«Nelmiofuturo c`èlaScala»
Transcript
«Nelmiofuturo c`èlaScala»
-MSGR - 20 CITTA - 27 - 17/12/09-N: 27 CULTURA 27 & SPETTACOLI 27 IL MESSAGGERO GIOVEDÌ STING 17 DICEMBRE 2009 Parlail musicista,ieri sera inconcertoaParigi «Ho un contatto con il teatro milaneseper fare qualcosadi moderno» di MARCO MOLENDINI PARIGI - Ha la barba lunga e l’aria soddisfatta Sting, seduto nel camerino della storica Salle Pleyel. Fra un paio d’ore servirà, a un pubblico colto e tifoso(duemila poltrone gremite), la sua musica antica e rilassata, avvolta in atmosfere fatate e recitata da una compagnia di liuti, organetti, violini. Un concerto in punta di piedi «per celebrare la stagione dell’inverno» (comeannuncerà in avvio di serata) secondo una liturgia definita nel suo ultimo disco, If ona winter night. Abbronzato, l’aria benpiù giovane dei suoi ormai 58 anni, quella barba fatta crescere per esigenze di scena (doveva interpretare Dionisoin teatro) che farisaltare la vivacità dei suoi occhi, sorseggia un te caldo (un toccasana perle corde vocali) dolcificato con il miele che produce nell’amata casa di Figline Valdarno (d’altra parte il suo nome, Sting, ovvero pungiglione è un chiaro richiamo al prezioso succo delle api) assieme a un ottimo vino e all’olio («Presto li commercializzerò» assicura). E’ soddisfatto Sting, perché sta facendo quello che gli piace: una musica colta, piena di richiami antichi, raffinata e seducente, perfino autobiografica andando a pescare nelle tradizioni musicali della zona di Newcastle e nei riferimenti familiari (in particolare il padre). Se, però, provi a chiedergli se, per caso, ne abbia piene le scatole del rock e del suo status di rockstar nega che sia così, anche se non è difficile ricordarlo con l’aria tesa e annoiata dei giorni in tour coi Qui accanto, Sting che ieri ha suonato davanti a duemila persone musica colta e raffinata Sotto: il musicista, 58 anni, con la moglie Trudie Styler «Nel mio futuro c’è la Scala» Police. «Mi annoio a fare sempre le stesse cose. Sono uno che si diverte a cambiare. Stasera sono qui con questa musica, dieci giorni fa ero a San Paolo con la mia rock band e un pubblico di 20 mila persone, tre giorni fa suonavo in chiesa questo stesso concerto». UnoSting diverso cheindugia crogiolandosi con una musica piena di riferimenti, da Schubert a versi di Robert LouisStevenson, perfino altezzosa, in qualche frangente ripetitiva. Ma il concerto dura solo 70 minuti senza concessioni al versante rock, con il pubblico che sembra gradire soprattutto i pezzi (come la nenia Soul cake, biglietto da visita del disco) dove l’anima folk si sposa con lo spirito pop e trova linfa in venature perfino blues, in un clima strumentale assai raffinato, con una sezione d’archi, una di ottoni, un trio di formidabili percussionisti, alcuni elementi folk, il fido Dominic Miller a spalleggiarlo alla chitarra. Uno spettacolo, come reci- ta il titolo dell’album e di un dvd appena pubblicato, fatto apposta per una stagione prenatalizia, concepito nella neve della casa Toscana. E, infatti, ci fa sapere Sting il tour sta per concludersi. «Ora mi fermo, ho voglia di riposarmi, questo viaggio riprenderà il prossimo anno».Le tappe italiane, Auditorium di Roma e Milano, sono dunque destinate a slittare. Intanto Sting si gode i frutti di un successo insperato. Il cd ha venduto in Italia 100 mila copie è ancora nei primi posti CINEMA “Tatanka Scatenato”, il racconto diRobertoSaviano diventa film ROMA- Dopo il clamorososuccesso internazionale di Gomorra, tratto dall’omonimo libro di Roberto saviano, adessio sarà la volta di Tatanka Scatenato. Il racconto scritto ancora da Saviano sarà infatti portato sullo schermo dal registaGiuseppe Gagliardi, alla sua opera seconda dopo La vera leggenda di Tony Vilar e la pellicola sarà prodotta da Margherita Film e Minerva. La sceneggiatura, che porta la firma del regista insieme a Maurizio Braucci, Massimo Gaudioso, Salvatore Sansone e Stefano Sardo ha già ottenuto 1.400 mila euro di contributo da parte del Ministero dei Beni Culturali, che ha riconosciuto di interesse culturale il progetto. Il racconto di Roberto Saviano, che è contenuto nella raccolta da titolo La bellezza e l’in- Roberto Saviano ferno edita da Mondadori, è incentrato sui pugili di Marcianise e sul loro rappresentante principe, il vicecampione olimpico Clemente Russo, che sarà anche il protagonsita del film. Le riprese del film, che si svolgeranno in Italia e a Berlino, inizieranno nei primi mesi del 2010 POLEMICA BENEFICENZA Pubblicità sulle pay-tv, Verdone batte Bova nell’asta on-line di bottiglie contrarie le reti locali autografate, per la ricostruzione in Abruzzo ROMA - No alla pubblicita´ sulle pay tv: Aeranti-Corallo e l’associazione tv locali Frt esprimomo insoddisfazione sull´ipotesi di modifiche normative in materia. L´attuale normativa prevede che i limiti di affollamento pubblicitario delle televisioni a pagamento (le pay tv) siano identici a quelli previsti per le televisioni trasmesse “in chiaro”. Aeranti-Corallo e L’associazione Tv Locali Frt chiedono da tempo che vi sia una chiara distinzione tra chi fa pay tv e chi trasmette i propriprogrammi gratuitamente, esclusivamente in chiaro.Infatti, le emittenti televisive a pagamento, traendo profitto dagli abbonamenti, possono praticare tariffe per gli spot particolarmente ridotte, con evidenti conseguenze negative per il mercato pubblicitario. ROMA - Carlo Verdone è primo nella top ten delle bottiglie autografate che hanno ricevuto le maggiori offerte nel portale e-bay nell’asta on line il cui ricavato andrà al progetto di charity per i Giovani per l’Abruzzo ideato dal Ministero della Gioventù e promosso da Nastro Azzurro. Con quelle di Bova e della Chiatti, proposte anche le bottiglie di Pino Insegno, Nicole Grimaudo, Pupi Avati, Luisa Ranieri. Sono 68 le bottiglie di birra autografate, messe all’asta fino alla vigilia di Natale, per finanziare l’iniziativa benefica «Giovani per l’Abruzzo» che contribuirà alla ricostruzione delle strutture culturali distrutte dal terremoto. Veltroni: non sia abrogata la noma che obbliga le televisioni a investire nella produzione nazionale ROMA - Il governo tolga dal decreto legislativo sulle tv, che approda oggi in Consiglio dei ministri, l’articolo che abroga una norma della legge Maccanico del 1996, che obbligava le tv a investire nella produzione nazionale. A chiederlo è Walter Veltroni, chenel 1996 feceintrodurre quella norma da ministro per i Beni Culturali. «A quanto pare - ha detto Veltroni- nel decreto legislativo all’esame del governo verrebbe tolto dall’assetto televisivo l’obbligo per le Tv di investire una parte degli introiti nella produzione nazionale.Togliere quella norma significherebbe dare il colpo finale a una delle più importanti industrieitaliane eimpoverirebbe la vita culturale italiana». GUSTO CLASSICO «Studiare Purcell, Bach e Schubert mi ha fatto crescere» dice l’artista che sta scrivendo anche un diario dell’hitparade e la soddisfazione è doppia «perché non si tratta di un lavoro facile, è musica dai colori scuri, eppure ha avuto successo. Così c’è più gusto». Non solo: «E’ una prova di maturità. Sono contento di essermi evoluto e migliorato. Lo dico senza rinnegare le altre cose che ho fatto. Ma studiare Henry Purcell, Bach o Schubert mi ha fatto crescere». Così, quando fa i progetti il pensiero diventa ambizioso. C’è un contatto con la Scala («ma per fare qualcosa di moderno, non potrei cantare Puccini o Verdi non ho la tecnica di wquel tipo di canto»), cura un diario (ammette) ma nega che per ora possa divche opotrbebe diventare un prossimo libro. Attende con ansia di tornare nel rifugio toscano dove passa tremesi l’anno, ma preferisce tenersi alla larga dall’elargire giudizi sull’Italia: «Ho una visione rarefatta - dice -. Certo, mi ha colpito vedere Berlusconi insanguinato, sembrava unpersonaggio dell’antica Roma. Ci mancava un’orazione di Cicerone per completare l’effetto.Il guaio è che c’è troppa tensione da voi, è una società paralizzata, divisa fra chi ama e chi odia. Ricorda gli anni ‘70. Ma sono un ospite, non voglio dire di più». Meglio divagare sui due figli che stanno seguendo le orme paterne. Iltrentaduenne Joe sta scrivendo delle canzoni, la diciottenne Coco sta lavorando a un suo disco «che mi sembra molto intelligente», aggiunge Sting. Come dire, buon sangue non mente. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL “BIF&ST”DAL 23 GENNAIO A Bari il Festival nel segno di Fellini ROMA - Dopo l’edizione “pilota” del 2009, torna dal 23 al 30 gennaio il Bif&st, o Bari International Film & Tv festival. Potenziato e perfezionato nella formula, che affianca al cinema e alla fiction italiani anteprime internazionali, incontri, converazioni in pubblico e laboratori, il festival diretto da Felice Laudadio e organizzato dall’Apulia Film Commission si apre sotto il segno di Fellini, che il 20 gennaio avrebbe compiuto 90 anni, con un’anteprima il 22 sera nel rinato Teatro Petruzzelli di Nine, il musical di Rob Marshall ispirato al capolavoro felliniano 8 e 1/2 interpretato da un cast all star (Daniel Day-Lewis, Marion Cotillard, Pénelope Cruz, Nicole Kidman, Sofia Loren, senza dimenticare le partecipazioni italiane fra cui Elio Germano, Valerio Mastandrea, Martina StellaeRicky Tognazzi, molti dei quali saranno a Bari). Quindici i film italiani dell’ultima stagione in concorso, selezionati con un referendum fra 11 critici. Questione di cuore di Francesca Archibugi, Gli amici delBar Margherita di PupiAvati, Vincere di Marco Bellocchio, Mar Nero Federico Bondi, La doppia ora di Giuseppe Capotondi, Lo spazio bianco di Francesca Comencini, La prima linea di Renato De Maria, Marpiccolo di Andrea di Robilant, L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, Tutta colpa di Giuda di Davide Ferrario, Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, Il grande sogno di Michele Placido, Fortapasc di Marco Risi, L’uomo nero di Sergio Rubini, Baaria di Giuseppe Tornatore. Ad essi si aggiungono i due debutti che hanno vinto ex aequo il premio opera prima Francesco Laudadio, Good Morning Aman di Claudio Noce e Dieci inverni di Valerio Mieli (peccato che da tutto questo insieme sia rimasto fuori Io sono l’amore di Luca Guadagnino). Diciotto i cortometraggi in concorso. Tredici invece i documentari, uno Qui sopra, il regista di “Amabili resti” Peter Jackson con l’attrice Saoirse Ronan Accanto, Sofia Loren in una scena di “Nine” il musical di Rob Marshall che sarà presentato in anteprima il 22 al teatro Petruzzelli dei settori più vitali del nostro cinema, fra cui La bocca del lupo di Pietro Marcello, che ha vinto da poco Torino; Piombo fuso di Stefano Savona; L’amore e basta di Stefano Consiglio (a premiarli sarà una giuria di 30 spettatori, guidati da Gianni Minà). Folto ma eterogeneo infine il gruppodelle anteprime internazionali: Amabili resti di Peter Jackson, Away We Go, il nuovo film di Sam Mendes; Un prophète di Jacques Audiard, una delle rivelazioni dell’ultima Cannes; Cendres et Sang di Fanny Ardant, al debutto nella regia; I Saw the Sun di Mahsun Kirmizigul, il film su cui punta la Turchia per l’Oscar; e American Faust: From Condi to Neo-Condi di Sebastian Doggart, documentario sul “mistero” Condoleezza Rice che in America è stato boicottatodalle grandi distribuzioni e, assicura Laudadio, farà scalpore. F. Fer. © RIPRODUZIONE RISERVATA