Grano, farina e… business: asse Ita per avviare nuove
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Grano, farina e… business: asse Ita per avviare nuove
E v e n t i Grano, farina e… busin per avviare nuove partn Wheat, flour and... business: Italy-Ethiopia cooperation to start new partnerships U n a g i o r n ata internazionale d e d i c ata allo sviluppo imp re ndi tori ale di Andrea Barrica e Delia Maria Sebelin T he sixth edition of the Open Day of Ocrim turned international for the very first time: with the organizational support of Avenue media, “Grano, farina e…” turned into “Wheat, flour and…”. After the technical morning session that was focused on stone ground flours, a conference was held in the afternoon: “Italian Food DNA”. The highlight of the event was two round tables, held thousand miles away one from the other, with a real-time interaction on a dedicated channel by streaming. “Opening to the world to know each other and recognize one another” this was the theme of the conference. At the Italian table, the President of Federalimentare, 46 A n i n t e r n at i o n a l d ay d e d i c at e d to business development Luigi Scordamaglia, the Ceo of Ocrim, Alberto Antolini, the Ceo of Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, and the SecretaryGeneral of Coldiretti, Vincenzo Gesmundo. Among others Alberto Roncagli (potato chain), Anton Carra (Melinda), Fiorella Lenzi (Marchesi Antinori), Remo Grassi (Banfi), Pompeo Farchioni (Olio Farchioni), Furio Bragagnolo (Pasta Zara). From Addis Ababa, Tiberio Chiari, in charge of Progetto Filiere Agricole in Oromia (Aics of Florence), spoke about “Quality and safety of the agricultural and food value chains in Ethiopia”. moma The President of Ema (Ethiopian Millers’ Association), Taha Hussen Mohammed, described on the development needs of the milling sector together with the VicePresident of Ocrim, Sergio Antolini. Ethiopia has identified the agri-food sector and the wheat supply chain as the driving sector of its economy. «We are going through a crucial stage n o v e m b r e 2 0 1 6 E v e n t i ess: asse Italia-Etiopia nership Cremona Addis Abeba “G in our country - said the Vice-Minister of Industry Meles Mebrahtu - We reduced poverty and our economy is booming. With our industrial plans, we are ready to cooperate with Italy. We expect quality from Italy: we need it to modernize agriculture». This statement was confirmed by the Member of the European Parliament and former Minister of Agriculture n o v e m b r e 2 0 1 6 rano, farina e…”: affatto casuali i puntini di sospensione nel titolo dell’evento che, lo scorso 25 ottobre, ha riunito a Cremona, nella storica sede di Ocrim, l’eccellenza del settore agroalimentare italiano. Produttori, mugnai, tecnici ed esperti dell’Arte Bianca si sono confrontati sui temi più attuali riguardo la produzione e la lavorazione del cereale principe della dieta mediterranea. Protagonista indiscusso delle nostre tavole, infatti, il grano non è soltanto pane, pasta e pizza. O meglio, non così semplicemente. Paolo De Castro: «More food must be produced globally. Europe and Italy can and must do something more; in this perspective, the cooperation between our country and Ethiopia is of paramount importance». cooperation and development in Ethiopia. For Andrea Ghione, senior economist of Aics in Addis Ababa, «cooperation between the public and private sector is essential. Agriculture is a key industry for the future of Ethiopia». The Italian Ambassador in Addis Ababa, Giuseppe Mistretta, sees the agricultural sector as the key for the future: «We need to increase jobs and tackle undeclared employment. Therefore, we are committed to sustain in Ethiopia the first of 17 large agri-industrial parks». Technology and facilities are top priorities for Italy in Ethiopia, as it was underlined by Ginevra Letizia, Director of the Italian Agency for moma At the end of the day, an award ceremony was held - Captains of the Year 2016 - Italy Ethiopia - to honour «Italian and Ethiopian men and women who set an example in the perspective of a future vision for these two countries - explains, Fabio Raffaelli who has conceived this award - Dreamers and idealists but also, concretely, “bridges” for a future based on constructive relations between Italy and Ethiopia». ■ 47 E v e n t i Da sinistra: Alessandro Milan, giornalista de Il Sole 24Ore, con Alberto Antolini, a.d. di Ocrim, all’apertura della conferenza Italian Food DNA, in diretta satellitare con Addis Abeba Dietro ci sono anni di ricerca tecnologica e agraria, incontri-scontri tra diverse filosofie, gusti, tradizioni, modi e mode. Farina bianca o integrale, macinazione a pietra o a cilindri, sementi antiche, processi di lavorazione, valori nutrizionali. In una sola parola: cultura; come identità e come confronto. Questa sesta edizione dell’open day di Ocrim ha assunto, per la prima volta, anche una veste internazionale: grazie al supporto organizzativo di Avenue media, “Grano, farina e…” è diventato “Wheat, flour and…”. Infatti, dopo l’incontro tecnico della mattinata, focalizzato sulle farine alternative derivate dalla macinazione a pietra (vedi articolo precedente, ndr), si è svolta, nel pomeriggio, la conferenza: “Italian Food DNA”. Cuore del meeting, due tavole ron o v e m b r e 2 0 1 6 tonde a migliaia di chilometri di distanza l’una dall’altra, ma capaci di interagire “real time” in diretta satellitare. Tra Cremona e Addis Abeba - capitale dell’Etiopia - si è stabilito un dialogo propositivo e costruttivo tra personalità del mondo politico, economico e dell’agroalimentare di entrambi i Paesi ed esponenti delle eccellenze del cibo made in Italy. « L’ Et i o p i a è u n Pa e s e c h e h a a tt r a tt o il meglio dei mugnai africani» Alberto Antolini moma La conferenza internazionale ha trovato nell’ambasciatore italiano in Etiopia, Giuseppe Mistretta, uno dei suoi più attivi sostenitori, con il rinnovato impegno tricolore per la crescita del mondo agricolo in Etiopia e la salute del consumatore. Fondamentale anche il ruolo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo Sviluppo (Aics) che, attraverso la direttrice della sede di Addis Abeba, Ginevra Letizia, ha riconosciuto nell’evento un’opportunità per dare seguito ed efficacia, anche sul piano imprenditoriale, ai progetti realizzati dalla Cooperazione e dalle Istituzioni italiane impegnate nel settore. In questo contesto, Ocrim ha vestito i panni di osservatorio privilegiato non solo sulla filiera del grano e delle farine, ma anche sulle possibili 49 E v e n t i «C’è bisogno di più cibo e la cooperazione t r a It a l i a e d Et i o p i a è fo n d a m e n ta l e » Paolo De Castro finito». Come? «La strada ci sembrava in salita - ricorda il Ceo di Ocrim, Alberto Antolini - Ci siamo resi conto che conoscevaL’eurodeputato ed ex ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, è intervenuto in teleconferenza da Bruxelles mo bene gli attori a valle della filiera ma non quelli partnership industriali e commer- a monte». Da qui, la scelta della partnership con Bonifiche Ferraresi, la ciali nel comparto agroalimentare. «Negli ultimi anni - sostiene il diret- più grande realtà italiana di produziotore commerciale di Ocrim, Stefano ne e coltivazione di cereali, con un’eMazzini - abbiamo cercato una via stensione di oltre 7 mila ettari, quotata alternativa per fornire un nuovo servi- in Borsa in Italia e in Europa. zio al mondo molitorio. Oggi il molino «Le due aziende si sono incontrate non è più solo un impianto che macina per realizzare una filiera che partengrano e produce farina. È un’impresa do dalla coltivazione, dal controllo e alimentare a tutti gli effetti. Quindi, dal rispetto della materia prima (Boper essere partner dell’industria mo- nifiche Ferraresi), prosegue con la litoria “moderna”, dobbiamo coprire trasformazione attraverso macchine tutta la filiera, dal seme al prodotto all’avanguardia (Ocrim)». Ma in un mondo sempre più globalizzato è necessario abbattere i confini e confrontarsi con mercati, trend e filiere di altri Paesi. In tal modo, conoscendo “cosa c’è fuori” e - soprattutto “cosa è richiesto all’estero”, è possibile gettare le basi di un business basato sulla qualità e sul know-how made in Italy. Il made in Italy conquista l’Etiopia “Aprirsi al mondo per conoscersi e riconoscersi” è stato, quindi, il tema portante della conferenza “Italian Food DNA”. Attorno al tavolo italiano, moderato da Alessandro Milan, giornalista de Il Sole 24Ore, si sono riunite personalità del calibro di Luigi Scordamaglia, al vertice di FedeIl tavolo dei relatori ad Addis Abeba: la conferenza è stata tradotta in simultanea in inglese, italiano e amarico, la lingua locale n o v e m b r e 2 0 1 6 moma 51 E v e n t i Il viceministro dell’Industria Mebrahtu Meles (in primo piano) accanto all’ambasciatore d’Italia in Etiopia, Giuseppe Mistretta ralimentare, Alberto Antolini, a.d. di Ocrim, Federico Vecchioni, a.d. di Bonifiche Ferraresi, Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, solo per citarne alcuni. Il mondo dell’ortofrutta ha schierato Anton Carra di Melinda e Alberto Roncagli per la filiera delle patate; mentre quello del vino ha visto protagonisti Fiorella Lenzi, presidente di Marchesi Antinori, e Remo Grassi, amministratore delegato di Castello Banfi. Poi, l’olio d’oliva, rappresentato da Pompeo Farchioni (presidente di Olio Farchioni), e la pasta secca, con Furio Bragagnolo (presidente di Pasta Zara). In platea, numerosi operatori di mercato provenienti da Bolivia, India, Inghilterra e Stati Uniti. Ad Addis Abeba la tavola rotonda, guidata da Alfredo Tesio dell’Associazione Stampa Estera in Italia e moderata da Matteo Pianca (responsabile Prodotti d’eccellenza made in Italy esposti alla Ocrim di Cremona n o v e m b r e 2 0 1 6 moma «In oromia sorgerà il primo d i 1 7 pa r c h i agroindustriali» Giuseppe Mistretta dell’ufficio commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Etiopia) e Genene Gezu (Aics di Addis Abeba), ha riunito personaggi del mondo dell’agricoltura locale ed esperti dell’agribusiness. Tiberio Chiari, responsabile Progetto Filiere Agricole dell’Aics di Firenze, ha parlato di “Qualità e sicurezza delle filiere agricole e alimentari in Etiopia”, mentre “Gli strumenti finanziari per lo sviluppo di partnership” sono stati analizzati da Andrea Ghione, senior economist dell’Aics di Addis Abeba. Taha Hussen Mohammed, presidente di Ema (Ethiopian Millers’ Association, l’Associazione delle industrie 53 E v e n t i molitorie etiopi) si è invece soffermato sugli elementi chiave e le esigenze di sviluppo del settore molitorio nel suo Paese. Sempre dalla capitale africana, il vicepresidente di Ocrim, Sergio Antolini, si è focalizzato sulle tecnologie molitorie e sulle esperienze dell’azienda nel Paese. Tra le autorità, Mebrahtu Meles, viceministro dell’Industria in Etiopia, Endalkachew Sime, general manager della Camera di Commercio di Addis Abeba, Giuseppe Mistretta, ambasciatore italiano in Etiopia, e Ginevra Letizia, direttrice generale Aics di Addis Abeba. Antolini: «C’è bisogno di patriottismo» «C’è bisogno di patriottismo - ha affermato dall’Italia il Ceo di Ocrim, Alberto Antolini - Una parola ormai poco utilizzata, ma che esprime bene l’idea che deve guidare l’industria italiana se vuole essere vincente in un mondo globalizzato. Bisogna ragionare come sistema e armonizzare le esigenze e il potenziale di tutte le compo- Tiberio Chiari (Aics di Firenze) con alcuni coltivatori etiopi nenti. Fatto ciò, potremo esportare non solo l’alta qualità dei nostri prodotti ma anche quella altissima delle nostre conoscenze. La mia idea di industria è a filiera corta - continua Antolini - e proprio per questo abbiamo deciso di entrare in Bonifiche Ferraresi, il più grande complesso agricolo d’Europa. Vogliamo recuperare il rapporto con la terra e valorizzarla. In questo senso, l’Etiopia rappresenta un territorio ideale per clima e produttività « D a l l’ It a l i a c i a s p e tt i a m o q u a l i tà : n e a b b i a m o b i s o g n o per modernizzare l a n o s t r a a g r i c o lt u r a » Mebrahtu Meles Mebrahtu Meles, viceministro dell’Industria n o v e m b r e 2 0 1 6 moma 55 EVEN T I La direttrice della sede Aics di Addis Abeba, Ginevra Letizia «Tecnologie e i n f r a s t r u tt u r e sono tra l e p r i o r i tà d e l l’ i m p e g n o i ta l i a n o in etiopia» Ginevra Letizia dei terreni. Inoltre, è un Paese che ha attratto il meglio dei mugnai africani». L’Etiopia, infatti, ha individuato nel comparto agroalimentare, e in particolare nella filiera del frumento, il settore trainante per la propria economia. «Stiamo vivendo un momento cruciale per il nostro Paese - ha dichiarato Mebrahtu Meles, viceministro dell’Industria - Abbiamo ridotto la povertà e negli ultimi anni stiamo crescendo a ritmi vertiginosi. Grazie ai nostri piani industriali siamo pronti a collaborare con l’Italia. Da voi ci aspettiamo qualità: ne abbiamo n o v e m b r e 2 0 1 6 bisogno per modernizzare la nostra agricoltura e fare un ulteriore passo in avanti». Parole confermate dall’eurodeputato ed ex ministro dell’agricoltura Paolo De Castro, intervenuto in teleconferenza da Bruxelles: «È fondamentale di produrre più cibo, perché soltanto un mondo in grado di sfamare tutti i popoli può essere un luogo di pace. L’Europa e l’Italia possono e devono fare di più e, in questo senso, la cooperazione tra il nostro Paese e l’Etiopia è fondamentale». La sinergia fra i due Paesi è già da tempo un punto di forza di Ocrim. «Da oltre 35 anni siamo presenti in Etiopia - ricorda Matteo Antolini durante il suo moma intervento da Addis Abeba - In questa importante realtà della grande “Madre Africa” abbiamo sviluppato cinque unità produttive in aziende leader: Kassa Oma, Dire Dawa, Haleka, Khaliti, Debre Zeit». Grano e sviluppo economico Il grano come fonte di sostentamento non solo a tavola - sotto forma di pane e pasta - ma come traino per una reale politica di sviluppo. Nel suo intervento, l’a.d. di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni, ha ribadito: «La nostra realtà lavora 7 mila ettari di terreni in Italia e siamo l’unica impresa agricola occidentale quotata in Borsa. È il segno che 57 E v e n t i i mercati finanziari stanno tornando a guardare con attenzione alla terra. Non come bene rifugio, ma come elemento per produrre valore». «La terra è il petrolio del futuro», sostiene il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, che ha sottolineato come l’agroalimentare sia la vera risorsa per uno sviluppo sostenibile. Gli fa eco il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, il quale ha sottolineato come la chiave per il successo dei nostri prodotti risieda in un sistema a filiera corta e in una maggiore coordinazione tra coltivatori e manifattura. «Dobbiamo promuovere di più la pasta - è la convinzione di Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara perché è alla base della piramide alimentare. Il primo piatto all’italiana è uno stile alimentare che non è solo forma o moda, è soprattutto sostanza. E il suo enorme successo è evidenziato anche dal numero sempre maggiore di imitazioni». Mistretta: «L’agricoltura è trainante per l’Etiopia» L’ambasciatore italiano in Etiopia, Giuseppe Mistretta, vede nel comparto agricolo la chiave per il futuro: «Bisogna aumentare i posti di lavoro e contrastare quelli in nero. Vanno in questo senso i nostri sforzi per la creazione in Etiopia del primo di 17 grandi parchi agroindustriali». Tecnologie e infrastrutture le priorità dell’impegno italiano nel Paese africano, come hanno rilevato Ginevra Letizia, direttrice dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo in Etiopia, e Tiberio Chiari, Luigi Scordamaglia, al vertice di Federalimentare n o v e m b r e 2 0 1 6 responsabile Progetto Filiere Agricole in Oromia. Un altro aspetto di vitale importanza per agevolare lo sviluppo economico è migliorare le condizioni di accesso al credito per agricoltori e imprenditori etiopi, come ricorda Andrea Ghione, senior economist di Aics. «La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale - conferma Alberto Antolini (a sinistra) con Federico Vecchioni, a.d. di Bonifiche Ferraresi moma 59 E v e n t i Da sinistra: Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, con Alberto Antolini il presidente della Camera di Commercio italo-etiopica Endalkachew Sime - L’agricoltura è un settore chiave per il nostro futuro». Capitani Italia-Etiopia A conclusione della giornata si è tenuta la cerimonia Captains of the Year 2016 Italy-Ethiopia, che ha premiato quelle personalità che hanno già avviato un dialogo commerciale e sociale tra i due Paesi, contribuendo al miglioramento della qualità della vita della popolazione etiope. Questa edizione, la prima all’estero, nasce sulla scia del riconoscimento italiano che, da 21 anni, premia le eccellenze imprenditoriali e culturali del Belpaese. In diretta satellitare, il responsabile dell’ufficio Commerciale dell’Ambasciata italiana in Etiopia, Matteo Pianca, ha moderato l’evento, che ha visto il giornalista Fabio Raffaelli, ideatore del premio, consegnare i riconoscin o v e m b r e 2 0 1 6 menti a imprenditori italiani ed etiopi insieme a Sergio Antolini, vicepresidente di Ocrim. Momenti di grande emozione quando Gaetano Cristiano, general manager per il settore catering di Ethiopian Airlines, la compagnia di bandiera del Paese, 4 mila pasti al giorno all’insegna dell’italian food, ha ritirato la targa: «Sono orgoglioso di essere tra i protagonisti di questa manifestazione. Sono tanti gli imprenditori italiani ed etiopi che ogni giorno collaborano insieme. Il fatto che i nostri rispettivi Paesi vogliano proseguire su questa strada mi riempie di fiducia per il futuro. Come responsabile del catering di Ethiopian Airlines non ho dovuto faticare molto. Pasta, olio e vino italiani sono prodotti di eccellenza che tutti nel mondo conoscono e apprezzano». Gli altri Capitani 2016 sono stati: Adalberto Frezza, che ha fatto conoscere i prodotti italiani in Etiopia tramite la sua catena di supermercati moma Novis; Paolo De Francisci, titolare del pastificio Bottega Italia: in soli due anni ha creato un’impresa che oggi impiega oltre 50 dipendenti. La sua azienda ha di recente ottenuto l’esclusiva per la fornitura di pasta fresca alla Business Class di Ethiopian Airlines. Significa preparare ogni giorno migliaia di piatti pronti. 61 E v e n t i Da sinistra, Abeba Tesfaye Meteku, direttrice di Girum Food Complex e vicepresidente Ema, accanto a Taha Hussen Mohammed, presidente Ema, l’Associazione delle industrie molitorie etiopi Premiati anche Taha Hussen Mohammed, presidente di Ema (Ethiopian Millers’ Association); Tafa Jobie Bedanie, responsabile della ricerca vegetale presso l’Oromia Agricultural Research Institute (Oari) e referente scientifico etiopico del progetto di cooperazione sul grano duro; Kassa Dawit Oma, direttore del comparto produzione e di quello tecnico di Kojj Food Processing Complex, che punta sulla tecnologia all’avanguardia per realizzare prodotti alimentari di qualità; Camillo Calamai, che con la sua Village Industry detta legge in tema di moda in Etiopia; Elias Ketema Sima, titolare di Gusto Ristorante e ambasciatore della cucina italiana di alto livello ad Addis Abeba; Linda Marchetti, titolare di Linda Restaurant, da oltre 35 anni portabandiera delle eccellenze alimentari del Belpaese e “salotto buono” della comunità italiana ad Addis Abeba; Abeba Tesfaye Meteku, direttrice di Girum Food Complex e vicepresidente Ema; Mohammed Umer Bati, manager di Dire Farmers Union e strenuo sostenitore dell’aggregazione dei piccoli agricoltori per soddisfare le crescenti richieste di grano duro di qualità da parte delle industrie. «Figure italiane ed etiopi esemplari di un percorso all’insegna di una visione futura tra i due Paesi - conclude Fabio Raffaelli - Sognatori e idealisti ma, anche, concretamente “ponti” di un domani fatto di relazioni ottimali e costruttive tra Italia ed Etiopia». ■ Andrea Barrica, Delia Maria Sebelin n o v e m b r e 2 0 1 6 moma 63 ETHIOPIAN & ITALIAN INTERNATIONAL CONFERENCE Wheat, flour and... cremona-Addis Abeba Wednesday, 26 October 2016 Event promoted and supported by Organizing Secretariat: La registrazione dei partecipanti alla conferenza La conferenza in Etiopia “dialoga” in diretta satellitare con quella in Italia In Etiopia la conferenza si è svolta all’Hilton Hotel di Addis Abeba La direttrice della sede Aics di Addis Abeba, Ginevra Letizia Il presidente dell’Ethiopian Millers’ Association (Ema), l’Associazione delle industrie molitorie etiopi, Taha Hussen Mohammed Andrea Ghione, senior economist dell’Aics di Addis Abeba La sala convegni di Ocrim a Cremona in collegamento satellitare con Addis Abeba Da sinistra, il moderatore e giornalista de Il Sole 24Ore, Alessandro Milan, con il direttore operativo di Ocrim, Maurizio Galbignani Il vicepresidente di Ocrim, Sergio Antolini Abeba Tesfaye Meteku, direttrice di Girum Food Complex, riceve il premio da Tiberio Chiari, responsabile del progetto Filiere Agricole (Aics di Firenze). Al centro Sergio Antolini e a destra Fabio Raffaelli, ideatore del Premio Imprenditori e operatori della filiera agroalimentare presenti alla tavola rotonda di Cremona Dall’Italia, Alessandro Milan (a sinistra) apre il dibattito con Alberto Antolini, a.d. di Ocrim (a destra) Ad Addis Abeba la tavola rotonda è stata guidata da Alfredo Tesio dell’Associazione Stampa Estera in Italia Matteo Antolini espone i risultati ottenuti da Ocrim in Etiopia Dall’Italia, l’intervento del vertice di Bonifiche Ferraresi, Federico Vecchioni Il viceministro dell’Industria etiope, Mebrahtu Meles L’ambasciatore italiano in Etiopia, Giuseppe Mistretta I vincitori della prima edizione di Captains of the Year 2016 Italia-Etiopia Da sinistra: Gaetano Cristiano, general manager settore catering di Ethiopian Airlines, la compagnia di bandiera del Paese, con Paolo De Francisci, titolare del pastificio Bottega Italia Un momento del party a base di prodotti italiani che ha chiuso l’evento in Etiopia Mebrahtu Meles, viceministro dell’Industria, con Claudio Vercellone, Ceo di Avenue media Taha Hussen Mohammed, presidente Ema, con Tiberio Chiari, responsabile Progetto Filiere Agricole in Oromia (Aics di Firenze) e altri operatori del settore agroindustriale etiope