per migliorare il Piano di
controllo del Cinghiale.
Presidente, pensa che l'ATC potrà fornirgli nuovi
elementi strategici per la caccia di selezione
(nell’area protetta) e allo stesso tempo spiegare
l'importanza dei metodi ecologici (es. catture in
vivo attraverso recinti autoscattanti), meno invasivi e altamente selettivi?
Gli stessi metodi ecologici che il Dipartimento
di Scienze Ambientali dell'Università di Siena ha
definito come il sistema in grado di fornire i migliori risultati in termini di rapporto costi-benefici, incidendo positivamente sull'azione di
selezione delle classi sociali che compongono
una popolazione di cinghiale e offrendo l'assoluta mancanza di impatto nei confronti della restante parte della zoocenosi. Una tecnica di
controllo efficace, già sperimentata con successo in altre aree protette dalla penisola e che
coinvolge la popolazione locale nella gestione
diretta delle catture.
Se questo è il modo di condurre questa delicata
questione, allora Le dico, con rammarico, che sta
fallendo il Suo mandato. Il consenso non lo otterrà facendosi fotografare con i feriti dal cinghiale “assassino” o sovvenzionando talune
iniziative, lo otterrà con lungimiranti politiche di
sviluppo, perseguendo l’illegalità e le attività di
bracconaggio operata anche da taluni selecontrollori, rendendo trasparente l'amministrazione, e tutelando il grande patrimonio che NOI
“ABITANTI DEL PARCO” Le chiediamo di gestire.
Dott.Francesco Del Bo
(ACANTO)
Rsu:«Ben venga il cambio di passo
ma non scortato dalla Finanza»
ASSENTEISMO AL COMUNE DI CASTROVILLARI
E’ questa la risposta che la Rsu del Comune di
Castrovillari intende dare al Sindaco Lo Polito
ed all’intera Amministrazione Comunale. La
rappresentanza sindacale unitaria non ha apprezzato i modi ed il meccanismo attivati dal
primo cittadino di Castrovillari che con questo
atto ha inteso colpire in modo indiscriminato
tutti i dipendenti, compresi quelli che si fanno
carico anche della conclamata carenza di organico, senza avere il coraggio di individuare,
unitamente ai dirigenti di settore che ne hanno
la responsabilità, i punti di sofferenza ed intervenire con decisione ed efficacia, così come
anche le norme attualmente in vigore (DLgs
267/2000!) consentono di fare a chi è chiamato
ad amministrare la cosa pubblica.
L’atteggiamento del Sindaco di Castrovillari
non è stato condiviso dai dipendenti comunali
poiché, demonizzando tutti, non solo non risolve l’eventuale problema ma crea un muro
tra amministratori e dipendenti ed alimenta un
clima di sfiducia che certamente non fa bene
alla macchina comunale ed alla cittadinanza
castrovillarese.
La Rsu è convinta, invece, che solo da un confronto, magari anche serrato, sui problemi è
possibile far scaturire comportamenti ed atteggiamenti utili al superamento di difficoltà
organizzativa e comportamentale all’interno
dell’Ente. Il metodo utilizzato non può essere
condiviso perché rappresenta solo un mezzo
per aumentare le distanze anche tra cittadini e
dipendenti, perché così facendo si continua ad
operare sulla strada tracciata dall’ex ministro
Brunetta che tutto poteva fare tranne che risolvere i tanti problemi che affliggono la Pubblica Amministrazione anche a livello di enti
locali.
La Rsu, nel ribadire che non sono questi i metodi per affrontare e risolvere i problemi e che
comunque non teme le incursioni delle forze
armate, riconferma la propria disponibilità ad
affrontare tutte le questioni afferenti il funzionamento della macchina amministrativa del
Comune di Castrovillari, nei luoghi deputati ed
in ossequio alle norme di legge e di contratto
attualmente in essere.
I componenti RSU
Costituito il circolo di NCD
“Noi” Castrovillari
Riceviamo e pubblichiamo - E’ stato costituito nei giorni scorsi in Città, il Circolo Nuovo Centro
Destra “Noi” Castrovillari. Anche a Castrovillari nasce ufficialmente un importante circolo del
nuovo soggetto politico che si rispecchia nell’azione politica del Ministro dell'Interno Angelino
Alfano e del Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, coordinatore nazionale dei
circoli. La maggioranza dei soci del Circolo, è costituita da donne e uomini con una fascia d’età
compresa tra i 25 e i 40 anni, e a questi si stanno unendo tanti altri cittadini di ogni età, coinvolti
dall’entusiasmo e la voglia di fare. Nella prima riunione, è stato eletto come Presidente del Circolo Francesco Condemi, mentre il Consiglio Direttivo, che avrà il compito di coadiuvare il Presidente nelle diverse aree tematiche di attività del Circolo, sarà reso noto nei prossimi giorni.
È già nata anche la pagina su Facebook “Ncd Noi Castrovillari” e la mail ufficiale – per chi volesse
aderire o chiedere informazioni – è [email protected]”. Il Circolo del Nuovo Centro Destra si sta costruendo “dal basso” proprio per annullare la distanza tra politica e cittadini con il chiaro intento
di riportare la partecipazione e la meritocrazia in primo piano, dove ogni iscritto potrà contribuire con le proprie idee, proposte e competenze, a migliorare la nostra comunità. I valori di riferimento sono patria, famiglia, legalità, lavoro e sviluppo del territorio.
Stiamo lavorando per creare, unitamente a tutti i militanti del centro destra castrovillarese organizzati in altri circoli e che sicuramente si uniranno a noi per un obiettivo comune, le basi dei
“valori” del centro destra locale su cui ci confronteremo per il prossimo futuro. Guarderemo con
attenzione e impegno il territorio, non perdendo di vista le zone contigue.
Le nostre porte sono aperte a tutte quelle donne e uomini che vorranno cimentarsi in questa
nuova esperienza.
Circolo Nuovo Centro Destra “Noi” Castrovillari
Morano/A Teatro Musica “Lu curaggio
de nu pompiere napulitano”
L’appuntamento all’auditorium comunale di Morano Calabro domenica 23 marzo
Morano Calabro – Sarà ancora l’esilarante comicità di
Eduardo Scarpetta ad essere protagonista nella rassegna
TeatroMusica. Dopo il grande successo che ha riscosso “’A
Nanassa” de L’Allegra Ribalta tocca ora alla compagnia Aprustum di Castrovillari che porta in scena “Lu curaggio de nu
pompiere napulitano”; l’appuntamento, all’Auditorium comunale, è per domenica 23 marzo alle 18,30. Diretto da Casimiro Gatto, lo spettacolo è inserito nel ricco cartellone
della XIII Rassegna di “TeatroMusica”, ideata e organizzata
da L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto. “Lu
curaggio de nu pompiere napulitano”, farsa in tre atti, fu
scritta e rappresentata per la prima volta da Eduardo Scarpetta nel 1877, l'opera è stata successivamente ampiamente riadattata da Eduardo De Filippo. In scena ci saranno
Fedele Battipede, Filomena De Tommaso, Antonio De Biase,
Ivan Donadio, Luca Donadio, Sergio Ferraro, Virginia Grieco,
Luigi Grisolia, Rosanna Guaragna, Laura Longo, Gabriele Pacenza, Mariella Pudia, Liborio Vetere, Lucrezia Zaccaro. Le
scenografie sono curate da Andrea Magnelli. I biglietti si
possono prenotare e acquistare presso “Au Rendez – Vous”,
in via Maddalena 6, a Morano Calabro.
La GDF sequestra 230. 000 euro
di beni ad imprenditore locale
Al termine una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari ed eseguita dalla compagnia della Guardia di Finanza alla sede nei confronti di
una società operante nel commercio al dettaglio di prodotti
per l’agricoltura e del giardinaggio, il sostituto procuratore,
Vincenzo Quaranta ha richiesto ed ottenuto dal g.i.p., presso
il tribunale di Castrovillari, l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente di beni, sino al concorso
dell’importo di oltre 1,1 milioni di euro, da eseguire sul patrimonio del legale rappresentante dell’impresa. Il provvedimento ablativo rappresenta l’epilogo di articolate
indagini svolte a seguito di una verifica fiscale condotta
dalle fiamme gialle nei confronti della società, risultata essere in attività sin dal gennaio del 2009, la quale, nel triennio successivo, a fronte di oltre 3 milioni di euro di ricavi ed
un’iva dovuta per oltre 1,1 milioni di euro, non mai ha presentato le prescritte dichiarazioni dei redditi ed iva, risultando, quindi, essere sconosciuta al fisco e qualificandosi
quale evasore totale. sposando le prime conclusioni dei militari della guardia di finanza, il pubblico ministero destinatario dell’informativa ha delegato i finanzieri del comando
provinciale di cosenza a svolgere i successivi accertamenti
bancari. Lo sviluppo degli accertamenti bancari delegati, ha
evidenziato che il soggetto economico non ha ottemperato
agli obblighi dichiarativi di ulteriori ricavi per oltre 4.3 milioni di euro. Pertanto, complessivamente, la società verificata non avrebbe presentato le dichiarazioni dei redditi per
quasi 7,5 milioni di euro, omettendo il versamento di un’iva
dovuta per oltre 1,5 milioni di euro e non dichiarando ulteriore imposta sul valore aggiunto per oltre 1 milione di euro.
A fronte di tali fatti evasivi, i militari delle fiamme gialle, nei
giorni scorsi, hanno dato corso, su tutto il territorio nazionale, alle attività delegate dal gip, giungendo al sequestro
delle quote sociali detenute dal legale rappresentante sia
nell’impresa oggetto di accertamento, sia di ulteriori quattro società nonche’ di un conto corrente bancario, per la
somma complessiva di quasi 232 mila euro. L’operazione, di
fatto blocca il patrimonio della persona indagata, anche a
beneficio delle pretese del fisco, dando concretezza all’azione di contrasto dei fenomeni evasivi e pregiudizievoli
per l’erario. I beni sequestrati, infatti, qualora non fosse onorato il debito tributario da parte del diretto interessato, garantiranno il recupero a favore dell’erario delle imposte
evase.
61° anniversario della morte
di Suor Semplice
Domenica 23 marzo alle ore 18 presso la Chiesa di San Francesco si terrà una Santa Messa in occasione del 61° anniversario della morte della Serva di Dio Suor Semplice Maria
Berardi. La mattina del 23 marzo del 1953, Suor Semplice ricevette gli ultimi sacramenti, poi benedì e promise a chi le
stava vicino che li avrebbe sempre amati e protetti dal Cielo
perché, oramai la sua missione in terra era compiuta. Venne
chiamata al “premio eterno” alle ore 13.40, abbandonandosi
con la testa e cantando, con un filo di voce, “Viva Gesù”.
Le esequie si terranno presso la Chiesa della SS. Trinità, in
cui Suor Semplice ricevette il battesimo e la vestizione monacale.
Suor Semplice continua a vivere attraverso le persone che si
affidano quotidianamente a lei e tramite l’omonima Associazione dedita alla cura della casa di Via Roma, in cui Suor
Semplice operò per tutta la vita. Proclamata Serva di Dio,
sono in corso i preparativi per la traslazione del corpo dalla
cappellina cimiteriale alla Chiesa di San Francesco.
BREVI & CRONACA
IL DIARIO anno XII n. 11
PAG. 7
Il campetto di Viale Europa
Il campetto di Viale Europa al centro delle attenzioni della
quarta Commissione Consiliare permanente comunale di
Castrovillari.
Questa, guidata dal consigliere Onofrio Massarotti e costituita da Giovanna D’Ingianna, Lucio Rende, Pino Russo
( al momento assente per motivi personali) ed Anna De
Gaio, ne ha parlato su proposta di quest’ultima.
Nella riunione la De Gaio ha rappresentato lo stato di abbandono in cui versa il campetto, aggravato da atti di
vandalismo che si sono succeduti nel corso degli anni,
chiedendo al Vice Sindaco ed Assessore allo sport, Carlo
Sangineti, nonché per suo conto all’Amministrazione,
quali fossero le iniziative preventivate al fine di migliorare il Campo sportivo di quartiere, realizzato durante
l’Amministrazione Blaiotta.
Il Vice Sindaco, presente al momento, ha annunciato pure
che presto la struttura verrà resa agibile con un intervento economico da parte dell’Ente.
Per la stessa il Presidente Massarotti ha chiesto di metterla a Bando, prendendo spunto dall’apposito Regolamento licenziato dal Consiglio il mese scorso, affinché le
Associazioni presenti in città possano concorrere per ottenerne la gestione.
Così, al termine dei lavori, i consiglieri presenti con il Vice
Sindaco hanno deciso d’intervenire sia con le risorse già
pronte che con un Avviso Pubblico per ridare vita e riconsegnare la struttura alla comunità.
Le Giornate di primavera
del FAl
L’Amministrazione comunale di Castrovillari sostiene le
“Giornate di Primavera” organizzate dal Fondo Ambiente
Italiano in città, mettendo a disposizione , sabato 22 e domenica 23 marzo, una navetta per far visitare e conoscere
meglio, a quanti lo desiderano, il Santuario della Madonna del Castello, patrimonio a rischio del capoluogo
del Pollino e della Zona, a causa di un movimento di frana
iniziato nel marzo 2012 su un fronte del Colle dove è
posto e per il quale sono impegnati il Comitato per la Tutela, la Speciale Commissione Consiliare e l’Amministrazione comunale.
Le corse sono previste in partenza , dinanzi a palazzo
Cappelli, alle ore 10 ed alle ore 15 con ritorno , dinanzi
alla chiesa di San Giuliano, alle ore 12 ed alle ore 17.
L’iniziativa è curata, organizzata e seguita in tutti i suoi
particolari dagli appartenenti della locale Delegazione
del FAI, guidata da Donatella Laudadio, già assessore provinciale, che proporranno un percorso tra arte, natura e
memoria sulle tracce di una religiosità fortemente radicata nella popolazione quanto nel comprensorio come
rappresentano anche i diversi templi esistenti, dedicati
alla Madre di Gesù.
Accompagneranno fedeli e persone in questo tour d’approfondimento, che coinvolge anche il rione Civita, il “salotto antico della città, i ragazzi dell’ IPSIA , del Liceo
Classico, dell’Alberghiero e dell’Istituto d’Arte i veri “ciceroni” del momento divulgativo, coordinati dall’ispettore
onorario per i Beni Artistici e Culturali, Gianluigi Trombetti, membro della Delegazione di Castrovillari, e supportati da altri appartenenti.
Sold out
per Fabrizio Moro
Castrovillari – Che avrebbe riscontrato grande successo
la nona edizione di ‘Radio Eventi Generazioni’ c’èra da immaginarselo. Già al termine della prima ora di vendita dei
biglietti, infatti, oltre un centinaio erano andati a ruba. Da
lì al sould out il passo è stato breve. Sono arrivati veramente in tanti da varie parti della Calabria e dalle regioni
limitrofe per assistere al concerto di Fabrizio Moro. Di origini calabresi, Moro entra a far parte della lista di nomi
che negli anni si sono esibiti a Castrovillari grazie alla manifestazione ideata da Radio Nord: Federico Poggipollini,
Rio, Stef Burns, Mario Venuti, Antonella Ruggiero, Tazenda, Ron. Gioiosa e coinvolgente la partecipazione di
quanti erano lì per il giovane cantante ‘impegnato’, per
emozionarsi ed emozionare cantando la libertà. Per ascoltarsi, ritrovarsi, sentirsi parte di una storia. A fianco delle
canzoni già note al grande pubblico come quelle per
esempio che raccontano il dolore delle vittime della
mafia o la vicenda di Stefano Cucchi, Moro Moro ha interpretato quelle tratte dal suo ultimo album ‘L’inizio’.
Rosanna D'Agostino
L’estremo saluto
a don Lazzaro Longobardi
In migliaia sabato mattina a Lattughelle per dare l'estremo saluto a don Lazzaro Longobardi, il sacerdote di Sibari ucciso a
sprangate. Il servo di Dio chinato sui poveri di quella zona di periferia della Diocesi di Cassano all'Jonio è stato ricordato come
un «martire» della carità evangelica. Uomo «discreto» ma attento agli ultimi che ha voluto dare la sua vita fino alla fine per
coloro che aveva scelto di servire nella vita credendo al Vangelo.
Una morte che dice come «la nostra Chiesa e il nostro territorio
- ha ricordato monsignor Galantino che ha officiato la liturgia
funebre - hanno le energie necessarie e possono contare su una
religiosità straordinarie, capaci di ridare vita e di far germogliare
speranza. Abbiamo solo bisogno di lasciare più spazio allo Spirito di Dio e meno spazio alla nostra pigrizia; abbiamo bisogno
di lasciare più spazio alla intraprendenza della Parola di Dio e
meno spazio alla tentazione di non disturbare e di non lasciarci
disturbare dagli inviti sorprendenti ed esigenti della Parola di
Dio». Nella sua riflessione il Segretario generale della Cei e vescovo della Diocesi di Cassano all'Jonio ha ricordato come «il
martirio di padre Lazzaro - battezzato, religioso e sacerdote - ci
dice che nella Chiesa, almeno in alcuni suoi membri, non necessariamente in vista e da copertina, l’amore per Cristo e per il
Vangelo ė capace di provocare gesti significativi di accoglienza
ed è capace di essere davvero una Chiesa profetica». Nel racconto di questa vita spesa per il Vangelo Galantino ha sottolineato la «carica profetica della Chiesa, cioè quella capacità di
porre gesti non banali e prevedibili e quella capacità di dire parole significative per il nostro territorio - ha detto il presule - che
rischia tante volte di essere soffocata da eccesso di prudenza,
che poi è solo paura di osare e calcolo strumentale; che rischia
di essere soffocata da eccesso di equilibrio, che poi è solo voglia di non essere scomodati dalla radicalità del Vangelo».
Quello di Padre Lazzaro è un «dono ma è anche un compito per
la nostra Chiesa. Un dono che il Signore ci ha fatto attraverso
una persona della quale forse qualcuno di noi, anche Sacerdoti,
non conosceva nemmeno il timbro della voce, tanto padre Lazzaro era riservato».
“We are Happy
FromCastrovillari”
Anche Castrovillari, grazie all’associazione culturale Khoreia
2000, da un’idea di Marina Martino, Angela Micieli e Rosy Parrotta, ha risposto all’appello del cantante Pharrell Williams che
sulle note del suo grande successo, «Happy», ha invitato i ragazzi
di tutto il mondo a girare e inviare una propria clip, tra i “sorrisi”,
ed i luoghi più caratteristici delle proprie città di provenienza.
L’iniziativa si chiama «We are happy from...» e culminerà nella
giornata mondiale della felicità, fissata per il prossimo 20 marzo,
con la collaborazione dell’Onu. Un’idea piaciuta molto “al popolo del web”. In tutto il mondo, infatti, tantissime persone
stanno girando simpatici video pubblicati, poi, su YouTube e a
loro volta raccolti sul sito <wearehappyfrom.com>. La città del
Pollino non poteva mancare. Ed ecco bambini, artisti, giovani,
adulti e anziani pronti a sorridere in ogni dove. Con grande entusiasmo è stata realizzata una gioiosa video-cartolina di Castrovillari. Di questi tempi un sorriso è di certo la terapia migliore
contro la crisi e i problemi quotidiani. E, allora, perché non trascorrere qualche minuto di allegria guardando il video su YouTube...
Incendio in appartamento del
centro storico a Castrovillari
CASTROVILLARI Un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti si è sviluppato a in un'abitazione nel centro storico
di Castrovillari. Due famiglie sono state evacuate ma non si registrano persone ferite o intossicate. Le fiamme hanno interessato l'appartamento posto al primo piano dello stabile.
Successivamente il fumo sprigionatosi dal rogo ha invaso anche
l'abitazione posta al secondo piano. Sul posto sono intervenuti
alcune squadre dei vigili del fuoco che hanno evitato che le
fiamme, considerata la presenza di edifici addossati uno sull'altro, si propagassero anche ad altri stabili vicini. In corso da parte
dei vigili del fuoco le verifiche distabilità dell'edificio.
Cinema Ciminelli
PHILOMENA
0981.27717
ORARIO:
17,30
19,30
21.30
Cinema " Atomic Cafe’
340.3434125
Mr. Peabody &
Sherman
ORARIO
19,30
21,30
Amici
come noi