articolo pdf della rassegna stampa di dialogic srl

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I fondi Bei scatenano la corsa delle aziende
In 160 hanno usufruito dei finanziamenti della Banca europea per gli investimenti
STEFANO PAROLA
FONDI Bei si sono fatti attendere molto, ma ora che ci sono
le imprese se li stanno accaparrando. All’inizio dell’anno un accordo tra la Regione e la Banca europea per gli investimenti ha messo a disposizione delle aziende
piemontesi 100 milioni di finanziamenti a tasso agevolato. A oggi
ne sono stati erogati già 68, che
hanno consentito a 160 aziende di
finanziare nuovi progetti di sviluppo. Numeri destinati a crescere, sia perché un’ulteriore tranche
da 20 milioni è in rampa di lancio,
sia perché tutti i soldi vanno utilizzati entro il primo semestre del
2014.
Il ruolo delle banche
Il governatore Roberto Cota è
soddisfatto: «Grazie a questa operazione, che rappresenta un’inno-
I
Numeri destinati
a crescere: e c’è
in rampa di lancio
un’altra tranche
di 20 milioni
La sede della Bei, la Banca europea per gli investimenti
vazione per la nostra Regione, abbiamo permesso alle imprese di
poter disporre tempestivamente
di risorse finanziarie aggiuntive».
E pure le banche, dice Cota, «hanno avuto un ruolo importante e garantito un’ulteriore iniezione di liquidità». Finpiemonte, la società
finanziaria della Regione, ha infatti distribuito le risorse gestendo
quattro misure varate dalla giunta
Cota. Ciascuna prevede un finanziamento agevolato cui si aggiunge il supporto del sistema bancario, che dovrebbe garantire altri 30
milioni.
Tre mosse già in atto
La misura che ha sfruttato di più
i fondi Bei riguarda i prestiti partecipativi: consentiva alle Pmi di ottenere un finanziamento e/o un
contributo se i propri soci avessero aumentato il patrimonio netto
dell’impresa di almeno 50 mila euro per mettere in moto programmi
di miglioramento. Ne hanno approfittato 125 aziende, per un totale di 47 milioni utilizzati.
Altri 15 milioni sono andati invece a chi ha approfittato della misura “Più sviluppo”. In questo caso le imprese erano chiamate a
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I fondi Bei in Piemonte
Agevolazioni concesse
Milioni Beneficiari
di euro
Legge 23/04
Cooperazione
5,7
317
Più sviluppo
15
5
Prestiti
partecipativi
47,4
125
TOTALE
68,1
161
Agevolazioni ancora da concedere
Supporto a progetti
di investimento
e sviluppo PMI
20
Residui
da ri-destinare
11,9
TOTALE
31,9
rafforzare la loro posizione sui
mercati e a creare nuova occupazione. Risultato: le cinque realtà
che hanno aderito hanno creato
110 posti di lavoro, per un aumento medio del 25% dei propri dipendenti. Poi ci sono le cooperative,
che hanno sfruttato le risorse targate Bei per ricapitalizzarsi. Finora lo hanno fatto in trenta, per un
totale di 5,5 milioni, ma ci sono altri interventi in corso di valutazione per altri 4,5 milioni.
Identikit dei beneficiari
Le aziende che hanno goduto di
questa prima infornata di fondi
Bei sono di tutti i tipi, dall’Ict alla
metalmeccanica, dalle rubinetterie all’agroalimentare, dal tessile
alle rubinetterie. Metà delle risorse è finita nel torinese, il 27 per cento nel Cuneese, l’8 nel Vercellese, il
5 nell’Alessandrino, il 4 nell’Astigiano e il restante 5 per cento nelle
Cota: “Grazie a
questa innovazione
abbiamo garantito
risorse tempestive
alle imprese”
altre tre province piemontesi.
Qualche nome? La 2A (componenti per veicoli) amplierà lo stabilimento di Santena, mentre la
Agla Power Transission di Avigliana (parti per auto) creerà una nuova unità produttiva. E ancora, la
Gai (macchine imbottigliatrici) di
Ceresole d’Alba potenzierà la fabbrica per poter espandersi anche
al di fuori delle enotecnologie e la
Nexoil di Avigliana (sistemi per la
lubrificazione) lancerà nuovi prodotti per aumentare l’export.
Gli ultimi 32 milioni
La quarta misura legata alla Bei
riguarda il supporto a progetti di
investimento e sviluppo delle
Pmi, soprattutto per l’acquisto di
nuovi macchinari. In ballo ci sono
20 milioni e vi si poteva accedere
fino all’8 novembre. Le richieste
sono state 165, per un totale di 80
milioni circa. In palio restano poi
altri 12 milioni, che verranno ridistribuiti sempre su queste misure,
ma non sui prestiti partecipativi. E
poi chissà: «L’auspico – dice il presidente Cota – è che il rapporto
con Bei possa proseguire e rinnovarsi».
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