Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006

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Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
EDITORIALE
di Alessandro Raimondi
Un saluto a tutti i soci!
Bentrovati ancora su queste pagine. Il numero di questo
mese ha dei contenuti interessanti ed essendo l’ultimo,
prima dell’Apuliacon, include delle importanti informazioni
ed anticipazioni su quello che troverete in Convention il 3
e 4 Marzo 2007.
Da questo numero inauguriamo una nuova rubrica
curata da Riccardo Nuzzi, “Intervista al personaggio”. Una
ipotetica intervista fatta ai vari personaggi di Star Trek.
Attenzione, non una intervista all’attore, ma proprio al personaggio!
Il resoconto dei Colonial Days farà rivivere, a chi era
presente, i tre giorni della Convention dedicata a BSG e, a
chi non c’era, magari farà venir voglia di essere presente
al Galacticon One!
La sezione delle news si dimostra molto ricca di contenuti mentre l’articolo sulla religione nelle dodici colonie ci
consente di approfondire la conoscenza della nuova serie
di Battlestar Galactica.
La rubrica dedicata ai profili dei personaggi di BSG è
anch’essa una novità che prende il via da questo numero.
Si inizia con William Adama e si prosegue nel prossimo
numero con Laura Roslin.
Nella sezione Star Trek troviamo il consueto appuntamento con la tecnologia trek e un esauriente articolo dedicato ad una delle razze dell’universo Trek assieme più
amate e più temute: I Borg.
Per finire non può mancare la sezione scientifica con
una intervista esclusiva dell’Arecibo@Net a Guion Bluford,
il primo afroamericano nello spazio!
Che altro dirvi se non...
Buona lettura e alla prossima!
Naturalmente non possiamo non augurarvi
Buon Natale e Felice Anno Nuovo !!
Possiate passare un sereno
periodo festivo e che il nuovo
anno ci porti una nuova serie
di Star Trek e l'annuncio della
quarta stagione di BSG!!
La Redazione.
Arecibo@Net n. 6 Dicembre 2006
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L’associazione in attività
News
Houmor
Speciale Convention: Colonial Days
Sezione BSG
La religione nelle dodici colonie
Profilo: William Adama
Speciale modellismo: I modelli di BSG
Recensione: La colonna sonora della miniserie
Intervista a Katee Sackhoff
Sezione Star Trek
Intervista al personaggio: William T. Riker
Le razze di Star Trek: I Borg
Guida agli episodi: Enterprise
Tecnologia Trek: Generatori di gravità
Sezione Scienza
Intervista a Guion Bluford
Le stelle giganti
di Alessandro Raimondi
di Riccardo Nuzzi
di Alessandro Raimondi
di Lia Mariani
di Tcesko Genchi
di Tcesko Genchi
di Nicole Tistarelli
di Alessandro Raimondi
di Riccardo Nuzzi
di Riccardo Nuzzi
di Michele Masiello
di Tcesko Genchi
di Giuseppe Picca
di Riccardo Simone
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
REDAZIONE
Arecibo@Net - Bollettino trimestrale dell’Associazione
Culturale USSArecibo - N.6 Dicembre 2006
Redazione: Via Napoli 6/b Bari-S.Spirito
Tel. 0805302092 - E-mail: [email protected]
Sito: http://www.battlestargalactica.it/arecibonet.asp
Direttore responsabile: Alessandro Raimondi
Impaginazione e grafica: Alessandro Raimondi
Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero:
Giuseppe Picca
Lia Mariani
Michele Masiello
Nicole Leila Tistarelli
Riccardo Nuzzi
Riccardo Simone
Tcesko Genchi
L’ASSOCIAZIONE IN ATTIVITA’
Di Alessandro Raimondi
Salve a tutti!
Benvenuti alla consueta sezione dedicata alle attività
dell’associazione. Come ben sapete si sono appena conclusi i Colonial Days sui quali non mi dilungherò molto,
visto l’esauriente resoconto che troverete nelle pagine
seguenti. Vorrei solo chiamarli in causa per sottolinearne
alcuni aspetti la cui sede di trattazione ideale credo sia
proprio questa.
Nel forum del sito www.battlestargalactica.it qualcuno
chiedeva di realizzare una manifestazione dedicata a BSG
in una location più facilmente raggiungibile per tutti i Fan
della serie in Italia. Ora come allora mi sento di rispondere
in maniera rapida e precisa.
La posizione del Club è semplice. Per ora la Galacticon, la convention di BSG in Italia si realizza a Bari perché
questa è la sede dove l’associazione organizza la sua
manifestazione storica l’Apuliacon.
L’organizzazione dell’Apuliacon come la sua ubicazione è per noi un “Format” ben conosciuto. Sappiamo a
chi, come e quando rivolgerci. In altre parole, facendo ogni
anno quasi la stessa cosa, qui abbiamo gran parte della
manifestazione già pronta.
Oltre a questo c’è da dire che praticamente quasi tutto il
consiglio direttivo dell’Associazione risiede nella provincia
di Bari. Consci delle difficoltà che voi fan possiate avere e
della necessità di divulgare quanto più possibile una serie
che per ora è stata trasmessa solo su canali satellitari,
abbiamo deciso, almeno per il momento, di seguire una
politica di partecipazione ed organizzazione a quanti più
eventi possibili durante l’anno.
Questo ci porta ad essere presenti a tutte le più importanti manifestazioni a tema che si svolgono sul territorio
nazionale. Attualmente quindi la situazione è questa. In
futuro le cose possono cambiare, sia con il cambiamento
dei membri del consiglio direttivo (che risiedendo altrove
potrebbero avere contatti diretti sul territorio), sia con la
crescita del club che, trovando sempre più persone che
collaborino in varie parti d’Italia, avrebbe delle persone di
riferimento cui affidarsi per l’eventuale organizzazione di
una Convention in altre Location.
Esaurito questo argomento torniamo a noi e agli eventi
in programma.
La campagna “Adotta un tostapane” si è conclusa e il
club è soddisfatto dei risultati ottenuti. Grazie a tutti i partecipanti siamo riusciti ad incrementare gli introiti dell’associazione che saranno impiegati per la realizzazione del
Galacticon One.
Sempre rimanendo in tema di Galacticon One e sempre
grazie all’entusiasmo di tutti voi, c’è una notizia importantissima ed eccitante che ho da darvi. Siamo in contatto
con il manager di Tahmoh Penikett (Helo)! Le trattative per
averlo come ospite all’Apuliacon sono ad uno stato avanzato. A Gennaio sapremo per certo se avremo l’onore di
averlo ospite per due giorni nelle sale dello Sheraton a
disposizione di voi fan! Tenete sotto controllo i siti www.
battlestargalactica.it e www.apuliacon.it !
Oltre a questa ottima notizia ve ne aggiungo un’altra.
La certezza di un gradito ritorno. Anche quest’anno ospite
dell’Apuliacon, avremo l’astronauta Umberto Guidoni! Chi
l’anno scorso non è riuscito ad incontrarlo e a sentire la
sua interessantissima relazione, non può lasciarsi sfuggire
ancora una volta questa occasione. L’astronauta italiano
si intratterrà con tutti noi il pomeriggio del sabato. Per la
sera stiamo cercando di organizzare una cena con tutti
i partecipanti alla Convention cui eventualmente Guidoni
parteciperebbe. L’indomani sarà ancora con noi per poi
lasciarci nel pomeriggio.
Come potete vedere le novità sono tante e tutte estremamente ghiotte!
Vorrei solo aggiungere un’ultima ma importantissima
cosa. La manifestazione sarà comunque ad ingresso gratuito!!
Naturalmente però, se dovessimo riuscire ad avere tra
noi l’attore che interpreta Helo, per voi associati al club ci
sarà un enorme vantaggio. Infatti sarete solo voi a poterlo
incontrare!
Per il periodo che va da qui a Marzo le attività dell’associazione saranno un po’ rallentate a causa dell’appros-
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L’ASSOCIAZIONE IN ATTIVITA’
simarsi dell’Apuliacon.
Ecco gli eventi di Dicembre – Gennaio - Febbraio:
Domenica 28 Gennaio – Housecon presso la sede dell’Associazione.
Concludiamo con la consueta segnalazione degli indirizzi del club:
•
[email protected] per questioni inerenti le iscrizioni del Fan Club di Star Trek – informazioni e collaborazioni con l’associazione e il sito www.ussarecibo.it – per
info e partecipazioni ad eventi organizzati dall’associazione (entrambi i Fan Club)
•
[email protected] per questioni
inerenti le iscrizioni del Fan Club di Battlestar Galactica
– acquisto, informazioni e spedizioni dei gadgets e dei
pacchetti associativi di entrambe le serie
•
[email protected] per informazioni e
collaborazioni per il BSGIC (BSG Italian Club) – info e collaborazioni con il sito www.battlestargalactica.it
•
[email protected] per tutto quello che riguarda
l’Arecibo@Net: informazioni, collaborazioni, contatto con
la redazione, invio materiale
•
[email protected] per tutto quello che riguarda la
manifestazione Apuliacon
Ciao ed alle prossime iniziative!
“Associazione Culturale USS Arecibo: una associazione fatta dai fans per i fans!”
NEWS
Star Trek XI, ancora indiscrezioni
Numerose novità sull’undicesimo film di Star Trek.
Philippe Dauman responsabile della Viacom ha confermato che nei piani della Paramount è prevista l’uscita del
film in un paio d’anni. Tra il 2008 e il 2009.
Riguardo il regista ci sono ancora voci contrastanti. La
rivista Variety riporta che chi dirigerà il film
sarà J.J. Abrams mentre precedentemente
la casa cinematografica aveva confermato
la sua partecipazione al progetto solo come
produttore. Da parte sua Abrams aveva
ultimamente affermato che fino a quando
la sceneggiatura non fosse stata pronta,
non voleva sbilanciarsi sul dichiarare se la
direzione del film sarebbe stata affidata a
lui o a qualcun’altro.
Abrams ha inoltre continuato a negare di
aver mai contattato Matt Damon per offrir-
gli il ruolo del giovane Kirk. Ultimamente però, l’attore,
durante una intervista a Sci-Fi Wire, ha affermato che “Se
la sceneggiatura fosse di qualità, lo farei”. Damon, che
è impegnato nella promozione del suo ultimo film “The
Good Shepherd “ ha poi confermato che aveva sentito le
voci secondo le quali era stato considerato per il ruolo di
Kirk ma che in realtà non era mai stato
contattato.
Intanto al progetto si è unito Stratton
Leopold come produttore esecutivo che
in precedenza aveva già lavorato con
Abrams in Mission: Impossible III.
Leopold ha intenzione di mettersi
subito al lavoro cercando di ridimensionare il budget previsto per il film. Potrà
farlo a partire da Gennaio quando ci
si aspetta che sia stata completata la
prima stesura della sceneggiatura.
Fonte: TrekToday.com
Moore al lavoro sul remake di “The Thing From Another World”
iF Magazine ha riportato la notizia che Ron Moore, scrittore di Star
Trek e produttore di Battlestar Galactica sta scrivendo la sceneggiatura del remake di “The Thing From Another World”.
Il film, diretto nel 1951 da Christian Nyby e prodotto da Howard
Hawks, era basato su un racconto di W. Campbell intitolato “Who
Goes There?”. Nel 1982 il film diretto da John Carpenter fu intitolato
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NEWS
La cosa (The Thing).
La storia è ambientata in antartide dove un gruppo di scienziati si imbatte in
una creatura aliena ostile in grado di assumere le sembianze di altre forme di
vita. Fonte: TrekToday.com
George Takei in “Heroes”
Secondo E! Online George Takei (Sulu) interpreterà il padre di Hiro Nakamura, il giovane fan di
Star Trek che nella serie della NBC “Heroes” ha la
capacità di spostarsi attraverso il tempo e lo spazio
a proprio piacimento.
“E’ assolutamente magnifico” ha affermato Masi
Oka che interpreta il giovane giapponese che
cerca di salvare il mondo. Il padre di Hiro, scortato dalle sue guardie del corpo,
volerà negli States per cercare di riportare il figlio in Giappone. “Vorrei solo avere
una battuta del tipo: papà, Sulu è il mio eroe non il tuo!” ha aggiunto Oka “i fan di
fantascienza ne andrebbero matti!”
Fonte: TrekToday.com
Richiamati in servizio?
David Eick, produttore esecutivo della serie Battlestar Galactica, ha
risposto alle molteplici domande dei fan riguardo la possibile apparizione nel
nuovo show di altri attori della serie classica.
Oltre a Richard Hatch, che interpreta il personaggio ricorrente Tom Zarek,
Eick, in una intervista a iFmagazine.com, ha rivelato che stanno prendendo
seriamente in considerazione l’introduzione nel cast di qualche attrice della
serie originale.
“Laurette Spang, che interpretava Cassiopeia nella serie originale mi ha
mandato una email”, ha spiegato, “Penso sarebbe molto carino riuscire a
trovare qualcosa anche per lei.”
Eick ha anche confermato che la produzione sta fantasticando con l’idea
di offrire un ruolo a Dirk Benedict, interprete di Starbuck nella serie originale.
“Sarebbe molto bello e ne parliamo da moltissimo tempo” ha aggiunto.
Fonte: The Official Magazine BSG
Una nuova serie animata ambientata dopo ‘Nemesis’?
La CBS, in collaborazione con David Rossi, un membro dello staff di star Trek da lungo tempo, sta considerando
la possibilità di produrre una nuova serie animata per il web. Il progetto sarebbe una idea di Rossi e di altri suoi
colleghi Doug Mirabello and José Muñoz.
TrekMovie.com ha parlato con Rossi della proposta che si presenterebbe non molto dopo la cancellazione di Star
Trek:Enterprise. “Noi vorremmo riuscire a riportare in vita Star Trek negli occhi della gente” ha detto Rossi. David
pensa che la realizzazione di una serie animata sia molto meno dispendiosa di una serie per la tv e quindi più facilmente vendibile al network. Gli eventi dovrebbero svolgersi 150 anni dopo “Nemesis” in un oscuro futuro dell’universo di Star Trek.
Essendo solo ad uno stadio preliminare, la CBS ha chiesto al team di produrre le sceneggiature di 5 episodi di
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prova della durata di sei minuti ciascuno. Nello scenario,
la Federazione è appena uscita da una devastante
guerra con i romulani che ha lasciato vaste aree
della Federazione inaccessibili alla propulsione
warp. Rossi ha spiegato che il loro obiettivo è
creare un’allegoria del post 11 settembre, un
mondo di incertezze e paure.
Il team spera di ottenere un riconoscimento
ufficiale in maniera tale che la serie
sia
inserita nell’area del sito
StarTrek.com dedicata alla storyline
della serie, dopo il
periodo di Picard e
Janeway. Rossi
ha aggiunto
che le
navi
saranno riconoscibili come navi di Star Trek. Il Capitano
Chase cercherà di lottare per poter
tornare ai gloriosi giorni
dell’esplorazione spaziale
mentre il suo equipaggio
vorrebbe continuare
ad occuparsi delle
solite missioni di pattugliamento.
Gli episodi potrebbero essere
facilmente
scaricabili
da StarTrek.com
ma Rossi aggiunge
che potrebbero anche
essere trasmessi in televisione.
La grafica del progetto e maggiori informazioni li trovate su TrekMovie.com
Fonte: TrekToday.com
BSG appassiona anche il maestro dell’horror
Stephen King ha affermato di essere un fan di Battlestar Galactica. In un
articolo scritto per la rivista Entertainment Weekly, il leggendario maestro
dell’horror ha incluso BSG tra le sei serie televisive che lo stanno appassionando.
“E’ uno show scritto benissimo in cui i personaggi contano più degli effetti,
che comunque rimangono eccezionali” ha scritto. “E credo che in televisione sia la migliore troupe al lavoro.”
Mentre da una parte dichiara che Battlestar Galactica “non è tanto bella
quanto Lost” dall’altra afferma che “è molto meglio di Star Trek e di qualsiasi altra sua incarnazione.” Inoltre rivela che guarda gli episodi prelevandoli dalla rete e scherza affermando che il web non è altro che “L’impero
Cylon!”
Queste dichiarazioni di apprezzamento nei riguardi della serie, sono state
accolte con molto piacere dalla produzione, specialmente da David Eick.
“Sono un accanito consumatore di qualsiasi cosa scriva Stephen King, da
Carrie a Tommyknockers“ ha spiegato Eick. “Ma non avevo idea che gurdasse BSG, così leggere di quell’articolo sull’Entertainment Weekly mi ha fatto molto piacere.”
A seguito della pubblicazione dell’articolo, Eick ha preso in considerazione l’idea di invitare lo scrittore a scrivere
un’episodio per BSG. “Non so se accetterà o meno” ha ammesso, “ma penso potrebbe essere molto carino riuscire
a convincerlo a scrivere una storia per noi.”
Battlestar Galactica e Lost sono in buona compagnia nella lista di King. Le altre serie che preferisce sono The
Shield, Veronica Mars, The Sopranos, e 24.
Fonte: The Official Magazine BSG
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NEWS
Star Trek: Uscita la serie animata in DVD
Dopo lunghissima attesa, il 21 Novembre 2006, è finalmente uscita in DVD Star Trek: The Animated Series. Il
cofanetto, che ha dimensioni e aspetto simili a quelli dei
cofanetti della serie classica, comprende
tutti i 22 episodi della due stagioni della
serie.
Un box molto bello che racchiude una
serie ricca di chicche inclusa la presenza
dei personaggi di Sarek e Harry Mudd
con le voci originali degli attori. Una vera
gemma per gli appassionati della serie
classica di Star Trek.
500 minuti totali con numerosi contenuti
speciali e commenti. I personaggi della
serie hanno le voci originali del cast.
Alcuni di essi diedero le voci ad altri personaggi della serie. Per esempio Doohan
interpretò numerosi alieni oltre ad altri per-
sonaggi regolari come il Tenente Arex e l’Edoano a tre
braccia, mentre la Barrett interpretò il Tenente M’Ress,
e la Caitiana. (Se non lo sapete, Arex e
M’Ress torneranno molti anni dopo nella
serie di romanzi New Frontier, scritti da
Peter David per la Pocket Books.)
Tra i contenuti speciali c’è il making-of
“Drawn to the Final Frontier”, varie interviste e commenti di Okuda, gli scrittori
David Gerrold, David Wise ed interviste
al produttore Lou Scheimer, al regista
Hal Sutherland e alla scrittrice D.C. Fontana, più storyboard, gallery e sottotitoli.
Star Trek: The Complete Animated
Series, uscì nel Settembre del 1973, ora
è acquistabile in DVD anche in Italia.
Fonte: TrekToday.com
In BSG tutto e' possibile
ATTENZIONE: LA PRESENTE NOTIZIA CONTIENE SPOILER DELLA TERZA STAGIONE DI BSG
Sembra che una delle caratteristiche principali di
“Battlestar Galactica,” sia sacrificare i personaggi. Nell'episodio andato in onda questo Venerdi su Sci-Fi ci
sono tutti presupposti per una perdita importante.
In questa terza stagione abbiamo già visto il secondo
in comando del Glactica, Saul Tigh, dover sacrificare
sua moglie perché una traditrice. Successivamente
abbiamo visto l'eroico sacrificio di Kat ora, in questo
episodio Adama è disposto ad accettare un sacrificio
enorme pur di salvare l'umanità.
Il Galactica e il resto della flotta trovano un pianeta sul
quale è custodita una reliquia sacra, L'occhio di Giove
che potrebbe condurre ciò che rimane della civiltà
umana, alla Terra. Il problema è che ci sono altissime
possibilità che i Cylon possano riuscire a trovare la reliquia prima di loro. Questo non è assolutamente accettabile per Adama che quindi, nonostante ci sia qualcuno
sulla superficie, considera la possibilità di distruggere il
pianeta.
In una recente intervista Roon Moore ha detto che "In
"Eye of Jupiter" molti membri dell'equipaggio del Galactica sono sulla superficie del pianeta. Apollo, Starbuck,
Dualla e Anders che oltre tutto stanno avendo problemi
personali gli uni con gli altri". Moore ha poi aggiunto che
"Adama è determinato ad evitare che i Cylon riescano a
trovare il modo di raggiungere la Terra e se questo vuol
dire sacrificare delle persone, è pronto a farlo".
L'episodio di Venerdi è in due parti e si concluderà
Domenica 21 Gennaio. Moore, ha ribadito che quando
in Gennaio la serie riprenderà, ci “saranno molti sacrifici”
Come qualcuno ha già ipotizzato, probabilmente si
tratterà della morte di un membro del cast principale.
Ma la morte di uno dei personaggi principali non
potrebbe cambiare la natura delle serie?
“Potrebbe essere” ha risposto Moore “Ma io non ho
mai detto che lo faremo. Ho solo detto che ci saranno
importanti perdite prima della fine della terza stagione".
Moore ha poi concluso dicendo che nei prossimi episodi affronteranno molti aspetti legati alla flotta civile
fin'ora mai visti, parleranno dei cinque modelli Cylon
rimanenti e di Hera la bambina Cylon/Umana, mentre
Gaius Baltar troverà ancora una volta il modo di sopravvivere.
In parole povere sembra che in BSG non ci sia mai
nulla di scontato, incluso il sacrificio del cast fisso.
“Ci sono una gran quantità di cose che si possono
fare e che influenzerebbero la serie,” ha detto Moore.
“Il nostro dilemma è proprio questo, vorremmo rendere
l'idea che la morte di uno dei personaggi principali è un
qualcosa di possibile senza distruggere completamente
il senso dello show, per noi è una specie di sfida.”
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HOUMOR
IL TUZZO Di Riccardo Nuzzi
LA VOSTRA “TESTATA” UMORISTICA
IL TUZZO ha visto per voi cose che voi umani non
potete neppure immaginare…
Ho visto:
• macchine fotografiche senza obiettivi, e quindi senza
scopi nella vita,
• ghigliottine da far perdere la testa,
• le stelle con un grosso telescopio, quando mi è caduto
• persone morire dal ridere alle battute de IL TUZZO
(O delle persone si sono suicidate dopo aver letto le
battute de IL TUZZO, la cosa è ancora da verificare)
Le vie delle città nella Galassia di Star Trek
Città terrestre:
Via della Resistenza
Città Borg:
Via della Resistenza Inutile
Convention
Di Alessandro Raimondi
L’8 9 e 10 Dicembre si sono svolti all’interno del
Palazzo delle Stelline a Milano, compresi nella manifestazione Giochi Sforzeschi 2006, i primi Colonial Days.
Tre giorni di proiezioni e giochi dedicati a Battlestar
Galactica.
Gli organizzatori dell’evento sono stati il BSGIC e il
BAIC (Buffy and Angel Italian Club) cui va tutto il nostro
ringraziamento per la passione e l’aiuto con cui ci hanno
aiutato nell’organizzazione e dell’averci messo a disposizione gli spazi per la convention.
Un altro doveroso ringraziamento va agli organizzatori
della StarconTrek che con la loro passione hanno reso
possibile, ancora una volta, una manifestazione bella e
divertente come quella appena conclusasi.
La giornata del Venerdi era, per così dire, dedicata alle
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• tende da sole, in compagnia,
IL TUZZO Trek
• pomodori ballare la salsa,
Speciale
sul piede,
proiezioni. Episodi della serie classica, speciali e le prime due inedite puntate della
terza stagione. Un overdose di BSG che si
è conclusa solo verso sera.
Durante tutta la giornata però c’era il banchino
del BSGIC aperto e pronto ad accogliere i fan della
serie. Inoltre abbiamo condotto delle partite dimostrative
del Pyramid (gioco di carte della serie classica simile al
Poker) e del Gioco di carte Collezionabile di BSG edito
dalla Wizkids.
I due giochi sono entrambi giochi di carte ma completamente diversi l’uno dall’altro. Il Pyramid è un gioco
d’azzardo ai cui tavoli è quasi obbligatorio, oltre ad avere
un buon numero di cubiti da giocarsi, presentarsi con un
buon sigaro e della buona ambrosia (in mancanza della
banale birra terrestre può andar bene).
Il BSGCCG invece è un gioco di carte collezionabile
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Num. 66 -- Dicembre
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COLONIAL DAYS: RESOCONTO
uscito circa un anno fa, dedicato a BSG.
Nel pomeriggio quindi c’è stato, con la collaborazione
della Wizkids, il primo torneo di BSGCCG in Italia. I partecipanti si sono sfidati con un mazzo di 31 carte su di un
tabellone di gioco appositamente creato per l’occasione.
Era semplicemente fenomenale!
Pochi partecipanti, ma decisamente buoni!
Chissà che in futuro il numero dei giocatori
possa crescere e il gioco prendere
sempre più piede in Italia.
Noi del BSGIC ci impegneremo in merito organizzando il
secondo torneo al Galacticon
One! Chi fosse interessato
può già iscriversi contattando
l’organizzazione all’indirizzo
[email protected] .
Le sfide sono state divertenti
ma cruente e in un clima gioviale e
leggero abbiamo concluso il torneo con le premiazioni di
rito.
Il premio era la collezione completa di carte incluse le
più rare e tutte le carte Foil!! Un mega premio!
Ma non è finita qui! C’erano premi fino al settimo posto!!
Carte rare a Go Go!
Dopo le premiazioni la serata si avviava alla conclusione, non prima di aver giocato tutti assieme a “Chi vuol
essere ammiraglio” in versione BSG.
Per l’occasione il videoproiettore della
sala proiezioni è stato collegato al
portatile del sottoscritto e con
un tabellone elettronico
a disposizione, più di
20 partecipanti si sono
cimentati nella sfida,
tentando di arrivare
all’ambito premio
che sarebbe stato
consegnato a chi
sarebbe
divenuto ammiraglio:
Un abbonamento
annuale alla rivista
Series!
Le domande si sono dimostrate sempre più difficili e,
nonostante i tre possibili aiuti a
disposizione dei concorrenti (aiuto
del pubblico, telefonata a casa e 50:50) nessuno è riuscito a divenire ammiraglio lasciando sul piatto il bellissimo premio.
La conduttrice del quiz però (Paola Pittoni del BAIC)
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elargiva poster di Serenity ai partecipanti e a chi saliva
maggiormente di livello, carte da collezione di BSG.
Insomma, oltre a divertirsi e passare due piacevoli ore
assieme, i concorrenti se ne andavano soddisfatti.
Finito il gioco a quiz la prima giornata dei Colonial Days
si concludeva sul serio e tutti, stanchi ma soddisfatti, ce
ne andavamo a nanna.
Il secondo giorno è stato dedicato al secondo
torneo in programma, quello di
Pyramid.
Risolto un primo problema
riguardante le regole, si dava
inizio alle danze. Due tavoli
composti da cinque persone
Carte di Pyramid
in cui, distribuiti i cubiti, chi
perdeva tutto, veniva eliminato.
Il notevole successo riscontrato dal gioco è diventato evidente
quando, dopo il torneo, molti giocatori
si sono intrattenuti fino a sera a suon di puntate, rilanci
e scherzi.
Il Primo torneo Italiano di Pyramid alla fine se lo aggiudica un nostro associato, Valentino Pagliaroli che, visto il
premio consistente in un anno di associazione gratuita al
BSGIC, con gesto cavalleresco, lo cedeva alla seconda
classificata: Elisa Lissandrini
La Domenica è stato un giorno tranquillo in cui il banchino è rimasto a disposizione dei fan per
informazioni, iscrizioni e gadget.
Una giornata piacevole
trascorsa
tra
chi
apprezza la serie,
conclusasi
con
la visione del
decimo episodio della terza
stagione
in
lingua
originale. Una conclusione degna
dei
Colonial
Days.
Un saluto a tutti
coloro che sono venuti
a trovarci e a conoscerci e
anche a chi, sarebbe voluto
venire ma non ha potuto per
motivi di salute, per lavoro e per
qualunque altro motivo. Un saluto a tutti con l’augurio di
rivedervi presto al Galacticon One !!
So say we all !!
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GOVERNO DELLE DODICI COLONIE
BATTLESTAR GALACTICA
LA RELIGIONE NELLE DODICI COLONIE
La religione nelle Dodici Colonie
La religione delle Dodici Colonie, che i personaggi di
Battlestar Galactica praticano ognuno in diversa misura,
è un credo politeistico che ci riporta in gran parte alla
nostra mitologia Greca, con grande enfasi sulla filosofia
dell’eterno ritorno
Origini
Ci sono ragionevoli prove, per quanto circostanziali,
che gli abitanti di Kobol abbiano avuto origine sul pianeta
Terra, ed è anche noto che una delle tredici tribù abbia
deciso di tornare sul pianeta madre. La somiglianza tra le
fedi religiose dei Coloni e quelle degli antichi Greci probabilmente non è una coincidenza, nonostante non sia
chiaro ancora quale abbia dato origine all’ altra. Per un’
analisi più dettagliata fare riferimento a “La Storia delle
Dodici Colonie “ e alle “Sacre Pergamene”.
Nella scena del funerale vista nella “Miniserie” Adama
dichiara “La vita è cominciata là fuori”, ricordando all’assemblea la prima riga delle antiche scritture tramandate
loro, molti secoli fa, dagli Dei di Kobol.
Credo Religioso
Gli Dei di Kobol
La religione dei Coloni è centrata sugli Dei di Kobol,
analoghi agli Dei Greci. Al momento, nel corso della serie,
sono stati esplicitamente identificati sei Dei Di Kobol:
• Zeus - Padre degli Dei. Tom Zarek ha fatto riferimento due volte al Comandante Adama chiamandolo
“Zeus” (“Bastille Day”, “The Farm”)
• Artemis – (“Flesh And Bone”)
• Aphrodite – (“Flesh And Bone”)
• Athena – Si è suicidata “per la disperazione dell’
Esodo delle Tredici Colonie” (“Home, Part II”). La sua
tomba custodisce una mappa per la Terra (“Kobol’s Last
Gleaming, Part I”)
• Hera – (“Home, Part II”)
Secondo le Sacre Pergamene, gli dei una volta condividevano un’esistenza semi-paradisiaca con gli abitanti di
Kobol. In seguito circostanze ancora da chiarire costrinsero all’Esodo la popolazione umana di Kobol verso le
Dodici Colonie e la Terra, cosa che portò al suicidio di
Athena. Per maggiori dettagli fare riferimento a “La Storia
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delle Dodici Colonie”.
L’esistenza degli Dei di Kobol è attestata dalla numerosa presenza di artefatti, come la Freccia di Apollo, la
Tomba di Athena e la Porta di Hera. Comunque, nonostante accetti la loro storicità, Sharon Valerii, un cylon, ha
messo in dubbio la loro divinità.
Tra i fan circola l’idea che ci siano dodici Dei di Kobol ,
in analogia ai dodici modelli Cylon e alle dodici Colonie, e
forse ai Dodici Dei dell’Olimpo (che nella mitologia greca
erano considerati i principali Dei del pantheon greco). Un
post nel blog di RDM (Ronald D. Moore, scrittore e produttore di BG 2003) fa velatamente accenno alla cosa.
D: “Dodici modelli cylon e dodici divinità dell’Olimpo
mi sembrano un po’ più di una coincidenza. C’è qualche
connessione?”
RDM: “E Dodici Colonie. Coincidenza…?” (RDM, 12
Marzo 2005)
Il Dio Geloso
In uno spezzone dall’episodio “Kobol’s Last Gleaming,
Part I”, Elosha afferma che l’esodo da Kobol venne accelerato quando “un dio geloso cominciò a desiderare di
elevare se stesso sopra gli altri dei, e così la guerra su
Kobol ebbe inizio”
La Via per l’ Olimpo
Tom Zarek aggiorna il presidente e i membri del suo
staff della ripresa del comando del Galactica da parte di
Adama dopo l’attentato alla sua vita dicendo: “Zeus è tornato sull’Olimpo”. (“The Farm”).
Nella mitologia greca, la casa degli dei sulla Terra era
situata sulla vetta della montagna più alta della Grecia,
il Monte Olimpo, in un tempo in cui l’accesso alla cima
della montagna sarebbe stato praticamente impossibile
alla tecnologia umana del tempo. Dal commento di Zarek
possiamo dedurre che la religione Coloniale sembra riconoscere l’esistenza di un posto chiamato Olimpo. Non
è ancora possibile determinare, comunque, se l’ Olimpo
sia considerato la residenza degli dei, con una specifica locazione geografica o metafisica su Kobol, poiché
non c’è nessun altro accenno all’ Olimpo nella serie. Se
ne fosse confermata l’ esistenza come di un posto non
raggiungibile dagli umani, questo potrebbe contraddire
l’affermazione di Elosha su umani e dei che vivevano
insieme in armonia su Kobol.
Arecibo@Net -- Anno
Anno 11 Num.
Num. 66 -- Dicembre
Dicembre 2006
2006
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GOVERNO
DELLE
DODICI
COLONIE
BSG
-SCHEDA
TECNICA
VIPER
MARKII
L'interno della tomba di Athena. Kara posiziona la freccia di Apollo per scoprire la rotta che li condurrà alla Terra.
Altri Nomi Mitologici nella Cultura Coloniale
Sono stati identificati numerosi elementi che sono stati
chiamati con nomi di dei o di figure leggendarie, anche se
nessuno di questi nomi è stato esplicitamente identificato
come appartenente a qualcuno degli Dei di Kobol.
• Triton – (Miniserie) - Nome di una battlestar persa
nella Caduta delle Dodici Colonie
• Atlantia – (Miniserie) – Nome di una amadriade (ninfa
dei boschi) e nome di un’ altra battlestar persa nella
Caduta delle Dodici Colonie
• Pegasus – Un leggendario cavallo alato e nome della
battlestar di classe Mercury dell’ Ammiraglio Melena
Cain
• Zephir – (“Fragged”) – Una nave della Flotta chiamata
col nome di questo Dio
• Mercury – La nave ammiraglia della classe Mercury,
chiamata col nome della versione Romana del dio greco
Hermes
• Pluto – Nome dell’elemento chimico Plutonio menzionato nell’ episodio “Bastille Day”, e versione Romana del
dio greco Hades.
Il Ciclo del Tempo
“Tutto ciò è accaduto prima, e tutto ciò accadrà
ancora”
Secondo Gaius Baltar questo verso tratto dalla Profezia
di Pythia è molto ben conosciuto (“The Hand Of God”).
Laura Roslin più in là espande il suo concetto, ricordando
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Num.66--Dicembre
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a Kara Thrace che :
“Se credi negli dei, allora credi nel ciclo del tempo e che
noi tutti stiamo recitando la nostra parte in una storia che
è narrata ancora, e ancora, e ancora attraverso l’eternità”
(“Kobol’s Last Gleaming, Part I”)
La nozione di una progressione circolare del tempo
(anche conosciuta come l’ eterno ritorno) è un tema
comune in molte fedi, in particolare nella mitologia Maya,
ed è una pietra angolare delle fedi Hindu e Buddista. Inoltre, la filosofia Stoica credeva nel concetto di “ekpyrosis”, il fuoco che consuma il vecchio mondo e segnala la
nascita di uno nuovo, identico al vecchio, in un continuo
ciclo di nascita, morte e rinascita. Diversi eventi durante
la serie hanno portato alcuni dei personaggi a credere di
stare partecipando ad un altro giro di questo ciclo. Vedere
“Sacre Pergamene” per un’ analisi più dettagliata.
Santità della Vita
Secondo le Sacre Pergamene, l’aborto è “un abominio agli occhi degli Dei”. I più fondamentalisti, i Coloni di
Geminon, aderiscono strettamente a questo comandamento, comunque le colonie più antiche come Caprica
non lo seguono così strettamente: ufficialmente, la legge
Federale delle Colonie garantiva alla donna il diritto di
abortire, almeno al tempo della Caduta delle Dodici Colonie (“The Captain’s Hand”).
Pratiche Individuali
11
LA RELIGIONE NELLE DODICI COLONIE
I Coloniali mostrano un ampio spettro nella pratica religiosa, variando dall’ ateismo di Billy Keykeya (“Home,
Part II”) fino alla letterale interpretazione delle Sacre Pergamene del caporale Venner. I Coloniali esprimono la
loro fede in diversi modi.
Idoli
Alla fine dell’ episodio “Flesh And Bone”, Kara Thrace,
devota ad Artemis e Aphrodite (come già detto da Leoben
Conoy nello stesso episodio), prega le due dee per Conoy
usando statuette che recano una certa somiglianza con
la rappresentazione classica di Artemis e Athena. Artemis è rappresentata con arco e frecce, e Athena con il
suo elmo da guerra.
cato potrà essere trovato nell’ articolo sulla “Lingua nelle
Dodici Colonie” di prossima pubblicazione.
Artefatti
Nonostante il clima fondamentalista su Gemenon, la
città di Delphi su Caprica era dell’ idea di conservare un
importante artefatto religioso, la Freccia di Apollo in un
museo, piuttosto che in un luogo di culto.
Il Sacerdozio
La separazione tra stato e chiesa è meno rigorosa nelle
Colonie di quanto lo sia negli Stati Uniti. Laura Roslin
presta giuramento per la presidenza ad un prete, la sacerdotessa Elosha, che le resterà accanto
in veste di consulente durante la sua
amministrazione. I preti inoltre presiedono i funerali militari, senza tener
conto del credo religioso dei defunti.
Che questa sia la regola è forse indicativo della omogeneità religiosa delle
Colonie.
I preti nelle Dodici Colonie non sono
tenuti al celibato, come accade per
esempio nella chiesa Cristiana cattolica. Nell’ episodio “Resistance”, il Capo
Galen Tyrol dichiara che suo padre era
un prete e sua madre un oracolo.
Rosari
Quando Roslin comincia a soffrire di crisi di astinenza
dal Chamalla in “Fragged”, il Caporale Venner, un fondamentalista di Gemenon , afferra ansiosamente una collana di bianche perline da preghiera.
Secondo Billy Keykeya, alcuni preti
usano la pianta di Chamalla per le sue
proprietà allucinogene. Il fatto che questa pianta induca
sogni premonitori a Laura Roslin può implicare l’uso di
qualcosa di molto simile da parte di Pythia, un’antica profetessa.
Articolo ricavato da “http://www.battlestarwiki.org”
Gruppi di preghiera
Alcuni prigionieri sulla Astral Queen che
cercano riabilitazione si sono raccolti in un
gruppo di preghiera. Nell’ episodio “The Farm”
essi salutano Laura Roslin come una profetessa e lei li benedice.
La sacerdotessa Elosha canta una preghiera durante il servizio funebre per i morti
nella parte finale della Miniserie.
Piuttosto curiosamente, la lingua in cui canta
è Sanscrito, una lingua classica dei popoli
Hindu e Indiani della nostra Terra. Maggiori
ragguagli sui versi che canta e il loro signifi-
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PROFILO:WILLIAM ADAMA
L’ammiraglio William Adama, un veterano della
guerra contro i Cylon, è l’ufficiale comandante del
Battlestar Galactica e il più alto ufficiale rimasto
nella flotta coloniale.
Retrospettiva
William Adama è nato su Caprica, da Joseph
Adama. Suo padre fu un avvocato/procuratore
specializzato in cause civili (Litmus).
Adama prese parte alla guerra contro i Cylon
piuttosto tardi, come pilota di Viper. Si guadagnò il
soprane di ‘Husker’ (Voce roca) presumibilmente
a causa della sua imbarazzate voce baritonale. Si
mostrò subito essere un pilota dotato, abbattendo
il suo primo Cylon durante la sua prima, vera missione.
Raggiunse la cifra di 1.000 appontaggi mentre
era di servizio presso la Battlestar Atlantia, con il
grado di tenente (Act of contrition).
Durante l’ultima settimana di battaglia contro
i Cylon, Adama prese servizio sulla Battlestar
Galactica, quando la nave fu abbordata dai Cylon.
Ricordò al suo amico e commilitone Saul Tigh della
tattica dei Cylon di ritorcere contro la nave stessa,
la potente forza della Galactica (Scattered).
Dopo l’armistizio, Adama si sposò con Caroline Adama, dalla quale ebbe due figli, Lee e Zak,
prima che il peso della carriera e i lunghi periodi
lontani da casa minassero profondamente il matrimonio, che si sfaldò fino al divorzio.
Età:
Il giovane William Adama e i suoi due figli
N.D.
Colonia:
Nome:
Caprica
William Adama
Nome di battaglia:
Prima apparizione:
Genitori:
Figli:
Miniserie
Joseph Adama (padre)
Adama (in vita), Zak Adama (deceduto)
Stato civile:
Incarico:
Grado:
Husker
divorziato (Caroline Adama) risposato
con Anne Adama
Ufficiale Comandante Battlestar Galactica;
Comandante supremo della flotta coloniale
Ammiraglio
Interpretato da Edward James Olmos
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Congedato dalla Flotta Coloniale dopo la
guerra contro i Cylon, Adama trovò lavoro presso
un trasporto coloniale, dove incontrò Saul Tigh,
iniziando così un lungo rapporto di amicizia.
Adama si sposò in seconde nozze con Anna
Adama. La famiglia di Anna aveva forti influenze
sulla Commissione Difesa, il che permise ad
Adama di riconquistare un posto nella Flotta Coloniale. Lo stesso Adama fece reintegrare Tigh
pochi anni dopo.
Mentre il primogenito Lee dimostrava le grandi
capacità di un pilota di Viper, il figlio più giovane
Zak dimostrava scarse abilità. Kara Thrace,
istruttrice di volo e amante di Zak, gli concesse
il brevetto di volo, nonostante le capacità di Zak
fossero molto povere. In seguito Zak Adama morì
13
PROFILO:WILLIAM ADAMA
durante un operazione di volo normale. Questo evento
creò un profondo spacco tra William e Lee Adama, che
durò quasi tre anni finché Kara Thrace non confessò il
suo errore a William Adama.
la prima reazione dopo il nuovo attacco dei Cylon fu di
sconforto (per la ferocia dell’attacco e per aver perduto la
moglie Anna su Caprica), William Adama si adoperò per
portare alla salvezza quello che restava dell’Umanità.
William Adama riassume in sé le rare qualità che lo
rendono un ottimo leader: intuito, rispetto per le gerarchie, la capacità di relazionarsi con tutto il personale ai
suoi ordini, intelligenza, forte convinzione delle proprie
capacità e la capacità di accettare i consigli degli altri.
A seguito della notizia della distruzione del Quartier
Generale della Flotta su Picon e della morte dell’ammiraglio Nagala, William Adama non esita a prendere
il comando della flotta superstite e a prepararsi al contrattacco. La neo-presidente Roslin riesce a convincerlo
della futilità del confronto contro una forza militare enormemente superiore: Adama cambia la sua tattica a favore
di un continuo gioco di anticipo sulle manovre dei Cylon.
Dal principio, Adama ebbe il buon senso di dare ad
ogni sopravvissuto al devastante attacco un motivo per
sperare nel futuro: la leggenda della Terra. Questa menzogna perseguiterà Adama per tutte le settimane a venire
anche se il presidente Roslin, conscia della bugia rivolta
all’equipaggio, glielo confesserà privatamente.
L'incontro con Tigh. L'inizio di una lunga amicizia.
Queste qualità si riflettono nel fatto che tutti sulla
Galactica osservano un gran riguardo e rispetto nei suoi
confronti. Adama da’ molto credito ai politici e qualche
volta da’ troppo peso al senso di lealtà che pone nei confronti dei suoi familiari e amici. Dal disagio nei confronti
dell’elezione a Presidente di Laura Roslin alla pazienza
e tolleranza verso il suo amico Saul Tigh fino all’ostinazione per salvare Kara Thrace
(You can’t go home again),
Adama mostra una determinazione con cui pochi altri possono confrontarsi.
Breve storia del personaggio
Sharon Valerii, un fidato pilota di Raptor che ha servito Adama per due anni, si rivela essere un agente Cylon
dormiente e spara a bruciapelo ad Adama.
Il dottor Cottle riesce a
guarire le ferite sul corpo
di Adama, ma al suo
risveglio è la sua psiche
che sembra aver subito il
colpo più profondo. Il tradimento di Sharon e di suo
figlio Lee che si è schierato con il Presidente, lo
feriscono profondamente,
mentre la divisione della
flotta e l'operato di Tigh
hanno creato una situazione critica al limite del
Boomer spara ad Adama.
collasso.
Ai tempi della Miniserie,
William Adama prestava l’ultima settimana di servizio come
comandante a bordo della
Battlestar Galactica, prima
che questa venisse messa in
disarmo: il suo ultimo compito era quello di presidiare al
passaggio del vascello dalla Flotta Coloniale al Ministero
della Cultura delle Colonie, dove il Galactica avrebbe
continuato la sua vita come museo commemorativo della
guerra contro i Cylon. Come regalo di pensionamento,
numerosi meccanici di Galen Tyrol trovarono e ripararono il caccia Viper tipo II che fu di Adama. Nonostante
14
Adama continua ad fronteggiare il problema delle infiltrazioni di agenti Cylon all’interno della flotta, così come
non accetta chi protesta o terrorizza gli altri minandone
il morale. Ridefinisce continuamente i confini delle competenze militari e civili ma dopo le prime incomprensioni
con il presidente Roslin, i due diventano amici e le due
sfere, quella militare e quella civile, iniziano ad influenzarsi vicendevolmente.
Nel cercare di recuperare la situazione inizialmente
Adama prende una posizione simile a Tigh nel presupporre una posizione militare dura, una conversazione
con Dualla però lo aiuta a rendersi conto che, malgrado
i problemi, la flotta è la sua famiglia e una famiglia deve
rimanere sempre unita.
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Anno 11 Num.
Num. 66 -- Dicembre
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PROFILO:WILLIAM ADAMA
Dopo l’individuazione della tomba di Atena con la
Roslin e dopo aver riunito la fazione distaccata della flotta,
Adama seppellisce definitivamente le ostilità sorte fra lui
e la Roslin. Per realizzare un piano disperato, Adama
non avesse fatto un errore.
Gli ultimi avvenimenti…
Un anno più tardi, Adama comanda un Galactica a
mezzo servizio. Gran parte dell'equipaggio si è trasferito
su New Caprica ma lui rimane al comando della Battlestar assieme a quella parte di flotta che ha deciso di non
scendere sulla superficie. Adama convince Tigh a riunirsi
ad Ellen (sua moglie) nella nuova città di New Caprica
rassicurandolo che Helo prenderebbe il suo posto di XO.
Poco dopo la partenza di Tigh, una voluminosa flotta
Cylon conquista New Caprica. Dopo un breve confronto
con il comandante Lee Adama (a bordo della Pegasus),
William ordina alla flotta di riunirsi alle coordinate prestabilite per il salto. L’ammiraglio annuncia l’ordine di salto e
poi aggiunge: “Stiamo andando… ma torneremo„
L'Ammiraglio Cain assume il comando della flotta.
si fida della seconda Valerii per evitare una voluminosa
flotta Cylon. Egli (The flight of Phoenix), malgrado le sue
antipatie istintive verso il cylon Valerii, trova spesso argomentazioni in comune con lei: arriva persino a chiederle
scusa dopo un avvenimento molto spiacevole.
Quando la flotta si ricongiunge con la Pegasus,
Adama accetta stoicamente la presa del comando da
parte dell’ammiraglio Helena Cain. Lo stile di comando
insolitamente totalitario di Cain e la sua decisione di condannare a morte dei membri del suo equipaggio senza
un equo processo, spingono Adama ad affrontare apertamente la Battlestar Pegasus e il suo comando in una
sfida militare.
Note supplementari
Mentre la situazione è temporaneamente disinnescata, Il presidente Roslin dice ad Adama che Cain è una
minaccia alla sicurezza dei cittadini della flotta e deve
essere eliminato. Adama evita l’uccisione di Cain dopo
essersi resi conto che sarebbe diventato il tipo di mostro
che i Cylon vedono negli uomini, ignaro che anche Cain
aveva progettato la sua eliminazione.
Con il destino di Cain segnato non da Adama ma
da Gina (la replica del cylon Numero Sei), il presidente
Roslin promuove Adama al grado di ammiraglio.
Adama (anche conosciuto come Nazareth) è il nome
di una grande città dell'Etiopia. Il nome è inoltre una
variazione di “Adam„ secondo il libro della Genesi della
Bibbia, il primo uomo mai generato.
In ebraico, la parola “Adama„ significa Terra. Edward
James Olmos ha occhi marroni, ma porta le lenti a contatto che rendono gli occhi blu quando interpreta William
Adama. Ciò è stato fatto di modo che Olmos e Jamie
Bamber, che interpreta il ruolo di suo figlio Apollo, si
assomiglino di più.
Il senso di giustizia che lo accomuna con la Roslin
viene messo alla prova quando devono affrontare una
cospirazione che coinvolge la sua rielezione.
Roslin ammette la cospirazione ma è sicura che
il disastro si avvererà se Gaius Baltar viene eletto alla
carica di presidente. Quando la nave Cloud Nine e altre
due scoppiano come conseguenza di un ultimo sforzo
del sabotaggio di Gina, Adama, privatamente infuriato
nei confronti del nuovo rifiuto del presidente Baltar di
investigare sulla situazione, comincia a domandarsi se
I telespettatori più attenti ricorderanno Edward James
Olmos dividere lo schermo con i realistici robot umanoidi come Gaff nel classico film di fantascienza “Blade
Runner„. Inoltre Edward Olmos è accomunato all’attore
William Shatner per aver entrambi partecipato come protagonisti in serie TV poliziesche (“Miami Vice” per Olmos,
“T.J.Hooker” per Shatner).
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Anno11Num.
Num.66--Dicembre
Dicembre2006
2006
Arecibo@Net
Articolo ricavato da “http://www.battlestarwiki.org”
Traduzione di Tcesko Genchi
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SPECIALE MODELLISMO
GUIDA AGLI EPISODI
A NATELE ? UN MODELLO DI BSG!
di Tcesko Genchi
La nuova serie Tv di fantascienza “Battestar Galactica” è stata (e sarà ancora) molto coinvolgente e ricca di
effetti visivi e di emozioni; al contrario è ancora piuttosto
avara di oggetti da collezionismo ufficiali, rilasciati e certificati dalla casa produttrice – la Universal Studios. L’universo sconfiato delle rete Internet ci permette di cercare
e magari contattare qualche appassionato d’oltreoceano
che si è divertito a
ricreare con i propri
mezzi gli oggetti
di scena (“props” in
gergo): si possono
trovare le pistole,
i gradi, le uniformi
addirittura modellini
in scala ridotta.
Shuttle serie
classica.
Vorrei approfittare
del peculiare periodo dell’anno e della mia passione per il modellismo in scala per suggerire a
tutti voi, amici e amiche, un apprezzatissimo dono
di Natale da regalare a chi, come me, coniuga la
passione per la fantascienza con l’abilità manuale
del modellista: ecco, quindi, i modellini di Battestar Galattica, serie classica e rivisitata.
Amiche appassionate, mi
rendo conto come alle volte
regalare qualcosa di originale
all’amico del cuore o al proprio compagno possa essere
un vero e proprio dramma: ad
ogni ricorrenza, la mia Sara
si dispera per cercarmi qualcosa che non sia un portafogli o un gadget elettronico.
D’altra parte, amici fantascientifici, il dettaglio con cui questi modellini
sono realizzati sorprenderà la vostra amica
modellista e la vostra compagna.
Permettetemi, quindi, di presentarvi il sito web www.
federationmodels.com.
16
È il consueto sito che si offre di far da tramite fra i produttori di modelli in scala fatti in resina o in materiale acrilico e i modellisti sparsi per il mondo. Questi produttori
lavorano rispettando una qualità artigianale, il che vuol
dire che non producono grandi quantità di pezzi (come
potrebbe fare al contrario la Bandai giapponese, per
esempio), ma ogni pezzo è diverso dagli altri…e tende
a finire: dopo un po’ di tempo, il deposito si esaurisce e
bisogna attendere che le richieste giustifichino la replica.
Entriamo adesso nel sito:
sulla sinistra, cliccate alla
voce “Model Kits”, che vi porterà direttamente all’elenco delle
aziende (o officine) che il sito tratta e
distribuisce. Noterete subito che alcuni nomi sono
di colore rosso: sono le aziende che in questo periodo,
hanno ritoccato al ribasso il loro listino prezzi. Fortuna
che la maggior parte dei modellini di BSG sono a
prezzi scontati!
Iniziamo dalla seconda. La Alliance propone
tre modelli: lo shuttle coloniale della serie classica,
il Colonial Movers presente in entrambe le
serie e la Battlestar
Galactica (!!!) della
serie rivisitata. A mio
giudizio, i prezzi non
sono affatto male:
55US$ per lo shuttle,
25US$ per il movers e
Il Galactica della Alliance.
45US$ per la Galactica.
Badate: i prezzi sono in dollari americani e visto il cambio
favorevole di 1.33US$ per 1 €, un pensierino lo farei. Le
dimensioni dei modelli si aggirano intorno ai 16cm
per il movers e la Galactica (scala 1:9600) e
ai 24cm (scala 1:72) per lo shuttle. Non
lasciatevi trarre in inganno dalle dimensioni ridotte della Galactica: il dettaglio
riprodotto è incredibile!
Passiamo subito ad uno dei pezzi
forti: la Howling Wolf che presenta solo
due modelli, ma di grande impatto…e
anche abbastanza costosi. Eccovi il
Caccia Cylon del 2003 e la sua Basestar
Cylon relativa. Togliamoci subito il dente:
costano la bellezza di 125US$ il caccia e 250US$ (!!!) la
base. Il perché di un tale costo è subito spiegato: il caccia
Cylon, costituito da 34 pezzi e 7 tutori di ottone) è grande
circa 40cm, mentre la Basestar arriva a quasi 60cm di
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SPECIALE MODELLISMO
diametro (scala 1:2500) ed è progettato per un sistema
di illuminazione interna. Notevole, vi pare?
Piuttosto se volete sbalordire il destinatario del regalo
(persona fortunata!!!), pensate
alle importanti
dimensioni
di
questi modelli:
non è un dettaglio da trascurare.
La Replicas Unlimited
offre un solo
modello, ma ha
una
caratteristica importante: il rapporto di riduzione uguale a quello
di un altro modello già presentato in questo articolo. Il
modello offerto è la Cylon Basestar nella stessa scala
(1:9600) della Battlestar Galactica costruita della Alliance.
Anche il prezzo ha mantenuto lo stesso rapporto: 35US$
per quasi 27cm di modello.
Dedicato a chi si sente più colone, ma è anche una
persona d’azione: il caccia Viper markII, costruito dalla
Sci High. È un modello dalle dimensioni modeste con i
suoi 10cm scarsi (scala 1:72), ma il dettaglio dei pezzi
e la linea filante lo rende un pezzo da montare, personalizzare e collezionare. Non seppi resistere e lo acquistati immediatamente. Un avvertimento: alcuni pezzi
sono molto piccoli (il quadro comandi, il pilota, il carrello
di appontaggio) e inoltre c’è la carlinga trasparente da
ritagliare.
gio.
possibilità di montare o
meno il carrello di atterrag-
Per chi, invece, è rimasto legato alla serie classica
di BSG ecco una rapida carrellata di quattro modelli: da
parte della Styrene General, il Viper e il caccia Cylon,
rispettivamente a 75US$ e a 55US$. Eh sì, la Flotta dei
coloni ha bisogno di fondi per la sopravvivenza!
La Time Slip Creation presenta invece la classica
Battlestar Galactica, con un dettaglio ben rifinito ad un
prezzo di soli 40US$, e porta anche la Prison Barge, il
vascello-prigione, al prezzo di 35US$.
Non mi sento di obbligarvi a scegliere i modelli della
serie odierna che costano lo stesso prezzo: i dettagli
dei modelli sono paragonabili. È meglio che sia il vostro
cuore a scegliere.
È possibile ordinare via web, via posta e via telefono
(321-409-9465; ricordatevi il prefisso internazionale ItaUSA che dovrebbe essere 001). Il sito offre tre diverse
opzioni di spedizione: economic parcel post a 23,50US$
con tempi di consegna di 3-10 giorni; airmail parcel post,
per pacchi di qualsiasi dimensione, a 24,05US$ con consegna entro 5-12 giorni; global express mail, la più rapida
(2-3 giorni), ma la più costosa con 34,55US$.
Quando comprai il mio modellini del Viper scelsi
questa via: il modello arrivò a casa mia (Bari) in meno di
sei giorni lavorativi…con mia grande sorpresa e gioia!
Dimenticavo: il pagamento accettato è carte di credito
(tutte le principali carte) e PayPal. Andate tranquilli!
Ecco il secondo pezzo forte del sito: il Colonial Heavy
798 prodotto dalla Starcraft Models. Non mi dite che
non sapete di che si tratta!?!? Ma lo seguite Battlestar
Galactica? Il Colonial Heavy 798 è la nave che trasporta
il ministro dell’Istruzione sulla Galactica e scampa alla
distruzione di Caprica. In seguito, il ministro, come unico
rappresentate ufficiale rimasto, diventerà il presidente
delle Colonie…e il vascello sarà ribattezzato Colonial
One. Speravo che qualcuno si dedicasse alla replica
di questo modello, particolare per storia e per design.
Sarà per questi motivi che lo fanno pagare 155US$...
credo forse per il fatto che sono 45cm di modello con la
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RECENSIONE:LA COLONNA SONORA DI BSG
LA COLONNA SONORA DELLA MINISERIE
di Nicole Tistarelli
([email protected])
Da questo numero cominciamo a pubblicare le recensioni
dei cd musicali delle colonne sonore di BSG sin'ora uscite.
Per ora quindi stiamo parlando di tre pubblicazioni. Il Cd
della miniserie e quelli delle prima e della seconda stagione.
Cominciamo subito con il parlare del CD della miniserie. Buona
lettura e buon ascolto!
Il disco non è il migliore della nuova Battlestar Galactica
perché è stato penalizzato dal numero delle puntate su cui si
basa. 26 tracce sono effettivamente troppe, tendono ad annoiare
l’ascoltatore dopo un po’, anche perché, spesso, il compositore
tende a ripetersi nelle variazioni dei diversi temi/brani.
La cosa molto interessante sono le due correnti, che sembrano attraversare l’intera colonna sonora e il telefilm. C’è sia
la corrente oscura, minacciosa, frenetica e “militare” che sottolinea le scene dinamiche e i combattimenti, spesso girati con
una fotografia “grezza”, sia quella più triste, malinconica, ma
con un fondo di speranza che caratterizza i momenti più emotivi
della mini-serie; questi ultimi delineati, anche se non sempre,
da colori vividi e da atmosfere surreali. Basti pensare alla differenza tra le scene nello spazio e quelle su Caprica.
Nel disco, comunque, Richard Gibbs ha saputo indubbiamente sottolineare tutti i momenti con la musica adeguata.
[I Cylon furono creati dall’uomo…]
Il disco inizia con la canzone che apre, sin dall’inizio, ogni
puntata della nuova Battlestar Galactica. “Are You Alive?” riassume l’essenza della mini-serie; qui, infatti, le correnti si fon-
18
Tracklist
01. Are You Alive? / Battlestar Galactica™ Main Title
02. Goodbye, Baby
03. Starbuck Buck Buck
04. To Kiss Or Not To Kiss
05. Six Sex
06. Deep Sixed
07. The Day Comes
08. Counterattack
09. Cylons Fire
10. A Call To Arms
11. Apollo To The Rescue
12. Launch Vipers
13. Seal The Bulkheads
14. The Lottery Ticket
15. Eighty-five Dead
16. Inbound
17. Apollo Is Gone / Starbuck Returns
18. The Storm And The Dead
19. Thousands Left Behind
20. Silica Pathways
21. Reunited
22. The Sense Of Six
23. Starbuck’s Recon
24. Battle
25. Good Night
26. By Your Command
dono dando vita alla chiave di volta su cui poggia l’intero lavoro
di Gibbs. Questo brano viene rielaborato in più di una traccia,
tanto che “Goodbye, Baby” lo riprende quasi totalmente.
“Starbuck Buck Buck” è più ritmata, ma sa posizionare al
suo interno dei cori che sembrano richiamare quelli dei monaci
tibetani.
“To Kiss Or Not To Kiss” è una chicca. Con la sua melodia
evoca atmosfere africane che, insieme a quelle orientali, sono
alla base delle più belle musiche composte per le nuove serie di
Battlestar Galactica sia da Gibbs sia da McCreary.
La quinta traccia è un riassunto delle prime due, mentre
“Deep Sixed” fonde “Are You Alive?” con “To Kiss Or Not To
Kiss”.
Il salto tra “The Day Comes” e “Counterattack” è ben evidente: mentre “The Day Comes” è un brano speranzoso, le
atmosfere di “Counterattack” sono cupe e minacciose. “Cylon
Fire” segue la corrente di “Counterattack” diventando però, più
frenetica.
“A Call To Arms” riprende il settimo brano completandolo
con una splendida voce femminile.
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RECENSIONE:LA COLONNA SONORA DI BSG
“Apollo To The Rescue” e “Launch Vipers” si accodano
all’ottava e alla nona traccia evolvendosi quasi in marce militari,
facendo da sfondo a quei combattimenti spaziali, a noi fan tanto
cari.
“Seal The Bulkheads” e “The Lottery Ticket” sono canzoni
profondamente tristi, rispecchiano il dolore dei superstiti che
hanno perso tutto durante l’attacco Cylon e che si pongono
domande su come potranno sopravvivere.
Con la quindicesima e la sedicesima traccia ci si immerge
nuovamente in atmosfere cupe, mentre l’inizio malinconico di
“Apollo Is Gone / Starbuck Returns” si fonde dopo poco con il
bellissimo tema contenuto in “To Kiss Or Not To Kiss”.
Segue quella che, secondo me, è la migliore traccia del
disco. In “The Storm And The Dead” Richard Gibbs ha saputo
unire “Are You Alive?” con la corrente più ottimista della colonna
sonora.
“Thousands Left Behind” e “Silica Pathways” seguono il
filone oscuro e misterioso del disco, che ci porta nelle atmosfere più dark.
E se “Reunited” riprende il quarto brano, sia in “The Sense
Of Six” che in “Starbuck’s Recon” il compositore sa reinventare
“Are You Alive?” immergendola in uno “strato di nebbia” tanto
da rendere il suono ovattato nella prima e rendendola più ritmata nella seconda.
“Battle”, grazie al sapiente uso delle percussioni unite alla
ripresa di alcuni dei temi principali, resi però più frenetici per
mezzo di stupendi cambi di ritmo, è il brano più completo.
Le ultime due tracce vogliono riprendere i temi della corrente più ottimista: ci lasciano capire che non è tutto finito…
INTERVISTA A KATEE SACKHOFF
ATTENZIONE: L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER DELLA TERZA STAGIONE
Intervista di Sharon Gosling per il Battlestar Galactica
The Official Magazine
Traduzione di Alessandro Raimondi
in questo show. La storia era meravigliosa.
Penso che il mio episodio preferito sia proprio quello
che ho avuto più difficoltà a girare, Scar.
Dopo aver assistito al continuo susseguirsi di eventi
che hanno accompagnato la Battlestar Galactica nella
sua fuga dal proprio sistema natale, la conclusione della
seconda stagione sembrava suggerire che forse ma
badate bene, forse, Kara Thrace avesse finalmente trovato la felicità grazie al ricongiungimento con Samuel
Anders.
L’anno che segue però sembra cambiare tutto. Amori
infranti, tensioni e disastri per tutti i membri dell’equipaggio e la scoperta dei come e dei perché è affidato alla
nuova stagione.
Durante le riprese della terza stagione, l’attrice Katee
Sackhoff ha trovato il tempo per concederci un’intervista
e parlare di cosa pensa della direzione presa dalla serie
e degli avvenimenti che coinvolgeranno Starbuck.
Ho impiegato molto tempo nel cercare di capire come,
il mio personaggio, potesse passare da un estremo all’altro. Se comincia a bere tanto e ad ubriacarsi perché gli
manca Anders, perché ha dovuto aspettare nove episodi o
comunque tanti episodi, prima di avere questa reazione?
Perché non é successo subito? Avevo una certa difficoltà
ad accettarlo e quindi anche a renderlo nella recitazione.
Ho odiato questo episodio, non lo capivo. Non riuscivo a
capire come potesse una recluta tutto d’un tratto divenire
più brava di Starbuck. Non era possibile. Lei volava da
soli sei mesi, non era assolutamente possibile!
Adesso che puoi guardare con maggiore distacco
quello che avete realizzato nella seconda stagione,
cosa pensi dell’anno appena trascorso?
E’ stato magnifico. Avevamo un team di scrittori straordinario, Ron Moore é magnifico, David Eick é magnifico
e tutti gli attori che abbiamo avuto sono stati semplicemente eccezionali. Penso di essere fortunata a lavorare
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Avevo quindi problemi ad accettarlo ma quando vidi
l’episodio montato il finale mi piacque tantissimo. Questo
è un episodio per il quale mi sono sentita molto orgogliosa di me stessa, per il solo fatto che c’era molto da
dire su Starbuck e l’abbiamo fatto nel migliore dei modi.
E’ un ottimo episodio. Mi piace tantissimo.
La seconda stagione si è conclusa con un
grande salto temporale di un anno. Cosa ne pensi di
questo?
Penso che il salto avanti di un anno sia stata una
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INTERVISTA A KATEE SACKHOFF
introduzione ha comportato per il mio personaggio, tremendamente contenta ed impaziente di sapere come si
evolverà la situazione.
Eppure alla conclusione della seconda stagione
Starbuck potrebbe ritrovarsi ad affrontare un’altra tragedia. Potrebbe perdere Anders per malattia.
Come la vedi questa situazione?
La considero come ho sempre considerato tutte le
cose negative successe a Starbuck - “Allora Okay”. L’ho
detto già tante volte, questo personaggio fa un passo
avanti e poi due indietro. Sembra che cerchi sempre di
capire il motivo per cui combatte, il perché combatte.
Penso che l’aspetto più interessante è che con l’introduzione di Anders lei abbia raggiunto la felicità e quindi
un motivo per combattere - o non combattere, in qualunque modo lei voglia vederlo e che ora, quel motivo glielo
toglierebbero di nuovo. Sarà quindi molto interessante
sapere come andrà a finire e come lei si comporterà.
Cosa farebbe in quella situazione? Combatterebbe o si arrenderebbe?
magnifica idea perché ci ha dato la possibilità di esplorare
nuove strade narrative che altrimenti non vedo perché
avremmo dovuto seguire. Mostrando ciò che è accaduto,
ha dato modo a Ron e agli altri scrittori di inventarsi il
come si è arrivati a quel punto. E’ interessante partire dal
risultato finale e lavorare sul come si è arrivati ad esso.
Ho pensato molto a questo perché sapevo già come
andava a finire - ma ho cominciato ad immaginare come
sarei potuta arrivare a quella fine. Qualsiasi cosa è possibile, è una bellissima cosa. Sono molto contenta di come
si è evoluta la situazione per il mio personaggio.
Non ho avuto alcun problema ad esprimere tutto il
mio compiacimento nell’avere Michael Trucco nel cast
della serie. Penso sia straordinario. E’ perfetto per quel
ruolo. La sua presenza ci ha consentito di provare nuove
strade narrative per Starbuck, infatti voi sapete bene del
feeling che c’è tra lei e Lee e della indecisione che ha su
cosa vuole realmente da lui. Introdurre un personaggio di
cui lei possa innamorarsi o comunque credere di essere
innamorata, apre ancora altre possibilità.
Sono veramente molto contenta di quello che la sua
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Penso che farebbe un po’ entrambe le cose. L’abbiamo
vista nei primi due episodi o alla fine della seconda stagione non combattere più. Non ha motivo di farlo. Sembra,
così per dire, rinfoderare la propria arma e addirittura sotterrare l’ascia di guerra. Sembra abbia fatto la sua scelta.
Le circostanze però cambiano e così si trova a dover
scegliere. La domanda é, cosa deve fare per difendere
al meglio la persona che amo? Stargli sempre accanto
e proteggerla rimanendo a casa, o uscendo ed andando
a combattere, difendendo tutti? Penso che Starbuck si
porrebbe quest’interrogativo e alla fine sceglierebbe di
andare là fuori e combattere per loro. Naturalmente! Lei
è Starbuck! Come potrebbe non combattere? E’ la cosa
che sa fare meglio!
Alla fine della seconda stagione, era evidente che
tutto il cast fosse veramente molto stanco. E’ stato
un anno molto lungo ed emozionante. Quanto é stato
difficile tornare al lavoro dopo il periodo di pausa e
riprendere da dove avevi lasciato?
Non lo è stato affatto. Un mio amico Greg, tecnico
del suono nello show, un giorno mi disse, “E’ così interessante che ti far venir voglia che qualcuno prema il
bottone della pausa”. Era come dire “Okay, bello ma...
adesso pausa e ci rivediamo alla terza stagione”.
Tutti avevano un certo attaccamento alla serie, nel
cast c’è sempre stato un gran cameratismo, tra attori,
tecnici e scrittori; erano tutti conquistati dallo show.
Nonostante fossi molto stanca é stato veramente eccitante tornare al lavoro. Non ho mai smesso di lavorare e
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INTERVISTA A KATEE SACKHOFF
in questo periodo sto anche girando un film (White Noise 2:
The Light), quindi come puoi immaginare sono molto stanca
e mi sono anche presa un’influenza! Da questo puoi ben
capire quanto io sia presa dalla serie.
Sono così stanca che potrei andare a casa, mettermi a
dormire per un intero anno e probabilmente piangere tutto il
tempo, non posso aspettare di tornare al lavoro! Ho appena
finito di girare il primo e secondo episodio e di leggere il
terzo. Non ho lavorato per nove giorni di fila e mi ha fatto
piacere, ma voglio girare il terzo episodio, ora! Per favore,
è così bello che voglio farlo ora! Questa
serie mi ha veramente presa.
In quest’inizio di terza stagione,
come hai gestito il vuoto narrativo
lasciato dal salto temporale della stagione appena conclusa?
Ho immaginato tutto nella mia testa.
Come attrice non sapevo come
poter interpretare un qualcosa
di cui non avevo alcun indizio. Io sono molto razionale, devo avere un
motivo per qualsiasi
cosa.
Così
la
ragione dell’allontanamento tra Kara e
Lee che mi sono immaginata io, si è rivelata
essere completamente diversa da quella che
hanno deciso di girare. Era comunque una motivazione, il senso di colpa, una linea narrativa completamente diversa da quella che io avevo immaginato. Ho fatto
lo stesso ragionamento anche per altre cose. Per esempio ho
immaginato che il mio matrimonio con Anders fosse stato il motivo per cui ora Kara e Tigh siano diventati amici,
un qualcosa come rapporto padre-figlia. Una cosa che ho immaginato solo nella mia testa e che ancora una volta
non si è rivelata corretta! (Ride). Ma gli scrittori sanno sempre quale è la cosa migliore.
Ecco, avere un background narrativo che non corrisponde poi a quello che viene scritto, può crearti
dei problemi?
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No, non credo. Penso che questo sia una delle cose migliori dell’essere un attore. Può cambiare tutto,21è
INTERVISTA A KATEE SACKHOFF
molto affascinante. Non ti annoi mai perché quando pensi ad una ragione per qualcosa come al rapporto
con Lee e Kara, una volta che ti sei fatta un’idea, non riesci a pensare a nessun’altra possibilità.
Mentre gli scrittori hanno questa grande capacità di inventarsi cose nuove ed originali, a
volte penso “Grazie a Dio abbiamo degli scrittori! Perché questa idea è molto
meglio della mia!” (Ride).
Alla fine della seconda e parte della terza stagione,
Kara Thrace si trova su New Caprica, mentre fino ad ora
eravamo abituati a vederla nello spazio sul Galactica.
Questa cosa può averla cambiata?
In effetti, la Starbuck su un pianeta è sempre totalmente diversa da una Starbuck nella carlinga di un Viper.
Quando si trova su di una nave esce il lato più militare
del suo carattere. E’ sicura di se e cammina a testa alta.
Quando invece si trova su un pianeta come in “You Can’t
Go Home Again”, la vediamo molto più vulnerabile.
Ci sono ancora alcuni aspetti del carattere di questo personaggio che sto ancora scoprendo e che la rendono così
interessante. Penso che Kara, sia per me che per gli scrittori,
sia un personaggio in continua evoluzione che cresce giorno
dopo giorno. Non sappiamo ancora nulla di questo personaggio, incluso il pubblico. Quindi a volte io stessa non so perché
faccia determinate cose. So come si comporta ora, ma domani
potrebbe comportarsi in maniera del tutto differente.
Cosa ne pensi della terza stagione?
Meravigliosa! Penso che abbiano trovato una fantastica
spiegazione per spiegare l’allontanamento che c’è stato tra
Starbuck e Apollo, una spiegazione che scioccherà i fan. Ha
scioccato anche me! Ma ha perfettamente senso. Quando ho
letto la scena del flashback, ho pianto. Perché è un qualcosa
che il personaggio vorrebbe fare e che sono sicura la maggior
parte del pubblico vorrebbe che facesse. Dimostrera quanto lei
ami Apollo ma anche quanto lei sia terrorizzata da questa cosa,
il che mi è piaciuto molto. Veramente, non so come esprimervi al
meglio quanto io sia felice di fare questa stagione!
Il rapporto che Kara ha con Tigh, c’è un motivo per cui ora sono
amici. E’ una semplice ma commovente ragione legata al rapporto tra
Apollo e Starbuck. Gli scrittori hanno fatto un ottimo lavoro. Nel materiale girato
fin’ora ho molte scene con Leoben (Callum Keith Rennie), una piccola bambina
di nome Madeline che si suppone sia mia figlia e con Anders la cui relazione si
fa sempre più interessante. Questo perché il pubblico scoprirà un qualcosa di cui
non era a conoscenza. Almeno penso che sia così, non ne sono sicura. Stanno
cercando tutti di tornare a casa “Non potete perdervela!”.
Immaginare Starbuck come madre è interessante, riesci a vederla in quel
ruolo?
Penso che se al mondo possa esistere qualcosa in grado di calmare questa donna,
far emergere la parte più dolce di lei, un amore incondizionato tipo “Farei qualunque
cosa per te”, questo sia proprio un bambino. Io penso che potrebbe essere la sola
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INTERVISTA A KATEE SACKHOFF
cosa per cui, non dico che darebbe la vita, perché Kara
abbiamo visto più volte che è disposta a donare la propria vita per proteggere tante altre persone, ma sarebbe
la sola cosa a cui donerebbe completamente il proprio
cuore e la propria anima.
Pensi che la frattura nei rapporti tra Kara e Lee
possa essere ricucita?
Noi abbiamo due persone che provano semplicemente un grandissimo rispetto, amore ed ammirazione
l’uno verso l’altro indipendentemente da qualunque cosa
entrambi possano fare. Uno dei miei migliori amici a Los
Angeles è un ragazzo, siamo grandi amici da otto lunghi
anni. Ci sono stati momenti in cui abbiamo litigato e non
ci siamo parlati per tre mesi perché non volevo più né
sentirlo né vederlo, credevo di odiarlo. Ma so anche che
se in qualunque momento dovessi aver bisogno di lui,
potrei prendere il telefono e dire “Ho bisogno di te” e lui
sarebbe da me in cinque secondi. Anche se dovesse
avere una ragazza, la qual cosa probabilmente sarebbe
una buona cosa! (Ride).
Del resto, poiché è il mio migliore amico, sarei disposta a buttarmi sotto un autobus per lui, anche adesso che
sono arrabbiata con lui.
Quando si ha un rapporto di questo tipo con una
persona, lì c’è sempre amore, sempre. A volte ti arrabbi
perché vedi in lui un qualcosa che lui stesso non vede.
Tu vedi quello che potrebbe essere e potrebbe fare, il suo
reale valore. E quando lui non si comporta in maniera
tale da valorizzarsi ti arrabbi perché non vive al massimo
delle sue potenzialità.
Cosa speri di vedere per Starbuck in questa stagione?
Non ne ho proprio idea. Ho paura nel dire cosa mi
aspetto per il mio personaggio perché ogni stagione dico
“Mi piacerebbe vedere questo o quello” e ogni volta è
come dicevo io! E gli altri dicono “Katee ottiene sempre
ciò che vuole!” quando in realtà io rispondo “No, non è
così, io semplicemente indovino!” (Ride).
Sono stata contenta di poter tirar fuori la parte più
dolce di Kara. Amo le scene con sua figlia e vedere la
devozione e l’amore che prova per questo piccolo essere
da lei stessa creato. Ma mi piace anche quando, armi
in pugno, difende le cose o le persone che gli sono più
care, siano esse Tigh, Anders, Lee, Adama o chiunque
altro, mi piace anche questo aspetto del suo carattere.
Sono esattamente due facce della stessa moneta, ma
sono due aspetti comunque molto vicini che hanno lo
stesso scopo. Mi piacciono entrambi questi aspetti del
suo carattere.
So che gli scrittori hanno fatto un fantastico lavoro cercando di dar vita ad una storia avvincente anche perché
lo hanno già dimostrato in passato scrivendo cose che
erano al di là delle mie più rosee aspettative. Quindi sono
molto felice ed eccitata di girare questa nuova stagione
di Battlestar Galactica.
INTERVISTA AL PERSONAGGIO
DI RICCARDO NUZZI
WILLIAM T. RIKER
Vi siete mai chiesti come sarebbe un’intervista ad
un personaggio di Star Trek? Notate bene, però, non la
solita intervista all’attore, ma al personaggio vero e proprio appartenente all’universo di Star Trek. Con questa
rubrica, “INTERVISTA AL PERSONAGGIO”, si vuole
immaginare (inventandola) una simpatica conversazione
con un personaggio della serie, al fine di raccontarlo,
conoscerne le passioni, il modo di pensare, attraverso
una serie di domande e risposte; perché, come recita il
motto della nostra Associazione: “La nostra più grande
risorsa è il coraggio di immaginare alternative”.
William Riker
(Giornalista AreciboNet (GAN) ): Capitano Riker, le do
il benvenuto alla nostra nuova rubrica “Intervista al Personaggio”. Lei è il nostro primo ospite.
(Capitano Riker (CR) ): Grazie, sono molto lusingato!
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INTERVISTA AL PERSONAGGIO
(GAN): Siamo noi che ringraziamo lei per essere qui
con noi. E, d’altronde, non poteva essere diversamente,
dato che lei è stato per diverso tempo il “Numero 1”, sull’Enterprise.
comunque, qualche partitina l’ho fatta con gli amici dell’Enterprise in collegamento sub-spaziale. Una volta
abbiamo giocato anche con Worf collegato direttamente
dall’Impero Klingon.

(CR): Ma io sono sempre il numero 1 (sorride e fa l’occhiolino), anche se adesso sono il capitano della Titan.
(GAN): Essere diventato capitano deve aver comportato un aumento delle responsabilità. E’ molto differente
il nuovo grado rispetto al precedente? Per certi versi,
anche prima, come comandante, aveva degli uomini
al suo comando e, spesso, faceva le veci del capitano
Picard quando questi non era in plancia.
(CR): E’ vero, ma l’avere una nave tutta propria è
un’altra cosa! La decisione finale spetta solamente a te, e
tutto l’equipaggio fa affidamento su di te per sapere come
comportarsi in ogni situazione. Comunque, ammetto che
l’aver svolto per diversi anni il comandante su una nave
grande ed importante come L’enterprise mi ha preparato
a questo passo successivo.
(GAN): E chi ha vinto?
(CR): Puoi immaginarlo… (sorridendo).
(GAN): Non tu (sorridendo a mia volta)!
(CR): Mamma mia, sto diventando vecchio, sto perdendo la mia faccia da poker!
(GAN): No, è solo che ho voluto provocarti…. (sorridendo).
(GAN): Dal suo tono e da come ha descritto l’Enterprise mi sembra di scorgere che ha una certa nostalgia
per la sua vecchia nave: non sarà voglia di tornare indietro?
(CR): No (ridendo)! L’Enterprise ha rappresentato un
periodo molto bello della mia vita e della mia carriera;
con l’Enterprise ho vissuto molte avventure e conosciuto
delle persone stupende, ma la Titan è comunque una
gran bella nave e, soprattutto, è la MIA nave! Spero di
poter vivere avventure altrettanto meravigliose con essa
ed il mio nuovo equipaggio.
(GAN): Una piccola provocazione: le piacerebbe fare
una sfida con l’Enterprise e con il capitano Picard?
(CR): La nuova Enterprise - E è l’ammiraglia della
Flotta Stellare, è difficile competere con una nave del
genere, ma noi siamo più maneggevoli e a bordo vi è
un capitano più giovane: chissà….. (con un sorriso sornione)
(GAN): Capitano Riker, lei…
(CR): Will. E dammi del tu.
(GAN): Grazie, noto che hai sempre un comportamento gioviale! Continui ancora a fare le tue partite di
poker con i nuovi ufficiali a bordo della tua nave?
(CR): A dire il vero non ho più molto tempo, l’attività
di capitano, come dicevamo prima, mi tiene impegnato,
Andrew Robinson interpreta Elim Garak
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INTERVISTA AL PERSONAGGIO
(CR): Adesso, comunque, come capitano non posso
svelare i miei “trucchi” agli altri ufficiali; E poi ancora non
li conosco benissimo, l’incarico è ancora fresco. In futuro,
chissà!
che Deanna è il consigliere di bordo?
(CR): Avere la propria moglie vicino è senza dubbio
molto piacevole e no, nessun conflitto di interessi. Ormai
io e Deanna ci conosciamo da moltissimo tempo e
abbiamo imparato a distinguere la nostra via privata da
quella professionale. Anche l’equipaggio, non ha sollevato problemi al riguardo.

(GAN): Per certi versi stai diventando simile a Picard.
(CR): Dici?
(GAN): Sì, e chissà, col tempo, in cos’altro gli assomiglierai (guardandogli la testa e nascondendo con la mano
un sorriso trattenuto a stento).
(CR): Oh cavolo (passandosi una mano tra i capelli
con aria preoccupata)!
(GAN): Invece, come altro hobby, oltre al poker avevi
anche la passione per il trombone: lo suoni ancora?
(CR): Sì, mi sto migliorando, ma trovo ancora qualche
piccola difficoltà con i pezzi più difficili. Dall’Enterprise
mi sono portato il programma olografico del locale jazz
del XIX secolo e, ogni tanto, vi faccio un salto. La cosa
che mi ha sorpreso piacevolmente, comunque, è che
alcuni componenti del mio equipaggio hanno composto
una banda jazz e, a volte, mi ritrovo con loro per qualche serata musicale. Visto che sei qui, stasera potremmo
ritrovarci sulla Titan per un concerto: Cosa ne dici? Sei
dei nostri?
(GAN): Grazie! Accetto con molto piacere! E, aggiungo,
questo Picard non lo avrebbe fatto!
(CR): Invitarti sull’Enterprise?
(GAN): No, il concerto con gli ufficiali di bordo.
(CR): Vero, ma Picard ha partecipato a delle rappresentazioni teatrali, a volte.
(GAN): Tornando a te, come è avere la propria moglie
a bordo della nave? Qualche conflitto di interessi, dato
(GAN): Come vi siete conosciuti tu e Deanna?
(CR): La conobbi quando ero di stanza su Betazed.
Ero un giovane ufficiale alle prime armi e Betazed fu uno
dei primi pianeti sul quale fui assegnato. All’inizio il nostro
rapporto fu abbastanza conflittuale, lei era una giovane e
brillante studentessa in psicologia ed io un intraprendente
ufficiale della Flotta Stellare che aveva in mente solo la
carriera. Ci è voluto un po’ perché i nostri due caratteri si
adeguassero uno a quello dell’altra. Ma quando questo è
successo, tra di noi è nato un fortissimo legame.
(GAN): Solo un “legame”?
(CR): Fui richiamato dalla Flotta per essere assegnato
a nuovi incarichi e non ebbi la possibilità di costruire un
rapporto più solido. Ma, come ho detto, allora avevo in
mente principalmente la carriera: volevo diventare capitano di una mia nave.
(GAN): E poi il rincontro sull’Enterprise.
(CR): Sì, fu una sorpresa per tutti e due. Devo dire
che fu bello ritrovarla dopo del tempo.
(GAN): Ma il vostro rapporto sull’Enterprise è stato
altalenante, direi quasi di “indecisione” su quali dovessero essere i vostri sentimenti reciproci.
(CR): Sì, è vero, ma, nonostante tutto, credo che il
legame che ci unì all’inizio non si sia mai sciolto. Siamo
sempre stati l’uno dell’altra.
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INTERVISTA AL PERSONAGGIO
(GAN): E poi ci fu Worf….
(CR): Ma dobbiamo dire proprio tutto? Non potremmo
omettere qualche dettaglio insignificante qua e là?
(GAN): Cambiando discorso. Durante una anomalia ad un teletrasporto, in passato, sei stato duplicato. Il
tuo doppio, che assunse il tuo, il vostro, secondo nome,
Tomas, si unì ai Maquis e fu arrestato dai cardassiani
mentre stava conducendo una missione di terrorismo.
Hai più avuto sue notizie?

(GAN): Mi spiace, ma i nostri lettori vogliono sapere! E
poi la storia di Deanna con Worf non fu proprio un evento
insignificante……
(CR): Deanna e Worf stettero insieme per un certo
periodo quando lavoravamo tutti quanti sull’Enterprise,
ma il loro rapporto finì presto.
(GAN): E fu allora che ti accorgesti di essere ancora
innamorato di lei? Il vederla con un altro ha scatenato in
te una certa gelosia?
(CR): Avevamo deciso di comune accordo di essere
solo buoni amici e che ognuno poteva avere una vita
sentimentale con chi voleva. Devo ammettere, però,
che sono stato felice quando si è lasciata. Non fraintendermi: non ho qualcosa contro Worf che, anzi, stimo e
considero un ottimo amico, ma quando Deanna è tornata
libera ho riconsiderato alcuni aspetti della mia vita. La
situazione che ci ha fatto tornare insieme, però, è stata
la missione intrapresa per fermare Data sul pianeta dei
Ba’ku. La regione di spazio attorno a quel pianeta era
caratterizzata da particelle di una particolare materia che
riuscivano a bloccare l’invecchiamento e a ridonarti la giovinezza. In quell’occasione, anche se siamo stati esposti
per poco tempo, le radiazioni di quella regione ci hanno
fatto tornare con la mente a quando eravamo più giovani,
a quando ci siamo conosciuti da ragazzi e, in quell’occasione, ci siamo riuniti. Da quel punto in poi, abbiamo
capito che eravamo destinati a rimanere insieme per la
vita. La decisione del matrimonio, avvenuta tempo dopo
quando gli effetti della regione del pianeta Ba’ku erano
finiti da un pezzo, è venuta spontaneamente.
(GAN): Che cosa è rimasto del giovane comandante
Riker nell’attuale Capitano Riker?
(CR): Wow che domanda! Di sicuro adesso ho più
esperienza di un tempo. Ho acquisito maggiori conoscenze e, spero, maggiore saggezza. Come disse una
volta Deanna, sono diventato più maturo. Una volta consideravo questo termine come qualcosa di bruttissimo da
dire ad un uomo, ma devo dire, a distanza di tempo, che
non è una cosa negativa. Ho ancora, dentro di me, il giovane Riker, ma adesso è più attento, meno avventato. Le
sue scelte sono dettate più dalla riflessione che dall’impulso. E, d’altronde, non potrebbe essere diversamente
quando ti assumi le responsabilità di una nave e del suo
equipaggio. Inoltre, anche se la carriera è sempre importante, adesso al primo posto c’è la mia famiglia.
(CR): Non direttamente, ma so che la Flotta e la
Federazione stanno ancora seguendo le vie diplomatiche per un suo rilascio.
(GAN): Pensi che al suo posto avresti fato lo stesso?
(CR): Credo che ognuno sia artefice del proprio
destino e della propria vita. In tutta sincerità non so come
mi sarei comportato al suo posto, tuttavia ritengo che, da
quando ci separammo durante il teletrasporto, ognuno di
noi si sia formato una vita indipendente. Siamo uguali,
ma abbiamo scelto vite differenti. Spero, comuque, che
possa tornare in libertà o, almeno, scontare la sua detenzione in una colonia federale.
(GAN): Tornando al presente, so che quando hai
tempo ti piace cucinare senza l’uso dei replicatori. Lo fai
ancora?
(CR): Certo! Da quando mi sono sposato cucino
spesso per Deanna. Oltre alla frittata, uno dei miei piatti
preferiti, ho imparato a cucinare diversi altri manicaretti.
Le ho perfino preparato una torta di mia invenzione: la
“Torta del Consigliere”, con sei tipi differenti di cioccolato.
(GAN): E Deanna è sopravvissuta (sorridendo)?
(CR): Certo (sorridendo di rimando)! Anzi, visto che
stasera devi assistere al mio concerto, ti invito nel nostro
alloggio per farti assaggiare la mia cucina e, ovviamente,
la Torta del Consigliere.
(GAN): Non vedo l’ora! Anzi, l’ora la vedo ed è proprio quella di cena! Will, ti ringrazio per aver partecipato
a questa intervista e per la tua cortesia. Ci vediamo a
bordo della Titan.
(CR): DI niente! E’ stato un piacere! Sto risalendo
anch’ io: vuoi un passaggio?
(GAN): OK, grazie!
(CR): (Dopo aver attivato il comunicatore) Riker a
Titan: due da teletrasportare. Energia!
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LE RAZZE DI STAR TREK: I BORG
NOI SIAMO BORG: LA RESISTENZA E’ INUTILE!
Sono potenti! Sono inarrestabili! E stanno venendo
per assimilarci! La resistenza è inutile!
Nel variegato universo di razze presenti in Star Trek,
una razza, in particolare, si distingue da tutte le altre: i
Borg.
I Borg sono una razza cibernetica, esseri biologici di
carne ed ossa, che hanno imparato a sostituire parti del
loro corpo con componenti tecnologiche e meccaniche,
fino ad arrivare ad un grado di integrazione tale di biologia
e meccanica, da non poter più vivere senza le loro parti
artificiali. Nonostante siano composti da miliardi di soggetti, i Borg agiscono come una sola mente, ogni singolo
componente opera per il bene della collettività e, per fare
questo, qualsiasi traccia di individualità viene repressa. Il
loro scopo primario è la ricerca della perfezione e della
conoscenza. A qualsiasi costo!
Ma come nascono i Borg? Come sono arrivati a creare
la loro collettività? La loro origine non è molto dettagliata,
tuttavia, si hanno delle informazioni abbastanza realistiche che ne spiegano l’evoluzione ed il comportamento.
Immaginiamo degli esseri totalmente biologici che,
spinti dalla volontà di migliorarsi, decidano di sostituire
alcune parti del loro corpo con componenti meccaniche
e tecnologiche, al fine di andare oltre i limiti naturali del
proprio corpo.
All’inizio si tratta solo di qualche arto per di facilitare alcuni lavori ma, in seguito, la sostituzione diventa
sempre più invasiva, coinvolgendo parti vitali come gli
organi interni, fino ad arrivare al cervello. Con modifiche
a livello celebrale, i Borg riescono ad instaurare un dialogo mentale migliore del “semplice” linguaggio orale,
creando un metodo comunicativo simile a quello telepatico di alcune altre specie presenti in Star Trek, ma più
rapido e completo.
Con questa nuova possibilità, ogni singolo individuo
dà il suo apporto di conoscenze per il bene della collettività. Ma in un gruppo composto da molteplici individui,
chiamati “droni”, ogni singolo pensiero individuale rischia
di “ingolfare” la rete di trasmissione della collettività,
riempiendola di inutili, quanto irrilevanti, dati. Per questo
motivo, al fine di migliorare il raggiungimento dello scopo
comune, i pensieri individuali vengono soppressi.
Ogni singolo componente diviene come un neurone
di un vastissimo sistema celebrale, facendo funzionare
al meglio la mente dell’intero gruppo. Anche nella collettività più disciplinata, comunque, occorre un soggetto
di riferimento, una figura che renda chiari gli obiettivi da
raggiungere. Nei Borg, questa figura viene svolta della
loro componente primaria, “l’Unimatrice dei Borg”, la loro
Regina.
Parte integrante della collettività, la Regina è la prima
tra pari che ha la funzione di portare ordine nel caos.
Anche se unica nel suo genere, la Regina Borg riesce a
gestire l’intera collettività e, quando muore, viene sostituita da una nuova Regina dotata delle stesse memorie
della precedente. In una specie dotata di memorie naturali e, soprattutto, artificiali, infatti, ogni singola traccia
celebrale dei vari componenti, rimane a vita nella collettività, anche dopo la scomparsa del singolo componente.
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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RECENSIONE: STARFLEET COMMAND 3
In questo modo, la Regina riesce a “tramandarsi” in nuovi
soggetti dopo la propria fine, perpetuando la continuità e
la funzionalità della collettività.
Ma come si rinnova un gruppo che ha abrogato i pensieri individuali, comprese le “superflue” emozioni?

Spinti dalla loro sete di conoscenza, i Borg accrescono il loro gruppo conquistando con forza le specie che
ritengono più utili nel loro cammino verso la perfezione,
“assimilandone” le peculiarità biologiche e tecnologiche,
e la resistenza contro la loro azione è inutile.
L’assimilazione consiste nel catturare altre specie e
impiantare loro le componenti tecnologiche e meccaniche per renderle Borg. Come principale mezzo di assimilazione sono utilizzate le nano sonde, delle macchine
piccolissime che vengono iniettate dai Borg nel flusso
sanguino delle specie da assimilare; in questo modo,
l’assimilazione avviene in poco tempo ed in maniera efficiente.
Le nano sonde servono, inoltre, anche per la modifica
delle astronavi conquistate. Attraverso l’assimilazione,
riescono ad acquisire l’itera conoscenza di un popolo in brevissimo
tempo, e questo è l’unico modo che
hanno di perpetuarsi ed aumentare il loro numero, poiché non si
riproducono biologicamente tra
loro come la maggior parte delle
altre specie. Nel loro schema di
acquisizione delle conoscenze
di altre civiltà, assimilano solo
pianeti interi e, raramente, singoli individui, almeno ché non
costituiscano per loro un interesse rilevante. Anche quando
degli estranei salgono a bordo
delle loro navi, vengono ignorati
fino a quando non costituiscono
un pericolo per i droni o la nave.
Una mente lineare come
quella dei Borg, volta solo all’utile
ed al pratico, si può riscontrare anche osservando la
foggia delle loro astronavi, principalmente a forma di cubi
e, in generale, figure geometriche semplici, ottenute con
le parti delle astronavi assimilate.
La forma a cubo, in particolare, permette loro di poter
unire facilmente più navi per formarne una più grossa e
potente. All’interno delle loro astronavi, non vi sono una
plancia per il comando, gli alloggi dell’equipaggio ed altre
parti individuabili, ma tutta la nave è dotata di “alcove”,
postazioni rigenerative, dove ogni individuo si ricarica
quando non è in servizio. I Borg, infatti, non mangiano
e non dormono, ma si rigenerano assumendo l’energia
direttamente dalla nave attraverso le loro parti cibernetiche: un dispositivo a mo’ di presa impiantato vicino alla
mano, si aggancia ad una fonte di energia dell’alcova,
ricevendo quanto basta per mantenere attive le funzioni
biologiche e meccaniche.
Solo in casi d’emergenza, possono
assumere cibo oralmente. Le zone destinate al motore e alla sua fonte di alimentazione si trovano sparse in maniera
più o meno uniforme in tutta la nave,
in modo tale che, se questa viene
danneggiata in una sua parte, può
continuare a funzionare lo stesso
con il resto dello scafo non danneggiato.
All’interno del cubo, tutte
le decisioni sono prese dall’intero gruppo, senza contrasti o conflitti di alcun genere.
Con un modo di agire siffatto, i
Borg hanno conquistato ed assimilato
gran parte del Quadrante Delta, presumibilmente il loro punto di origine. E non solo:
nella loro continua ricerca di perfezionamento, i Borg si
sono spinti anche in nuovi territori, compresi spazi ultradimensionali. In particolare, nello spazio fluido i Borg
incontrano forse l’unica specie in grado di sconfiggerli:
la specie 8472 (i Borg classificano le specie con numeri
progressivi, mentre, tra loro, si distinguono mediante una
denominazione, anche questa numerica, che dipende dal
gruppo di appartenenza: ad es. 3 di 5 è la denominazione
che identifica il terzo componente di una squadra di 5).
La vittoria contro questa specie viene loro fornita eccezionalmente dalla collaborazione temporanea con una
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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nave della Flotta Stellare, che suggerisce loro un modo di
modificare le loro nano sonde per renderle efficaci anche
contro la nuova specie.
Freddi, determinati, decisi, con loro non è possibile
parlare, la trattativa è irrilevante, la resistenza è inutile!
gior pericolo che la Flotta Stellare, e molte delle specie
della Galassia, dovranno affrontare.
Ma infondo, i Borg sono poi così diversi da noi?

Qualcuno, ha paragonato i Borg alle api o alle formiche che, con fare meticoloso e operando per il bene della
collettività, agiscono in maniera precisa e puntigliosa,
rispettando la scala gerarchica interna e i compiti assegnati. Ma se l’esempio in parte si avvicina al modo di
operare dei Borg, dall’altro si discosta sulle motivazioni.
Gli insetti, infatti, agiscono in maniera istintiva e non
mutano le loro abitudini se non quando devono adattarsi
ad eventuali nuove circostanze in cui possono venire a
trovarsi; i Borg, invece, agiscono per la volontà di migliorare, e questo mette in evidenza la mente più complessa
di esseri superiori rispetto agli insetti. Pur di raggiungere
la perfezione e una grandissima conoscenza, tutto è permesso, anche il sacrificio di alcuni droni, le cui memorie,
dopo la loro scomparsa, continueranno a rimanere nella
memoria collettiva in eterno.
Esseri imbattibili dunque? L’intera Galassia è destinata a soccombere a loro e ad essere assimilata?
Non proprio.
Nonostante la loro forza e determinazione, i Borg
rimangono comunque battibili, anche se molto raramente.
Quello a cui i Borg non sono preparati è la capacità di
inventiva del singolo individuo, a cui hanno rinunciato per
portare ordine nel loro funzionamento.
Inoltre, anche dopo esser stati assimilati, a volte succede che alcuni droni ritrovino la loro individualità, portando scompiglio nella collettività e, per questo motivo,
vengono eliminati.
Ma la loro determinazione li rende comunque il mag-
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
In una civiltà dove l’imperativo è dominare il prossimo,
anche il proprio miglioramento diventa essenziale. Ritocchi di chirurgia estetica come l’impianto di protesi estetiche sono poi così diversi dall’impianto di componenti
artificiali di altro scopo?
E’ cronaca attuale la notizia secondo la quale alcune
persone si sono fatte impiantare dei chip di controllo,
all’interno della loro mano, per accedere più facilmente ad
alcune funzioni di apparecchiature elettroniche: ricorda
qualche specie in particolare?
Se fossimo a capo di una squadra di operai che devono
realizzare un’opera, non vorremmo che questi lavorassero senza distrarsi con vicende personali? Potendo
comunicare con loro attraverso il pensiero, anziché usare
molte parole, non lo faremmo? Non licenzieremmo gli
operai che, distraendosi di più, producono meno? E se
un domani qualcuno ci proponesse di poter usare il cellulare e la televisione direttamente all’interno del nostro
cervello, semplicemente impiantandoci un componente
elettronico in testa, rifiuteremmo? Fin dove può spingersi
la ricerca del miglioramento, oggi? E nel futuro?
Quale sarà il successivo paso evolutivo di una specie
che ha fatto della perfezione il suo unico motivo di esistere?
Difficile dirlo, probabilmente dovremo resistere alla
curiosità di porci una simile domanda e limitarci ad aspettare lo svolgersi naturale degli eventi.
Ma, si sa, la resistenza è inutile!
GUIDA AGLI EPISODI: ENTERPRISE
GUIDA AGLI EPISODI: ENTERPRISE
Stagione:
Puntata n.
Titolo Originale:
Titolo in Italiano:
1
6
Terra Nova
Terra Nova
La puntata si apre con Mayweather che controlla, sulla
propria console, le informazioni, contenute nel database
della nostra nave, su Terra Nova la prima colonia terrestre costruita al di fuori del Sistema Solare e di cui, da
almeno un decennio, non si hanno più notizie.
Giunti in orbita standard, Archer tenta di contattare la
colonia, ma non ricevendo risposta decide di scendere
sulla superficie con una squadra esplorativa.
Appena toccano terra la scena che si presenta ai loro
occhi è quella di un insediamento abbandonato ed ormai
in rovina, ad una prima analisi si potrebbe dire che la
colonia sia stata distrutta da qualcosa,
ma la mancanza di cadaveri solleva
altre domande nella mente del nostro
capitano.
DI MICHELE MASIELLO
Questi Novani esprimono tutto il loro odio per gli umani
colpevoli della “pioggia velenosa” di molti anni prima che
li ha costretti a vivere nell’oscurità. Il nostro capitano
cerca di convincere Jamin e Nadet (leader dei Novani)
che in realtà essi stessi sono umani e vuole aiutarli a
determinare la vera origine delle radiazioni.
Nel frattempo lo scanner del nostro medico scopre che
Nadet è ammalata di cancro ai polmoni, ed allora Archer
si presta di farla curare sulla sua “nave dei cieli”, sotto
la condizione che Reed rimanga ostaggio Jamin acconsente ed assieme a Nadet, Archer e Phlox parte alla
volta dell’ Enterprise.
Mentre, una volta a bordo, Archer cerca di convincere i
due Novani delle loro effettive origini mostrando loro foto
dei primi coloni, T’Pol scopre un cratere sulla superficie
Lo scanner di T’Pol indica livelli bassi
di radioattività, e dalle successive analisi risulta che tali radiazioni si erano
sprigionate circa settant’anni prima,
nel frattempo Reed, impegnato nell’esplorazione della colonia individua
una figura umanoide che fugge, inseguendolo, insieme alla squadra esplorativa, giunge davanti all’ingresso di
una caverna.
Archer, Malcom, Travis e T’Pol entrano
nella caverna e fanno il loro incontro
con degli umanoidi, che reagiscono
sparando, ferendo il tenente.
Archer è costretto, suo malgrado, ad abbandonare il
tenente, così la squadra esplorativa rientra nella navetta
e decollano alla volta dell’Enterprise.
Una volta a bordo T’Pol analizza i dati del tricorder, e
scopre che gli umanoidi che gli hanno attaccati sono
umani, per giunta i sensori dell’ Enterprise permettono di
individuare cinquantadue umani nascosti nelle gallerie,
probabilmente discendenti dei primi coloni.
Archer e Plox scendono sulla superficie e decidono di
farsi catturare spontaneamente per poter parlare con
loro e per curare Reed, dopo non poche difficoltà Archer
scopre che gli abitanti si definiscono Novani.
del pianeta, originato dall’impatto di un asteroide circa
settant’anni prima , sempre secondo le analisi dell’Ufficiale Scientifico tale impatto deve aver generato una
nube radioattiva che ha ricoperto l’emisfero settentrionale del pianeta ove era situata la colonia.
A questo punto Archer capisce che solo i bambini dei primi
coloni sono sopravvissuti alle radiazioni, convincendosi
che era stata la Terra a causare la “pioggia velenosa”, nel
frattempo Phlox scopre che i Novani soffrono di un decadimento cellulare causato all’acqua contaminata, e che
non può curare questa malattia finchè i Novani vivono in
quella zona.
Nel frattempo Archer cerca di convincere Jamin e Nadet
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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ad andare sulla Terra mostrando a quest’ultima una
foto con lei bambini assieme alla madre, ma Jamin è
irremovibile, vuole tornare sulla superficie minacciando
spiacevoli conseguenze per Reed se ciò non verrà permesso, a questo punto T’Pol suggerisce di trasferire i
Novani nell’emisfero meridionale del pianeta dove la
caduta dell’asteroide non ha causato la nube radioattiva.
Archer accetta di riportare i due leader Novani sulla
superficie, ma una volta che la navetta tocca terra il
terreno cede facendola precipitare, tutti gli occupati
riescono ad uscirne illesi e Jamin guida Archer verso il
luogo in cui si trova Reed.
Ma nel tragitto il piccolo gruppo si imbatte in un Novano
incastrato da un grosso tronco in una pozza che man
mano si stà riempiendo d’acqua. Vincendo la diffidenza
di Jamin, il nostro capitano collabora con quest’ultimo
alla liberazione del malcapitato, più tardi è però Nadet
che invita i suoi ad ascoltare gli umani, ed ad accettare il trasferimento della loro comunità nell’emisfero
meridionale del pianeta, con l’aiuto dell’equipaggio dell’
Enterprise.
Stagione:
Puntata n.
Titolo Originale:
Titolo in Italiano:
1
7
The Andorian Incident
L’ Incidente Andoriano
La puntata si apre con Arcer e Trip che stanno consultando la mappa stellare su cui viaggia attualmente
l’ Enterprise, decidendo la prossima
tappa, quando il nostro capitano scopre
la presenza di un pianeta di classe M
e a tal proposito richiede la presenza
di T’Pol, l’ufficiale scientifico rivela che
quel pianeta si chiama P’Jem ed è la
sede di un antichissimo monastero vulcaniano.
alieni, e di finire a lora volta nel gruppo dei prigionieri.
Il nostro capitano dopo essere stato “interrogato” dal
capo degli assalitori che lo accusa di cospirare con i
Vulcaniani, lo rimanda nella stanza in cui sono confinati
i monaci insieme alla squadra di sbarco.
Lì Archer viene informato da T’Pol che gli assalitori sono
Andoriani una razza assai irrispettosa ed irascibile, convinta che i Vulcaniani siano in procinto di invadere il loro
pianeta natale nonostante i trattati siglati tra le parti,
inoltre il capo dei monaci informa Archer che non è la
prima volta che gli Andoriani assaltano i monaci, ed inoltre lo informa che Shran (il nome del comandante degli
assalitori n.d.r.) sospetta che il monastero nasconda un
dispositivo di rilevamento a lungo raggio atto a spiare
i loro territori, i monaci respingono il sospetto, affermando che sull’intero pianeta non vi è alcuna forma di
tecnologia; anzi, accusano Archer di aver peggiorato la
situazione con la sua visita.
Sull’Enterprise, Reed rileva una nave non di origine
sconosciuta sul pianeta, e cerca di contattare il capitano. Gli risponde Shran, affermando che Archer è
prigioniero della Guardia Imperiale Andoriana, e minacciando la morte degli ostaggi al minimo tentativo di liberarli. Archer nel frattempo cerca di convincere i monaci
a dargli una mano per rovesciare la situazione, e uno di
essi ammette alla fine l’esistenza di un vecchio trasmettitore, nelle catacombe sotto il tempio
A questo punto Trip ed il giovane iniziato si introducono
in un intrivo di gallerie fino al dispositivo, il nostro ingegnere una voltra riparata la trasmittente contatta Reed
e lo informa della situazione e gli comunica di preparare
una squadra di recupero.
Una volta in orbita sul pianeta T’Pol
informa il nostro capitano e Trip dei
cerimoniali cui dovranno attenersi nella
visita al luogo sacro, quindi scende con
loro sul pianeta, I monaci cercano di
respingerli, affermando che sono impegnati nel rito del “Kolinahr”, la purificazione dalle emozioni. Ciò non impedisce
ai tre di scoprire che in realtà i monaci
sono ostaggi di un gruppo di bellicosi
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GUIDA AGLI EPISODI: ENTERPRISE
Archer richiama l’attenzione degli Andoriani dicendo di
voler confessare, poi, una volta interrogato, ammette di
aver mentito per sottrarsi all’insopportabile vicinanza
con tutti quei vulcaniani. In realtà, mentre distrae con le
sue menzogne gli Andoriani, riesce a infilare un piccolo
artefatto in un buco su una grossa faccia scolpita sul
muro dell’atrio del tempio.
Reed e altri due membri dell’equipaggio si teletrasportano nella stanza dei prigionieri, e vanno a piazzare
dell’esplosivo nella galleria dietro la faccia scolpita.
L’esplosione che ne segue coglie di sorpresa gli Andoriani, che ingaggiano uno scontro a fuoco con la squadra
di salvataggio; solo Shran e un suo compagno riescono
a fuggire, e s’infilano nelle catacombe
A questo punto il ns capitano prende il comando della
squadra, e anche l’Iniziato viene con loro. Gli Andoriani
vengono individuati nel Reliquiario, e nonostante le
obiezioni dell’Iniziato, timoroso del fatto che le antichissime reliquie lì contenute vengano distrutte, la squadra
di salvataggio li insegue, dando il via ad un’altra sparatoria.
Nel mezzo del combattimento, Archer trova una porta la
cui tecnologia avanzata è decisamente sospetta… una
volta aperta, essa infatti rivela un’ imponente stazione di
monitoraggio vulcaniana. Raggiunto un cessate il fuoco,
Archer ordina a T’Pol di fare delle foto alla prova delle
menzogne dei monaci… e consegna lo scanner con le
foto a Shran. Questi si congeda da Archer, affermando
di aver contratto un debito con lui.
TECNOLOGIA TREK: GENERATORI DI GRAVITA'
Di Francesco Genchi
A partire dalle prime stazioni di ricerca orbitali nel
sistema solare, le difficoltà come pure i benefici presentati dalle situazioni di microgravità sono state documentate esaurientemente.
Gli equipaggi delle prime installazioni interstellari
costruite dall’Uomo del ventunesimo secolo hanno fatto
fronte alle situazioni di zero-g e di accelerazioni gravitazionali con l’uso di rotazioni centrifughe dei settori abitabili, soluzioni accettabili al momento.
I sistemi organici umanoidi
richiedono campi gravitazionali ed elettromagnetici per assicurare
l’adeguato sviluppo e
la sopravvivenza delle
cellule che simulino
le condizioni naturali
presenti sulla maggior parte dei mondi di
classe M. I dispositivi a
basso impatto del campo
gravitazionale hanno simulato l’energia elettrica e magnetica di un pianeta ed i
discendenti dei pionieri dei voli spaziali sono cresciuti in
sano stato di salute.
La concezione generale di un’astronave di classe
Galaxy rinvia ad un’esistenza più naturale in quanto la
gente è libera di muoversi al suo interno sulle superfici
planari con gravità costante che li tiene a contatto con
il piano. A bordo del vascello, questo compito è portato
a termine con l’uso di una rete di piccoli generatori di
gravità. La rete è divisa in quattro regioni, due all’interno
della sezione a disco e due all’interno della sezione di
battaglia. Tutte e quattro le regioni lavorano per garantire il senso adeguato di “giù„ e inoltre sono attivamente
legate al sistema del campo di assorbimento inerziale per
minimizzare gli improvvisi scartamenti durante il volo.
Le due reti di gravità della sezione a disco contano
400 generatori; quelli nella sezione di battaglia ne contano 200. I campi gravitazionali si sovrappongono un po’
fra i generatori, ma questo si nota a malapena.
Il campo di gravità
stesso è generato
tramite un flusso
controllato di gravitoni, molto simili
a quelli prodotti nel
raggio traente. Infatti,
la fisica di base è la
stessa.
L’alimentazione
dal sistema di elettroplasma (EPS) è incanalata
all’interno di una camera
vuota di titaniuro di anicio
454, un cilindro sigillato che misura 50 centimetri di diametro e 25 centimetri d’altezza.
Sospeso nel centro del cilindro, in presenza di crylon
ad alta pressione, prende posto uno statore superconduttore di arkeniuro di toronio. Lo statore, una volta regolato
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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alla velocità di rotazione superiore a 125540 giri/minuto,
genera un campo di gravitoni della durata molto breve,
dell’ordine di alcuni picosecondi. Questo tempo di deperimento rende necessaria la presenza della seconda griglia
di generatori entro 30 metri di distanza. Il campo è abbastanza delicato da permettere di camminare in maniera
naturale senza una gradiente di gravità dalla testa ai
piedi, un problema incontrato nei sistemi centripeti.
Lo statore superconduttore rimane sospeso dal
momento in cui viene costruito e richiede normalmente
una volta soltanto un impulso di sincronizzazione occasionale dall'EPS, ogni sessanta minuti. In caso di guasto
dell'EPS, lo statore continuerà a fornire un campo gravitazionale per 240 minuti, nonostante una certa degradazione a circa 0.8g sia stata rilevata.
Ogni movimento percepito dalla nave che potrebbe
disturbare lo statore dal punto di vista giroscopico sono
ammortizzati dalle nervature sinusoidali presenti sulla
superficie interna del cilindro di titaniuro di anicio, che
assorbe efficacemente gli spostamenti improvvisi di
ampiezza inferiore o uguale a di 6 cm/sec. Tutti i movimenti di ampiezza superiore sono ammortizzati dal
sistema di assorbimento inerziale della nave.
I generatori di gravità sono situati lungo tutto il volume
abitabile del vascello spaziale. A causa di questo, il potenziale inerziale può variare da una posizione all’interno
della nave ad un altro, specialmente durante manovre
di virata stretta. Per permettere il trasferimento di potenziale inerziale eccedente da una parte della nave ad un
altro, i generatori di gravità sono collegati insieme tramite
una rete di piccoli condotti a onda-guida che permettono
lo sfogo dell’eccesso del campo in favore della stabilità
gravitazionale.
INTERVISTA A GUION BLUFORD
DI GIUSEPPE PICCA
CHI E’ GUION BLUFORD
Guion “Guy” Bluford nasce a Philadelphia il 22
novembre del 1942. E’ stato Colonnello dell’aeronautica
militare USA e astronauta.
D) Grazie per aver concesso questa piccola intervista.
R) Prego, fa sempre un certo effetto che delle persone si ricordino di te! Soprattutto se queste sono di una
nazione diversa dalla tua.
D) Lei è stato “reclutato” da un personaggio famoso
della sci-fiction. Vuole dirci qualcosa?!
R) La NASA, a cavallo degli anni ‘70, dette l’incarico, ad una personaggio famoso e carismatico di quel
periodo, di reclutare astronauti appartenenti, soprattutto,
alle minoranze etniche. Questo personaggio mi convinse che l’astronauta poteva essere il mio futuro. Entrai
all’ente spaziale con il “1978 NASA Group”. Quindi,
dopo varie prove di ammissione, nell’agosto 1979 entrai
nel programma astronauti NASA. Il personaggio che mi
Dal 1983 al 1992 ha partecipato a quattro voli (STS8, STS-61-A, STS-39 e STS-53) sulle navette spaziali.
Guy Bluford é entrato nella storia dell’astronautica
mondiale perché é stato, nella missione STS-8, il primo
astronauta afroamericano a volare nello spazio.
reclutò fu Nichelle Nichols (ndr - interprete del personaggio di “Uhura” nella serie classica e in sei film della
saga di Star Trek).
D) Le piace la fantascienza?
R) Certo. Amo il genere sin dalla mia tenera età.
Posso dire che sono cresciuto, sotto il profilo della
passione, con Star Trek e con le avventure che, di
settimana in settimana, andavano facendosi strada sui
network della mia città. Vedere Kirk&Co. viaggiare nello
spazio senza confini, ti faceva sentire partecipe di quello
che, in quel periodo, era “l’american dream” del nostro
popolo: la conquista della spazio. Star Trek è rimasto
sempre nel mio cuore e amo tutte le serie sin qui fatte.
Speriamo che in futuro vi possa essere una nuova serie
e, magari, anche un lungometraggio.
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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INTERVISTA A GUION BLUFORD
D) Ci vuole parlare della sua esperienza sullo shuttle nella prima missione.
R) La mia prima missione, la STS-8, viene ricordata perché conquistò diversi importanti primati;
record che sono rimasti nella storia della NASA. Il
Challenger, oltre ad effettuare, per la prima volta nella
storia di queste navette “riutilizzabili”, il primo decollo
e il primo atterraggio di notte, portava con se il primo
dispaccio di posta spaziale americano. Inoltre a bordo
vi era il primo astronauta nero, il sottoscritto. In quella
missione ero uno specialista di missione. In pratica
assolvevo ad una serie di compiti ed esperimenti
scientifici che erano stati, preventivamente, preparati
a Terra e che io dovevo, a gravità zero, svolgere.
Volare nello spazio ti da una delle sensazioni più
particolari che un essere umano possa provare. Una
libertà e una sensazione di benessere che non trovano paragoni a terra.
D) Quanto tempo, complessivamente nelle sue
quattro missioni, è stato nello spazio?
R) Sono stato nello spazio per ben 688 ore. In
pratica la mia permanenza nello spazio è durata,
complessivamente, per oltre 28 giorni. Posso dire che
lo spazio è la mia seconda casa!
D) Vuole dire qualcosa ai giovani che intendono
intraprendere l’attività di astronauta?
R) L’astronauta non è una professione come le
altre… l’astronauta non è un modo per divenire ricchi
o famosi… l’astronauta non è un superuomo.
L’astronauta è un comune mortale che vuole
guardare arditamente al futuro per giungere là dove i
suoi predecessori, dei secoli scorsi, non sono stati in
grado di arrivare. Studiate e siate fieri di voi… ecco
cosa posso dire alle generazioni future di giovani che
intendono intraprendere la carriera di astronauti.
D) Cosa pensa del nuovo progetto di portare gli
uomini sulla Luna?
R) Penso che sia una bella impresa. Questa volta,
al contrario delle missioni Apollo, il progetto prevede
la collaborazione di molte agenzie spaziali e quindi la
possibilità di vedere impegnati tutti in questa che sarà
una importante impresa per l’intera umanità. I riscontri
saranno moltissimi e i benefici per il pianeta potranno
essere concreti. La base sulla Luna porterà, quindi, ad
una nuova forma di collaborazione che non si è mai
vista prima. Diciamo che sarà come il progetto della
ISS, ma sviluppato all’ennesima potenza.
D)La ringrazio per il tempo e l’intervista concessa?
R) Si figuri, è stato un piacere. A presto… e mi saluti
l’Italia!
COS’E’ LA NASA
Nel 1958, grazie all’impegno e alla volontà del Presidente Americano J.F. Kennedy, nasceva il National
Aeronautics and Space Administration, la NASA. L’ente
spaziale americano, sin dall’inizio, aveva come priorità
quella di far giungere un uomo sulla Luna. Il 5 Maggio
del 1961 la NASA invio il primo americano nello spazio,
Alan Shepard. Prima che terminasse il decennio, il 16
Luglio del 1969, il mezzo Apollo 11 portava sulla Luna
Armstrong e Aldrin. Una nuova era si apriva per la conquista dello spazio e, soprattutto, per la NASA che aveva
creduto in questo progetto. Ufficialmente iniziato nel 1973
il programma Shuttle, il primo sistema spaziale riutilizzabile, ha avuto il suo battesimo con il lancio del Columbia il
12 Aprile del 1981. Ancora continuano, dopo due tragiche
vicende, i lanci della navetta spaziale.
Arecibo@Net - Anno 1 Num. 6 - Dicembre 2006
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LE STELLE GIGANTI DI RICCARDO SIMONE
Le stelle presenti nell’universo hanno dimensioni che
sono comprese in un intervallo molto vasto: le più piccole
possono avere dimensioni dell’ordine di qualche chilometro mentre le più grandi possono arrivare ad estendersi
fino alle dimensioni del nostro sistema solare.
Queste ultime stelle vengono annoverate nella categoria delle stelle cosiddette ‘supergiganti’.
Nonostante la caratteristica che accomuna queste
stelle sia la loro dimensione altri parametri come temperatura e massa invece variano da stella a stella. Una
supergigante blu, infatti, è una stella con una temperatura superficiale elevatissima mentre una supergigante
rossa è una stella relativamente fredda, con temperature
superficiali nettamente inferiori a quelle del nostro Sole.
Ma soffermiamoci in particolar modo sulle supergiganti
rosse.
Le supergiganti sono stelle che nei primi stadi della loro
evoluzione avevano una massa complessiva di decine di
masse solari e che, rispetto alla nostra stella, hanno una
vita molto più breve. Una stella della grandezza del Sole
rimane nella sequenza principale, sul diagramma H-R,
per circa 10 miliardi di anni, ma una stella di 15 masse
solari non riesce a durare più di 100 milioni di anni e una
di 30 masse solari non più di 7 milioni di anni.
Una volta uscite dalla sequenza principale la loro evoluzione procede in maniera ancora più rapida: mentre
esaurisce l’idrogeno diventa prima una supergigante
blu, poi gialla ed infine rossa. In questo lasso di tempo si
calcola che la stella abbia perso circa la metà della sua
massa iniziale.
Questo tipo di corpi celesti non sono molto comuni, si
ipotizza che nella Via Lattea vi sia un supergigante rossa
ogni milione di stelle e di fatto se ne conoscono circa
200. ma la loro luminosità è tale che ad occhio nudo ne
riusciamo a distinguere almeno una dozzina.
Le due supergiganti rosse più splendenti nel nostro
cielo sono Betelgeuse, nella costellazione di Orione ed
Antares, nella costellazione dello Scorpione. È curioso
notare che queste stelle appartengono a due costella-
zioni mitologicamente antagoniste. La leggenda vuole,
infatti, che fu proprio lo scorpione ad uccidere il cacciatore Orione con il suo veleno e, conseguenza di ciò, le
due costellazioni non le vediamo mai in cielo contemporaneamente. Orione è una costellazione appartenente al
cielo invernale mentre lo scorpione a quello estivo.
Le principali supergiganti rosse
Stella
Magnitudine
Classe spettrale
Betelgeuse
0,50
M2
Antares
0,96
M1
Ras Algethi
3,48
M5
H Persei
3,76
M3
M Cephei
4,08
M2
CE Tauri
4,38
M2
F Aurigae
4,91
M0
VV Cephei
4,91
M2
Come si può ben notare tutte le stelle appartengono
alla classe spettrale M e questo sta ad indicare che le
loro temperature generalmente si aggirano tra i 39003600 °C.
Le prime tre stelle, in particolar modo, hanno dimensioni davvero eccezionali. Betelgeuse, distante da noi
circa 620 anni luce, risulta essere 900 volte più grande
del Sole, il che vuol dire che se messa al posto della
nostra stella la sua superficie si estenderebbe fino all’orbita di Giove. Antares, invece, distante 420 anni luce è
grande la metà di Betelgeuse e dimensioni simili le ha
anche Ras Algethi, distante 500 anni luce. Queste tre
stelle comunque, non riescono a competere con m
Cephei che, ad una distanza approssimativa di 2700 anni
luce, risulta avere un diametro di 11 Unita Astronomiche
(1 U.A.= 150 milioni di km.), ovvero superiore all’orbita
di Saturno. Nel volume che questa stella occupa ci starebbero dentro 10 miliardi di stelle delle dimensioni del
Sole. Si pensi soltanto che per mandare una sonda su
Saturno ci si impiega 10 anni, i quali sarebbero sufficienti
per attraversare solo la metà del diametro della stella.
Altre caratteristiche particolari di queste stelle sono
i fenomeni di instabilità che le accompagnano. Esse,
infatti, sono soggette a rapide variazioni della loro luminosità e nell’arco di mesi, settimane o addirittura giorni
possono aumentare o ridurre il loro splendore.
Tutto questo continuerà finché queste stelle non esauriranno il loro combustibile, allora la pressione interna
non sarà più sufficiente a contrastare la forza di gravità
e tutto avrà termine in un enorme esplosione, chiamata
supernova, nella quale la stella brillerà, per un breve
periodo, con un’intensità pari a quella di miliardi di soli,
ultimo grido di una vita vissuta sempre all’estremo.
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STAR TREK XI - RUMORS
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