RELAZIONE ILLUSTRATIVA - Manuli Stetch

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA - Manuli Stetch
Dott. Angelo Nicotra
AGRONOMO
____________________________________________
REGIONE LAZIO
PROVINCIA di LATINA
INDAGINE VEGETAZIONALE
COMUNE di APRILIA
Ai sensi della Delibera della Giunta Regionale n° 2649
del
18
maggio
1999
come
successivamente
modificata con Deliberazione Giunta Regionale n. 655
dell’8/05/2001.
Committente:
MANULI STRETCH S. p. A.
S. R. Via Nettunense Km. 24
APRILIA
MANULI – S. p. A. - 2011
IL PROFESSIONISTA
DOTT. AGR. ANGELO NICOTRA
INDICE
pag.
Introduzione
3
1. Premesse e metodologia di studio
pag.
3
2. Inquadramento del territorio
pag.
5
pag.
5
pag.
11
2.1
Inquadramento geografico
3. Analisi di dettaglio dell’area oggetto di variante
3.1
Linee generali
pag.
11
3.2
Inquadramento climatico dell’area
pag.
12
3.3
Caratteristiche pedologiche dell’area
pag.
13
3.3.1
Origine e natura
pag.
13
3.3.2
Della qualità agronomica
pag.
15
4. Lineamenti vegetazionali
pag.
17
5. Scheda di rilevamento per l’indagine vegetazionale
pag.
20
6. Vincoli territoriali
pag.
21
7. Prescrizioni e direttive d’intervento
pag.
21
8. Conclusioni
pag.
22
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2
INTRODUZIONE
Il sottoscritto dott. Angelo Nicotra, Agronomo, iscritto al n° 57 dell’Ordine dei
Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Latina, con studio in Latina,
Via Alfieri n° 19, è stato incaricato dalla MANULI STRETCH S. p. A. di Aprilia di redigere
un’indagine vegetazionale propedeutica per la realizzazione degli interventi per lo
sviluppo delle ulteriori potenzialità operative dello stabilimento, elaborata ai sensi
della Delibera della Giunta Regionale n° 2649 del 18 maggio 1999 come in seguito
modificata con Deliberazione Giunta Regionale n. 655 dell’8/05/2001.
1. PREMESSE E METODOLOGIA DI STUDIO
La presente relazione costituisce la sintesi illustrativa dello studio vegetazionale
riguardante la Variante alle Norme Tecniche di Attuazione (N. T. A.) del P. R. G. del
Comune di Aprilia alla realizzazione di ampliamento di fabbricato già esistente.
L’affidamento e l’esecuzione del predetto incarico, si sono rese necessarie per il
corretto adempimento a tutte le Leggi e normative vigenti per la stesura ex – novo o la
redazione di varianti a strumenti urbanistici, con particolare riferimento alla Legge n°64
del 2.2.74, alla L. R. n° 72 del 12.6.75, alla Circolare Ass. LL.PP. R. L. n° 3317 del 29.10.80,
alla Circolare Ass. LL.PP. R. L. n° 2950 del 11.9.82, alla Circolare Ass. LL.PP. R. L. n° 769
del 23.11.82, alla D. G. R. 2649/99, e ad ogni altra successiva modifica e/o integrazione
delle norme citate.
L’esecuzione dello studio e la redazione dei documenti di sintesi da esso
derivanti – costituiti dalla presente relazione e dagli allegati cartografici – ha pertanto
seguito le Leggi ed i Regolamenti vigenti in materia di pianificazione territoriale nella
Regione Lazio, attenendosi alle indicazioni espresse, anche in incontri e colloqui
esplicativi, dai Funzionari del competente assessorato.
La metodologia di studio adottata, tiene conto delle più recenti vedute ed
orientamenti in materia di pianificazione territoriale, inquadrando il problema della
«fattibilità ambientale» delle previsioni urbanistiche in un’ottica più ampia di analisi
complessa del territorio in oggetto.
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In particolare, la finalità generale del presente studio è quella di:
a) classificare il territorio oggetto della richiesta, in funzione delle sue caratteristiche
oggettive, delle peculiarità naturali e dello stato in cui si trova, con riferimento ai
parametri: agronomico e vegetazionale;
b) fornire, attraverso un processo iterativo e specifici elaborati cartografici, alla scala
della pianificazione territoriale in oggetto, orientamenti sulle suscettività d’uso dei
vari ambiti ambientali, individuati come descritto nel precedente punto a), rispetto
alle scelte urbanistiche;
c) fornire un organico testo di Norme di attuazione di carattere ambientale dello
strumento urbanistico;
Costituiscono parte integrante della presente relazione le seguenti tavole
allegate:
-
TAV. 1: carta dell’inquadramento territoriale
rapp.
1: 200.000
-
TAV. 2: carta fitoclimatica del Lazio (Blasi et al. ) – estratto
rapp.
1:250.000
-
TAV. 3: carta tecnica regionale estratto
rapp.
1: 10.000
-
TAV. 4: carta tecnica regionale estratto
rapp.
1: 5.000
-
TAV. 5: mappa catastale (estratto)
rapp.
1: 2.000
-
TAV. 6: carta uso del suolo
rapp. Fuori scala
-
TAV. 7: carta della classificazione agronomica dei terreni
rapp.
1: 2.000
-
TAV. 8: carta della vegetazione
rapp.
1: 2.000
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2. INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO
2.1 Inquadramento geografico
L’area in oggetto ricade nel Comune di Aprilia, ed ha come riferimenti catastali:
-
Foglio 99, Particelle 10 – 11 – 84 – 186 – 290 – 292 – 185/1 – 185/2
Ricade nella zona omogenea del Piano Regolatore Generale del Comune di Aprilia
“SOTTOZONA D2 INDUSTRIALE A COMPARTO SOGGETTA A PIANO PARTICOLAREGGIATO
O LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA”. Il settore, interessato dalla realizzazione delle
opere de qua, copre una superficie di circa 4.000 mq.; il suo sviluppo è pressoché
trapezoidale e si estende alle spalle del corpo principale dello stabilimento industriale
esistente; è interamente compreso nella sezione n° 399040 della Carta Tecnica
Regionale.
E’ collocata nei pressi dell’agglomerato urbano di Aprilia. Nella TAVOLA 1 è riportata
l’ubicazione dell’area di studio su cartografia stradale.
Le TAVOLE 2, 3, e 4 completano la individuazione ubicativa cartografica del sito
oggetto d’indagine.
Figura 1. Foto aerea del sito
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TAVOLA 1
Inquadramento geografico e territoriale
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TAVOLA 2
Carta Fitoclimatica del Lazio (Blasi et al. ) – estratto
TAVOLA 3
Inquadramento Carta Tecnica Regionale 1:10.000
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TAVOLA 4
Inquadramento Carta Tecnica Regionale 1: 5.000
TAVOLA 5
Inquadramento Catastale
Comune Aprilia, Foglio n° 99 - estratto
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TAVOLA 6
Uso del suolo
Figura 2. Carta d'uso del suolo. Estratto. Area industriale e commerciale, depositi. ( Fonte
Provincia Latina)
TAVOLA 7
Classificazione agronomica
Figura 3. Carta della Classificazione Agronomica dei Terreni: Classe VI terreni non
coltivabili
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TAVOLA 8
Carta della vegetazione
Verde ornamentale
grandiflora, ecc.)
(Pinus
pinea,
Nerium
oleander,
Magnolia
Verde ornamentale (siepe di alloro (Laurus nobilis)
Erbaio polifita spontaneo (Gramigna, Festuca, Borsacchina, Tarassaco,
ecc.
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3. ANALISI DI DETTAGLIO DELL’AREA OGGETTO DI VARIANTE:
3.1 Linee generali
L’area in esame è localizzata a sud ovest del centro abitato di Aprilia, in Località
Casale Carroccetello. Il settore territoriale di riferimento risulta delimitato a Nord dalla
Via del Commercio, ad Ovest dalla S. R. Via Nettunense, ad Est dalla Via della Meccanica,
a Sud da Via dell’Industria.
I caratteri morfologici e vegetazionali dell’area sono strettamente connessi alla
natura geologica del substrato. Esso, alluvionale per origine, fa parte delle formazioni
tipiche dell’Agro Pontino limitate a Nord e a Nord Ovest dai corsi dell’Astura e del Fosso
Femminamorta, ad Est da una linea che passa poco a settentrione del casale Pantano e
dalla Strada per Ninfa.
La porzione più a Sud Ovest, invece, è adiacente alle dune costiere che, come è
noto, dalle colline del Piano Rosso si estendono fino ai piedi del promontorio del Circeo.
Questa parte di suolo, costituitasi in origine grazie al bradisismo della costa
durante il quaternario antico, vede la parte centrale risultato della colmatura più
recente a spese dei detriti rimaneggiati delle rocce eruttive del Vulcano Laziale, di quelle
argillo – calcaree dei Monti Lepini ed anche dei residui della flora palustre.
L’area nella quale si estende il lotto oggetto d’indagine è caratterizzata
dall’alternarsi di frazioni sabbiose (più superficiali) ad argille più o meno pesanti ma
spesso tanto frammiste da renderne difficile la distinzione.
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3.2
Inquadramento climatico dell’area
Secondo la Carta del fitoclima del Lazio (Blasi, 1993), il territorio considerato è
inquadrabile nella Unità fitoclimatica 12ª: Agro Pontino.
Si rilevano precipitazioni annue comprese tra 842 e 966 mm, con piogge estive
comprese tra 64 e 89 mm. È presente un periodo di aridità estiva prolungata da maggio
ad agosto ed un periodo di freddo non intenso, da novembre ad aprile. Le temperature
minime del mese più freddo sono comprese tra 3,6 e 5,5° C.
La vegetazione principale dei territori inquadrabili in questa unità fitoclimatica è
costituita da cerrete, querceti misti, boschi di sughera, boschi mesoigrofili, macchia
mediterranea, leccete con alloro e corbezzolo.
Tali aggruppamenti erano diffusi nella pianura prima della realizzazione delle
opere di bonifica. Attualmente, lembi di vegetazione originaria sono conservati nella
Selva, compresa nel Parco Nazionale Circeo.
Trattasi di porzione di territorio nella quale è ancora presente una discreta
connotazione agricola, anche se si è sviluppata, collateralmente, un’edilizia industriale
ed artigianale conseguente alla nuova realtà urbanistica.
Nelle vicinanze del lotto si rinvengono quasi esclusivamente insediamenti edilizi
di tipo artigianale ed industriale e le infrastrutture di servizio che completano il reticolo
delle attività principalmente rappresentate nella zona.
Non manca poi una sporadica presenza di edilizia di tipo “residenziale isolato” il
cui sviluppo è da considerare collegato a quello economico che la zona ha subito nel
tempo.
L’area non è attraversata da alcun corso d’acqua di significativa importanza se si
escludono i fossetti che segnano le aree di compluvio e che solo in occasione di
precipitazioni consistenti mostrano la presenza di modiche quantità di acque
meteoriche.
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3.3 Caratteristiche pedologiche dell’area
Il territorio si trova nel cuore della porzione a Nord Ovest della Pianura Pontina
che, accanto a zone di eccezionale fertilità, presenta terreni scarsamente produttivi e
sterili per difetti costituzionali e per particolari deficienze specifiche; terreni costituiti
principalmente da sabbie molto permeabili, con tenori bassi di acidità e che necessitano
di concimazioni fosfatico - azotate per ottenere rendimenti elevati dalle colture e argille
che costituiscono lo strato inferiore del suolo, inducendo, al terreno, pesantezza ed
elevata impermeabilità negli strati più profondi.
Le terre di elevata fertilità sono quelle di origine vulcanica, che occupano estese
superfici nella zona collinare verso nord-ovest, fra Cisterna e Conca e nella pianura fino a
Borgo Faiti.
Questi terreni vulcanici sovrastano tufi granulari che permettono lavorazioni
profonde, sono ricchi di elementi nutritivi (azoto, anidride fosforica, potassa e sostanza
umica), talvolta presentano notevole compattezza, dovuta alla natura stessa dei tufi da
cui provengono e che danno origine a più forti percentuali d’argilla.
3.3.1 Origine e natura
Più in particolare l’area interessata è caratterizzata da una tessitura sabbioso –
argillosa con prevalenza della prima negli strati superficiali e della seconda in quelli
sottostanti.
Si tratta di terreni poco lavorabili, plastici, fortemente impermeabili, freddi,
poco profondi, umidi che inducono limitazioni nella scelta degli investimenti attuabili.
Poco fertili, abbisognano di continui apporti di nutrienti per garantire rese in ogni caso
inferiori alla media.
Il rapporto acqua – terreno è fortemente condizionante tanto che lo
sfruttamento colturale presuppone la predisposizione di una rete di drenaggio delle
acque in eccesso perfettamente funzionante ed in ogni modo in grado di limitare i
problemi connessi al ristagno idrico.
Anche a causa di ciò, la varietà di investimenti colturali sarebbe limitata alle
specie rustiche come i cereali o gli erbai da foraggio, a meno che non si intervenga con
consistenti opere di miglioramento.
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L’analisi
è
ragionevolmente
limitata
all’area
direttamente
interessata
all’indagine che rappresenta, per ubicazione ed estensione, la porzione residuale di un
più ampio lotto nel quale è stato realizzato l’impianto industriale di proprietà della
committente.
Più in particolare, il lotto di cui alla presente indagine era, ab origine, parte di
un’area a connotazione agricola nella quale prevalevano colture di tipo estensivo e che
in seguito alla diversa destinazione urbanistica ha perso completamente l’originaria
connotazione.
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3.3.2 Della qualità agronomica
Illustrare le caratteristiche agronomiche della superficie di terreno di cui alla
richiesta, sarebbe fuor di luogo. L’ampliamento di cui si tratta, infatti, sarà realizzato su
area priva di edifici ma limitrofa a quella nella quale si insedia il fabbricato industriale
principale. Su tale superficie, quindi, in sostanza non è riscontrabile alcuna qualità
agronomica.
Per aderire comunque a quanto richiesto dalla norma e completare la
descrizione degli aspetti salienti dell’area, si elabora una tabella dalla quale emerge la
qualità agronomica del terreno costituente la superficie non occupata dalle strutture o
dagli edifici e che sarà coinvolto, così come detto dianzi.
Dalla Carta di Classificazione dei Terreni, redatta a cura dell’Istituto
Sperimentale per la Nutrizione delle Piante di Roma, è possibile riassumere le qualità
agro – pedologiche dei terreni coltivati, interessati dalla presente indagine nella tabella
che segue.
Fattori
Classi
Fattore suolo (S)
Profondità (b)
> mt. 0,50
Scheletro > = 2 mm.
Trascurabile
Tessitura (b)
ARGILLOSA
Reazione (b)
Da neutra a subalcalina
Permeabilità (b)
Bassa
6
b2
b1
b2
b2
b2
Fattore topografia (t)
-
Pendenza (g)
< 5%
-
Quota (q)
-
Fattore drenaggio (d)
d2
Falda superficiale
W1
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In definitiva, il terreno di cui all’indagine, può essere classificato con il
seguente simbolo:
6 sdb2 w1
cui corrisponde la classe 6sd relativa ai “terreni non coltivabili con difetti e
limitazioni di notevole entità”.
Possiamo
riscontrare
le
medesime
limitazioni
anche
attraverso
la
Classificazione del suolo secondo le capacità d’uso (metodo USDA).
La capacità d’uso si riferisce essenzialmente alle attività agricole e forestali e
nasce dai rilievi pedologici giungendo ad un accorpamento dei diversi suoli secondo
caratteristiche d’uso potenzialmente simili o che presentino le medesime limitazioni.
L’USDA propone otto classi distinte in base al grado di rischio di determinati usi
e, quindi, alla loro limitazione, la situazione prospettata permette di includere non solo
l’area oggetto di tale indagine ma anche il territorio limitrofo in una classe III ovvero con
“limitazioni importanti”; si tratta di suoli con orizzonte pedologico inferiore molto poco
permeabile hanno scarsa ritenzione idrica, discreto contenuto di sostanza organica e
rispondendo abbastanza bene alla fertilizzazione.
Classe VI
ovvero “terreni non coltivabili”
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4. LINEAMENTI VEGETAZIONALI
Nell’area di cui all’indagine non si rinvengono più entità arboree; il patrimonio
vegetazionale presente è in sostanza costituito dalla presenza di una ceppaia di
eucalyptus (Eucalyptus globulus) e da una folta cotica erbosa che ricopre il terreno,
rappresentata da specie erbacee tipiche della flora spontanea e da una siepe di Alloro
posta a dimora al momento della realizzazione dell’edificio industriale esistente.
La rimanente vegetazione è rappresentata, come detto, da esemplari
appartenenti alle specie erbacee spontanee in un miscuglio eterogeneo che vede
rappresentate le graminacee, le leguminose, le crucifere ecc.
Tale mescolanza deriva indiscutibilmente dalla spontaneità della diffusione, per
lo più anemofila, e dalla assoluta mancanza di qualsivoglia intervento colturale
razionale.
Le specie maggiormente rappresentate sono:
•
Trifoglio (Trifolium spp); Fam. Leguminose
•
Veccia (Vicia spp); Fam. Leguminose
•
Malva (Malva sylvestris); Fam. Malvacee
•
Ranuncolo (Ranunculus flammula); Fam. Ranuncolacee
•
Mercorella bastarda (Mercurialis perennis); Fam. Euforbiacee
•
Parietaria (Paritaria officinalis); Fam. Orticacee
•
Borsacchina (Capsella Bursa-Pastoris); Fam. Crocifere
•
Borragine (Borrago officinalis); Fam. Borraginacee
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Figura 4. Piccolo nucleo di eucaliptus, unico
esemplare arboreo
Figura 5. In primo piano un melo (Malus
communis), sullo sfondo il gruppo di
eucaliptus
Figura 6. L'area oggetto d'indagine. La
vegetazione del soprassuolo
Figura 7. Esemplare di cardo (Cynara
cardunculus).
Figura 8. Altro esponente della vegetazione
del soprassuolo.
Figura 9. Veduta d'insieme della vegetazione
erbacea presente nell'area
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Figura 10. Esempalre di Dente di Leone
(Taraxacum officinalis)
Figura 11. Pianta di carciofo (Cynara
scolimus)
Figura 12. La siepe di alloro (Laurus nobilis)
che delimita dal lato Ovest l'area oggetto
d'indagine
Figura 13. Ancora una vista d'insieme della
vegetazione presente
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5.
Scheda di rilevamento per l’indagine vegetazionale
Comune di Aprilia
CTR di riferimento 1: 10.000 –
Sezione: 399040
Formazioni Vegetali
Usi del suolo (rif. Corine Land Cover)
Descrizione
Aree coltivate
Assenti
Aree incolte e abbandonate
Terreni già seminativi ma non più utilizzati ai
fini agricoli.
Grado di Copertura del suolo <40%
Limitata formazione vegetale, costituite da
alberi, ma anche da cespugli e arbusti, nelle
quali unico rappresentante è la specie a
latifoglie (Eucaliptus)
Zone boscate
Grado di Copertura del suolo <40%
Fabbricati ed assimilati.
Aree urbanizzate
Viabilità Piste
sperimentali, raccordi, viabilità di servizio.
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6. Vincoli territoriali
L’esame della Carta dei vincoli non ha evidenziato la presenza, nell’area
oggetto di indagine, di Vincoli territoriali di qualsiasi natura.
Poiché, infine, dall’esame del progetto dell’opera si evince la volontà di non
procedere a modifiche sostanziali dello stato dei luoghi se non nella misura minimale ed
indispensabile a consentire una più organica organizzazione delle attività di produzione,
non si ritiene di dover indicare alcuna ulteriore prescrizione particolare se non quella di
delimitare il lato Sud del lotto una siepe costituita da soggetti di alloro o altra specie
tappezzante, così come quella già esistente, per delimitare al meglio il lotto stesso,
formando una quinta di separazione che mitighi l’impatto della nuova struttura.
In conclusione, lo stato di fatto, non può rappresentare motivo di perplessità
circa la richiesta di ampliamento dell’esistente edificio industriale e dunque la variante
urbanistica che, in fin dei conti, non implicherebbe aggravi significativi dal punto
dell’impatto sull’ambiente, consentendo un migliore esercizio dell’attività economica.
7. Prescrizioni e direttive d’intervento
Considerata la natura dell’intervento e lo stato di fatto dei luoghi di cui
trattasi, non si ritiene necessario indicare prescrizioni particolari o linee d’intervento
specifiche in quanto l’area oggetto d’indagine mostra connotazioni vegetazionali ed
ambientali di spessore assolutamente limitato e marginale e la sua utilizzazione ai fini
dell’esecuzione dell’ampliamento, non comporta alcun aggravio della valenza
naturalistica, ancorché considerabile, ma soltanto una diversa sistemazione in
aderenza con la destinazione urbanistica dell’intero comparto.
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8. Conclusioni
Con incarico del 14 ottobre 2011, la MANULI STRETCH S. p. A. di Aprilia, ha
affidato allo scrivente, Dott. Agronomo Angelo Nicotra, l’esecuzione dell’indagine
vegetazionale finalizzata all’ottenimento di una Variante alle N. T. A. del P. R. G. di
Aprilia” ai sensi della D. G. R. n° 2649/99, come successivamente modificata con
Deliberazione Giunta Regionale n. 655 del 08/05/2001, per la realizzazione
dell’ampliamento dello stabilimento industriale esistente in Via Nettunense.
Concluse tutte le analisi ed indagini “di campo” e lo studio del territorio,
esaminato il complesso dei parametri ambientali e vegetazionali, lo scrivente è giunto
alle seguenti conclusioni.
L’area oggetto di studio è rappresentata da una superficie complessiva
di circa 4.000 mq., compresa nel territorio del Comune di Aprilia e
collocata nei pressi dell’agglomerato urbano in località Carroccetello,
alla S. R. Via Nettunense; fa parte di più ampio lotto sul quale insiste un
edificio industriale oltre ad alcune strutture tecniche annesse;
lo sviluppo è pressoché longitudinale e si estende ortogonalmente alla
detta via Nettunense tra altri elementi della viabilità comunale e
provinciale;
tutto l’immobile mostra aspetto decisamente coerente con la nuova
destinazione e, in aderenza a quanto prescritto in sede di autorizzazione
alla variante, ha la superficie avulsa da qualsiasi connotazione agro
economica avendo acquistato una nuova peculiarità: quella più
specificatamente collegata all’uso industriale;
l’aspetto vegetazionale dell’area è caratterizzato dall’assenza di entità
arboree di ogni tipo se si eccettua un gruppo di eucaliptus riunito in
ceppaia; il patrimonio vegetazionale, in sostanza, è costituito dal
soprassuolo erbaceo e dagli esemplari ornamentali posti a dimora sulla
parte anteriore del lotto lungo la strada.;
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l’analisi della carta dei Vincoli, non evidenzia, per la zona, particolari
precauzioni; non si ritiene di indicare quindi, alcuna prescrizione;
In definitiva, si deve riferire che l’indagine non ha rivelato l’esistenza di
pericolosità o vulnerabilità ambientali di particolare spessore, ma soltanto ha permesso
di valutare come realizzabile l’intervento richiesto in quanto non incide su aspetti
naturalistici ed ambientali e non modifica la connotazione territoriale.
Tanto si doveva in adempimento dell’incarico ricevuto.
Il Professionista
Dott. Angelo Nicotra
AGRONOMO
Latina, 21 ottobre 2011
ALLEGATI
MANULI S. p. A. 2011
•
Modulistica
•
Cartografia
•
Planimetrie
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