LA PROMESSA DELL`ALBA (gennaio 2017)

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LA PROMESSA DELL`ALBA (gennaio 2017)
Gennaio 2017
ROMAN GARY
La promessa dell’alba
(Neri Pozza Editore)
Quando mi capita di scorgere nella mia libreria le opere di Roman Gary, tiro un sospiro di sollievo e penso:
“Per fortuna che ho conosciuto questo autore, la mia vita non sarebbe stata la stessa senza il contributo delle
sue parole.” Inutile dirvi che di questo scrittore vi consiglio tutte le produzioni, ma mi interessa questa, in
particolar modo, perché tratta la relazione tra una madre e un figlio e l’intensità con cui viene vissuta.
Gary, il cui vero nome è Romai Kacew, scrisse sotto diversi pseudonimi, ebbe una vita travagliata e impegnata,
prima come aviatore nell’organizzazione di resistenza fondata da Charles De Gaulle, poi come diplomatico a
Los Angeles.
Quando leggi Gary, capisci che quest’uomo è nato in un mondo che sentiva distante: troppo eroico, troppo
reazionario, troppo visionario, troppo lucido, troppo disincantato, troppo immediato nel trasmettere
messaggi complessi e superiori. Ecco forse perché, con la stessa eleganza con cui visse, decise di suicidarsi.
“Non accetto nessuna crociata” spiegò “perché non accetto nessuna fede e rifiuto d’essere convertito. Non
conosco certezze e il solo bene che difendo è il diritto al dubbio.”
“Sono quarant’anni che trascino intatte per il mondo le mie illusioni, nonostante tutti gli sforzi per
sbarazzarmene e per riuscire, una volta per sempre, a non sperare più.” Ecco cosa mi piace di più di questo
scrittore: nonostante possedesse questa lungimiranza che gli permetteva di scorgere la profonda verità del
mondo, non divenne mai cinico o sprezzante, ma mantenne un’aura “romantica” che ti invita, ogni volta che
prendi tra le mani un suo libro, a ricordare i suoi occhi bellissimi e profondi. Dietro a quegli occhi si
nascondono verità che a noi “umani” sono precluse.
Spiegava in un’intervista: “Vorrei che i miei libri fossero rifugi e che aprendoli gli uomini ritrovassero i loro
valori e capissero che, se hanno potuto forzarci a vivere come bestie, non hanno potuto costringerci a
disperare.”
Tutte le prepotenze che quotidianamente incontriamo, le ingiustizie, piccole o grandi che subiamo nel nostro
microcosmo di figli, genitori, amici, fratelli, non devono costringerci a disperare, proprio perché libri come
quelli firmati Roman Gary, ci dimostrano che esiste un mondo migliore nel quale tuffarsi ed uscirne ricoperti
d’oro.
TRAMA
“La promessa dell’alba” è un’autobiografia che racconta una parte della vita dello scrittore, dall’infanzia alla
carriera diplomatica. Il libro dimostra che, se un genitore (e ne basta uno) crede davvero nel proprio figlio,
farà di lui un grande personaggio.
In questo caso Gary ha voluto rendere omaggio ai sogni che sua madre nutriva per lui, incarnando davvero
l’uomo famoso che lei voleva diventasse. Durante l’infanzia, la madre non racconta a Gary le fiabe per
addormentarsi sereno, ma elenca i nemici da sconfiggere, anche quelli più insidiosi e nascosti, nel corso della
sua esistenza. Non lo ha certamente illuso sulla bontà del mondo. Lo ha preparato e corazzato.
Tutti i sacrifici, i viaggi, le fatiche, le pene hanno permesso che si compisse il miracolo. Un miracolo tutto
umano, fatto di continue rinunce per rincorrere sempre un obiettivo più alto, fatto di gesti dolorosamente
umani, da soldato, da amico che perde i compagni, da scrittore che racconta drammi. Questa spinta emotiva,
questo desiderio di rispettare la volontà della madre hanno caricato la molla perché Gary bambino diventasse
Gary potente, geniale.
Quanta forza genitrice, quanta riconoscenza filiale. Do ut des, all’interno di un cerchio vitale di straordinario
equilibrio. Nessuna forzatura, nessun complesso esotico da scomodare. Amore e naturale scambio di
emozioni.
“Con l’amore materno la vita ci fa all’alba una promessa che non manterrà mai. In seguito si è costretti a
mangiare gli avanzi, fino alla fine. Ogni volta che una donna ci prende fra le braccia e ci stringe al cuore, si
tratta solo di condoglianze”, disse l’autore di questo suo romanzo.
L’idea in più: “Open” di Andre Agassi (Einaudi Stile Libero edizioni). L’autobiografia che ogni padre che
pensa di avere un piccolo campione in famiglia dovrebbe leggere; qui, al contrario del romanzo precedente,
troverà le controindicazioni del desiderio smisurato e malato che un genitore può nutrire nei confronti delle
proprie aspettative verso il figlio. Agassi offre al pubblico tutta la fragilità di una carriera dirompente e piena
di contraddizioni. Ti viene voglia di chiamarlo al telefono e di ringraziarlo per aver confessato i sentimenti,
spesso disperati, che si nascondono dietro una vita sportiva sotto i riflettori che resittuiscono ai tifosi
un’immagine distorta di un uomo che invece soffre e si sente perduto.