2016 Assunzione di Maria

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2016 Assunzione di Maria
Ap 11,19a;12,1-6a.10ab Sal 44/45,10-12;15b-16 Anno C–Assunzione di Maria
1 Cor 15,20-27a
Lc 1,39-56
15 agosto 2016
E’ piena di immagini forti la liturgia della solennità di oggi,
immagini peraltro molto vicine agli stati d’animo
che scuotono la famiglia umana nei tempi che stiamo vivendo.
“Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire,
in modo da divorare il bambino appeno lo avesse partorito.
Essa partorì un figlio maschio (…)
e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono”.
Il mostro non riesce a divorare il parto della donna,
Dio interviene e glielo sottrae;
il futuro dell’umanità, a rischio di essere inghiottito dal caos,
è tratto al sicuro nelle mani del creatore.
Il “segno” dell’”enorme drago” bramoso di “divorare”
non è affatto eccessiva per richiamare la paura che oggi abbiamo tutti:
che violenza e sopraffazione abbiano il sopravvento.
L’annuncio dell’intervento di Dio
che sottrae il bimbo all’aggressione e lo custodisce vicino a sé
richiama un altro stato d’animo oggi condiviso:
la speranza in un lavorìo in corso, guidato dall’alto,
capace di accompagnare e custodire il cammino di tutti verso il bene.
Nell’intreccio di questi simboli drammatici,
c’è una scena che mi colpisce in modo particolare:
“la donna fuggì nel deserto dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
‘Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio’”.
Mi piace immaginarmi nella parte di questa donna,
mi aiuta riconoscere in essa l’umanità di cui siamo parte
nel difficile travaglio che sta vivendo.
Sento vero il nostro essere “nel deserto”,
in un tempo – cioè – di attraversamenti difficili e lunghi.
Sento vera la parola “rifugio”,
espressione di come Dio ci accompagna in questo esodo:
donandoci persone, occasioni ed esperienze
dentro le quali sostare protetti,
rifocillandoci per la tappa successiva.
So quanto sia fedele
la “voce potente nel cielo” che tiene vivo il cuore
ricordandoci che “ora” il “regno del nostro Dio” è all’opera:
se ne scorgono i germogli, se ne percepisce il lievitare.
Immaginandomi nella parte di questa donna
le parole del canto di Maria indirizzano la ricerca di questi germogli
verso i passi di innalzamento degli “umili”,
di riconsegna dei beni agli “affamati”,
di “soccorso” e vicinanza a chi vive fragilità e ferite.
Se vogliamo scoprire ciò che è “primizia” di risurrezione
occorre cercarne i segni in quella direzione.
Nelle esperienze estive abbiamo avuto molte occasioni per farlo.
A me, ad esempio, ha colpito molto notare
quanto siano vicini alla realtà della vita,
con le sue sfide anche drammatiche,
quei bimbi, quei ragazzi e quelle famiglie
che forse riteniamo più “umili”, più “affamati”, più bisognosi di “soccorso”;
e quanto – spesso – rischi di vivere come in una “bolla artificiale”
chi pare godere di maggiori possibilità e benessere.
Non sarà che come “rifugio” per camminare “nel deserto” di questi anni
il Signore non ci dia proprio la vicinanza
di chi è più esperto di noi dei drammi della vita,
al punto da dover fuggire e cercare rifugio presso di noi?
AL SALUTO INZIALE
Le feste di Maria ci fanno sentire particolarmente “a casa”, “in famiglia”.
La sua compagnia ci addomestica sempre di nuovo
con la vicenda di Nazareth, con l’umanità concreta di Gesù.
Oggi – solennità della sua Assunzione in cielo – ci sentiamo “a casa”,
accolti pienamente, con tutto noi stessi,
“in cielo”: nella comunione piena con Dio,
avvolti dalla grazia della risurrezione del Figlio Gesù,
come è – anticipatamente - per Maria.
La statua di Maria che è da un po’ di tempo all’ingresso della chiesa,
con le braccia spalancate e il mantello aperto,
vorremmo che ci riporti sempre a questa consolazione:
l’essere accolti “corpo e anima” nell’abbraccio di Dio.
E’ il nostro futuro ultimo!
E Maria ce lo testimonia,
ce lo indica come già inaugurato e iniziato,
ci indirizza in quel senso e in quella direzione.
PREGHIERA DEI FEDELI
Mio Salvatore, mio Volto, mio Dio, mia Roccia, mia Salvezza!
Tu che guardi gli umili,
proteggi e sostieni la ricerca di vita
di chi è preda della sopraffazione.
Tu che disperdi i pensieri dei superbi,
proteggi e illumina la ricerca di bene
di chi è a capo delle nazioni e delle religioni.
Tu che rovesci i potenti,
proteggi e rafforza la ricerca di pace
dei miti e dei non-violenti.
Tu che ricolmi di beni gli affamati,
proteggi e diffondi la ricerca di giustizia
di chi desidera l’accesso di tutti ai beni della terra.
Tu che rimandi i ricchi a mani vuote,
proteggi e custodisci dai morsi della cupidigia
chi vive nel benessere e nell’abbondanza.
Tu che sempre ti ricordi della tua misericordia
proteggi dallo scoraggiamento chi cerca una vita rinnovata
dopo aver percorso le vie del male.