CARRARA S. STEFANO 4 novembre 2006 Sr GIANNINA
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CARRARA S. STEFANO 4 novembre 2006 Sr GIANNINA
CARRARA S. STEFANO 4 novembre 2006 Sr GIANNINA BERGAMASCO FESTEGGIA P anni di genitori, ai fratelli, ai nipoti ( 31), ai pronipoti (56) e, finora, cinque figli dei pronipoti. Suor Giannina, attualmente in servizio a Ziano di Fiemme nel Trentino, ha svolto la sua attività con spirito generoso e convinzione, lasciando un grato ricordo della sua opera in diverse re a l t à : a Padova, a Trento, a Valdagno, a Pegolotte di Cona, in due periodi diversi a Carrara San Giorgio, a Novale, a L e g n a ro . rofessione RELIGIOSA nell’Istituto I familiari di Suor Giannina Delle Figlie di Maria Ausiliatrice con una S. Messa celebrata nel suo paese natale, Carrara S. Stefano, Suor Giannina ha ricordato e ringraziato solennemente insieme ai suoi cari, i preziosi 50 anni di vita consacrata al Signore, avvenuta il 5 agosto 1956. Alla celebrazione hanno partecipato anche due Consorelle, compaesane, Suor Valeria Belluco e Suor Maria Franceschi. Per l’occasione si sono ritrovati una cinquantina tra nipoti, parenti ed amici vari. Particolarmente commosso l’unico fratello vivente, Alfredo (84 anni); la sorella Olga (novantenne) non ha potuto partecipare perché inferma. Suor Giannina, infatti, è l’ultima di 12 figli (2 morti dopo pochi mesi di vita) “dea rassa dei Fumara”: In questa felice circostanza le è stato donato un quadro contenente l’albero genealogico, Un simbolico e lieto riconoscimento della 6/8 dicembre 2006 ESPERIENZA COMUNITARIA A BELLUNO L a Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Belluno quest’anno ha festeggiato la Festa di Maria Immacolata in una maniera tutta speciale: abbiamo aperto la casa ed il cuore ad un gruppo di ragazze che con noi ha trascorso tre giorni, dal 6 all’8 dicembre appunto. L’esperienza comunitaria è partita nella nostra realtà da qualche tempo, e prevede la convivenza con le ragazze del biennio ogni due lunedì, e naturalmente con le loro animatrici. Perciò, con i Confratelli Salesiani, abbiamo pensato di vivere anche una festa così importante come l’Immacolata insieme ai giovani, permettendo a loro e a noi di condividere tempi e spazi di reciproca crescita e di vita insieme. L’esperienza è cominciata il mercoledì pomeriggio ed i ragazzi che sono gli animatori dell’oratorio dei Salesiani “ricchezza” più preziosa di famiglia, quella di tutti suoi numerosi membri: dai nonni, ai ● Compatibilmente con i loro impegni, hanno studiato insieme abituandosi piano piano al fatto di dovere aiutarsi a vicenda nel cercare il clima giusto per lo studio. ● L’incontro poi si è tenuto alle ore 18.00 e, dopo la cena tutti insieme, le ragazze si sono spostate da noi per una serata allegra e per la notte. 21 dicembre 2006 CONEGLIANO Da “La Tribuna di Treviso” ● Il giorno dopo, tra scuola, attività varie in preparazione della Festa dell’Immacolata e lo studio, il pomeriggio è volato “SEI STUDENTI MISSIONARI IN BURKINA FASO ● la sera invece, abbiamo cenato tutti da noi e, dopo un bel momento di ricreazione, abbiamo ascoltato le testimonianze di Don Michele Canella e Suor Valeria Falotico. I ragazzi dell’Immacolata e del Marconi un mese come volontari L’obiettivo dell’incontro era infatti far riflettere i ragazzi sulle scelte, piccole e grandi, che la vita chiede di fare, avendo come esempio e modello Maria, prima discepola di Gesù. Un’esperienza davvero ricca e profonda. P poter condividere con i giovani tempo, spazi, risorse, aiuta sempre a mantenersi giovani con e come loro, ponendosi in atteggiamento di ascolto verso la realtà che ci circonda, per poterne cogliere i segni di bene e di speranza. Anche la collaborazione con i nostri Confratelli Salesiani si è rivelata arricchente e profonda, testimoniando ai ragazzi che con noi hanno vissuto, lo Spirito di famiglia che con Don Bosco e Madre Mazzarello ci hanno consegnato. S i erano dati da fare per raccogliere fondi per la costruzione di una scuola in Burkina Faso. Ora andranno un mese lì. Sono i sei ragazzi delle scuole superiori coneglianesi, i tre studenti del Collegio “Immacolata”, due dello Scientifico “Marconi” e un ragazzo esterno che accompagnati da un professore dell’Immacolata Le studentesse che andranno in Burkina, da sin.: Giovanna Cartelli Maria Serafin. Una nota di accoglienza premurosa ed un ringraziamento profondo va alle suore della comunità di Belluno, che non hanno risparmiato energie e fatiche per trascorrere con le ragazze le serate e per rendere il clima della casa caldo, come il Cuore Immacolato di Maria. Suor Danilla Fraccaro partiranno per l’Africa dove staranno dal 3 al 28 gennaio prossimi grazie al contributo del comune di Conegliano e dell’Associazione Ancora e che va a coronare il progetto “Da Conegliano una scuola per il Burkuna”. I ragazzi andranno in un villaggio vicino a Bobodioulasso, dove opera una missione delle suore di Maria Santissima Consolatrice dell’Ospedale "De Gironcoli" Per ringraziare dell’arrivo anticipato le ►e aiuteranno nell’attività di educazione e animazione quei bimbi ai quali anche loro hanno dato un luogo dove crescere e studiare. Suore hanno preparato un coro di bambini che ha cantato le canzoncine di Natale e recitato alcuna poesie sulla grande Festività, in onore del festeggiato, il Bambino Gesù, e grazioso omaggio a tutti gli ospiti presenti. “S Bravissime le insegnanti che con grande pero di riuscire a migliorare me stessa – dice la diciottenne Mara Serafin – e di regalare una parte di me stessa a questi bimbi, donando loro un sorriso”. “D opo la raccolta economica – spiega Giovanna Cartelli, altra volontaria – è nata in noi ragazzi la voglia di dare un contributo fisico. Certo, c’è un po’ di timore, ma lo supereremo”. “S i tratta di una bella notizia – spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Loris Balliana – per le nuove generazioni, che hanno voglia di conoscere e migliorarsi, anche attraverso esperienze del genere”. Sa. B. pazienza sono riuscite a far parlare al microfono anche i bambini più timidi. C ome ha spiegato la Superiora nella presentazione, non tutto quanto era stato previsto con entusiasmo e completezza è stato possibile realizzare. La causa: un susseguirsi di malattie stagionali che nelle ultime settimane hanno limitato la frequenza dei bambini. Senza i bambini - la materia prima – le maestre hanno quindi dovuto sacrificare alcune scenette. ► Molto indovinato anche il momento di ingresso di Babbo Natale che ha distribuito i doni. Un risultato d’insieme davvero 18 dicembre 2006 «GRANDE FESTA A VIGO» Da “Il Corriere delle Alpi” BABBO NATALE IN VISITA ALLA MATERNA accolto con canti e piccole poesie C on alcuni giorni di anticipo, Babbo Natale è arrivato nella Scuola dell’Infanzia a Vigo di Cadore. ◙ Ad attenderlo, tutti i bambini e una marea di parenti. eccellente che si è concluso con gli abbracci finali di tutti i presenti, grandi e piccoli, davanti alle tavole imbandite. E non sono più esistiti raggruppamenti o divisioni di paesi e di borgate. Infine lo scambio più esplosivo e festoso degli auguri per Natale che venivano dritti dal cuore. (U. D.) MOTTA DI LIVENZA 5 gennaio 2007 I MUSSULMANI COLLABORANO AL PRESEPE DEI BAMBINI DELL’ASILO All’interno del classico scenario vi sono rappresentate tutte le famiglie dei cento piccoli alunni della scuola. E’ visibile in questi giorni alla Scuola dell’Infanzia della località mottenese di Lorenzaga un presepio particolare. S i tratta di una rappresentazione realizzata da tutte le oltre cento famiglie che frequentano l’istituto. La sua singolarità sta nel fatto che ogni famiglia ha rappresentato se stessa per essere posizionata nel classico scenario Natalizio del presepio Sr Fernanda la Direttrice spiega: “Il nostro lavoro è più efficace se partecipano anche i genitori. In questo caso abbiamo chiesto ai bambini di farsi aiutare dai loro genitori per poter portare a scuola un lavoro rappresentante la loro realtà familiare”. loro, prima di tutto vengono i figli e conta molto la loro gratificazione e felicità. ► I loro bambini infatti, pur non essendo obbligati hanno voluto partecipare insieme a tutti, come a un bel gioco. Un gioco sereno e costruttore - anche a loro insaputa - di pace, amore e solidarietà”. (N.B) 14 gennaio – 2007 PACENGO INCONTRA SR LUCIA VIGATO E SR MASSIMA ORESTI Dedica loro questa poesia Una postilla AGGIUNTA a mano dice: Ancora non si sono dimenticati delle loro Suore!!!! A loro un grazie, perché anche se lontane …. ci sono! Fe largo, scanseve, la corriera l’arriva! Tutti sono arrivati i è quei de Pasingo che da n’ano sofriva finchè i sa decisi, radunè e partidi. E anca st’ano sen qua; en sta bela giornada per darghe l’elogio a ste suore lontane che ha voluo lasarne par diventar Padovane. Un gesto bello e simbolico che ci ha dato Portemo notisie d’en paese lontano che tanto el va dato, e che avì tegnuo par man Je tante le robe che avì seminae qualcuna le persa, qualcuna s’avansa. A volte ghe vol na bela costansa a volte persin de la Providensa. con creazioni originali ed eccellenti che hanno permesso di allestire un grande presepio costituito dalla collocazione d’insieme di tutte le famiglie di Lorenzaga e non. grande soddisfazione, ma siamo soprattutto felici per i bambini e le loro famiglie.” A Lorenzaga si commenta però un altro elemento curioso: al presepe hanno contribuito anche la quasi totalità delle famiglie extracomunitarie. ► “Famiglie di religione musulmana che hanno affidato senza riserve i loro bambini alla nostra struttura. ►Una scelta importante – conclude sr Fernanda – perché dimostra che anche per E con l’oratorio ogni ano disen: “Sen stufi, sen strachi, sen pochi. Quest’ano seren” Ma gira e rigira la forsa la ven. E all’inisio dell’ano se ricarichen, così nen avanti “Don Bosco sostien, quel tanto lavoro che ghemo da far in quell’Opera che ve si enventè de fondar” Ma semo contenti, l’è opera bona. I buteleti i se gode, i va a casa contenti; le mame en po’ meno: i è sporchi fino ai denti. Adesso anca el canto ghè all’oratorio El maestro Alessandro el taca a sonar e anca i angeli i ven a scoltar. El paese le quel, ghe en morto ogni tanto, ma la vita se sa la riserva anca el pianto. Ma quando en fiol nase adeso en paes se tira campane, se fan gran sorprese. Na liete novela gaven da contarve, la Ciesa alla festa le piena de sol: se canta, se prega, se ride de for. “L’è mesogirno, butei nen a casa, ma nesuni se move: brusese anca casa”! Don Esio l’è bravo la favela ghe l’ha e quando sul pulpito la predica el fa, sen tuti encantà!! Na bona parola el ghe là che i sia bei che i sia bruti distinsion non el fa. E quanto a Osvaldo el diacono nostro el magna de gusto… Ma le bravo anca lu e non parlemone più. Par el resto va ben, no ne lamenten. Care sorelle di un tempo che fu Quanta tristessa no essarghe più. La vostra mancansa noi altri sentemo ma come vedì a catarve vegnemo e se ancor Pacengo qualche volta l’è en sogno disine preghiere, ghe ne avemo bisogno! Le vostre preghiere ie bone, ie sante el Padre eterno el glie ascolta tute quante. Questa poesia l’ho scrita de note, perciò perdoneme, ghe sarà qualche error ma en fondo credime, l’ho scrita col cor! Evviva Le SUORE!! DA TRIESTE «…UN PO’ DI CRONACA! » Raccontiamo quanto stiamo vivendo con la ristrutturazione in atto, di una parte della nostra casa. Nel marzo 2006, con l’arrivo della scavatrice e della gru, sotto lo sguardo attento e curioso di bambini e ragazzi, i quali hanno seguito le non facili manovre di istallazione del cantiere, sono iniziati i lavori di ristrutturazione di una parte dello stabile dove abitiamo in via dell’Istria, 55. Tutto il complesso, nel gennaio del 2004 è diventato proprietà dell’Ispettoria e già in precedenza era stato preparato un progetto di massima per migliorare l’abitazione delle suore e le aule del doposcuola. ►Con l’acquisto dell’immobile il progetto si è definito meglio e anche la Scuola dell’Infanzia è rientrata nella ristrutturazione. ►Quando è arrivata la concessione edilizia le procedure hanno iniziato ad affrontare le cose più concrete e fattibili: scelta della impresa edile che avrebbe condotto i lavori, ricerca dei locali per il trasloco della Scuola e dell’abitazione per alcune suore ecc… Pian piano ogni cosa è stata fatta. ►Le suore che abitavano la casetta sono andate in trasferta presso l’Opera S. Giuseppe vivendo ogni giorno un po’ di “esodo”. ►La Scuola ha trovato accoglienza presso il centro giovanile dei Salesiani e da settembre funziona nella nuova sede. ►Per le maestre e i bambini, la flessibilità è stata la parola d’ordine, per adattarsi ai nuovi locali con tutto ciò che questo comporta. Le attività si svolgono comunque ugualmente. ► Il Centro estivo ha avuto il cortile più ristretto e un refettorio quasi dimezzato, ma in qualche modo ha accolto i duecento ragazzi che ogni anno lo frequentano. Così i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno visto restringersi giorno dopo giorno il giardino e altri spazi. Che dire poi quando, terminata l’attività, ai primi di luglio si è dovuto sgomberare tutta l’area in brevissimo tempo, poiché la ditta aveva bisogno di proseguire il lavoro secondo quanto era stato programmato. Si può immaginare come sono stati vissuti i giorni del trasloco: imballare, spostare, portare alla discarica ciò che si doveva eliminare, trasportare ecc. Ma con i lavori che procedevano a pieno ritmo si lavorava con entusiasmo pensando al futuro. Ora stanno ultimando gli impianti idraulici ed elettrici e c’è la speranza che con giugno la casa ci venga consegnata per essere arredata e resa attiva per il prossimo settembre. Sicuramente nel frattempo si porteranno avanti le varie attività estive come è stato fatto l’anno scorso. L’invito, soprattutto, per tutte le suore che sono passate da Trieste è di fare una gita e vedere la trasformazione in atto, oppure arriverà il tempo dell’inaugurazione (settembreottobre) e quindi, si potrà visitare il nuovo fabbricato e considerare quanto l’Ispettoria ha investito su questa casa. Arrivederci quindi a quando sarà tutto completato! E grazie all’Ispettoria per questo grosso investimento. La Comunità O.M.A. 20 Dicembre 2006 LOZZO ATESTINO UN MODO DIVERSO PER FARE CATECHESI Ogni sabato ci troviamo al Centro Parrocchiale per l’ora di catechesi. Sabato, 16 dicembre 2006, noi ragazzi di IV° elementare, ci siamo trovati insieme ai nostri genitori e alle catechiste per andare a visitare una “Casa Famiglia” dell’Associazione PAPA GIOVANNI XXIII°, a Valnogaredo. Questa famiglia accoglie bambini che hanno genitori ammalati o in difficoltà e rimangono con loro in affido temporaneo. Siamo andati proprio per incontrare questi bambini che vivono assieme a dei genitori che li amano, li curano,li educano. I bambini in affido vanno a scuola, alla catechesi come facciamo noi e tra loro si vogliono un gran bene come una vera famiglia. La Signora Lucia e il Signor Palmino sono sposati e hanno due bambini: Pietro e Samuele e poi gli altri bambini in affido cui vogliono molto bene. La Signora Lucia ci ha raccontato la storia di una Signora che vive con loro e che abbiamo conosciuto .Questa Signora viene dal Kossovo ed è venuta in Italia per poter curare il suo bambino. E’ arrivata in Italia a piedi con il bambino per mano ed era pure incinta di due gemelli. E’ venuta in Italia perchè il bambino ha bisogno di un difficile intervento che solo qui si può fare e deve essere aiutato. Nel frattempo a Padova sono nati i due gemellini che abbiamo visto. Abbiamo letto il brano del Vangelo dove Gesù dice:”Avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito...”. Allora abbiamo capito che cosa vuol dire Gesù. Anche noi abbiamo portato a quei bambini dei doni proprio come hanno fatto i pastori quando è nato Gesù Bambino. E’ stata un’esperienza molto bella e abbiamo capito che cosa vuol dire “amare il prossimo”: La Signora Lucia ci ha fatto capire che la vera gioia viene dal donare e dal vivere il Vangelo in modo concreto. Abbiamo colto in quei genitori tanta serena disponibilità e ci hanno insegnato a non cercare il superfluo, ma solo il semplice necessario. Tale esperienza è stata un insegnamento per noi e per i nostri genitori e vogliamo imitarli e condividere la nostra gioia anche con altri bambini meno fortunati di noi. I Ragazzi di IV° Elementare