La serie A ha messo a nudo la Dmamo
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La serie A ha messo a nudo la Dmamo
La serie A ha messo a nudo la Dmamo Quinto cappaò consecutivo, Sassari non sa come uscire dal tunnel H 1?? V?i:-:!;.,ì'i^ii;iD':=;iVIO [CALVI] SASSARI. Dal circolo virtuoso delle tre vittorie nelle prime quattro gare, al circolo vizioso: in otto partite solo un successo, al supplementare contro Brindisi. La matricola Dinamo ha fallito gli ultimi cinque esami, nonostante almeno due (in casa contro Bologna e Avellino) fossero su materie - leggi avversarie - abbordabili. Sassari è in crisi e adesso ha due trasferte a Varese (giovedì) e Siena (domenica), mentre Brindisi e Teramo si muovono sul mercato e si sono portate a due punti. L'aspetto più preoccupante è che la Dinamo sembra essersi incartata sui problemi. Serve almeno un giocatore per avere più qualità e intensità, ma non ci sono soldi per un acquisto di valore garantito. Si va avanti sperando che il gruppo migliori, ma infortuni e mancata evoluzione di qualcuno non facilitano il lavoro. SQUADRA E SINGOLI. Se un mese fa si pensava che la Dinamo avesse ampi margini di miglioramento che viaggiavano paralleli ai recupero completo di Diener, oggi c'è il timore che invece siano dei limiti precisi. Il paradosso Diener: l'americano ha influito più sulle partite quando era zoppicante (Caserta e Biella) e meno ora che sta meglio (Roma e AveÉno). Forse è colpa dell' infortunio e della disabitudine a giocare tanti minuti, ma una leadership a intermittenza non è quella che aveva in mente la società quando ha ingaggiato un giocatore definito da tutti un fuoriclasse. Così la leggerezza dentro l'area diventa sempre più insostenibile. Le avversarie ormai giocano i palloni importanti coi pivot e l'infortunio di Hubalek ha privato la Dinamo del suo secondo rimbalzista (sei di media). Le difficoltà sulle rimesse e alcune ingenuità difensive meritano un'analisi tecnica che va oltre la scarsa lucidità. E nei finali latitano cattiveria e personalità. Il paradosso della squadra: ha giocato meglio con Roma e Treviso che non con Bologna e Avellino. MERCATO. Serviva un play-guardia un mese e mezzo fa quando Diener era in condizioni precarie (e Pinton pure) e oggi serve un lungo da quintetto perché manca Hubalek. Il general manager Pinuccio Mele mette in cima alla lista la mancanza del primo sponsor: «Il budget è azzerato e abbiamo dovuto anticipare mezzo milione di euro per rientrare nei parametri previsti. Non abbiamo abbastanza soldi per un giocatore di valore e quelli alla nostra portata sposterebbero troppo poco». Alcuni nomi: il pivot nigeriano-italiano Eze (fuori portata], il belga Van den Spiegel (Milano lo lìbera il 7 gennaio), l'alapivot Bavcic (forse non convince che Brindisi lo abbia tagliato), l'americano-lettone Ostler (piace a Reggio Emilia in A2). Retrocedere significa scomparire perché sparirebbero gli sponsor. Il penultimo posto significa sborsare 270 mila euro. Forse la domanda giusta non è quanto costa un giocatore, ma quanto può costare finire in fondo alla classifica. GIAMPIERO MARRAS TIME-OUT i i Quei pochi minuti fra testa e coda malanni di Diener e l'infortunio di Hubalek hanno tolto un cilindro a una squadra che non va mai a pieno regime. E che ci mette un 'ora a parziali degli ultimi dieci minuti è costruire quello che poi distrugge in andata sotto anche in due partite che ha poi vinto (-9 con Brindisi e -4 un solo minuto. Non sembra essere un problema psicologico o di tenuta con Biella). Sono cifre, ma qualcosa fisica: è la struttura della Dinamo a vorranno pur dire: la Dinamo è un essere soggetta a questi sbalzi di quattrocentista che si pianta qualità. Altro guaio, poi, è che all'uscita dall'ultima curva, davanti (due soli punti) c'è gente vorrebbe ma non ce la fa. Otto sconfitte su dodici partite: ma fanno come Roma, Treviso e Caserta venire i brividi le cinque consecutive destinate a staccarsi, e comunque la alla vigilia della doppia trasferta di Dinamo - una splendida incompiuta perché Sassari le ha buscate Varese e Siena che rischiano di soltanto da Milano - stava per portare la sequenza a una sola battere Lottomatica, Benetton e vittoria (Brindisi, dopo un tempo Pepsì e le avrebbe battute, ce supplementare] nelle ultime otto partite. Alle sue spalle sono rimaste l'aveva quasi fatta. Se soltanto avesse giocato quaranta minuti soltanto Brindisi e Teramo, anziché trenta. Per ritrovarsi più entrambe in crescita, a due sole vicina alla vetta che alla coda. lunghezze. L'illusione delle tre vittorie nelle prime quattro giornate NANDO MURA appartiene già a un altra epoca: i perché perde l'ultimo PRomaerde quarto: -8 con Avellino, -12 con e Bologna, -6 con Cantù, nei