Venezia: combattimenti tra cani e cinghiali

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Venezia: combattimenti tra cani e cinghiali
Venezia: combattimenti tra cani e cinghiali
Venerdì 06 Maggio 2011 08:15
GEAPRESS – Ne avevamo parlato in recenti articoli di GeaPress. In Italia tutto era pronto per
la ripresa dei combattimenti. Una legge poco efficace e la sorpresa, secondo indiscrezioni, del
coinvolgimento di pregiudicati di più alto tenore criminale rispetto, ad esempio, alle inflazionate
corse di cavalli clandestine. Non mafia, poi. O meglio, non più necessariamente un ambito
mafioso.
La ripresa dei combattimenti non avviene né a Palermo né a Napoli, città storiche del
fenomeno. Bensì a Venezia. Addirittura cani contro cinghiali. Primo caso in Italia incuiI filmati
sequestrati dai Carabinieri sono agghiaccianti e mostrano un cinghiale che combatte contro un
dogo argentino. Uno dei nove cani sequestrati dai militari del Comando Stazione di Spinea
(VE). Le indagini coordinate dalla Compagnia dei Carabinieri di Mestre, comandata dal
Capitano Salvino Macli sono ancora in corso e, non è da escludere, che nei prossimi giorni
possano esservi ulteriori sviluppi.
A finire arrestato, intanto, è Luis Marchiori, pregiudicato con precedenti per traffico di
stupefacenti. Conosciuto come un violento e più volte coinvolto in risse, aveva appena finito di
scontare una condanna a quattro anni per traffico di droga. Venne arrestato in Austria con un
ingente quantitativo di sostanze stupefacenti provenienti dall’Olanda.
I Carabinieri stavano indagando sulle base di segnalazioni provenienti dalla zona industriale di
Spinea. Un capannone, posto per altri motivi sotto sequestro, tra via Ferraris e via della
Costituzione. Erano pervenute delle segnalazioni di strani movimenti notturni. Partiti i
sopralluoghi e gli appostamenti dei Carabinieri, veniva così fermato il pregiudicato per il quale
scattava l’arresto a seguito del ritrovamento di una pistola con matricola abrasa, risultata poi
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anche rubata. Era in compagnia di altre cinque persone a bordo di due auto.
Considerati i precedenti in un primo momento si è pensato che la sua presenza fosse dovuta
allo spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione nel capannone, si erano però
trovati cinque dogo argentino. Poi la perquisizione è proseguita a casa del pregiudicato e qui
sono stati trovati prima altri tre cani e poi un quarto chiuso in una gabbia in un box auto. Nella
casa, sotto il letto, droga e una telecamera. Sequestrati anche 3000 euro.
I filmati contenuti nella telecamera mostrano più combattimenti tra cani e cinghiale. Il grosso
suino si dibatteva in tutte le maniere cercando di sfuggire ai morsi dei cani. Cinque contro uno.
In uno di questi incontri il cinghiale subiva, pure, l’amputazione di un orecchio. Il filmato
ritraeva combattimenti che avevano ambientazioni diverse e sicuramente non corrispondenti al
capannone dove era stato fermato il Marchiori. I Carabinieri sospettano, infatti, che quella fosse
solo l’area dell’addestramento dei cani.
La perquisizione continuava pertanto di nuovo nel capannone, questa volta con l’ausilio delle
unità cinofile le quali, in breve tempo, individuavano il cinghiale (quello senza un orecchio) ed
un maialino detenuti in un’area limitrofa. Purtroppo nessuna traccia di un altro cinghiale che
pur si vedeva nei filmati. Tutti gli animali rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. I nove cani
sono stati trasferiti presso il canile di San Giuliano. Difficili le ricerche per trovare un posto che
accogliesse subito il cinghiale ed il maialino, purtroppo per ora affidati ad uno dei cinque
fermati.
Quindi, cinque persone, tutte pregiudicate per altri reati, individuate e denunciate a piede
libero per maltrattamento di animali. La legge contro i maltrattamenti non prevede arresto in
flagranza di reato. Il Marchiori, invece, è stato tratto in arresto per il possesso dell’arma. Ai fini
sempre dell’arresto quest’ultimo potrebbe risultare come organizzatore del combattimento. In
questo caso vi è l’arresto (facoltativo) ma solo per gli organizzatori, promotori o per chi dirige i
combattimenti e solo se con l’aggravante del coinvolgimento dei minori o la ripresa o
registrazione dei combattimenti. Dopo un po’ di “se” potrebbe essere questo il caso del
pregiudicato.
Fonte : Geapress
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